Il 27 gennaio sarà inaugurato l’anno accademico 2011/2012 dell’Università degli Studi di Perugia, di cui è rettore Francesco Bistoni. L’evento è previsto per le 15:00, nell’aula magna.
Nell’annuncio ufficiale si segnala anche che la cerimonia sarà preceduta, alle 12:00, da una messa officiata nella chiesa dell’Università dall’arcivescovo Gualtiero Bassetti. Probabilmente un espediente, che denota una certa furbizia, per garantire un ‘patrocinio’ rispettabilmente cattolico all’evento, nonostante si svolga prima dell’inaugurazione dell’anno accademico.
Si ricorderà di come l’annunciata inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Roma “Sapienza” da parte di Benedetto XVI nel gennaio 2008 suscitò contrarietà e proteste, anche da parte dell’UAAR, in nome della tutela della laicità dell’ateneo.
Ma “fuurrrbi” loro
(ovvero seriosità demenziale di un contenitore vuoto).
Essendo l’inaugurazione alle 15, la messa delle 12 sembrerebbe un evento non collegato ad essa. Però, se questo è vero, non vedo quale necessità ci sia di scriverlo nella locandina.
Leggendo meglio, noto “chiesa dell’università”.
Chissà se c’è anche la sezione degli “Ultrà juventini dell’università”.
Pur non comprendendo cosa ci faccia l’universita’ con una chiesa, osservo che la messa si svolge in chiesa, locale che non ha altro uso che quello di ospitare la celebrazione di messe. Mi pare un fatto di importanza limitata, molto minore rispetto, ad esempio, alle varie e costanti benedizione del vescovo nell’aula magna, inaugurazione dell’anno accademico fatta dal cardinale, etc.
Inoltre, potrebbe magari essere un buon segno il fatto che i due eventi, pur vicini nel tempo, non sono contestuali.
Magari mi sbaglio, eh.
Mi auguro che gli studenti chiedano in modo esplicito e formale la creazione di una moschea, una sinagoga, un tempio induista e uno spazio laico da dedicare ai rapporti personali nella stessa università. Sarei curioso di leggere la risposta.
Povera Italietta !
> Sarei curioso di leggere la risposta.
previsioni:
1) nessuna risposta
2) risposta negativa: “conta la maggioranza” o più cautelativa “conta la Tradizione”
3) risposta discriminatoria: ok, passi per un altro culto, ma in tono minore, per gli altri si vedrà, per gli spazi laici non se parla
Non dovrebbero esserci problemi in uno spirito di laicità, che ricordo non è esclusione ma inclusione.
la domanda è: e perchè mai l’università dovrebbe impedire agli studenti che lo vogliono di ritrovarsi a celebrare una messa? e parimenti: perchè mai il rettore dovrebbe vietare la stessa cosa per ogni altra forma di culto? Perchè e come il rettore dovrebbe vietare a degli induisti di celebrare in una loro forma cultuale l’inizio dell’anno accademico? soprattutto mi domando come il rettore potrebbe riuscirci..
Devo precisare che secondo la mia opinabilissima impressione la chiesa detta “dell’universita” non sia stata edificata dall’università e di proprietà dell’università, ma solo scelta tra quelle vicine per le eventuali celebrazioni. Si potrebbe fare lo stesso, se richiesto, con altri confessioni.
se poi esiste una chiesa di proprietà dell’università (esente IMU), per ragioni storiche, non vedo a cosa serva se non a rendere disponibile anche questo tipo di celebrazioni. Non vedo come e perchè impedirle…
@roberto: a mio avviso vale l’ultima. La seconda è scontata, ossia alla celebrazione vi partecipa chi vuole, dunqnue sarà frequentata in proporizione all’orientamento religioso dei credenti.
La chiamavano bocca di teologo
metteva l’amore, metteva l’amore,
la chiamavano bocca di teologo
metteva l’amore sopra ogni cosa.
Andrebbe organizzata una spaghettata alternativa alla mensa universitaria da parte di studenti laici, agnostici, atei in concordanza con gli adoratori del demone degli spaghetti volanti (flying spaghetti monster). Libagione finale a Bacco, o coppa di te’ in onore della Teiera Volante per gli astemi, che noi laici accogliamo bonariamente ed egaliatriamente anche se eretici rispetto al vero ed antico culto di Dionisio Libero Bacco.
Meraviglia, riescono veramente a ficcarcela dovunque proprio. Che carri di Viareggio, si salvi chi può.
Se è un espediente furbo, bene: quantomeno li abbiamo costretti a ricorrere a espedienti invece che a sentirsi autorizzati a prender possesso delle aule quando vogliono.
Se è una forma di sensibilità per non urtare i non cattolici pur consentendo ai cattolici di fare il 2×1 messa+inaugurazione, bene lo stesso.
L’importante è che non sia imposta la messa a chi non la vuole, che la messa sia svolta in una chiesa (universitaria… e va be’…), al di fuori dall’orario delle lezioni, e che il personale che vi partecipa lo faccia fuori dal proprio orario di lavoro o usufruendo dei propri permessi ordinari (ovvero come se volesse andare al cinema a vedere Pochaontas, e non con un permesso “ad hoc” istituito solo per permettere la partecipazione alla messa senza intaccare il monte orario dei permessi).
Se quanto sopra vale… che facciano quante messe vogliono e le abbinino a cosa vogliono!
Mica vogliamo imporre l’ateismo di stato.
Per quel che mi riguarda, possono anche fare una messa speciale per la mia conversione due ore prima della festa del mio compleanno… contenti loro… a me basta che non la facciano in casa mia.
Bhè, se c’è una chiesa dentro l’università è ovvio che ci scappi la messa. Il problema è che non ci doveva stare una chiesa all’interno dell’ateneo.
Probabilmente è molto antica come l’ateneo e realizzati assieme ma ciò non toglie che con la fine dello stato pontificio non potesse essere sconsacrata in quanto all’interno di una istituzione pubblica.
Una messa di requiem non si nega a nessuno
giustissimo.
L’inaugurazione ufficiale é alle 15h e la messa alle 12h, cioé tre ore prima. Chi non vuole andarci é liberissimo di farlo. Quindi non rompete i c. ad ogni occasione, lasciando emergere la vostra patologia anticlericale velata di principi di sana laicità.
la laicità è una sola checcé ne dicano i cattolici
Se quanto sopra vale… che facciano quante messe vogliono e le abbinino a cosa vogliono!
Mica vogliamo imporre l’ateismo di stato.
Da certi interventi in questo sito si direbbe proprio il contrario. E il fatto che mettano un articolo per una messa fuori dall’orario delle attività universitarie la dice lunga sulle vere intenzioni dell’uaar. Per questo bisogna contrastarvi energicamente.
ma taci pacchiano Gomblottista psicotico.
L’opposto di una messa in un luogo PUBBLICO non è certamente l’ateismo di stato bensì la LAICITà dello stato.
@giuseppe
Vogliamo proprio fare dei riti?
va bene:
che si facciano anche quelli
ebraici
islamici
mazdei
buddhisti
voodoo
pagano-romani
pagano-greci
nordici
finnici
confuciani
tradizionali cinesi
scintoisti
finnici
mongoli
…
Così nessuno si sentirà discriminato.
Ma chissà perché ritengo che tu non sia di quest’idea.
Dimentichi che a quei riti non parteciperebbe nessuno, o appena qualcuno. In Italia é diffuso il cattolicesimo ( che ti piaccia o no ), la nostra cultura é cattolica da secoli ( che ti piaccia o no ) e di mazdei, pagano-romani, pagano-greci e altri non ce ne sono.
Guarda, giuseppe, sono d’accordo con te e sono serissimo. Ma questo dovrebbe aprirti gli occhi circa lo spirito con cui VOI impedite agli altri di fare quello che ritengono opportuno anche se ciò non vi lede minimamente.
Francamente, dubito che tu colga la simmetria dei due atteggiamenti.
Sai bene che colgo la simmetria, ma forse gli esempi che faresti non calzerebbero.
Tornando all’argomento, dato che la messa é fuori dagli orari delle attività universitarie mi continuo a domandare in che cosa lede la laicità. Volete pure impedirci di riunirci tra noi per dire delle messe a cui nessuno é obbligato a partecipare ? E’ questa la laicità di cui tanto parlate ?
Quando ci sono interventi come quelli che ho letto i dubbi vengono per forza.
La critica riguarda il fatto che i riti cattolici siano sponsorizzati/allestiti da strutture pubbliche. L’università non dovrebbe interessarsi di promuovere messe!! Per il resto i credenti possono andare a messa quando lo desiderano. Ci mancherebbe!
IL PESCE PUZZA DALLA TESTA……..LAUREATA.
Fortunatamente le 12 non sono un orario lavorativo… o no?
Altrimenti vale quel che diceva Marco Accorti per Firenze: “quale tipo di trattenuta verrà fatta a chi parteciperà alla Messa?”
Ma Roberto Grendene commento 14.19 : GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Siamo ancora al dover far capire alla gente la differenza tra il “pubblico laico” ed il “privato confessionale”. A messa gli studenti ci vanno, se ci vogliono andare. L’Università e’ un luogo di laicità, i riti religiosi devono starne ben distanti!
la mia risposta: fuori la religione da università e scuole !!!
E datutti gli ambiti dove non c’entra nulla. In particolare questo Gesù, è un ficcanaso in ricerca di affari.
L’Italia è cattolica. Giusta decisione.
si certo e io sono darwin 🙂
l’italia è cattolica – ahahahahahaha – ma mi facci il piacere come diceva totò !!!!!!
l’italia è cattolioca ???? ahahahaha ma mi facci il piacere come diceva totò !!
@ ANCIA LIBERA
Ridi in faccia a ‘sto kat zo
Un paio di p**le. L’Italia non è cattolica, ma i gerarchi naziecclesiastici cercano di farlo credere in continuazione. La chiesa, da brava multinazionale, ha fatto il colpaccio con i patti lateranensi. Arriverà il momento in cui questo mutuo ricnoscimento avrà fine, stanne certo.
Oh, hai detto una parolaccia. Un bravo cattolico che fa in questi casi?
Se anche l’Italia fosse cattolica, chissenefrega; la decisione non è né giusta né sbagliata, è autonoma. Come è autonoma la decisione di realizzare un gay pride durante una di quelle vostre festacce folkloristiche.
@Teologo
“la domanda è: e perchè mai l’università dovrebbe impedire agli studenti che lo vogliono di ritrovarsi a celebrare una messa? e parimenti: perchè mai il rettore dovrebbe vietare la stessa cosa per ogni altra forma di culto?”
No, la domanda è: che necessità c’è di sancire l’apertura dell’anno accademico con una celebrazione religiosa? Chiunque voglia andare in chiesa è libero di farlo, certo, ma spiegami l’utilità del collegare i due eventi. E non parlo di IMU.
auu non ti hanno risposto!