A Genova, città notoriamente più laica di altre, si sta avvicinando il momento delle primarie del centrosinistra, che parte ancora una volta favorito. E i candidati alla carica di sindaco, scriveva ieri Il Secolo XIX, dibattono soprattutto dell’Ici della Chiesa, questo proprio nella città dove l’UAAR ha affisso i manifesti per la campagna sui costi della Chiesa. Ha cominciato la sindaco uscente, Marta Vincenzi, incontrando il cardinale Bagnasco e facendo proprie, al termine del colloquio, le dichiarazioni del governo e di Avvenire sull’entità dell’esenzione Ici. Vincenzi ha definito “ingiusto il can can che si sta facendo sul fatto che la Chiesa debba pagare l’Imu”: “è sicuramente giusto che anche la Chiesa debba pagare, e già paga, per le attività commerciali”. Una posizione simile è stata espressa anche dalla senatrice Roberta Pinotti. Con il risultato di dar adito a diverse critiche, e di costringere quindi le due donne a una parziale retromarcia. Un terzo candidato, Marco Doria, ha invece affermato che “c’è un’ambiguità delle norme nazionali che non distinguono chiaramente tra edifici che hanno finalità di culto ed edifici che hanno altre finalità”, ed è quindi “opportuno affrontare la questione, nel senso della chiarezza assoluta, nel momento in cui tutti gli italiani sono chiamati a fare sacrifici”. Sulla stessa lunghezza d’onda Sergio Cofferati: “Le attività commerciali dovrebbero essere tutte trattate nella stessa maniera, al di là di chi ne sia il proprietario”.
L’edizione odierna del Secolo XIX ha ospitato altri due interventi. Il prof. Giunio Luzzatto, (Caro Doria, almeno lei dica qualcosa di laico senza “se” e senza “ma”) ha chiesto al candidato di esprimersi ancora più nettamente sulla questione, visto che le altre due candidate “non hanno avuto tempo di documentarsi: chissà dove erano quando il governo Berlusconi ha fatto le esenzioni-regalo e quello Prodi ha tentato, molto blandamente, di ridurle (senza riuscirci)”. Enrico Musso, senatore ed ex candidato sindaco per il Pdl, che ora sembra che voglia correre per conto suo, scrive invece (“Marta folgorata sulla via di Damasco? E’ ansia di elezioni”) che “le vie di Damasco sono piuttosto affollate”, di questi tempi, “e tocca dunque a un laico non di sinistra e certo non anticattolico ricordare ai Genovesi che le eventuali agevolazioni sull’Imu dovranno basarsi su criteri oggettivi”.
La questione ICI-Chiesa divide il centrosinistra
20 commenti
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Ma vedi te se devo essere soddisfatto perché qualcuno ha scoperto l’acqua calda… 🙄
Io sono soddisfatto perché almeno la Chiesa non riesce più a spazzare il problema sotto il tappeto!
P.S.: OT ieri facendo zapping sono incappato in Padre Pio TV e ho visto un vescovo ultranovantenne dire messa a una decina di persone, tutte dai 60 in su. E’ il sintomo che la Chiesa sta ormai invecchiando. 😀
Dopo 2000 anni sarebbe anche l’ora!
Padre Pio TV?
Come dice qualcuno in un commento ad un altro articolo qui, ma perchè i luoghi di culto devono essere esenti? Se proprio non vogliono pagare possono pregare all’aperto….
Aggiungo: “luoghi di culte delle solite 3 religioni monoteiste”. Perchè sono sicuro che si fondi un luogo di culto pastafariano allora l’IMU te la fanno pagare.
Osservazione non così ironica come sembrerebbe.
Cosa dice ESATTAMENTE la legge per l’esenzione dei luoghi di culto?
Voglio dire, se la mia casa è UFFICIALMENTE luogo di culto per una religione riconosciuta in ambito europeo (il copymismo), posso non pagare l’ICI-IMU?
Ovviamente la risposta è no, ma è una risposta arrogante che non prende in considerazione le leggi italiane ed europee?
Ho citato il copymismo in quanto ho letto che è stato riconosciuto ufficialmente in Svezia; con altre religioni (pastafarianesimo, animismo, neopaganesimo, la forza degli Jedi, etc.) ci sarebbe forse l’obiezione che, almeno alcune, non sono riconosciute.
In effetti però è vero: perchè chiese e altro devono essere esenti?
Per quanto riguarda le attività di culto, la CIRCOLARE N. 2/DF esplicativa del 26 gennaio 2009 dice che “La noma di esenzione richiama tra le attività di religione e di culto solamente quelle di cui all’art. 16, lett. a), della legge 20 maggio 1985, n. 222, che, come innanzi precisato, sono “quelle dirette all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi a scopi missionari alla catechesi, all’educazione cristiana. Pertanto, l’esenzione dall’ICI può essere riconosciuta solo agli immobili adibiti alle attività appena indicate.”
Poichè anche la parte delle chiese adibita ad abitazione del/dei preti non paga l’ICI, sarebbe estremamente facile, con una religione come il copymismo o FSM dimostrare che l’intero appartamento è adibito a luogo di culto.
P:S.
Non sono laureato in legge, non ho cognizioni di diritto. Prendetelo solo come uno sfogo
@crebs
In effetti anche l’uaar si vuole far passare per religione e confessione religiosa.
“L’associazione UAAR VA POI CONSIDERATA CONFESSIONE RELIGIOSA * ai sensi dell’art. 8 c. III Cost. Noto che non esiste un criterio discretivo comunemente accettato per distinguere l’associazione religiosa dalla confessione religiosa.”
“La qualità oggettiva di associazione religiosa di ogni gruppo di ateismo militante è rafforzata dall’autointerpretazione effettuata dai soci all’interno della loro libertà di associazione: e l’UAAR COME SI è DETTO SI INTERPRETA COME RELIGIONE* .”
(*MAIUSCOLO mio)
http://www.uaar.it/laicita/ateismo_e_legislazione/17b.html
È giusto che l’UAAR si voglia “far passare per religione o confessione religiosa” in quei casi.
Ai sensi delle agevolazioni di cui godono gli enti religiosi, le associazioni a carattere filosofico sono equiparate ad essi. È una direttiva europea che l’Italia non segue.
L’UAAR può chiedere di concorrere all’8×1000 e, parallelamente, criticarne l’impianto o perfino pretenderne l’abolizione. Senza essere incoerente.
Un po’ come Emma Bonino che chiedeva, ai tempi, la depenalizzazione (o legalizzazione? non ricordo) dell’IVG (aborto) praticandolo clandestinamente e andando ad autodenunciarsi.
Posso capire che è un concetto difficile da capire. Non pretendo che tu lo faccia.
@diorama
E tutta la questione dello statuto che dice che all’articolo 3 dice che “L’UAAR è un’organizzazione filosofica, NON confessionale, democratica e apartitica”, lo buttiamo nel c.e.ss.o?
Bisgona decidersi se dire che l’uaar è “confessione religiosa” o “non confessione”; oppure ammettere candidamente che è una contraddizione irrisolubile, da non prendere sul serio.
Se poi trovi coerente quella posizione, allora posso sostenere con gli stessi argomenti tutto e il contrario di tutto; sono leggittimato a praticare qualunque comportamento, e intanto a condannarlo, ecc..
Ottimo esempio di razionalità.
Ho trovato dove ne avevo già discusso, per non ripetere tutti gli stessi discorsi. Confronta le opinioni dei tuoi amici
http://www.uaar.it/news/2011/11/23/ombudsman-ue-interroga-commissione-dopo-ricorso-eh/
io vivo a genova, e non voto (sono filo-anarchico), ma so per certo che i vari aspiranti alla poltrona di sindaco, per quanto riguarda il cosiddetto centro sinistra (il pd, più o meno?) hanno tutti il loro bravo sponsor. per uno (anzi, una) si tratta dei militari, dell’esercito; per altri ci saranno senza dubbio gli industriali: pensate che non ci sia qualcuno che ha la chiesa come punto d’appoggio? perciò, accetto scommesse su chi vincerà alle prossime elezioni, e se la chiesa genovese pagherà l’ici…
(a parte il fatto che se si tratterà di una legge nazionale e non comunale, tutti i nostri ragionamenti perdono valore).
i vari candidati cosa pensano dell’esenzione ICI-IMU per le canoniche e le abitazioni di residenza di vescovi?
gli appartementi in cui abitano prti e vescovi dovrebbero pagare le tasse come gli appartamenti abitati da cittadini e famiglie “normali”, no?
Tra l’altro vale sempre ricordare che già il ministro dell’Economia Padoa Schioppa voleva porre mano alla questione Ici e venne stoppato dalla sua maggioranza di centro sinistra (governo Prodi) e dal presidente della Camera deputato Bertinotti.
Comunque, trovo già grave l’esenzione per il luogo di culto, perchè quando si cede su un punto piano piano si cede su altro. Non si possono mettere toppe come , mi sembra, stia tentando Monti . Non confido minimanente nelle altre fedi, ma dovrebbero fare un passo avanti con il bollettino regolarmente pagato per le loro chiese e templi.
Non si esce più da questo GINEPRAIO!!!!!!!!!!!!! Che VERGOGNA chiesa e politica!
Tra qualche giorno, dopo l’incontro di Monti con il papa, tutto sarà sistemato. La chiesa continuerà a pagare l’ICI dove già la pagava e ci saranno degli aggiustamenti per alcune zone grigie. Quanto agli edifici di interesse sociale il capitolo resta chiuso. Con buona pace dell’uaar.
“zone grigie”
😆
Alla faccia delle “zone grigie” 😯
…Con la concorrenza sleale e la faccenda “aiuti di stato” come la mettiamo? 😉
amici dell’uaar, se volete vedere qualche cambiamento vi consiglio di farvi un viaggetto in nord Europa (Scandinavia) o nella repubblica ceka, o quanto meno in Uk e in Francia, in questi paesi il potere papale è quasi assente.
a voi la scelta se scegliere di chiedere ospitalità in una di queste nazioni.
se aspettate che l’itaGlia diventi una repubblica laica siete degli illusi.
Almeno ci proviamo. Credimi, ne vale la pena e qualcuno ci ha già tentato nel passato. Non si sa mai che stavolta vada meglio……………..
In vista delle elezioni è iniziata la corsa ad arrufianarsi la chiesa. Da questo punto di vista pdl e pdmenolle fanno a gare a chi lecca di più.
La Chiesa sulle sue propriet a findi lucro,negozi,alberghi l’i.c.iI .m.u. gi la paga,le chiese non sono a fine di lucro,i monasteri ,idem,cosi i conventi ,i ,santuari,gli oratori,e,affini.