Treviglio (BG), voci su macelleria ‘islamica’, ma proprietario smentisce: “Siamo italiani”

A Treviglio (BG) Antonio Verducci, un giovane macellaio proveniente dalla Calabria, rischiava di chiudere la sua attività. Perché, ha sostenuto, si era sparsa la voce che la sua fosse una macelleria islamica. A questa diceria imputava il calo di clienti nelle ultime settimane. Tanto che ci ha tenuto a precisare la sua origine con un cartello affisso in vetrina che recitava ‘Siamo italiani’ e una bandiera italiana.

Ne è scaturita una polemica, con un video di solidarietà dei compaesani su Youtube e gruppi su Facebook di sostegno e altri che accusano invece di razzismo.

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60 commenti

Tiziana

Piuttosto controllerei che il macellaio proveniente dalla Calabria non macelli landestinamente senza controllo. Attualmente si macella TUTTI nei mattatoi comunali previo addormentamento dell’animale.

Batrakos

L’animale non è addormentato nè sedato in modo farmacologico, ma -almeno a quel che so- è stordito dal pungolo di una scossa, cosa molto più traumatica e brutale di un’anestesia, la quale invece si pratica prima dell’eutanasia (almeno così fu col mio ultimo cane) ma che credo danneggerebbe la carne (anche se con tutto quello che danno alle bestie negli allevamenti intensivi non è già molto sana).

manimal

e spesso, purtroppo, la fase dello stordimento non è così accurata.
almeno così mi è parso guardando filmati sulla macellazione dei bovini, suini e ovini in alcuni siti vegani.

San Dokan

A Treviglio (BG) Antonio Verducci, un giovane macellaio proveniente dalla Calabria, rischiava di chiudere la sua attività. Perché, ha sostenuto, si era sparsa la voce che la sua fosse una macelleria islamica. A questa diceria imputava il calo di clienti nelle ultime settimane. Tanto che ci ha tenuto a precisare la sua origine con un cartello affisso in vetrina che recitava ‘Siamo italiani’ e una bandiera italiana.

Qualcuno dica al signor Verducci che essere italiani non esclude di poter essere anche musulmani, e quindi mettendo quel cartello non ha detto un bel niente sulla propria appartenenza religiosa. Qualcuno glielo spieghi… però certo che ce n’è di ignoranza, in giro.

OT: Comunque, per quel che mi riguarda, sono ben felice di non dover più ricorrere ai “servigi” dei macellai, siano essi cristiani, musulmani, indù o pastafariani: mi alimento felicemente senza mangiar carne già dal 2009.

Gérard

E con la ” Dieta Monti ” credo che ci saranno sempre piu vegetariani….

Batrakos

Gerard
E mica tanto…a me pare che la carne di bassa qualità costi forse addirittura meno -pensando anche alle proporzioni per sfamarsi- della frutta e della verdura di buona qualità: non a caso nelle società ricche obesità, colesterolo e situazioni simili sono problemi delle classi meno abbienti.

Concordo ovviamente con San Dokan e Myself sul discorso nazionalità-religione.
La preoccupazione dei compaesani probabilmente derivava dal fatto che ci fossero di mezzo cose ‘esotiche’ e non certo di tipo laico o animalista.

ALESSIO DI MICHELE

…Ma è quello che fanno 9 italiani su 10. E siccome a fine mese l’ F24 non si paga con le nostre belle chiacchiere, qualunque imprenditore deve fare quello che la sua clientela si aspetta. Se poi l’ acconto IRPeF glielo vogliamo pagare noi con una colletta …

whichgood

@ ALESSIO DI MICHELE

E allora diffondiamo l’ignoranza per aumentare le vendite ?. E’ quello che già fa la Chiesa cattolica.

benjamin l'@sino

Airon: «Stiamo parlando di Treviglio, in pieno territorio bergamasco…»

E dunque? Che vorresti dire? Chiarisci per favore.

whichgood

Quale cartello era meglio secondo voi?:

1. “Non siamo musulmani e neanche le nostre vacche”
2. “Le nostre vacche muoiono secondo regola cattolica, la loro vita appartiene a dio ma la nostra fame è più forte”
3. “Comprate la nostra carne, 100% cristiana”
4. “Siamo cattolici e ce ne vantiamo della nostra ignoranza”

Don Drakh

Forse era meglio se mettevano il cartello “Locals only” come in quella serie comica inglese The league of gentlemen.

Syd

Conoscendo l’ambiente settentrionale-provinciale, scommetto che nelle dicerie della gente “macelleria islamica” è equivalente a “covo di talebani che compiono rituali satanico-nazi-esoterici”, magari capaci di creare una super-carne in grado di giovare ad arabi, persiani e pashtun e risultare invece tossica per gli “italiani”.
Magari stavano già organizzando il rogo. Dagli all’untore!
Il proprietario non ha scuse, ma è tutta la realtà sociale a essere alquanto degenerata.
P.S.: Non fraintendetemi, non mi sono mai piaciute le pratiche di macellazione halal, ma non più di quanto non mi piacciano quelle “occidentali”.

chiericoperduto

Conoscendo l’ambiente settentrionale-provinciale…temo che il macellaio calabrese, magari un pò scuretto sia stato scambiato per arabo e di lì a dire che la macelleria fosse islamica il passo è breve, fermo restando l’errore dello stesso a mettere il cartello in questione.
Se voleva fugar gli equivoci di paese bastava scrivere “macelleria tradizionale italiana”

Syd

Oppure che la scarsità di clientela sia attribuibile alla sola provenienza calabrese del macellaio in questione, e che tutto questo sia solo una montatura. Magari dovrebbe provare con la bandiera con il sole delle alpi, altro che bandiera italiana.
Che tristezza.

Mannaz

Degenerati sono i buonisti che strillano con voce nasale al “razzishmòòòòh!!!111”.

Syd

Eh già. Immagino che sulla tua macelleria ci sia un bel cartello “Viva la razza chianina bianca, morte all’angus nero e alle bufale terrone!”. Chissà che bistecche di merda che vendono.

Mannaz

Se ne leggono di diverse di cifre in rete: 0.01, 0.1, 0.5, 1. Ciò che è certo è che queste cifre in genetica sono comunque grandi, e che le differenze esistono.

Batrakos

Mannaz: non ci prendiamo in giro.
Lo 0,01% è differenza minima, cosa sostenuta dallo stesso studio che tu hai portato (human genome project) per dire che la differenza era dell’ 1% e che tu affermavi quello studio sostenesse, mentre quello studio dice che è lo 0,01% (e in matematica quando qualcosa è vicinissimo allo zero è irrilevante).
Queste non sono cifre da rete, sono gli esiti dello stesso studio -uno studio di scienziati e una mappatura del genoma non un link a caso- che tu credevi corroborasse la tua affermazione quando invece la nega.
Non è il problema di quel che si legge in rete: il problema è che tu hai sbagliato a leggere quello studio che hai portato a conferma delle tue supposizioni, e dunque non hai fonti scientifiche serie a cui appigliarti, visto che quella portata dice l’esatto contrario.
Io credo che dovresti aver la dignità di lasciare perdere e l’umiltà di ammettere di aver affermato cose che la scienza nega credendo invece tu che le confermasse.

fab

Mannaz, uno che vive nel mito della purezza del sangue farebbe meglio a non avventurarsi in genetica, statistica o matematica. Si limiti alla “sapienza” che è meglio.

Steve

è triste che questo “boicottaggio” sia frutto di razzismo religioso e non di legittimo scandalo “umanista” per l’incivile macellazione islamica ed ebraica.

Io sono vegetariano (quasi vegano) e credo che non ci sia nessuna necessità di mangiare carne o pesce. Non è un argomento da sottovalutare – vista anche la violenza con cui l’animale deve essere sgozzato perfettamente consapevole e lasciato dissanguare.
Certo, noi “civili” stordiamo gli animali con un bel chiodo in fronte (dopo averlo appeso a testa in giù) o con scariche elettriche (ma solo per i polli o i conigli) poi, quando il cuore batte ancora, lo sgozziamo … e tuttavia riconosciamo il fatto che almeno per noi un animale non dovrebbe soffrire “inutilmente”.

Anche di questo credo si dovrebbe parlare quando si parla di laicità.

myself

“Anche di questo credo si dovrebbe parlare quando si parla di laicità.”

Non mi pare, la “laicità” non riguarda i diritti degli animali.

Francesco S.

Le scariche elettriche le usano anche sulle mucche basta che guardi un video su youtube, ovviamente se ci riesci (visto che credo tu sia sensibile su questo argomento).

antonietto

Beh, se non si occupa dei diritti degli animali, di che si occupa?
Tolti gli animali restano i funghi, i protozoi, i batteri, gli archea e le piante…

Steve

visione limitata di laicità: il pregiudizio specista è figlio diretto della visione antropocentrica giudaico-cristiana.

Mannaz

“visione limitata di laicità: il pregiudizio specista è figlio diretto della visione antropocentrica giudaico-cristiana.”

Sbagliato, il buonismo ipocrita “siamo tutti uguali” lo è.

manimal

@Mannaz

tu ritieni che non siamo tutti uguali dal punto di vista culturale e anche genetico.

io ritengo che nonostante tutte le differenze che tu puoi evidenziare tra le varie “razze” umane, un uomo è un uomo. e lo dico da ateo.
in cosa sono “buonista”? e dov’è l’ipocrisia?

fab

Mannaz, la differenza fra la varianza genetica all’interno di un gruppo e quella fra gruppi non è significativamente diversa da zero. Fine della storia. Essere razzisti è come essere geocentrici.
Qualunque razionalista è antirazzista, mentre qualunque razzista è abissalmente ignorante o scemo.

Francesco S.

Le scariche elettriche le usano anche sulle vacche, basta che guardi un video su youtube, ovviamente se ci riesci (visto che credo tu sia sensibile su questo argomento).

Francesco S.

Chiedo scusa per i commenti ripetuti, per qualche strana ragione venivan messi in approvazione.

Steve

le informazioni che avevo vengono direttamente dai testi di legge italiani, che si possono trovare anche su wikipedia (voce macellazione). non so come avvenga in altri paesi. Qui da “noi” è obbligatorio eliminare il sangue dell’animale e stordirlo prima della giugulazione – il cuore deve pompare per far uscire il sangue altrimenti sopravvenuta la morte il dissanguamento è molto più difficile. Se si è ebrei (o musulmani ultimamente) si può sgozzare l’animale vivo e perfettamente cosciente. Deroghe “rituali”, che richiamano direttamente l’usanza del sacrificio ebraico (poi passato inconsapevolmente nel patchwork religioso musulmano). Io eliminerei questa deroga – e molte altre tra cui la possibilità di circoncidere i bambini per motivi religiosi. E mi sembra che riguardi proprio la laicità, ovvero il riconoscere che su alcuni argomenti che riguardano tutti non ci sono “deroghe” o “permessi speciali” per motivi religiosi.

lucrezia

“e tuttavia riconosciamo il fatto che almeno per noi un animale non dovrebbe soffrire “inutilmente”.”

Per non parlare, poi, delle differenze abissali che arbitrariamente abbiamo deciso di operare nel trattamento di animale e animale, per cui se muore il tuo cane addirittura piangi, ma di un maiale o un pollo “non tuo” non te ne frega niente… Empatia a comando?

Florasol

non mi è mai passato per la testa di chiedere al mio macellaio quale sia la sua appartenenza religiosa e/o il suo paese d’origine….

Artemio

E magari non ti è mai passato per la testa neppure di chiedere a te stesso/a se ciò che chiedi al”tuo” macellaio di fare non renda lui un assassino e tu il suo mandante…

fred

Ma scusate, ci meravigliamo dei Bergamaschi boicottano le macellerie mussulmane? Quanti islamici si vedono nelle macellerie italiane? Dove volete che la compri la mia salsiccia di maiale da far con la polenta? E poi mica tutti sono daccordo con i metodi di macellazione halal. La gente e’ libera di scegliere.

Senjin

Fred il punto è che sta gente non dissentiva sulla macellazione halal, hanno quasi fatto fallire sto tapino perchè convinti di avere a che fare con un extracomunitario.

benjamin l'@sino

Be’… è libero mercato: uno si sceglie il fornitore che preferisce, per i motivi che preferisce.

whichgood

————— Avviso ——————

Cambio vacca bergamasca ben educata, cristiana e devota alla Madonna (quella ovina, non bovina) con vacca musulmana destinata alla macellazione secondo regole italiane. Non importa il grado d’istruzione.

Francesco

Ha tenuto a precisare la sua origine con un cartello affisso in vetrina che recitava: SIAMO ITALIANI

Quindi vendono carne che proviene da tutte le parti del mondo, possibilmente senza aver passato i controlli sanitari, tranne che carne italiana. 😆

FSMosconi

A.A.A.:
Cercasi mucca islamica adulta e vaccinata anche d’importazione per macelleria cristiana e cattolica.
Non sono ammessi immigrati e perdigiorno.

🙄 🙄

spapicchio

Molto spesso sono le giunte leghiste che fomentano le dicerie in modo mirato, soffiando sul timore del diverso per istigare la popolazione alla xenofobia ed alla conseguente discriminazione legalizzata, salvo poi volere i lavoratori musulmani nelle loro aziende.

giulio

La colpa è del razzismo della gente più che del commerciante che non può permettersi di andare in fallimento.

Paul Manoni

Concordo. Tutte le informazioni in merito, sottolineano i pregiudizi di un paese, nei confronti di questa macelleria, che tutti pensavano vendesse prodotti destinati a stranieri. Bandiera italiana e scritta, come soluzione, e’ piuttosto emblematico. In questo caso la religione centra molto relativamente…Qui và in onda più che altro la diffidenza nei confronti di ciò che non si conosce. 😉

Soqquadro

Ha ragione chi ha commentato che avrebbe dovuto esporre come cartello “macelleria tipica italiana”. Riguardo alla clientela, non la imputo al razzismo, a qualcuno la macellazione halal non interessa. E anche la mancanza di maiale.

San Dokan

A qualcuno la macellazione halal non interessa. E anche la mancanza di maiale.

Beh, questo forse dipende anche da che tipo di maiale si tratta… 😀

Sandra

Sull’Eco di Bergamo il cartello nella foto della vetrina dice proprio “macelleria italiana”. Forse il tricolore era di troppo, e poi, come al solito, bisognerebbe sapere se è vero che si era sparsa questa voce e soprattutto se era questa la causa del calo di attività. Se la perdita di clientela era dovuta a questo, il macellaio non aveva altra scelta. E anche il cliente ha il diritto di sapere se parte dei ricavi della macellazione finisce in una moschea.

Manfredi

Evvabbe ‘ anche qui ‘ a pregiudizi non siamo messi male, qualcuno mi spieghi perche ‘ essendo calabrese, occorrano controlli particolari affinche ‘ non venda carne macellata clandestinamente.
Poi e ‘ inutile fare i fighetti sull ‘ ignoranza fel macellaio, anche un po ‘ di solidarieta ‘ nei confronti di chi ha iniziato un ‘ attivita ‘ (con tutte le difficolta ‘ del caso) , ci vorrebbe.

Batrakos

Chiarisco che anche io penso che qua la mossa del macellaio sia stata magari un po’ maldestra, ma che comunque deriva dal fatto di voler non andare in rovina con la sua attività, ambizione più che giusta.
Il livello di grettezza è della gente che, scambiando a vista -bastava sentirlo parlare per capire che era italiano- un uomo del sud con un maghrebino, ha cominciato a preoccuparsi della presenza di un’inesistente macelleria islamica senza nemmeno prendersi la briga di vedere bene passando davanti di cosa si trattasse: qua non c’entra nulla la laicità o il non voler dare soldi alle moschee, a me pare -prendendo per buone le info che abbiamo- una storia di provincialismo estremo.
E non giurerei sul fatto che l’origine calabrese del macellaio non desti in quelle persone qualche perplessità, visto che nell’estremo nord ancora qualche vocazione antimeridionale si sente.

Marcus Prometheus

Chi parla di razzismo per un cartello Siamo Italiani secondo me dovrebbe interrogarsi seriamente sul fatto se non sia lui razzista (ed in folle contraddizione).

Se nel cartello di un altro negozio di una periferia massicciamente e compattamente popolata di Marocchini avesse letto siamo Marocchini, solo per questo si sarebbe permesso di dare del razzista a chi con quel cartello avesse parimente corteggiato la clientela dei concittadini d’origine?
Credo che proprio nessuno l’avrebbe fatto ne’ fra i favorevoli alla immigrazione in assoluto ne’ fra coloro che come me non sono favorevoli all’immigrazione illimitata e non filtrata.
Ma allora perche’ dichiararsi Italiani viene criticato? Evidentemente c’e’ qualcuno affetto da pregiudizio antiitaliano, cioe’ quello che di solito e seppur impropriamente lui negli altri chiama “razzismo”

E se solo menzionare una nazionalita’ propria o altrui fosse razzismo (cosa assurda e su cui io non son per niente d’accordo), allora, io vi domando:
nelle dichiarazioni sui “provinciali lombardi razzisti” non ci sarebbe forse molto piu’ razzismo (ossia almeno almeno pregiudizio aprioristico e tentativo di offendere) che non tentativo di comprensione e di spiegazione dei fatti?

San Dokan

@ Marcus Prometheus

Non capisco quale sia l’utilità di costruire polemiche sul nulla. Nessuno ha tacciato di razzismo il cartello “siamo italiani”, ma le persone che hanno indotto a mettere tale cartello, secondo l’equazione: “macelleria gestita da italiani -> buona”, “macelleria gestita da islamici -> macelleria cattiva” (sottintendendo, erratamente, che “islamici = stranieri).

Mi chiedo anche perchè devi far finta di non vedere/sapere che i “provinciali lombardi razzisti” presi in esame in questa Ultimissima sono effettivamente sia provinciali, che lombardi, che razzisti… suvvia, chi è che da i voti alla leganord? E a riprova del fatto che qui nessuno è razzista, il riferimento più preciso alla realtà provinciale lombarda in generale e bergamasca in particolare l’ha fatta Airon90, che è anch’egli lombardo!

Ora dico, no: abbiamo capito che tu appena senti la parola “islam” diventi più furioso di un toro durante la corrida, ma è proprio necessario fare polemiche inutili? Non penso che questo comportamento aiuti la laicità.

benjamin l'@sino

Secondo me Marcus non fa polemiche. Mette il dito su una piaga effettivamente purulenta e ve la fa notare.

benjamin l'@sino

Il vostro razzismo. Ovviamente quel tipo di “razzismo” in senso allargato al quale fate tante volte riferimento a sproposito (perché etichettate come tale anche quel che razzismo non può essere, se non forzando ideologicamente il linguaggio). Allora, vogliamo dare un significato univoco a questa benedetta parola? Oggi se ne fa un uso sconsiderato che mi ricorda molto da vicino l’uso che si faceva una quarantina d’anni fa del lemma «fascista». Ovvero, lo si usa a sproposito.

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Marcus: «Chi parla di razzismo per un cartello Siamo Italiani secondo me dovrebbe interrogarsi seriamente sul fatto se non sia lui razzista (ed in folle contraddizione). Se nel cartello di un altro negozio di una periferia massicciamente e compattamente popolata di Marocchini avesse letto siamo Marocchini, solo per questo si sarebbe permesso di dare del razzista a chi con quel cartello avesse parimente corteggiato la clientela dei concittadini d’origine? […] Evidentemente c’e’ qualcuno affetto da pregiudizio antiitaliano, cioe’ quello che di solito e seppur impropriamente lui negli altri chiama “razzismo”. […]»

San Dokan

@ benjamin l’@sino

Quando dici “vostro razzismo”, dovresti specificare cosa intendi con “vostro”. Per quel che riguarda ME, non sono per niente razzista, dove il termine razzismo sta a significare:

“Ideologia che, fondata su un’arbitraria distinzione dell’uomo in razze, giustifica la supremazia di un’etnia sulle altre e intende realizzarla attraverso politiche discriminatorie e persecutorie”

Questo è il razzismo propriamente detto, poi c’è anche il “razzismo” usato in senso esteso, ovvero:

“Ogni atteggiamento o manifestazione di intolleranza”

Nel tuo intervento esprimi fastidio per l’uso del termine, e posso anche darti ragione, visto che nel caso dell’Ultimissima non si parla espressamente di razzismo in senso stretto ma semmai di discriminazione a sfondo religioso, però non puoi negare che nell’immaginario collettivo medio degli italiani il termine “musulmano” fa subito pensare a qualche beduino venuto dal deserto, scatenando conseguentemente (in chi è razzista in senso stretto) un sentimento di razzismo propriamente detto, e anche in chi non è propriamente razzista può sorgere un sentimento di xenofobia intesa in senso culturale (perchè sempre nell’immaginario collettivo italico, gli italiani sono sempre tutti cristiani e cattolici).

Poi, c’è da dire che l’esempio riportato da Marcus sul marocchino che mette, che ne so, la bandierina del Marocco nel suo negozio di scarpe a Padova, non è per nulla inerente al caso in questione, perchè qui stiamo parlando di una persona che NEL PROPRIO PAESE mette il cartello “Qui siamo italiani”, dove il mettere quel cartello è stato reso necessario dal fatto che in questo paesotto gli abitanti avevano fatto l’equazione “islamico -> straniero -> cattivo”. Non è quindi il CARTELLO IN SÈ ad essere sintomo di razzismo, ma I MOTIVI CHE HANNO SPINTO A METTERLO. Perchè in un Paese non razzista non ha importanza se il macellaio, il benzinaio o il cassiere sono italiani, marocchini, eschimesi o neozelandesi. Mi sembra facile da capire. Così com’è facile da capire che se, ad esempio, degli immigrati italiani a New York mettono una bandiera italiana nella loro pizzeria è per una nota di colore culturale, magari anche per attirare gli altri italiani del posto e formare comitive di connazionali in Paesi esteri come spesso accade, un po’ perchè è comunque un modo per sentirsi “vicini a casa”, un po’ perchè le relazioni sono facilitate dalla lingua (a volte anche dal dialetto regionale) e dal background culturale comune. Ma di sicuro QUESTO non è razzismo.

San Dokan

@ benjamin l’@sino

Senti, se vuoi fare il provocatorello da quattro soldi cercati qualcun altro. La definizione di razzismo è stata data, quindi non hai scuse:

“Razzismo: Ideologia che, fondata su un’arbitraria distinzione dell’uomo in razze, giustifica la supremazia di un’etnia sulle altre e intende realizzarla attraverso politiche discriminatorie e persecutorie”

Corrispondi alla descrizione qui sopra?
Sì -> sei razzista; No -> non sei razzista.

Non mi hai neanche spiegato a chi ti riferivi quando parlavi del “vostro razzismo”: VOSTRO DI CHI?? Io NON sono razzista e ritengo una calunnia che possa essere insinuato ciò. Ora, se hai capito è bene, se non hai capito arrangiati e cercati qualcun altro col quale e al quale far perdere tempo: io sono stato fin troppo gentile, ma le fanfaronate non le sopporto all’infinito!

P.s.= e la prossima volta magari accendi il cervello prima di scrivere: dici che “il razzismo è sempre quello degli altri”, ma di quali ALTRI parli se ho fatto il paragone proprio con la pizzeria di New York degli immigrati ITALIANI??? Non ho capito se ci sei o ci fai… e magari cambia nick, chè il Benjamin di Animal farm era cinico ma non era nè tonto nè finto tonto.

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