Lettera a un circolo ARCI contro la presenza di crocifisso e presepe

Rino Bertini*
Nuovo-1

Al circolo ARCI San Miniato Basso
” ARCI Zona Cuoio P. a Egola
” Giornale Il Tirreno
” Giornale La Nazione
” UAAR
” Soci circolo ARCI

Al circolo ARCI di S. Miniato Basso, dopo il presepe, è stato messo pure il crocifisso.
Provo ad ipotizzare i motivi di questa scelta da parte dei dirigenti: hanno creduto di interpretere il pensiero e il desiderio della maggioranza dei soci del circolo, dimenticando che il non rispetto dei diritti delle minoranze annulla la democrazia?; hanno inteso sia pure incosciamente adulare le autorità locali (civili e/o religiose)?; hanno pensato di aumentare con questo simbolo i clienti del bar?; o, come qualcuno dice, di allontanare i “marocchini” dal circolo e dalla lettura dei giornali?, visto che la croce è stata messa in bell’evidenza proprio vicino ai tavoli di lettura?
La Chiesa cattolica gode di immensi privilegi. In questo caso non è stato tenuto conto nemmeno dell’articolo 3 delle stauto dell’ARCI. Oltre che dello Stato italiano e del Vaticano restiamo sudditi anche del circolo ARCI. Pari diritti fra tutti i cittadini sono garantiti, oltre che dall’articolo 3 della Costituzione Italiana, anche dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo individualmente o collettivamente in pubblico o in privato, ecc.”.
La croce è soprattutto un simbolo di potere e serve anche a marcare il territorio, come fanno tanti animali (vedi i cani per esempio). La croce attuale è il risultato finale di un’invezione della Chiesa cattolica. Essa, per vari motivi, si è poi trasformata nel corso dei secoli. Lo strumento usato dai Romani per la crocifissione (pena atroce riservata a schiavi, disertori e sovversivi) consisteva in due pali terminanti a forcella piantati in terra e sovrastati da una trave (patibolum) a cui veniva legato per le braccia il condannato che dopo lunga agonia moriva soffocato, poi le gambe cedevano e la testa pendendo in avanti causava l’oclusione della trachea. Talvolta per la crocifissione veniva usato un solo palo (stauros).
Nei primi secoli la varie chiese cristiane non usavano immagini sacre. Era proibito dal 2° comandamento del decalogo originale secondo l’Antico Testamento (Dt. 5, 7-21): “Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, ecc.”. Poi, per vincere i pagani, cancellarono questo comandamento e divisero in due parti, a modo loro il 10° così da mantenerne invariariato il numero. Era essenziale infatti sostituire le immagini e le statue degli dei pagani con le loro.
Da Costantino in poi la religione cattolica, diventando religione di Stato, ha causato direttamente e indirettamente crimini orrendi. Il simbolo del crocifisso che oggi rappresenta la Chiesa cattolica e lo Stato del Vaticano non è segno di pace e di concordia tra gli uomini.
Tutti i luoghi pubblici devono essere privi di simboli religiosi se vogliamo garantire pari diritti e dignità a tutti i liberi cittadini del mondo.

Marti, 25 dicembre 2011

* Socio ARCI e socio UAAR. La lettera, scrive La Nazione, ha suscitato un putiferio.

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.

59 commenti

emmebi

che vergogna. iniziamo bene l’anno. il pd senza la elle si sta erigendo a guida spirituale del paese con le sue “fondazioni”. chissà che battaglie con la curia!!!

Paul Manoni

Ad essere sinceri, di “veri” comunisti in Italia non se ne sono mai visti… 😉

Losna

@ ΔΙΩRAMA
La mia era solo una battuta ma ci si possono leggere delle verità.
Comunque anch’io sono d’accordo con te e con Paul.

Otto Permille

Croci e presepi non rappresentano più tanto simboli religiosi. Sono piuttosto il simbolo dell’invadenza del potere politico, economico, temporale del Vaticano. Personalmente penso che ormai essi siano annoverabili come parte del folklore popolare, come la statua della befana e di babbo natale. Più essi vengono collocati in luoghi inopportuni e più cessano di rappresentare quello che dovrebbero rappresentare.

giuseppe

Parlate sempre dei diritti delle minoranze, come se questi automaticamente devono annullare quelli della maggioranza. Strano modo di fare i calcoli. In nome della libertà non si puo’ impedire, a chi lo vuole, di esprimere la propria fede, anche con presepi e croci. Se vi viene l’allergia, quando potreste normalmente non farci caso rispettando la sensibilità altrui, é che siete malati. Curatevi.

Walter

Il giorno che la religione cattolica sarà minoranza e nei luoghi publici svetteranno la stella e la luna mussulmana ci rivediamo qui e ne riparliamo.

P.s.: nessuno ti viete di fare presepi e appendere croci anche in bagno a casa tua!! I luoghi publici sono sia miei che tuoi, rispettiamoci a vicenda, lo so che è complicato da capire. Voi cattolici dovreste provare ad essere un po più cristiani, lo so che è difficile, provateci.

fab

giuseppe, da tempo immemorabile esiste la distinzione fra pubblico e privato. Devi aggiornarti di qualche migliaio d’anni, a occhio e croce.

teologo cattolico

e gli elementi che devono appartenere a quelle due categorie li decidi ovviamente tu.

fab

Basta il vocabolario. Ah già, è noto che voi non lo sapete usare, dato che vi inventate il significato delle parole.

whichgood

Sai cosa vuol dire “fuori posto”?.

Saresti d’accordo se metto dei crocifissi sui pisciatoi della stazione centrale?.

paolo

se è per questo…. amici vostri d’oltralpe… li hanno messi anche “nei” pisciatoi…. li non era “fuori posto”?

Southsun

@ Paolo.

Sì, sono fuori posto perchè il pisciatoio è luogo pubblico.

Ma voi li volete dappertutto perchè “non sono simboli religiosi” (così dite), e quindi non potete criticare chi li mette anche nei pisciatoi.

Il fatto è che voi volete la botte piena la moglie ubriaca il tino il mosto le vinacce e tutta la cantina….

nightshade90

“Parlate sempre dei diritti delle minoranze, come se questi automaticamente devono annullare quelli della maggioranza.”

quindi posso appendere svastiche, falci e martelli o simboli satanici nei luoghi pubblici, e pretendere che vadano appesi per legge? no? allora forse non è esattamente un “diriotto della maggioranza” quello di appendere crocifissi in giro…..anche perchè che i cattolici siano la maggioranza è tutto da dimostrare….

FSMosconi

@Giuseppe

In tutta onestà non ho mai visto un Faravahar o uno stemma degli Shin in giro nelle piazze comunali. Hai notizie in proposito o trolleggi a tutto andare? (nel caso: la risposta sarebbe pleonastica) 🙄

Southsun

@ giuseppe.

Lo stesso discorso abborracciato fallo ai musulmani in Arabia Saudita, cianciando di “maggioranze” e “minoranze”.

Così farai il volo Riyad-Roma con la chiappette molto, molto arrossate…

In quanto alle cure, proprio tu parli? 😀 Proprio tu che hai bisogno di cure psichiatriche visto che credi a vergini partorienti e uomini che camminano sulle acque e parlano con, ahem, dio?

Brian di Nazareth

In nome della libertà non si puo’ impedire, a chi lo vuole, di esprimere la propria fede, anche con presepi e croci.

In nome della libertà, nessuno può impedirmi di esprimere la mia fede nel genere umano, vero? Allora vorrei esprimere questa mia fede procreando un figlio/a, allestendo un letto matrimoniale in piazza San Pietro e consumando atti sessuali ad oltranza fino a quando mia moglie non rimane incinta. Secondo te cosa direbbe Benedetto XVI quando esce al balcone per la recita dell’Angelus e ci vede impegnati in questo nostro .. ehem .. “atto di fede”?

teologo cattolico

@giuseppe

Giusta osservazione. Rendi inutili i miei interventi. I diritti e i doveri sono stabiliti per legge. e gli amici uaarini dimenticano spesso che in democrazia è la maggioranza che decide le leggi, anche per la minoranza.

(Io posso non essere d’accordo sul pagamento dell’ICI sulla prima casa o sulla seconda, ma se un governo decide – a maggioranza – questi intereventi non posso dirli antidemocratici o offensivi per i miei diritti)

Al di là del fatto in questione, quello che noto è che spesso gli amici uaarini fanno fatica a capire è che si può non essere d’accordo con i contenuti di una legge, ma non per questa dichiarla antidemocratica o non laica (non esistono leggi non laiche, in forza della costituzione, e secondo il concetto di laicità espresso dalla costituzione).

Walter

@Teologo

Vedi come sono capziosi e faziosi i tuoi commenti? Passi il tempo a scrivere su questo forum senza leggere. A me sembra che l’uaar si batta per far rispettare le regole che una certa mentalità (superstiziosa più che religiosa) costantemente calpesta. Rapido elenco di regole violate: crocifissi in seggi elettorali, decibel troppo elevati delle campane, elargizioni costanti di denaro dello stato alle casse della ccar, invasione di obiettori di coscienza in ospedali, propaganda cattolica sulle tre reti rai, elettrosmog di radiomaria, copertura omertosa di preti pedofili, nicchietta per pregare in un angolo e automaticamente albergo non paga ici (ma solo quelli della ccar), diritti garantiti ad insegnanti di religione in scuole publiche mentre gli insegnanti veri sono tutti precari, ecc ecc ecc.
Le leggi che valgono per tutti ci sono ma sistematicamente per leccare il culo ai preti si creano eccezioni e cavilli, e lo sai benissimo anche tu, non vedo il senso di venire qui a scrivere “non è vero non è vero non è vero”, forse ti pagano?

teologo cattolico

@walter

– che io scriva senza leggere, hai ragione.

– se vi sono legge violate è giusto che i trasgressori vengano puniti. Sono d’accordo anche su questo. Però per conseguenza mi aspetto anche delle denunce da parte di chi sa – o almeno fermamente crede- che tali leggi siano state violate.

Trovo contradditorio e poco onesto che qualcuno dica che sa che vi certi stabili che non pagano L’ICI dovuta, ma non fa denucia alla finanza. o dice di sapere – e dunqnue di avere delle prove- che alcuni vescovi hanno hanno ostacolato (=”coperto”) le indagini per pedofilia e non denuncia. o che sa che per legge i comuni non possono finanziare alcuni progetti edili per gli oratori e non denuncia.

Se qualcuno sa della illeggitimità di alcuni compotamenti non deve limitarsi a scriverlo sul blog, ma fa una denuncia alle autorità e si attiiene anche alle risultanze processuali…altrimenti alita al vento

fab

teologo, invece di usare la parola “cattolici” usiamo “avvocati” e descriviamo la seguente situazione, purtroppo molto reale: gli avvocati sono in maggioranza in parlamento, quindi fanno leggi che favoriscono gli avvocati; chi non vuole rispettarle è antidemocratico, perché va contro una legge decisa dal parlamento. D’altronde, diritti e doveri sono stabiliti per legge, no?

Ops, forse affermare che la dittatura della maggioranza è democrazia contiene qualche paralogismo…

teologo cattolico

@fab

Integro l’esempio che porti con la precisazione che la maggioranza dei parlamentari – che decide le leggi – sono votati dalla maggioranza dei cittadini dello Stato. Questo aspetto – che per qualche svista dimentichi di sottolineare- non è irrilevante per la definizione di democrazia (rappresentativa)

“La dittatura della maggioranza” è un ossimoro: hai ragione. La dittatura è infatti sempre della minoranza (di solito è di uno solo) che comanda contro la maggioranza.

giuseppe

E poi che rottura volere a tutti i costi leggere la voglia di farsi un bel presepe come simbolo di potere pomitico, economico etc…Ma state con i piedi a terra e lasciate la gente vivere come gli pare.

Florasol

a casa sua uno fa quel che gli pare. Se ti metti una statua di due metri di padre pio in casa tua non ho niente da ridire, te la paghi, te la metti, te la guardi.
In un luogo pubblico NO.
Se ancora non capite che i luoghi PUBBLICI non vanno “colonizzati” con simboli religiosi riguardanti solo una parte (maggioritaria o minoritaria che sia non importa… e ormai comunque siete minoranza…) della popolazione, potreste normalmente non farci caso rispettando la sensibilità altrui, é che siete malati. Curatevi.
E per le vacanze scrivete un pensierino di 20 parole sui concetti di laicità, democrazia, rispetto.
Se ce la fate. Casomai controllateli sul dizionario.

Walter

Giuseppe ha iniziato il nuovo anno venendo qui a scaricare un po di sana frustrazione cattolica. Purtroppo termini come laicità, diritti, rispetto, non sanno cosa vogliano dire e li mandano in stato di confusione che sfogano con commenti insensati sui forum.

teologo cattolico

@florasol

Non ho capito se esprimi tue opinioni personabili, oppure se affermi delle norme stabilite dalla costituzione. Perchè in questo secondo caso non vi possono essere eccezioni per legge, anzi per i principi costituzionali, alle tue ovvie considerazioni. Ergo se una isitituzione pubblica allestisce un presepe in un luogo pubblico o mette un simboli religiosi, la classica croce, in un luogo pubblico è perchè non si viola la legge, ergo non si sta colonizzando un bel niente, ergo tu puoi dire o non dire quello che vuoi, ma sono tuoi rosicamenti personalissimi.

Southsun

@ giuseppe.

Guarda che è PROPRIO la tua bastarda razza di religiosi a NON volere che la gente viva come gli pare.

Siete i tenutari del peggior bordello a cielo aperto e pretendete di dettar legge a tutto il mondo, ciarlando di purezza e verginità.

Marco CUZZI

Lasciate la gente vivere come gli pare?
No, non la lasciamo, noi. Andiamo su tutti i canali televisivi (e non) a proibire aborto, divorzio, unioni gay, contraccezione, eutanasia, etc… etc… Pena? L’inferno.
Ci da proprio fastidio che la gente viva come gli pare.
A noi, eh?

vico zanetti

Giuseppe Giuseppe, invece di contiuare a guardare le pagliuzze negli occhi degli altri, guarda i travoni nel tuo… dimentichi gli attacchi isterici di Avvenire vescovi e compagnia cantante per gli ateobus? comunque se mi fai sapere dove abiti provvederò a montare un 6×3 in cui nego l’esistenza del tuo dio, per vedere quanto sei democratico tu…

Maurizio_ds

In effetti che in un circolo del genere ci siano crocifisso e presepe è abbastanza assurdo. Se uno li vuole, se li può mettere in casa propria.

Batrakos

Al circolo dove sono socio non c’è il crocifiso (o meglio, un tempo c’era ma è stato tolto con decisione unanime in base alla segnalazione del sottoscritto…a dimostrazione di come spesso sia solo un arredo senza che interessi a nessuno, altrimenti almeno un socio su oltre cento avrebbe protestato) nè è stato fatto il presepe, ma solo un albero.
Non mi è però chiaro un punto: se l’autore dell’articolo è socio, e, nel caso lo fosse, se ha espresso la sua perplessità all’assemblea dei soci o al presidente del suo circolo.
Se lo ha fatto e non è stato ascoltato è grave, se non ha presentato il problema è diverso, essendo l’ARCI un circolo di soci, la decisione sul presepe sta all’assemblea, e se a tutti i soci sta bene crocifisso e presepe, metterlo non mi pare contrario alla vocazione laica dell’ARCI, dal momento che l’assemblea avrebbe (laicamente) deliberato; cosa diversa, ripeto, se c’è stato un niet alle proteste del socio in questione.
Cosa diversa, per ovvie ragioni, se fosse stato un luogo istituzionale (scuola, ufficio, tribunale.

Batrakos

Che sbadato, Diorama, non l’avevo letto.
Il problema rimane: solitamente le decisioni di routine vengono prese dal consiglio direttivo (presidente+consiglieri), i quali dovrebbero tener conto delle proposte espresse dall’assemblea allargata dei soci.
Decisioni come quelle del presepe, spesso sono prese senza nemmeno troppo pensarci e per retaggio tradizionale, perchè molte persone che frequentano i circoli, pur non essendo spesso dei baciapile, sentono la questione molto meno o non nei termini nostri; tuttavia, essendo l’ARCI gestito in modo democratico e dovendo rispondere in ultima linea allo Statuto, le decisioni possono essere cambiate.
Per questo sarei curioso di sapere se il socio ha presentato la sua proposta al presidente del suo circolo prima di indignarsi con la missiva in questione, perchè, lo avesse fatto, è secondo me grave la posizione dei consigilieri di quello stesso circolo.

ΔΙΩRAMA

La disposizione è antistatutaria.
Art.3 Statuto Nazionale ARCI
Sono campi prioritari di iniziativa dell’associazione:
[…]
r)la cultura della convivenza civile, delle pari opportunità dei diritti, delle differenze culturali, etniche, religiose, e di genere, della tutela delle diversità linguistiche nonché della libertà di orientamento sessuale e dell’antiproibizionismo[…]
Fonte.
Sottolineato mio.

Batrakos

Ho letto l’art.3, che già conoscevo, ma, ripeto, l’articolo è talmente generale che è difficile addirittura che alcuni soci facessero caso al problema e in ogni caso troveresti chi dice che un presepe non viola l’articolo 3, essendo un’espressione folkloristica e tradizionale, dal momento in cui non si ritrova alcuna iniziativa di tipo offensivo alle culture altrui.
Posto che violi l’articolo 3, ripeto, era bene sottolinearlo al presidente, visto che la violazione statutaria, se c’è, non è lampante come presentare un volantino razzista oppure un disegno di Maometto (che non può essere raffiguratoin volto), nel qual caso la violazione dell’art.3 era palese perchè attiva e non passiva e dunque non era ambito di discussione.

ΔΙΩRAMA

Non c’è il sottolineato non so perché… ho messo la “u” tra “”.
“Sono campi prioritari di iniziativa dell’associazione la cultura delle differenze culturali e religiose.”
Cosa vuol dire? Provo io: se un socio avanza un’obiezione culturale/religiosa gli altri soci devono porre per ipotesi che l’obiezione può essere accolta e dimostrare che è accoglibile, e non porre per ipotesi che l’obiezione è da respingere e inventarsi scuse implausibili.
Questo vuol dire praticare la cultura delle differenze, altrimenti è cultura dell’omologazione.

Batrakos

Appunto, sarei curioso di sapere se il socio in questione ha mosso l’obiezione al consiglio direttivo prima di iniziare la denuncia pubblica.

ΔΙΩRAMA

Argh, provo a metterle al contrario: “>” e “<". Certo che non funziona…

Di prassi avrebbe dovuto chiedere in assemblea. Nell'eventualità di un vizio formale, per quanto la forma in cui si esplica la democrazia sia tenuta in altissima considerazione, non pregiudica l'obiezione. Alpiù infice sull'"onorabilità" (passatemi il termine) di chi la muove.
Tradotto: ammesso e non concesso che abbia sbagliato a porre la questione, ha ragione.

Batrakos

Attenzione: anche per me, laicista, ha ragione, ma la questione è complicata e, stando al discorso giuridico, vista la sentenza europea, purtroppo, non so se abbia così facilmente ragion a livello legale, che in queste questioni è l’aspetto dirimente.
Tutelare la ‘cultura delle differenze religiose’ vuol dire tutto e niente -come spesso accade nelle costituzioni e negli statuti vista la necessità generalissima dei rincipi espressi- e non è detto che porti automaticamente alla laicità per sottrazione, nel senso che, ad esempio, se io metto il crocifisso e un socio ebreo volesse mettere il sigillo di David o la menorah, impedirlo sarebbe un abuso (e dunque o si aggiungono simboli, per addizione o non se ne mette nessuno…lo statuto non muove alcuna indicazione precisa tra questi due metodi); ma, in mancanza di obiezioni portate da soci, non so se a livello giuridico, visti gli esiti, mettere un presepe o un crocifisso sia così marcatamente un ostacolo alla tutela delle differenze religiose, se nessuno, di altra o di nessuna religione (visto che la mancanza di religione rientra tra le tutele del diritto stesso alla religione) protesta.
Ovviamente, viste le dichiarazioni lette, si tratta di una mossa identitarista e anche leggermente sciovinista; tuttavia non so se sia così facile da sostenere che un presepe o un crocifisso violino legalmente sic et simpliciter, per il solo fatto di esserci, l’articolo in questione.

ΔΙΩRAMA

Non contestavo l’aspetto giuridico, ma il principio ispiratore dell’associazione disapplicato in questo caso. È una battaglia culturale, e lo so.

Sui simboli però non sperarci: se fossi socio occultista e volessi aggiungere una testa di Bafometto (come quelle da esposizione per la caccia) almeno grande quanto il crocifisso e il presepio messi insieme, e di pari visibilità, ma soprattutto svettante sui giornali, penso non mi sarebbe garantita l’esposizione equiparata, la par condicio.

Batrakos

Sono d’accordo, e per questo concepisco anche io la laicità per sottrazione come la più opportuna, aggiungendo che, anche se per ipotesi tutti i credo avessero pari dignità, sarebbe un caos tappezzare un locale di simboli.

Francesco

Al circolo ARCI di S. Miniato Basso, dopo il presepe, è stato messo pure il crocifisso.

Con sotto la scritta: visto la fine che hai era meglio se non nascevi.

taK

In genere sono tutti i credenti ad essere ottusi. I cattolici nostrani primeggiano.

Beatrice

Scusate ma la lettera dice correttamente “… tutti i luoghi pubblici …”.
Da quando un circolo ARCI è un luogo pubblico?

A meno che il circolo ARCI abbia ricevuto finanziamenti da enti pubblici, e allora se espone un crocifisso cattolico e un ebreo entra per partecipare ad una attività finanziata dal bilancio pubblico può dire scusate ma non dovreste esporre il crocifisso qui perché vi ho finanziato anche io.
Ma se il circolo ARCI non ha ricevuto alcun finanziamento da un bilancio pubblico, ed arriva un non socio, può il non socio lamentarsi di quello che i soci di quel circolo vogliono appendere al muro?

(Naturalmente loro posso appendere quello che vogliono sul loro muro se non hanno ricevuto finanziamenti pubblici, ma io posso decidere che quello che appendono sia fuori posto e non iscrivermi a quel circolo ARCI).

massi

L’ARCI non è un luogpo pubblico, ma un’Associazione Ricreativa Culturale laica, improntata all’accoglienza, alla non discriminazione e alla difesa delle minoranze, diversa dai circoli cattolici, per origine e storia; almeno fino a quando gli ex non hanno cominciato a discriminare se medesimi in nome di un'”ecumenismo”, così improntato dalle gerachie. Quello che sta avvenendo adesso, per lo più innavvertito e in silenzio come acqua cheta, è grave. E così come bene ha fatto Rino Bertini a sollevare il problema, altrettanto bene farebbero i circoli ARCI a chiarirsi le idee, senza ridursi a sponda di operazioni politiche selettive che non le sono proprie.

massi

“Chi dalla realtà sottrae se stesso già modifica la realtà” (Antonio Gramsci).

Fedele Razio

Cari amici, la cattofobia è una brutta cosa, che si risolve però con poche dosi di libertà e democrazia.

FSMosconi

La vittimizzazione spinta invece si risolve con l’astinenza dall’olio di ricino e uscendo un po’ più spesso.

giuseppe

Siete voi che fate le vittime, proclamandovi schiavi di una maggioranza democratica.

giuseppe

Walter risponde:

domenica 1 gennaio 2012 alle 14:32

Giuseppe ha iniziato il nuovo anno venendo qui a scaricare un po di sana frustrazione cattolica. Purtroppo termini come laicità, diritti, rispetto, non sanno cosa vogliano dire e li mandano in stato di confusione che sfogano con commenti insensati sui forum.

Io non mi sento per niente frustrato. Probabilmente é il vostro caso se diventate paonazzi per la visibilità di una croce o di un presepio. Il vero problema é il vostro modo di intendere la laicità, pensando che questa sia un livellamento generale verso stili e comportamenti imposti da voi, in barba alla maggioranza e alla sensibilità della gente. La vera laicità deve dare a tutti la possibilità di esprimere al meglio le proprie convinzioni. E se la maggioranza é religiosa bisogna farsene una ragione. Avete preteso, in nome della libera espressione, di farci subire lo spettacolo dei bus atei ? Bene, l’abbiamo dogerito anche se non ci piaceva. E allora state zitti se noi mettiamo i presepi.

vico zanetti

@ Giuseppe
forse non hai letto il mio commento, e dimentichi che gli ateobus non li hanno fatti circolare… uno a casa sua ci tiene quel c…o che vuole in un circolo di una associazione che dovrebbe essere aconfessionale no… e del resto vorrei vedere se il gestore di un circolo ACLI esponesse sopra al bar un bel cartello con scritto Dio non esiste…

vico zanetti

@ Giuseppe
forse non hai letto il mio commento, e dimentichi che gli ateobus non li hanno fatti circolare… uno a casa sua ci tiene quel c…o che vuole in un circolo di una associazione che dovrebbe essere aconfessionale no… e del resto vorrei vedere se il gestore di un circolo ACLI esponesse sopra al bar un bel cartello con scritto Dio non esiste…

Stefano Seguri

il bravo redattore della lettera si domanda: “hanno inteso sia pure incosciamente adulare le autorità locali (civili e/o religiose)?”

La risposta è: SI! soltanto l’hanno fatto….consciamente!

ormai la realtà maggioritaria dei circoli Arci che gestiscono vendite enogastronomiche sono (sin dall’89-91) – in stretta mano del clero PD (via PDS-DS).
E poi, in Vatikanopoli “autorità civili” e “religiosa” vanno in simbiosi: il clero cattolico è parte iintegrante dell’apparato statale.

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