Lettera alle scuole sull’ora alternativa, “Avvenire” attacca l’Uaar

Con l’articolo di ieri sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), il quotidiano dei vescovi Avvenire attacca direttamente l’UAAR in merito alla lettera spedita nei giorni scorsi alle scuole, con l’accusa di creare “confusione”.
Attraverso il suo esperto Nicola Incampo, la CEI ammonisce le scuole a non seguire il suggerimento UAAR di consegnare in fase di iscrizione all’anno scolastico 2012/2013 il modello F, modello che informa e dà garanzie a genitori e studenti sulle alternative all’IRC, sostenendo che devono limitarsi a consegnare il modello E, relativo alla sola scelta  di frequentare o meno l’insegnamento religioso conforme alla dottrina della Chiesa cattolica. Non solo, la CEI arriva a sostenere che l’attività didattica alternativa all’IRC (cd. ora alternativa) non può nemmeno essere inserita nel Piano dell’Offerta Formativa (POF) delle scuole, come già i più attenti istituti scolastici fanno e come l’UAAR invitava a fare nella lettera presa di mira da Avvenire.
Curiosamente l’esperto CEI richiama il passo della legge 121/1985 che,  relativamente alla scelta di frequentare o meno l’IRC, stabilisce che non «possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione».
Premesso che forse è sfuggita all’esperto CEI la legge 281/1986, che stabilisce che entrambi i moduli “devono essere allegati alla domanda di iscrizione”, l’UAAR sostiene una posizione di chiara tutela del diritto all’istruzione e a alla libertà religiosa di alunni e famiglie: se non deve esserci discriminazione sulle conseguenze della scelta se frequentare o meno l’IRC, non è pensabile silenziare l’informazione e la garanzia delle alternative all’IRC e non è pensabile bandire le attività didattiche alternative alla religione cattolica dai POF.
Per la CEI queste informazioni e garanzie, se fornite dai dirigenti scolastici, genererebbero “confusione”. Un modo bizzarro di definire la possibilità di non essere costretti a frequentare l’IRC, frequenza basata proprio sul condizionamento e sulla mancanza di tutela e informazione da parte delle istituzioni.
L’UAAR ribadisce l’invito rivolto ai dirigenti scolastici italiani: informate e date garanzia a genitori e studenti sulle alternative alla religione cattolica, fornite il modello F in fase di iscrizione all’anno scolastico 2012/2013 e distribuitelo anche a chi già frequenta il vostro istituto perché possa liberamente scegliere per l’ora alternativa, inserite dettagliate informazioni sull’ora alternativa nei POF e fate in modo che fin dal primo giorno dell’anno scolastico 2012/2013 gli studenti dell’ora alternativa e dello studio assistito abbiano un docente dedicato.

Roberto Grendene, responsabile campagne Uaar

136 commenti

Diocleziano

Tutto da ridere: la cei ridotta a indurre a nascondere le corrette informazioni per mıserabıIi interessi di bottega! Eppure con le loro palandrane nere, anelli, catene e croci d’oro parevano personcine tanto a modo… Su dai, bagnasco, dicci che certe mascaIzonate voi non le fate.

Otzi

…guarda, Diocleziano, che sta scritto nella bibbia (proprio nel NT), parola di dio, che si può ricorrere anche alla menzogna, al subtefugio purchè dio sia predicato a tutti… E il signor Bagnasco è un campionedi fedeltà.

Gérard

Questo mi è sfuggito ! Allora la Takkyia islamica non è una novita religiosa …!!! Tanto di preti bugiardi sono tanti ( Vedi il prete che aveva detto a suoi parrocchiani che andava fare un ritiro spirituale e che invece ando a fare una crociera sul Concordia..!)

Bruno Rapallo, apostata e ateo

… caro Gérard (con cui condivido almeno un 12 % di patrimonio genetico francese),
l’equivalente della “Taqiyya” islamica (già implicita nel Corano e poi teorizzata intorno al 765 d.C. inizialmente tra gli Sciiti) nel mondo cristiano si chiamava “Nicodemismo” (dal nome del dissimulatore fariseo Nicodemo), termine poi introdotto nell’uso corrente forse da Calvino o dai suoi seguaci nella prima metà del XVI secolo per indicare i protestanti timorosi di persecuzioni cattoliche che dissimulavano il proprio credo riformista, ma già nei primi secoli dell’era cristiana svariati Padri della Chiesa praticarono sistematicamente e talora persino teorizzavano la “pia fraus ad maiorem Dei gloriam” ovvero la “pia frode per la maggior gloria di Dio”; anche nel mondo ebraico mi pare di ricordare che esistessero pratiche analoghe di dissimulazione (con funzione difensiva dalle persecuzioni religiose), ma non ne ricordo più il nome in ebraico e forse qualcuno di madre-lingua potrebbe rammentarcelo …

lumen rationis

Per le religioni informazione = confusione, dove per confusione occorre leggere libera scelta informata.
Se le pecorelle vengono informate si rischia che ne gregge non rimangano in molti.

Roberto Grendene

esatto
vale per l’8×1000, vale per l’IRC, vale per la velenosa sussidiarietà che sta ammorbando il nostro Paese

Mauro Ghislandi

C’è un solo punto su cui ho qualche dubbio interpretativo. La legge18 giugno 1986 n. 281, che coniene un solo articolo, al comma 4 recita “I moduli relativi alle scelte di cui ai precedenti commi devono essere allegati alla domanda di iscrizione.”. Secondo me ció significa che all’atto della consegna della domanda di iscrizione lo studente (qui si parla delle scuole superiori) che consegna la domanda deve contestualmente allegare gli eventuali moduli E e F. Estendere l’interpretazione all’obbligo da parte delle scuole di consegnare insieme al modulo di iscrizione anche i moduli E e F non è chiaramente indicata.
Rimane condiviso l’obbligo generale da parte delle scuole di fornire informazioni complete e chiare.
In ogni caso, il problema sará superato quando arriverá a regime l’iscrizione via web (finalmente…).

ΔΙΩRAMA

Ciao Mauro,
non vedo questi dubbi interpretativi.
Il comma 4 prevede di fare riferimento ai precedenti commi (dall’1 al 3, quindi anche il 3). Il comma 5 è ancora più chiaro: per i minori l’iscrizione deve contenere “la specifica elencazione dei documenti allegati di cui ai commi 1, 2 e 3”, altrimenti il genitore o chi ne fa le veci non adempirebbe alla “responsabilità educativa”.

Il dubbio mio: qual è la differenza tra il comma 1 e i commi 2 e 3 se nel comma 1 c’è scritto “a richiesta dell’autorità scolastica” e negli altri due no? Cosa vuol dire “a richiesta dell’autorità scolastica”? Ad ora sospendo il giudizio.

Legge 18 giugno 1986, n. 281

Art. 1.-

1. Gli studenti della scuola secondaria superiore esercitano personalmente all’atto dell’iscrizione, a richiesta dell’autorità scolastica, il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

2. Viene altresì esercitato personalmente dallo studente il diritto di scelta in materia di insegnamento religioso in relazione a quanto previsto da eventuali intese con altre confessioni.

3. Le scelte in ordine ad insegnamenti opzionali e ad ogni altra attività culturale e formativa sono effettuate personalmente dallo studente.

4. I moduli relativi alle scelte di cui ai precedenti commi devono essere allegati alla domanda di iscrizione.

5. La domanda di iscrizione a tutte le classi della scuola secondaria superiore di studenti minori di età – contenente la specifica elencazione dei documenti allegati di cui ai commi 1, 2 e 3 – è sottoscritta per ogni anno scolastico da uno dei genitori o da chi esercita la potestà, nell’adempimento della responsabilità educativa di cui all’art. 147 del codice civile.

6. Sono abrogate le disposizioni in materia di iscrizione nonché ogni altra disposizione in contrasto con la presente legge.

Francesco S.

Se forniscono un modulo (E) devono fornire anche l’altro (F).

Il Filosofo Bottiglione

infatti, la scuola è tenuta a dare la massima informazione. quindi i moduli di domanda devono essere consegnati nella loro completezza. che direbbe la CEI di una scuola che consegnasse, insieme al modulo di domanda, solo l’allegato F ?

il problema della CEI è che alle superiori religione la fanno in pochi e alle medie si vede fin troppo bene che è un’ora in cui si paga doppio (due insegnanti). alle elementari ancora la pezzano in modo strano ma lì, addirittura, sarebbero due ore che costano doppio.

il loro rischio è che la gente, di questa farsa, cominci ad accorgersi.

per l’iscrizione on line, mi pare che sia stata attivata per finta, ossia che in proposito il ministero non abbia ancora predisposto strutture veramente funzionanti. comunque è da pensare (con qualche dubbio, però, visto certi flop informatici delle pubbliche amministrazioni) che nel giro di poco tempo sia avviata seriamente.

Roberto Grendene

ma noi non abbiamo sostenuto che e’ obbligatorio per legge

abbiamo invitato i dirigenti scolastici a fornirli e includere nel POF ampia descrizione dell’ora alternativa (che potrebbe essere attuata o, a titolo di concreta possibilità, che è stata attuata negli anni scolastici precedenti)

è la CEI che con un messaggio trasversale dice ai dirigenti scolastici “non fatelo” perche’ la legge non lo prescrive (ma mica lo vieta!)

il succo è che la CEI vuole vietare che si parli e si informi delle alternative all’IRC, in particolare quando è il momento di prendere la decisione e logicamente ci si chiede: “ma se scelgo di non sottoporre mio figlio all’insegnamento religioso cattolico, la mia scuola cosa mi offre e che diritti ho?”

ignazio

La solita prepotenza e arroganza dei preti, cosa che mi è apparsa subito chiara proprio dagli insegnati di religione fin dai primi anni della scuola media. Tutto sommato ringrazio gli insegnati di religione che ho avuto perchè mi hanno aperto gli occhi mostrandosi in tutta la loro falsità, arronganza, prepotenza ed egosimo.
Forse dovremmo imparare i loro metodi.

ΔΙΩRAMA

Sottolineo la viscidità dell’affermazione del sig. Incampo: la scelta sulle attività alternative “è un [NdR: mero] aspetto organizzativo dell’attività scolastica e di gestione degli studenti” che non “riguarda un diritto costituzionale”.

Il Filosofo Bottiglione

sempre viscidi. come quando mettono ovunque i simboli della loro religione, la cosa non riguarda la laicità dello Stato e la sua imparzialità dello stato rispetto ai credo religiosi. è una faccenda di arredo o, addirittura, il simbolo religioso è simbolo di laicità.

sono arrivato ad una sola conclusione: il crocifisso è simbolo di falsità.

Roberto Grendene

e dire che il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Bologna, ricevendo Scuola e Costituzione, l’UAAR, la Chiesa Metodista, la Comunità Ebraica ci disse invece che era diritto costituzionale anche garantire l’attività didattica alternativa

il che è ovvio: se deve valere la non discriminazione, non puo’ esserci il diritto solo da una parte

faidate

In un certo senso è vero: tutto l’insegnamento, a differenza della manipolazione, crea dubbi, quindi iniziale confusione. Dire a un ragazzino che l’uomo è un prodotto dell’evoluzione biologica crea più confusione che dirgli che l’ha creato dio.
Da un punto di vista pratico, penso che l’Uaar potrebbe, con l’impegno dei suoi presidenti onorari e di altri volontari (come sta facendo Fabio Milito Pagliara) fornire copioso materiale didattico ai professori impegnati nell’ora alternativa ed eventualmente argomenti da sviluppare organicamente. Inoltre fornire l’appoggio in rete per lo scambio fra i docenti che partecipano.

Mauro Ghislandi

Nego assolutamente, per esperienza diretta come padre di tre figli, che i ragazzini o addirittura i bambini siano confusi dal sentirsi dire che sono prodotto dell’evoluzione. I bambini sono grandi osservatori e la somiglianza che notano tra loro stessi e le scimmie li porta naturalmente a chiedersi se non siamo un po’ “parenti”. Posto che nessuno piú (almeno qui da noi) vive in un ambiente in cui si puó credere al “fissismo”, la conclusione viene quasi da sola.

faidate

E’ anche la mia esperienza con 4 figli e 7 nipoti. Purtroppo Joesph non l’ha ancora recepito. Sarà duro o in malafede?

Enrico

Quando crescono e capiscono di scienza si chiedono poi: Darwin con che modelli matematici ha descritto l’evoluzione?

Southsun

@ Enrico.

I miei cugini invece si chiedono “con che modelli matematici la Chiesa ha per secoli imposto la Genesi biblica a interi popoli”?

Io rispondo sempre: “ha usato non i modelli matematici ma quelli militari”.

Roberto Grendene

confermo anche per i miei due figli

ricordo quando mio figlio, verso i 6 anni, rispose all’anziana signora che riproverava dei bimbetti di non comportarsi come animali: “ma noi siamo animali”

fab

Enrico, vediamo di darci una sveglia.

Primo, la matematica non è necessaria per la verità.
Secondo, Darwin non ha usato matematica, i darwinisti sì. Tanto per cominciare, J. B. S. Haldane, R. A. Fisher e S. Wright. “The causes of evolution” di Haldane è tuttora in vendita, essendo stato ristampato dalla Princeton University Press, e si può comprare facilissimamente on line; costa pure poco.
Terzo, il negare l’evoluzionismo ormai ha la stessa accettabilità sociale del sostenere di essere stati rapiti dagli alieni.

faidate

@Enrico
Poi leggono che Darwin ha aperto una strada, poi sono venuti anche altri, e non è ancora finita. E’ un aggiornamento, un po’ come il nuovo testamento ha aggiornato l’antico (e poi si è fermato lì)

Otzi

Mauro, confermo quanto dici per personale parentale esperienza viva. Talvolta penso incantato: “ma che succede in questo bambino: ho la sensazione che il suo cervello lotti contro tutto per farsi…luce”. Baleni.

Enrico

*Roberto Grendene

Visto che siamo animali immagino che lei allora accetti che ogni anno si faccia u torneo tra maschi ed il vincotore potrà accoppiarsi con tutte per finalità riproduttive.

* fab

Allora siamo lontani dalla scienza galileiana. Allora mi aspetto una serie di equazioni chiniche che corroborate da dati termodinamici mi spieghini come dal brodo primordiale si è avuto lo sviluppo della tiroide.

FSMosconi

@Enrico

Visto che siamo animali immagino che lei allora accetti che ogni anno si faccia u torneo tra maschi ed il vincotore potrà accoppiarsi con tutte per finalità riproduttive.

A dire il vero questo era la base dell’onore sessuale.
O pensi che tali regole fossero state inventate così a muzzo?

Allora siamo lontani dalla scienza galileiana.

A dire il vero la scienza puramente galileiana è stata superata come la concepiva il suo fondatore da un pezzo.
O ritieni che gli oscillatori siano alla portata di tutti?

Allora mi aspetto una serie di equazioni chiniche che corroborate da dati termodinamici mi spieghini come dal brodo primordiale si è avuto lo sviluppo della tiroide.

Per saperlo bisognerebbe sapere la condizione di partenza.
Il che come ben immagini è un po’ difficile da sapere…
O hai un coniglio nel cilindro?

ShadowRider

@Enrico: Probabilmente Darwin non aveva gli strumenti teorici per costruire un modello della teoria dell’evoluzione così come lo intendiamo oggi. Non per sua colpa, ma perchè non erano stati ancora inventati. Del resto all’epoca non era nota nemmeno l’esistenza del DNA (la cui scoperta fu peraltro dovuta in gran parte all’esistenza della teoria dell’evoluzione). Se la scienza fosse dogmatica come la religione, questo sarebbe un problema, ma per nostra fortuna la scienza stessa è evoluzionistica, e nuovi scienziati possono affinare o rivoluzionare vecchie teorie senza essere messi al rogo.
Lei vuole modelli matematici dell’evoluzione? Io non sono un biologo, solo un mediocre ingegnere, ma mi basta andare su Google e digitare “evolution mathematical model” ed eccomi apparire davanti centinaia di documenti peer-reviewed che parlano proprio di questo argomento. Contento? No, non mi ringrazi, per così poco…

fab

Enrico, non ho più parole. “Allora”? “ALLORA”??? Ti è chiaro che “allora” indica un’implicazione e sostenere l’esistenza della biomatematica NON IMPLICA essere lontani dalla scienza galileiana (fra l’altro, Galileo usava più o meno la stessa matematica di Darwin, cioè niente)?
In ogni caso, l’evoluzione NON C’ENTRA CON L’ORIGINE DELLA VITA. Se chiedi equazioni sull’evoluzione, non puoi aspettarti di avere equazioni sull’origine della vita. E’ l’ABC del sapersi spiegare. Quindi niente brodo primordiale, si parte dal DNA.
Sempre su questa linea, prima chiedi equazioni, poi leggi chimiche e termodinamiche. DECIDITI!
Le leggi biomatematiche non hanno bisogno di chimica o termodinamica; sono equazioni differenziali che impiegano essenzialmente tassi di crescita e dimensioni delle popolazioni. Il tuo paradigma scientifico è assolutamente inadeguato al contesto.

FSMosconi

@Diego

Precisa: senza il trucchetto dei liquidi non newtoniani… 😉

Enrico

*FSMosconi

l’onore sessuale non si basa sulla promiscuità.

Galileo è ancora valido quando afferma che la scienza parla con formule o numeri. Non parlo di relatività galileiana ma del concetto di scienza.

*Shadowrider

Darwin credeva di fare scienza senza usare la matematica e comunque i modelli citati sono comunque parziali non descrivono come il DNA si è formato.

*fab

Sia equazioni chimiche termodinamiche èper spiegare un fenomeno. Se io desrivo un fenomeno uso queste formule ed altre, quelle da voi citate sono leggi matematiche serie ma che comunque possono spiegare solo un pezzo dell’evoluzione limitandosi a pochi caretteri magari di specie con riproduzione noin sessuata.

FSMosconi

@Enrico

l’onore sessuale non si basa sulla promiscuità.

Si basa però sul mantenere lo stesso partner fedele appunto per quello scopo. O ritieni che in altre epoche si ritenesse un bene avere più figli a prescindere così perché gli andava?

Galileo è ancora valido quando afferma che la scienza parla con formule o numeri. Non parlo di relatività galileiana ma del concetto di scienza.

A me risulta che la scienza parli per modelli, non so te…

ShadowRider

@Enrico: Darwin ha usato gli strumenti che aveva a disposizione producendo un modello del mondo fisico che altri, in seguito, hanno validato con strumenti più avanzati. Dato che, come dicevo, la scienza non è dogmatica, la teoria dell’evoluzione è stata sviluppata al di la’ di quanto Darwin avrebbe mai potuto sognare ed è ormai vera a prescindere da qualsiasi cosa Darwin abbia mai detto o non detto. Quindi, se (come mi sembra di capire) lei sta cercando di mettere in dubbio la validità del modello evoluzionistico, le consiglio di tentare un approccio diverso da “Darwin si è sbagliato”.
Origine del DNA? Chiedo venia, ma quando lei ha chiesto ‘modelli matematici dell’evoluzione’, credevo sapesse di cosa stava parlando. Come credo le sia già stato spiegato, la teoria dell’evoluzione non si occupa direttamente dell’origine del DNA. Comunque non c’è problema: se vado su Google e cerco “DNA origin”, trovo parecchia roba. Purtroppo c’è della porcheria creazionista frammischiata al resto, probabilmente perchè non essendo del settore uso terminologia impropria. Mi sembra comunque ci sia parecchio, non trova?

Enrico

Se studiava poteva usare molti più strumenti matematici come calcolo differenziale ed integrale già noti all’epoca, comunque non esiste un modello che spieghi i passaggi in maniera univoca da brodo primordiale ad orgamismi viventi pluricellulari.

*FSMosconi

Ha letto cosa ho scritto?

ShadowRider

@Enrico: immagino che il suo commento delle 20:33 sia una qualche forma di risposta al mio. Ribadisco: la teoria dell’evoluzione è valida a prescindere da qualsiasi cosa Darwin abbia fatto o non fatto. Non mi è chiaro perchè si ostini in questo accanimento autolesionistico.
Dal brodo primordiale agli organismi unicellulari? Scusi, ma lei prima mi ha parlato di modelli matematici dell’evoluzione, poi di origine del DNA e ora mi parla di brodo primordiale e organismi unicellulari, come se fossero il medesimo argomento. Ho come l’impressione che lei non sappia gran che di queste cose. Non una colpa in se stessa, nemmeno io ne so gran che, ma almeno io lo ammetto…comunque: lei dice che non esistono (ancora) modelli completi che spieghino questo processo o quest’altro. Immagino che lei, prima di fare una simile affermazione, abbia abbondantemente consultato la vastissima letteratura scientifica sull’argomento, giusto? Bene, prendendo per buono (per “atto di fede”, per usare un’espressione cara ai credenti…) che lei lo abbia fatto e che quanto dice sia vero (e sappiamo che il vero credente non mente mai, giusto…?), mi sembra comunque che ne si sappia già parecchio. E gli scienziati continuano a lavorare, presto o tardi quel ‘modello completo’ che lei agogna sarà realtà. Lei pensi: un secolo e mezzo fa nemmeno avevamo idea che esistesse qualcosa come l’evoluzione. Mezzo secolo fa non sapevamo che esistesse il DNA. E guardi quanto sappiamo adesso. Pochi secoli di progresso scientifico ci hanno fatto scoprire autentiche meraviglie. Quante cose ancora scopriremo nell’arco delle nostre vite?
Visto che siamo in argomento, mi associo alla richiesta già fatta da qualcuno: dove trovo nei suoi libri sacri i modelli matematici del camminare sulle acque e dello scacciare i demoni…?

FSMosconi

@Enrico

Sei cosciente che il concetto modello e il concetto matematica non sono di per sé sinonimi o non sei ancora arrivato a questo livello d’astrazione?

Enrico

Quindi ammettete le lacune della teoria di Darwin. Galileo non aspetto secoli a legare formule matematiche con fenomeni ossevabili e misurabili.

Osvaldo

@ Enrico

Come ti è stato fatto notare, dovresti sapere che la teoria dell’evoluzione non si occupa di spiegare come è nata la vita ma di come questa si è modificata fino ad assumere le forme che oggi osserviamo, assumendo che la vita abbia avuto inizio in qualche modo.
Se non sai di cosa stai parlando e poni questioni sballate fai solo brutte figure.

nightshade90

@enrico

non so se lo hai notato, ma anche la teoria cellulare è un “modello” non basato su base matematica, eppure non mi pare che ci sia nessuno a sostenere che quella cellulare non sia una teoria valida perchè non matematica. idem per tutta la biologia e gran parte della medicina (non esistono modelli matematici sul funzionamento del sistema circolatorio i neuronale. eppure la medicina non è certo l’ultima ruota del carro della scienza).

questo perchè, come tu nella tua ignoranza non sai e non puoi capire, la scienza non si basa solo sulla matematica ma semmai sui modelli che meglio si adattano all’osservazione della realtà. e non sempre debbono essere modelli matematici

ShadowRider

@Enrico: Naturalmente la teoria dell’evoluzione come Darwin l’aveva formulata aveva delle lacune. Anche la teoria dell’evoluzione odierna ha delle lacune. Ogni teoria scientifica ha delle lacune, specie quando viene formulata per la prima volta. Mi tocca ripetermi (pare che con lei sia spesso necessario…): la scienza non è dogmatica. La scienza non afferma la propria perfezione, ne’ presume di sapere già tutto quel che è possibile sapere, ed è questa la sua prima forza. A differenza della religione rivelata, che ritiene il proprio testo sacro perfetta e immutabile parola della propria divinità, e che quindi non può progredire, la scienza lavora costantemente per migliorare ed estendere la propria comprensione dell’ Universo. Ogni giovane scienziato sa, quando inizia il proprio lavoro, che ci sarà sempre qualche fenomeno ancora inspiegato su cui indagare, qualcosa di nuovo da scoprire, un nuovo tassello da aggiungere al mosaico sempre più ampio dell’umano sapere. Io trovo tutto questo meraviglioso, ma capisco che chi indossa il burqa mentale della superstizione possa non comprendere. Per questi ultimi provo una certa pietà, che mi spinge a tentare di spiegare, per quel poco che posso, come stiano realmente le cose…

Reiuky

Enrico, la teoria della tettonica a placche non è in grado di spiegare l’esistenza dei vermi. Quindi, per la sua logica, essa è una teoria lacunosa? O forse la teoria della tettonica a placche si occupa, appunto, di tettonica a placche?

schiaudano

“Se studiava poteva usare molti più strumenti…”

Anche tu avessi studiato saresti riuscito ad esprimerti meglio.

Enrico

*Osvaldo

Ma allora la teoria si ferma ad un certo punto della storia? Ad es fino ad un certo punto vale prima non si sà?
Io parlo di DNA perchè le differenze del DNA possono esprese su base matematica non mi sembra che Darwin nel suo libro abbia usato una scrittura matematica per spiegare le sue osservazioni.
Es ha mai misurato la lunghezza delle ossa di 2 speci differenti per poi con una correlazione matematica spiegare il punto del loro antenato comune.

*NIghtsade90
Per descrivere una cellula si usano numeri non parole. Se uno deve descrivere l’ierazione eletromagnetica usa parole o formule matematiche?

*Shadowrider

Quindi ammette la ascientificità della teoria darwiniana? Dogmatico è a mio parere chi fà di Darwinuomo a scientifico un feticcio.

*Reuiky

Io affermo che Darwin non spiega nulla il resto non c’entra.

ShadowRider

@Enrico: Dalla sua risposta deduco che non ha letto, o se ha letto non ha compreso, quanto ho tentato di spiegarle. Lei sembra avere idee molto confuse, per non dire grossolanamente errate, sulla scienza in generale e sulla teoria dell’evoluzione in particolare. All’epoca di Darwin non era nota l’esistenza del DNA, e non esistevano strumenti adatti a scoprirlo, quindi di certo non poteva essere elaborato un modello (fisico, chimico o matematico) del suo comportamento. Quanto alla sua bislacca idea di misurare le ossa e tentare di trarne correlazioni, perfino uno come me la cui biologia è ferma alle superiori si rende conto che sarebbe del tutto inutile. Direi proprio che lei non sa di cosa sta parlando e, quel che è peggio, pretende con arroganza di sentenziare su cose che ignora.
Quanto a Darwin, come le ho ripetuto più volte nessuno scienziato (e nessun razionalista degno di questo nome) lo eleva a ‘feticcio’. Darwin è stato un brillante naturalista le cui scoperte hanno permesso lo sviluppo di discipline nuove (tra cui la genetica); tutti noi beneficiamo quotidianamente dei benefici derivati, più o meno direttamente, dal suo lavoro. Per questo la sua memoria viene onorata. Ovviamente, nei decenni trascorsi dalla sua morte, altri hanno portato avanti il suo lavoro scoprendo cose che Darwin nemmeno avrebbe potuto immaginare. Oggi il lavoro di Darwin è abbondantemente superato e la sua lettura ha un valore puramente storico (allo stesso modo in cui il sottoscritto osserva con ammirazione i velivoli in legno e tela dei pionieri dell’aviazione). Tutto qui, nessuna venerazione, nessun ‘feticcio’, nessun dogma.
Un’ultima cosa: ovviamente la teoria dell’evoluzione ha dei limiti nella sua applicazione, come tutte le teorie scientifiche. Anche le leggi di Newton hanno dei limiti nella loro applicazione. Questo non le rende certo meno valide. Come può pensare di attribuire pantenti di ‘ascientificità’ quando sembra ignorare i fatti basilari della scienza?

ShadowRider

Correggo: “…beneficiamo delle innovazioni…”, non “..dei benefici…”

FSMosconi

@Enrico

Notizie dell’ultim’ora:

biologia fisica ≠ sperimentale

fab

Enrico, intanto cerca di scrivere in modo che si capisca qualcosa; pasticciare come fai tu è l’equivalente del non lavarsi nella vita reale. Poi, il tasso d’incremento scientifico rispetto alle spiegazioni religiose è comunque esattamente infinito. Infine, la prendi proprio storta, perché le equazioni in questione non soltanto considerano le specie sessuate, ma anche vari casi delle stesse; l’obiettivo si può raggiungere ad esempio con le equazioni differenziali stocastiche, ma può anche bastare meno. Senza contare che qui parliamo di studi pionieristici di quasi un secolo fa, oggi molto più avanzati. E il “pezzo” dell’evoluzione che spiega il passaggio da una specie ad un’altra spiega anche tutta l’evoluzione dal DNA alla vita attuale, nello stesso modo in cui il principio d’induzione su un passaggio da n a n+1 dimostra la validità di una proprietà per tutti i numeri naturali.

Osvaldo

@Enrico

Mi sembra che nel tuo caso si l’ignoranza dell’argomento (io di certo non sono un esperto in evoluzione, ma almeno i concetti fondamentali li conosco) renda ogni discussione abbastanza inutile. Ti consiglio di informarti meglio per poi eventualmemente proporre delle questioni intelligenti.

Sulle domande, molto in breve:
La teoria naturalmente è sempre valida, ma essa semplicemente non si occupa del problema di come è nata la vita. Cioè, parte dal presupposto che la vita sia iniziata in un momento nel tempo e cerca di spiegare come questa si sia modificata nel tempo. Dunque, prima della nascita della vita non ha senso parlare di evoluzione.
Darwin non usava la scrittura matematica per esprimersi. Anzi pare che detestasse proprio la matematica. Tuttavia ciò non gli ha impedito di formulare un teoria che è piena zeppa di concetti matematici, che sono stati sviluppati da chi ha proseguito il suo lavoro. Addirittura alcuni suoi esperimenti sulle piante, per come lui li impostò, sono stati alla base del successivo sviluppo della statistica sperimentale in matematica.

nightshade90

@enrico

per descrivere una cellula si usano parole non numeri.

i numeri si usano solo per definire le dimensioni, e al massimo per bilanciare le reazioni chimiche, e avolte per formulare modelli semplificati che rappresentino un funzionamento simile a quello degli organi (ad esempio una rete neurale). tutto il resto del modello è definito a parole, così come è definito a parole lo sviluppo della rete circolatoria.

Enrico

*Osvaldo

Scienza senza matematica quindi?

*Shadowrider

La scienza descrive la realtà tramite numeri non tramite visioni di somiglianza. Certo se voglio descrivere un animale lo descrivo coi numeri non mediante le parole sembra ed assomiglia.

*Nightsade90

Se un medico dice tachicardia significa che le pulsazione sono maggiori di un certo numero. Le reazione chimiche non sono altro che equazioni. L’elettromagnetrismo si descrive con numeri correlati tra loro mediante formule matematiche non parole.

FSMosconi

@Enrico

Mi viene da chiedermi se sei rimasto al pitagorismo…

Nel linguaggio comune, la parola teoria può essere utilizzata per insinuare che una determinata idea o un concetto non abbia alcun fondamento o prova, mentre nel gergo scientifico tale parola indica un insieme di descrizioni e modelli che hanno una solida base empirica, e cioè:
parsimonia, cioè l’utilizzo del minor numero di ipotesi per spiegare un fenomeno (il cosiddetto rasoio di Occam);
consistenza, cioè la mancanza di contraddizioni logiche e la capacità di spiegare anche i fenomeni precedentemente osservati e spiegati in altro modo;
pertinenza, cioè la capacità di spiegare il fenomeno osservato;
testabilità e falsificabilità, cioè la possibilità di testare e confutare la teoria;
riproducibilità, cioè la capacità di fare previsioni che possano essere testate da ogni osservatore, anche in un futuro indefinito;
modificabilità e dinamicità, cioè la possibilità di essere modificata in seguito a nuove osservazioni;
l’assunzione che le precedenti teorie siano approssimazioni, e la possibilità che lo stesso sia detto da una futura teoria;
l’incertezza di tale teoria, che dunque non assume un valore di verità assoluta.
Solitamente, una teoria che non soddisfi tutti questi criteri non rientra nell’ambito della scienza.

http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria

Come puoi vedere, l’idea della necessità incombente della matematica non appare.
Che sia un complotto massonico-ateo-comunista?

Enrico

Se lei deve descrivere un fenomeno cosa usa le parole tipi (grande grosso piccolo) oppure dei numeri?

Per desrivere u nfenomeno scientificamente si usano numeri non chiacchere.

FSMosconi

@Enrico

Si usano parole chiare, semplici e senza dubbio senza l’uso di metafore e similitudini alle quali lei s’è inchiodato.
Le metafore lasciamole alla letteratura.
Per fare un esempio:

I mammiferi (Mammalia, Linnaeus 1758) sono una classe di vertebrati appartenente al phylum dei Cordati, a diffusione cosmopolita.

http://it.wikipedia.org/wiki/Mammifero

Vede numeri lei o ha deciso di entrare definitivamente nella Scuola di Siracusa?

Enrico

Questa è una definizione che non dice nulla cosi come è scritta non consente di di dire se un vetebrato è mammifero o meno.

Osvaldo

@Enrico

Semplificando, scienza piena di matematica che però Darwin espresse a parole, senza l’uso di numeri o equazioni. Il concetto stesso di evoluzione tramite selezione naturale può essere espresso nei termini di un algoritmo estremamente complesso.

ShadowRider

@Enrico: vedo che altri hanno già risposto, ma aggiungo comunque la mia. Lei dice che la scienza descrive la realtà attraverso ‘numeri’. Direi che questo prova la sua confusione sull’argomento, ma potrei sbagliare. Pertanto, la invito sulla base dell’esempio fatto da FSMosconi a descrivere un mammifero in termini matematici. Faccia con comodo, si prenda tempo, tra una decina d’anni mi dice a che punto è arrivato.
Nel frattempo le ricordo quanto detto nel mio primo post: basta cercare “evolution mathematical model” per trovare quei modelli matematici che lei sembra considerare tanto importanti (anche se li ha curiosamente ignorati prima…).
Se poi vuole insistere con Darwin, le faccio notare che Darwin non aveva una formazione in matematica (a quell’epoca si pensava che un naturalista non ne avesse bisogno) e che non esisteva ancora l’idea di creare modelli matematici dei fenomeni biologici; Darwin tuttavia, come ha già fatto notare Osvaldo riuscì a ricavare dalle proprie osservazioni una serie di leggi che, pur non essendo scritte in termini matematici rigorosi, potevano essere facilmente tradotte in questo modo, cosa che hanno fatto i suoi successori. In effetti possiamo dire che Darwin superò i limiti intrinseci nel modo di pensare della propria epoca, aprendo la strada a un nuovo modo di intendere la biologia.
E, comunque, come le ho già fatto notare, i limiti veri o presunti (più presunti che altro, in effetti…) dell’opera di Darwin non hanno più alcuna attinenza con la validità della teoria evolutiva.

paniscus

Visto che siamo animali immagino che lei allora accetti che ogni anno si faccia u torneo tra maschi ed il vincotore potrà accoppiarsi con tutte per finalità riproduttive.

Perché, “gli animali” fanno così?
TUTTI gli animali, allo stesso modo?

Ma un minimo di studio della biologia, proprio no?…

Lisa

paniscus

Visto che siamo animali immagino che lei allora accetti che ogni anno si faccia u torneo tra maschi ed il vincotore potrà accoppiarsi con tutte per finalità riproduttive.

Perché, “gli animali” fanno così?
TUTTI gli animali, allo stesso modo?

Ma un minimo di studio della biologia, proprio no?…

Lisa

Roberto Grendene

@ paniscus

a parte il pressapochismo, sintomatica anche l’ossessione per il sesso
che so, poteva portare l’esempio di mangiare e prede crude, invece no, sbuca ancora l’ossessione per l’accoppiamento

Enrico

Il comportamento sessuale è uno dei comportamenti fondamentali della persona. Io mangio carne cruda anche se condita ma mi sento superiore agli animali e certamente non riduco il sesso a frutto di un singolar tenzone.
Comunque Grenedene ritiene giusto degradare la donna a preda dell’uomo più forte?

FSMosconi

@Enrico

Il comportamento sessuale è uno dei comportamenti fondamentali della persona.

Vero. Così com’è anche vero che però parlarne di continuo non è indice di equilibrio. O sbaglio?

Io mangio carne cruda anche se condita ma mi sento superiore agli animali

Un bel paradosso visto che gli animali per quel che riguarda le scelte alimentari non ti sono così lontani. E non vuole essere un offesa, sia chiaro…

e certamente non riduco il sesso a frutto di un singolar tenzone.

E tutte le manfrine sull’onore?

Comunque Grenedene ritiene giusto degradare la donna a preda dell’uomo più forte?

Guarda che pure in natura esiste la scelta del partner: se anche vincesse sarebbe la femmina scegliere in base a quel metro di giudizio (vittoria tenzone = forza = capacità di difendere la prole e procurare cibo) e certo non dipende unicamente dal maschio, visto che non tutti gli animali usano questo escamotage evolutivo…

Enrico

Mosconi ho capito lei ritiene lecito che la donna sia posseduta dal più forte e basta. Ecco come il darwinismo ha portato agli orrori del secolo scorso: il più forte deve vincere.

FSMosconi

@Enrico

Descrivere un fenomeno naturale (da lei malamente interpretato visto c’ho detto che senza la femmina oggetto della disputa a lanciare la sfida i tenzoni non ci sarebbero) non significa voler applicare l’equivalente legislativo e sociale di questo – giusnaturalismo, che se permette ritengo un po’ retrogrado -. O abbiamo bisogno dei disegnini per capirci?

Ecco come il darwinismo ha portato agli orrori del secolo scorso: il più forte deve vincere.

Tolto che il suo è un Ad Consequentiam senza possibilità di smentita, a me risulta che nel secolo scorso Darwin e successori non fossero molto capiti: così non fosse si sarebbe preferito il più adatto vale a dire il più meritevole come unità di misura non certo il più forte.
Ma devo sempre stare qui a spiegargli l’acqua calda?

Enrico

Quindi i vari darwinisti sociali non avevano capito molto del darwinismo?

Una teoria scientifica è neutra stà all’uomo decidere come usarla, usarla come sostenete voi riduce l’uomo ad animale facendogli perdere la sua unicità aprendo cosi la strada all’eutanasia, all’aborto alla selezione della razza.
Comunque l’omo non lo riduco ad animale.

gmd85

Per come la vedo io, non sarebbe una cattiva idea creare dei corsi senza l’IRC. Potrebbe essere una buona base per l’istituzione di una scuola davvero laica. Lo so, forse sarebbe discriminatorio e ghettizzante, ma, purtroppo, un atteggiamento pioneristico ci vuole.

Roberto Grendene

Lo Stato è obbligato a fornire l’IRC, ossia l’insegnamento religioso cattolico, in tutte le scuole di ogni ordine e grado 🙁

E’ un obbligo da medioevo, di derivazione concordataria
E per abbattere il Concordato il primo passo è mostrare il vero volto dell’IRC, dell’8×1000, della norma salva-preti e di tutti i privilegi per le religioni
Proprio quello che l’UAAR ha fatto e sta facendo sempre più efficacemente
Proprio quello che la CEI vuole mettere sotto silenzio

Stefano Grassino

Scusa Roberto, un chiarimento. I presidi che non forniscono il modello F se ho ben capito, non possono essere perseguiti per legge. Se è così la chiesa ha buon gioco. La nostra è una lotta solo politica e non giuridica.

gmd85

Sai, mi trovo in una posizione particolare. Mia zia è insegnante di religione, l’ha insegnata a me durante le scuole medie e per quel che ricordo non ha mai teso verso l’indottrinazione, m ha sempre tentato un approccio piuttosto analitico.
Eppure, sono convinto della nocività dell’ IRC nelle scuol, almeno per come è configurato adesso, troppo confessionale.

I patti non richiedono revisione costituzionale per essere modificati. Il problema stà nell’entità che ha raggiunto il problema. Abolire l’IRC sigificherebbe mandare a casa parecchia gente e non tutti meritano un trattamento simile. Di sicuro, non è accettabile che ad insegnare siano i sacerdoti. Se ne stiano in chiesa.

manimal

@gmd85

non credo sia rilevante quanto meritino o meno gli insegnanti di RC.
il problema è che la scuola pubblica non dovrebbe fare catechesi.

diverso sarebbe uno studio serio e imparziale della storia delle religioni.

Fabio Milito Pagliara

@gmd85

i docenti d’IRC di ruolo sono già tutelati. Se anche IRC venisse abolita sarebbero riconvertiti su altra classe di concorso come prevede la legge. Ma l’abolizione non è l’unica ipotesi, anche la trasformazione in altra materia di natura laica e non dottrinale (senza nulla osta della diocesi) che non discrimini tra concezioni del mondo potrebbe essere una strada percorribile. Insomma meglio un passo alla volta nella giusta direzione che restare bloccati in una situazione sempre più insostenibile.

Roberto Grendene

@ Fabio

vero
all’interno dell’ora alternativa non sarebbe male che le scuole dedicassero un trimestre allo studio della religione cattolica

studio e analisi critica, non insegnamento «impartito in conformità alla dottrina della Chiesa»

con docenti di storia/filosofia, non insegnanti scelti a insindacabile parere del vescovo

gmd85

Non avevo pensato alla tutela dei titolari, vero. Comunque, si, se non abolizione studio critico e serio. Io avevo detto aconfessionale, ma penso che ci siamo capiti. Condivido anche la proposta di Grendene sul background filosofico/storico dei docenti. Anche, uno statuto teologico statale e non ecclesiastico, come accade in altri stati, sarebbe un passo avanti.

Barbara R.

Infatti l’obiettivo è passo,passo arrivare all’abolizione del concordato Chiesa/Stato!!

Fabio Milito Pagliara

E penso che anche molti docenti d’IRC sarebbero felici di passare alla “normalità” di un corso laico e non essere comunque “casi particolari” anche per l’abilitazione e l’assunzione. Ma purtroppo la cosa non decide da loro. Una trasformazione in senso storico/filosofico delle concezioni del mondo sarebbe una delle tante possibilità.

Non è l’unica, anche una totale trasformazione d’IRC in una materia d’altro genere con corsi di conversione per i docenti non creerebbe problemi occupazionali.

Personalmente sarei per passare ad uno studio dialogante delle questioni base della filosofia in cui si possano discutere tra alunni con i docenti come facilitatori _anche_ le risposte date dalle religioni ma appunto come possibili risposte emerse nella storia dell’umanità e non come verità incontestabili.

Il vantaggio del bosco.

I Patti non richiedono revisione costituzionale se vi è accordo tra le due parti.
Come al solito non siete precisi.

nightshade90

da quando misero al bando la bibbia stessa in volgare, perchè permetteva ai fedeli di rendersi conto delle menzogne e delle mistificazioni che venivano loro raccontate dai preti anche sulla loro stessa religione, non è cambiato nulla per la chiesa.

sempre impegnati a nascondere le informazioni che mettono a nudo la loro meschinità, sempre impegnati a nascondere le informazioni che danno agli altri la possibilità di scelta, con la forza delle leggi quando possono e con la forza dell’inganno quando non possono.

in tanti secoli il cristianesimo non è cambiato, è sempre rimasto identico all’islamismo odierno, ha solo messo una maschera per sopravvivere in una società che non tollererebbe più certi suo comportamenti, ma ogni tanto la maschera si incrina, come è successo con lo spettacolo che vogliono censurare e come succede ora sull’ora alternativa.

Enrico-46

La confusione la fanno loro e non a caso. Tutte le religioni prosperano e vivono sulla confusione delle menti…

Otzi

Dio è confusione e la Natura è luce. Le sacre scritture ne sono una prova.

MASSIMO

I preti credono che se a bambino lo indottrini poi sarà un cattolico anche da grande.
Poveri illusi. Anche tutti gli atei di questo forum sono stati indottrinati da bambini eppure ore da adulti sono atei. Chiedetevi come mai.
Si, anch’io da bambino (fino a 12- 13 anni) ero cattolico. Ma poi con la maturità è arrivato il ragionamento e addio religione.

faidate

Vero. Salvo i numeri. Su 100 indottrinati, 10 diventano atei, 60 indifferenti per pigrizia o conformismo, 30 cattolici convinti. (Mie stime a braccio). Forse si può ancora rosicchiare qualcosa.

Roberto Grendene

sottoscrivo faidate

istruzione + benessere + libertà di espressione
dati alla mano è la ricetta per far nascere spontaneamente e crescere esponenzialmente ateismo e agnosticismo (leggere “Liberi di non credere”, di Raffaele Carcano)

impartire l’IRC a forti dosi (2 ore la settimana dai 3 ai 10 anni di età!) non azzera la libertà dalla religione, ma la limita pesantemente

Otzi

Fu in un Concilio nel 1214 che la chiesa cattolica romana stabilì che all’età di 5-6 anni un bambino ed una bambina erano capaci di intendere e volere e quindi DOVEVANO ESSERE INDOTTRINATI per la loro salvezza. Era l’età in cui diventavano soldati di Cristo “militia Christi”. Comunione e cresima. E’ ancora questa l’età che secondo papa Pio X (XX sec.) o si acquista o si perde un fedele. Indottrinare per poi… vomitare!

paniscus

Fu in un Concilio nel 1214 che la chiesa cattolica romana stabilì che all’età di 5-6 anni un bambino ed una bambina erano capaci di intendere e volere e quindi DOVEVANO ESSERE INDOTTRINATI per la loro salvezza.
———————————–

ok, e quindi perché adesso, nelle scuole italiane, iniziano a TRE anni?????

Lisa

Roberto Grendene

@ paniscus

il solito problema dei governanti più papisti del papa

ho letto che la Chiesa non si aspettava di ottenere l’IRC dalla scuola dell’infanzia al tempo del Concordato del 1984, fu praticamente un regalo dei rappresentanti della Repubblica

Francesco

Avvenire e’ un giornale che non serve neanche per metterlo nei fondi delle gabbie dei canarini, perche’ manco loro lo cagano.

benjamin l'@sino

Ultimissima: «[…] la CEI ammonisce le scuole […]»

Ammonisce? Quella parola pesa come un mattone. E’ la parola giusta? Hanno titolo ad «ammonire»? Da un punto di vista lessicale, «ammonizione» è pressoché sinonimo di «minaccia», ovvero avvertimento che si impartisce per offrire l’opportunità d’evitare una sanzione. C’è qualcosa che non mi torna… hanno davvero “ammonito”?

Roberto Grendene

vedi l’articolo dell’Avvenire di cui è fornito il link

certo, non hanno scritto “Noi della CEI ammoniamo le scuole …”

ma il senso è quello

Agnostico

L’intervento della CEI è più che positivo. Aiuta ad alimentare un dibattito che potrà portare solamente a chiarire quanto sia assurda e logisticamente irrealizzabile il mantenimento dell’Irc in una società sempre più secolarizzata e multi-religiosa.
Ad ogni modo l’obbligo dell’informazione è previsto anche dalla legge 150/2000.
Mi sembra che la CEI nei suoi interventi (come nel caso Pisapia) si dimostri molto ignorante in materia legale.
Ot: colgo l’occasione per esprimere cordoglio per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Chesterton

Il mondo moderno non è cattivo; in un certo senso è perfino troppo buono. é pieno di virtù incontrollate e sprecate. Quando un sistema religioso viene mandato in frantumi (così come la cristianità è stata mandata in frantumi dalla Riforma), non sono solo i vizi a venir messi in libertà. I vizi, in effetti, vengono lasciati in libertà, e vanno in giro a far danni.
Ma anche le virtù vengono liberate; e le virtù vanno in giro in maniera più sregolata, e arrecano danni più terribili. Il mondo moderno è pieno di antiche virtù cristiane impazzite. le virtù sono impazzite perchè sono state isolate l’una dall’altra e stanno vagando da sole. Così ad alcuni scienziati sta a cuore la verità, e la loro verità è spietata. Così ad alcuni umanitari interessa solo la pietà, e la loro pietà (mi spiace dirlo) è spesso falsa.
Ma vi è in realtà, una situazione ancora più grave di quella della verità e della pietà, ed è il caso della disgregazione dell’umiltà. Così è diventato evidente che se un uomo vuole allargare i confini del proprio mondo, deve farsi piccolo. Perfino le città costruite in altezza e i pinnacoli sono creazioni dell’umiltà.
Perchè le torri non sono alte finchè noi non alziamo gli occhi per guardarle.
Senza umiltà è impossibile provare alcun piacere – perfino l’orgoglio.
Ma ciò di cui soffriamo oggigiorno è l’umiltà fuori posto. Ci si aspettava che l’uomo nutrisse dei dubbi su se stesso, non che dubitasse della verità, ma la cosa è stata completamente capovolta. Oggigiorno la parte di sè che un uomo fa valere è esattamemente la parte che non dovrebbe far valere. La parte di cui dubita è esattamente la parte di cui non dovrebbe dubitare: la Ragione Divina.
Huxley predicava un’umiltà che fosse soddisfatta di imparare dalla natura. Ma il nuovo scettico è talmente umile che dubita perfino di poter imparare. Perciò ci sbaglieremmo se decidessimo frettolosamente che non esiste un’umiltà tipica della nostra epoca secolarizzata. La verità è che esiste una vera umiltà tipica della nostra epoca, ma in pratica è un’umiltà più dannosa delle più estreme prostrazioni ascetiche.

Ogni giorno a ogni angolo di strada ppotremmo incontrare un uomo che afferma in maniera convulsa e blasfema che potrebbe essere nel torto. Ogni giorno si incrocia qualcuno per strada che dice che naturalmente la sua opinione potrebbe essere sbagliata. Naturalmente la sua opinione dev’essere quella giusta, altrimenti non sarebbe la sua opinione.
Stiamo procedendo nella direzione che porterà a creare una razza di persone troppo modesta intellettualmente per credere nella tavola pitagorica.
Gli schernitori di tutte le epoche erano troppo orgogliosi per lasciarsi convincere. I miti erediteranno la terra, ma gli scettici moderni sono troppo miti perfino per reclamare la loro eredità.

gmd85

Con tutto il rispetto, è il tuo secondo commento che leggo, ma non rieasco a trovare ne il capo ne la coda. Dico sul serio, non sto schernendo. Non riesco a capire le tue posizioni.

faidate

@Chesterton
Scusa la mediocre battuta dissacrante. Finora avevo creduto che le torri fossero simboli fallici.

Osvaldo

Non sono parole sue ma di Gilbert Keith Chesterton, tratte da “Orthodoxy”

Otzi

“La parte di cui dubita è esattamente la parte di cui non dovrebbe dubitare: la Ragione Divina”. Mettiti d’accordo sulla dicotomia della tua unica ragione con poche parole chiare. Solo allora è possibile interpretare a che gioco stai giocando.

Southsun

La risposta più efficace dell’UAAR ai cialtroni di “Avvenire” sarà una nuova letterina in cui si demolisce – punto per punto – le loro “ammonizioni” da Gestapo.

A questa gentaglia cattolicista furba e falsa bisogna rispondere colpo su colpo.

ser joe

Per stanarli penso che non bisogna solo chiedere il rispetto delle attività didattiche alternative in genere ma di inserire in queste provocatoriamente l’ora di insegnamento di ateismo come “sviluppo del pensiero critico”.
Sono un illuso, lo so, ma lasciatemi sognare per un momento.

Maurizio_ds

La cei comincia ad avere paura. Significa che il rischio di perdere il loro potere è concreto.

Maurizio_ds

La cei comincia ad avere paura. Significa che il rischio di perdere il loro potere è concreto.

Otzi

Più che il potere, direi il principio di autorità. Quanto a potere, hanno in potere banchieri e banche, politici e affari. Possono molto, ma son sempre meno creduti…

massi

o sono sempre meno quelli che ricoprono compiti istituzionali e dicono alla cei di stare al suo posto?

Otzi

…parafrasando un noto dissidente cattolico, ma che cattolico protesta di volere restare: principio di autenticità politica del politico contro principio di autorità politica del politico.

Osvaldo

Chissà cosa ne pensano i cattolici intelligenti e intellettualmente onesti di questo modo di fare della loro Chiesa.

Manlio Padovan

Ho selezionato l’articolo di Avvenire ed ho aperto la posta del direttore per comunicargli che sia Enrico Lenzi che Nicola Incampo sono due ipocriti o due incompetenti; ma…guarda il caso…la posta non è in funzione perché “ci sono degli errori”!
Smettetela, buffoni…delinquenti…criminali…impostori…capaci solo di traviare i giovani!

Il vantaggio del bosco.

Come no?

Per fare degli studenti dei perfetti ignoranti…
Solo la religione cattolica illumina la mente.

whichgood

Chi confonde costantemente “reato” con peccato” (evasione fiscale e pedofilia), “ragione”con “dogma” (discorsi papali), “diritto” con “peccato” (aborto, eutanasia), “fede” con “ragione” (infinità di discorsi papali e diversi prelati), ora pretende fare una lectio magistralis su diritto e leggi dello Stato.
L’unica “confusione” nella scuola italiana è l’insegnamento di una religione che non è di Stato, che oramai non è più condivisa dalla presunta “maggioranza”, che non insegna a pensare, che no apporta conoscenze utili nè oggettive, che confonde i ragazzi sul ragionamento logico/deduttivo. Per non parlare degli “insegnanti” che vengono nominati dalla Chiesa e pagati dallo Stato, passano d’avanti agli altri insegnanti nelle liste e percipiscono benefici economici aggiuntivi.

La confusione più grande in questo paese la crea la CCAR (volutamente? )

luigi

Criminali,impostori,assassini,assatanati di sesso,potere,denaro, SMETTETELA,,lasciate liberi i bambini.

Mr

Non siete corretti e lo sapete. Il modulo f va dato solo nel momento dell’iscrizione alla classe prima. se per gli altri anni uno volesse cambiar scelta deve fare lui stesso la richiesta del modulo.

Alex

Ma quale sarebbe il problema? Chi vuole fare religione continuerà a farla senza problemi anche se il modulo gli verrà consegnato. Il modulo in questione servirà unicamente a chi religione non vuole farla, non è un vostro problema. O siete terrorizzati dal pensiero che le pecorelle stiano fuggendo dal recinto?

Osvaldo

Ah si? E dove sta scritto che la scuola non deve fornire i moduli negli altri anni se non sono richiesti?

Roberto Grendene

abbiamo concezioni diverse di cosa sia la correttezza

informare solo dell’IRC e mettere sotto silenzio le alternativa per me è una palese discriminazione

pastore tedesco

Il 18 gennaio a Udine ho partecipato all’incontro per la presentazione del POF della scuola dove mio figlio frequenterà la prima elementare. Era ovviamente presente il vicario della CCAR a cui è stata data l’importanza di un pubblico ufficiale. La direttrice scolastica ha sottolineato come fra di loro ci sia ottima collaborazione. Entrambi hanno sottolineato come, le 2 ore di religione, seppur impartite secondo la dottrina della CCAR, in realtà trattino di tolleranza e conoscenza delle varie culture e come anche genitori di altre religioni si avvalgano dell’IRC. Per chi decide di non avvalersi dell’IRC, hanno detto solamente che ci saranno delle non ben precisate attività alternative che non entreranno nella valutazione. Le solite bugie. Mi è salita una rabbia.

Roberto Grendene

“tolleranza e conoscenza delle varie culture”

ma dal punto di vista della dottrina cattolica!

almeno insegnassero solo la religione cattolica!
invece no, si permettono anche di impartire lezioni su altre religione, sull’omosessualità, sull’ateismo secondo la dottrina della Chiesa!

e l’assurdo e’ che gli insegnanti delle altre materie nulla dicono sulla religione cattolica, perche’ ci pensa l’inviato del vescovo 🙁

Brian di Nazareth

Che Avvenire abbia incaricato un loro “esperto” a rispondere alla lettera dell’UAAR è un buon segno. Ottimo lavoro, spero l’iniziativa venga ripetuta ogni anno.

stefano

so che sto per scrivere delle ovvietà ma in un mondo ormai “internettizzato” dove ogni giorno miliardi di informazioni si spostano in rete alla velocità della luce la religione in genereale dovrebbe essere relegata nei recessi del mondo antico, quando suppliva come primordiale forma di scienza basata sul mito all’ignoranza generale, ma adesso con le scoperte che si susseguono a ritmo vertiginoso in ogni campo del sapere, dall’astronomia alla genetica e più in genrale nella tecnologia e sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, non dovrebbe esserci nemmeno il bisogno di consegnare moduli o altre sciocchezze nelle scuole PUBBLICHE, semplicemente chi vuole seguire l’ora di religione se ne vada A MESSA tutte le mattine, nelle scuole (pubbliche e laiche) si dovrebbero insegnare solo le materie inerenti la formazione scientifiça e professionale degli studenti, punto e basta, alla faccia della chiesa preistorica che ci vorrebbe imporre il medio evo.

whichgood

In linea di principio sono assolutamente d’accordo. Purtroppo le cose (per ora) stanno diversamente e come puoi vedere bisogna creare associazioni come l’UAAR per far valere queste ovvietà.

Leipzig

“AVVENIRE”: “… i dirigenti scolastici SANNO come procedere…”

SETTEMBRE 2010, una scuola media statale… Mia figlia, classe prima, non avvalentesi dell’ IRC, viene ugualmenta fatta assistere alla prima lezione della religione cattolica. Davanti alla richiesta dell’ insegnante di fornire spiegazioni sui motivi della sua scelta di non avvalersi dell’ IRC, la bambina, purtroppo, non si rifiuta di rispondere (ha solo 11 anni). “Sono laica”, afferma. L’ insegnante risponde: “Hai sbagliato! Tu NON SEI laica, sei atea!!! (senza sapere NULLA sulle convinzioni religiose della famiglia) E prosegue: “Laica sono IO, perché si può essere laici e cattolici!”

“Mi sono sentita male”, racconta mia figlia, “Come protagonista di un libro di Lia Levi (una delle sue scrittrici preferite; i suoi libri spesso includono le vicende dei ragazzi ebrei a Roma durante il periodo delle leggi razziali).” E poi: “Anche la “figuraccia”… i compagni credevano che fossi IO ad ignorare la differenza tra “laico” e “ateo”, mentre, invece, era l’ insegnante a confonderli.”

Durante un lungo colloquio con la dirigente dell’ Istituto, ho voluto anche sapere la data dell’ inizio delle “attività alternative”. La risposta era semplice: “Lei non ha diritto di fare domande sul mio lavoro. Le attività alternative in questa scuola non ci sono. Se non le va bene, si ricordi di avere diritto di iscrivere sua figlia in un altro Istituto.”

In seguito, durante l’ assemblea del Consiglio di Classe, davanti ai genitori increduli, mi vengono fornite anche le “spiegazioni”: “E’ semplicemente una questione di NUMERI – ai ragazzi cattolici viene impartito l’ insegnamento richiesto dai genitori, perché rappresentano il gruppo più NUMEROSO (70%), rispetto ai non avvalentisi (30%).”

Il ricavato proveniente dal mercatino di Natale, naturalmente, viene destinato alla diocesi. Chiedo gentilmente, in forma scritta, che mia figlia non partecipi in alcun modo a tale attività. Seguono ricatti e intimidazioni di ogni tipo.

SETTEMBRE 2011, la stessa scuola media statale… Nonostante il fatto che, durante i colloqui con i singoli professori, nostra figlia viene descritta come “amata e stimata dai compagni, una preziosa risorsa in classe, dotata di una grandissima passione per lo studio e per la letteratura, nonché di una mente aperta a 360°, di un senso civico e un rispetto per TUTTI mai visto, che va al di là delle semplici regole di bon-ton,” la dirigente scolastica ancora una volta invita, questa volta il padre di mia figlia, a iscrivere la bambina in un altro istituto. “I ragazzi percepiscono sua figlia come qualcosa… tanto diverso da loro… e l’ Amministrazione scolastica ha il dovere di DIFFENDERE i valori (religiosi) delle famiglie del quartiere.”

“Bene,” ha risposto il padre di mia figlia, “la prossima volta Lei non sarà più la mia interlocutrice. Lo sarà la Procura della Repubblica.”

Il giorno dopo, solo per nostra figlia, vengono finalmente avviate le lezioni di attività alternative, impartite con regolarità e professionalità da uno dei suoi docenti.

Abbiamo parenti a Zurigo, a Monaco, a Parigi, a Londra e a Barcellona, amici fraterni a Stockholm, Edinburgh e Melbourne – per un anno, tutti hanno seguito, increduli, le nostre vicende. I cugini di mia figlia, di certo, non hanno simili problemi durante il percorso scolastico. Se, un indomani, mia figlia dovesse scegliere di vivere all’ estero, credo che sarà aiutata dal fatto di NON essere preparata solamente alla vita all’ interno della paraocchia, impregnata di soli “valori” del quartiere.

Chiuderò con le parole di mia figlia: “Mamma, sono MOLTO orgogliosa di te, perché non giri mai la testa da l’ altra parte.” 🙂 La dirigente scolastica, avendo “saputo bene come procedere”, ci ha dato un’ opportunità di impartire a nostra figlia una straordinaria, dolorosa, ma molto formativa lezione di educazione civica.

civis romanus sum

Bravi tutti.
Una famiglia combattiva e dignitosa.

Che fatica si fa in questo paese di preti solo per far rispettare i propri diritti.

faidate

Complimenti! Andrebbe pubblicata dall’Uaar sull’Ateo, e comunque diffusa.

Daniele

Che la nostra associazione sia citata per nome (e senza errori) su L’Avvenire mi dà una gran soddisfazione.

Il tempo in cui potevano ignorarci è finito.

IULIUS

Ritengo che se l’ora di religione fosse impostata correttamente, nel senso di uno studio sulla storia,la filosofia delle religioni e i rapporti tra di loro, e sotto tutti gli aspetti culturali ed etici, dovrebbe non solo esserci ma essere anche obbligatoria. Magari anche due ore, di cui una destinata a collegamenti interdisciplinari con le altre materie, storia, filosofia, arte, letterature varie: potrebbe essere un arricchimento culturale veramente importante. Purtroppo allo stato attuale dei fatti molti insegnanti intendono tale ora come un catechismo aggiunto o come l’occasione per fare comizi in aula fino a scadere in una propaganda clericale veramente vergognosa. Dare alla materia della religione il suo significato e intento originario, all’interno dello stato laico, questo deve essere il nostro obiettivo. E’ chiaro che se la situazione dovesse rimanere tale, meglio abolire direttamente l’ora di religione.

mirko

da Cristiano trovo che un insegamento confessionale all’interno di una scuola laica e statale sia un controsenso e un obrobrio!
Io il Vangelo a mia figlia lo spiego A CASA! o in CHIESA!
Non ha nessun senso farlo altrove!!!!!!

spapicchio

Dovrebbe essere introdotta anche Italia la evangelizzazione cristiana ed il cristianesimo evangelico studiato nella scuola pubblica, mentre il cattolicesimo romano dovrebbe inevitabilmente lasciare spazio alle chiese evangeliche e protestanti, che hanno sostenuto l’istruzione pubblica e l’unità d’Italia;

la dottrina cattolica dovrebbe farsi nelle sole scuole private cattoliche della CCAR – CEI, ed i clericali e cattolici non dovrebbero pretendere di ingerire in modo peraltro esclusivo anche nella scuola pubblica italiana, che è, per sua fondazione e natura, evangelica, o di spirito evangelico, più che cattolica romana (Pio IX: “non expedit”, ecceteera).

Red Passion

Grazie UAAR.
Un anno e mezzo fa, quando dissi, da solo, queste cose alle insegnanti della scuola dei miei figli, ne nacque un tafferuglio (solo verbale) fra me, la docente di religione e l’insegnate di italiano di mio figlio. Io sostenevo che la scelta dei genitori si poteva esercitare solo dietro una corretta ed ampia informazione, cosa che ovviamente manca in tutte le scuole. Spieghiamo, in tempi utili, che l’insegnamento dell’ora alternativa c’è, spieghiamo che ci sono anche le insegnanti, spieghiamo qual è il programma (ce n’era uno molto bello, ma tenuto nascosto ai genitori) e vedremo quante famiglie “cattoliche” e non sceglieranno l’IRC. L’insegnante di italiano, faccia da beep.. rispose che non se ne parlava proprio, tanto non erano obbligati. Come definirla se non serva del vaticano?
Ovviamente la mia era solo la voce di un rompicoglioni di professione, priva di quella forza e autorevolezza che può avere la voce dell’UAAR. E se anche l’avvenire si scomoda per reagire stizzita alle iniziative UAAR, vuol dire che è stata colpita nei punti deboli.
Complimenti al gruppo dirigente e a tutti i soci UAAR, che ringrazio calorosamente

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