Sulle Ultimissime abbiamo più volte scritto degli ultraortodossi haredi che impongono la segregazione delle donne negli autobus che attraversano i loro quartieri di Gerusalemme. Sarebbe vietato: e tuttavia i fondamentalisti pretendono e la massa si adegua. Una forma di condizionamento sociale, tipica delle religioni. Nei giorni scorsi è tuttavia successo qualcosa di nuovo. Tanya Rosenblit, ventotto anni, è salita sall’autobus che da Ashdod si dirige a Gerusalemme. Si è seduta sui sedili anteriori. Quando sono saliti due ultraortodossi, con male parole hanno preteso che si spostasse in quelli posteriori. Lei si è rifiutata. E ha continuato a rifiutare l’umiliazione. Dopo mezz’ora di discussione, anche il conducente si è visto costretto a chiamare la polizia, che ha ricordato ai due energumeni cosa prevede la legge. Anche gli altri passeggeri hanno cominciato a rumoreggiare. E i due sono scesi.
E’ la prima volta che una donna israeliana riesce a ottenere tanto. Come Rosa Parks per gli afroamericani, il suo gesto potrebbe inaugurare una stagione in cui la prepotenza di questi fanatici sarà progressivamente ridimensionata. Nella sua testimonianza pubblicata su YnetNews, Tanya Rosenblit afferma di “non essere anti-religiosa”, ma di essere infastidita “dalla tolleranza che lo Stato mostra nei confronti di questi fenomeni”. Che non accadono soltanto in Israele.
Raffaele Carcano
In quale passo della Bibbia è vietato l’uso dei posti anteriori negli autobus?
poco sopra in cui è scritto che le pillole del giorno dopo non possono essere vendute liberamente.
eeeeeh… diciamo che va un po’ interpretata…
Lo sai che i haredim sono terribilmente misogini?. Non si fanno neanche toccare dalle donne per paura che si trovino nel periodo dell’impurità (mestruazione). Basterebbe che le donne alzino una mano per cacciare via questi ignoranti.
Poi di nascosto però vanno a farsi fare i “servizi” nei prostiboli. Sono usciti più di una volta sui giornali israeliani rabbini e religiosi ortodossi ricattati dalle prostitute.
quale che sia la religione, gli umani son sempre uguali.
Temo che il suo lavoro sarà molto più difficile che quello di Rosa Parks , perchè gli autobus segregati sono stati vietati dalla Corte e diffidati, nei fatti continuano ad esserci per volontà di un piccolo gruppo di ultraortodossi.
Far ragionare dei maschi in preda ad un furore bigotto è molto più cmplicato che avere giustizia.
Di fatto le donne israeliane hanno riconsciuto i loro diritti come, ad esempio, in Italia non è. Purchè non vivano nel minoritario ma prepotente mondo ultraortodosso , per fortuna sempre più ai margini in quel Paese.
Non c’è poi tanta necessità di farli ragionare: visto che sono loro a violare la legge basta chiamare la polizia e prima o poi costoro torneranno a miti consigli, visto che la repressione non piace a nessuno; e questo è quello che ha dimostrato Tanya, mentre secondo me quello di Rosa fu un atto non solo di valore civico, come questo, ma rivoluzionario, perchè Rosa non aveva tutela legale, anzi violava la legge per aprire nuovi diritti; e credo che sia proprio la materia del diritto quella che sancisce e ufficializza un cambiamento; anche se poi le applicazioni sono lente e tardive, intanto quel diritto è scritto e con volontà e pazienza si può farlo applicare senza andare in galera (non sapendo a priori l’esito della propria lotta) come fu per la Parks.
tiziana, di bigotti ne esistono sia uomini che donne, direi che questa retorica femminista dell’uomo come causa di tutti i mali ha un po’ scassato il baugigi
@Valerio
Mi attenevo rigidamente all’argomento proposto.
Di episodi come quello raccontato ne avvengono continuamente e generalmente le donne sono sostenute dalle congeneri haredim che contestano, laddove ne hanno la forza, i loro fanatici fratelli padri e mariti. Non è raro che le donne delle comunità haredim esscano dalle comunità, anche perchè, come certamente saprai, sono loro che lavorano all’esterno mantenedo i lro inutili mariti. E questo è, e il femminismo che comuque è stato e continua ad essere un importante movimento di emancipazione utile anche agli uomini, non c’entrava nulla.
Mi scuso anche per il tono secco, ma trovo fastidioso che in un dibattito di idee si debba sempre insultare con una punta di volgarità invece che allargare lo spazio della conoscenza e della riflessione come ci si attenderebbe in chi preferisce l’intelligenza piuttosto che abbandonarsi a Dio . Tra l’altro io non intervengo mai su questo sito, ma sono stata stimolata dalla notizia avendo vissuto un simile episodio reentemente su un autobus israeliano, dove gli schiocchi timorati provavavo a spingere una adolescente a sgridare un paio di donne tra cui io a sedersi correttamente.
E lei si è rifiutata e ha accettato con un sorriso larghissimo il mio grazie per la sua correttezza. Ci tengo comunque a sottolineare che la minoranza ultraortodossa è largamente repressa ed emarginata. OLtre ad essere vsta con disprezzo dagli israeliani che li considerano dei saprofiti.
Ogni tanto un po’ di normalità. Grazie, Tanya.
Ecco cosa succede col “rispetto” per la religione: che questi bigotti riescono ad averla vinta da una grande maggioranza che non la pensa come loro.
Grazie Tanya.
Quanto di socialmente progressivo la politica produce, ma dopo avere molto disprezzato generazioni e regole, è prodotto casualmente – inaspettato e indesiderato dai politici – talvolta per merito esclusivo di movimenti e persone ad essa completamente esterni, ma che con le loro azioni fanno sì politica, i quali con sforzi propri enormi e sovente profondamente dolorosi, la costringono lentissimamente al nuovo che essa trasforma ipocritamente in squallidi compromessi per la ricerca di quel consenso che riconosce ai suoi commedianti di mantenere la posizione in modo passivo e la politica diventa, così, perdente ed inutile…se i delinquenti, per farsi rimettere i peccati, entrano in politica, può la politica essere una cosa seria?
Ottimo atteggiamento, Tanya Rosenblit! 🙂
Cosa potremmo fare noi, contro il conformismo “religioso”?
Una (piccolissima, tanto per cominciare SUBITO) idea potrebbe essere quella di rispondere, a coloro che ci mandano e-cartoline di “buon natale”, con questa:
http://3.bp.blogspot.com/_JKQUd-lTVkg/S0t5JYeciZI/AAAAAAAAB1U/4zCODHcCOaw/s400/babbo+natale+aereo.jpg …
Oppure con questa:
http://www.myspace.com/video/vid/104562321#pm_cmp=vid_OEV_P_P
🙂
Una buona risposta a un “buon natale” potrebbe essere: “cosa ti ho fatto io? “
Grazie Tanya
Grazie, Tanya Rosenblit
Onore a Tanya Rosenblit.
Se tutti facessero come ha fatto Tanya, nessun’altro si azzarderebbe a comportarsi come arrogantemente fanno gli haredi. Brava Tanya! 😉
Una differenza, e non da poco, c’è: Rosa Parks aveva contro le leggi dello Stato e finì arrestata; Tanya Rosenblit ha a suo favore le leggi di Israele e infatti i poliziotti hanno ripreso i fanatici.
Batra, anche noi atei avremmo a favore le leggi dello Stato… che quando si tratta di religione vengono cestinate a mani basse 🙁
Certo, Soqquadro, e infatti, pur nelle differenze di luoghi e usi e costumi, credo che quello di Tanya sia un ottimo esempio di lotta per la laicità, formalmente esistente, ma mai rispettata neanche dalle parti nostre.
Credo tuttavia che il paragone con la Parks sia esagerato, perchè violare una legge ed essere incarcerate è gesto rivoluzionario che chiude un’epoca e ne apre un’altra, peraltro con grossissimi rischi personali visto che legge non ti tutela, anzi stai compiendo un atto illegale per aprire diritti e dar vita ad una legge più equa; chiedere il rispetto delle leggi vigenti è atto di grande importanza civile, ma che non segna una nuova era e che non porta dietro le conseguenze della violazione di una legge.
Caro Soqqadro,
è la timidezza dei laici (e immagino anche atei) e delle minoranze religiose.
Comunque che nel nostro Paese abbiamo le leggi a favore non è vero se si escludono un paio di articoli disattesi della Costituzione e vanificati dall’articolo 7.
Brava Tanya, ce ne vorrebbero tante, ovunque!
Questo è poco ma sicuro.
grande, ha fatto benissimo!
Rosa Parks ha imposto una modifica alle leggi razziste dello Stato americano. Tanya Rosenblit ha permesso alla legge non discriminatoria di Israele di intervenire e di farsi rispettare.
La differenza non è di poco conto. Quando una donna dell’Arabia Saudita o iraniana si muove si trova nella stessa situazione della Parks. Quando una donna israeliana (araba o ebrea, drusa o cristiana) si muove si trova nella situazione di una democrazia europea.
Non facciamo di tutta l’erba un fascio, già ce n’è di confusione !
Tanya si dice infastidita dalla tolleranza che lo stato mostra nei confronti di certi fenomeni.
Se Tanya fosse italiana, temo che invece che infastidita sarebbe almeno sgomenta.