Via libera da parte del papa alla celebrazione della messa nelle “piccole comunità” dei neocatecumenali che si svolgono con modalità “contenute nel direttorio catechetico del Cammino che non risultano per loro natura già normate dai libri liturgici della Chiesa”. È un riconoscimento importante per il movimento fondato da Kiko Arguello e Carmen Hernandez, e tanto discusso per le particolari caratteristiche con cui celebrano i riti. Malvisto all’interno della stessa Chiesa, il Cammino Neocatecumenale porta però molte nuove vocazioni: ed è per questo che papa Ratzinger, come già papa Wojtyla per Opus Dei e Comunione e liberazione, ha autorizzato le ‘deroghe’ richieste dalla comunità. La Santa Sede ribadisce una volta di più di voler contrapporre ai fenomeni di secolarizzazione la forza dei nuovi movimenti ecclesiali, che si caratterizzano tuttavia per un certo settarismo e per una marcata autonomia. In Vaticano, e non da oggi, si è deciso di correre il rischio, anche se i tanti dissidi nati nelle parrocchie che hanno aperto ai neocatecumenali dovrebbe, secondo alcuni, consigliare maggior prudenza. Nel corso dell’udienza concessa l’altro ieri ai membri del Cammino, Benedetto XVI ha esplicitamente ricordato le “aree che, pur avendo conosciuto Cristo, sono diventate indifferenti alla fede: il secolarismo vi ha eclissato il senso di Dio e oscurato i valori cristiani”, a cui ha contrapposto il carattere di “lievito” dell’impegno del movimento: “la Chiesa ha riconosciuto nel Cammino un particolare dono che lo Spirito Santo ha dato ai nostri tempi e l’approvazione degli Statuti e del “Direttorio Catechetico” ne sono un segno”.
Benedetto XVI cede ai neocatecumenali
37 commenti
Commenti chiusi.
Sono come la criminalita’ organizzata, all’inizio era contraria alla droga, poi con i tempi che cambiavano e i grandi guadagni che portava, prima hanno tollerato lo spaccio e poi lo hanno gestito dirattemente loro.
Il progetto di Benedetto XVI è stato sin dall’inizio improntato a riunificare il più possibile la Chiesa, tentando di far rientrare le categorie che con Giovanni Paolo II -il quale comunque aveva iniziato questo percorso con CL e Opus Dei, come ricorda l’ultimissima- erano rimaste al bando, in primis la Fraternità San Pio X, cioè i lefebvriani.
Davanti alla paura del secolarismo questa operazione si amplifica e i neocatecumenali l’esigenza di fare fronte è evidente.
Il pericolo di questa scommessa è che le varie aree tendenzialmente del cattolicesimo portano problemi centrifughi e di disciplina interna, per cui il papa rischierà di trovare tanti generali che dicono cose diverse, col risultato di non frenare uno scollamento con le masse, anzi le masse stesse andando secondo le loro preferenze, trovando sempre un modernista o al contrario un tradizionalista a cui riferirsi.
La Chiesa funziona se è autoritaria e centralista…paradossalmente un domani potremo forse constatare che ciò che toglierà ancora peso alla Chiesa stessa non sarà più di tanto la nostra battaglia laica, quanto il cattolicesimo stesso odierno che tiene dentro tendenze fra loro assai disparate e spesso contraddittorie (pensiamo ad uno Zanotelli e un cattofascista della Lega come Lomastro, ex nazi degli ultras Verona condannato per odio razziale avendo messo il manichino del nero impiccato ed oggi convertito alla religione e al movimento Padania Cristiana).
Scusate la marea di errori sintattici e grammaticali: articolavo in mente le frasi in vari modi mentre scrivevo e non ho riletto, ma penso che il senso di quanto intendevo esprimere non sia perduto.
Metterò maggiore attenzione nella cura della forma espressiva, sorry.
Interessantissime osservazioni, grazie.
Non ti prareouccpe dllea froma, achne io sesspo scviro di fetrta e qnduii mi facico sappcare qauhlce sfaltracione. L’imprtantoe è drie le csoe. 😉
Condivido con Batrakos questo suo pensiero:”non sarà tanto la nostra battaglia laica, quanto il cattolicesimo stesso odierno che tiene dentro tendenze tra loro alquanto disparate e spesso contradditorie” a far scricchiolare il centralismo cattolico autoritario della sede di Pietro.
E questo proprio perchè intacca il primo vero dogma costitutivo del formale Potere cattolico di Roma come vuole l’explanatio del suo primo grande documento scritto: l’Indiculus. “…atque in omni Ecclesia catholica uniformiter celebrantur ut LEGEM CREDENDI LEX STATUAT SUPPLICANDI.”… Le coesioni formali che si rompono dall’interno tuttavia, non solo sono significative di nuove dottrine del credere, come magistralmente decreta quello che è in pratica il primo grande dogma della Tradizione cattolica di Roma, ma rivelatrici anche in pari tempo di altre concause esteriori. Tra queste possono benissimo essere anche le forti istanze di libertà e dignità della stessa Laicità,le quali, nell’affannoso inutile tentativo di fronteggiarla, spingono i cattolici stessi ad essere più variopinti ed estremisti rispetto a Roma, a 360 gradi nell’azione e nel pensiero (diverso modo di credere rivelato dal diverso modo di pregare).
Anche io condivido il pensiero:”non sarà tanto la nostra battaglia laica, quanto il cattolicesimo stesso odierno che tiene dentro tendenze tra loro alquanto disparate e spesso contradditorie” a far scricchiolare il centralismo cattolico autoritario della sede di Pietro.”, però ho una riserva: il “cattolicesimo” italiano è già da sempre un fenomeno estremamente eterogeneo (c’è un diverso cattolicesimo per ogni centro abitato o almeno per ogni regione, ed e questi cattolicesimi sono parzialmente unificati solo dalla presenza televisiva del papa), e credo che un po’ si sia abituato ad esserlo (eterogeneo), un po’ nemmeno sa di esserlo (es. spicciolo: quanti “cattolici” sapranno dei lefebvriani?).
Arrivo al dunque: l’assimilazione dei neocatecumenali farà danni al “cattolicesimo” solo se i neocatecumenali si comporteranno in modo da farsi notare come rompiscatole, cioè con comportamenti estremistici/fanatici al punto da dar molto fastidio ai “cattolici per abitudine”: staremo a vedere…
A proposito: quanti saranno i neocatecumenali in Italia? E all’estero?
Tonizzo.
Sì, è vero che il cattolicesimo italiano è già da un pezzo un’unione di realtà spesso assai disparate, che però prima di Woytjla non avevano un’autonomia organizzativa del genere; autonomia che non era secessione proprio per la presenza dello stesso personaggio -cioè Giovanni Paolo- che ha ufficializzato e legittimato queste forze tendenzialmente autonome come Cl e Opus Dei.
Finchè c’era Woytjla con le sue grandi doti comunicative e mediatiche si riusciva a tamponare la falla attraverso il carisma del personaggio, ma ormai quell’epoca è finita e difficilmente, credo, si troverà un personaggio con le sue doti di comunicatore e unificatore dell’emotività cattolica.
D’altronde molti cattolici a la carte, come ben detto da te, nemmeno conoscono le grosse differenze interne, ma i vari orientamenti locali inevitabilmente prendono egemonia se riescono ad entrare nella sensibilità e nell’immaginario anche politico degli abitanti dello specifico territorio (ad esempio nella mia città è molto forte il cattolicesimo di sinistra, in Veneto è fortissimo quello destrorso).
Su quanti siano questi neocatecumenali…non ho la più pallida idea!
Per salvare culo e cassa tutto fa brodo.
E’ chiarissimo, ottima analisi !
pur d’ accordo con ser joe, sostanzialmente mi riferivo al commento di Batrakos!
ottima sintesi, ser joe! 😀
per uno che ha ceduto ai lefebriani mi sembra un dettaglio
Ho dei seri dubbi sul fatto che i neocatecumenali portino nuove vocazioni, sarebbe da vedere anche quante eventualmente sono. Da quello che ho capito di questo movimento e dalle reazioni, soprattutto dell’episcopato, contrarie mi sembra piuttosto che si muovano all’interno della ccar, nelle parrocchie e che mirino a quelle persone già devote ma che possono essere inglobate all’interno del movimento. Ma questo fa si che nelle parrocchie vengano a mancare proprio i più devoti e alla fine ci sia più un depauperamento del tessuto parrocchiale, visto la natura settaria del movimento, piuttosto che un arrichimento. Meglio così, si stanno divorando al loro interno, quando si dice: “Il fine giustifica i mezzi.” Se poi si guarda a quello che succede nelle sette che a lungo andare spremono come i limoni gli adepti e lasciano una scia di nuovi “atei”, beh meglio a loro che a noi. Scusate il cinismo.
“piccole comunità” dei neocatecumenali che si svolgono con modalità “contenute nel direttorio catechetico del Cammino che non risultano per loro natura già normate dai libri liturgici della Chiesa”
“Antani, come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento”.
La dottrina della chiesa: una supercazzola che dura da 2000 anni..
Nei “bei tempi andati” questi catecumenali sarebbero stati marchiati come “eretici” e bruciati sul rogo.
Aaaahh, i “bei tempi” di Mastro Titta e Pio IX, vero Ratzinger?
Consolati con Williamson e questi altri facinorosi, pazzoidi più di te.
io conosco un gruppo di neocatecumenali, promosso e gestito dal parroco, benedetto dal vescovo, tutti i suoi adepti hanno partecipato alle giornate mondiali della gioventù, quella di Colonia con giovannipaolosecondo e le altre a seguire, nonchè al family day: questo per dire che non mi è mai parso in contrasto con le gerarchie cattoliche, men che meno col papa, perciò questo “cedere” di benedetto16 mi stupisce assai, perchè a me (almeno il gruppo che conosco) è sempre parso ben integrato nella ccar
Credo che questa benevolenza dipenda da vescovo a vescovo, in Giappone ad esempio hanno avuto e mi pare continuino ad avere non pochi problemi con l’episcopato locale.
A Milano finché ci fu Martini non avevano gioco facile. Poi sono cresciuti, e adesso che c’è Scola pare che la strada sarà in discesa, dato il legame del nuovo arcivescovo con questo movimento. Devo dire che la quasi sovrapposizione temporale dell’elezione di Scola con la benedizione di Ratzinger a quelli del cammino mi suona un po’ sinistra. Mi sa che stanno favorendo sempre più i fanatici.
Mi pare la politica del:
“Scegliamo il male minore !!”
L’ avanzata della ragione (loro lo chiamano secolarismo) ha evidentemente assunto dimensioni tali, che stanno cercando di correre ai ripari in tutti i modi possibili.
Conosco da molto una persona che fa parte di questa setta Neocatecumenale, ma inizialmente non è che ne sapessi poi così tanto. Tutto sommato pensavo fossero persone normali e ragionevoli come tutti. Un giorno per una serie di eventi chimici scattò la fatidica scintilla… Non fosse mai successo. Fu l’evento più traumatico della mia vita: Eravamo due persone divise da un abisso ideologico spaventoso e gabbie mentali di ogni sorta. Ricordo che a nulla servìva ragionare o far cadere in contraddizione ogni suo singolo tabù mentale. Tutto riconduceva sempre ad un unico problema: LA FEDE! Che poi fede in cosa non era mai dato sapere. Il bello di queste sette è che ci si ritrovano fideisticamente dentro ma in fin dei conti neanche loro sanno il perchè. Credo dipenda molto dalla cultura e anche dalla famiglia in cui si cresce. Ricordo anche che con le mani non potevo neanche sfiorare il suo corpo in zone che erano gia mentalmente tutte prestabilite che la sua reazione era un misto fra lo sdegno e l’imbarazzo. Avevo sempre l’impressione come di molestare una bambina. Mi sentivo mortificato nonostante fossimo adulti e vaccinati, e infatti la cosa non durò poi molto. Da allora ho incominciato a leggere tutto quello che si poteva leggere sulla storia della religione in generale, che mi ha portato qualche anno dopo (grazie anche all’UAAR) a sbattezzarmi. Non dico di avere in bocca la verità, ma loro di sicuro non ce l’hanno, e in fin dei conti gli va anche bene così.
Grazie della preziosa testimonianza!
BXVI deve intraprendere gli stessi passi di GPII per non rimanere con una Chiesa sempre più vuota. Pur facendo le sue riserve piglia il pesce che lo sfama sputando nel piatto, tipico da benestante ingrato.
In tempo di carestia ogni movimento è galleria.
Insomma, pur di raccattare adepti in qualche modo, ora si affidano a sette e sciamani di vario genere. Fra un po’ recluteranno anche otelma e i guaritori visti su Striscia la notizia.
Ricordo che gli esorcisti esistono ancora. Non c’è bisogno di andare a scavare così profondo.
Wanna Marchi tra poco tornerà sul mercato.
A Ratzinger non mancano che lei e la sua orrenda figlia, ed è a posto.
Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Cammino_neocatecumenale :
“(…)
FUORIUSCITI
Critiche al Cammino neocatecumenale provengono da alcuni fuorisciti dal movimento. Le critiche riguardano principalmente:
– casi di plagio psicologico [87][88]
– una tendenza ad incoraggiare matrimoni endogamici che riguarderebbe gli aderenti non sposati[89][90]. Tale presunto “obbligo di endogamia”, tuttavia, non risulta dall’analisi dei documenti del Cammino, ad esempio non se ne fa mai menzione nello Statuto né negli Orientamenti alle Équipes di Catechisti [91] né nel sito Web ufficiale del movimento;
TESTIMONIANZE
Non mancano le testimonianze di ex aderenti al movimento, o di familiari o amici di persone del cammino, che dopo l’inizio di tale esperienza hanno cominciato a cambiare la personalità sino a rompere rapporti di amicizia, di parentela, fino in certi casi alla rottura del matrimonio con il coniuge che non apparteneva al cammino. Fra le testimonianze più significative citiamo quelle di:
– Daniel Lifschitz, che ha fatto parte del movimento per molti anni, sino a diventare itinerante ed a finire il cammino. Una volta uscito, Lifschitz ha scritto due libri (Dio sceglie l’immondizia.Storia di un ebreo cattolico e L’immondizia ama Dio. Storia di un cattolico ebreo) in cui critica pesantemente il cammino, affermando di aver assistito nel corso della sua esperienza nel movimento a fenomeni di plagio psicologico, denigrazione di fratelli di comunità da parte dei catechisti, disprezzo per le parole dei vescovi, compromissione del rapporto fra coniugi che ha portato alla fine del matrimonio, richiesta esplicite di vendita di case e terreni a molti membri per donazioni ai poveri e per offerte dirette alle iniziative del cammino nel mondo, sotto la minaccia di allontanamento dal movimento in caso di rifiuto. I libri di Lifschitz sono diventati un vero caso nel cammino, tanto da indurre Kiko Arguello a definire l’ex adepto Un demonio che distruggerà tutto mentre Carmen Hernandez ha esplicitamente vietato la lettura dei suoi libri[92]
-il Sig. Augusto Faustini, impiegato di un ente pubblico di Roma che non apprezzava il movimento neocatecumenale, in cui tutta la sua famiglia era entrata a far parte. Fausini afferma di aver partecipato brevemente all’esperienza neocatecumenale e di esserne poi uscito. Sua moglie e i figli erano rimasti in cammino e, dopo vari tentativi falliti di riportarlo nel movimento, i catechisti ordinarono alla moglie di Faustini di separarsi dal marito e rompere ogni rapporto con lui. Il Sig. Faustini fu allontanato da casa, e fece vari tentativi per tornare a vivere con la famiglia sempre falliti. Addirittura racconta che la Comunità ed i catechisti spinsero così tanto per la separazione dalla moglie, che impedirono a Faustini di prestare assistenza alla coniuge durante una sua degenza in ospedale. Uno dei suoi figli addirittura lo aggredì fisicamente.[93]”
Mi sa che Ratzinger potrebbe aver fatto un autogol, a meno che non imponga ai neocatecumenali di “fare i bravi”…
Quello che leggo qui è più o meno la stessa descrizione che sento fare dai vaeri EX membri
di ogni associazione, organizzazione, movimento, ecc. ecc. ecc.
Ne puoi trovare a bizzeffe su Neo-Cat., CLlini, TdG, Buddisti, Taoisti,
ma anche sugli ATEI, su membri di LC, su ex funzionari di partito, ecc. ecc.
Bene! Questa è la versione degli EX, ma come in ogni contradditorio serve anche l’ ALTRA versione; ma sopratutto FATTI e PROVE documentate: solo dopo si esprime un giudizio.
Ma troppi prima condannano poi cercano le prove: questa non è giustizia e neanche razionalità e ragionevolezza !!!
Hai la tua parte di ragione: anche le innumerevoli versioni degli EX-CATTOLICI sono simili!
Sledge hai mai notato che “queste testimonianze” vengono appunto da ex-membri di gruppi settari delle varie religioni? Non senti ex-theraveda raccontare cose del genere, in compenso gli ex-Soka Gokkai hanno storie abbastanza agghiaccianti da raccontare.
In senso al cattolicesimo gruppi come Opus Dei, CL, Neocatecumenali ecc sono settari e pericolosi.
L’altra versione per movimenti religiosi? Restiamo nel “piccolo”, e pensa alla versione di una famiglia ciellina (tempo fa qui nelle news c’era una testimonianza di un figlio) o musulmana. Non sono i fatti che mancano, più difficile trovare le “prove”, perché il condizionamento psicologico richiede tempi lunghi e fatti singolarmente poco significativi.
“più difficile trovare le “prove”, perché il condizionamento psicologico richiede tempi lunghi…”
Verissimo!!! Le comunità chiuse sono molto “viscose” e resistenti al far trapelare informazioni: lo abbiamo visto chiaramente, per esempio, anche nel caso della difficoltà di emersione allo scoperto della pedofilia dei preti!!!
Hai ragione. Tempo fa un mio amico ingegnere fu contattato sul lavoro da un suo collega neocatecumeno. Inizialmente tale individuo gli dimostrò amicizia e disponibilità anche se giornalmente gli faceva discorsi religiosi da fanatico tanto che un giorno me ne parlò dicendosi infastidito da tale comportamento e gli consigliai di fare una ricerca su internet chi erano questi fondamentalisti. Ne rimase sconvolto e troncò subito i rapporti. Non contento il neocatecumeno gli si rivoltò contro con vessazioni e calunnie mobbizzandolo sul lavoro in modo indecente tale da costringere il mio amico a cambiare posto di lavoro.
Ho trovato questo:
http://www.grisroma.org/forum_b/viewtopic.php?f=13&t=243
Ce n’è altri simili ma non vale la pena elencarli, se ne trovano tanti in internet…
Ratzinger: Neocateacumentali.
Segretario personale: No, neocatecumenali.
Ratzinger: Neocamecatenali.
Segretario personale: No, neocatecumenali. Si sforsi sua Santita’, tra poco deve leggere il discorso.
Ratzinger: Va benen, va benen, ma questo nome e’ impronunciabile, necateomecunali.
Segretario personale: No, neocatecumenali.
Ratzinger: Ah, ora finalmente avere capite si dice “tutankamon!”.
Segretario personale: Buonanotte.
🙂
Interessante sapere qualcosina su cos’erano i CATECUMENALI (senza neo-) e su cosa ha stabilito il Concilio Vaticano II:
“Il catecumenato era nella Chiesa delle Origini[1] lo stato di coloro che si preparavano a ricevere il sacramento del Battesimo, detti appunto catecumeni.
Dopo i primi secoli di vita della Chiesa (storia della Chiesa) è caduto in disuso poiché il battesimo cominciò ad essere amministrato nella primissima infanzia, rinviando poi all’educazione cristiana (della famiglia, della parrocchia, della società) la trasmissione della fede, corroborata poi dalla preparazione agli altri sacramenti della vita cristiana (Comunione, Cresima, Matrimonio, ecc.).
La Chiesa Cattolica con il Concilio Vaticano II, nel Decreto “Ad Gentes”[2] ha visto la necessità di rivalutare questa prassi[3] a causa del sempre maggior numero di bambini a cui non viene amministrato il battesimo e ritorna ad essere necessario anche a causa della presenza non più sporadica di adulti che chiedono di essere battezzati, particolarmente in seguito agli importanti fenomeni migratori attuali.
Il 6 gennaio 1972 è stato pubblicato l’Ordo Initiationis Christianae Adultorum (Rito per l’iniziazione cristiana degli adulti, RICA) [4] contenente le linee generali del rito.
Il catecumenato è per definizione riservato ai soli candidati al battesimo (cioè quelli che ancora non lo hanno ricevuto, visto che secondo la fede cristiana il battesimo si può amministrare una sola volta nella vita). Tuttavia, dopo il Concilio Vaticano II, è stato proposto “un sapiente ritorno al catecumenato antico”[5], anche per i battezzati, al fine di far conseguire una appropriata “statura” di fede adulta a quanti, pur avendo già ricevuto il Battesimo, non hanno opportunamente seguito il percorso di iniziazione e formazione qual è il “catecumenato”. In tal caso si parla più precisamente di formazione post-battesimale come indicato nel CCC al n. 1231[6].”
( Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Catecumenato )