Torino, l’arcivescovo: “Oratori anche in discoteca e nei centri commerciali”

L’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, propone di “aprire oratori anche nei centri commerciali e nei luoghi di divertimento”. Perché “la Chiesa deve farsi più missionaria”, andando “incontro ai giovani là dove si trovano”, visto che i giovani frequentano sempre meno le chiese e aumenta tra loro la percentuale dei non credenti anche in Italia. Lo ha detto oggi, riporta l’Ansa, durante la conferenza stampa per presentare una lettera per i buoni propositi dell’anno nuovo, inviata ad un centinaio di figure di spicco torinesi. Secondo il prelato, la “fragilità” dei giovani è causata “dalla cultura del nichilismo e del consumismo”, da “ruoli paterni e materni indeboliti”, ma anche da “assenza della dimensione religiosa”. “La loro estraneità è dovuta alla mancanza di dialogo fra le generazioni, alla frammentazione della famiglia”, ha detto. Il prelato si segnala per cercare il ‘dialogo’ coi giovani, ad esempio passeggiando di sera tra i Murazzi di Torino.

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87 commenti

FSMosconi

Secondo me questa invadenza non farà altro che aumentare la defezione…

rosalba sgroia

Propongo un oratorio per ogni casa… anzi per ogni singola stanza. Quella da bagno sarà la privilegiata. I benefICI saranno notevoli! Si potrà essere esentati dal pagare le tasse ed avere la coscienza linda e pura!

Laverdure

@Rosalba
Hai dimenticato la cosa piu’ importante (riguardo al bagno):chi soffre di stitichezza ne avra benefici enormi.
(Per chi manca di intuito per le allusioni:farebbe c…are come non mai !)

Francesco

Ma mentre accadevano ai giovani tutte queste cose, loro dove sono stati?
Forse, dovrebbero ammettere che anche loro sono una concausa di tutto questo decadimento.
Sembrano vampiri in cerca di donatori del sangue.

Bigalfry

Rischiano solo di rendersi ridicoli! La verità è che i giovani sono sempre meno interessati alle “verità” religiose. E’un segno dei tempi. E non credo(spero di aver ragione) che la storia cambierà il suo corso! 😀

Otzi

Lo sono effettivamente… Tutti e tutto erano nelle sante e materne mani della ccar. Come quindi oggi i giovani sfuggono loro? Non solo, ma perchè sfuggono alle loro mani anche tantissimissimi adulti appena ieri fedeli credenti? Eppure non era parola della bibbia dei poveri (di comprendonio compreso!) che: “Quando il corpo si frustra, l’anima si aggiusta”? Non era la ccar la MATER ET MAGISTRA volenti e nolenti? Ma già la colpa è del Relativismo, dogma ratzingheriano! “Chi son tu nol sai” dice l’ateo Don Giovanni a Donna Anna. Viva la Libertà. Ed in questa libertà c’è anche la liberazione dalla cultura del papa di Roma.

teologo cattolico

Lodevoli le intenzioni pastorali. Discutibili i modi di attuazione.
Personamente sono di un’altra linea, o meglio, preferisco un altro baricentro: minore missionarietà e più accoglienza.

NIetzsche

Secondo me questa posizione ti fa onore, ma attendo che tutti quelli che la pensano come te, all’interno della C.C., vengono considerati (se gli va bene) dei cattocomunisti… 😉

chiericoperduto

Difatti fare proselitismo alla “testimoni di geova” non credo che sia producente per la chiesa. La gente si sente perlopiù infastidita da approcci di questo genere.

Francesco

“minore missionarietà e più accoglienza”

Insomma “le vittime” devono venire da te da sole?
Non ti vuoi neanche scomodare a cercale?
Teologo fannullone.

MEVI

Caro arcivescovo,
Ma la Chiesa è già “così” misionaria che non si ne puo più!

Otzi

Sta crepando di…missionarietà con esenzione ici e mezzi supersonici!

teologo PAGANO

Se i luoghi frequentati dai giovani appartengono a privati, la Chiesa Cattolica non può pretendere nessuno diritto di costruire strutture ecclesiastiche al loro interno.
La Chiesa può costruire quello che vuole all’interno di edifici privati se e solo se i loro proprietari acconsentono.

Airon90

Non c’è mica scritto che si intrufoleranno dal tetto!
Chiederanno i permessi, gli rideranno in faccia e capiranno che è una stronzata.

Laverdure

Chissa,forse proponendo un oratorio nelle discoteche sperano di convicncere i giovani
a sostituire l’extasy con l’estasi mistica.
Lodevole intento,ma dite che funzionera ?
Magari potrebbero vestire da suore le cubiste per dare il buon esempio.

Southsun

Ma sono così alla disperazione, questi qua, da doversi infiltrare pure nei locali di divertimento?

Al centro anziani della mia città c’era una megera bigotta che voleva instaurare il giorno della lettura del vangelo.

Gli astanti le hanno detto che il vangelo si legge in chiesa, e che loro erano li per farsi una partita a carte e quattro chiacchiere in santa pace.

“Giovanissimi virgulti” ottantenni, badate bene, in una città che più biancofiore non si può.

teologo cattolico

@south
Dici che sono così disperati che fra poco saranno costretti a mettere degli annunci sugli autobus?..

FSMosconi

Abbastanza da scrivere annunci con su parliamo di Dio, non siamo matti (o qualcosa del genere) come m’è capitato quando son stato a Torino…

Francesco

Cosi’ disperati da fare togliere quelli degli altri, teologo.
E’ incredibile, come sei capace di tirarti la zappa nei piedi da solo.

Giorgio Pozzo

Una delle differenze sostanziali e significative tra le due organizzazioni: una fa proselitismo, l’altra no. All’UAAR, e nemmeno ai non credenti come persone, non interessa affatto “convertire” o “convincere” un credente.

Da notare che nemmeno Islam e Ebraismo fanno proselitismo. Solo la confessione cattolica. Registrano i neonati con il battesimo (i quali sono tutti non credenti), e in seguito, non soddisfatti, li vogliono richiamare quando questi se ne vanno per la loro strada, ignorando essi che erano stati registrati loro malgrado.

Soqquadro

Giorgio Pozzo, l’islam fa proselitismo, eccome.
“Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.” (C.9:29)
“E combattili finché non ci sia più persecuzione e la religione sia per Allah” ecc. ecc-

Laverdure

@Pozzo
Guarda che ti sbagli.L’ebraismo non ha mai fatto proselitismi,anche ovviamente per motivi pratici :ce li vedi gli ebrei della dispora,spesso a malapena tollerati nei paesi
ospitanti,svolgere attivita che avrebbero inevitabilmente irritato le autorita ?
Ma l’Islamismo l’ha fatto eccome,fin dai tempi di Maometto stesso,e a suon di scimitarre !
Nei paesi come l’attuale Nigeria le conversioni devono fioccare a grandine,per puro istinto di conservazione :non penserai che abbiano tutti la stoffa del martire ,vero ?

Giorgio Pozzo

E’ musulmano chi nasce da famiglia musulmana. Non esistono missionari musulmani. Nel Corano non trovo cenni al proselitismo; solo agli infedeli. Chi appartiene ad una religione diversa, viene considerato un nemico, non uno da convertire. Chi non ha religione, invece, viene considerato come un male minore, in quanto potrebbe ancora essere toccato dalla Luce. Ma sono cavoli suoi; loro non cercano affatto di convertirti.

Southsun

@ teologo.

No, così disperati da urlare nei microfoni a reti unificate che la loro religione è in crescita esponenziale in Italia, nel mondo e nell’universo fino e oltre i bastioni di Orione.

MarcoB

Credevo che fosse per non far pagare l’ICI/IMU ai centri commerciali e alle discoteche… 🙂

Pietro

“incontro ai giovani là dove si trovano”
non so a voi ma a me questa frase ha fatto immaginare un prete che insegue un bambino….
Tornando seri per qualche secondo, ma se nella news precedente si parla di una chiesa che chiude (temporanemante purtroppo) perché non ci sono i soldi per andare avanti, con quali soldi hanno intenzione di mandare avanti i nuovi oratori?

crebs

“se nella news precedente si parla di una chiesa che chiude (temporanemante purtroppo) perché non ci sono i soldi per andare avanti, con quali soldi hanno intenzione di mandare avanti i nuovi oratori?”

Provo a indovinare?

myself

Ma a questi preti non passa mai per la testa che forse i giovani non vanno in chiesa perchè questa non gli può dare nulla di ciò che hanno bisogno?

Otzi

Lo sanno benissimo, ma ci vanno per sentirsi giovani, quelli che non si vergognano, e comunque perchè non hanno nient’altro ormai da fare. Corrono il rischio di restar disoccupati.

Airon90

Ora quando vado ai Magazzini al sabato sera (c’è la serata gay) posso dire finalmente a tutti “Benvenuti nella parrocchia” 😀

Giona sbattezzato

“incontro ai giovani là dove si trovano”

Se si trovano lì è anche perché non vogliono incontrare i preti e i loro tirapiedi.

andrea pessarelli

i ruoli paterni e materni non vanno rinforzati nè indeboliti, ma se mai ridefiniti, non certo nel senso autoritario che verosimilmente intende il vescovo, ma ponendo al centro dell’attenzione il bisogno di amore ascolto protezione e comprensione che tutti i bambini hanno, e che viene troppo spesso sacrificato alle necessità “educative” (le quali sono necessità degli adulti e non dei bambini). la soggezione nei confronti del IV comandamento è una delle cause più frequenti di disturbi mentali di vario genere, ed è anche una delle cause più difficili da estirpare, risiedendo in pieno territorio tabù.

Sergio

Ho sempre considerato il quarto comandamento “strano”. Che significa infatti “onorare” ? Ovviamente ubbidire, c’è una gerarchia da rispettare, rapporti di potere da mantenere.
Io invece penso che i genitori vorrebbero essere amati come loro amano i figli (o li amavano quando erano piccoli, graziosi e inermi).
L’affetto, l’amicizia, la benevolenza riducono o annullano perfino le distanze. Il quarto comandamento invece rafforza il rapporto gerarchico. Addirittura ti si promette, se ubbidisci, lunga vita in terra.
Un comandamento inutile come altri sei. Sono solo tre i comandamenti “utili” (quinto, settimo e ottavo), sette sono di troppo. Chiedete a un cattolico “medio” di snocciolarvi i dieci comandamenti: li metterete in imbarazzo. Un mio conoscente si è bloccato sul primo, non se lo ricordava più!

Alfonso

@Sergio

Chiedete a un cattolico “medio” di snocciolarvi i dieci comandamenti: li metterete in imbarazzo. Un mio conoscente si è bloccato sul primo, non se lo ricordava più!

Chiedilo piuttosto ad un prete e vedi giù quello che succede
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/255582/di-cioccio-i-10-comandamenti-%28vers-integrale%29.html

se il video mediaset non parte (come succede stranamnete a me) prova con questo
http://www.youtube.com/watch?v=jowhnAtNFR4&feature=related

poi vedi quest’altro sui fedeli di santa romana chiesa 😆 ..
http://www.youtube.com/watch?v=yyI-Z85SlL0&feature=related

O.F.M.

Mi sembra un po’ esagerato… 🙂
Onorare in italiano vuol dire “rispettare”. Se viene un ospite in casa tua, lo onori ma non è che gli ubbidisci supinamente.
Quel verbo invece a me piace: indica che un figlio deve comunque sempre rispettare i genitori, anche se questi dovessero diventare dementi o dire cose che lui non condivide. Dopotutto sono coloro che, bene o male, ci hanno cresciuti e quindi è giusto rispettarli e considerarli.
E quel verbo mi piace proprio perché “onorare” non significa obbedire ciecamente, ma permette di mantenere una propria indipendenza di giudizio e di azione.

E il nono e il decimo ti sembrano così inutili? 🙂

mirko

Ecco la versione corretta ed estesa del famigerato comandamento che trovate in Esodo 20:2-17 “Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà”
Come vedete non si tratta di obbedire ma di rendere onore a chi viene prima e ci da la vita perchè così sia in seguito per noi “affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra”.
Capisco che si possa essere ostili verso una gerarchia truffaldina, ma la Bibbia con tutte le misure del caso resta un libro sapienziale ricco di valiri umani applicabili ancora oggi.
Certo è stata scritta migliaia di anni orsono e per questo va presa con le pinze, ma non è tutta merda come dite, soprattuto se la si legge tutta invece che farla a pezzi come spesso capita.

faidate

Ovviamente sarebbe stato più serio un comandamento che avesse prescritto di occuparsi dei figli, specialmente in vista dell’increscioso episodio di Abramo e Isacco.

Sergio

@ O.F.M.

Il rispetto è insito nell’affetto. Importante è l’affetto, il sentimento. Rispetto lo provo per un estraneo, se se lo merita, o per un mio superiore da cui dipendo (e se se lo merita pure lui).
A me quel verbo “onorare” non piace: tu ai tuoi genitori “vuoi bene” o li rispetti? Mi sembrano due cose differenti. Se gli vuoi bene è chiaro che li rispetterai anche se dicono cose che non condividi o quando saranno vecchi e dementi. Ma spesso tra genitori e figli non c’è più affetto, per tante ragioni. E quando non c’è affetto cosa significano mai l’onore e il rispetto?
L’onore, che parolona, è dovuto ai meritevoli, ai “grandi” con cui non entriamo certo in confidenza.
Il nono e decimo comandamento sono superflui perché “doppiette” (sono già contenuti in comandamenti precedenti).
Ma non sarai mica cattolico? Si direbbe. Per carità, niente di male se sei gentile anche con noi atei.

andrea pessarelli

“Dopotutto sono coloro che, bene o male, ci hanno cresciuti e quindi è giusto rispettarli”

crescere i figli è un dovere dei genitori (non un arbitrio per il quale si debba loro riconoscenza) e non esaurisce il loro compito, che comprende l’impegno molto più grande di amarli, e l’unico modo di farlo è soddisfare le istanze che ho citato prima. onorare è un termine che evoca subalternità e non è difficile immaginare che siano proprio le persone che hanno ricevuto un’educazione autoritaria a continuare a onorare (e a subire) anche in età adulta i propri genitori, senza mai divenire consapevoli dei propri veri e corretti sentimenti. chi viceversa è stato così fortunato da aver ricevuto da bambino amore rispetto e attenzione, probabilmente non avrà mai bisogno di onorare i propri genitori, perchè mai ha dovuto imparare a farlo, e il suo sentimento sarà spontaneamente l’amore

FSMosconi

@mirko

A me pare più una minaccia quel
affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà

Non so. Peraltro non sarebbe la prima volta…

Otzi

@ O.F.M. (Per caso è la sigla dell’ordine dei frati minori frncascani).
Trovo il nono comandamento la prima fonte del razzismo maschilista: Non desiderare la donna d’altri. Che i sessi siano oggetto di desiderio vicendevole è nella Natura. Ma che solo la donna sia equiparata a cosa-oggetto di proprietà maschile tanto da non differenziarsi dal decimo che segue, lo prova la bibbia stessa in tutte le sue pagine: padrone della donna è l’uomo. Quindi ogni proprietà del padrone maschio deve essere garantita anche dalle dimostrazioni del desiderio di un altro padrone concorrente. Da qui l’azzeramento della donna nelle religioni di rivelazione. Torà, N.T., Corano. Quest’ultimo poi ne fa oggetto di piacere anche in paradiso.

leone

@Otzi
vacci piano con gli azzeramenti! Il Vangelo è il primo testo sacro a dare dignità alla donna. Leggere per credere!

San Dokan

@ Leone

Giusto, sarà per questo che i cattolici, in 2000 anni, non hanno mai avuto un capo donna (a parte la Papessa Giovanna, vabbè, ma quella è un’altra storia 😀 ).

Otzi

a O.F.M.: Grazie per quel “sagace”, hai solleticato la mia superbia. Non ricordo bene, ma dovrebbe stare per Ordinis Fratrum Minorum (sempre se ricordo bene anche il latino. Dell’Ordine dei Frati Minori). Quanto all’interpretazione del 9° e 10° comandamento io taglio assai corto: la mia interpretazione è solo quella letterale, come per ogni testo di letteratura calato nel suo proprio contesto. Pensano gli stessi testi a spiegarsi bene: non l’uomo è stato tratto dalla donna, ma la donna dall’uomo.
Quanto alla bellezza di una società dove nessuno desidera le cose altrui, ho molte perplessità. Innanzitutto: cos’ha mai uno che a sua volta non gli sia stato dato gratuitamente? Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date, come ben tu sai. Ma privare l’uomo del desiderio di ciò che non ha o possiede significa toglierli ogni motivo di… sofferenza. Già, qui il discorso si fa lungo, profondo e serio. Ad esempio, spesso penso che il linguaggio religioso umano circa la “divina imperscrutabilità” può benissimo configurarsi come un parallelo perfetto del linguaggio evolutivo della selezione naturale. Salvo che il criterio del successo evolutivo è assolutamente sordo al desiderio umano, compreso quello più nobile dell’amore. A questo, invece, ben s’accorda l’imperscrutabilità di dio definita come “amore” secondo il desiderio umano. Naturalmente il desiderio porta anche a credere ciò che si desidera vero, ma la ragione, no! Vuole capire. Per farla corta… il desiderio è naturale e motivo di sofferenza. Ed ulteriore motivo di sofferenza nella stessa proibizione dottrinale dell’imperscrutabilità divina. Insomma il non senso di dio. Ciao con sincerità!

Don Drakh

Concordo con Andrea. Sarebbe anche ora che finissero i tempi dei padri autoritari che maltrattano le mogli, non danno amore ai figli perchè reprimono i propri sentimenti considerati segno di debolezza e che trascurano se stessi, la propria salute, per via di un orgoglio legato a un’artificiale immagine della mascolinità creata dalla società patriarcale.

Sergio

@ Alfonso

Molto carino il video. Insomma, come volevasi dimostrare: i famosi dieci comandamenti che sarebbero fondamentali per la convivenza umana non li conosce più nessuno, nemmeno i preti. Segno che non servono. Fenomenale quel prete alla fine che dice in sostanza: ma chi se ne frega dei dieci comandamenti, non sono più necessari, sono superati dal comandamento dell’ammore.
Appunto, superati, non necessari, inutili. Non non uccidiamo e non rubiamo mica perché così dicono i dieci comandamenti.

O.F.M.

@ Sergio… e già che ci siamo, anche @ Otzi 🙂

Parto dal fondo: mi fa sorridere quella chiusura: “Ma non sarai mica cattolico? Si direbbe. Per carità, niente di male”. E’ stupenda: quasi ti scusi in anticipo come se mi offendessi. :).
Certo che sono cattolico e già che ci siamo, sono anche un frate minore francescano, come ha notato subito il sagace Otzi.
Spero che la mia presenza qui non vi dia fastidio: penso che leggere il vostro sito e il vostro forum sia uno spunto interessante tanto quanto parecchie meditazioni.

Caro Sergio, penso che diciamo la stessa cosa sul quarto comandamento; semplicemente diamo al verbo “onorare” due sfumature diverse. Io lo uso nel senso classico, dove è inteso come un rispetto affettuoso, tu in quello moderno, dove solitamente si intende onore quello verso un superiore o un mafioso. Ma sulla sostanza siamo d’accordo: bisogna voler bene ai propri genitori. Se vorremo loro bene, il resto verrà di conseguenza.

Non sono invece d’accordo sull’interpretazione del 9° e 10° comandamento che date sia tu sia Otzi. Secondo me sono importanti: pensate che bella sarebbe una società dove nessuno “desidera” le cose altrui. Naturalmente qui “desiderare”, nel verbo del testo originario, sta per “desiderare con ardore, con invidia, essendo disposti al male per ottenere quella cosa”. Come sarebbe migliore il nostro mondo se nessuno “desiderasse” i soldi e le cose altrui, ma cercasse di migliorare se stesso senza fare del male agli altri.

Mi permetto di dissentire anche da te, Otzi, per quanto riguarda l’interpretazione della donna oggetto nel decimo comandamento. Il 9° e il 10° comandamento sono divisi apposta per marcare il fatto che le persone non sono oggetti: è bene non “desiderare fino a fare del male” né gli uni, né gli altri. Mi pare comunque chiaro che è da applicare sia al maschile sia al femminile. Tu uomo non desiderare la moglie di un altro fino a fargli del male; tu donna non desiderare il marito dell’altra fino a farle del male.

Devo dire che i comandamenti dal quarto in poi mi sembrano tutti profondamente “umani”, a tal punto connaturati con l’essere umano da non avere bisogno necessariamente della fede per essere accettati. Forse che per capire che non devo uccidere, non devo rubare o fare male agli altri devo essere per forza credente? Non penso proprio.

Quanto ho scritto! Scusate la lunghezza. 🙂
Un abbraccio a tutti e due.

Sergio

@ O.F.M.

Accidenti, un frate! Ma come ti chiami, perché nascondersi dietro quella sigla? Ma avete poi un “nome d’arte” o potete conservare il vostro nome?
Comunque visto che sei così gentile meriti una risposta garbata. Senza farla troppo lunga: non sono d’accordo su parecchie cose, a cominciare da quel “bisogna voler bene ai propri genitori”. Mica è un obbligo, l’affetto reciproco di genitori e figli nasce spontaneo. Poi i rapporti si possono guastare o raffreddare fino all’indifferenza. E anche questo è in un certo senso naturale.
Trovo altrettanto legittimo e naturale desiderare le cose belle che hanno gli altri e che io per vari motivi non posso avere. È la cosa più spontanea per un bambino chiedersi: perché lui sì e io no? Certo dobbiamo metterci d’accordo sulla divisione e il godimento dei beni (per questo ci sono costituzioni e leggi, i dieci comandamenti non bastano per regolare la vita oggi). I Cinesi e gli Indiani, domani anche gli Arabi e gli Africani , vogliono vivere come gli Europei o gli Americani: li si può criticare? Ovviamente no. Purtroppo manca il petrolio, l’acqua, l’aria e anche lo spazio per tutti. Vedremo come andrà a finire.

Umanità dei comandamenti? Mah! L’aggressività intraspecifica umana deve avere delle cause “naturali” (non posso naturalmente credere al peccato originale). Poche specie conoscono questo tipo di aggressività (oltre all’uomo i ratti, l’aveva già osservato Aristotele, e gli scimpanzé). Forse le cause possono essere eliminate (c’è chi pensa persino a interventi sul patrimonio genetico visto che l’educazione non basta). Tuttavia certi comportamenti virtuosi che facilitano o rendono possibile la convivenza – non rubare, non uccidere, non adirarti (l’ira è un peccato mortale!) ecc. – possono essere assimilati in un contesto positivo, non c’è bisogno di obblighi o divieti espressi. Come detto, io non rubo perché lo dice il decalogo. Non rubo perché “non si fa”, senza che nessuno me l’abbia detto (era per così dire nell’aria) e poi ho anche capito che è meglio così, se no sarebbe guerra continua.
Quanto alla “donna d’altri” (nella moderna interpretazione il divieto vale anche per la donna). Tutta la grande letteratura universale narra di grandi amori extra-coniugali. Non c’è niente da fare! “L’amour est enfant de Bohème, il n’a jamais, jamais connu de lois.”
Addirittura nel “Viaggio d’inverno” di Schubert il povero amante tradito sospira: “L’amore ama andare / da uno all’altro, / Dio l’ha fatto così.”

Come vedi anche noi atei abbiamo un cuore (e una mente!).

O.F.M.

Grazie della celere e articolata risposta. Vedo che anche tu, come me, sei prolisso. 🙂

Il nick che ho scelto è dovuto al fatto che qui tutti (o quasi) hanno uno pseudonimo. Il nome rimane: non vengo mica spersonalizzato! Semplicemente non usiamo molto il cognome, visto che comunque siamo in una comunità di fratelli (o amici, se preferisci) e quindi non ne abbiamo bisogno. Bella la definizione “nome d’arte”: mi fai sentire quasi una star 🙂

E’ vero che “nomina sunt consequentia rerum”, però non fermiamoci sul cavillo del termine. Sforziamoci di andare oltre, e vedrai che (a parte la fede) condividiamo molto più di quello che sembra. O almeno così mi pare…

Sono d’accordo con te sul discorso dei genitori: logicamente quel “bisogna” significa “è bene” non “è obbligatorio”. Secondo me comporta comunque anche un po’ di sforzo: se anche mio padre non mi amasse, penso che dovrei sforzarmi un po’ di volergli bene. Dopotutto, anche se il concepimento fosse capitato per sbaglio in cinque minuti in una notte di luna piena, mi ha donato la vita.

Siamo d’accordo anche sul secondo punto: desiderare qualcosa di bello è legittimo; è anche legittimo desiderare qualcosa che un altro ha. Se tu hai un bel cappello, nulla mi vieta di desiderarlo uguale, migliore o anche proprio il tuo. L’errore (errore tutto umano, non ho bisogno di scomodare Nostro Signore per questo… 🙂 )sarebbe semmai se io ti bastonassi per prendere il tuo cappello o se io facessi in modo di portartelo via.

Anche sul terzo punto mi pare che diciamo la stessa cosa e semplicemente schermagliamo sui termini. Quando dico che i comandamenti sono “umani”, intendo proprio quello che dici tu: che sono nell’aria, che in teoria non avremmo bisogno di un Dio che scende a dirceli. Però a questo punto non avremmo bisogno neppure delle leggi o di altro. Purtroppo, come tu dici, l’aggressività intraspecifica umana è a tal punto elevata che ricordarci di tanto in tanto queste norme non fa certo male.

Sull’amore inteso come desiderio non posso che darti ragione. Non sempre (anzi, quasi mai) gli impulsi si accordano con la razionalità. Però il succo del comandamento è un altro: non arrivare a “fare del male” (in senso lato) a qualcuno per il tuo impulso di desiderio. Poi si potrà discutere sui confini di questo male, ma in generale il senso è quello.

Non sapevo che “noi cattolici” e “voi atei” fossimo due specie diverse! Non siamo tutti uomini uguali, tutti dotati di cuore e mente? 🙂

Sergio

@ O.F.M. (messaggio delle 21:21)

Simpatica replica. Continuo a non essere d’accordo su varie cose, ma non voglio adesso insistere sui distinguo. Su altre cose poi convengo. Certo che abbiamo qualcosa in comune (se no non staremmo qua a parlarci). Piantiamola lì per oggi.
P.S. Dei cattolici transitati qui sei il più cordiale e accettabile (è già qualcosa o non è poco). Alcuni sono proprio insopportabili, anche se molto acculturati.
Saluti.

Otzi

a O.F.M.: Grazie per quel “sagace”, hai solleticato la mia superbia. Non ricordo bene, ma dovrebbe stare per Ordinis Fratrum Minorum (sempre se ricordo bene anche il latino. Dell’Ordine dei Frati Minori). Quanto all’interpretazione del 9° e 10° comandamento io taglio assai corto: la mia interpretazione è solo quella letterale, come per ogni testo di letteratura calato nel suo proprio contesto. Pensano gli stessi testi a spiegarsi bene: non l’uomo è stato tratto dalla donna, ma la donna dall’uomo.
Quanto alla bellezza di una società dove nessuno desidera le cose altrui, ho molte perplessità. Innanzitutto: cos’ha mai uno che a sua volta non gli sia stato dato gratuitamente? Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date, come ben tu sai. Ma privare l’uomo del desiderio di ciò che non ha o possiede significa toglierli ogni motivo di… sofferenza. Già, qui il discorso si fa lungo, profondo e serio. Ad esempio, spesso penso che il linguaggio religioso umano circa la “divina imperscrutabilità” può benissimo configurarsi come un parallelo perfetto del linguaggio evolutivo della selezione naturale. Salvo che il criterio del successo evolutivo è assolutamente sordo al desiderio umano, compreso quello più nobile dell’amore. A questo, invece, ben s’accorda l’imperscrutabilità di dio definita come “amore” secondo il desiderio umano. Naturalmente il desiderio porta anche a credere ciò che si desidera vero, ma la ragione, no! Vuole capire. Per farla corta… il desiderio è naturale e motivo di sofferenza. Ed ulteriore motivo di sofferenza nella stessa proibizione dottrinale dell’imperscrutabilità divina. Insomma il non senso di dio. Ciao con sincerità!

ignazio

Perché no!
Anzi propongo che le sedi UAAR a giorni alterni possano ospitare attività degli oratori parrocchiali.
Naturalmente anche gli oratoti dovranno ospitare attività dell’UAAR.
… Non è che in base a questo mio principio di reciprocità, sotto sotto, il prete in questione voglia aprire una succursale di centri commerciali e discoteche negli oratori? Ovviamente in esenzione di ICI-IMU.

Buon anno a tutti! E visto come sta iniziando non ci resta che dire cretinate!

calogero

Poverino. Non c’è cura per quello che è, ma almeno stiamogli vicino …

ser joe

Non ha capito che tra poco saranno le chiese ad essere trasformate in discoteche e supermercati.
A proposito dove sono i cattotroll che contestavano chi affermava che in Italia c’è un calo di “fedeli” ?

faidate

Sfortunatamente (?) sono state abolite le case chiuse: avrebbero potuto ospitare un oratorio dato il presumibile discreto afflusso di giovani peccatori e magari tener lontano dalle tentazioni qualche sacerdote.

faidate

Anche assumendo la buona fede del proponente, molti non condividono l’idea missionaria in sé. La distinzione fra manipolazione più o meno interessata, che giovi al manipolatore, e la trasmissione di esperienze e conoscenze, che giovino a chi le riceve, è piuttosto sottile. L’esperienza mostra che il vantaggio è sempre dalla parte di chi manipola. A meno di credere nel paradiso.

mirko

Il problema non è nelle intenzioni del prelato ma nella credibilità dell’oratore.
Non è solo un problema di consumismo e calo di valori, visto che i giovani stanno dimostrando un ritornato interesse per i temi etici sociali ed economici; ma nella poca credibilità del messaggio pastorale fatto di dogmi incomprensibili e prese di posizioni incoerenti.
Nelle chiese dove i sacerdoti sono coerenti a volte sfidando essi stessi le gerarchie, di giovani se ne trovano e parecchi.
Semmai ci vorrebbe autocritica nel chiedersi perchè dopo la cresima nelle parrocchie ci sia un fuggi fuggi generale.

Roby GOD

OK, gli piace passare le serate ai murazzi, ma deve proprio inventarsi delle scuse così ridicole per sentirsi giustificato?

whichgood

Scusate, settembre 2010 !.

Quante preghiere, scusate, panini avranno venduto ?

rik

Mi sono trovato per un periodo in un centro commerciale aperto da poco a Catanzaro, in cui è stata anche aperta una chiesa (evidentemente per ingraziarsi anche i monsignori).

L’ho trovata sempe chiusa. La gente non ci fa neanche caso, anche se deve per forza passarci davanti. Eppure Catanzaro è forse la diocesi italiana in cui più resistono le vocazioni sacerdotali (l’anno scorso 7 ordinazioni, tra preti diocesani e religiosi), c’è una alta partecipazione alla messa (constatata personalmente, specie nei piccoli centri), un forte tasso di clericalizzazione delle istituzioni.

Eppure la gente se frega. Chi va ai centri commerciali se ne strafrega di preti e cantilene. Vuole svagarsi o spendere, non certo frantumarsi gli z€b€d€i.

Andrea65

Porelli, tra poche generazioni dovranno andare anche loro a bussare alle porte come già oggi fanno i testimoni di Geova.

Ciao a tutti

whichgood

Li vedo già prendendosi a botte con i t. di geova per accapparrarsi i cittofoni !!!

🙂

Alfonso

Questi preti di santa romana chiesa non hanno capito che tra un pò la gente li prenderà a bastonate, come si legge nel Vangelo fece tal Gesù.

Federico Tonizzo

La spropositata proposta di Cesare Nosiglia è da “Non sappiamo più che pesci pigliare, quindi proviamo a pescare dappertutto, qualcosa abboccherà” 😆
Ma – a parte il fatto che non credo proprio che le discoteche e i centri commerciali offrano locali per “oratori” – ALLORA PER “PAR CONDICIO” SI POTREBBE LANCIARE ANCHE L’IDEA DI APRIRE DISCOTECHE RUMOROSISSIME (ANCHE ATTREZZATE PER LAP-DANCE, E CON “CAMERINI” ISOLATI, DISTRIBUZIONE DI SUPERALCOLICI AL BANCO, ECC.) E CENTRI COMMERCIALI ALL’INTERNO DELLE CHIESE!!! :mrgreen:

whichgood

Mah, visto il tipo di affluenza che hanno ormai nelle chiese ci si potrebbe accontentare di qualche ballo liscio e un po’ di vino rosso. Non dimenticare neanche che le chiese SONO GIA’ centri commerciali.

:mrgreen:

Brian di Nazareth

visto che i giovani frequentano sempre meno le chiese e aumenta tra loro la percentuale dei non credenti anche in Italia

Gli affari vanno male, e ormai non lo possono più nascondere. Invece di portare gli oratori nei centri comerciali, potrebbero avere più successo dotando le chiese di un bar interno gestito da cameriere molto carine e poco vestite.

Federico Tonizzo

Oh, certo, lì soprattutto!!! Figurati quanti sono da “redimere” in quelle discoteche!!! :mrgreen:

Senjin

Si, si i preti si impegnerebbero con estremo zelo nel raddrizzare giovani virgulti 😆

Ffrank

raddrizzare ? ! mica tutti lo hanno storto.. 😉
e poi che importa.. basta che siano giovani.. meglio se molto..

Maurizio_ds

Così anche centri commerciali e discoteche non pagheranno l’ici? Già mi vedo accordi sottobanco tra curie e centri commerciali per dividersi i soldi risparmiati.

Xeanu

“aumenta tra loro la percentuale dei non credenti anche in Italia”

ha detto il mantenuto dal pubblico denaro senza lavorare, che copre la carica di ex feudatario medievale.
Strano, pero. Con tutta sta cascata mass-mediatica di sentimenti e ispirazioni “sante” e “sacre” che fanno vedere la “fede” in ascesa come non mai e poi…che ti succede? Arriva la dichiarazione del burocrate confessionale che ammette – con consuntivi e propositi – che la “Chiesa” deve rincorrere.

La lettera di “buoni propositi” inviata ad “un centinaio di figure di spicco torinesi.”
Eh già: la santa alleanza altare-Capitale-pubbliche istituzioni: il Nosiglia, anche se in crisi, rivendica di essere religione di Stato. Proprio come i suoi predecessori medievali.

Marco

Se il pretuncolo represso va in discoteca, con tutte quelle fighe in minigonna e tacchi a spillo che girano, si ammazza di pippe fino a diventare cieco.

luigi

UN oratorio nel bagno di casa è più efficace dell’OLIO DI RICINO!!!!!!!!!!Ahahahahahahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Paul Manoni

Per ciò che concerne gli oratori nelle discoteche, penso che sarà un fiasco pressocchè totale. Verranno sbertucciati brutalmente e nessuno parteciperà a nessunea delle attività eventualmente organizzate. Nella mia città, una parrocchia (quella più popolosa!) ha organizzato una cosa simile ( http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=324463 ) con relativa apertura della chiesa dalle 23 alle 3 di notte, per il “dopo discoteca”. Un fiasco su tutta la linea. 😉
Soprattutto perchè il “target”, ossia i giovani che frequentano le discoteche, sono ormai piuttosto cresciutelli, ed il Venerdì o Sabato sera, VOGLIONO DIVERTIRSI, e non farsi catto-talebanizzare le coconuts…Non so se mi spiego. 😉

Diversa e molto più concreta ed allarmante, e’ la faccenda degli oratori nei centri commerciali..! 😯
La diocesi, con questa iniziativa, potrebbe prendere il posto dei classici “gioca-bimbi” all’interno dei centri commerciali…Quegli spazi cioè, dove le mamme lasciano i loro figli piccoli e meno piccoli, per il tempo in cui fanno spesa. Avrebbero modo così, di poter far proseliti ed al tempo stesso di offrire un servizio alla gente. Ed il guaio serio, e’ che le direzioni dei centri commerciali, sarebbero ben disposte a concedergli quello spazio, visto che farebbero il servizio di altre aziende private, a titolo completamente gratuito. 🙁

Francesco

“Oratori anche in discoteca e nei centri commerciali”

Come nei sexy shop, dove sono gia’ presenti nel reparto sadomaso.

(Questo commento non e’ da considerarsi un atto di gioia nei confronti delle vittime delle recenti stragi avvenute in Nigeria, scrivo questo affinche qualche spione dell’Uccr modificandolo non possa usarlo a proprio vantaggio)

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