In Norvegia il comitato governativo per le politiche religiose sta per emanare raccomandazioni per permettere a giudici e poliziotti di indossare simboli religiosi, inclusi crocifisso e l’hijab, il velo islamico che copre i capelli ma non il viso. Il comitato è stato istituito dall’ex ministro della Cultura, il laburista Anniken Huitfeldt, e si è riunito per la prima volta nell’agosto del 2010. L’approccio, come emerge dalle dichiarazioni dei suoi esponenti, vira verso il comunitarismo e sembra più per la promozione della “religione nella vita pubblica” che per la garanzia della laicità nelle istituzioni.
Già tre anni fa suscitò un aspro dibattito la proposta – poi ritirata – del ministro di Giustizia Knut Storberget, del partito laburista, di permettere alle poliziotte di religione islamica di portare il velo.
Intanto nella vicina Svezia al contrario gli insegnanti potranno non ammettere il velo integrale nelle scuole.
Norvegia – Svezia = 0-1 (già che il 2012 è anche l’anno degli Europei di calcio 😀 )
Però che vuol dire “gli insegnanti potranno non ammettere”? O si decide che il velo integrale si può portare o si decide che non si può portare. Perché lasciare questa discrezionalità agli insegnanti? Mi pare uno scaricabarile del governo svedese. Così l’insegnante deve esporsi in prima persona e rischiare rappresaglie.
Pensavo fossero avanti sulla laicità dello stato e delle istituzioni pubbliche. Invece…
un comitato del governo che manda raccomadazioni… non penso avrà un gran peso, poi nei paesi scandinavi son più avanti di noi quindi una cosa del genere non accadrà mai.
Erano molto avanti…….
Con l’arrivo in massa di immigranti non selezionati in base alla volonta’ di assimilarsi o almeno INTEGRARSI, per parte di essi, quelli di alcune etnie e religioni si sono costituite enclaves comunitariste chiuse, guidate da capi estremisti, imam improvvisati fanatici islamisti.
Quasi inevitabilmente a questo punto i principi di tolleranza e democrazia vengono usati strumentalmente non piu’ per l’estensione della democrazia nella laicita’, ossia la neutralita’ dello stato nei confronti di tutti, ma per la estensione di privilegi specifici e paralleli per le comunita’ disintegrate che sono formate. Insomma non si lavora’ piu’ per l’integrazione, ma per evitare l’integrazione stessa.
Lo stato viene a (s)comporsi di comunita’ quasi indipendenti.
La restante collaborazione non si avra’ se non ad un livello molto disgregato, finto federale.
La finzione deriva dalla mancanza di prospettiva di confluenza laica e democratica dato che le nuove comunita’ antagoniste lavorano solo per la sommersione demografica e la conversione alla sharia dei loro antichi ed incauti ospiti indigeni.
Tutto questo a meno di gravissimi incidenti di percorso che risveglino in tempo gli indigeni.
Il collasso della civilta’ in seguito ad una gravissima recessione economica puo’ essere occasione di guerra civile, ma non e’ immaginabile in Norvegia che dispone di ricche riserve di petrolio del mare del nord.
Flussi e riflussi. Ogni tanto arriva qualche politico che sbarella. La via che porta alla laicità non è un’autostrada piatta dritta e senza buche…….magari fosse.
Mmmmmm …..Il poliziotto con la croce sul cinturone farà la multa all’islamico, che dirà di essere vittima di odio religioso. Il giudice cattolico condannerà un cittadino protestante e tutta la comunità protestante manifesterà contro la sentenza davanti al tribunale ecc. ecc. Prevedo scintille.
Volevo dire più o meno le stesse cose…
mah, per me ci può anche stare. tutti devono avere il diritto di portare addosso i simboli religiosi che vogliono (ma non ad essere costretti per legge a portare una simboplo particolare), purchè non sussistano motivazioni di natura pratica (simboli ingombranti, offensivi o poco pratici) ad impedirlo
non sono d’accordo. se ho ben capito si parla di poliziotti in uniforme.
e come dice il nome stesso, dovrebbe essere uguale x tutti.
quando ero militare non mi avrebbero permesso alcunchè di distintivo sulla divisa.
ovviamente molti avevano il crocifisso al collo, ma al di sotto degliu indumenti e, quindi, non visibile.
mah, con l’argomentazione uniforme la tua obiezione ci può anche stare (anche se io non sono un gran sostenitore della necessità delle uniformi, basta un segno distintivo evidente del proprio ruolo anche senza la totalità del completo identico per tutti). io parlavo in generale, dei simboli religioisi sul lavoro, fosse anche un lavoro statale.
@ nightshade90
Che bravo!
Cominci ad accettare i siluri.
scusa se non prendo molto sul serio i commenti di chi si mostra essere sempre quello che le parole “pari diritti” e “stesso trattamento” non ha idea di cosa siano ma pretende sempre e comunque un trattamento privilegiato per il proprio gruppo religioso su tutti gli altri…..
scommetto che quando scoppiò in inghiulterra il caso dell’infermiera a cui fu negato il permesso di portare croci al collo durante il lavoro (doveva lavorare con pazienti difficili, che avrebbero potuto afferrare la collana e usarla per strozzare la donna in questione) tu sei stato tra i primi a gridare alla “cristianofobia” (come accadde da parte delle autorità cristiane). due pesi e due misure imperano da voi.
in poarticolare scusa se trovo particolarmente stupida l’argomentazione “permettere di indossare un vestito tipico di un’altra terra (il velo per i capelli. che non è quello che copre il viso) apre la porta alla conquista etnica”. specie se si conta che siete sempre i primi a PRETENDERE non solo di indossare, ma anche di IMPORRE i vostri simboli ovunque e non trovate nulla di strano nel far indossare (è la regola obbligatoria per chi svolge tale labvoro) un indumento SOSTANZIALMENTE IDENTICO A QUELLO IN QUESTIONE alle suore.
Mah, per come la vedo io, le forze dell’ordine dovrebbero essere distaccate da qualsiasi influenza religiosa, per il semplice motivo che questa potrebbe portare a far valutare male determinate situazioni. In ogni caso, si parla di raccomandazioni, non di leggi. vedremo come andrà a finire.
@redicoppe72
@giuseppe
Ma non vi vergognate mai dell’inconsistenza dei vostri commenti?
@gmd85
in teoria la polizia e i giudici dovrebbero essere distaccate da OGNI influenza, sia religiosa, culturale o politica. di fatto però la cosa è impossibile: non puoi vietare ad una persona (sia anche un giudice o un poliziotto) di essere cristiano, comunista, fascista, buddista, vegano o qualsiasi altra cosa. e la possibilità o meno di portare i simboli di tali filosofie/religioni/ideologie non cambia di una virgola l’influenza che tali filosofie/ecc. hanno sui soggetti che ne vorrebbero portare i simboli.
@nightsahde90
Assolutamente, siamo d’accordo, se resta tutto sul piano personale. Se però la propria appartenenza religiosa rischia di inficiare e distorcere l’attvità di tutela dell’ordine, allora non va bene. L’unico principio che dovrebbero seguire le forze dell’ordine dovrebbe essere quello di utilità/dannosità sociale. Se fai qualcosa che nuoce alla società, ti arresto, indipendentemente da quello che credo io o credi tu. Allo stesso modo, la mia ipotetica appartenenza religiosa non dovrebbe influenzare il mio giudizio, magari, con il rischio che io possa abusare del mio ipotetico potere.
@ nightshade90
Dissento. I pubblici dipendenti in servizio devono rappresentare lo stato, devono essere e sembrare imparziali, quindi non devono portare segni di riconoscimento (visibili) delle loro credenze religiose, non più di quanto potrebbero portare il distintivo del partito politico. Ostentare un simbolo religioso induce il cittadino che ha a che fare con il pubblico dipendente a dubitare della sua imparzialità.
Se avessi un incidente automobilistico con un prete e venisse un vigile col crocefisso al collo io qualche problema ce l’avrei.
@giulio
ma un vigle cattolico continuerebbe ad essere parziale od imparziale sia con che senza il crocifisso. evitare di metterlo non lo rende imparziale, se non lo è. e metterlo non lo rende parziale, se non lo è. la presenza o meno del simbolo può influenzare l’opinione che hai di lui, ma non il reale comportamento del vigile.
@ nightshade
E’ importante sia essere imparziali che sembrarlo. Che un pubblico dipendente mostri la propria religione induce il correligionario ad aspettarsi (e magari anche a chiedere) un trattamento di favore, e il non correligionario a temere un trattamento di sfavore, e le aspettative reciproche influenzano i comportamenti.
Certo che si può essere imparziali col simbolo e parziali senza, ma col simbolo il rischio di parzialità aumenta.
W La Svezia
Sono assolutamente contrario, i poliziotti dovrebbero indossare unicamente le divise standard che gli sono fornite.
Di fronte all’espansione islamica in Europa e per ogni dove (Fanno molti più figli di noi) qualche politico imbecille ed assetato di voti cerca di ingraziarsi le “Future maggioranze”, senza rendersi conto di sprofondare e far sprofondare il suo paese ancora di più il culo nelle pedate.
lumen rationis scrive:
18 gennaio 2012 alle 20:50
Pensavo fossero avanti sulla laicità dello stato e delle istituzioni pubbliche. Invece…
Questa si che é bella; i paesi del sogno laicista che fanno marcia indietro.
su un punto su mille, mio caro. conosci un paese del “sogno cristiano” che non abbia mai fatto passi indietro su questioni care al cristianesimo? a parte l’ultima dittatura d’europa, intendo, quella che appartiene al dittatore cattolico che è anche a capo della chiesa cattolica e nel cui paese non esiste libertà politica, ma la dittatura del partito unico (chiesa cattolica).
@ Giuseppe
E tu ci godi alla islamizzazione che travolge la laicita’?
Ma che genio di masochista invidioso e perverso !
Per i giuseppi che riescono a cogliere soltanto frasi fatte, preferibilmente a sfondo pastorale o agricolo onde scongiurare il formidabile veleno della modernità: una rondine non fa primavera.
“La” Laburista, non penso sia un caso di omonimia, purtroppo l’abitudine di portare rispetto alle superstizioni e’ un vizio che appartiene anche alle persone di un certo livello mentale, ma resta sempre anni luce lontana dai bigotti nostrani, leggete il nome che compare in questo vecchio articolo:
I gay avranno diritto matrimoniale in Norvegia
Contributo di Barbara Monea
sabato 15 marzo 2008 16:29
I gay erano già riconosciuti dallo Stato norvegese grazie alle unioni civili, ma presto sarà approvata in Parlamento una nuova legge che garantirà loro il diritto a sposarsi, con gli stessi doveri e diritti delle coppie eterosessuali.
La legge, chiamata felles ekteskapslov in norvegese, permetterà ai figli di coppie lesbiche di avere due genitori riconosciuti legalmente fin dalla nascita, e alle coppie omosessuali di adottare figli.
Anniken Huitfeldt, Ministro laburista che si occupa dei problemi famigliari e dei bambini, ha definito la proposta di legge un “passo storico verso l’equità”. Secondo la donna l’obiettivo della legge è dimostrare che gay e omosessuali sono considerati allo stesso modo dalla legge.
Due suoi colleghi del centro-sinistra hanno espresso la loro opposizione, ma sembra che la proposta abbia la
maggioranza.
Fonte: Aftenposten
fermo restando che sono perchè ognuno indossi ciò che vuole, nel caso di una divisa mi sembra molto discutibile… e potrebbe creare conflitti inopportuni. Detto questo, da buon pastafariano osservante, potrò portare il colapasta al posto del casco? 😉
per me, in linea di principio, un vigile potrebbe anche andare in giro nudo, oppure ricolmo di crocifissi o di piercing, per quanto mi sono simpatiche le divise.
purtroppo c’è un problema di riconoscibilità, pertanto la divisa è necessaria. quindi tutti gli altri orpelli, disturbandone la precisione, sono fuori luogo: dal velo alla croce, alla lingua dei rolling stones.
Secondo me è una questione di misura. Una piccola croce (o altro simbolo) appeso a una catenina che sta sotto la camicia non influisce sul decoro e sulla riconoscibilità di una divisa. Un crocione appeso a una catena portata sopra la divisa non va bene.
Mi sembra assurda come disposizione, …ridicolo comunque mettere simboli religiosi nella divisa!
La divisa dwve per forza di cose essere neutra, altrimenti, come gia ‘ scritto, ogni atto di un poliziotto potrebbe esser visto come viziato da proprie convinzioni religiose.
A quanto pare, una certa recente strage non ha insegnato nulla…….
La Norvegia l’ abbiamo già persa da parecchio: Breivik, pare, potrebbe, in caso di riconosciuta pazzia, essere lasciato impunito, perchè “la pena deve essere rieducativa ed uno schizofrenico perso non può essere rieducato, e sicccome noi non puniamo …” (riportato dal telegiornale, e manco quello di Minzolini).
se anche la Norvegia, uno dei paesi più laici d’Europa, fa marcia indetro sulla laicità siamo messi sempre peggio, che tristezza 🙁
figuriamoci in Italia, uno dei paesi più confessionali d’Europa, non c’è scampo a quanto pare dalla deriva teocratica; di stampo clericale o islamista, il risultato è sempre la limitazione delle libertà individuali e un freno alla secolarizzazione. Unica speranza è che l’uaar e altre associazioni laiche riescano a contrastare culturalmente e politicamente questa pericolosa situazione
E’ comunque una decisione piu’ laica di quella italiana, dove si possono/devono esporre i simboli di UNA SOLA religione. Meglio tutte che una sola. Ma meglio di tutto sarebbe nessuna!
Una decisione che riconosca una pluralita’ di confessionalismi che si organizzano come comunita’ chiuse (si pensi alle NO GO ZONES, shariatiche ed esclusive dei non islamisti gia’ una dozzina in Gran Bretagna ed a Goteborg in Svezia) e’ l’inizio dello sfascio piu’ che di riconoscimento di maggiori diritti per tutti, e non parliamo poi della laicita’.
SIMBOLI religiosi sugli abiti dei funzionari pubblici e, molto PEGGIO sulle uniformi della forza pubblica portano giustamente a temere comportamenti preferenziali verso i correligionari e discriminatori verso i non correligionari, pertanto sono uno strumento di caos, un invito alla disgregazione.
Follia completa.
Immaginiamoci un poliziotto norvegese ebreo con scudo di David (stella a sei punte) che tenta di fare un qualsiasi rilievo ad un immigrato arabo islamico. O viceversa.
Follia pura, ripeto. NON sarabbero piu’ uniformi di uno stato laico, neutro rispetto alle follie (o semplici scelte) religiose dei cittadini. E nei casi di incontri fra funzionari ed individui di comunita’ diverse si rafforzeranno e moltiplicheranno a dismisura odi e diffidenze in casi in cui una divisa davvero uniforme avrebbe evitato problemi.
@ tutti i folli cristianisti che frequentano le ULTIMISSIME e che secondo me sono ben diversi dai cristiani cattolici abbastanza sani di mente e di buon cuore che comunque sono la maggioranza dei frequentatori di chiese in Italia:
NON la spartizione di privilegi con l’islam, ne’ il fronte comune contro gli atei vi salveranno quando gli islamici diventassero maggioranza in Italia.
SOLO la laicizzazione della maggioranza di essi potrebbe salvare voi e noi.
E SOLO la vostra stessa spontanea e gia’ tardiva LAICIZZAZIONE completa puo’ incoraggiare una loro laicizzazione. Certo stiamo sperando nella laicizzazione di una parte di loro. Un’ altra parte resteranno islamisti e di costoro quelli che rifiutano visibilmente l’integrazione andrebbero proprio espulsi, iniziando dai loro caporioni ed autoproclamati imam filo jihadisti
Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell
Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.
e perche’ te la prendi con me?
Mi sembra un’iniziativa stupida e dannosa. Giudici e poliziotti devono rappresentare lo stato, cioé tutti, e non una parte religiosa.
Io proporrei il velo islamico anche a giudici e poliziotti. Cosa sono queste discriminazioni che lo possono portare solo le poliziotte?
In Inghilterra, i polizziotti Sikh sono autorizzati a portare il loro sacro turbante. Se a qualcuno gli e’ capitato di vederne, concorderà sul fatto che spiccano come un faro nel buio pesto, rispetto a tutti gli altri poliziotti e bobbies. E’ questo quello che bisognerebbe evitare secondo me…Il fatto che una persona chiamata a svolgere un servizio pubblico delicato come quello del poliziotto, diventi connotabile dal punto di vista religioso. Torniamo inevitabilmente all’argomento dell’ostentazione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici, con la differenza che qui viene dato un esplicito significato o un’esplicita inclinazione ideologica ad un funzionario o ad ufficiale di polizia, che dovrebbe essere neutrale, laico e riservare un pari trattamento uguale a tutti. Cosa che farà sicuramente, ma suscitando fortissimi dubbi e sospetti.
Una divisa funziona se e’ uguale per tutti.
Senza contare poi, che un’agente di polizia donna con l’hijab, francamente nun se pò vede! 😯