Francia: nuova proposta di giorni festivi per ebrei e musulmani

Fa discutere in Francia la proposta di Eva Joly, candidata alle prossime elezioni presidenziali, d’istituire un giorno festivo per il Kippur ebreo ed uno per l’Aid-el-Kebir musulmano. In realtà la proposta non è nuova ma risale al 2003, mentre, secondo Le Figaro, la paternità del progetto è da attribuire a Patrick Weil, membro della Commissione Stasi, che presentò al presidente Chirac un rapporto sull’applicazione del principio di laicità. Si trattava allora d’istituire per scuola e pubblico impiego due nuovi giorni festivi, e, per il privato, giorni di congedo a valere su quelli normalmente concessi ai lavoratori, in modo tale da permettere a ebrei e musulmani di non dover più chiedere permessi in occasione delle rispettive ricorrenze religiose. Ci si proponeva, in tal maniera, di non costringere le persone a doversi manifestare come appartenenti ad una religione diversa, contribuendo nello stesso tempo a mantenere quest’ultima quanto più possibile nella sfera del privato. Nell’attuale proposta della Joly, invece, si vorrebbe solo dare la possibilità di scegliere, in alternativa al Natale o alla Pasqua, i giorni festivi della propria religione, senza per questo aggiungerne di nuovi per tutti. Ma, obietta il filoso e scrittore Henri Pena Ruiz: “Eva Joly non ha compreso cos’è la laicità: è l’uguaglianza di trattamento dei cittadini, qualunque sia la loro convinzione spirituale. Se si crea un giorno festivo per Kippur e Aïd-el-Kebir, si dovrebbe crearne uno anche per gli atei?”.  Giorno che il filosofo individua nella festa del Chevalier de La Barre, decapitato nel 1766 per non essersi scoperto il capo al passaggio d’una processione religiosa. Di diverso parere è invece il ministro dell’istruzione superiore, Laurent Wauquiez, il quale, secondo quanto riporta Le Monde, ha dichiarato: “La tolleranza in questo paese non si costruisce sulla negazione di quello che è la nostra storia. Abbiamo una storia che è una storia cristiana, che si concretizza con un certo numero di giorni festivi nel nostro calendario. Non credo che occorra cominciare a dire che dobbiamo dimenticare Natale, dimenticare il 15 agosto, per non offendere nessuno”. Marine Le Pen accusa inoltre Eva Joly di difendere solo “misure francofobe”. “Giorni fa ci spiegava che Giovanna d’Arco, una patrona della Francia, è un simbolo ultranazionalista e che il 14 luglio è insopportabile. Vorrei sapere che cosa la Sig. ra Joly trova di buono nella Francia, il suo popolo, le sue tradizioni, i suoi costumi, la sua storia, i codici che ci fanno vivere insieme. E’ comunque sorprendente da parte di una candidata alle elezioni presidenziali”. Da parte sua F. Holland si dichiara “fedele ai principi di laicità” e contrario all’introduzione di altri giorni festivi su base religiosa poiché “i giorni festivi sono frutto d’una storia e sono da tempo slegati dalla loro origine religiosa”. I verdi, invece, ritengono che, piuttosto che parlare di giorni festivi, bisognerebbe parlare delle condizioni indecenti in cui viene esercitata la religione musulmana in Francia.

Franco Virzo

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41 commenti

Mannaz

Joly, Weil, Pena Ruiz… ma in Francia c’è ancora qualche francese? Forse Holland (anche se è un nome germanico) e Wauquiez (anche se sembra più la francesizzazione di un termine di origine alloctona).

Ad ogni modo le prossime elezioni le vincerà la Le Pen e i politici sinistri dovranno rinunciare alle loro manovre “multiculturali”.

Gérard

Povero Mannaz, che non ha ancora capito che la Francia è un paese che unisce gente che crede negli valori della Repubblica, cioè liberta, uguaglianza, fraternita e laicita . Chi non è partecipe di questi valori non è francese .
Anch’io ho un nome tedesco e pure sono francese : un terzo degli abitanti della Francia ha origine straniere !
Stranamente ( per te ) Marine Le Pen ha un programma che si richiama della laicita !

Mannaz

I Francesi di origine straniera sono il 30%, fossero 1/3 essendo quasi tutti africani la Francia sarebbe già un Paese del Terzo Mondo.

Fri

???

1/3 e il 30% sono praticamente la stessa cosa (un terzo sarebbe il 33.3%)! Adesso si spiega la confusione fra 0.01, 0.1 e 1% di diversita’ genetica!

Fri

A proposito, la maggior parte degli immigrati in Francia ha origini europee, non africane (As of 2008, the French national institute of statistics INSEE estimated that 11.8 million foreign-born immigrants and their direct descendants (born in France) lived in France representing 19% of the country’s population. More than 5 million are of European origin and about 4 million of Maghrebi origin. (en.Wikipedia.org))

Gérard

Come lo già scritto nel passato i miei nonni sono tedeschi . Inoltre una mia sorella ha sposato un figlio di emigrati polacchi, l’altra il figlio di una donna portoghese, una mia nipote ha sposato un arabo,una cugina un indiano nero, un altro cugino una nativa americana etc…
Questo è il popolo francese . Mi dispiace per Mannaz che preferisce le razze pure ( ariana sopratutto ! )

FSMosconi

@Mannaz

fossero 1/3 essendo quasi tutti africani la Francia sarebbe già un Paese del Terzo Mondo.

In base a quale dato di fatto?

manimal

Mannaz risponde:

lunedì 16 gennaio 2012 alle 13:10

I Francesi di origine straniera sono il 30%, fossero 1/3 essendo quasi tutti africani la Francia sarebbe già un Paese del Terzo Mondo.

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giuseppe

Sono d’accordo con te, ma non sono sicuro che la Le Pen potrà vincere. I sinistrorsi laicisti hanno infestato una buona parte della società francese.

Marcus Prometheus

altri dati smentiscono i dati antiquati citati da wikipedia:

si parla di almeno sei milioni di mussulmani su 65 milioni di Francesi, cioe’ circa il 10%, ed in sproporzionata crescita demografica, dati i numeri medi di figli:
Si legga qua’ sotto:

RELIGIONI : DOPO il SORPASSO in UK, sorpasso anche in Francia :

Francia: la religione piu’ praticata e’ l’islam:
ISLAM 2,5 milioni praticanti — cattolici 1,9 milioni di praticanti

QUALCUNO DICEVA CE NON DOBBIAMO TEMERE L’EURABIA.
VOGLIAMO DISCUTERNE?
IN 10 ANNI in Francia- 40 CHIESE (BENE).
MOSCHEE + 2.000 ( dite voi se vi pare un progresso )
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NOTIZIE – IN EUROPA
Il “sorpasso” musulmano in Francia
Come nuove moschee e fedeli praticanti
Scritto da Marco Tosatti
07/09/11
In Francia si costruiscono più moschee islamiche, e più di frequente, delle chiese cattoliche, e ci sono più praticanti musulmani che cattolici praticanti nel paese.

Circa 150 nuove moschee sono in costruzione attualmente in Francia, che ospita la più grande comunità islamica in Europa. I progetti sono in diversi stadi di completamento, secondo Mohammed Moussaoui, presidente del Consiglio musulmano di Francia, che ha fornito questi dati in un’intervista del 2 agosto scorso alla Radio Rtl. Il numero totale di moschee in Francia è già raddoppiato per superare le duemila nei dieci anni passati, secondo una ricerca intitolata: “Costruire moschee: il governo dell’islam in Francia e in Olanda”. Il più noto leader islamico francese, Dalil Boubakeur, rettore della gran moschea di Parigi di recente ha ipotizzato che il numero totale delle moschee dovrà raddoppiare, fino a quattromila, per soddisfare la domanda crescente.

Al contrario la Chiesa cattolica in Francia ha costruito solo venti nuove chiese negli ultimi dieci anni, e ha chiuso formalmente più di 60 chiese, molte delle quali potrebbero diventare moschee, secondo una ricerca condotta dal quotidiano cattolico francese La Croix.

Sebbene il 64 per cento della popolazione francese (41,6 milioni di persone, su 65 milioni di abitanti) si definisce cattolico romano, solo il 4,5 per cento (circa un milione e 900mila persone) sono cattolici praticanti, secondo l’Istituto francese della Pubblica opinione (Ifop).

Sempre nel campo dei paragoni, il 75 per cento (4 milioni e mezzo) dei circa 6 milioni di musulmani nord-africani e sub-sahariani in Francia si identifica come “credenti”, e il 41 per cento (circa due milioni e mezzo) sostiene di essere “praticante”, in base a un rapporto sull’islam in Francia pubblicato dall’Ifop il 1 agosto scorso. La ricerca afferma che più del 70 per cento dei musulmani francesi dice di osservare il Ramadan nel 2011.

Mettendo questi elementi l’uno a fianco dell’altro, questi dati forniscono un’evidenza empirica della tesi secondo cui l’islam è sulla via di superare il cattolicesimo romano come religione dominante in Francia. Dal momento che i numeri crescono, i musulmani in Francia stanno diventando più assertivi che mai prima. Un caso per tutti: gruppi musulmani in Francia stanno chiedendo alla Chiesa cattolica il permesso di usare le sue chiese vuote come strumento per risolvere i problemi di traffico provocati da migliaia di musulmani che pregano per strada.

In un comunicato del 1 marzo scorso, diretto alla Chiesa di Francia, la Federazione nazionale della grande moschea di Parigi, il Consiglio dei musulmani democratici di Francia e un gruppo islamico chiamato Collectif Banlieues Respect hanno chiesto alla Chiesa cattolica, in uno spirito di solidarietà interreligiosa, di permettere che le chiese vuote venissero usate dai musulmani per la preghiera del venerdì, così che i musulmani “non siano obbligati a pregare per strada” o “siano tenuti in ostaggio dai politici”.

Ogni venerdì, migliaia di musulmani a Parigi e in altre città francesi chiudono strade e marciapiedi (e di conseguenza, bloccano il commercio locale, e intrappolano i residenti non islamici nelle case e negli uffici) per sistemare i fedeli che non riescono a entrare in moschea per la preghiera del venerdì. Alcune moschee hanno cominciato a trasmettere sermoni e canti di “Allahu Akbar” nelle strade. Questi disagi hanno provocato ira e reazioni, ma nonostante molte lamentele ufficiali, le autorità non sono intervenute finora nel timore di accendere incidenti. La questione delle preghiere di strada illegali è giunta al top dell’agenda politica francese quando nel dicembre 2010 Marine Le Pen, il nuovo leader carismatico del Fronte nazionale le ha denunciate come “un’occupazione senza soldati o carri armati”.

Durante un incontro nella città di Lione, Le Pen ha paragonato le preghiere islamiche nelle strade all’occupazione nazista. Ha detto: “Per quelli che amano parlare un sacco della Seconda Guerra mondiale, possiamo anche parlare di questo problema (le preghiere islamiche in strada, n.d.r.), perché si tratta di un’occupazione di territorio. E’ occupazione di sezioni di territorio, di distretti in cui la legge religiosa entra in vigore. E’ un’occupazione. Naturalmente non ci sono carri armati e soldati, ma non di meno è un’occupazione e pesa fortemente sui residenti”. Molti francesi sono d’accordo. In effetti la questione delle preghiere di strada islamiche – e la più ampia questione del ruolo dell’islam nella società francese – è diventata un problema di prima grandezza in vista delle elezioni presidenziali del 2012. Secondo un sondaggio dell’Ifop il 40 per cento dei francesi è d’accordo con Le Pen sul fatto che le preghiere per strada sembrano un’occupazione. Un altro sondaggio pubblicato da Le Parisien dimostra che i votanti vedono Le Pen, che sostiene che la Francia è stata invasa dai musulmani, e tradita dalle sue élite, come il candidato migliore per affrontare il problema dell’immigrazione musulmana.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy, la cui popolarità era a luglio al 25%, il dato più basso mai registrato per un presidente uscente un anno prima delle presidenziali, secondo TNS-Sofres sembra deciso a non farsi superare da Le Pen in questa battaglia. Di recente ha dichiarato che le preghiere per strada sono “inaccettabili”, e che le strade non possono diventare “un’estensione della moschea”. E ha ammonito che questo fenomeno può minare la tradizione laica della Francia di separazione fra Stato e religione. Il ministro degli Interni Claude Guéant ha detto ai musulmani di Parigi, l’8 agosto, che invece di pregare nelle strade possono utilizzare una caserma in disuso. “Pregare nelle strade non è qualche cosa di accettabile, deve cessare”.

Alcune dichiarazioni di leader musulmani non sembrano destinate a sopire le preoccupazioni dei francesi (e non solo dei francesi). Il Premier turco Tayyp Erdogan per esempio, che ha fatto capire che la costruzione delle moschee, e l’emigrazione fanno parte di una strategia di islamizzazione dell’Europa. Ha ripetuto pubblicamente le parole di una poesia turca, scritta nel 1912 dal poeta nazionalista turco Ziya Gökalp. “Le moschee sono le nostre caserme, i minareti le nostre baionette, e i fedeli i nostri soldati”. L’arcivescovo emerito di Smirne, Giuseppe Germano Bernardini, racconta la conversazione avuta con un leader islamico: “Grazie alle vostre leggi democratiche, vi invaderemo. Grazie alle nostre leggi religiose, vi domineremo”.

Roberto Grendene

e se invece per legge ognuno potesse prendere 3 giorni di ferie quando gli pare, nel corso dell’anno?
chi ha hobby religiosi sarebbe trattato come chi ha hobby di altro genere: perche’ privilegiare chi vuole stare a casa per il Kippur o per l’Aid-el-Kebir e non invece chi vuole farlo per la giornata dei diritti umani o anche per la gara di pesca?

Federico

Per me non sarebbe un problema.
Ma molti potrebbero avere il timore di rivelare le loro convinzioni e appartenenze.

Batrakos

A me pare l’idea di Grendene pare molto sensata.
Sul rivelare le convinzioni…a parte che non dovrebbe essere un problema in uno Stato democratico, ma per ebrei e musulmani con questa legge francese le convinzioni di appartenenza vengono fuori comunque; la proposta di Grendene è come una sue estensione per tutte le fedi non fedi.

Reiuky

Secondo me la vera paura è che nessuno sceglierebbe quei tre giorni in concomitanza alle feste religiose, rivelando così il vero grado di appartenenza alle religioni.

Batrakos

Invece, a ben pensarci, forse il problema potrebbe essere che nei giorni delle feste cristiane -penso in particolare al natale- ci sarebbe così tanta gente a prendere le ferie (tutti i credenti ma anche molta gente ben meno religiosa che approfitta di quel giorno per la tradizione familiare e sociale) che molte aziende dovrebbero comunque chiudere per mancanza di personale (anche quella musulmana, stando alla Francia, sottrarrebbe parecchia forza lavoro) vanificando un po’ tutto.

Che poi, stando ai lavoratori e non alla sola laicità, due giorni di festa in più per tutti non credo che nuocerebbero alla produzione (la quale è già eccessiva e c’entra poco con la crisi) ma anzi rilancerebbero un po’ l’attività turistica, anche se da spendere c’è poco oramai.

Paul Manoni

@Roberto Grendene
In Italia e’ già così per alcune categorie. 😉
Per i MILITARI per esempio. Col fatto che molti di loro devono per forza lavorare anche a Natale, Capodanno, Pasqua o per il 1° Maggio e 25 Aprile, so che vengono loro concessi 6 giorni di permessi in più da consumare in un anno, al loro piacimento. E’ come se ti venissero regalate 6 giornate di festa quindi…E il fatto che puoi prenderle quando vuoi, segue un pò il discorso e la proposta che hai fatto e che mi pare più che condivisibile.

Enrico

Guardate che le giornate di ferie vengono decise dal datore di lavoro in base alle proprie esigene tecnico organizzative quindi se un cattolico è assunto per un lavoro che comporta turni avvicendati anche su festivi questo è comandato a lavorare anche il giorno di Natale. Nulla obbliga il datore di lavoro a concedere le ferie se richieste.

Batrakos

Io ho sempre lavorato (precariamente) nel settore alberghiero e ristorativo, per cui non so bene come sia la legge sulle ferie, non esistendo di fatto ferie pagate nel mio tipo di lavoro e visto che si lavora di più proprio quando è rosso sul calendario.
Ma, se come dici in nessun caso il padrone può essere obbligato a riconoscerti qualche giorno di ferie a tuo insandacabile piacimento sulla data, il problema è quello che intendevo e anche più grave: anche in lavori dove si fa festa quando è rosso, quando non è festa civile,non potendo essere mai il padrone obbligato a riconoscere le ferie, tantomeno lo sarà se in un dato sono in numero consistente a chiederle.

Fri

Nulla obbliga il datore di lavoro a concedere le ferie se richieste.

Hai ragione, ma per prassi il dipendente e’ obbligato a prendere le ferie anche quando non richieste. Il mio posto di lavoro (e moltissimi altri in Italia, la maggioranza direi) chiude e siamo tutti, cattolici e non cattolici, COSTRETTI a prendere le ferie una settimana a natale e una a ferragosto.

Enrico

Per comprovatr esigenze famigliari il dipendente ha il diritto di chiedere permessi non retribuiti.

Fri

Per comprovatr esigenze famigliari il dipendente ha il diritto di chiedere permessi non retribuiti.

e questo cosa c’entra con le ferie per motivi religiosi?

Appunto le ferie le decide il datore di lavoro.

Certo. Ma qui si sta parlando di festivita’ nazionali. Natale, ferragosto, ecc. sono tutte festivita’ riconosciute ufficialmente dallo stato.

Francesco

In un paese civile si dovrebbero festeggiare sono la date che ricordano momenti storici che hanno fatto progredire la civilta’di questo paese, quindi feste che ricordano date di nascita, morti e resurrezioni di essere mitologici, ma anche che ricordano cammellieri che hanno preso troppo sole nel deserto o improbabili fughe d’Egitto, dovrebbero essere chiaramente escluse o chi desidera festeggiarle si puo prendere un giorno di ferie.

Sandra

O paura che la libera scelta riveli la scarsa fede della “maggioranza” cattolica? Ti basterebbe pensare a quanti sceglierebbero di prendere ferie l’8 dicembre. Dittatura è imporre feste religiose a chi religioso non è. Più coerente per tutti avere la libertà di scegliere, e tu potrai sempre andare in chiesa, anzi per me ci puoi passare la giornata intera, se ti fa piacere.

Fri

dove sarebbe la dittatura nel lasciare scegliere alla gente quando farsi le sue ferie e in quale giorno onorare il proprio dio?

Francesco

Vivere in un paese civile per te sarebbe vivere in una dittatura?
Non sei normale giuseppe.

crebs

“Di diverso parere è invece il ministro dell’istruzione superiore, Laurent Wauquiez, il quale, secondo quanto riporta Le Monde, ha dichiarato: “La tolleranza in questo paese non si costruisce sulla negazione di quello che è la nostra storia. Abbiamo una storia che è una storia cristiana, che si concretizza con un certo numero di giorni festivi nel nostro calendario. Non credo che occorra cominciare a dire che dobbiamo dimenticare Natale, dimenticare il 15 agosto, per non offendere nessuno”.

La storia del 15 agosto non l’ho capita.
Mi sembra che sia una festa religiosa solo da “poco”, dal 1950, la festività il 15 agosto c’è da sempre, alcune migliaia di anni, una festa laica che ancora viene seguita.
vedi Wikipedia: ….Il Ferragosto è una festività laica che cade il 15 agosto. Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L’antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti…..

Qualche troll, il parroco di funo, floresky, teologo cattolico, avrebbero il coraggio di sostenere che attualmente (in ITALIA, fermiamoci ai fatti nostri) il ferragosto viene comunemente sentito come festa religiosa?

Fri

Il 15 Agosto e’ la festa dell’ascensione di maria al cielo. Festivita’ che, come tutte le altre, i cattolici si sono fregati dalla feste pagane preesistenti.

Bulk

Non farebbero fatica, hanno impestato anche i calendari.
Ogni giorno trovi il nome di un santo.
Per i veri cattolici il 15 Agosto …è prima di tutto san…

Marcus Prometheus

Le uniche due feste “cristiane citate” NON sono per niente ne’ esclusivamente ne’ originariamente, ne’ attualmente feste soprattutto cristiane.
Il natale del sole (solstizio d’inverno, o meglio sua fine o riconoscibilita’ dell’allungarsi delle ore di sole) era festa preistorica migliaia di anni (forse decine di migliaia di anni) PRIMA delle religioni politeiste storiche del vicino oriente, di Grecia e di Roma.
In quanto al 15 agosto, il nostro ferragosto (dal latino Feriae Augusti) gia’ dal nome si dice chi le istitui’, e non risulta proprio fosse cristiano, anche per motivi cronologici!

Percio’ e’ giustissimo il riferimento alla storia ed alla tradizione Europea, MA NON alla tradizione cristiana o almeno non prioritariamente e non in esclusiva.

E NEPPURE MAGGIORITARIAMENTE date le cifre sulle religioni in Francia che ho dato sopra e da cui risulta che i praticanti islamici sono gia’ piu’ dei cristiano cattolici.

Maggioritari di sicuro a Ferragosto e forse anche a Natale sono quelli che non vedono in quella festa l’aspetto religioso, ma quello paganeggiante edonistico!

Insomma Natale e ferragosto sono festa di tutti per mille motivi, e non solo dei cristiani
Se i cristiani la sentono come festa loro, si accomodino, ma senza rompere le palle cercando di imporre o anche solo propagandare sciocchezze come il l vero senso del Natale valide _S_O_L_O_ per una infima minoranza. Il Natale non fu non e’ e non sara’ piu’ solo festa loro.
In quanto alla introduzione di altre feste religiose nei calendari civili, sono contrario, creano solo congestioni. Ognuno usufruisca dei giorni di ferie a scelta.

Batrakos

Però Marcus, anche se hai ragione da vendere dal punto di vista storico, è difficile parlare del natale ad oggi come la riproposizione di una festa pagana ed astronomica a cui si sono accodati i cristiani, nel senso che tutta la propaganda (cattolica e protestante, copti ed ortodossi festeggiano a gennaio per questione di diversi calnedari se no erro) indica quel giorno come natale e tutto l’impianto propagandistico mediatico e culturale batte sulla nascita di Gesù e non su quella del sole.
Purtroppo allo stato attuale dei fatti risultiamo noi ad accodarci al natale cristiano e, fuorchè tra noi, nessuno pensa al 25 come il giorno del sole invitto.
Che poi di fatto il natale sia una festa edonista è vero, ma la simbologia mainstream odierna è quella cristiana, infarcita come tutto il cristianesimo -in particolare cattolico- di residui pagani, ma pur sempre pagana.
Dire che sia altrimenti è, purtroppo, molto simile alla storia della volpe e dell’uva.
Con questo non intendo dire che dissento dal tuo commento, soprattutto sul fatto che ormai il periodo natalizio è organizzato come periodo di astinenza dal lavoro di massa e possibilità per molti di incontrarsi, cosa che, se fosse un giorno di ferie da scegliere, o succederebbe difficilmente o vanificherebbe il discorso-ferie perchè in quel periodo ci sarebbe un tale boom di ferie da rendere difficile il lavoro per carenza di personale e si dovrebbero inventare incentivi per tenere la gente al lavoro.

Tiziana

Le festività religiose di qualsiasi tipo non hanno nessun senso in nessun calendario. Chi segue una fede sa con anni di anticipo quando cadranno le feste: se lavora programam le ferie, se si è studenti qualche giorno di vacanza certamente non pregiudica il corso di studi.
Al di là di quello che si pensa della religione, per ben praticarla prima bisogna essere un buon cittadino. Sono certa però che se in Italia qualcuno azzardasse l’ipotesi di togleire il natale o la befana si scatenerebbe una guerra, anche da parte di comprovati atei o appartenenti ad altre fedi.

Dr. Marvin

Ma in Francia non ci sono Sikh, Indù, Zoroastrani, Pastafariani, ecc.ecc.ecc.?
E non vogliamo riservare almeno un giorno anche per loro?
Che tristezza…

chiericoperduto

Beh, allora non lavora più nessuno? Ah già! ci siamo noi atei!

Mac

però pensate al lato positivo: mi converto tre volte all’anno e me ne sto a casa per natale, kippur e quell’altra roba!!!!!!!!!!!!

crebs

Non ci avevo pensato!!! Ottima idea.
Le varie fedi religiose si fanno libera concorrenza?
Per cambiare fede ci sono le offerte speciali?

Batrakos

Non ci sarebbe nemmeno bisogno di convertirsi: sarebbero giorni di festa per tutti, rosso sul calendario, come è oggi natale.

Mac

@Crebs: ahahah!!!!! in fondo è marketing. ti regalano un we a lourdes, due giorni alla mecca, una settimana sotto il muro del pianto…. e così si gira un po’ il mondo.
mi sa che non offriranno così tanto, perché al ritorno saremmo più atei di prima… (se possibile).

ale cattolico

giorni festivi per ebrei .io sono perfettameristiani,ovviamente i soldi del loro lavoro vadano a nte d accordo,al posto lorofacciano lavorare gli atei,e li faccino la.vorare pure al posto dei Cristiani,ovviamente il compenso del loro lavoro vada ai Cristiani

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