Il monaco benedettino Richard David White è stato condannato a cinque anni per abusi sessuali su minori. Il religioso aveva compiuto le violenze alla fine degli anni Ottanta, quando era insegnante presso un istituto cattolico, la Downside School di Stratton-on-the-Fosse. All’epoca, quando emersero gli abusi, l’abate del monastero di padre White insabbiò la faccenda, non denunciando alle autorità e limitandosi a rimuovere White dall’insegnamento. Solo successivamente le vittime si rivolsero alla magistratura, ottenendo che il religioso comparisse di fronte al giudice. Come riporta il giudice Graham Hume Jones nella sentenza, il religioso ha anche approfittato dell’interesse di un ragazzino per i libri, facendolo entrare nella biblioteca del monastero per abusarne, ‘pagandolo’ poi 50 centesimi.
GB, monaco benedettino condannato per pedofilia
34 commenti
Commenti chiusi.
la conferma di frequenti abusi e altrettanto frequenti insabbiamenti da parte dell’organizzazione
sui primi si potrebbe fare la considerazione che, come tutti gli ambienti frequentati da bambini dati in consegna ad adulti, ci sia da aspettarsi che attirino i pedofili
sui secondi, nessuna clemenza: l’organizzazione in questione, qualunque essa sia, andrebbe messa sotto indagine e i responsabili non solo degli eventuali insabbiamenti, ma anche del mancato controllo andrebbero puninti (invece abbiamo la “norma salvapreti”: il Concordato dice che bisogna avvisare i vertici della Chiesa Cattolica li se si intraprendono indagini nei loro confronti)
io sono presidente di un centro sociale dove organizziamo una scuola calcio bimbi e campi estivi (e anche invernali) per bambini: azioni di controllo le ho sempre fatte, e non ci penserei minimamente a “insabbiare” (e sarebbero benvenuti anche controlli da parte delle autorità, ovviemente estesi anche al catechismo e altre attività per bambini che organizzano le parrocchie)
ah, la fretta, scusate gli errori grammaticali
Ha pagato 50 centesimi per il suo silenzio… 😯
A prescindere, sono certo che anche oggi, qui, usciranno gli infelici cristo-sottomessi che daranno tutta la colpa alle vittime, che non hanno denunciato subito e direttamente gli abusi alla magistratura. Oppure altri cialtroni che grideranno al “gomplotto” massoplutogiudaicosatanista.
Altri le spareranno grosse circa l’ambizione delle vittime agli eventuali risarcimenti…E per concludere ci saranno quelli che sbiascicheranno assurdità circa i “casi isolati” o le “mele marce” di preti pedofili omosessuali che hanno tradito il messaggio evangelico della mammasantissima. I veri geni della lampada ovviamente sono coloro che si domandano ancora come si sono conclusi i processi ai preti pedofili dopo le accuse, ventilando il nulla di fatto dopo le incriminazioni. Eccovela qui l’esegesi della psicologia del credente demente medio..!
Ciao.
Sono un “infelice cristo-sottomesso” (anche se non sono per nulla infelice né sottomesso), altrimenti qui detto “troll”. 🙂
Come cristiano e come frate non posso dare assolutamente la colpa alle vittime, che per la loro età dovrebbero essere tutelate e non abusate.
Non grido al complotto “massoplutogiudaicosatanista”: è vero che la Chiesa è sempre sotto i riflettori (ad esempio ci sono più casi di abusi nel mondo dello sport dilettantistico che nelle chiese), ma è anche vero che ciò è una logica conseguenza del fatto che noi cristiani dovremmo essere più coerenti con i principi in cui crediamo…
Non la sparo grossa sull’ambizione delle vittime (anche se qualche sparuto caso inventato ad arte, ti assicuro, c’è stato: basti pensare a quegli studi legali americani che hanno distribuito opuscoli sulla possibilità di ottenere risarcimenti al di fuori degli oratori, invitando i ragazzini a riflettere su atteggiamenti “potenzialmente ambigui” assunti dai loro educatori), che vengono plagiate e rovinate in una fase delicata della loro crescita psicologica…
Non “biascicherò” la scusante dei “casi isolati” o delle “mele marce”, anche se ti assicuro che nella stragrande maggioranza non siamo pedofili ma vogliamo davvero il bene dei giovani che ci vengono affidati…
L’unica cosa che come cristiano e come sacerdote mi sento di dire, è di sentirmi umiliato e addolorato per questi casi e di chiedere umilmente scusa al mondo per quello che altri cristiani e sacerdoti hanno commesso.
Un abbraccio.
qui è detto “troll” chi viene a litigare. Una persona cortese e beneducata come te non viene certo discriminata a causa della sua appartenenza religiosa, credimi.
“Come cristiano e come frate non posso dare assolutamente la colpa alle vittime…”
Scusa, ma a te per fare ciò che è ovvio a livello lessicale serve essere cristiano e frate?
No. Era una citazione punto dopo punto dell’intervento di Paul Manoni.
Volevo però specificare la mia posizione di partenza (cristiano e appartenente al clero), visto che Paul ipotizzava che il cristiano medio si appigliasse a scuse varie per giustificare quel fatto increscioso.
Mi scuso se non si è capito: probabilmente gli anni passati in Africa mi hanno tolto un po’ l’uso della lingua italiana. 🙂
Certo che non ha senso “dare la colpa alle vittime della pedofilia” anziche’ ai pedofili. Tuttavia, come uomo e come cittadino, ritengo da biasimare aspramente quelle famiglie di minori abusati che non hanno sporto denuncia alle autorita’ civili competenti (oltre che, ovviamente, alle autorita’ ecclesiastiche).
Vi prego di credermi: sono dovuto arrivare ad un’eta’ non piu’ verde per apprendere l’esistenza di questo deplorevole fenomeno, consistente nel denunciare soltanto in sede ecclesiastica abusi commessi da un prete. In precedenza, nella mia ingenuita’ di figlio d’un avvocato comunista e mangiapreti, ero convintissimo che tutti, nel caso, agissero come avrebbe agito senza dubbio mio padre. E come avrei agito io, pur non condividendo, ne’ in poltica, ne’ in religione, il pensiero di mio padre.
Saluti.
“Tuttavia, come uomo e come cittadino, ritengo da biasimare aspramente quelle famiglie di minori abusati che non hanno sporto denuncia alle autorita’ civili competenti”.
Quindi la “colpa” sarebbe delle famiglie. Certo i genitori sono i primi responsabili per il benessere dei figli, e i genitori responsabili parlano e osservano il proprio figlio. E’ per questo che per la maggior parte le vittime sono scelte proprio per l’essere dei bambini che, per indifferenza o ignoranza, non hanno nessuno che li “guardi”. Padre Geoghan lo sapeva bene. Come quando si intrufolò per portare conforto a un 12enne il cui padre si era suicidato, e la cui madre mostrava segni di squilibrio. Poteva denunciarlo il ragazzino, isolato da tutti in quanto figlio di un suicida, accusando il prete tanto gentile? Certo che no. E pensa che pur sapendo che questo prete aveva già violentato bambini a decine, il cardinale Law lo trasferì, così che Geoghan ne violentò altri 30: in tutto 130, la più giovane vittima aveva 4 anni. A confermare la fermezza della chiesa cattolica, Law entrò a far parte del Pontificio concilio per la Famiglia e la Congreg. per l’educazione cattolica. Appunto.
Sempre più convinta che le famiglie dovrebbero evitare di affidare i propri figli, che speriamo siano tutti consapevolmente voluti, a persone che, nel caso, le biasimeranno aspramente.
“invitando i ragazzini a riflettere su atteggiamenti “potenzialmente ambigui” assunti dai loro educatori”
E’ proprio così che si scoprono gli sporcaccioni! I ragazzini, specialmente quelli lasciati a se stessi, non sempre sanno distinguere, e il pedofilo sa benissimo giocare sul senso di colpa e sull’incapacità di giudizio. Perché non ti va che si facciano riflettere i ragazzini su queste cose? E in Africa, come si aiutano i bambini ad avere consapevolezza di quello che un adulto non ha diritto di fare, nemmeno se è il prete?
Ciao Sandra.
Il contesto a cui mi riferisco è quello di alcune città degli USA in cui alcuni studi legali hanno inondato gli oratori con opuscoli in cui prospettavano risarcimenti astronomici e instillavano il dubbio con domande tipo: “sei mai stato abbracciato? ti hanno mai messo delle mani addosso?”. Se il concetto di fare chiarezza in sé sarebbe positivo, la prassi è quanto meno discutibile, vista l’età dei possibili “clienti” e soprattutto vista anche la facilità con cui certi atteggiamenti di per sé educativi (una mano sulla spalla per rincuorare qualcuno, ad esempio…) possono essere fraintesi. La finalità, poi, è chiaramente commerciale, dal momento che in fondo al volantino sono segnate anche le percentuali dell’eventuale risarcimento che andrebbero allo studio legale.
In Africa la situazione varia da paese a paese, da etnia a etnia. Diciamo che in alcuni casi il bambino non è mai completamente solo, ma è supportato dalla famiglia o dalla comunità. Ci sono certamente casi di degrado sociale dove avverranno abusi, soprattutto nelle zone (tantissime) segnate da conflitti. Dove sono stato io il problema pedofilia fortunatamente non esiste ancora, anche perché essendo uno dei paesi più poveri e instabili, non ci sono turisti bianchi e pochissimi operatori umanitari. E ahimè spiace dirlo, ma siamo noi “bianchi” quelli che spesso portano queste piaghe in Africa.
Ciao ofm,
non è che puoi fornire un link a un volantino? Le cose per sentito dire non hanno molto valore.
Se il concetto serve per fare chiarezza è positivo e basta. E se è positivo per il bambino, ci può mangiare sopra anche l’avvocato, per quanto mi riguarda. Essere toccati e essere palpati sono due cose diverse. Essere toccati sulla spalla e essere toccati “lì” è diverso. Persino in un autobus super affollato, dove tutti si toccano, una ragazza percepisce chiaramente chi palpa. C’è modo e modo, e magari un bambino non sa se nessuno glielo ha detto, e soprattutto un maschio (una ragazza impara presto, perché avvisata o direttamente), i cui genitori, soprattutto se bigotti, non nominano la possibilità di toccamenti tra maschi. Non credo che nessun ragazzino sia andato da un avvocato per essersi ricordato di una mano sulla spalla.
Non conosco l’Africa, ma che la pedofilia sia una cosa esclusiva “di lusso” da bianchi non mi trova d’accordo. La pedofilia, come tutti gli abusi, non è legata al lusso, ma all’autorità. In un documentario avevo visto di bambini venduti come schiavi da madri incapaci di mantenerli. E lo schiavismo in Africa ha radici antiche, come da noi: è la conseguenza della supremazia. Difficile pensare che bambini schiavi, sfruttati fino allo sfinimento in miniere o in fonderie, non “allietino” qualche maiale locale. E’ sempre stato così. Quindi il problema della pedofilia esiste in Africa, come esisteva da noi cento anni fa e prima ancora, solo che non se ne parla. Poveri bambini, in che mani.
Forse tu ci credi davvero, ti senti umiliato per la presenza di questi stupratori di bambini nella tua organizzazione, e di tutti i loro superiori che li hanno coperti in tutti questi anni (che scoperti si sono dimessi ma che non hanno subito alcun riflettore, come Law, che invece si è fatto un decennio da nababbo). E non solo in America, come si è intuito dalla faccenda di don Seppia, più volte trasferito, già segnalato in polizia da un padre (il cui telefono era stato messo sotto controllo facendo risalire a don Seppia e a cui misteriosamente qualcuno aveva saldato il conto in polizia…. ).
Del resto voi frati servite proprio a questo, la gente si fida di voi. Siete l’esca a cui molti pesci abboccano. Ma la canna la tiene un pescatore grasso, ricco e cinico, che non esita a tappare la bocca a chi osa sfidare il suo potere, fosse anche un bambino violentato.
Vedi, Ofm, è SEMPRE così:
«La cosa che più ferisce — dice una mamma — è che a essere vessati sono stati soprattutto i ragazzini più fragili, con situazioni familiari difficili».
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/08/news/venti_bambini_saltano_le_lezioni_la_nostra_maestra_ci_maltratta-27744864/?ref=HREC1-5
Ciao Sandra.
Mi fa piacere il tuo intervento. Spero solo che questi nostri commenti non siano troppo lunghi per questa sezione dedicata a brevi commenti alle notizie di attualità.
Il volantino l’ho letto con i miei occhi quando sono stato in visita a una nostra comunità nell’Arcidiocesi di Boston. Proverò a contattare qualcuno di là se me lo può scannerizzare e inviare.
Condivido e sottoscrivo in toto quello che scrivi, ma appunto esiste un modo “maturo” e uno “allarmista” per rendere dei ragazzi consapevoli. Quello maturo, sul quale non ho nulla da ridire, è quello di farli riflettere e far capire loro quali sono i confini che nessuno, adulto o coetaneo, può superare. Questo compito dovrebbe essere però assolto dai genitori o dagli educatori, non certo da uno studio legale che mira apertamente a fare soldi. Le storie giudiziarie sono piene di mostri che si sono nascosti dietro a una tonaca, a una cattedra o anche in seno alla stessa famiglia… ma vi sono anche innocenti che sono stati distrutti e rovinati in base a falsi sospetti.
Ricordo il caso, avvenuto a Basiglio qualche anno fa, di quel padre accusato da una maestra e poi scagionato perché si vide che in realtà i disegni dei figli erano riconducibili ai racconti di un’altra loro compagna di classe.
Con questo, intendimi bene, ribadisco che un’educazione alla propria corporeità e ai rapporti con gli adulti sia necessaria, ma non riconosco tale ruolo ad uno studio legale spregiudicato, che si dimostra così cinico da instillare dubbi finalizzati a far soldi. Un bambino che avesse subito tali abusi non ha bisogno di entrare in un circo legal-mediatico, ma di avere un affettuoso supporto dei genitori e di psicologici che lo aiutano a far chiarezza e a discernere gli atteggiamenti pericolosi da quelli innocui.
Come avevo scritto nell’intervento precedente in forma sintetica per questioni di spazio (a proposito, sono nuovo qui: ci sono dei limiti alle risposte in questa sezione?) in Africa ci sono certamente zone (parecchie) dove i bambini sono sfruttati, maltrattati e schiavizzati, con tutto quello che ciò comporta (abusi non solo sessuali, ma anche fisici e mentali). Quei bambini sono tantissimi e ti assicuro che, malgrado le critiche che qui vengono copiosamente mosse, se non ci fossero le istituzioni cristiane parecchi di loro sarebbero in condizioni ancor peggiori. Potrei scrivere pagine e pagine sull’operato delle grandi organizzazioni internazionali (ONU, UNICEF, etc…) e ciò non sarebbe affatto lusinghiero.
La grande differenza, però, è che mentre nella maggioranza dei casi (non in tutti, logicamente) in Africa la violenza sui bambini è pura e semplice violenza, disprezzo della vita legato a situazioni di conflitto o di degrado, quando arrivano i “bianchi” tutto ciò assume una veste più ipocritamente “pulita”. Il turista, il funzionario o l’operatore di grandi organizzazioni talvolta sono gli stessi che alimentano la prostituzione, che si procacciano “prede” nei modi più impensati e accattivanti. In un centro per ex-soldati-bambino ho conosciuto ragazzini che a 14/15 anni avevano già ucciso e stuprato, ma stavano cercando poco alla volta di ricostruirsi un’esistenza normale fatta di studio, gioco, vita affettiva. Che dire invece di quegli operatori che di giorno girano per i villaggi sui loro bei fuoristrada bianchi per sovrintendere a vari progetti e poi di notte adescano bambini con un chupa-chupa o con l’equivalente di mezzo euro? Ecco perché, pur non negando che la pedofilia esista di suo in Africa, mi indigna soprattutto quella di “importazione”.
Sull’ultima parte non ho da aggiungere molto: non ho che parole di sdegno per queste situazioni che vedono membri del clero come protagonisti e tremo per loro quando penso a ciò che è scritto nel Vangelo: “Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare” (Mc 9,42). Raramente Gesù ha raggiunto una simile durezza!
Un solo interrogativo mi lascia la tua ultima parte: io sarei un’esca? E chi tiene la mia canna da pesca?
Grazie per la pazienza nel leggermi. Non vorrei che le nostre risposte fossero troppo lunghe.
@O.F.M.
Il primo commetno che hai ricevuto come risposta, cioè quello di Florasol, lo concordo e lo sottoscrivo anche come eventuale mia risposta ai tuoi.
E’ ovvio che non mi riferivo a te, che finora hai dimostrato di essere tutto, tranne che un “troll”. Ce ne fossero di commentatori credenti come te e come Lyra…!
I Trolloni che vengono qui, hanno un nome ed un modus operandi ben riconoscibile ed arcinoto qui, e le logiche che esprimerebbero nel commentare questa notizia, sono tutte già state espresse da me PRIMA di proposito…Proprio per anticipare la loro confusione mentale da provocatori incalliti. 😉
Macine al collo non se ne sono mai viste comunque…Ed e’ per questo che non dovresti essere tu quello che si scusa, e soprattutto si ravvede, ma coloro che con il loro silenzio e la loro compiacenza, hanno fatto si che degli animali “scandalizzatori” di bambini, potessero perpetuare i loro crimini indisturbati.
ofm
sinteticamente: l’abuso è connaturato al potere e all’autorità che è conferita ai potenti. E’ praticamente impossibile gestire il troppo potere senza abusarne. Un potere non sottoposto a controlli indipendenti è fatalmente destinato ad abusarne a spese di chi ne è escluso. La chiesa cattolica incarna questo tipo di potere (non è l’unica ovviamente). Anni fa alla denuncia di abusi subiti da minorenne da parte di un ex seminarista agrigentino venne opposta dalla curia la richiesta di risarcimento danni!!!, per aver sfidato il potere ecclesiastico. La Chiesa ha bisogno di pesci per riempire il proprio paniere e sopravvivere, ma quando il principio di autorità e/o la credibilità vengono meno, come in questi anni, c’è bisogno di altre esche.
ofm
sul volantino: gli avvocati lavorano per soldi. Difendono persino gli stupratori, o si accordano con le diocesi per risarcimenti che preservino l’anonimato (e quindi il trasferimento) del prete. Se cercano i clienti, offrendo la loro consulenza in cambio di una percentuale dell’eventuale risarcimento, that’s business! La responsabilità non è della vittima né dell’avvocato. E non vengono instillati dubbi, ma solo ricordata la possibilità di far valere i propri diritti in sede giudiziaria. Non vedo cosa ci sia di condannabile.
Certo, l’educazione dovrebbe essere dei genitori. Ecco perché io sostengo che i genitori dovrebbero essere convinti di diventarlo, prima di scoprire che lo saranno. Scegliendo e non subendo. Avere genitori consapevoli e responsabili sarebbe un primo passo verso figli che subiscono meno. Io sono per la qualità della vita, non per la quantità. Ma la Chiesa cattolica è di avviso diverso, mi sembra, la vita, anche la più miserabile e sfortunata, innanzitutto.
Oddio, Sandra, qui l’argomento si amplia a dismisura.
Dalla pedofilia, alle vocazioni religiose, alla contraccezione… non rischiamo di andare troppo oltre lo spazio concesso da questi commenti?
Sono ben felice di dialogare con te, ma non vorrei abusare della pazienza di tutti gli utenti 🙂
Strano che volendosela prendere con gli avvocati (da cui ci si aspetta lavorino per denaro), tu consideri solo quelli che pubblicizzano la possibilità di ottenere risarcimenti in sede legale per violenze subite, e non gli avvocati, e non pochi e non pubblicamente!, che hanno partecipato a risarcimento delle vittime in forma riservata, dando la possibilità alle gerarchie ecclesiastiche di riciclare stupratori altrove. Ma chissà come mai consideri negativamente gli avvocati che cercano lavoro tramite vittime dei preti, e non con quelli che l’hanno ottenuto assistendo la Chiesa nella sua politica di complicità in stupro di minore. Tra i due il lavoro “disonesto” è il secondo, tu hai rilevato invece come inappropriato il primo. Per il bene dei bambini?
Per il gesuita Keith Pecklers fu pagata una somma a sei cifre in forma riservata nel 2008 nel NJ.
Ora Pecklers insegna alla Pontificia Università Gregoriana. Abbastanza ironicamente, il prof. Pecklers tiene un corso su Teologia dell’INCULTURAZIONE liturgica.
O per il famigerato Geoghan, protegé del card. elettore Bernard Law, che ne violentò 130, un avvocato deve aver saputo ma non è del genere che trovi inopportuno:
“In the mid-’90s, the archdiocese was so fearful that Geoghan’s serial pedophilia would explode into public view that it paid a $400,000 settlement for sexually explicit telephone calls Geoghan placed to children in one family, according to a lawyer who played a role in the settlement.”
Anche don Seppia fu segnalato per molestie telefoniche, trasferito e protetto dalla Curia di Genova: e che sorpresa, poi, per Bagnasco, davvero incredibile. Nel senso di poco credibile.
Come sempre, generalizzando o restringendo si può dire tutto o il contrario di tutto.
Mi sembra evidente che io non sono neppure dalla parte di questi avvocati, e neppure di quelle diocesi che hanno deciso di insabbiare e occultare gli scandali.
Ma non è questo il punto: se vogliamo affrontare un discorso sulla deontologia professionale o sulla morale di un avvocato, allora potremmo trovare innumerevoli casi di avvocati ottimi o pessimi, moralmente ineccepibili o addirittura criminali. Non sto paragonando né in alcun modo associando quegli avvocati che si procacciano clienti a tutti i costi fomentando scandali con quelli che sono disposti a coprire le malefatte dei pedofili. Mi sembrava che il topic in questione fosse sulla pedofilia e che si fosse finiti a parlare di avvocati solo “en passant”.
Quindi, per favore, non attribuirmi quello che né penso né ho detto. 🙂
Non è che per caso sei una avvocato? Lo stile lo farebbe quasi pensare 🙂
50 centesimi…….magari gli avrà sussurrato….crepi l’avarizia.
Ahemm….cosa diceva carddinaluccio bagnascuccio nell’ “ultimissima ” precedente a proposito di una supposta superiorita ‘ morale dei credenti?
…diceva che la SUPPOSTA sono loro, e il culo sono i credenti.
Temo che purtroppo la maggior parte dei credenti rimarrà sempre della stessa idea: “sono solo casi isolati”.
Forse nemmeno se vedessero con i loro occhi un prete stuprare un chirichetto sull’altare durante la messa penserebbero che nella Chiesa Cattolica c’è qualcosa di marcio…
Secondo me, non solo non cambierebbero idea ma potrebbe fare anche aumentare l’afflusso dei fedeli.
Non sono casi isolati, c’è una pandemia di violenze contro i minori in tutto il mondo e in ogni ambiente, religiosi compresi. Si calcola che il 10% dei bambini che hanno frequentato una scuola pubblica americana abbia subito molestie o peggio. E anche in quel caso è invalsa la pratica del “passing the trash”, cioè dare un premio di buona uscita al molestatore, ottime referenze e scaricarlo in un’altra scuola. In Italia abbiamo casi di molestatori che grazie ai sindacati sono stati reintegrati nella stessa classe frequentata dal molestato. Per non parlare di quei paesi dove non c’è alcun controllo.
Magari fosse una cosa solamente della Chiesa Cattolica, sarebbe da metterci la firma.
I peccati (che in parecchi casi sono anche reati gravissimi) di un numero piu’ o meno grande di preti non dimostrano nulla circa la (da voi pretesa) falsita’ della fede cattolica.
E se uno e’ convinto che cio’ che tale fede insegna risponde a verita’, vorra’ certamente che siano allontanati dal sacerdozio i peccatori e siano puniti secondo la legge civile gli autori di reati, ma non per questo mutera’ le sue convinzioni.
Del resto siamo vaccinati.
La religione giudaico – cristiana ben conosce i casi di sacerdoti indegni fin dall’antico testamento. I Vangeli sono una continua requisitoria contro il sacerdozio ebraico dei tempi di Gesu’, che tuttavia e’ riconosciuto come vero sacerdozio fino al Sacrificio della Croce che lo supera.
Tra gli Apostoli Giuda tradisce Cristo e Pietro lo rinnega.
Chiunque conosca un po’ la storia del Medio Evo e della cosiddetta Eta’ Moderna sa bene quante cose storte ci siano state. Chi conosce un po’ la letteratura italiana ha letto piu’ cosacce sui preti indegni che panegirici di quelli santi.
La pedofilia di alcuni preti? Basterebbe anche molto meno per farci indignare contro i responsabili, ma non basta a separarci dalla Chiesa in quanto tale.
Specialmente se si constata che essa ha saputo prendere coscienza del fenomeno e contrastarlo cosi’ efficacemente che i casi emergenti o sono ormai lontani nel tempo o si riferiscono a comportamenti tenuti al di fuori dell’ambito ecclesiale e, quando scoperti, sono stati prontamente puniti.
Saluti.
Salutami a Socrate.
Cesare
Normalmente, il numero di pedofili non direbbe nulla sulla verità o falsità di una pericolare fede.
Ma il problema e’ che siete proprio voi ad aver un dio che disse “dai frutti li riconoscerete” e a far marcire un fico (che secondo voi stessi rappresenta in realtà la chiesa) “solo” perché non dava frutti fuori stagione (figurarsi a dare frutti marci).
Ora, guardando un po’ i frutti, abbiamo una religione che, su 2000 anni di esistenza, ne ha passati circa 1500 (il 100% dei quali coincide perfettamente con gli anni in cui ha avuto il potere temporale) a torturare eretici, perseguitare i pagani e bruciare streghe, ha sostenuto apertamente alcune delle peggiori dittature e anche dopo aver perso la quasi totalità del potere temporale continua non solo ad avere molti pedofili nelle sue fila (e fin qua la cosa e’ comprensibile, il lavoro di prete attira i pedofili per le opportunità offerte) ma addirittura si scopre aver coperto SISTEMATICAMENTE questi casi.
Ora, usando il metro di giudizio che VOI STESSI avete attribuito al vostro dio, che si può dire sulla veridicità di tale religione, o almeno sulla legittimità di tale chiesa?
@ Cesare b :
I peccati (che in parecchi casi sono anche reati gravissimi) di un numero piu’ o meno grande di preti non dimostrano nulla circa la (da voi pretesa) falsita’ della fede cattolica.
Per dimostrare la falsità delle fedi ( cristiana, musulmana ecc.)non c’è bisogno di alcun peccato.
Sono tutte false, sono tutte balle.
Saluti a lei.
@ cesare b: il problema è che la tua cricca , invece di denunciare, ha fatto di tutto per insabbiare.
Un’altro pedofilo per la collezione. I cattolici dovrebbero stampare oltre i santini anche i “pedofilini”.