La Regione Veneto ha recentemente deliberato la ripartizione di fondi per manutenzione, restauro e ristrutturazione di edifici di culto per l’anno 2011. Si tratta di ben 2 milioni e 133mila euro, per ottemperare alle richieste di 46 chiese sul totale di 275 domande ricevute. Ci è fermati qui solo per questioni di budget, assicurano in Regione. A sostenere la proposta, l’assessore ai lavori pubblici Massimo Giorgetti. “Pensiamo sia utile e addirittura obbligatorio salvaguardare edifici che uniscono devozione, senso di appartenenza, funzioni civili e sociali”, rivendica. Soldi per “migliorare gli spazi operativi di chi garantisce non solo un’importante funzione in campo spirituale, ma anche sociale e formativa”, prosegue. Il sito Regioni.it snocciola uno per uno i finanziamenti.
Ricordiamo che l’UAAR ha pubblicato recentemente una indagine sui costi pubblici della Chiesa in Italia, stimandoli ad almeno 6 miliardi di euro annui.
Valentino Salvatore
L’inchiesta dei razionalisti sui costi della Chiesa é poco razionalista. Si basa su stime dilettantistiche ad esser gentili, ad esserlo di meno sono ‘balle’.
Come quella che gli enti ecclesiastichi possiederebbero il 20% del patrimonio immobiliare italiano (che ammonta secondo la Banca d’Italia, che fornisce dati scientificamente fondati a fine 2010 a 4950 miliardi di Euro)
Gli enti ecclesiastici sarebbero quindi proprietari di immobilie per 1000 miliardi di euro- Una ‘balla’ così non sta né in cielo né in terra. Renderebbero al 3% 30 miliardi di euro all’anno e gli enti ecclesiastichi sarebbero ancor più ricchi di quanto lo fossero nel XIX prima dell’eversione dell’asse ecclesiastico.
Un poco di studi razionali di economia farebbe bene anche ai razionalisti.
ma non parlare di balle tu che credi a quelle più colossali
” si ricorda che secondo stime non smentite effettuate dal Gruppo RE (che sostiene di operare sul mercato immobiliare «adottando canoni di comportamento deontologico rispettosi dell’Etica, interpretata secondo la Morale Cattolica»), pubblicate sul settimanale Il Mondo nel maggio 2007, il patrimonio immobiliare di proprietà della Chiesa e delle sue varie articolazioni rappresenta tra il 22 e il 25% del valore dell’intero patrimonio immobiliare italiano.”
Come puoi vedere, le stime non sono dell’UAAR.
Cosa hai da dire ora ?
quanto vale il duomo di milano?
il parroco di funo
Per confronto con due cattedrali di recente costruzione e di dimensioni paragonabili potrebbe valere almeno 500 milioni di Euro, ma presumo che per il prestigio ed il fatto che è un’opera d’arte il suo valore potrebbe essere anche del miliardo di Euro. Il solo terreno che occupa dovrebbe valere 20 M€.
Per Goethe.
Dove hai letto nell’articolo che gli enti ecclesiastici possiederebbero il 20%? Visto che tra l’altro parla d’altro, se hai delle critiche da fare all’articolo, ovviamente dimostrandole, falle ma non cercarti scuse per disprezzare, cerca di comportarti tu in modo razionale, ogni tanto.
Se no fai la figura del bue che dice cornuto all’asino.
La cosa fantastica nei credenti, è che credono a tutto tranne che ai fatti.
Preferirei la versione “enti ecclesiastici”. (Quella “ecclesiastichi ” usata due volte da Goethe è obsoleta)
Restando nel fideistico aldilà del postatore, Goethe si sta rivoltando nella tomba per il sequestro onomastico. Detto ciò, la stima, che è sempre per difetto, sul patrimonio immobiliare, non è dell’UAAR ma consolidata da inchieste, servizi giornalistici e studi, restando, appunto, una stima.
Restando al “dilettantismo”, secondo quali “stime” la chiesa arruola al suo interno percentuali bulgare di cittadini? Le Milithie Christi, dopo gli scandali pedofili e le inchieste giudiziarie, si stanno riparando qui?
Ammesso che ci sia una rendità (rivalutazione) del 3% medio annuale questo sarebbe disponibile solo alla vendita del bene, non stiamo parlando di azioni o fondi d’investimento che forniscono una cedola annuale e la vendita di beni ecclesiastici è limitata.
Le cifre sono assolutamente realistiche. Per confronto il patrimonio dello stato italiano è stimato attorno ai 1800 miliardi di Euro.
Diverse agenzie immobiliari hanno stimato che il patrimonio ecclesiastico in Italia sia tra il 17 ed il 22% (circa il 25% nel Lazio). Quindi essendo il patrimonio immobiliare italiano superiore ai 6000 miliardi di euro, il 20% fa più di 1200 miliardi di Euro.
La verifica può essere fatta facendo riferimento ad un censimento dei beni della chiesa in Italia (va detto che probabilmente neanche la chiesa conosce l’esatto ammontare del suo patrimonio visto che qualche anno fa ne aveva avviato un censimento): 95 mila chiese, 26 mila parrocchie, 4000 monasteri e conventi, 3000 santuari, 5000 km2 di terreni, alcune centinaia di migliaia di posti letto alberghieri, 10 università, 7100 scuole ed asili, ospedali e cliniche, 3000 colonie, pensionati, case per ferie, tanti palazzi uffici, sedi di banche, appartamenti, alberghi, ecc. Le chiese più piccole sono state vendute a meno di 1 milione di euro, ma le chiese più grosse valgono diverse centinaia di M€. Qui a Milano diverse chiese anonime valgono sicuramente alcune decine di milioni di Euro. 5 anni fa era stato acquistato dal regista Lucas un piccolo monastero per 6 milioni di euro. Diverse proprietà sono nei centri storici, quindi, hanno un elevato valore: per esempio i due casi citati alcuni post fa su Firenze dovrebbero avere valori catastali dell’ordine di 10 M€ l’uno, con un valore commerciale che potrebbe essere anche di 30 M€ o più l’uno. Se si fanno i conti con valori medi dell’ordine di 5-10 M€ ad unità si verifica che il valore di 1000 o più miliardi di euro è assolutamente veritiero (già le sole chiese + parrocchie dovrebbero valere tra i 600 e 1100 miliardi di Euro).
Anche nelle altre nazioni si sono fatte delle stime e si resta sbalorditi dai possedimenti della chiesa. In Germania la chiesa cattolica ha un patrimonio stimato tra i 160 e 300 miliardi di Euro, 8200 km2 di terreni ed è il 1° datore di lavoro privato, in Austria 2500 km2 di soli terreni più metà dei centri storici di Salisburgo e Vienna ed è primo proprietario immobiliare a Vienna, in Spagna e Portogallo il 20% dei terreni agricoli è suo.
@Goethe
Reductio Ad Ridiculum…
Senza un valido motivo.
Classico.
A parte che dubito che la rendita catastale equivalga a denare contante, che ne sappiamo noi dei conti dello IOR o di altri paradisi fiscali? Potrebbero passarci davvero tutti quei miliardi e non ne sapremmo nulla.
La stima del 20% CIRCA SUL PATRIMONIO IMMOBILIARE è stata presentata e ripresentata, e non mi sembra, ufficialmente contestata dalle gerarchie ecclesiastiche. Per la citta di Roma mi sembra si vada al 25% (se sbaglio mi corrigerete!). Alte percentuali sono sicure nelle regioni annesse all’Italia dopo il 1918, che non avevano avuto gli espropri del patrimonio ecclesiastico operati dal governo post-risorgimentale. Comunque a forza di lasciti credo abbiano fatto presto a ricostituire un patriomonio anche nelle altre. In ogni caso, ci sono dati attendibili?
Centri di aggregazione sociale pubblici, magari autogestiti dalle associazioni registrate in comune e aperte a tutti no?
Costerebbe molto meno e rispetterebbe il senso civico di cosa pubblica e… non sarebbe più necessario devolvere soldi ai soliti noti
Che schifo, Massimo Giorgetti si dimetta.
Un totale di totale di 275 domande ricevute !!! ???. Chiedere non costa niente ma in questo caso è come se Bill Gates chiedesse elemosina a un rom e quest’ultimo gliela concedesse, roba da strapazzi !!!!!!
Spenderli per mettere in sicurezza delle scuole era troppo brutto?
dipende se sono scuole pubbliche o scuole cattoliche. Nel primo caso si, e’ proprio brutto. Nel secondo e’ giustificato, lecito e ci si guadagna pure un pezzettino di paradiso… 🙁
L’Italia è un paese a maggioranza cattolica, e nel Veneto in particolare molti degli abitanti trovano giusto che la Chiesa goda di privilegi fiscali, con i soldi che provengono anche dai non credenti. In questo senso, quando nelle interviste l’intervistato si lamenta per la crisi, la domanda d’obbligo dovrebbe essere:”Lei è cattolico credente?” Se la risposta è affermativa, lo si dovrebbe invitare a non lamentarsi più, consigliandogli anche di andare a pregare, possibilmente in modo efficace. (Indipendentemente dalla precisione delle stime, basandosi solo sui dati ufficiali).
La stessa domanda sarebbe da porre, dopo la prossima periodica inondazione, ad un alluvionato del veronese. Cosa preferisce, la ristrutturazione di una chiesa o le opere di contenimento delle acque da tempo previste? Poi non si lamentino…
L’ Italia una nazione dove la stragrande maggioranza delle persone cattolica ,lo dimostra il fatto che il90% lo destini alla Chiesa Cattolica,(pur essendo chiaramente indicate anche altre opzioni di donazione dell 8×1000,anche organizzazioni dibeneficenza,sindacati,esercito,partiti,.la stragrande maggioranza degliItaliani sa scegliere,non micacome voi uaarini.
A dire la verità le cifre direbbero che solo l’8% vota per la CCAR mente poco più dell’80% non sceglie.
Ma tanto che parlo a fare con una zappa?
l l 8×1000,è gestito dalo stato l otto per mille che non ha un indicazione rigardo a chi debba essere assegnato viene automaticamente incamerato dallo stato,non sapete neppure dire bugie sensate,è lo stato che riscuote l l 8×1000, quindi si tiene i soldi privi di destinatario.
@aletroll
Sei tu che credi di sapere, ma ignori che per destinarlo allo staso bisogna segnare ciò. Purtroppo anche in questo caso, i politici nostrani danno anche le poche briciole che rimane alla solita nota confessione.
Che dire: o sei una zappa o sei schifosamente in malafede…
Quei soidi possono essere recuperati facendo lavorare gli atei gratis.
sono ateo e come tale mi faccio il c. 10 ore al giorno e qualche volta anche di più – e ciò ancheper manternere te e tutti quei parassiti dei preti, frati, monache, e compagnia cantando !!!
Meglio recuperare denaro vendendo come schiavi i deficienti alla Aluccio. E’ che a quel livello non ce ne sono mica tanti.
Molte persone possono anche andare a Messa anche solo a Natale e Pasqua,intanto vanno a Messa,quindi credono e praticanola religione cattolica.
Com’era quel discorso sull’ipocrisia? Com’era la storia del santificare la domenica?
E soprattutto: perché ho la netta impressione che qui qualcuno ignori volutamente il significato del termine “religioso praticante”?
🙄
Ma la mamma non glielo ha detto a Alecattolico che se dialoga con gli atei va all’inferno (non perché ce lo mandino loro, ma perché dio lo vede).?
si a mostrar le chiappe chiare – ma fammi il piacere !!!!
Un cattolico non praticante è come un vegetariano saltuario (cit.).
O come un Aluccio sensato.
magari sono pure chiese in cui si chiede (come a Firenze) un biglietto di ingresso per chi vuole visitarle?
i visitatori devono pagare il biglietto altrimenti stanno fuori,se voglio partecipare alle sacre funzioni,è un altro discorso.
Non c’è problema, si resta fuori e si va nei musei.
già, come quando entri allo zoo.
Troppi soldi ai cattolici clericali gli hanno fatto perdere la testa, ma in Veneto pare non se ne siano ancora accorti.