Una nuova recensione è stata pubblicata nella sezione Opere del sito UAAR. Il libro è Scienza, quindi democrazia di Gilberto Corbellini, storico della medicina e studioso di bioetica.
Recensione di Stefano Marullo.
Nuova recensione sul sito: “Scienza, quindi democrazia” di Gilberto Corbellini
11 commenti
Commenti chiusi.
Attenzione a non confondere la medicina (con la sua ricerca) e le bioetiche con la scienza vera e propria, la quale scienza pura è da sempre indipendente e separata di per se stessa, dalla religione e dalla morale.
Sicuramente l’applicazione delle conoscenze scientifiche e delle tecniche che da queste conoscenze prendono piede non è del tutto svincolata ed è condizionata alla morale ed all’etica civile.
Dala recensione di Carcano: “Né ci si deve sorprendere troppo se laddove esiste una qualsiasi censura alla libertà di ricerca scientifica ci si incammina spediti verso forme di oscurantismo e di degenerazione delle democrazie”
Non è detto. Dipende da cosa si intende per ‘ricerca scientifica’. In certi regimi ferocemente totalitari, tipo nazismo e stalinismo, la scienza… se per scienza si intende sviluppo della tecnica, anche estremamente sofisticata… non si può dire certo che sia stata censurata, anzi. Naturalmente si obietterà che tecnica non ha a che fare con ricerca scientifica… quest’ultima ‘neutrale’, mentre se mai è la tecnologia che può essere utilizzata anche criminosamente… ma è poi vero? Forse che per ottenere certi risultati (la missilistica, la bomba atomica, l’esplorazione dello spazio ecc.) non è stato necessario un forte impegno nella ricerca? E può esistere la ‘ricerca pura’, specialmente proprio di fronte alla necessità di supporti finanziari sempre più consistenti?
Tutto questo per dire una sola cosa: la mentalità scientifica, il privilegiare il metodo sperimentale di contro ad altre forme di conoscenza basate su presupposti più o meno irrazionali (religioni in testa), non necessariamente la si acquisisce attraverso la ‘pratica scientifica’, sia pure finalizzata solo alla ricerca. Si può esere ottimi ricercatori, o anche scienziati geniali, e perfetti antidemocratici, politicamente, culturalmente, oscurantisti.
La recensione non è di Carcano. Il paragone mi esalta ma per correttezza a recensire il libro è il sottoscritto 🙂
Spero accetterai le mie scuse, che estendo anche agli altri amici del blog. Provo a giustificarmi: quando ho aperto il sito in alto c’era la faccia di Carcano e non ho fatto caso alla firma in calce. Del resto la mia attenzione è stata attirata soprattutto dalla frase riportata, estrapolata dal resto.
Spero che la ‘giustificazione’ non sia stata peggiore della svista…
Un saluto.
A scuse accettate, mi piacerebbe conoscere comunque un tuo commento a quanto ho postato. Grazie
Caro Bruno, ma quali scuse, magari è Raffaele che può offendersi di essere paragonato al sottoscritto!
Stai tranquillo che capitano a tutti le sviste. Mi chiedi un commento? Pensavo che il mio punto di vista fosse abbastanza chiaro dalla recensione. So che questo è un argomento che ti sta particolarmente a cuore. Di cosa parliamo? La Scienza è/deve essere neutrale? Nulla è neutrale in mano agli uomini. Però si può stabilire che come atto fondativo la Scienza nasca per accrescere le conoscenze e le possibilità degli uomini e questo di per sé è un bene. E nei periodi in cui l’uomo ha allargato gli orizzonti (Rinascimento, Illuminismo) la Scienza è stata una fedele alleata. Che poi siamo sempre capaci di rovinare quanto di più prezioso sia nelle nostre mani questo è altro discorso. Calza benissimo il discorso sulla Democrazia. Finanche Bashar al-Assad attuale presidente siriano, che mi auguro potremo vedere un giorno dietro le sbarre processato per crimini contro l’umanità, pretende di avere una legittimità democratica richiamandosi al popolo. Ma sappiamo che la Democrazia non è mera espressione della maggioranza ma soprattutto rispetto delle regole e tutela dei diritti fondamentali. Non è certo la Democrazia come pratica e dottrina politica a fare acqua ma la concezione strumentale che di essa hanno certi tiranni. Mi ripeto: l’atto fondativo di Scienza e Democrazia li caratterizza per essere al servizio dell’umanità e del progresso, e qui sono d’accordo con Corbellini. Ma persino della propria bellezza una donna può fare mercimonio.
Colgo l’occasione per elogiare Spapicchio. Quando la sua testa non è oscurata dalla propaganda evangelico-cristiana, riesce a dire cose interessanti e condivisibili.
Non ho replicato perchè non volevo monopolizzare il post… ma, visto lo spasmodico interesse che suscita…
In breve. Fermo restando che scienza e democrazia sono ovviamente grandi conquiste e di per sè non possono che contribuire, e in modo essenziale, al progresso (cosa però diversa dallo sviluppo) della società umana, volevo solo insistere su un punto, spesso oggetto di polemica: non è affatto detto che una cultura umanistica precluda come tale il formarsi di una mentalità scientifica (mentalità: non necessariamente conoscenza o pratica scientifica)… sempre che si tratti di Cultura, nozione che – come per la laicità – non dovrebbe essere integrata con particolari aggettivi.
Poi c’è la questione cruciale della scuola italiana, dei suoi indirizzi ecc., ma qui non vado oltre.
…Si può esere ottimi ricercatori, o anche scienziati geniali, e perfetti antidemocratici, politicamente, culturalmente, oscurantisti…..
@Bruno
Verissimo ! Infatti certi ricercatori (vedi Jean Staune), diffondono consapevolmente false simmetrie tipo « intelligent dessin », o « prove » della verità del creazionismo, dell’anima ecc.. Fortunatamente non trattasi di « ottimi o geniali » scientifici, bensi di gente che hanno una discreta infarinatura scientifica, e che da buoni opportunisti, l’utilizzano irrazionalmente diffondendo teorie metafisiche ! Aggiungo che certi scienziati possono manifestare un talento eccezionale in un contesto patologico ! E qui posso capire cio’ che hai scritto ; anche se ritengo che non è la Scienza che è pericolosa, ma bensi l’uso che ne viene fatto da persone egocentriche e/o scquilibrate, fondamentalmente disoneste ! Fortunatamente trattasi non della regola ma d’eccezioni che la confermano. NB : Il fanatismo è latente nell’inconscio di ciascuno di noi, anche se fortunatamente si realizza solo in alcuni….
> non è affatto detto che una cultura umanistica precluda come tale il formarsi di una > mentalità scientifica > (mentalità: non necessariamente conoscenza o pratica scientifica)…
e su questo punto sono d’accordo con te e non con Corbellini
Qui nasce il pericolo che “poetizzando” la scienza si possa rimuovere dal suo obbiettivo principale: la verità verificabile, e condurla allo “spiritismo”, o oscurantismo ! Questa a me sembra sia la tendenza di certe ideologie dominanti che si riperquotono sul tipo di cultura di certe scuole italiane, ma non solo.
Sarebbe ragionevole affermare che la storia si ripete ?
Qui si parlava di ‘cultura’ e non di fantascienza! E per favore non equiparerei i
poeti agli spiritisti! Qui nessuno nega valore, e valore insostituibile alle conoscenze ottenute attraverso verifica sperimentale, ma – scusa, questo sì che è un pregiudizio – perchè dovrebbe tutto ciò confliggere, se non con la poesia, con la letteratura, la filosofia ecc.? E’ una vecchia storia quella delle due culture (umanistica e scientifica) in contrapposizione. E ancora due cose.
Per rifarmi al tuo precedente intervento, quando parlavo di conoscenza e di pratica scientifica non garante solo come tale di democrazia, di apertura mentale (di questo si discuteva), non mi riferivo al prototipo dello scienziato pazzo, disturbato psicologicamente, o poco preparato, qanto a fior di scienziati per niente alienati, ma al servizio… e sì, in modo anche geniale… di regimi palesemente totalitari, negatori di ogni libertà. Penso ad esempio ad un Von Braun, padre della missilistica, convinto nazista, iscritto al partito, e che, se non fosse nel frattempo finita la guerra, sarebbe stato un grado di dotare la germania nazista di armi sempre più potenti. Poi, mentre gli altri dirigenti nazisti giustamente venivano catturati e processati, lui fu copptato dagli americani e si mise al loro servizio. Oltre a questo, pensi che quegli scienziati, russi, cinesi, adesso perfino iraniani, che hanno elaborato, tra l’altro, l’arma nucleare, siano tutti pazzi, deficienti e non invece sordi alla democrazia?
In quanto alla scuola. Sicuramente c’è una carenza di preparazione scientifica (non si capisce però poi perchè tanti ricercatori usciti da questa scuola sono stati richiesti e ben accolti all’estero… dove sono dovuti andare non certo per colpa della loro preparazione!), ma, o questa preparazione va di pari passo con la crescita culturale e civile, oppure non garantirei molto circa la loro sensibilità democratica.