GB, commissione chiede a governo di porre fine al ‘no’ al suicidio assistito

Nel Regno Unito sono conclusi i lavori della Commissione sui morenti assistiti, presieduta da Lord Falconer. L’organismo independente, scrive il Guardian, ha invitato il governo a porre mano alla legislazione, ponendo fine al rischio che coloro che aiutano le persone che chiedono di essere aiutate a morire siano rinviati a giudizio. Ci si aspetta che la diffusione del rapporto rinfocoli ulteriormente le polemiche sull’eutanasia, come già accaduto recentemente per il suicidio assistito di Geraldine McClelland.

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46 commenti

antoniadess

assistere un suicida è un’opera di bene e di estrema pietas: Si al suicidio assistito, si all’eutanasia, si al testamento biologico, si all’autodeterminazione; che diamine, la vita è un no su tutti i fronti, ce lo volete concedere qualche si e smetterla di romperci le scatole? grazie! vivi e lascia vivere, vivi e lascia morire, se è una scelta, sarebbe cosi semplice: chiamasi rispetto 🙂

luigi

Sì al suicidio assistito,sì all’eutanasia,sia alla procreazione medicalmente assistita,sì al divorzio,sì all’aborto e sì a tantissima altre cose. S’ alla VITA,ma non a quella che dicono i cattolici. !

Southsun

Una commissione che ha scoperto una volta di più la logica elementare!

Ora mandino emissari in Italia per spiegarlo a quella trojona della Roccella e a quel verro di Buttiglione.

Ffrank

Morire puo’ essere una sofferenza terribile specialmente non non si ha attorno qualcuno che ti ama SINCERAMENTE ed anche in grado di fare pressioni sul personale medico a tutela dell’infermo.
Non vedo perche’ si ha diritto all’anestesia per qualsiasi piccolo intervento chirurgico mentre per morire no. SI all’eutanasia !

giuseppe

Cultura di morte. Non sapete produrre altro. Ma perché non vi suicidate tutti e lasciate vivere in pace gli altri ?

fab

giuseppe, NOI lasciamo vivere in pace gli altri. VOI NO. Per questo rivendichiamo la nostra libertà, come anche un celenterato è in grado di capire.

Mario 47

Perchè noi crediamo nella vita terrena (e solo in questa) e diamo importanza alla sua qualità. Quando non ci siano speranze di una vita fruibile è di conforto poter avere la scelta se e fino a quando portarla avanti, senza speranze e paure riguardo ad una vita eterna di cui – a parte la fede – poche prove e riscontri si possono dare.

A me pare peraltro peculiare che per i ferventi cattolici, per cui il giorno della morte viene considerata la nascita in una nuova e vera vita, il perdurare della vita fallace ed effimera come amate considerare l’unica che si possa dimostrare di vivere, sia un qualcosa di assoluto ed indiscutibile. Salvo la contraddizione di considerare la rinuncia alla vita sacra ed edificante per quelli che chiamate “martiri”.

Per inciso la stessa denominazione viene data dagli islamici a chi muore in battaglia o a chi sacrifica la sua vita per distruggerne altre.

Se mai deciderò (essendo in grado di farlo) di porre fine alla mia vita lo faro per evitare situazioni assurde ai miei cari, non per lasciare in pace te, che non sei affatto coinvolto con la mia vita e la mia morte.

mario

giuseppe

Dato che credete solo alla vita terrena dovreste fare di tutto per allungarla, invece di dissolvervi nel nulla.

Paul Manoni

Facciamo di tutto per allungarla, ma facciamo di tutto anche per rispettare le scelte degli altri. Cosa che a quelli come te, evidentemente sfugge, visto che non andiamo a mettere il becco sulle libertà degli altri individui.

fab

giuseppe, quello che facciamo della nostra vita, in quanto NOSTRA, sono affari nostri. TU FATTI I TUOI, razza di prepotente impiccione.

NIetzsche

Lo faremo quando voi e la vostra cultura psicotica e sessuofoba vi ritirerete su delle altissime colonne nel mezzo del deserto a mangiare scarafaggi.

Francesco

“Cultura di morte. Non sapete produrre altro. Ma perché non vi suicidate tutti e lasciate vivere in pace gli altri ?”

Disse il bue all’asino.

Francesco

Effettivamente sono stato ingiusto giuseppe, se non hai capito la prima figuramoci la seconda battuta. 😆

manimal

si ma tu avresti le corna e zero testicoli…
ti conforta tanto?

Senjin

Veramente siete VOI che tentate con ogni mezzo di imporre la vostra sadica ideologia di sofferenza e morte e agli altri.
Noi chiediamo solo che sia rispettata la libertà di scelta delle persone.

Andrea65

Cultura di morte. Non sapete produrre altro. Ma perché non vi suicidate tutti e lasciate vivere in pace gli altri ?

Non hai il benchè minimo rispetto del prossimo, come da buon cattolico.

Ciao a tutti

Mario 47

C’e una fondamentale differenza fra le posizioni dei laici e quelle della maggioranza delle religioni, sopratutto di quelle sedicenti monoteiste (personalmente ritengo il cattolicesimo altrettanto monoteista di quelle che storicamente si definiscono mitologia greca e romana):

Un laico chiede la libertà – esclusivamente per chi lo vuole – di:
– praticare l’aborto nei limiti delle leggi del paese in cui vive
– accedere al divorzio
– decidere – rispetto alla sua persona – dell’utilizzo o meno di mezzi NON NATURALI per il mantenimento in vita
– e via di seguito

In nessun caso pretende che la sua scelta personale debba aver valore per altre persone: in altre parole non costringe alcuno all’aborto, divorzio, eutanasia.

La posizione delle religioni va ben oltre alla definizione di una scelta considerata giusta ed alla critica di chi sceglie in maniera diversa: lo scopo dichiarato e perseguito con determinazione tale da sconfinare in molti casi con la ferocia di eliminare per chiunque la possibilità di scelte diverse da quelle imposte da loro.
A sostegno di questa loro posizione richiamano la volontà di un dio infinitamente buono, misericordioso, padre e fratello di tutti, che ci ama tutti infinitamente (e che – come diceva il buon Carlin, ha sempre un infinito bisogno dei nostri soldi).

mario

Diocleziano

”…Cultura di morte…”

Detto da uno che adora un cadavere sul patibolo e mima l’atto di mangiarne dei pezzi e berne il sangue… neanche Quentin Tarantino avrebbe saputo immaginare schıfezze più pulp.

Francesco

Hai ragione giuseppe, Diocleziano ha parlato solo della necrofilia e del cannibalismo, dimenticando che anche gli zombie sono molto apprezzati nella cultura cattolica.

FSMosconi

@Giuseppe

tecnicamente sino a prova contraria nel crocifisso cattolico c’è un corpo esangue non un’immagine eterea/corpo nuovamente in vita che si fa metter le dita nelle piaghe…

Diocleziano

Ah, la resurrezione, no, quella non la capisco: infatti il condizionamento religioso non ha funzionato con me…

pastore tedesco

Ma dio elefante (trattasi di grossa bestemmia). Il diritto all’eutanasia lo vogliamo per noi mica vogliamo imporlo a te. Tu puoi vivere come caspita vuoi. Il diritto a scegliere non obbliga te a farlo anche se sinceramente ti chiedo di farci un pensierino.

Vittorio

Giusto, però le tue sono parole sprecate! Se pensi che abbia sufficiente comprendonio per capire…

simone

Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale, in un’intervista al Fatto Quotidiano (mercoledì 14) afferma che «il diritto di morire non esiste». E precisa: «L’omicidio del consenziente e l’istigazione o aiuto al suicidio sono delitti […] Se tu ti uccidi da solo, questo è un fatto, che resta entro la tua personale sfera giuridica. Ma se entra in gioco qualcun altro, diventa un fatto sociale […] Può la società dire: va bene, togliti di mezzo e io pure ti aiuto a farlo? […] Il suo dovere non è il contrario: dare speranza a tutti? Il primo diritto di ogni persona è di poter vivere una vita sensata, e a ciò corrisponde il dovere della società di crearne le condizioni». E ancora: «Una cosa è il suicidio come fatto individuale; un’altra, il suicidio socialmente organizzato. La società, con le sue strutture, ha il dovere di curare, se è possibile; di alleviare almeno, se non è possibile […] Non c’è un “diritto di morire”». Questa espressione «contiene una contraddizione. Parliamo di diritti o libertà come espansione delle possibilità. Si può parlare di diritto al nulla, o di libertà di nulla? A me pare una mostruosità»

fab

Infatti, prima di quest’intervista facevo Zagrebelsky più lucido.

schiaudano

«…Non c’è un “diritto di morire”»

Però può essercene il dovere, nevvero emerito?

Diocleziano

okkei simone, non hai una tua opinione e ti sei messo in testa quella di un altro.
Forse anche Zagrebelsky non ne aveva una propria…

whichgood

Lascia perdere Zagrebelsky, è troppo complesso per te.
L’unica mostruosità è l’impossessamento della vita di una persona a qualsiasi costo pur di ottemperare un cappriccio papale. Questo si è una mostruosità, umana, sociale, deontologica e giuridica.

Marcus Prometheus

Tu Simone nazista razzista antisemita cristiano sei una mostruosita’.
(sei lo stesso che fa l’antisemita con la scusa che non e’ una scusa dell’antisionismo)
Se c’e’ un diritto naturale e’ quello di disporre della propria vita quando diventa insopportabile

Florasol

a me pare una mostruosità quello che dice Zagrebelsky: si può arrivare a punte di crudeltà tali da impedire ad uomo il controllo sulla SUA stessa vita, e imporgli di continuare obbligatoriamente una vita che non desidera più? Questa è ferocia.

Mario 47

Anni fa, viaggiando in treno, questo ha investito una suicida ventenne e – ovviamente – ha subito un ritardo di alcune ore.
La reazione di buona parte dei viaggiatori e non con cui ho parlato del fatto ha espresso il seguente concetto:

– va bene ammazzarsi, ma perlomeno farlo in modo da non scomodare gli altri (di fatto: non scomodare me).

Della serie: la vita è sacra, ma due ore di ritardo per me sono molto più importanti dei problemi di chi ha scelto di rinunciarvi.

mario

Maurizio_ds

Mi sembra un’iniziativa interessante; almeno lì si parla della questione, qua si censurano persino i progetti di film come quello di Bellocchio.

Fedele Razio

Continuo a osservare che la propaganda pro-morte viene fatta da persone molto vive.

FSMosconi

Ma inadatta: forse entrambe avete sbagliato sito, provate con questo:
http://www.vhemt.org/
Difatti qui si tratta del spoter decidere non dell’imporre. Ma siete così refrattari al concetto? 🙄

fab

Sì, mi sembra un’idrocefalata al tuo livello, giuseppe. Ma ammettiamo tranquillamente che è difficile giudicarla all’altezza di spinoza.it.

Paul Manoni

Continuo ad osservare come tu e gli altri cattotalebani invasivi, siate gli unici a parlare di morte, visto che qui si sta parlando di scelte individuali.

antoniadess

se non piace “diritto di morire”, rimane comunque la “libertà di morire”, non si può negare questa; il suicidio assistito è sempre un suicidio, non è altro che un aiuto su richiesta, ci sono tanti tentati suicidi perchè infatti anche morire non è facile; non lo chiediamo nelle strutture pubbliche, l’importante è che sia depenalizzato e che chi volontariamente offre la sua assistenza, con tutte le garanzie del caso (come fanno in Svizzera con Dignitas) non sia considerato un assassino, perchè non lo è. Non c’entra niente la “cultura della morte”: è semplicemente un concetto diverso della vita, che ognuno da alla propria, perchè non esiste un senso della vita eteroimposto, uguale per tutti, che è espressione di presunzione e di arroganza, oltre che di paternalismo autoritario.

Goethe

La questione degli atti disponibili o indisponibili non é semplice. Ad esempio perché in molti Stati la legge vieta la vendita di un proprio organo (un rene). Se sono libero e decido io su tutto perché non posso vendere un mio rene o anche (in un altro ambito) il mio voto? Sono libero e decido io, del mio rene e del mio voto.
Oppure ci sono atti indisponibili?
E’ solo questione di presunzione ed arroganza oppure libertà esiste solo ove vi é pari responsabilità ed il bene comune é solo la somma del bene dei singoli o si forma e va perseguito anche contro il bene dei singoli.
Vita individuale e vita sociale in che rapporto stanno?
Quando é necessario il diritto, la legge?
In che misura la razionalità é in grado di determinare un equilibrio tra diverse esigenze?
La posizione equilibrata del giudice é molto più libera e razionale di quella di taluni che si fregiano della r. ma che lasciano talora a desiderare, proprio quanto alla r.

FSMosconi

Se sono libero e decido io su tutto perché non posso vendere un mio rene o anche (in un altro ambito) il mio voto?

Non Sequitur: vendere il voto equivale a svendere la propria scelta in cambio di favori (i soldi).

ono libero e decido io, del mio rene e del mio voto.

Appunto votando sei libero, facendoti comprare invece non lo sei perché di fatto non scegli in base a ciò per cui il voto è stato istituito: le capacità del candidato…

Il resto non merita commenti.

Osvaldo

Un rene non puoi venderlo ma se vuoi sei libero di distruggertelo con l’alcool, oppure darlo gratis a qualcuno che ne ha bisogno.
Il voto non puoi venderlo ma non solo sei libero di votare per chi vuoi, ma anche di non votare affatto.
Dunque, nei limiti dell’uso non commerciale del “bene”, ne possiamo disporre liberamente.

Nel caso del suicidio non c’è niente da vendere o da comprare, ma si tratta solo di decidere da sè cosa fare della propria vita (o della propria morte), senza dare o ricevere nulla in cambio. Dunque dovremmo poterne disporre liberamente.

Il diritto a morire è l’altra faccia del diritto di vivere.

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