Corte di Strasburgo: la libertà di convinzione comprende il diritto di non rivelarla

L’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o convinzione individualmente o collettivamente”.
Lo scorso novembre, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha accolto un ricorso presentato da Panayote Dimitras, fondatore dell’Unione Umanista Greca, e altri suoi collegi del Greek Helsinki Monitor, contro le modalità con cui svolge il giuramento nel loro paese, che richiede l’accordo con la Chiesa ortodossa (o con un’altra fede). La Corte ha ora stabilito che l’articolo 9 della Convenzione comprende anche il diritto di non essere costretti a rivelare le proprie credenze religiose, o la loro assenza. Secondo la Corte, in nome della libertà di coscienza gli Stati non devono forzare gli individui a esprimere le proprie convinzioni.

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31 commenti

Batrakos

Perfettamente d’accordo: per quel che riguarda le proprie concezioni di vita, gli orientamenti sessuali, gli stili di vita e tante altre cose che non dovrebbero avere interesse pubblico spetta, secondo me, solo al soggetto la decisione di parlarne o meno.

myself

Ma adesso ciò sarà applicato in Grecia? Poco serve che la Corte di Strasburgo esprima queste laiche sentenze se poi nei paesi di chi ha fatto ricorso non vengono ascoltate.

DURRUTI 51

Ovviamente, le direttive europee sono cogenti solo se si tratta di questioni economiche, cioè di garantire gli interessi del grande capitale finanziario, per quel che riguarda le libertà individuali ognuno fa di testa sua, anche la sharia sarebbe tollerata. Questa è l’europa, ovverossia l’europa delle banche e non dei popoli, la Grecia potrà fare orecchie da mercante, purchè garantisca i mercati.

maxalber

Bisogna leggere i dettagli del ricorso accolto, ma da come viene presentato sembra aprire prospettive interessanti.
Ad esempio il fatto di essere costretti a scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’ora di IRC a scuola lo considero da sempre una violenza a cui si dovrebbe avere il diritto di non essere sottoposti.
Se si potesse agganciarsi a questa sentenza per cambiare qualcosa nel nostro disgraziato paese….

Roberto Grendene

vero, perchè sta scritto chiaro e tondo nel protocollo addizionale del concordato che l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane è impartito in “conformità della dottrina della Chiesa”, da insegnanti scelti a insindacabile giudizio del vescovo

a parole la spacciano per “cultura”, invece e’ formalmente e sostanzialmente dottrina cattolica

in misura minore anche la scelta dell’8×1000 rivela preferenza o appartenenza religiosa, e non si vede perche’ si dovrebbe rivelarla ad altri (siano anche solo gli addetti al CAF o all’Agenzia delle Entrate)

Paul Manoni

Sulla base di questa stessa sentenza, come la mettiamo con la scelta della destinazione delle tasse alla religione di appartenenza in Germania? 😉

bruno gualerzi

Per associazione di idee. Un cittadino statunitense potrebbe essere eletto presidente (o a coprire altre cariche pubbliche di rilievo costituzionale) senza dichiarare il proprio credo religioso, o, per converso, se dichiaratamente ateo? Potrebbe essere solo una questione di forma (magari tutti sanno che il tale candidato è personalmente ateo o agnostico)… ma quando in ballo c’è la presidenza della maggior potenza mondiale la forma diventa, e come!, sostanza.

giuseppe

Ogni paese deve regolarsi come crede. L’Europa non é infallibile, anzi, con quello che succede, si potrebbe dire che é una catastrofe.

Barabba

Ci vuole impegno per non dire assolutamente nulla in due righe di testo. Complimenti!

giuseppe

…e se un popolo si riconosce in certi valori é bene che chi lo rappresenta sia espressione degli stessi; altrimenti non rappresenta nessuno.

NIetzsche

allora in Repubblica Ceca bisogna proibire ai cattolici di candidarsi alle elezioni, essendo minoranza?
E se questo ragionamento è vero, la prossima volta che i cristiani vengono discriminati nei paesi arabi non lamentarti, perché non si riconoscono nei valori della maggioranza, quindi meritano di non essere rappresentati, e magari in nome della pubblica morale pure repressi.

Daniele

Ha fatto uno di quei commenti fail che proprio non avrebbe dovuto fare ahah Tra l’altro se dici popolo si intende l’unanimità 100%, non la maggioranza. Io sono ateo, quindi al massimo il 100%-1 si riconosce nei valori cattolici, chiusa questione.

Francesco

Ancora?
Credere, obbedire, combattere.
Giuseppe, non dimenticare di finire le frasi, perdono mordente.

sledge

D’ accordissimo !!!!!

LAICITA’ = OGNI CREDO, SIMBOLO, RIMANDO, BANDIERA, FOTO, ECC.ECC.ECC. …. RELEGATI ESLUSIVAMENTE ALLA SFERA PRIVATA !!! Ma fino ad ora vedo solo sbandierare una laicità tiepida perchè ancora legata a due pesi e due misure !!!

Diocleziano

E MO’ BASTAAAAAA CO’ ‘STI DUE PESI E DUE MISURE!!! Che du’ palleeeeeeeee!!! :mrgreen:

Daniele

Non lo capirà mai che lo stato italiano non è un’ideologia o un credo religioso, e che quindi la laicità non c’entra nulla.

sledge

N.B.: IDEM COI SIMBOLI DI STATI, ASSOCIAZIONI, ONLUS, COOP, COOPSOCIALI, CIRCOLI, ECC. ECC. ECC.

Beatrice

Per Giuseppe che scrive “se un popolo si riconosce in certi valori é bene che chi lo rappresenta sia espressione degli stessi”

fino al 1839 nel Regno Unito non era possibile ai cattolici lavorare nel servizio pubblico perché c’era una dichiarazione da approvare che negava volutamente la transustanziazione, spero che sarai d’accordo che ad impiegato del catasto o a un vigile urbano se una persona crede o meno nella transustanziazione non dovrebbe interessare (a meno che non si leghino aspetti contrattuali alla esistenza della transusanziazione del tipo non si può investigare sugi preti senza avvertire preventivamente il loro vescovo, chissà se c’è qualche paese che fa di queste cose buffe… ).

Tornando in Italia, ma gli ebrei per lavorare come giudici o insegnanti devono esporre il crocifisso solo perché la maggioranza degli italiani è cattolico ?
E i cristiani dei paesi islamici devo fare le loro domande ai servizi pubblici dei loro paesi su formulari con scritto che Maometto è un profeta ?

mistergrey

Intanto nei paesi in cui si paga la tassa per il culto, come la Germania, i cittadini sono tenuti a dichiarare la loro posizione in materia religiosa. Anche questa è una forma di schedatura di massa.

Daniele

No, questo è un modo democratico per far si che solo chi crede sotenga economicamente la propria religione, ha come risvolto negativo che lo stato lo venga a sapere, ma ovviamente i dati saranno trattati in maniera attenta, ma ha un risvolto positivo che lo supera nettamente.

Roberto Grendene

certo, non dovrebbe esistere la tassa di culto: ogni confessione religiosa si dovrebbe finanziare direttamente dalle tasche dei suoi fedeli, come fanno le associazioni

Alecattolico

Comprende pure il diritto di esprimere il proprio credo,anche pubblicamente,voi atei invece potete far vedere quanto siete stronzi,spero che nel 2012 vi estinguiate,oppure siate estinti,anno pessimo e doloroso per voi atei il 2012.

Paul Manoni

Guarda, io quando scrivo vado veloce e commetto errori di battiture ed a volte anche di sintassi…Ma quello che hai scritto tu qui sopra, e’ roba da seconda elementare…! 😯
Ma dalle tue parti non trovi nessun professore di lingua italiana disposto a farti delle ripetizioni??? 😉

Diocleziano

…alecoatto crede che, per migliorare l’ortografia e la sintassi, sia sufficiente benedire la tastiera… :mrgreen:

FSMosconi

@aletroll

Sarei tentato di includere questo delirio nel Non Sequitur. Oppure nella cecità cognitiva (nel qual caso però non rientra nelle fallacie dialettiche bensì puramente nei meccanismi di difesa): forse che questo troll non riconosca la differenza tra costrizione e autonoma volontà? 🙄

Il resto non merita nemmeno un riguardo che sia uno.

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