Salto indietro in Israele: aumentano ultra-ortodossi

Torna ai livelli degli anni Novanta il numero dei credenti e aumentano gli ebrei ultra-ortodossi in Israele, secondo le rilevazioni dell’Istituto Guttman (già Israel Institute of Applied Social Research). Il confronto è tra ricerche del 1991, 1999 e del 2009. Secondo l’ultima rilevazione, l’80% del campione crede nell’esistenza di Dio, il 72 crede nell’efficacia della preghiera, il 67 che gli ebrei siano il popolo eletto e il 65 che la Torah sia un testo divino.

Aumentano i credenti, in particolare gli ultra-ortodossi e gli osservanti, mentre cala la componente più laica della società israeliana. Questi risultati sono da ricollegarsi soprattutto ai flussi demografici, non tanto ad una ripresa del sacro. Infatti, non c’è una crescita del fideismo tra coloro che si definivano già laici e non credenti, ma solo tra i credenti, che risultano in aumento demografico e ancor più attaccati alla tradizione religiosa. Indicativo anche che le componenti più ricche della popolazione siano anche quelle meno legate alla religione e alla tradizione.

Con il crollo dell’URSS, negli anni Novanta erano arrivati in Israele molti immigrati di origine ebraica dai paesi sovietici, meno legati a vincoli religiosi rispetto alla media. Ma la vertiginosa crescita degli ultra-ortodossi avrebbe riassorbito queste influenze esterne. Secondo i ricercatori, il maggior peso dei credenti potrebbe aumentare le tensioni in Israele, anche sul versante della tenuta democratica e sul campo dei diritti, come dimostrato dagli ultimi duri confronti tra haredim e laici.

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28 commenti

Tiziana

Però gli ultra ortodossi sono proprio di origine russa, e credo che molti non siano neanche ebrei. La terra promessa vuol dire tante cose, specie se si guadano i luoghi di provenienza.
Certo è che quando si va in Israele tutto si pensa tranne che di essere in un paese religioso. Personalmente credo che se Israele come è possibile, smeterà di esistere non sarà per colpa degli ulta ortodossi

Andrea65

….Secondo i ricercatori, il maggior peso dei credenti potrebbe aumentare le tensioni in Israele, anche sul versante della tenuta democratica e sul campo dei diritti, come dimostrato dagli ultimi duri confronti tra haredim e laici…..

La sensazione che avevo mentre iniziavo a leggere l’articolo è proprio quella con cui viene poi chiuso e che ho riportato, ovvero un probabile aumento del fanatismo ed una diminuzione dei diritti e della libertà; staremo a vedere.

Ciao a tutti

Federico Tonizzo

Sospetto che l’aumento delle tensioni “religiose” non ci sia solo in Israele, ma anche nei paesi dove in cui sono diffusi gli islamici (causa: la reazione bellica americana all’11 settembre 2001) e nei paesi dove è diffuso il cristianesimo (causa: la tendenza delle società civili verso la laicità e la non-credenza, che si contrappone alla tendenza vaticana a “non mollare l’osso”).

Soqquadro

La reazione ha creato “tensioni religiose”? E l’11 Settembre cos’era? Una partita di polo?

Federico Tonizzo

@ Soqquadro
Certo l’11 Settembre non è stato una partita di polo, anzi!
Ma il “rimedio” è stato molto peggiore del male: l’11 settembre le vittime furono circa 3000, ma gli uccisi dagli americani in Afghanistan furono ben di più… E questa fu la prima scintilla che accese l’estremismo islamico (la seconda scintilla fu la successiva guerra all’Irak) .
E poi, per non essere da meno, gli estremisti degli altri monoteismi iniziarono ad alzare la voce anch’essi.

Romy

Anche se in Israele diminuiranno i diritti delle persone – cosa che non credo – sarà difficile che arrivino al basso livello dell’Italia

ALESSIO DI MICHELE

Dipende: se consideri anche i Palestinesi come persone, o fai come gli israeliani. I primi si sognano un paese come l’ italia.

Soqquadro

Semmai è il contrario: sono talune prediche religiose palestinesi (insieme a svariati contenuti mediali) che descrivono gli israeliani (ma solo quelli ebrei) “figli di cani e scimmie che vanno ammazzati”

Chesterton

Certo che a parlare così tanto di religione e affini c’è da chiedersi se Dio serva più a far parlare il credente o l’ateo. Probabilmente senza Dio l’ateo non saprebbe cosa dire. Ancora più probabile in un mondo senza religione avrebbe nulla per il quale discutere, non avrebbe più un ideale da perseguire.
Anche l’ateo, in fondo, vuole vincere come uomo.

antonietto

Per fortuna la mente di h. sapiens è intrinsecamente irrazionale. Se no molti atei sarebbero a rischio di perdere il lavoro, come teme Chesterton. Di questi tempi, gli atei meno fortunati non riescono più ad arrivare a fine mese, con la secolarizzazione che avanza… ma tutti gli atei possono stare tranquilli che non rimarranno mai disoccupati.

Andrea65

Lo schiavo in catene discuteva con altri come lui per liberarsi della schiavitù, i Partigiani discutevano di come liberarsi del Nazismo, l’ateo italiano di come liberarsi del cattolicesimo, l’ateo medioorientale di come liberarsi dell’Islam, ecc.

Ognuno discute principalmente delle cose che più lo danneggiano e che dopo eliminate otterrebbe un miglioramento della vita, si cerca sempre di andare verso il meglio e mi pare ovvio che se ne discuta.

Ciao a tutti

Stefano Seguri

E’ l’effetto inevitabile della politica sionista (e dei suoi sponsor Usa che hanno il “Dio” biblico nella Costituzione). Può esistere uno stato non costituzionalmente ebraico (dove il concetto giuridico “ebraico” è indissolubile con la questione religiosa)? E l’ipotesi di uno Stato palestinese multinazionale, multilinguistico, a-confessionale, è compatibile o meno con l’attuale ordinamento giuridico dello Stato d'”Israele”? Come devono comportarsi gli atei/agnostici e tutti i combattenti – israeliani o internazionali – della piena separazione tra “Stato” e “religione” in questo caso?
Una versione israeliana dell’Uaar come si comporterebbe?

Gabriele (dottore)

Per questo consiglio di leggere il libro di Shlomo Sand L’INVENZIONE DEL POPOLO EBRAICO.

luca

Shlomo Sand non ha nessuna credibilità. Una marionetta finanziata dai sauditi.

Gabriele (dottore)

Senti, Luca, non dire sciocchezze!
Il suo libro è scritto con una lunga bibliografia alle spalle: sono più credibili i pamphlet pieni di banalità e senza nessuna bibliografia di Orina Fallace?

E quello che dice E’ VERO! Ti sembra normale che una persona possa avere la cittadinanza di quel paese soltanto perché è di origini ebraiche, senza avere mai vissuto realmente in Israele?!

Soqquadro

Quello che dice Sand è smentito da tutti gli storici del mondo, infatti è acclamato solo in ambienti antisemiti.
In più, gli ebrei nel mondo hanno diritto di stabilirsi in Israele e a seguito di ciò, di richiedere la cittadinanza, ma un ebreo- per esempio francese o italiano- che non si trasferisce in Israele non ha la cittadinanza israeliana, ma quella francese o italiana-
Ti sembra normale che un argentino possa avere la cittadinanza italiana soltanto perchè ha avuto un nonno italiano? Perchè questa legge ce l’abbiamo anche noi. E nessuno ha tentato di spazzare via gli italiani dalla faccia della terra.

Gabriele (dottore)

Caro Soqquadro,
a me non sembra che quel libro sia acclamato soltanto in ambienti antisemiti: anzi, un antisemita di certo non va a studiare la storia, ma segue il suo pregiudizio.
Distruggere il luogo comune che gli ebrei di oggi siano gli ebrei di 2.000 ani fa non mi sembra sbagliato. anzi, mi sembra che sia più che giusto.

Certo, gli ebrei hanno il diritto di stabilirsi in Israele, ma ti sembra giusto che una persona appena arrivata in Israele possa già avere la cittadinanza in quanto ebreo? Hai fatto il paragone con quella legge italiana per cui un argentino di origine italiana può avere la cittadinanza italiana, ma quella è una legge del tutto scorretta, che deve essere abrogata.

Soqquadro

Gli antisemiti in realtà sono ricchi di “studi storici”, per tentare di distruggere ciò che la storia dice in realtà. Ti sorprenderà sapere che le bibliografie dei testi addirittura negazionisti (o con quel termine più moderno e più “pulito” di “revisionisti” mettono in bibliografia persino scritti di Primo Levi, ovviamente su cui fanno opportuni taglia-incolla. La stessa cosa che ha fatto Sand.
Riguardo alla cittadinanza, ogni Stato Sovrano dovrebbe decidere autonomamente cosa farne, che sia Italia, Germania, Francia, Israele o Spagna (alcuni degli Stati che, con tempistiche burocratiche diverse, ce l’hanno). Con una differenza: richiedere la cittadinanza israeliana comporta anche (a seconda dello stato medico e anagrafico, d’accordo) l’obbligo di leva… due/tre anni di naja, a seconda del genere, per sè o cmq certi per i propri figli non mi sembrano proprio un guadagno senza alcuna fedeltà alla nazione e al concetto di cittadinanza.

Soqquadro

Esistono associazioni laiche in Israele, perchè il termine “ebraico” è dato dall’appartenenza al popolo, al di là della religione (pertanto ci sono gli ebrei atei e gli ebrei di Gesù, ossia cristiani).
E l’ipotesi di uno stato palestinese multinazionale, multi-linguistico e a-confessionale esiste solo nella testa dei filopalestinesi occidentali: i palestinesi sono i primi a parlare di una futura palestina judenfrei e islamica (non è infatti un caso che gli arabi cristiani siano in crollo numerico…)

Gabriele (dottore)

E che cosa dà l’appartenza a un popolo?

L’origine etnica? Quindi, secondo la tua logica, un italiano che non è nato da genitori italiani, sebbene sia nato e cresciuto in Italia, non è italiano.

stefano

la causa del ritorno al fondamentalismo religioso è sempre la stessa, la paura del diverso (in questo caso gli islamici) e la conseguente paura di perdere territorio potere e soldi (puro istinto di sopravvivenza).
gli animali reagiscono a tutto ciò inasprendo il loro comportamento aggressivo, noi che siamo animali evoluti prima ci rifugiamo nella superstizione chiedendo aiuto all’Altissimo, poi passiamo ai fatti e scateniamo la guerra, con buona pace di chi pensa ancora che le religioni in generale siano fondamentalmente “buone e giuste”.

whichgood

Brutto destino per Israele sarebbe l’involuzione per ignoranza dopo il progresso scientifico e la ricerca che è riuscito a conquistare. Sarebbe una fine tragicomica.

Francesco

l’80% del campione crede nell’esistenza di Dio, il 72 crede nell’efficacia della preghiera, il 67 che gli ebrei siano il popolo eletto, il 65 che la Torah sia un testo divino, il 45 nell’avvento del Messia, 25 che non bisogna mangiare carne di maiale e 20 di essere circondato da un branco di rincogl..niti. 😆

massi

In situazioni di guerra permanente gli integralismi crescono naturalmente.

Soqquadro

Uhm… e noi siamo in guerra con chi? E Olanda e Francia e Svezia? (Che hanno i loro bei problemi a livello di integralismo..)

massi

Noi l’integralismo lo esportiamo e la guerra la chiamiamo “intervento umanitario”.

Soqquadro

Riguardo all’Italia mi riferivo all’integralismo cattolico, che è molto forte. Eppure non siamo in guerra contro nessun Paese cattolico.
Per quanto riguarda Francia, Olanda e Svezia, i problemi di integralismo che la Francia li ha da prima dell’intervento libico (dall’Iraq si è tenuta anche ben lontana), idem l’Olanda, e idem la Svezia (che non hanno partecipato ad alcun conflitto da un po’ di anni)

Maurizio_ds

Beh, Israele sta tornando indietro su parecchie questioni, comprese quelle religiose.

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