Petr Uhl, amico e compagno di dissidenza di Vaclav Havel, ha criticato la decisione del governo ceco di far svolgere un funerale cattolico nella cattedrale di San Vito. A detta di Uhl, l’ex presidente non era religioso, non si era mai legato alla Chiesa e non credeva in un dio personale. La Chiesa avrebbe tuttavia voluto appropriarsi in pompa magna del prestigioso defunto: il discorso dell’arcivescovo Dominik Duka sarebbe stato tendenzioso, riporta il Prague Daily Monitor, e volto a dar l’idea che Havel avesse cambiato idee negli ultimi giorni di vita. Uhl ha criticato anche il concetto stesso di funerale di Stato, non normato dall’attuale legislazione, ricordando come il fondatore dello stato cecoslovacco, Tomas Garrigue Masaryk, anch’egli un ateo, non fu commemorato con una cerimonia in chiesa.
Anche per Giorgio Bocca, pure dichiaratamente ateo, ha avuto luogo un funerale cattolico.
Critiche al funerale cattolico ad Havel
124 commenti
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Questa storia del funerale forzato mi ricorda leggermente la battuta quando uno non c’è gli si può far dire quello che si vuole. O sbaglio?
Per nulla.
io vorei evitarmi di spendere i soldi del notaio, ma se serve… no secondo me sono i parenti che disattendono le volontà del defunto
Basta sbattezzarsi, lo sai?
@Cuzzi
Sulla carta basta sbattezzarsi.
Nella pratica se parenti e prete sono d’accordo, con la scusa di qualche segno di riconversione negli ultimi istanti, il tuo cadavere se lo becca lo stesso il funerale cattolico.
Non che per il morto faccia molta differenza, è morto.
@ Odino
“Sbattezzato” da tempo, gongolavo all’idea di essere escluso dalle esequie religiose “per diritto”! Invece pare che alla misericordia onnipotente non ci sia via di scampo. Certo che il morto è morto, ma fino ad allora sai che allegria pensare continuamente a quello cui rischi di andare incontro?
anch’io mi sosno stupito dei funerali inchiesa di bocca – sono proprio degli sciacalli !!!
sicuramente non è stato il prete a cercare bocca….. di solito sono i famigliari che contattano il prete per le esequie….. questa è la prassi….
ma tanto come la giri la giri….. motivi per dissentire li avreste trovati comunque….. se fosse stato un prete a proporre i funerali in chiesa….. sono degli sciacalli (come se i famigliari non potessero opporsi!)….. se il prete avesse rifiutato il funerale in chiesa a quello che voi dite “dichiaratamente ateo”….. il prete avrebbe fatto discriminazioni….
Si saranno convertiti in punto di morte, come accadrà sicuramente a tanti tra voi.
Se le famiglie hanno accettato i funerali cattolici é una loro scelta. La chiesa non va mai a chiedere di celebrare per forza un funerale cattolico; lo concede o lo rifuta secondo le richieste fatte, non al contrario.
No, non siamo famosi, la CC non ha interesse ad inventarsi la nostra conversione.
Intendevi questo, vero?
@ giuseppe
“…come accadrà sicuramente a tanti tra voi.”
Ti piace tanto illuderti, eh? 🙂
la conversione degli ultimi istanti è abbastanza frequente…l’ateismo degli ultimi istanti no
La conversione degli ultimi istanti, se esiste (e veramente non credo proprio che sia “abbastanza frequente”), è verosimilmente dovuta al fatto che negli ultimi istanti di vita uno perde l’uso della ragione.
@giuseppe
non risulta alcuna conversione documentata dei tizi in questione, che hanno continuato ad essere atei fino alla fine.
e la scelta dei funerali non mi pare spetti alle famiglie ma solo ai defunti.
o secondo te, se tu sei nato in una famiglia di satanisti, allora è giusto farti un funerale satanista anche se sei più cattolico del papa? cos’è, si fà la volontà delle famiglie quando coincide con la tua e quella espressa dal defunto quando è quella del defunto a coincidere con la tua? come al solito la tua morale segue sempre il principio dei due pesi e due misure…..
@ giuseppe
” Si saranno convertiti in punto di morte, come accadrà sicuramente a tanti tra voi. ”
Interessante la tua affermazione. E dimmi:
a. chi non si convertirà andrà all’inferno?
b. i musulmani andranno all’inferno direttamente o dovrebbero convertirsi al cristianesimo per “salvarsi”?
c. che fine faranno gli ebrei che non riconoscono Gesù detto il cristo ?
risposte:
a. chi non si converte e muore in peccato mortale va all’inferno
a1. chi non si converte ma non è in peccato mortale (può essere) non va all’inferno
b. idem come sopra
c. idem come sopra
quindi essere cristiani, ebrei, indù o venerare gli unicorni è del tutto irrilevante. andare a messa, pregare, battezzarsi e confessarsi non serve assolutamente a nulla di nulla, visto che l’andare o meno in paradiso o all’inferno non dipende minimamente da tutto ciò, ma dipende solo dal morire o meno n peccatto mortale. confermi?
la Chiesa non ha mai detto che chi è al di fuori del cristianesimo và all’inferno, la Chiesa dice solamente che la via maestra per salvarsi è Cristo, ma ci si può salvare comunque sempre con una condotta retta nella vita, cioè, come ho detto prima, morendo non in peccato mortale
“Interessante la tua affermazione. E dimmi:
a. chi non si convertirà andrà all’inferno?
b. i musulmani andranno all’inferno direttamente o dovrebbero convertirsi al cristianesimo per “salvarsi”?
c. che fine faranno gli ebrei che non riconoscono Gesù detto il cristo ?”
Con buona pace di Pontifex e degli urlatori di RadioMaria ” on ira tous au paradis”. Del resto è molto probabile che l’Inferno sia vuoto.
Il fatto è che quelli sono marpioni molto più svegli di un Giuseppe qualunque.
Dopo la morte di Pacelli capirono che la pastorale del terrore non era più adeguata al nostro occidente consumista e depravato.
Ed ecco allora che i giudizi universali degli spettacoli Mainstream si concludono con bonarie assoluzioni generali.:-)
Forse soffrirò di larvato etnocentrismo, ma io , ateo di estrazione cattolica(nel senso che sono battezzato e comunicato, pur non avendo mai avuto la fede) continuo a ritenere i teorici cattolici più furbi di quelli evangelici (seppur degni di stare nello stesso recinto, dove potrebbero appianare ecumenicamente le loro differenze di vedute :-)).
Dubito che mi convertirò in punto di morte. Ma, nel caso accadesse, la mia conversione non renderà più vero il tuo falso dio.
Pensa che ora nella Chiesa si ammazzano per farti l’estrema unzione. Una volta (quando avevano il potere assoluto) agli eretici facevano l’estrema combustione.
🙂
Per giuseppe.
“Si saranno convertiti in punto di morte, come accadrà sicuramente a tanti tra voi.”
Supposizione basata su cosa? Quando un amico intimo invece dichiara il contrario. Ma tu sei un superstizioso ti basta la tua stessa supposizione per credere, ovviamente solo a cio’ che ti fa comodo.
Non ti e’ mai passato per la testa che un non crdente puo’ dire la stessa cosa di “voi”, tutti hanno la possibilita’ di cambiare la propria opinione in punto di morte anche i credenti. 😆
“Se le famiglie hanno accettato i funerali cattolici é una loro scelta.”
Non e’ una scelta delle famiglie, a maggior ragione se nel caso che la persona defunta abbia lasciato dichiarazioni precise, un sacerdote serio rispetterebbe le decisioni prese dal defunto quando era in vita, anche se le famiglie fossero favorevoli ad funerale religioso.
“La chiesa non va mai a chiedere di celebrare per forza un funerale cattolico; lo concede o lo rifuta secondo le richieste fatte, non al contrario.”
Tratto da http://www.uaar.it/laicita/funerali-civili
“Il clero, laddove si sente forte, nega il funerale religioso a chi in vita si era allontanato dalla sua verità (il gay, il comunista, il mangiapreti da osteria), oppure relega la funzione in un tempio minore, oppure ancora si sente in dovere, durante la cerimonia, di parlare male del defunto. Invece, laddove il personaggio è importante, lavora per far celebrare un funerale religioso anche quando il defunto aveva sostenuto pubblicamente la propria areligiosità (De Andrè, Guttuso, Mastroianni): oppure, come per Montanelli, facendo entrare un prete di soppiatto nella camera ardente per benedire la salma.”
Informati prima di parlare giuseppe, informati.
Più facile che in punto di morte, davanti all’evidenza, tanti credenti rinsaviscano.
“Se le famiglie hanno accettato i funerali cattolici é una loro scelta.”
Mi chiedo a parti invertite (familiari atei che non chiedono funerale religioso per morto cattolico) cosa avresti detto? Avresti ancora parlato la libera scelta della famiglia? O avresti sbraitato di un ennesimo atto di prepotenza ateo laicista verso un povero cattolico non più in grado di difendersi?
Non scomodarti a rispondere, conosco già la risposta.
Non so se questa può esere una spiegazione a proposito dei funerali di Bocca (dal sito di Repubblica)
“(…) Bocca se n’è andato come se ne andavano quelli della sua generazione. Forse non troppo credenti, anzi, e di certo non baciapile. Ma persone incapaci di togliere agli amici, e alla moglie, la possibilità di dire loro un’ultima preghiera.”
La preghiera si può dire anche per un ateo. So di mie zie di Brescia che hanno pregato + volte per me, conoscendo il mio pensiero. La cosa non mi dava fastidio, nè mi esaltava. Cazzi loro. Diverso essere iscritto coattamente da altri ad un registro (dei battezzati). Ho provveduto con lo sbattezzo. Di più non posso fare.
qualcosa potresti fare….. essere un momentino più educato verso le tue zie…. educato non riconoscente!
@paolo
tu sei quello di Mani Animal, vero?
e pontifichi sull’educazione altrui?
“La preghiera si può dire anche per un ateo. So di mie zie di Brescia che hanno pregato + volte per me, conoscendo il mio pensiero”
Fai i debiti scongiuri però, perchè in genere queste preghire consistono nell’invocazione di malanni e guai ai danni dell’incredulo, affinchè egli possa riflettere sulla potenza della collera divina e , quindi, emendarsi in tempo.
Bisogna capirli, in che altro modo la chiesa potrebbe fare un funerale a una persona di un certo livello morale, se non accaparrandosela al di fuori di essa? 😆
Negri ha anticipato tutti:
http://www.sanmarinonotizie.com/?p=41059
ci sono tutte le parole chiave: “sana laicità”, “gli uomini di buona volontà”; “cristiani autentici” (probabilmente ce ne sono anche di falsi) ecc.
@ manimal
se mi spieghi che significa “Mani Animal”….. ti dirò se sono io o meno!
secondo il tuo commento Mani Animal=nonno animale.
ricorda nulla?
Bocca ed Havel erano battezzati?
E un bel chissenefrega?
Probabilmente si, e senza meno, in base ad una scelta libera e consapevole !
🙂
Quindi erano cattolici.
@Enrico
beh, non resta che arrendersi alla ferrea logica della tua affermazione.
O.T.
Piergiorgio Welby era battezzato che tu sappia?
Si ma si era unito all’anticristiano Panella il codice di Diritto Canonico è chiaro al rigiardo.
@Enrico
Il qui presente Enrico dev’esser sicuramente un’alta sfera della Santa Sede per apostrofare a piacere chicchesia come anticristo parimenti un grande giudice per sapere che un’azione giuridica di libera scelta del singolo ha influenza anche sulle scelte degli altri non appartenenti alla stessa categoria con ben altre regole valenti solo per loro. Dinnanzi a tale saggezza (o come direbbe Montesi: saggezzità) non posso fare altro che tirarmi indietro…
@Enrico
“Enrico risponde:
mercoledì 28 dicembre 2011 alle 23:00
Si ma si era unito all’anticristiano Panella il codice di Diritto Canonico è chiaro al rigiardo.”
non capisco. potresti spiegare in modo più esteso?
grazie.
Dal comunicato del vicariato di Roma:
In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica
@ Enrico
casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso
Fantastica! Uno si suicida ma non è d’accordo e non sa bene cosa fa! Solo voi potete fare queste affermazioni!
Se “battezzato” e “cattolico” hanno lo stesso significato, perché usare due parole diverse? E come ce li spieghiamo i protestanti e gli ortodossi, genietto?
Esistono i sinonimi.
Allora, se questi sono sinonimi, tanto vale che assumiamo come sinonimi anche “gatto” e “leone”, “strada” e “percorso”, “cristiano” e “cretino”.
E naturalmente il punto su protestanti e ortodossi è rimasto senza risposta.
Bisogna vedere la successione apostolica.
Come no. Spiegalo a loro.
E, in ogni caso, “battezzato” e “cattolico” non sono sinonimi, nello stesso senso in cui non lo sono “oggetto di macumba” e “credente nella macumba”.
Faccio presente che il battesimo cattolico imprime un carattere. Cosa più importante ricordo a tutti che per bateezaato senza aggettivi intendo con rito cattolico.
@enrico
ristudiati il catechismo: il battezzato è MEMBRO della chiesa cattolica, ma non necessariamente un CATTOLICO. le due cose sono profondamente diverse. una si basa su questioni burocartiche, e ha come unico effetto “spirituale” l’eliminazione della colpa del peccato originale. la seconda invece dipende unicamente da quello in cui crede una persona. esistono cattolici non battezzati così come esistono battezzati non cattolici.
Esistono anche le promesse battesimali, pronunciate prima del battesimo e sono professione di fede.
@Enrico
non capisco. non si può essere sicuri che l’ateo in punto di morte non cambi idea ma la chiesa è sicura che Welby NON si sia pentito della propria decisione?
Enrico, se imprime un carattere il battesimo, lo imprime anche la macumba. Certo che me le servi sul piatto d’argento.
non so, ma di SICURO si erano DISSOCIATI dalla chiesa e NON VOLEVANO un funerale in chiesa. basta questo perchè sia INGIUSTO dar loro un funerale in chiesa.
o magari, per la tua filosofia, se uno è stato “battezzato” da bambino dalle bestie di satana e per le bestie di satana il “battesimo” imposto da loro è un sacramento indelebile che rende il soggetto satanista a vita, allora non importa se poi il soggetto è diventato cristianissimo o addirittura papa, dovrà comunque ricevere un funerale satanista, che lo voglia o no?
le decisioni del soggetto sono SEMPRE più vincolanti delle fisime religiose di chi crede di aver vincolato la sua volontà alla propria imponendogli un rito quando non era nemmeno libero di scegliere.
Come siete sicuri che fossero dissociati fino all’ultimo?
@ Enrico
allo stesso modo in cui tu sei sicuro che un cristiano non sia diventato ateo all’ultimo momento
@enrico
lo testimonia il suo amico, e se non siete in grado di PROVARE che non sia così e che in realtà si sia convertito, restano VALIDE le DISPOSIZIONI date dal defunto in quanto è sempre da presumere la coerenza del soggetto, fino a prova contraria.
o quando muore un cattolico, i satanisti possono chiedere di fargli un funerale satanico perchè “magari si era convertito al satanismo all’ultimo momento”?
Era accanto a lui sul letto di morte?
E tu? Eri accanto a lui? Anzi, eri nella sua testa? O quando presumi tu non è presunzione?
@enrico
no, ma non vi era nemmeno qualcuno che potesse testimoniare il contrario. e iun questi casi si presume SEMPRE la coerenza.
o forse io posso chiedere che si faccia un funerale satanico ad un vescovo o ad un papa ogni volta che capita che uno di essi muoia senza un testimone al fianco, perchè “magari si è convertito al satanismo negli ultimi attimi”?
il fatto è che se un ateo si converte all’ultimom istante e Dio esiste per davvero ha fatto tombola e si salva, mentre se un credente si converte all’ateismo all’ultimo istante e Dio non esiste per lui non cambia nulla tanto comunque sparisce nel nulla..
Bocca e Havel hanno ricevuto battesimo e funerale cattolico allo stesso modo: inconsapevole. Ricorda un po’ quella deviazione sessuale, la necrofilia, non trovi? Fare qualcosa a una persona suo malgrado, senza partecipazione, è senza senso.
Quando si è a corto dei vivi, ci si appropria dei morti.
Non fa una grinza!!
Soprattutto dei morti famosi…
Sono pur sempre dei testimonial, e gratuiti per giunta…
si rivelano parassiti anche in questo.
Qualche mese fà in bergmasca un travestito è stato trovato morto, ha avuto le esequie cattoliche perchè probabilmante battezzato, a seguire la salma solo alcuni parrocchiani li invitati dal parroco. Non era noto come Bocca.
Si vede che nella bergamasca se la passano peggio che a Milano…
devono accontentarsi del poco.
La butto sul ridere perché un discorso serio non vuoi o non puoi capirlo.
@ Enrico
A conferma di quanto dice Diocleziano, “Quando si è a corto dei vivi, ci si appropria dei morti”: una decina di anni fa ho assistito al funerale cattolico di uno che si era suicidato. Tempo prima (quando la chiesa non era a corto di creduli) a costui non sarebbe stato fatto un funerale cattolico.
Mi cita il canone del codice di diritto canonico che proibiva il funerale ai travestiti?
Un travestito corregge la creazione (come anche un medico, del resto, o qualunque ingegnere civile), quindi afferma nel modo più esplicito possibile che il creato è malfatto e che la trinità non è buona, quindi è un eretico, quindi è da scomunicare, quindi niente funerale.
Non è così? I legami non sono così stringenti? Ovvio, è religione, mica scienza; se ci si lega troppo, dova va a finire l’arbitrio dei potenti, cioè il motivo primo per cui le religioni esistono?
A parte l’assurdità di quanto scritto paragonando un medico al travestito chiedo perchè negare lui il funerale?
@ Enrico
1) Io non parlavo di travestiti ma di suicidi.
2) Non sono un esperto di diritto canonico e francamente me ne infischio.
3) Più “travestito” di un chierico…
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Beno%C3%AEt_xvi_manteau.jpg
http://it.wikipedia.org/wiki/File:BenedettoXVIcamauro.JPG
😆
Enrico, non c’è niente di assurdo; sono soltanto pensieri a cui non sei abituato. E ho già risposto alla domanda reiterata.
Penso alla mia lettera di sbattezzo… spero basti per evitare che la mia carne morta finisca in pasto a certi sciacalli coperti d’oro.
Forse, per precauzione, è meglio spedirne fotocopie a tutti i parenti, amici e conoscenti…
Credo sia meglio informare esplicitamente i tuoi parenti piu’ prossimi (figli, moglie, fratelli, non so quali siano per te) che non vuoi ricevere funerali religiosi, se proprio ci tieni. Altrimenti va a sapere come va a finire…
Ciao!
I miei lo sanno, ma penso che si andrebbe a finire comunque con il cappello del prete. 🙁
Devo forse cominciare una battaglia legale su codesta materia che, tra l’altro, porta pure sfiga? :-).
Magari,se fossi un pensatore come quello che veniva mostrato nel programma “Indietro tutto”……
@ mistergrey
Dici che l’unica soluzione sia farsi tatuare in faccia le proprie volontà? 🙁
Si potrebbe adottare la strategia di Frolix:
http://www.uaar.it/ateismo/opere/quasi-quasi-mi-sbattezzo.html
🙂
L’idea del tatuaggio sarebbe buona, ma io sono contrario a tale pratica che sembra aver contagiato i giovani , mentre prima era roba da carcerati incalliti e lupi di mare.
Potresti inserire nel testamento che, in caso non fossero rispettate le tue ultime
volontà, lasci la quota disponibile, che so, a una colonia di nudisti,
a un gruppo di metallari… roba così…
Stupenda idea, Diocleziano!!! 😀
Una cosa simpatica successa dalle nostre parti:
un tizio muore e lascia un campicello alla chiesa del paese con il vincolo di dire una messa in suo favore una volta al mese; dopo qualche anno il prete decise di rinunciare al campicello …
mi sfugge il motivo di questo “terrore”di avere un funerale cristiano tanto dopo si sparisce nel nulla…
Ecco uno che invece ci aveva visto chiaro:
« Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada »
Giuseppe Garibaldi
Come dire: i preti sono stati sempre uguali.
A Giuseppe Garibaldi,
un bacio.
Garibaldi… mi brucia pensare che le sue volontà non siano state rispettate
“Bruciato e non cremato, capite bene. In quei forni che si chiamano crematoi non ci voglio andare”
neanche cremato lo hanno, poverino, lo hanno sepolto.
Anche perchè nelle sue volontà mi ci ritrovo… neanche io ci voglio entrare in un forno.
Padre Giacomo da Poirino, opponendosi alle gerarchie, diede i sacramenti in punto di morte a Cavour, che era stato precedentemente scomunicato.
Frà Giacomo fu sottoposto al procedimento del Sant’Uffizio, la famigerata e terrifcante inquisizione!
Come avrebbe fatto il prete tanto temuto da Garibaldi a disubbidire al Papa?
Che anche fra i frati ci sia qualcuno che ragiona col suo cervello?
Impossibile, i credenti sono stupidi per definizione.
L’ultima frase è un’esagerazione bella e buona!!!
Diciamo, allora, che credono ancora alle favole…
@pippo
dalla tua storia si evince che i credenti ragionano con la loro testa solo ed unicamente quando si tratta di imporre la propria fede e i propri precocetti (ad esempio infilandosi nel letto di morte di un noto anticlericale che ha più volte ribadito di non volere preti attorno in quel momento) anche a costo di andare contro gli ordini del papa (della serie “più papisti del papa”). se è questo che vuoi sostenere…..
“i credenti sono stupidi per definizione” come sempre emerge la superbia degli atei…pensare che al mondo ci siano minimo 2/3 miliardi di stupidi (scienziati, ingegneri, professori, dottori compresi) e ritenersi naturalmente superiori a loro…mah
Allora diciamo “I credenti credono ancora alle favole”…
Poi, quanti essi siano non ha la mimina implicazione sul fatto che quello in cui credono sia vero: nel ventennio mussoliniano (quasi) tutti gli Italiani erano fascisti, ora i fascisti in Italia sono una minoranza. Secoli fa (quasi) tutti credevano nel geocentrismo, oggi praticamente nessuno (tranne forse qualche analfabeta in fatto di cultura generale).
beh, se è per questo son superbi anche i cattolici a credere di essere i soli portatori del messaggio cristiano. o i cristiani a credere che siano in errore quelli che hanno fedi diverse.
anche in questo caso si tratta di miliardi di persone…
mah, mi viene in mente il caso di Eluana Englaro, anche in quel caso furono gli zii e i cugini ad imporre il funerale con rito cattolico. Contrari i genitori…. Comunque mi viene in mente che Cechi e Slovacchi parlano la stessa identica lingua cioè sono lo stesso Popolo. Unica differenza la religione che ha determinato la divisione di quel paese e di quel popolo, meglio un po di sano Agnosticismo…..
PRIMO:per gli sciacalli neri,ogni situazione di visibilita’ è un’occasione per auto celebrarsi con l’aiuto di uno o due cretini.funziona in italia,non funziona in Repubblica ceca e persino in Polonia.
SECONDO:rileggersi sopra cosa disse GIUSEPPE GARIBALDI
TERZO:rileggersi sopra cosa disse GIUSEPPE GARIBALDI.
Mi ricorda Florenskij che citava Bach come esempio di influenza cattolica nella cultura tedesca… povero illuso ! ( o mistificatore? )
la storia è piena di personaggi famosi atei dichiarati o diversamente credenti che dopo morti sono stati oggetto da parte della Chiesa di funerali cattolici, spesso solo pretesi per l’opposizione di amici e parenti a conoscenza delle ultime volontà dei defunti, per piantare la bandierina sul cadavere a dimostrazione del ritorno nel gregge della pcorella smarrita.
Rousseau (deista), Nietzche (ateo), Stirner (ateo) Gramsci (ateo) sono alcuni esempi.
Havel era un socialista marxista convinto dell’inesistenza di dio.
mi risulta altresì strana la decisione del governo ceko, da sempre in rotta col vaticano di cui non ospita nemmeno un nunzio apostolico ufficiale sul suo territorio…mah…
La chiesa è come la mafia, riesce a intrufolarsi per le vie più impensate 👿
Che sia questo che intendono i preti quando dicono “Le vie del signore sono infinite”?
“Le vie del signore sono infinite”
La frase sarebbe più adatta nel famoso corso prematrimoniale.
🙂
Sono convinto che Bocca fosse ateo o agnostico. Non so invece che cosa sia sua moglie, Silvia Giacomoni, “studiosa di cose religiose” (ha riscritto l’intero Vecchio Testamento e il Vangelo secondo Matteo [“Dice Matteo”]). Penso che a Bocca non importasse molto il tipo di funerale. Lo stesso avrei preferito un funerale laico.
Sciascia non era sicuramente un cattolico: passava per volterriano. Era agnostico (credeva in Dio di tanto in tanto). Ma non si oppose al funerale cattolico per quieto vivere (perché dare scandalo a Racalmuto?). Si parla persino di una sua conversione. Nella bara gli misero un crocifisso tra le mani.
Lo stesso avrei preferito un funerale laico. Non si può essere tutta la vita volterriani, agnostici e anticattolici e poi cedere all’ultimo momento, non è serio.
Di Vaclav Havel, ricordo che si inginocchiò davanti a GP II per ricevere la comunione: ci rimasi male.
Da un regime inquisitoriale all’altro!
Onore a Marisa Bellisario, Alberto Moravia e Marcello Mastroianni che non hanno avuto funerale religioso, come lo ebbero invece Vittorio Gassman e Nino Manfredi.
Un po’ di coerenza non farebbe male.
Condivido in linea di principio… ma, cosa devo dire: a me fracamente, dopo la mia morte, di come sarà il mio funerale penso proprio che non importerà molto. Come non mi importearà molto di cosa penseranno di me dopo che non ci sarò più (ammesso che pensino qualcosa).
Non so cosa farò in punto di morte (ora come ora non vedo in che modo potrei ricredermi… ma non si sa mai), ma di sicuro non mi preoccupa cosa sarà di me dopo. In ogni caso sarebbe una bella sorpresa ritrovarsi ancora vivi, non v i pare?…
È chiaro che “dopo” non può importarti più niente. Però “prima” potresti pensare all’esempio che dài permettendo che i tuoi o la Chiesa ne approfittino per organizzare le loro pagliacciate a tue spese.
Se poi in punto di morte tu tornassi all’ovile, be’ non prenderò la cosa molto sul serio: una semplice défaillance senza senso.
Ne approfitto per chiedere. Ai funerali di Bocca c’era anche Eco. Mi chiedo se sia giusto che atei o non credenti partecipino compunti alle funzioni religiose. Tutti questi ateacci che stanno lì in rispettoso silenzio a sentire un cumulo di baggianate…
Zapatero non partecipò alla messa del papa. Secondo me fece bene, mostrando con ciò anche un certo rispetto per la religione (la Chiesa e il papa avrebbero naturalmente preferito averlo presente). Cacciari criticò aspramente Zapatero per questo. Cacciari era al servizio di don Verzé (e ho detto tutto).
@ Sergio
Hai ragione – sempre in linea di principio – in relazione al comportamento dei vivi, in questo caso degli atei… ma resto sempre del parere che un ateo, anche da vivo, dovrebbe prima di tutto mostrare che non gliene importa niente di come vengono trattati i morti… e se, per ricordare un amico, o una persona cara, presenzia a qualche rituale tradizionale che altri hanno allestito, non vedo cosa ci sia di così sconveniente; non credo che Eco o altri come lui abbiano ‘partecipato compunti’ al rito, e immagino avranno testimoniato la loro estraneità non seguendone i vari passaggi. Avresti ragione in tutti i sensi (non solo in linea di principio) se lo avessero fatto!. E anche nell’ipotesi (non so se valga per Bocca) che il defunto in vita avesse espresso chiaramente il desiderio di non avere funerali religiosi… se non si è parenti stretti, o comunque non si hanno avuto con lui legami ‘esistenziali’… non so come ci si potrebbe opporre. Non partecipando ai rituali, dirai tu… ma non credo che la strumentalizzazione che se ne potrebbe fare in caso di partecipazione avrebbe un grande impatto. L’occasione per ricordare quanto ha fatto in vita chi non c’è più, anche in quanto non credente, non mancheranno certo.
Il funerale è uno dei tanti modi di vivere la socialità umana e anche forma di elaborazione del lutto attraverso la sua socializzazione, e certamente serve ai vivi più che ai morti.
Personalmente, quando sono morti amici miei, sono andato al funerale in chiesa, ovviamente con silenzio rispettoso, non per il rito a cui ovviamente non partecipavo attivamente, ma per il dolore mio e degli altri.
Partecipare ad una cerimonia ufficiale per una persona importante è un’amplificazione di questo meccanismo e non andarci, da parte di un rappresentante istituzionale, vorrebbe dire in qualche modo non dare importanza alla memoria del defunto.
D’altronde, al defunto (ovviamente quando era in vita) o ai congiunti spetta la decisione: chi vuole (o dovrebbe nel caso di personalità istituzionali) partecipare è bene, in questi casi, che si adegui alla scelta.
Per i casi Havel e Bocca, personalmente credo difficile che ci sia stata una conversione in punto di morte; inoltre, in punto di morte spesso è difficile decidere con lucidità, ma appunto è una mia opinione.
Coi funerali non ha nulla a che vedere, ma con i razionalisti che fanno gli esperimenti da dilettanti sì.
La Sindone continua a essere, per la scienza, un “oggetto impossibile”. Impossibile, anche, da falsificare. Nei giorni scorsi sono stati resi noti i risultati di cinque anni di interessanti ricerche condotte da una équipe dell’Enea (l’Ente nazionale italiano per le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile) e dedicate alla “colorazione simil-sindonica di tessuti di lino tramite radiazione nel lontano ultravioletto”. Si è cercato, cioè, di approfondire quello che è il tema centrale delle ricerche scientifiche sulla Sindone: come si sia formata quell’immagine che ai credenti evoca così potentemente la Passione del Signore e che per tutti – ma per gli scienziati in particolare – costituisce una “provocazione all’intelligenza”, come la definì Giovanni Paolo II nella sua riflessione di fronte al telo, nel duomo di Torino il 24 maggio 1998.
Le ricerche dell’Enea sono state condotte per un lustro ma in particolare nel 2010, durante l'”International Workshop on the Scientific Approach to the Acheiropoietos Images” tenutosi a Frascati, nella sede dell’Enea, nel mese di maggio, utilizzando le più aggiornate fra le tecnologie attualmente disponibili (responsabili i professori Di Lazzaro, Murra, Santoni, Nichelatti e Baldacchino). L’obiettivo era di tentare la “riproduzione” dell’immagine del tessuto sindonico (e del Volto in particolare): se uno dei numerosi esperimenti effettuati da vari studiosi nel passato allo scopo di riprodurre l’immagine sindonica fosse riuscito, si sarebbe aperta la possibilità di dimostrare, con argomenti più validi, che la Sindone attualmente custodita a Torino possa essere un “manufatto”, realizzato in un’epoca successiva al I secolo.
Ma anche i tentativi di riproduzione hanno evidenziato una colorazione troppo profonda e molti fili di lino carbonizzati, caratteristiche incompatibili con l’immagine sindonica. Senza contare che le prove sono state condotte su porzioni di tessuto molto piccole. Per effettuare l’esperimento su una superficie come quella della Sindone (4,36 metri per 1,10 circa) bisognerebbe disporre di una potenza di 34.000 miliardi di watt: una quantità che, osservano gli scienziati Enea, “rende oggi impraticabile la riproduzione dell’intera immagine sindonica usando un singolo laser eccimero, poiché questa potenza non può essere prodotta da nessuna sorgente di luce VUV (radiazione ultravioletta nel vuoto) costruita fino a oggi (le più potenti reperibili sul mercato arrivano ad alcuni miliardi di Watt)”.
Diversamente da altri annunci sensazionali che si sono succeduti negli anni scorsi, gli scienziati dell’Enea, molto attenti a documentare tutti i passaggi del metodo di lavoro seguito, presentano con estrema cautela le proprie conclusioni, limitandosi a proporre precise considerazioni che non esulano dal campo scientifico. È una prudenza molto apprezzata da monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente della commissione diocesana torinese per la Sindone: “Il lancio di notizie sulla Sindone assume facilmente il tono del sensazionale, ma nel caso attuale è apprezzabile il senso di misura con cui i protagonisti parlano delle loro ricerche: un fatto raro, che rende la cosa gradevole e dà alla notizia la qualifica di serietà”.
Negli ultimi anni gli annunci di “nuove scoperte”, “rivelazioni sconvolgenti” intorno alla Sindone sono diventati un vero e proprio genere letterario: il telo è stato associato ai templari o ai marziani; ci si è detti sicuri che sarebbe stato dipinto da Leonardo da Vinci, sottolineando certe somiglianze con l’Autoritratto; sono comparsi qua e là nel mondo campioni di tessuto sindonico di provenienza per lo meno dubbia. In molti casi, per non dire in tutti, dietro questi annunci c’era soprattutto l’opportunità di lanciare la pubblicazione di un libro o la possibilità di trovare finanziamenti per qualche ricerca. In questo la Sindone non è certo in grado di sottrarsi alle logiche dominanti del marketing. Il massiccio ingresso del “mistero sindonico” nel mondo della comunicazione di massa rende sempre più difficile, per il pubblico comune, la distinzione fra il lavoro scientifico serio, la ricerca dilettantesca e il puro opportunismo.
La storia recente delle ricerche sul telo è purtroppo ricca di manipolazioni, equivoci, fraintendimenti. Le conclusioni degli esami condotti col carbonio 14 nel 1988, che indicarono una datazione medievale per la Sindone, risultano oggi ulteriormente indebolite dai risultati, seppure parziali, delle ricerche Enea; ma più ancora dalle carenze metodologiche con cui fu eseguito l’iter scientifico.
All’indomani delle ricerche del 1988, quando era grande lo sconcerto e l’amarezza per i risultati comunicati, il cardinale Alberto Anastasio Ballestrero, all’epoca arcivescovo e custode pontificio della Sindone, rispose così ad una intervista pubblicata su “La voce del popolo”, il settimanale diocesano torinese: “Si è dato fiducia alla scienza perché la scienza ha chiesto fiducia. Ed è facile rendersi conto che l’accusa della scienza verso la Chiesa è sempre stata quella che la Chiesa ha paura della scienza, perché la “verità” della scienza è superiore alla verità della Chiesa. Quindi aver dato udienza alla scienza mi pare sia un gesto di coerenza cristiana (…) Che questo aver dato udienza alla scienza non sia costato alla Chiesa non è vero: però la Chiesa è serena, ha ribadito e ribadisce che il culto della Santa Sindone continua e che la venerazione per questo sacro lino rimane uno dei tesori della nostra Chiesa”.
Oggi si attende che possa ripartire una nuova stagione di ricerche. “Le nuove tecnologie acquisite – dice ancora monsignor Ghiberti – permetteranno di compiere esami e accertamenti non invasivi sul telo; ma, soprattutto, si dovrà prestare la massima attenzione al rigore e al rispetto delle procedure scientifiche: per evitare strumentalizzazioni e per rispettare il grande significato religioso ed ecclesiale che la Sindone ha per il popolo cristiano e per tutti quelli, anche non credenti, che in quel Volto vedono la testimonianza misteriosa di un amore senza fine”.
Che tristezza dedicare tutta la vita a strologare intorno ad un lenzuolo imbrattato… credenti o non credenti che si sia. E se anche fosse il sudario di quel Gesù di Nazareth (detto solo per amor di tesi, perchè non so come si potrebbe dimostrare) di cui si parla nei vangeli, il giudizio su questa figura cambierebbe? I credenti, per restare credenti, hanno davvero bisogno di questo eventuale rispontro? E i non credenti, se sono veramente tali, sarebbero indotti, sempre di fronte allo stesso riscontro, a diventare credenti?
In quanto al richiamo alla scienza per redimere la questione… penso che avrebbe – e sicuramente avrà – di meglio da fare.
Ti sei scelto modestamente un nome così illustre – Goethe – e vieni a raccontarci queste sciocchezze, oltretutto fuori tema!
Ammesso e non concesso che sia autentica, embè? Cambia forse qualcosa? Dimostrerebbe che Gesù è realmente esistito e risorto? Ma andiamo!
Che spreco di tempo e intelligenza, e anche di soldi, dietro questo lino!
Io sto ancora aspettando che un sindonologo o un tifoso della sindone mi spieghi da dove cacchio sia saltata fuori nel XIII secolo e perché la sindone di Torino è più autentica delle altre 13 in circolazione. Pura superstizione, amico mio. Comunque continuate pure a studiare questo sublime mistero della sindone da cui dipendono apparentemente le sorti dell’umanità.
Ach, hast du nichts Besseres zu tun?
Che tradotto in Italiano dall’ostica lingua di Goethe sarebbe: ” Azz, non hai niente di meglio da fare? ”
E anche gli “scienziati” dell ‘Enea, aggiungo io, con tutti i problemi che la nostra civiltà tecnologica deve affrontare, non avrebbero cose più importanti di cui occuparsi?
Per Goethe.
La sindone e’ un falso, perche’ se fosse la conseguenza di un miracolo divino, questo dio che compie questo tipo miracoli, non sarebbe un dio ma un i..dio..ta.
Fai veramente pena.
Prima per il fatto di tirar fuori un tema che non c’entra nulla con l’argomento in discussione.
Secondo perchè la tua tecnica è vecchia quanto la tua chiesa e ormai non funziona più: deviare l’attenzione quando non conviene affrontare una questione.
Terzo perchè lo straccio sporco che presuntamente avvolgeva il corpo morto del torturato dio tuo non dimostra neanche la sua esistenza storica.
Che cyber-cafone!
Ma che l’’Ente nazionale italiano per le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile
utilizzi i nostri soldi per queste stronzate invece non ti scandalizza!?
In che modo viene incentivato lo sviluppo sostenibile da questa ricerca me lo spieghi?
Fabio.
… ma quale cumulo di assurdità è riuscito a mettere insieme ?
Ancora qui a farci perdere tempo con quell’artefatto truffaldino, prodotto abilmente da un bravo falsario con tecniche tutto sommato abbastanza rudimentali (e oggi facilmente imitabili) tra il 1260 e il 1390, come dimostrato dall’esame del C14 da nessuno mai smentito con serio fondamento scientifico o mai rinnegato dagli analisti del 1988 ?
E che dire dei “tecnici” dell’Ente pubblico ENEA, che sprecano i soldi delle nostre tasse per uno studio pseudo-scientifico e del tutto inutile come quello con i “laser a eccimeri” che non dimostra proprio nulla di rilevante, plausibile o nuovo ?
Consiglio a chi abbia voglia di perderci ancora un poco di tempo di leggere su questo tema l’ultimo documento del prof. Garlaschelli al link che segue:
http://www.queryonline.it/2011/12/28/una-fibrilla-per-la-sindone/
Possibile che non entri nella testa dei “sindonologi agiografici” che, se anche miracolosamente risorgesse il falsario del XIII-XIV secolo e provasse a creare una nuova copia della Sindone esattamente con la stessa tecnica e con gli stessi banali prodotti chimici di allora, non riuscirebbe a rifarla esattamente eguale non solo a livello macroscopico ma meno che mai a livello microscopico ?
Ma se anche paradossalmente ci riuscisse come nuovo “prodotto fresco” (eguale identico anche a livello microscopico al falso appena fabbricato di allora), per ottenere sempre a livello microscopico lo stesso identico risultato della Sindone di Torino come risulta attualmente si dovrebbe farla invecchiare NATURALMENTE per i prossimi 700 anni, facendole subire esattamente le medesime traversie secolari che nemmeno integralmente conosciamo (piegature e riaperture, eventuali lavaggi, esposizioni alla luce, all’umidità, al calore e a fumi, a incendio con le stesse temperature trasmesse in teca e rappezzi successivi, numero di ostensioni nelle stesse condizioni del passato, manipolazioni varie e usura, ecc., ecc., tutti eventi di cui nemmeno conosciamo esattamente la natura e la sequenza temporale).
Ragion per cui oggi è stato possibile e ampiamente sufficiente trovare una tecnica di riproduzione semplice e plausibilmente simile a quella usata all’epoca, che ha condotto a risultati abbastanza simili a livello macroscopico e anche microscopico, ma NON ESATTAMENTE EGUALI, in quanto palesemente impossibile per le ragioni sopra accennate: è proprio quello che ha fatto il prof. Garlaschelli, che non ha mai preteso di rifarla identica, ma solo di dimostrare che con metodi e materiali accessibili al falsario dell’epoca poteva essere stata realizzata da mano umana.
E ora basta, non parliamone più, ché non ne vale la pena !
http://opinionistadistratto.files.wordpress.com/2010/05/tumblr_l2ze76omqc1qzg967o1_1280.jpg
🙂
Per caso il personale dell’Enea viene reclutato come quello del Cnr?
Ma andate tutti…sull ‘Ararat in cerca dell’Arca . 🙂
La storia, confermata dai fatti di questi giorni, insegna. Pertanto bisogna essere previdenti e stilare un dettagliato testamento sul trattamento “post mortem”
Come lo fu Giuseppe Garibaldi col suo testamento.
Con l’esistenza di un simile scritto, voglio vedere quale è il prete che carpisce la salma!
“Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il
prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il
moribondo e della confusione che sovente vi succede,
s’inoltra e mettendo in opera ogni turpe stratagemma,
propaga con l’impostura in cui è maestro, che il defunto
compi, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico.
In conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena
ragione oggi, non voglio accettare in nessun tempo il
ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che
considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare.
E che solo in istato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io
credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente
di TORQUEMADA.”
Certo, però bisogna diffonderlo a parenti, amici e conoscenti quando si è ancora in vita, ed assicurarsi che tutti abbiano ben recepito e capito!
Ottima dichiarazione.
Peccato che il suo autore si sia messo al servizio di una dinastia bigotta e fella che mise il sud a ferro e a fuoco (non confondiamo la lotta al temporalismo con il laicismo. Nella Statuto Albertino il cattolicesimo era la religione di stato).
Dopo la questione delle tecniche scientifiche relative alla riproduzione di impronte su lenzuolo (Garlaschelli contro Enea) un altro argomento fuori tema il famoso FEC. Et voilà
Il Fondo Edifici di Culto (anche detto “FEC”) è l`ente preposto alla gestione, alla conservazione e alla valorizzazione del vasto patrimonio composto da circa 700 edifici di culto, dislocati su tutto il territorio nazionale, tra cui importanti abbazie, basiliche e chiese, oltre alle opere d`arte in esse custodite ed a numerosi altri beni di varia natura, come fondi librari antichi, siti museali e archeologici, ed anche fondi rustici, boschi e selve.
Tale patrimonio risale alla soppressione delle Corporazioni Religiose operata con le c.d. “leggi eversive”, emanate prevalentemente nella seconda metà dell`800, che hanno disciplinato la destinazione di beni mobili ed immobili dell`asse ecclesiastico, in gran parte acquisiti dallo Stato italiano.
Il FEC, istituito con la Legge 25 maggio 1985, n. 222, ha iniziato ad operare il 1° gennaio 1987 ed è stato in origine concepito come “erede” diretto del Fondo per il culto, del Fondo speciale per la città di Roma e degli altri enti similari indicati dal legislatore, succedendone in tutti i rapporti attivi e passivi. Tuttavia, avendo questi ultimi perso molte delle proprie funzioni originarie (erogazione supplementi di congrua, assistenza al clero, etc.) , scopo pressoché esclusivo del FEC è, ad oggi, quello di destinare i proventi del proprio patrimonio alla cura e manutenzione degli edifici di culto appartenenti al Fondo stesso, aperti al pubblico e concessi in uso gratuito all`Autorità Ecclesiastica.
Il ricco patrimonio dell`Ente è amministrato, a livello centrale, dall`apposita Direzione Centrale per l`Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, inserita nel Dipartimento per le Libertà Civili e l`Immigrazione e, a livello provinciale, dalle Prefetture – Uffici Territoriali del Governo, cui è affidata, in generale, la cura di tutti gli aspetti tecnici, amministrativi e finanziari connessi alla gestione dei beni presenti nella provincia.
In particolare, la Direzione Centrale provvede, con le risorse a disposizione del Fondo, al finanziamento degli interventi di conservazione, manutenzione e restauro sia delle strutture architettoniche che delle opere d`arte contenute negli edifici di culto, curandone anche la sicurezza con l`installazione d`impianti antifurto.
Relativamente al patrimonio boschivo e naturalistico, provvede a realizzare, anche per mezzo di convenzioni con il Corpo Forestale dello Stato, interventi sulla flora e la fauna proponendo infrastrutture e migliorie.
Si tratta, in altre parole, di un ente dotato di autonomia nella gestione del patrimonio ad esso attribuito, ma strutturato in regime di immedesimazione con l`amministrazione pubblica, di cui rappresenta un vero e proprio un organo, creato, tuttavia -ed in ciò risiede la sua peculiarità -in forza di un accordo con la Santa Sede (Protocollo del 15 novembre 1984).
Più specificatamente, il FEC è una persona giuridica pubblica rappresentata dal Ministro dell`Interno, coadiuvato da un apposito Consiglio di Amministrazione.
I componenti del Consiglio di Amministrazione del Fondo, nove in tutto, durano in carica quattro anni, e tra questi vi sono anche soggetti designati direttamente dalla CEI, a rimembranza del fatto che le rendite dell`Ente hanno origine in patrimoni derivanti dall`eversione di beni ecclesiastici.
Al Consiglio di Amministrazione sono sottoposti gli atti indicati nell`art.27 del Regolamento (D.P.R. 13 febbraio 1987, n. 33) , fra i quali, oltre ai programmi di massima concernenti la conservazione, il restauro, la tutela e la valorizzazione del patrimonio degli edifici di culto appartenenti al Fondo, rilevano gli atti eccedenti l`ordinaria amministrazione.
Il FEC, in quanto ente pubblico, è amministrato secondo le norme che disciplinano le gestioni patrimoniali dello Stato, con i privilegi, le esenzioni e le agevolazioni fiscali ad esse spettanti.
I beni appartenenti al FEC sono soggetti ad un regime particolare.
I beni immobili concessi in uso o locati a terzi non possono essere utilizzati per fini diversi da quelli per i quali è stata consentita la concessione o la locazione né possono essere oggetto di subconcessione o di sublocazione. Quando tali divieti vengono violati la sanzione prevista è la decadenza della concessione o la risoluzione del contratto di locazione.
Inoltre, chi ha in concessione o in uso edifici di culto o altri immobili in cui si trovino beni di particolare interesse, storico, artistico, etc. di proprietà del Fondo, risponde della diligente custodia e della conservazione degli stessi.
Il Ministero dell`Interno può dare, tuttavia, l`autorizzazione ad utilizzare i beni culturali di proprietà del Fondo per fini diversi da quelli cui sono destinati, sentito il Consiglio di Amministrazione, ove ricorrano ragioni di particolare rilevanza, nazionale od internazionale, sotto il profilo culturale od