La Repubblica di oggi dedica due pagine alle proprietà immobiliari della Chiesa a Roma, stimandole in 1500 edifici. Escludendo le 722 parrocchie, il resto (alberghi, scuole, case di cura) sarebbe quasi completamente esentasse, grazie alle “zone grigie” assicurate dai passati governi. Tuttavia non viene valutato l’effettivo costo per la capitale in mancate tasse, ma viene citata la stima nazionale di 400-700 milioni di euro dell’Anci del 2005 di cui ha tenuto conto anche l’UAAR nel calcolo dei costi pubblici della Chiesa.
Il sindaco Alemanno ha annunciato che il Campidoglio darà corso ad accertamenti, chiedendo al vicariato di collaborare.
Ma seriamente il sindaco crede che il vicario collaborerà? 😯 🙄
“Il sindaco Alemanno ha annunciato che il Campidoglio darà corso ad accertamenti, chiedendo al vicariato di collaborare”
Ma è il vicariato che deve fare le stime catastali e determinare la tipologia degli immobili?
e se gli immobili sono esentasse per legge a cosa serve fare gli accertamenti?…a meno che per legge non lo siano… se volevate sostenere la tesi del privilegio dell’esenzione che ha la Chiesa non dovevate riporatre l’ultimo periodo, che contraddice tutto il resto. é un suggerimento per la prox volta…
Magari per far pagare gli edifici a scopo di lucro ma per una questione o per un’altra ammessi nella zona grigia magari… Non so, dimmi te. 🙄
@mosconi… uff.. e questo sta a significare appunto che per legge devono pagare e non sono nella “zona” esentasse …ma sono concetti veramente così difficili da afferare?
il tizio crede veramente che la chiesa sia onesta al 100% e quindi tutti gli immobili che dovranno accertare siano esentasse per legge?
NO, il tizio sa benissimo che la chiesa è disonesta, ma fa finta di essere ingenuo perchè è completamente in malafede e perchè difende l’organizzazione di cui fa parte… non sputa dal piatto dove mangia.
ribadisco dunque che non si deve prendere in considerazione, ma non vuol dire che non gli si può rispondere facendogli fare una figuraccia, in fondo a questo serve questo blog, per dimostrare inconfutabilmente quanto marci siano in fondo gli “uomini di dio”.
mi correggo: “non sputa SUL piatto dove mangia”
se no era capace pure di aggrapparsi all’errore di ortografia. ehehe
Nel mondo della matematica si possono fare (forse) distinzione ben definite, nette. Nel mondo della legislazione, dei codici, degli articoli, dei commi, non é tutto chiaro e trasparente: se lo fosse a che servirebbero ben 3 gradi di giudizio, avvocati, giudici, procuratori, anni di processi? Il mondo della legislazione tributaria é un mondo fatto di poco bianco, poco nero e tantissimo grigio: tutto ruota intonro all’interpetazione.
Grazie per il suggerimento, teologo cattolico.
Se posso suggerirtene uno io, fatti vedere da uno psichiatra e di corsa.
@emanuele
Sofisma della generalizzazione: io dico che X è logicamente sbagliato, tu controbatti con l’imperfezione del sapere umano.
Mi spiace ma in questo caso c’è unicamente un avverbio di troppo e, pur con i suoi limiti, la legge sarebbe molto più chiara… 🙄
@ teologo cattolico. Vedo che ti interessi tanto di cavilli legali circa i possedimenti della fabbrica “chiesa”. Ma sono davvero gli immensi patrimoni che la fabbrica-chiesa possiede ad interessare l’onore di dio o non costituiscono invece i se stessi un peccato che grida vendetta al cospetto dell’onor di dio, padre dei poveri e dei tribolati?
Ti dico questo perchè come studioso di economia medioevale quasi tutti i beni fondiari (per stare solo a questi) erano già proprietà del clero secolare e religioso: quasi tutto il suolo italiano era proprietà della fabbrica-chiesa.
E poi non ho mai capito che senso ha per la cosiddetta perfezione religiosa fare voto di povertà, quando il singolo individuo religioso gode di fatto di tutto ciò che un vero povero non ha; non solo non si lascia mancare niente, compresa una istruzione, ma addirittura è perfino esente da quei comuni grattacapi che il possesso di qualcosa in uso di per sè procura. Non posso mai dimenticare come negli anni settanta non c’era casa religiosa specialmente al sud che non possedesse una o due bmw! E lo dico con cognizione di causa. Esentare la ccar dal pagare le tasse come tutti i cittadini per i beni immobili che possiede è un’ingiustizia che uno Stato laico DEVE eliminare, adesso che si prospettano tempi duri. Duri per il povero cittadino laico, non per il prete che fa un bel niente di produttivo per la società.
@emanuele: se è quella la critica che fai, ossia che la legge non è chiara, o non è chiara l’aplicazione, cosa c’entra la Chiesa. Ove la legge non fosse chiara non vi sarebbe nemmeno reato.
@Otzi
– Avere un patrimonio non è peccato. essere ricchi non è peccato (ricchi di denaro salute, cultura, giovinezza, bellezza, case..quello che vuoi). é un errore tipico pensare che la Chiesa comandi la povertà materiale (è un aspetto dell’eresia catara). La proprietà privata non è peccato, con la precisazione che possedere va inteso come “amministrazione” del bene, non possesso assoluto. La povertà comandata è quella spirituale, che è altro modo che si deve fare un uso povero delle ricchezze, ossia amministrarli secondo il loro fine intrinseco. Il fine intrinseco di una ricchezza (ciascuno ha la propria) è ovviamente arricchire, non impoverire. Certo la Chiesa non vuole che le persone siano povere, ma ricche. Se vi è una cura e predilezioni dei poveri e malati o sofferenti da parte della Chiesa è perchè purtroppo sono poveri/malati/sofferente e per farli diventare ricchi e non ammalati.
– Il patrimonio della chiesa è quello dei cristiani (chiesa= insieme dei cristiani). La mia chiesa parrocchiale (addobbi sacri, statue, oratorio, giochi, ecc..) è dei cristiani che l’hanno costruita con i loro finanziamenti e offerte (anche le mie) e viene amministrata dal parroco. Come vale – credo- per altre associazioni che acquistano materiale con i soldi raccolti dai soci.
– Il voto di povertà vale per i consacrati religiosi, che scelgono di non avere proprieta privata, bensì in comune, non per il cristiano, non certo per il prete. Non fa parte in nessun modo dell’esere cristiano la rinuncia alla proprietà privata, non è parte delle promesse battesimali e della regola di fede cristiana.
– “Esentare la ccar dal pagare le tasse come tutti i cittadini per i beni immobili che possiede è un’ingiustizia “.. vero. La legge deve essere uguale per tutti. Se mi posti la legge che fa una esenzioni specificamente per gli immobili della CCAR, e non per la tipologia dell’immobile e la sua funzinoe, indipendentemente dal proprietario, ebbene per quel caso specifico le tue considerazioni non sarebbero immediatamente sbagliate.
@ teologo cattolico. La tua TEOlogia fa acqua da tutte le parti eccetto là dove mentendo metti a soggetto la CHIESA al posto di dio. Un dio che bestemmi e un Cristo che disprezzi dimostrando non tanto di non conoscere il suo vangelo ma di guazzare in questo testo contenente tutto ed il contrario di tutto che FONDA la stessa CHIESA che LO HA INVENTATO. E commenta a proprio esclusivo uso e consumo in primis per il proprio venter cuius deus est!
Ma Alemanno se ne è accorto adesso? Prima cosa aveva da fare, pregare?
Il suo da fare lo aveva: aveva ad esempio da dare una mano ai vari amici, parenti e camerati di un tempo facendoli entrare nell’ATAC e nell’AMA (a dire suo non dipende da lui la ‘parentopoli’, ma dai suoi collaboratori…), comprare, a quel che ho letto, lo stabile per gli altri camerati di Casa Pound, e varie altre cosette come il farsi nominare, lui sindaco, anche ‘commissario per il monitoraggio del deficit capitolino’.
Giusto questa mattina sentivo a Radio3 che Mary Pound, figlia di Ezra Pound, ha finalmente fatto causa al movimento “Casa Pound” per uso non concesso del nome!!! Il processo inizierà in gennaio a Roma.
Lo hanno detto anche a me alcuni amici ieri sera, prima che potessi leggere il tuo commento.
Staremo a vedere!
Prevedo nuovi alti lai da parte dell’Avvenire: “no, non è vero, noi paghiamo tutto, anzi, paghiamo di più, siamo stati fraintesi, noi paghiamo, pagavamo anche quando l’ICI non c’era, non è stata colpa nostra, lo giuriamo su Dio”
Come possono venirti in mente certe cose?!? 😉
Io trovo completamente assurdo che gli immobili dedicati esclusivamente al culto (cosa che poi non si verifica mai) siano esenti di tasse. Non vedo la differenza fra una chiesa e un biliardo club, tutti e due luoghi di aggregazione con un interesse comune.
Be’, la differenza c’è.
Gli appassionati di biliardo coltivano il loro interesse senza rompere le scatole agli altri.
Perche’ la chiesa paga l’ici e Sanremo e’ Sanremo.
Ma il Comune paga l’ici per il colosseo?
non credo… ormai è dismesso come anfiteatro per spettacoli indecorosi, cosa che invece accade nelle chiese in tempi odierni.
Ma che c’entra? Perchè, le chiese la pagano? Qui non si parla dei luoghi di culto, ma degli esercizi commerciali mascherati da tali.
@Paolo: non proprio. qui si parla di : “il resto (alberghi, scuole, case di cura) sarebbe quasi completamente esentasse, grazie alle “zone grigie” assicurate dai passati governi.”
Dunnque nell’aricolo si parla anche di scuole e casa di cura…esenti anceh se non di proprietà della Chiesa.
Nel mio quartiere vi è una chiesa e almeno due asili privati, almeno quattro associazioni sportive (una di tennis, due di calcio, una polisportiva), un centro sociale..nessun albergo. Non pagano L’lICI/IMU. Se questa è la prorporzione a livello nazionale, fai te i conti di chi è maggiormente esente
teologo cattolico
Ha presente il significato di “zona grigia”? Non mi sembra.
Significa che esistono delle situazioni al limite dove la legge non risulta chiara o dove i clienti riescono ad approfittarne con interpretazioni al limite e discutibili (e in Italia siamo maestri in questo, ci sono tante persone che evadono le tasse in questo modo).
Una legge è fatta anche dalle linee guida che devono dare l’interpretazione dei casi che si possono presentare che sono moltissimi perchè la realtà è estremamente complicata, non lineare, e la cui interpretazione può essere in termini più rigidi o più tolleranti portando a risultati differenti.
Per esempio in Piemonte delle suore non pagavano l’ICI per una scuola chiusa dal 1995 (e negli ultimi anni la chiesa cattolica ha chiuso 4000 scuole in Italia), poi ci sono i conventi e monasteri disabitati, o edifici che hanno cambiato destinazione d’uso senza comunicarlo, oppure luoghi di culto in cui si fa chiaramente anche dell’attività commerciale a fine di lucro come da una sentenza contro un ordine religioso. Deve essere valutata caso per caso, con perizie se il fine non è di lucro e coi bassi costi di gestione che certe strutture hanno, gonfiando i costi, si può far credere di non avere utili ed ottenere l’agevolazione. Mi aspetto che sorgeranno diverse controversie legali per la corretta interpretazione di queste zone “grigie” che obbligheranno il legislatore a fare chiarezza.
No, non ho in “chiaro” il concetto di zona “grigia”, che vi dovete inventare.
Prima avete usato l’argometno del privilegio, poi avete inventato una legge sulle esenzione per gli alberghi di proprietà della chiesa (nessuno mai mi ha linkato la legge che sostiene questo, nonostante le richieste..), adesso vi inventate una zona grigia che nno si sa cosa sia, perchè indefinita per definizione. Mi fa piacere questo cambiamento di impostazione..evidentemente certi argomenti hanno avuto effetto
In ogni caso se, come dici esistessero delle situazioni di certi stabili che non sono chiare rispetto alla legge, è evidente che comunque la legge non concede quelle esenzioni (altrimenti il problema non sussiterebbe), ossia esige il pagamento dell’ICI; è colpa eventualmente di chi deve stabilire il tipo di immobile se non fa pagere o meno l’ICI dovuta per legge.
Come dici “deve essere valutata caso per caso, con perizie se il fine non è di lucro e coi bassi costi di gestione che certe strutture hanno, gonfiando i costi, si può far credere di non avere utili ed ottenere l’agevolazione”…questo lo spero bene e lo do per scontato (e la perizia la dovrà fare il comune, o l’amminstratore locale), e non solo per tutti gli immobili presenti sul territorio italiano, di qualunque proprietario o onlus (uaar compresa), ma spero anche per tutte le varie forme di tasse.
La zona grigia è rappresentata dalla stessa, attuale formulazione dell’ ICI che permette l’esenzione a tutti quegli enti non “esclusivamente commerciali” che a mio avviso è un non senso giuridico. La distinzione dovrebbe essere netta. O un ente è commerciale, o non lo è. Punto. Era molto più corretta la formulazione originaria della legge, prima dei cambiamenti del 2005 e del 2006. Con la crisi che ci ritroviamo non possiamo permetterci certe ambiguità, che possono riguardare ogni ente, ecclesiastico e non.
teologo cattolico
Se non ci arriva è un problema suo.
Come al solito non è in grado di comprendere cosa sia la realtà, o più correttamente non vuole comprenderla se le torna utile.
La questione sull’ICI che è tassa comunale, probabilmente non si pone (il comune dovrebe pagare a se la tassa).
ma si porrà con l’IMU (se ho capito bene..), per la quale metà della imposta resta al comune, ma metà va allo Stato… vediamo se pagano o sono dei privilegiati.
Parlare di privilegio (unico) alla Chiesa, quando gli enti “privilegiati” sono decine di migliaia (tra onluso, associazioni sportive, scuole, comuni, ecc..), non mi sembra molto logico;o almeno lessicalmente corretto.
Hai ragione, ma questi non ci sentono, non hanno voglia di mettere le cose in chiaro. Vogliono solo la calunnia e il disprezzo nei confronti della chiesa.
Quanto ai sei miliardi, altro che miracolo farebbe l’Italia, le banche e altri poteri forti si mangierebbero pure quelli.
” non mi sembra molto logico ”
Il problema di base è proprio questo, anche se vi sforzate la logica non è un terreno fertile per voi, meglio restare nel dogma.
La chiesa non è una onlus.
@roberto
..l’uaar invece è una onlus e ha il privilegio dell’esenzione ICI/IMU
teologo,
e’ inutile che ti affanni: fate schifo al mondo e molti se ne stanno accorgendo. Non tirate la corda che se la rabbia sale troppo gli aguzzini arroganti come voi finiscono male (ma riconosco che in itaglia questo molto probabilmente non succedera’ visto che l’appecoronamento e’ troppo caratterizzante)
fate quasi tenerezza nel fiondarvi qui a difendere in modo ignobile i privileggi di un gruppo di palazzinari avidi in gonnella che coprono i propri criminali molestatori di bambini, criminali che e’ bene ricordare sono omosessuali (secondo il teologo), per cui il capo della vostra associazione fa parte di essi.
fate schifo al mondo, proponete una morale rivoltante basata sulla discriminazione di interi gruppi di cittadini, le vostre diocesi in giro per il mondo dichiarano bancarotta per non pagare le vittime dei vostri pedofili, e voi squallidi e piccoli individui avete tempo di esegetizzare.
lo sa, lo sa..
lo sa benissimo che la chiesa non è quella bella favoletta di amore, pace e carità… lo sa che è un organizzazione il cui unico scopo è controllare le masse e accumulare patrimoni, la prima vera grande organizzazione mafiosa…
magari si rifiuta di ammetterlo, magari si rifiuta di crederlo, ma in fondo lo sa…
e sa anche che ormai il tempo è agli sgoccioli, che il mondo è giorno dopo giorno sempre più consapevole di quello che loro sono in realtà.
mi rammarico solo di non riuscire a vedere quel giorno, il giorno in cui si parlerà di dio solo in ambito storico e mitologico, come si fa oggi con zeus.
teologo.
svegliati…secondo tè la tua chiesa non gode di privilegi unici????
solo ora di religione cattolica?
solo cappellani militari cattolici?
poi non hai ancora capito la differenza tra 8×1000 e 5×1000
8×1000 solo 8 “associazioni” 5×1000 solo 50&60mila associazioni….
alla tua chiesa tu puoi dare 8×1000
all’uaar io non posso dare l’8×1000,ma solo 5×1000
ecc ….
1.500 immobili……solo? A me risulta che siano almeno il 30% deglu immobili di Roma: dovrebbero essere ben di più!
Secondo quanto dicono qui: http://www.italiapiugiusta.com/index.php?option=com_content&view=article&id=361:la-chiesa-possiede-il-20-22-di-tutto-il-patrimonio-immobiliare-un-quarto-di-roma-e-del-vaticano&catid=50:azienda-vaticana&Itemid=31 , un quarto (25%) di Roma è del Vaticano…
1500 x 100/25 = 6000 edifici soltanto, a Roma, mi pare ampiamente sottostimato.
Effetticamente qualcosa non quadra: forse scrivendo “1500” hanno dimenticato qualche “0” 😯
Nessuno sa chiarire questa cosa? Dovrebbero essere ben di più!! E che fine hanno fatto, allora, questi altri immobili?
E poi sempre Repubblica, Repubblica e Repubblica ! Non si tratterà mica di un gironale anticlericale di propietà di un certo squattrinato che si chiama De Benedetti ?
Perchè, tu dai retta all’Osservatore Romano o ad Avvenire, che appartengono ad enti ricchi sfondati? 👿
” squattrinato che si chiama De Benedetti ”
Dimenticavo che per voi le persone affidabili sono quelle strafondate in oro e soldi, come le vostre gerarchie spirituali. Grazie per avermelo ricordato.
@ giuseppe
@ firestarter
proprio lui, il vincitore delle medaglia.
PS. anche cretino (autodichiarato)
🙂
Nihil novi sub sole.Solamente un mucchio di balle buone per buontemponi. Asserire che la Chiesa (rectius gli enti riconducibili alla Chiesa, la Chiesa non esiste per il diritto civile italiano né per quello fiscale, forse é per questo che molti sostengono che la Chiesa non paga le tasse) é proprietaria del 20-22% del patrimonio immobiliare italiano stimato dalla Banca d’Italia in 4950 miliardi di Euro e quindi di mille miliardi é semplicemente senza fondamento in re. Magari fosse così, la CCAR ne sarebbe ben contenta: al 3% la rendita sarebbe di 30 miliardi di euro all’anno, l’otto per mille che rende un miliardo del tutto trascurabile, i 50000 preti italiani avrebbero un salario annuo favolosi, anche se si dividesssero ciascuno solo un terzo dei 30 miliardi. 10 miliardi diviso 50000 fa 200000 euro a testa. Se il patrimonio redditizio di tutti gli enti ecclesiastici riconducibili alla Chiesa italiana arriva a 50 miliardi é un miracolo. Insomma per i buontemponi passi, mi meraviglia i razionalisti
E già, il mondo intero denuncia e si lamenta, e ha torto il mondo. Cerrrto…
Basta che faccia dei semplici conti.
Ma vedo dal suo pseudoragionamento che non è proprio in grado di farli. Le è già stato risposto, ma ripete lo stesso ragionamento fallace.
La rendita del 3%, ammesso che sia questa la rivalutazione media annuale di un immobile, sarebbe disponibile se vendesse tutti i suoi immobili, un immobile non da una cedola fissa annuale come le azioni e i titoli.
Sono 26 mila le sole parrocchie, valuti il valore dei terreni, degli edifici e della chiesa e scoprirà che hanno valori di almeno 5-10 milioni di Euro. Li moltiplichi e scoprirà che siamo già a centinaia di miliardi. E la chiesa non possiede solo questo.
In Germania hanno stimato un patrimonio della chiesa tedesca di 160-300 miliardi di Euro, patrimonio ridicolo rispetto a quello che ha nel centro dell’impero.
Pagheranno, pagheranno.
Pagheranno caro e pagheranno tutto.
Diciamo che hanno di parecchio superato la soglia del limite della decenza… 😉
Finche il “magna-magna” si faceva in tempi di vacche grasse da mungere a dovere, l’italiota sopportava questo ed altro. Oggi, che la situazione disastrosa dei conti, dell’economia e dei privilegi, suscita sdegno ed arrabbiature bipartisan, appaiono i primi titoloni sui giornali di massima diffusione…L’Italia s’e’ desta??? 😉
Era anche ora!! 😉
Non so se la stima del patrimonio immobiliare degli enti riconducibili alla chiesa cattolica in Germania (tra 150 e 300 milierdi di Euro) sia fondata.
Ma se così é, allora è impossibile che il patrimonio degli enti ecclesiastici italiani sia di 1000 miliardi.
E’ noto infatti che la chiesa cattolica tedesca (con quella USA) é la più ricca del mondo: le entrate da imposta del culto sono di oltre 5 miliardi di euro annui e la sola diocesi di Colonia con un bilancio di 928 milioni di euro nel 2010 quasi raggiunge quello dell’intero otto x mille in Italia.
Ma per favore!
Allora, dì tu quanto stimi che sia il patrimonio degli enti ecclesiastici italiani.
Gentile Signore, Le rispondo cercando di essere, come lei ama definirsi, razionale (non so perché si preferisca razionalista che é peggiorativo a razionale che é più equilibrato – di una associazione di razionali farei volentieri parte, meno di una associazione di razionalisti).
Se la stima sul patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici afferenti alla Chiesa cattolica in BRD é di 250 miliardi di euro, poiché le entrate della chiesa cattolica in BRD (5 miliardi di euro) sono 5 volte superiori a quelle della Chiesa cattolica in Italia (1 miliardo di euro) (la comparazione é fatta unicamente tra le entrate derivanti dalla Kirchensteuer in BRD e della Mandatsteuer in Italia, altri cospicui ‘costi’, ad esempio quelli degli insegnanti IRC -in Germania é addirittura previsto dal GG per due ore settimanali, salvo dispensa e con esclusione di Brema (Brenerklausel) ed ora anche Berlin-Brandeburg-) dovrebbe valere 5 volte di meno, quindi sui 50 miliardi di euro. Credo essere una stima sotto il profilo macroeconomico più attendibile, più razionale e meno propagandistica.
A chi non ama la Chiesa sembrerà poco, a chi le vuol bene troppo poco (o viceversa) ma la realtà non dipende dai desideri.
Quanto al patrimonio (reddituale) complessivo della Santa Sede (il Vaticano, che nulla ha a che vedere sotto il profilo economico ed anche giuridico con il patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici im Italia) non dovrebbe superare (tenuto conto del bilancio annuo di 250 milioni di euro) i 20 miliardi di Euro.
Mi riferisco al patrimonio reddituale complessivo (all’intero Vermoegen). E’ ovvio che la Sistina di Michelangelo può avere un valore illimitato, ma sotto il profilo economico, essendo invendibile, non vale nulla.
Buon Natale.