Una ragazzina indiana di sette anni è stata uccisa nel corso di un sacrificio rituale per il raccolto. L’omicidio è avvenuto nel distretto di Bijapur nello stato di Chhattisgarh mesi fa e il corpo era stato ritrovato in ottobre. Lalita Tati, questo il nome della vittima, è stata uccisa da due persone, le quali ritenevano che offrendo il suo fegato alle divinità avrebbero ottenuto un buon raccolto. Le forze dell’ordine hanno recentemente arrestato i sospetti, rendendo pubblico il caso: uno di questi ha confessato.
Nelle zone rurali e tribali dell’India sono ancora radicate pratiche superstiziose per placare o ingraziarsi gli dei e gli spiriti. Si sospetta che altri due omicidi di bambini nel 2010 siano da ricollegarsi a rituali magici. Come il caso di un operaio, il cui corpo fu ritrovato decapitato in un tempio nello stato del West Bengal.
Quando sento queste cose divento molto poco razionalista e proporrei il pubblico linciaggio come pena.
sperando che la pena non venga mitigata per non discriminare i religiosi!!
@ Diego, temo tu abbia ragione!
Mutadis mutandis, in Italia si vede bene questo con i casi di pedofilia che passano OLTRE la Nostra legge ed i preti la fanno SEMPRE franca!
Nella mia città, un paio di mesi fa sì scoprì un prete cui piaceva ‘testare’ le ragazzine… Una di loro l’ha denunciato. Sai com’è finita? I parrocchiani hanno ISOLATO la RAGAZZINA! Chi non osa parlar male di questo prete, preferisce il silenzio borbottando frasi insulse: <>. <>, <>.
Cosa dire? LE religioni prendono piede dove il seme dell’gnoranza è ben piantato!
@ Diego, temo tu abbia ragione!
Mutadis mutandis, in Italia si vede bene questo con i casi di pedofilia che passano OLTRE la Nostra legge ed i preti la fanno SEMPRE franca!
Nella mia città, un paio di mesi fa sì scoprì un prete cui piaceva ‘testare’ le ragazzine… Una di loro l’ha denunciato. Sai com’è finita? I parrocchiani hanno ISOLATO la RAGAZZINA! Chi non osa parlar male di questo prete, preferisce il silenzio borbottando frasi insulse: <>. <>, <>.
Cosa dire? LE religioni prendono piede dove il seme dell’ignoranza è ben piantato!
@ Loredana
Sì, ma, a parte i parrocchiani, che fine ha fatto la denuncia in Procura?
Per Catone48.
Sempre pronto a difendere i tuoi padroni.
Oddio che orrore. Siamo ancora alla barbarie degli omicidi sacrificali! Per quegli stupidi criminali provo un ribrezzo incontenibile.
In India c’è la pena di morte, spero non ci siano sconti per motivi religiosi.
Speriamo sia pena di morte con tortura.
Posso capire che la notizia sia sconvolgente, ma auspicare che gli assassini della ragazzina, vengano condannati a morte, vi mette all’incirca allo stesso livello di chi quella ragazzina l’ha ammazzata.
Tra chi ammazza per “sacrifico rituale” e chi “ammazza per legge”, alla fine rimane comunque che si ammazza. Omicidi e pene di morte, sono le stesse identiche cose.
lolz, questa mi ha fatto scompisciare…ridurre la pena di morte alle uccisioni tribali è semplicemente demenziale
@daniele
Non le riduco alla stessa cosa, ma si tratta pur sempre di uomini che ammazzano altri uomini. Io trovo demenziale che la pena di morte esista, dal momento che non ha mai, e ripeto, mai, fermato nessuno dal commettere reati.
io lo condannerei a leggere libbri per tutta la vita.
sei sicuramente un ateo uaarino.
ho scritto ,libbri.no libbro.
Mi piace!!!
Sono rimasti ai tempi dell’Antico Testamento o precedenti… 🙁
Occorre che l’India, paese con fortissime disparità economiche e culturali al suo interno, inizi a prendere sul serio la necessità assoluta e urgente di acculturare il più possibile tutta la popolazione e la necessità assoluta e urgente di far avere a tutti i mezzi necessari per procurarsi da vivere e anche parecchio di più! E innanzitutto basta con le “caste”! Il pane non basta a fare la civiltà! Ah, a proposito: comincino a mangiarsi tutte quelle mucche, accidenti a quella loro religione idiota!
Altrimenti i “sacrifici umani” e altre atrocità terribili continueranno, e come se continueranno!
Concordo con il tuo intervento, tranne per l’incitamento all’uccisione delle mucche. Che ti hanno fatto di male? Io sono ateo, eppure vivo tranquillamente senza il bisogno di causare la morte delle suddette mucche. Mica bisogna essere per forza induisti per rispettarle (o, quantomeno, ignorarle senza provocar loro delle sofferenze).
Le mucche intralciano il traffico rischiando di causare incidenti e i loro escrementi sparsi per la strada sono un ottimo terreno di coltura per insetti e batteri di ogni genere, infatti in India le malattie infettive sono all’ordine del giorno, sai che allegria? Non sto proponendo allevamenti intensivi di mucche per mangiarle, ma almeno di mangiare quelle che ci sono, piuttosto di morire di fame (e in India di fame ce n’è parecchia) o di lasciare che mangino il raccolto dei contadini (anzichè fare sacrifici umani per “propiziarsi” i raccolti).
Anche a me dispiace mangiare carne per gli stessi tuoi motivi, ma mangiarne almeno un po’ (senza esagerare come gli Americani) non la trovo una cosa peggiore del costringere l’umanità a lavorare almeno 8 ore al giorno per compensi da miseria e pensioni da suicidio.
@ Federico Tonizzo
Sono totalmente d’accordo con te sul fatto che la sicurezza stradale e l’igiene dei posti pubblici siano entrambe caratteristiche indispensabili per un insediamento umano, va da sè che per realizzare queste due condizioni non è necessario l’abbattimento delle mucche, ma è sufficiente la loro adeguata gestione, la quale comprende anche interventi di sterilizzazione/castrazione per evitare che la loro popolazione raggiunga cifre insostenibili.
Sono d’accordo anche sul fatto che il raccolto dovrebbe servire prima al sostentamento dei poveri in stato d’indigenza, e poi eventualmente alle mucche, per cui una soluzione potrebbe essere, come dicevo, sterilizzare la corrente generazione delle mucche indiane per fare in modo che alla loro morte naturale non ce ne siano altre da dover sfamare. Del resto, l’India è un Paese fortemente in via di sviluppo, e il problema fondamentale non è che le risorse e la ricchezza non ci siano, ma che esse sono concentrate in poche mani (un po’ come avviene anche da noi e, in misura ancora maggiore, negli USA).
Nelle ultime righe del tuo intervento, dove parli dell’aspetto socio-economico del lavoro nella società contemporanea, con me sfondi una porta aperta; e lasciami dire che noto una certa analogia tra i lavoratori salariati del mercato del lavoro odierno, ed i buoi da lavoro delle campagne, i quali hanno in comune lo stesso destino: quello di lavorare tutta una vita in cambio dello stretto indispensabile o poco più, per poi essere macellati senza pietà una volta diventati “vecchi”, improduttivi, e quindi inutili per i loro sfruttatori. In fin dei conti, abbiamo più cose in comune con gli animali non-umani di quante pensiamo di averne.
ringrazia il cielo che esistano circa 1 miliardo di indiusti …. se quegli induisti iniziassero a mangiar carne bovina da domani l’umanità sarebbe fottuta!
Come dicevo a San Dokan poco fa, lungi da me proporre allevamenti intensivi di mucche in India a scopo alimentare; proponevo solo agli Indiani di mangiare alcune di quelle che già ci sono, per evitare di morire di fame.
@federico.
Ti risulta che gli indiani che sacrifano a dei e spiriti, o che come dici hanno le caste, siano cristiani o ebrei che leggono l’antico o il nuovo testamento? Saranno induisti.
forse dovresti leggerti l’antico testamento
Nell’Antico Testamento ci sono i SACRIFICI UMANI: Giudici 11 la storiellina di Iefte … non è che Dio intervenga per dirgli “Lascia perdere s’è scherzato…” anzi, incidentalmente la figlia di Iefte chiede di avere due mesi di tempo per “PIANGERE LA SUA VERGINITÀ”. Come dire che per una giovane donna ebrea essere vergini non era proprio un valore… con buona pace delle “vergini” partorienti mal tradotte da Isaia.
@ teologo cattolico
Certo che sono induisti, chi l’ha mai messo in dubbio?
Tu, piuttosto: sei sicuro di aver capito quello che ho scritto?
@ teologo cattolico
Peraltro, mi risulta (cercane pure notizia in Internet: troverai senz’altro) che in India ci sono comunità cristiane con le caste.
Forse pensi che acculturando gli incivilzzati, otterrai belle cose? Forse ti dimentici i morti sul lavoro, i morti sulla strada, i morti nelle guerre..
E magari pensi addirittura che tutti i diversi da te/noi, facciano questi sacrifici!
Acculturare non vuol dire morire sul lavoro, per le strade o in guerra: queste morti non sono conseguenza della cultura, ma di riprovevoli comportamenti umani.
Secondo te è forse buona cosa che molti Indiani restino analfabeti o poci più?
No, non penso che “tutti i diversi da te/noi, facciano questi sacrifici”, ma la maggior acculturazione – e la conseguente presa di distanza dalle religioni – aiuta molto a non fare “sacrifici” umani.
Ah, ecco, leggendo tutto il tuo commento sono arrivato alla parte sulle mucche.
Avevo visto bene, purtroppo ti reputi superiore, quando invece anche te non scherzi in quanto a sacrifici e inutili assassinii di altri esseri viventi.
Quindi oltre alle 3 cose da me elencate prima, ci aggiungiamo anche quest’altro bellissimo esempio della tua civiltà: sfruttare e uccidere gli animali.
Bellissima questa civiltà!!!
Tu prendi, a volte, antibiotici? Se sì, sappi che essi sono armi di distruzione di massa per i batteri: ne fanno morire a molti miliardi ad ogni pasticca! L’alternativa è che tu, nel caso ti prenda una malattia infettiva batterica, ti lasci morire piuttosto che uccidere molti miliardi di batteri.
Peraltro, che ne dici della predazione nel regno animale?
Tralascerei i discorsi generali sulla “civiltà” a cui tu accenni, perchè porterebbero troppo lontano. In ogni caso, non ho mai detto che la “civiltà occidentale” mi piaccia (anzi!).
Federico,
i batteri muoiono e rinascono continuamente (dentro e fuori di noi) e, tra parentesi, non fanno parte del regno animale.
La predazione nel regno animale: ci sono animali che uccidono altri animali (per mangiare) e animali che invece sono erbivori. E con questo? Prendiamo spunto dagli animali per le nostre scelte? E quali animali allora dovremmo scegliere di seguire?
@ lucrezia
Concordo senz’altro con quello che dici. Per rispondere alla tua domanda: non prendo certo spunto da qualche animale per decidere come comportarmi 😉 Il mio intento era stimolare un po’ San Dokan, alessandro e Dani per capire meglio come ragionano loro riguardo al mangiar mucche ecc. ecc.
Piano, piano, voi /noi abbiamo avuto la fortuna di vivere inItalia, nazione dalle grandi pecche, ma dove nella maggior parte delle famiglie e nella societa’ non si arriva a tali pratiche.
Io che mi ritengo amante della liberta ‘ se fossi stato adolescente nel periodo fascista /nazista chissa ‘, forse sarei diventato un ss o un repubblichino.
Con lo stesso ragionamento, se sei nato in Italia sarai un fervente cattolico, immagino…
Benjaminl’@asino, ma manco pe ‘ nniente, non intendo giustificare un delitto orribile, orrorifico, intendo dire che chi nasce e vive in un ambiente dove domina la superstizione piu ‘ violenta, dove dominala poverta ‘ e l ‘ignoranza, e ‘ possibile che di questa superstizione tu sia vittima e carnefice.
Ci sono delle eccezioni che mettono in dubbio o criticano aspramente la societa ‘ in cui sono nati ed hanno avuto formazione, ma sono eccezioni, appunto.
P.s. caschi male, vedi, IO ODIO FEROCEMENTE IL CONCETTO DI RELIGIONE E TUTTE LE RELIGIONI DI QUESTO UNIVERSO E DI ALTRI UNIVERSI PARALLELI…….
Manfredi, l’avevo immaginato! 🙂 La mia non era un’accusa, era solo un modo per rimarcare che l’azione descritta, se vera, è e rimane una schifezza da qualsiasi parte la si guardi. Senza attenuanti di sorta.
State bene attenti, perché se ci tenete ad essere razionalisti, dovete esserlo fino in fondo. I codici penali più evoluti sono quelli che non comprendono la pena di morte, e la legge del taglione appartiene al passato. Mi spiace che non dimostriate la vostra razionalità quando ne avete l’occasione.
@ John
Io infatti da ateo, razionalista e socialista rivoluzionario mi schiero contro la pena di morte (da lasciare in vigore magari soltanto per crimini contro l’umanità e genocidio).
Anche in questo caso di cronaca mi oppongo alla pena capitale e propongo l’ergastolo o, in alternativa, i lavori forzati a vita per lo/gli autore/i di questo efferatissimo crimine.
Beh, anche i lavori forzati sono scomparsi dai codici penali più evoluti.
@ John
E allora vada per l’ergastolo. Anche se mi da fastidio pensare che i lavoratori onesti debbano faticare non soltanto per se stessi ed eventuale prole/genitori a carico, ma anche per procurare il pane a vita a tali soggetti. È in quest’ottica che si inserisce il lavoro forzato inteso come auto-approviggionamento delle risorse necessarie al sostentamento (azione che spetta a qualsiasi cittadino onesto e che mi sembra paradossale non debba spettare anche -e soprattutto- a chi si macchia di tali crimini).
Dipende da cosa si intende per lavori forzati. Stare 18 ore a spaccare le pietre come in Cina è disumano, ma un lavoro dignitoso, in condizioni dignitose, che permetta ai detenuti di mantenersi in modo dignitoso togliendo anche un onere allo stato non mi sembra disumano.
@ Nietzsche
Ecco, hai capito cosa intendo. Quando dico lavori forzati non mi riferisco certo ai laogai cinesi, che trovo altamente sbagliati come metodo di rieducazione, perchè troppo punitivi ed alienanti (senza contare che tali campi di lavoro ospitano per lo più i dissidenti politici, e già questo sarebbe molto grave anche in un regime carcerario normale).
@ john
Sei sicuro che la pena di morte per reati gravissimi, dopo regolare processo, sia così irrazionale?
Razionalmente penso: perchè la società non dovrebbe difendersi da chi cerca di distruggerla? Perchè dovrei avere rispetto di un assassino solo perchè appartiene alla mia stessa specie? Se condanno all’ergastolo posso fidarmi che la società manterrà per decenni la volontà di eseguire la pena e non arrivi la solita amnistia perchè le carceri sono sovraffollate e non ci sono i soldi per farne altre? E se poi il colpevole viene rilasciato e uccide ancora? E se è un boss mafioso e dal carcere ordina altri omicidi?
e se ti trovassi tu coinvolto in un errore giudiziario ?
non mi pare che la pena di morte dove applicata abbia un efficacia particolare come deterrente. d’accordo sul fatto che certi criminali non debbano essere più messi in grado di nuocere alla società. niente amnistia, permessi premio o lavorativi.
dalle mie parti c’è un carcere completo, realizzato credo negli anni 80, e mai messo in funzione.
@giulio
Corri immediatamente in libreria a comprare “Dei delitti e delle pene” di un tale di nome Cesare Beccaria…Unico rappresentante all’altezza dell’illuminismo italiano.
E’ un consiglio. 😉
Potrebbe cambiarti in meglio la vita. 😉
Ok. Va bene. Niente pena di morte.
Semplicemente carcere a vita con due pesi da 20 Kg l’uno attaccatti ai coglioni.
Poi merda a pranzo e a cena.
E nella stanza gli mettiamo un bel favo di calabroni giganti a fargli compagnia.
@MASSIMO
Con questi presupposti, come puoi pretendere che vengano rispettati i Diritti Umani?
Insomma, al di là della tortura nei confronti degli altri, come puoi pretendere che vengano rispettati i tuoi diritti di essere umano, se sei disposto a violare impunemente quelli degli altri?
Come puoi pretendere che non ci siano più assassini di ragazzine, se auspichi uno Stato che si mette al loro stesso livello, assassinando le persone per legge?
@ Paul Manoni
Scusa se te lo dico (niente di personale). Ma credi che il male si combatta con le belle parole e i discorsi da filosofo?
Credi che il nazismo sia stato sconfitto con i bei discorsi, gli esempi e le teorie?
No, il nazismo è stato sconfitto con le bombe. Perchè se non tiravano una montagna di bombe sulla germania a quest’ora i nazisti erano ancora lì e l’olocausto era continuato fino alla distruzione del popolo ebreo.
E così questa gente. Va bastonata malamente e l’esempio della loro punizione deve terrorizzare chiunque abbia idea reiterare questo crimine.
@MASSIMO
Il problema di fondo su cui riflettere e’ semplice ed e’ questo:
La pena di morte serve a dissudere le persone ad ammazzare altre persone?
Obbiettivamente NO. Negli USA c’e’ la pena di morte…Vuoi sapere quanti omicidi vengono commessi ogni anno?
John,
secondo me nel 95% dei casi, a sentire certe notizie orripilanti, la gente si sfoga liberando una certa emotività irrazionale. Calmatisi, e ragionando, comprendono benissimo che la pena di morte sia uno strumento poco nobile. Anche per certa gente che ha il semplice torto di essere profondamente ignorante.
D’altronde, scusate, il più potente mezzo di proselitismo per le religioni organizzate resta e resterà l’ignoranza. La strada, in Occidente, è un pochino più difficile, ma cominciamo con introdurre il Creazionismo nelle scuole e con denigrare l’Evoluzionismo.
@ Giorgio Pozzo
Quoto. Anche se, personalmente, posso dirmi ben felice di non appartenere a quel 95% cui ti riferisci e di riuscire a mantenere la lucidità.
pENSO A TUTTE QUEDLLE ANIME CANDIDE OCCIDENTALI CHE PENSANO ALL’iNDIA COME PATRIA DELLA SPIRITUALITà, DELLA PACE E DELL’AMORE UNIVERSALE….
Si Nathan, però anche tu, nel generalizzare un singolo fatto ad un’intera nazione da un miliardo di abitanti, stai forse compiendo un’inferenza un po’ eccessiva.
@ John
Rileggi il commento di Nathan. Lui non ha parlato di “indiani” come persone (cioè della nazione da 1 miliardo di abitanti alla quale ti sei riferito tu), bensi di “India” come luogo. L’inferenza da te paventata, quindi, non è stata neanche posta in essere.
Una volta una credente mi disse che non è possibile pensare a dei valori universali, e che essi variano da cultura a cultura.
Questo è un caso che rientra esattamente in questa logica. Per la loro cultura, è giusto uccidere una bambina.
Che bello essere ateo e pensare che ci siano valori che, invece, vanno rispettati.
Ok,d’accordo, però allora decidete: il relativismo è un bene o no? Non voglio ovviamente giustificare nulla di quel crimine, ma tu ne trai un proclama contro il relativismo delle idee, cioé una delle tesi principali che l’Uaar da sempre difende.
Usa le persone giuste:
Ok,d’accordo, però allora deciditi
Ognuno pensa per sé: sino a prova contraria: il mio pensiero può pure non essere il suo… 🙄
John,
il relativismo non è un male o un bene, è l’unico approccio a delle situazioni sempre mutevoli. Per il resto, l’unica cosa indisponibile sono i diritti umani, tutto il resto può essere tranquillamente messo in discussione e relativizzato… secondo me.
@ John
Il relativismo è un bene se usato come punto di partenza, ma diventa un male se viene usato come punto di arrivo.
Il relativismo è (o almeno, dovrebbe essere) una condizione PRE-MORALE, necessaria ed indispensabile per ragionare partendo liberi da qualsiasi pregiudizio e preconcetto, ed aiuta ad affrontare la realtà per quello che essa realmente è, E NON PER QUELLO CHE NOI PENSIAMO (O VORREMMO) CHE ESSA SIA.
Se invece il relativismo viene usato come scusante per qualsiasi propria azione anche manifestamente scorretta nei confronti degli altri, allora quello è un relativismo malvagio.
Per fare un esempio concreto: nello stendere un documento legislativo, il legislatore deve partire libero da qualsivoglia preconcetto e tenere conto esclusivamente della realtà delle cose (relativismo positivo); nel momento in cui poi viene stabilita la norma legislativa, essa diventa fissa, e non è accettabile che il legislatore decida, a seconda delle proprie esigenze momentanee, di considerarla valida o non valida (relativismo negativo).
Spero di essere stato chiaro nella spiegazione, e di aver soddisfatto le tue curiosità. Ovviamente tieni presente che due o più non credenti, rispetto a due o più credenti, possono anche avere in comune soltanto il non credere (a differenza dei credenti che, credendo in un determinato codice, saranno simili in molti aspetti di pensiero e di azione). Quindi il discorso che ho fatto può anche non essere accettato da tutti i non credenti, dato che, come ho detto, due non credenti possono benissimo avere in comune esclusivamente la non credenza in qualcuno/qualcosa ed avere idee opposte su tutto il resto.
@San Dokan
Non per fare il guastafeste ma:
Tecnicamente questo non si chiama cinismo?
A me il relativismo non piace perchè porta a giustificare tutto quello che nel dato tempo e luogo viene percepito come giustificato.
D’accordo che non esiste la verità rivelata, ma neanche mettere tutto sullo stesso piano va bene.
Si può cercare di partire dall’imperativo di non cagionare sofferenza, e quella bambina se avesse saputo di morire per nulla (la sua morte non aumenterà il raccolto) con ogni probabilità avrebbe preferito vivere. Questa è la mia convinzione sull’episodio in oggetto, e non accetto di metterla sullo stesso piano di quella fanatici e ignoranti che ammazzano una bambina per niente.
Giulio, mi fa piacere che tu sul relativismo sia d’accordo con me e con Benedetto XVI.
@ John
Penso che Giulio abbia preso le distanze dal relativismo estremo (inteso come punto di arrivo) e non dal relativismo inteso come punto di partenza, il quale è imprescindibile ad un non credente per potersi discostare dalle tante “verità rivelate” delle quali si fanno portavoce le religioni.
E poi, da questo passaggio di Giulio:
si capisce chiaramente che la chiesa cattolica è l’organizzazione più relativista che ci sia, dato che appena 150 anni fa (pochi, in confronto ai 2000 anni di storia che vi vantate di avere) il papa-re faceva tranquillamente usare la ghigliottina a Mastro Titta, mentre oggi lo Stato vaticano ha abolito la pena di morte, e le crociate iniziate da Urbano II che invitava ad uccidere in nome di dio sono state soppiantate dagli appelli per la pace nel Mondo, sempre in nome della volontà di dio (si vede che sti cattolici, oltre ad essere un tantino smemorati, difettano di fantasia)…
Se non è relativismo questo!
@Jhon: quindi, per il relativismo, è giusto che venga uccisa una bambina in quanto le tradizioni sue e della sua gente vogliono questo.
Ohhh…. key. Non sono d’accordo però. Secondo me la vita, la dignità della vita, il diritto all’infanzia etc non possono essere relativizzate.
Del resto, noi siamo i primi a scandalizzarci quando i preti violentano i bambini. Ma nella cultura dominante, questo va bene. Ok, allora. Come siamo i primi a scandalizzarci quando un padre mussulmano uccide la figlia perché non porta il velo. Ma ha ragione, nella sua cultura e nel suo relativismo.
Questo caso non ha niente di più e niente di meno degli altri casi che ho riportato sopra. Relativizziamo. Va bene.
@ john
“Giulio, mi fa piacere che tu sul relativismo sia d’accordo con me e con Benedetto XVI.”
Non mi piace per niente essere omologato a Benedetto XVI. Lui è contro il relativismo perchè è convinto di avere la verità assoluta in tasca rivelata da Dio, io non gli riconosco nulla di tutto questo e non lo riconosco neanche a me stesso o a nessun altro.
Credo però che se si parte dal principio che non bisogna arrecare sofferenze, qualche punto fermo lo si può mettere senza brancolare nel buio o giustificare tutto quello che la società ritiene giusto.
Et voilà ! Un bel dogmino anche per noi laicisti ! La pena di morte è male, tanto è vero che è scomparsa dai codici penali più evoluti; come si definiscono i codici penali più evoluti ? Semplice, quelli che non hanno la pena di morte ! Un bel “ragionamento” circolare. E’ idea propria del cattolicesimo in primis che non si abbiano colpe inescusabili, per via del peccato originale; ed il corollario è che non vanno premiati i meritevoli: un’ informe melassa buonista in cui scompaiono i meriti e le colpe, il premio e la punizione. Se scegliamo questa strada, giochiamo in casa della Chiesa al gioco che loro hanno inventato e gestisono alla grande da 20 secoli. Gestiscono alla grande: chiedere a Giordano Bruno, ai Catari, alle “streghe”, ai nazisti col passaporto emesso dal nunzio apostolico, …E, ad esempio, troviamo perfettamente lecito che Giusva Fioravanti, afflitto da ben 8 (lo scrivo anche in lettere, come gli assegni: OTTO) ergastoli, dopo avere “puppato” bei soldi di mantenimento per 20 (?) anni, ora sia libero, e che in molti, poverino, si siano occupati di trovargli lavoro; anche a volergli scontare la stazione di Bologna, che non credo sia opera sua, 7 ergastoli vi sembrano pochi ? Bisogna entrare nella logica che, come ci sono le malattie del corpo incurabili, così ci sono quelle del comportamento, alle volte anche pericoloso. Ma se prendiamo veramente gli autori del 2/8/’80 che facciamo, li recuperiamo alla società facendo loro cucire centrini ? Ma mi facci il piacere ! Se invece qualcuno propone, invece della pena di morte, la sperimentazione farmacologica, se ne può parlare: si fa tutti i giorni su poveracci che hanno pochi giorni avanti, e alcuni di questi prendono (e DEVE essere così) il placebo di amido, perchè non farla su chi ha fatto la strage di Bologna ? Tutto sommato è pure un tipo bello robusto: su un tavolino ha issato 6 kg di pentrite che ne hanno innescati 34 di dinamite ! Bel sollevatore!
@Alessio
“E, ad esempio, troviamo perfettamente lecito che Giusva Fioravanti….”
E perche’no,dato che troviamo pienamente lecito che la stragrande maggioranza dei membri arrestati e condannati delle Brigate Rosse e di altri gruppi estremistici dello stesso colore,autori di numerosi omicidi,siano tornati in liberta anche piu’ in fretta di Giusva ?
O che Toni negri sia,se no sbaglio,membro dell’Europarlamento ?
O che l’esimio Carnevale per anni rilasciava mafiosi anche 50 per volta con cavilli vari ?
O che il valoroso Scattone dopo la condanna abbia trovato subito una cattedra di liceo
senza scontare un solo giorno di galera ?
Ma non temere,c’e’ una cosa che ci riscatta: la nostra valorosa magistratura sta continuando attivamente e instancabilmente la caccia a i criminali nazisti (ormai ultranovantenni)quando perfino lo scomparso Wiesenthal aveva cessato gia da diversi anni ogni attivita in questo senso ritenendola ormai (udite,udite !)grottesca!!
Quale prova piu’ risolutiva del nostro attaccamento ai valori della Giustizia ?
@ Alessio Di Michele
Più che di laicisti, parlerei di “umanisti” (non a caso, l’UAAR fa parte della Federazione umanista europea). Comunque sia, per quel che mi riguarda, da ateo, a livello personale sono contrario alla pena di morte perchè stride con le mie idee socialiste, il cui pensiero “basilare” codificato nell’Ottocento è quello di “liberare i rapporti sociali dall’oppressione dell’uomo sull’uomo”. Ragion per cui sono favorevole ad una reclusione a vita auto-finanziata con il lavoro coatto nei confronti dei criminali più beceri (pedofili, capimafia, Breivik, Fioravanti, ecc.), ma la pena capitale mi vede contrario, e non per motivazioni para-religiose sulla sacralità della vita umana et similia, ma semplicemente perchè due torti non fanno una ragione, e non è che “sacrificando” un carnefice (vero o presunto tale) si può far resuscitare una vittima. Questa impostazione mentale della pena di morte ha, infatti, una elevata carica intrinseca di retaggio superstizioso/religioso, e rimanda indirettamente alla pratica sacrificale ebraica del “capro espiatorio”… sarà un caso, ma neanche il catechismo della chiesa cattolica si pronuncia nettamente a sfavore della pena di morte, ritenendola “giustificabile” in alcuni casi, nonostante il loro quinto comandamento dica, chiaro e tondo: NON UCCIDERE.
Ma in fondo non c’è nulla di nuovo sotto il sole; del resto, le crociate e l’inquisizione non le hanno certo organizzate gli atei.
Concordo e sottoscrivo.
@ san dokan
“Ragion per cui sono favorevole ad una reclusione a vita auto-finanziata con il lavoro coatto nei confronti dei criminali più beceri (pedofili, capimafia, Breivik, Fioravanti, ecc.), ma la pena capitale mi vede contrario”
Sarei anch’io contro la pena di morte se ci fosse un vero ergastolo, ma purtroppo non è così. Anzitutto l’ergastolo è stato svuotato in tutti i paesi occidentali tranne gli USA (guarda caso paese in cui è in vigore anche la pena di morte). Secondo: quella tra pena di morte e ergastolo è una falsa alternativa, perchè chi non vuole la pena di morte in genere non vuole nemmeno l’ergastolo.
La contrapposizione non è tra chi vuole la pena di morte e chi vuole l’ergastolo, ma tra chi per i reati più gravi ammette la pena definitiva, quella che estromette una volta per tutte il reo dal consesso civile, e chi invece ritiene che lo stato debba sempre dare a tutti una seconda possibilità qualunque cosa possano avere fatto.
Io sono appunto dell’idea che in certi casi lo stato abbia il diritto di togliere di mezzo il reo, e ho perso la fiducia che lo strumento adatto per farlo sia l’ergastolo perchè ho notato che la società non ha più la volontà di applicarlo, per cui meglio un iniezione di sodio penthobarbital e non ci si pensa più.
@ Giulio
So che negli anni ’70/80 il Partito Radicale organizzò un referendum, poi non passato, per l’abolizione dello strumento carcerario dell’ergastolo in Italia. Se io all’epoca ci fossi stato, ed avessi avuto le idee che ho oggi, avrei sicuramente votato contro questa proposta, perchè nel caso in cui tale norma viene promulgata, possono poi verificarsi dei paradossali cortocircuiti come quello di Breivik, il quale pur essendo un immondo stragista ha avuto la fortuna di nascere in uno dei Paesi più civili del globo, la Norvegia, uno Stato talmente civile che pensava di potersi lasciare alle spalle lo strumento giudiziario dell’ergastolo perchè ci si era semplicemente lasciati alle spalle i crimini più brutali. Purtroppo (e sottolineo purtroppo), come abbiamo visto, i norvegesi si sbagliavano.
Ma ciò non significa che l’alternativa debba per forza essere “pena di morte/ergastolo” contro “pena limitata nel tempo”: capisco la tua opinione, ma non la condivido, perchè il ragionamento che tu imposti si basa troppo come un sentimento di rivalsa e reazione contro la mancanza della certezza della pena che c’è in Italia (che nessuno mette in dubbio che ci sia, e che sia un problema). Io sono per un sistema giudiziario giusto (non forcaiolo), ma deciso: se al processo si decide che l’imputato X, colpevole del reato Y deve avere la pena Z, allora la pena deve essere quella e basta, senza cambiamenti in corso d’opera.
Solo che sto ben attento a non scambiare la certezza della pena con l’istituto della pena di morte.
Non è che uno è contro la pena di morte così, per moda.
Le argomentazioni che porti non c’entrano nulla con la disumanità della pena capitale.
Per quanto mi riguarda ci sono dei libri che mi hanno convinto dell’inutilità di questa pena, fra cui Beccaria e Hugo.
Il fatto che in Italia la giustizia sia amministrata malamente non cambierà la mia opinione in proposito.
@ FSMosconi
Mi sembra che tu stia confondendo cinismo e relativismo estremo. La differenza tra cinismo e relativismo estremo dovrebbe stare nel fatto che il cinismo consiste nel guardare la nuda realtà per quello che è, senza sentimentalismi, in maniera distaccata e spersonalizzata (e quindi, obbiettivamente), mentre il relativismo estremo è quello che spinge a cambiare significato ad un’azione a seconda di chi commette tale azione.
Per fare un esempio concreto, inventato su due piedi: il papa decide di donare 1 milione di Euro ai terremotati del Cile. Invece di farlo in maniera strettamente personale e “silenziosa”, decide di farlo in pompa magna, organizzando una conferenza stampa, facendo distribuire volantini, e mandando a reti unificati un comunicato dove spiega i motivi (a suo dire, esclusivamente caritatevoli) del proprio gesto. A questo punto, un cinico penserà che 1 milione di Euro sono lo 0,001% delle finanze totali del papa, e che, per fare un paragone, è come se un insegnante elementare donasse 20 centesimi del proprio stipendio annuale. Il cinico arriverà dunque alla conclusione che il papa, molto probabilmente, ha organizzato tutto quell’ambaradan esclusivamente per motivi di immagine. Il relativista estremo, invece, da sostenitore accanito del papa, non vuole ammettere ciò che dice il cinico, e controbatte che il papa ha fatto esclusivamente un’opera di bene senza pensare a secondi fini, mentre invece quando il mese precedente l’imam del Cairo aveva donato 1 milione di euro agli alluvionati pakistani, il relativista estremo aveva detto che quel brutto musulmano l’aveva fatto soltanto per far credere che gli islamici non sono tutti dei tagliagole.
Ecco, questo è quanto. Spero di aver espresso correttamente ciò che intendevo dire.
Più chiaro sì…
Consiglio vivamente la lettura dell’Introito di “Il vangelo secondo la scienza” di Piergiorgio Odifreddi. Sarei tentato di copiarlo intero in questo spazio se lui autorizzasse (per copyright dicevo).
😉
non so come funzionino i copyright, ma penso che copiare un passaggio, indicando chiaramente da dove è stato preso, non leda in alcun modo il diritto di autore, anzi, potrebbe trattarsi di una forma di pubblicità spontanea.
Chissà se tipi come Introvigne di fronte a casi come questi tirano ancora fuori il concetto di “libertà di coltivare la spiritualità” cotrapposta al “materialismo della società moderna”….
Visto che lui stesso, uomo di punta della UE “per la difesa dei cristiani del mondo”, ha testimoniato in Belgio a favore di un operatore omicida di Scientology (poi condannato ) che aveva ucciso un adepto. Eppure la giustificazione del dirigente di Alleanza Cattolica girava attorno al libero accesso alla “spiritualità”. E poi possono aggiungere: “la vittima era consapevole e con gioia ha seguito la parola divina….adesso è nella grazia eterna degli dei. Che privilegio che le è stato riservato!”….
Shit!
susu, la buona notizia è che per almeno un anno Introvigne non potrà fare più danni all’OCSE….!
Ecco, e se il raccolto non è andato a buon fine proporrei di offfrire il loro di fegato!
E pensare che ci siamo sentiti ripetere da certa gente, fino alla nausea, che “senza dio tutto è possibile”…
La risposta resta sempre la stessa “Con (o in nome di) dio tutto è ammesso.”
La superstizione uccide, qualnque sia la sua matrice. Concordo con chi dice che un’alfabetizzazione di massa con conseguente acculturamento della popolazione sia oltremodo necessaria.
In India, purtroppo, il problema non è solo legato ai sacrifici come questo ma anche a stillicidi quotidiaci come:
– una media di 17 donne viene uccisa ogni giorno perchè la famiglia dello sposo non è soddisfatto della dote e liberarsi della ragazza è il modo più rapido perchè il loro pargolo possa risposarsi con una donna più ricca.
http://www.letteraturaalfemminile.it/india%20delle%20donne.htm
– il trattamento inumano riservato alle vedove
http://indonapoletano.wordpress.com/2008/11/24/le-vedove-vendute-in-india-dai-suoceri/
http://www.nationalgeographic.it/fotografia/2011/07/26/foto/nella_citt_delle_vedove-438447/1/
– il trattamento ignomignoso riservato ai dalit
http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2003/06/01/news/intoccabili-24064/
– Gli scontri inter-religiosi fra cristiani, mussulmani e induisti
Io mi chiedo come mai nessuno si stracci le vesti per le palesi violazioni dei diritti umani commesse quotidianamente in India. La vita di un dalit o di una vedova indiana valgono meno di quella di un pastore cristiano pakistano oppure di un bloggher ateo?
Mah….
@ Senjin
Purtroppo, hai completamente ragione. E non per aprire polemiche inutili ed infruttuose, ma qualcosa mi dice che se queste cose avvenissero in Iran piuttosto che in India, già ne avremmo avuto notizia su tutti i telegiornali da almeno 3-4 anni.
“Lalita Tati, questo il nome della vittima, è stata uccisa da due persone, le quali ritenevano che offrendo il suo fegato alle divinità avrebbero ottenuto un buon raccolto.
Ma perchè il fegato ha per costoro un valore così elevato?
Gli altri organi non valgono nulla?
Mentre che c’erano, potevano offrire, allo stesso misero prezzo (la vita di una bambina), il cuore, i reni, la lingua… (è inutile che scriva un vocabolario di anatomia).
Possibile che con questi organi donati a buoni e misericordiosi dei non avrebbero ottenuto frutti più grandi e saporiti, spighe più cariche, forse gemme preziose, ori e argenti?
Che i loro dei siano avari e micragnosi?
Ma che cavolo di opinione hanno costoro dei loro dei? Un dio che vuole che gli sia offerto il fegato di una bambina è degno di essere venerato? Bah!
Se proprio si sente il bisogno di credere in un uno o più dei, li si potrebbe almeno immaginare meno sanguinari (il che vale per un bel po’ di religioni).
@ SilviaBO
Detto tra noi, trovo disumano anche un dio che non lascia liberi quelli che dovrebbero essere i suoi figli di vivere liberamente la propria omosessualità/bisessualità/transessualità senza fare del male a nessuno. Ma è questo quello che succede a voler seguire coerentemente una mitologia abramitica formulata decine di secoli fa.
In questi casi sono per la pena di morte!
@ Marco
Sei lo stesso Marco di religione cristiana che tempo fa argomentava su questo stesso blog contro i diritti civili degli omosessuali e che, da cristiano, ha il 5° comandamento che recita a chiare lettere: “NON UCCIDERE”?
L’ultimo mio intervento (lunedì 2 gennaio 2012 alle 23:45) era chiaramente una battuta provocatoria!
Solo per mettere in luce alcune piccole incongruenze dei vostri ragionamenti. A volte siete per il relativismo più esremo, a volte contro il relativismo. A volte siete per il rispetto più assoluto dei diritti umani, altre volte vi pronunciate a favore della tortura (come molti interventi indicano in questo forum).
Credo che le posizioni di molti membri dell’Uaar siano preoccupanti, e l’immagine dell’associazione stessa ne trae grave nocumento. Da questa discussione emerge che i membri dell’Uaar sono per lo più portati ad appoggiare la pena di morte, la tortura, i lavori forzati, l’assolutismo di determinati punti di vista, il rinnegamento degli ordinamenti giuridici più evoluti che adottano codici penali volti a tutelare i diritti fondamentali.
So che questo forum non rappresenta le idee dell’Uaar, ma di fronte a una preponderanza di posizioni così estreme e aberranti, credo che sorga comunque un dovere dell’associazione di prenderne formalmente le distanze.
Se uno stupra e uccide la tua ipotetica figlia, cosa fai? Ti accontenti di 5-6 anni di reclusione? Io lo ammazzo di botte! Spesso, certe posizioni estreme sono date da crimini altrettanto estremi e dal fatto che in questo paese di merda certi assassini non pagano per ciò che fanno. Ovvio, siamo un po’ OT con l’articolo di cui sopra.
“Se uno stupra e uccide la tua ipotetica figlia, cosa fai? Ti accontenti di 5-6 anni di reclusione? Io lo ammazzo di botte! ”
——
La tentazione soggettiva di massacrare di botte qualcuno per vendetta personale non c’entra assolutamente niente con la pena di morte amministrata da uno stato.
A dire “quello lo strozzerei con le mie mani” siamo buoni tutti, i principi giuridici sono ben altro.
Lisa
Spiego meglio quello che ho detto ieri in forma abbozzata: se a mia figlia succedesse una cosa del genere, non escludo affatto che la tentazione di massacrare il colpevole con le mie mani POSSA venirmi.
Ma casomai lo facessi davvero, sarei perfettamente consapevole di aver commesso anch’io un crimine, e mi aspetterei di essere regolarmente processata e punita, magari con qualche attenuante, ma non certo con l’affermazione che “non era reato” e che “avevo il diritto di farlo senza conseguenze”.
La giustizia dello stato non può e non deve entrarci niente con i sentimenti privati di vendetta di singole persone, specialmente se accecate dal dolore e dalla rabbia.
Altrimenti, l’unica conclusione possibile sarebbe quella di ammattere che, a parità di gravità del reato, alcuni meritano la morte e alcuni no, a seconda che, per puro caso, abbiano imbroccato delle vittime “disposte a perdonare” oppure no. Il che negherebbe completamente il più elementare principio di equità civile.
Il motivo per cui sono contraria alla pena di morte non c’entra assolutamente nulla con il perdono, con la pietà o con i buoni sentimenti. Ma proprio NULLA. E’ una questione di principio e basta, che non ammette deroghe: secondo me, le istituzioni dello stato non hanno diritto di uccidere, punto e basta. Il fatto che un criminale “abbia diritto alla pietà” o meno, è del tutto irrilevante.
Anche il discorso se qualcuno “merita la morte” o no, per quanto mi riguarda, è pura e semplice retorica vuota.
Può anche darsi che esista qualcuno che “merita la morte”, questo non lo so e non posso saperlo.
Ma il punto fondamentale è che, a mio avviso, non esiste nessuno qualificato a decidere chi è che meriterebbe la morte e chi no. Quindi il problema non si pone.
Lisa
@ paniscus/Lisa
I miei più vivi complimenti: queste poche ma significative righe andrebbero trascritte in ogni codice di Diritto dello Stato e in ogni libro di Diritto delle scuole di qualsiasi ordine e grado. Sono praticamente le stesse identiche cose (quasi letterali) che dissi un anno fa circa in una conversazione con un amico mentre parlavamo di “pena di morte sì o no”, e mi fa piacere vedere che ci siano persone così lucide, e con buone capacità di analisi e di giudizio, capaci di andare al nocciolo delle cose, senza fermarsi alla superficie come invece fa la maggioranza.
Sinceramente non so tu cosa intendi per relativismo. In ogni caso io resto dell’idea che la dignità della vita sia un valore non trattabile. Se non sei d’accordo, ti invito sul forum della uaar ad approfondire la discussione.
E questo risponde sia a quello che penso sull’atrocità del caso in questione sia sulla pena da dare ai colpevoli. Sono e sono sempre stato contrario alla pena di morte, nonostante il disgusto per quello che è accaduto me ne faccia accarezzare l’idea, se mi dicessero che verrà applicata a questi assassini, io sarei contrario.
E penso che anche molti qui dentro sarebbero d’accordo con me. Voglio vedere quanti di quelli che hanno detto che vogliono la pena di morte per questi barbari, se tale pena venisse data, ne sarebbero contenti. Perché un conto sono le parole dette per la rabbia del momento, un conto quello che vorremmo veramente.
Non ricordo con esattezza chi, forse Beccaria o Machiavelli, diceva che LA MORTE è IL MINORE DEI MALI, la tortura è quello che ci vorrebbe
@Calimero: appunto…. ^____^
@ John
Nell’accusarci di essere “incongruenti” l’uno con l’altro, dimentichi di considerare un aspetto fondamentale: uno o più non credenti sono accomunati semplicemente dal non credere in qualcuno/qualcosa, mentre per il resto possono avere idee differenti se non addirittura opposte su TUTTI gli altri temi (dalla politica allo sport, dal cibo al cinema, ecc.). E questa cosa, voi pecorelle credenti quasi tutte uguali le une alle altre, tendete a non vederla o a non volerla vedere, non so se per malafede o per scarsa intelligenza.
La differenza fondamentale tra noi e voi, quindi, è principalmente una, dal punto di vista socio-relazionale: voi siete MASSA, avete un capo che pensa per voi, interpreta le cose per voi, vi dice quello che dovete fare, pensare e dire, e voi non dovete fare nient’altro che dirgli “YES!”, acclamando festanti sotto la sua finestra, mentre invece noi non credenti siamo INDIVIDUI, che non devono rendere conto a papi o a imam, siamo ognuno una singola entità con le proprie idee, e ci può stare che da persona a persona ci siano delle disparità di vedute: si chiama semplicemente “libertà di pensiero” (una cosa che, finchè ha potuto, la tua Chiesa ha sempre constrastato, anche con metodi violenti).
E sta’ tranquillo, che la maggioranza di coloro che qui su questo forum si sono espressi a favore della pena di morte una volta letta la notizia di questa Ultimissima, l’ha fatto non perchè realmente convinto della bontà della pena capitale, ma solo perchè a leggere di certe cose, alcuni perdono il controllo. Scommettiamo che neanche il 50% di chi si dice favorevole alla pena di morte ci metterebbe la faccia e il nome per sottoscrivere un disegno di legge che la reintroduca nell’ordinamento giuridico italiano?
P.s.= comunque sia, complimenti per aver evitato di rispondere al mio intervento dove dimostravo, dati alla mano, come la tua Chiesa cattolica sia l’istituzione più relativista della Storia, facendo notare la disparità di vedute tra Urbano II e ratzinger con il primo che invitava ad uccidere in nome di dio, ed il secondo che dice che non bisogna uccidere proprio perchè è dio (lo stesso dio di Urbano II) che non lo vuole.
Ne sei uscito con le ossa rotte: la prossima volta che decidi di fare una scampagnata sul sito UAAR, fatti almeno prima prestare bende e cerotti dai tuoi compari dell’UCCR.
@ John
Nell’accusarci di essere “incongruenti” l’uno con l’altro, dimentichi di considerare un aspetto fondamentale: uno o più non credenti sono accomunati semplicemente dal non credere in qualcuno/qualcosa, mentre per il resto possono avere idee differenti se non addirittura opposte su TUTTI gli altri temi (dalla politica allo sport, dal cibo al cinema, ecc.). E questa cosa, voi pecorelle credenti quasi tutte uguali le une alle altre, tendete a non vederla o a non volerla vedere, non so se per malafede o per scarsa intelligenza.
La differenza fondamentale tra noi e voi, quindi, è principalmente una, dal punto di vista socio-relazionale: voi siete MASSA, avete un capo che pensa per voi, interpreta le cose per voi, vi dice quello che dovete fare, pensare e dire, e voi non dovete fare nient’altro che dirgli “YES!”, acclamando festanti sotto la sua finestra, mentre invece noi non credenti siamo INDIVIDUI, che non devono rendere conto a papi o a imam, siamo ognuno una singola entità con le proprie idee, e ci può stare che da persona a persona ci siano delle disparità di vedute: si chiama semplicemente “libertà di pensiero” (una cosa che, finchè ha potuto, la tua Chiesa ha sempre constrastato, anche con metodi violenti).
E sta’ tranquillo, che la maggioranza di coloro che qui su questo forum si sono espressi a favore della pena di morte una volta letta la notizia di questa Ultimissima, l’ha fatto non perchè realmente convinto della bontà della pena capitale, ma solo perchè a leggere di certe cose, alcuni perdono il controllo. Scommettiamo che neanche il 50% di chi si dice favorevole alla pena di morte ci metterebbe la faccia e il nome per sottoscrivere un disegno di legge che la reintroduca nell’ordinamento giuridico italiano?
P.s.= comunque sia, complimenti per aver evitato di rispondere al mio intervento dove dimostravo, dati alla mano, come la tua Chiesa cattolica sia l’istituzione più relativista della Storia, facendo notare la disparità di vedute tra Urbano II e ratzinger con il primo che invitava ad uccidere in nome di dio, ed il secondo che dice che non bisogna uccidere proprio perchè è dio (lo stesso dio di Urbano II) che non lo vuole.
Ne sei uscito con le ossa rotte: la prossima volta che decidi di fare una scampagnata sul sito UAAR, fatti almeno prima prestare bende e cerotti dai tuoi compari dell’U- C – C – R.
Mi vengono in mente alcuni passaggi di Hitchens in “Dio non è grande” in cui biasima Gandhi in quanto ha bloccato il processo di “modernizzazione-laicizzazione” dell’India ad opera degli inglesi e non ha mai fatto nulla per abbattere il sistema delle caste fondato su principi religiosi e tuttora in vigore, ricordiamo tra le varie l’interruzione della pratica di bruciare la moglie ancora vivente sulla pira del marito defunto proibita grazie al dominio britannico.
Si ma le informazioni sul raccolto? com’è andata?
Scommetto che è andato pure male.
Ci scommetterei: se sono così ımbecıIIi è difficile che siano bravi agricoltori.
Leggevo su un libro che il suicidio è preoccupantemente diffuso tra gli agricoltori indiani. Sostanzialmente, se il raccolto va male, non ce la fanno a ripagare i debiti.
Questi invece hanno fatto attività preventiva… ma non credo che chi commette questi atti atroci pensi poi a suicidarsi. Altrimenti, come sarebbe casomai più “etico”, il fegato da donare in sacrificio dovrebbe essere il loro proprio, e non quello di una innocente.
I sacrifici sono stati sempre ben accetti dagli dei. Interessante è invece che in molte culture (qui ci vorrebbe un antropologo) quando gli dei rimangono sordi e non esaudiscono i desideri degli officianti, vengono mandati a quel paese.
Come sarebbe giusto che fosse. Io, nel mio piccolo, quando ero appunto piccolo, se dopo una preghierina le cose non mi andavano bene, cominciavo a dubitare che il Padre Eterno dopo tutto non fosse così buono e accondiscendente.
@ Giorgio Pozzo
Purtroppo la capacità di analisi critica rappresenta soltanto un optional per molti credenti indottrinati fin dalla più tenera età, i quali non riescono a sfuggire al conformismo religioso/superstizioso neanche volendo.
Ah, le belle mentalità tradizionali che piacciono tanto a Mannaz.
Forse mi ripeto ma i casi sono due (ed uno esclude l’altro)
#01) Un suddetto dio, jave, visnù, krisna, barbittthabum o come cavolo vogliamo chiamarlo NON esiste etutto quanto è frutto della ignoranza umana.
OPPURE
#02) Esiste un cavolo di poCCoDiddidio che assume mille forme per ogni cultura e gode e si compiace di tutta questa sofferenza. Altrimenti (se come si dice è buono, giusto, onnipotente) cercherebbe di fermare tutto questo schifo che si fa nei suoi vari nomi.
DucaLamberti74
@ DucaLamberti74
Come fare a non essere d’accordo con te? E per citare Nietzsche: “È l’uomo ad essere un errore di dio, o è dio ad essere un errore dell’uomo?”.
In India i raccolti vanno male a causa delle sementi Ogm massicciamente introdotte dalle multinazionali che hanno stravolto il normale ciclo lavorativo degli agricoltori. Con le sementi normali vendevano 3/4 del raccolto e 1/4 lo trattenevano per la futura semina. Molti contadini hanno usato lo stesso sistema anche con le Ogm senza essere informati che quanto trattenuto per la sucessiva semina non avrebbe generato nessun raccolto. Negli ultimi anni c’è stato un grande aumento di contadini che non potendo sfamare la famiglia si sono impiccati. Da qui la paura e il ricorso al sacrificio generato solo dall’ignoranza e dalla perversa logica del profitto delle multinazionali.
@ ser joe
Come al solito, il cerchio si chiude, e si arriva a vedere come anche questo crimine poggia le sue radici in un contesto dove ci ha messo le mani l’unico vero dio: il dio Denaro…