Gaza, una bestemmia peggiora rapporti tra Al-Fatah e Hamas

Una (presunta) bestemmia potrebbe peggiorare i rapporti già tesi tra i movimenti palestinesi Hamas e al-Fatah. Un dirigente d al-Fatah, Sakher Bseiso, inviato dalla Cisgiordania a Gaza per tentare la riconciliazione con Hamas, è stato accusato di blasfemia. Ed è stato costretto a tornare indietro.

Fa un resoconto della vicenda La Stampa. Da tempo nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas, si registrano episodi di intolleranza e vengono imposte misure ispirate alla sharia. Anche con un’occhiuta sorveglianza su internet. Come dimostra il caso del blogger ateo Waleed Husayin, messo in carcere dall’Autorità Palestinese e costretto a ritrattare per aver espresso i suoi convincimenti su internet.

Il viaggio della delegazione di al-Fatah, sembrava un successo. Fino a quando al valico di Erez, tra Israele e Gaza, è scoppiato il caso diplomatico. Al-Fatah sostiene che i suoi delegati sono stati trattati in maniera intollerabile. E Bseiso avrebbe inveito contro i funzionari dell’altra fazione. Secondo Hamas, il delegato avrebbe bestemmiato Allah, cosa che l’interessato nega. La delegazione di al-Fatah è comunque tornata precipitosamente in Cisgiordania. Secondo le autorità di Gaza se Sakher Bseiso tornasse potrebbe essere condotto di fronte ad un tribunale per rispondere del reato di vilipendio alla religione.

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20 commenti

Francesco

Pensare di risolvere un problema mettendoci di mezzo le religioni e come cercare di spegnere un incendio con la benzina.

Soqquadro

Waleed Husayin era in Cisgiordania-West Bank, quindi era stato arrestato dalla polizia dell’AP (cioè del Fatah), non da Hamas. Da questo punto di vista, non c’è alcuna differenza tra l’AP e Hamas (anche da altri punti di vista, ma andrei OT).
Al massimo si può supporre che l’accusa fatta al membro delle delegazione fosse falsa e strumentale, dato che, appunto, non solo l’accusato ha dovuto lasciare in fretta e furia la Striscia, ma tutta la delegazione.

Giuseppe Recanati

Allora il Sommo Sacerdote si stracciò le vesti dicendo: “Ha bestemmiato! … Cosa ne dite?”. Quelli risposero: “È reo di morte!” Mt. 26,66
L’accusa di blasfemia è da sempre un eccellente metodo per sbarazzarsi dei nemici politici.
Il deviazionismo è sostanzialmente la stessa cosa della blasfemia, sotto un’altra veste, ed entrambi sono nemici giurati della laicità.

Federico Tonizzo

“vilipendio alla religione”…
Uffff…..

Cos’altro meritano tutte le religioni, perlomeno in quanto basate su veri e proprio deliri generalmente molto datati (e pure il più delle volte costituiti dalle parole di chi è semplicemente riuscito ad imporre con la spada il proprio delirio ad altri), ma ciononostante, per inerzia mentale, ancora ritenuti “verità” da generazioni di popoli di creduloni, salvo alcuni che hanno capito trattarsi di deliri?

“Gli dei non vogliono il male ma sono incapaci di prevenirlo? Allora gli dei sono buoni ma impotenti.
Gli dei sarebbero capaci di prevenire il male ma non vogliono prevenirlo? Allora gli dei sono malvagi.
Gli dei non sono capaci e nemmeno vogliono prevenire il male? Allora sono malvagi e impotenti.
Gli dei possono e vogliono prevenire il male? Ma poiché il male esiste, allora gli dei, se esistono, si disinteressano dell’uomo.”
[~ Epicuro (Samo, 341 a.C. – Atene, 271 a.C.)]

giulio

Mi fa ridere che questi si mettono a litigare per una bestemmia quando Israele li occupa e gli sta mangiando il territorio insediamento dopo insediamento.

Soqquadro

Veramente se questi avessero fatto qualcosa di diverso dall’organizzare guerre ed attentati ammantati di fondamentalisti religiosi, adesso non ci sarebbero nemmeno contestazioni di territorio nè di altro nè con Israele nè con nessuno.
(NB: Gaza non ha più insediamenti da 6 anni)

Syd

Immagini uno “Stato Palestinese” quanto ci metterebbe a soccombere in una guerra civile, con personaggi del genere come dirigenti?

Soqquadro

Non c’è nemmeno da usare l’immaginazione: con personaggi del genere come dirigenti non è nemmeno nato… basta questo..

Laverdure

Da molto tempo i servizi speciali israeliani praticano la tattica delle “esecuzioni mirate” ai danni
di leader di hamas:esempio tipico sono certi “incidenti stradali” dove l’auto del tizio suddetto si scontra con un missile che viaggia contromano (partito magari da un elicottero).
E’ ovvio che queste operazioni richiedono una efficentissima opera di “intelligence” per conoscere i programmi degli spostamenti del “target”,intelligence che si basa sempre principalmente su informatori sul posto.
Ora,non vi sembra lecito pensare che parecchie di queste soffiate possano venire da palestinesi che pur non avendo certo simpatia per Israele finiscono per odiare molto di piu’
Hamas e le sue “Sharie”,dato che pesano piu’ direttamente sulla loro pelle ?
Ma forse e’ solo una mia fantasia .

Simone

Non è che non mi sembra lecito pensarlo, mi sembra semplicemente stupido.

Laverdure

@Simone
Infatti pensare che un palestinese possa tradire la santa causa di hamas e’ assolutamente assurdo,pensare che tra palestinesi o anche solo tra palestinesi e fratelli arabi ci possa essere il minimo screzio,la minima rivalita e’ una cosa che non sta ne’ in cielo ne in terra.
E’ risaputo che la religione islamica affratella chi ne e’ membro al di sopra di ogni meschinita terrena come odii etnici,differenze di censo o semplicemente interesse personale.
E’ evidente che il testo riportato in cima al blog ,ripreso dalla Stampa e’ opera della propaganda massonico giudaico imperialistica.

Ratio

@ Simone :

A me, invece, sembra semplicemente stupido non pensarlo.

Soqquadro

Uno dei maggiori (e migliori) informatori, era il figlio di uno dei fondatori di Hamas, (si chiama Mosab Hassan Yousef, adesso vive negli Stati Uniti) che da ragazzo “lavorava con il padre”…

Stefano Seguri

Non potranno essere certo questi piccolo-borghesi bigotti – attenti gestori dei loro conti nelle banche svizzere ed elargitori di leccatine anali alle potenze occidentali – gli attori politici in grado di costruire una linea di emancipazione dall’apartheid per la popolazione arabo-palestinese.

Soqquadro

Quale apartheid? Quella delle leggi razziali a loro applicate in Libano? O in Siria?
O quelle che intende applicare l’AP in caso di fondazione dello “Stato Palestinese” (divieto di riconoscimento della cittadinanza ai suoi c.d. “profughi” già abitanti nei Territori Palestinesi, e anche a quelli attualmente ubicati all’estero?)

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