Legge elettorale, cattolici per sistema proporzionale con preferenze

Proprio nel giorno in cui la Corte Costituzionale ha bocciato i referendum che intendevano abolire l’attuale legge elettorale, il cosiddetto “Porcellum”, il quotidiano Il Riformista ha pubblicato un articolo di Ettore Maria Colombo con cui ha dato notizia che le associazioni cattoliche che hanno dato vita al forum di Todi (autorevolmente presieduto dal cardinal Bagnasco, e a cui parteciparono come relatori ben tre ministri del futuro governo Monti) sarebbero in procinto di avviare una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. L’intento non è certo quello di tornare al sistema precedente, il cosiddetto “Mattarellum”: il segretario della CISL Bonanni ha definito l’eventualità “un cadere dalla padella alla brace”. L’obbiettivo è invece un sistema proporzionale con preferenze. Ovvero lo stesso meccanismo, in vigore nella Prima Repubblica, che ha sempre assicurato alla Democrazia Cristiana almeno il 30% dei consensi.

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27 commenti

nino

Per una volta sono d’accordo, un sistema del genere è il sistema migliore per garantire le rappresentanza degli elettori in parlamento

poi se la DC aveva il 30% non era grazie alla legge elettorale ma grazie ai voti che prendeva…

fab

Son d’accordo anch’io; d’altronde, capita di volere la cosa giusta per i motivi sbagliati. 🙂

Felix

Concordo anch’ io.
Se poi ci fosse anche una percentuale di sbarramento, meglio.

Federico

Aggiungo che in Svizzera hanno trovato una soluzione ottimale:
bisogna avere la doppia maggioranza, sia dei parlamentari che dei cantoni.
In questo modo sono protetti i territori piu’ piccoli con meno persone.

giulio

Ci deve essere lo sbarramento al 4-5%, se no è impossibile governare.

chiericoperduto

La proporzionalità è stato un principio di civiltà ma dava difficoltà a governare, probabilmente perchè non vi era soglia di sbarramento.
Nell’idea dei padri costituenti difatti anche una minoranza dello 0,5% degli italiani doveva avere il diritto di essere rappresentato in parlamento.
Il principio di per sè era di alto valore civile ma se lo vogliamo ripristinare bisogna apportare quegli opportuni correttivi che ne garantiscano la governabilità.
Quanto ai cattolici credo che si illudano un pò troppo credendo che con il ritorno al proporzionale farebbero man bassa come ai tempi della DC. A quel tempo arrivavano al 40% perchè c’erano veramente tanti cattolici e soprattutto tanti che votavano DC per anticomunismo.
Oggi è molto diverso. Credo che nell’ultimo ventennio sia stato più facile per la chiesa attaccarsi al carro del centrodestra che con il maggioritario faceva l’asso pigliatutto.
Tornare al proporzionale non è detto che gli porti voti.

crebs

Pur essendo d’accordo con nino e fab, posso condividere anche quanto pensa chiericoperduto.
Anche una piccola rappresentanza deve essere rappresentata; se poi è preferibile per questa rappresentanza accordarsi elettoralmente con un partito di una certa dimensione o fare un proprio partito è una questione diversa.
Ci era stato detto che con il sistema elettorale ora vigente (matematicamente sbagliato, vedi gli studi in proposito del prof. Bruno Simeone, PH.D. in matematica della Sapienza e del suo staff) avrebbe comportato la riduzione del numero dei partiti; nella realtà non ci sono mai stati tanti partiti come adesso.
La difficoltà a governare con un proporzionale puro è stata innegabile; ma le tensioni frai partiti di una volta si sono trasferite all’interno dei partiti e nemmeno Berlusconi, che si è potuto scegliere i parlamentari che voleva e pagare quelli che gli servivano, è riuscito a evitare il frantumarsi del suo partito.
Una leadership meno forte, come quelle sperimentate nella sinistra, rende più evidente il fenomeno.
Addirittura, per evitare la frantumazione interna, l’ultimo governo Berlusconi era rimasto paralizzato fino a meritarsi la nomina a peggior governo degli ultimi 150 anni e l’unico autodimissionato per manifesta incapacità.

Per questo, personalmente, preferirei un proporzionale puro con preferenze, pur non nascondendomi le problematiche che possono essere causate sia dell’assenza di uno sbarramento sia dalle preferenze.

Mi sembra strano comunque trovarmi d’accordo con la corrente cattolica citata.

Il vantaggio del bosco.

Io preferisco quello attuale:permette ai cattolici di essere determinanti in qualsiasi schieramento. Cambiarlo sarebbe come darsi una zappa sui piedi.

SkepticRebel

La vera innovazione ci sarà quando capiremo che il governo monopartitico è semplicemente antidemocratico: perché, nell’opinione pubblica, vi sono maggioranze diverse in ogni ambito (economia, giustizia, istruzione, …).
Con qualsiasi sistema eleggiamo i singoli ministri!

Batrakos

——Ovvero lo stesso meccanismo, in vigore nella Prima Repubblica, che ha sempre assicurato alla Democrazia Cristiana almeno il 30% dei consensi.—–

Non è questo che deve preoccuparci, ma il rapporto tra rappresentanza democratica e governabilità.
Io a suo tempo, appena diciottenne, votai, con molti dubbi, al referendum per mantenere il proporzionale e, visto che col maggioritario la situazione non è migliorata, credo di aver fatto una scelta abbastanza giusta.

Concordo anche con Chiericoperduto, nel senso che finiti i voti anticomunisti di chi ‘si turava il naso’ difficilmente a mio avviso un partito ricalcato sulla Dc ad oggi avrebbe lo stesso exploit.

kundalini444

il proporzionale è più giusto, per governare si fanno (e disfanno) le coalizioni.
Non bisogna essere nè cattolici nè atei per pensarla a questo modo.

Florasol

facciamo l’esempio di un partito che prende l’1,5%. Rappresenta comunque il voto di un non trascurabile milione di italiani. Perchè non dovrebbe essere rappresentato in parlamento?

Maurizio da Gorizia

Sul sistema elettorale uguale a quello della “prima repubblica” (la versione modificata nel 1991 che ha regolato quelle del 1992 l’ho sempre reputata la migliore) mi trovano d’accordo.
Meno d’accordo che torni una DC col 30% dei voti. Chi l’ha vista? :mrgreen: Finora al posto di una DC col 30% dei voti ci sono 3 partiti che pretendono di esserne eredi e arrivano circa al 6% il più grande.

Francesco

“Legge elettorale, cattolici per sistema proporzionale con preferenze”

In parole povere significa: Se noi cattolici siamo in maggioranza dovete fare quello che vogliamo noi e se siamo in minoranza pure, perche’ se no ci state discriminando. 😆

whichgood

Capisco che per leggere i vangeli non ci vuole chissà quale grado d’istruzione ma il fatto che non riesci neanche a interpretare un articolo di 12 righe giustifica l’allontanamento del tuo gregge.

G.B.

Anch’io sono per il sistema proprzionale, preferibilmente senza correttivi.
Penso ad un paese come Israele, con i gravissimi problemi che tutti conosciamo(quale che sia il nostro giudizio sullo stato sionista): ebbene, Israele ha il sistema proporzionale puro. Non vedo perchè non possiamo permettercelo anche noi, che di problemi sicuramente ne abbiamo, ma certo meno drammatici. Il maggioritario favorisce solo i partiti politici forti per l’ampio radicamento o perchè sostenuti dai poteri economici o mediatici.
Il voto di preferenza è democraticissimo, perchè lascia una maggiore libertà di scelta all’elettore. Nel caso nostro, poi, visto che i laici e i clericali sono presenti in quasi tutti gli schieramenti, potremmo approfittarne per chiedere ai singoli candidati di impegnarsi sulle questioni che ci stanno a cuore(difesa della scuola statale, procreazione assistita, testamento biologico etc.).

FSMosconi

L’obbiettivo è invece un sistema proporzionale con preferenze. Ovvero lo stesso meccanismo, in vigore nella Prima Repubblica, che ha sempre assicurato alla Democrazia Cristiana almeno il 30% dei consensi.

Ovviamente questo spunto è solo un caso. Solo un innocuo e raro caso…
🙁 🙄 😐 🙄 😐 🙁

Maurizio_ds

Vogliono rifare la dc, e dove sta la novità? Sono anni che ci riprovano, solo che stavolta i consensi democristiani se li scordano.

Sergio (ex) Webmaster UAAR

Da un lato è meglio. Così si smaschera il bluff e si vede quanto “pesano” i cattolici. Infatti, una volta che un partito dichiaratamente cristiano si presenta alle elezioni e prende una percentuale X che non gli permette di governare o di fare da ago della bilancia, alle successive elezioni nessun segretario di partito si sognerà più di strizzare l’occhio al c.d. “mondo cattolico” (leggi : interesse vaticano). Io vado da tempo dicendo che l’influenza della gerarchia cattolica sulla vita del Paese è di gran lunga sovradimensionata rispetto all’influenza dei cattolici stessi nella società civile. Se va in porto quel progetto elettorale ne avremo la conferma, a meno che non si verifichi la scissione schizofrenica per cui il partito cristiano si rivolge agli elettori cristiani ma le gerarchie cercano di mettere gli uomini in uno o l’altro degli schieramenti di dx o sx.

cesares

Il fallimento del bipolarismo è sotto gli occhi di tutti. L’idea di tornare al proporzionale è saggia, magari con uno sbarramento attorno al 4-5%.
Mi stupisce che venga proposta dai cattolici che quando votavano per la DC erano oltre il 30%, ma dovevano subire il ricatto dei partiti minori con cui erano costretti a coalizzarsi. Così hanno dovuto “subire” leggi come divorzio e aborto.
Nel bipolarismo invece hanno avuto un peso politico di gran lunga superiore alla loro effettiva presenza nella società. Da ricattati, sono diventati ricattatori. Basti pensare come hanno rosolato Prodi quando ha cercato di introdutte PACS e DICO, e quanto hanno ottenuto dal macaco di Arcore in fatto di esenzioni e finanziamenti di ogni genere.
Dubito che il vaticano avvallerà la scelta del partito cattolico. A meno che non sia minoritario, come terzo polo, nel qual caso puttaneggerà alla grande con destra e sinistra a seconda delle convenienze, che sarranno comunque sempre stabilite oltretevere.

massi

Una testa un voto non può significare che se porti il cervello all’ammasso il tuo voto vale più del mio.

Paul Manoni

Anche “l’alzata di mano” andrebbe meglio del “porcellum”. 😆

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