Eugenio Finardi, che si dichiara non credente, parteciperà al prossimo Festival di Sanremo con il brano E tu lo chiami Dio, scritto dalla cantautrice Roberta Di Lorenzo. Il ritornello della canzone fa: “E tu lo chiami Dio / Io non do mai nomi / A cose più grandi di me / Perché io non sono come te”. Lo scorso anno un brano esplicitamente ateo fu presentato sul palco dell’Ariston dai La Crus.
Eugenio Finardi a Sanremo con brano su Dio
52 commenti
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Brutta canzone…
Ma oltretutto “accenna” a “Dio” senza dirne niente (se non “è più grande di me”)…
Dà un senso di VACUITA’… 😯
Condivido. Se il contenuto ‘ateo’ di questa canzone è tutto racchiuso in quanto riportato… si può parlare al massimo di una presa di distanza dal come concepisce dio quel ‘tu’ (che però non ho capito chi dovrebbe essere, quindi potrei avere frainteso tutto)
In quanto a sanremo… lasciamo perdere.
Come canzone “atea” mi pare valga zero, in confronto a veri capolavori come “Un blasfemo” di De Andrè o “Imagine” di Lennon.
Non mio sembra neppure tanto atea vistoo che dice:”non do’ nomi a cose più grandi di me”.Presuppone che vi sia una entità al di sopra dell’uomo!!
@ Barbara R.
Infatti inizialmente mi era parsa una canzone “non-atea”… o almeno equivoca. Ma, assumendo che Finardi sia “ateo” (a meno che ultimamente non sia diventato “ateo devoto” o qualcosa del genere) ho “assunto” che la canzone dovesse essere “atea”, magari intendendo per “cose più grandi di me” la morte, o l’ineluttabilità della malattia…
E’ il Festival di Sanremo ad essere VUOTO, ormai. E’ solo RIPIENO di SOLDI. Tolti quelli, diventa peggio di una sagra di strapaese.
Ed è per questo che il sottoscritto non lo guarda più da almeno 15 anni. Fatelo anche voi.
Appena avrò casa mia, investirò 5,16 euro (diecimila lire) per far “suggellare” dalla RAI il TV giurassico che tengo in cantina, e buonanotte al secchio, al canone, a Celentano, a Sanremo, all’Isola dei Falliti e a tutta la FUFFA becera che propinano.
La RAI del card. Bertone travestito da Lorenza Lei se la paghino i cattopitechi.
Dovresti comunque pagare il canone per il monitor del computer, in quanto “dispositivo adattabile a ricevere i programmi rai”
@ Southsun
Infatti non seguo il festival di Sanremo da anni e anni… Proprio “perchè Sanremo è Sanremo”!!!
Io non lo seguo più…non ricordo bene nemmeno da quando. Forse da quello del 1987, in cui Pippo Baudo annunciò in diretta la morte di Claudio Villa, e diverse canzoni di quell’anno mi sembra di ricordare che non fossero male. Di altri negli anni successivi, poi, ho seguito solo le esibizioni dei comici, che sono da sempre la cosa migliore.
Se é per quello, comunque, telegiornali a parte, praticamente non guardo più la tv. Guardo solo il MIO palinsesto, 🙂 personalizzato a base di film, cartoni animati, vecchi sceneggiati e varietà, comprati o scaricati dalla rete.
Una delle poche cose dignitose credo sia il canale Rai Storia, che mia madre guarda spesso il pomeriggio quando non esce, e che io non ho ancora avuto occasione di vedere.
Infatti, poteva scrivere una canzone dai contenuti atei senza tirare in ballo dio; Ah Finardi, magari qualche accenno ai diritti degli atei non potevi inserirli? O anche argomenti come il testamento biologico, lo sbattezzo, l’ora alternativa, tanto per fare qalche esempio, al massimo i diritti dei gay.
Ma pensate se l’esercito di dio contro Castellucci si dirigesse alla volta di Sanremo per protestare contro Finardi? In un certo senso spero proprio che accada, perchè i cattolici di buon senso prendano finalmente le distanze da questi fanatici. A volte si deve lasciare che certo fanatismo inciampi proprio in questo momento di revisione del Concilio Ecumenico Vat II, dove sono emersi furbescamnente i “prelati creativi”, fedeli senza alcun dubbio al papa ma istigatori di nuove forme di lotta agli atei e ai principi laici, insomma, si “creativi” ma nel girare rigirare la frittata della “sacrosanta libertà religiosa”, solo la propria ovviamente.
e chissenefrega di sanremo!*
*opinione strettamente personale, espressa a titolo personale, contenente considerazioni personali. leggere attentamente il foglietto illustrativo, non somministrare sotto i sedici anni.
LOL
P.S.: tanto, con l’audience che ha…
@bigalfry
Osi sminuire l’importanza di suddetto festival ?
Ricordi quando in Iraq la famosissima “rappresentante della pubblica informazione”
Giuliana Sgrena dovette essere accompagnata urgentemente all’aeroporto in piena notte,sotto un temporale,lungo una strada infestata di terroristi e senza veicoli di scorta,cosa che secondo alcuni (pensa che menti contorte)spiegherebbe come il nervosismo degli accompagnatori potesse essere tale da fargli trascurare le procedure di identificazione ,con le conseguenze note ?
E questo quando aspettando la mattina seguente sarebbe stato possibile aggregarsi ai
convogli pesantemente scortati dell’esercito statunitense ?
Pensi che tutto questo avvenne per motivi futili ?
Neanche per idea,come spiegato allora dalla stampa, era di vitale importanza che
potesse partecipare in veste di ospite alla edizione 2005 del Festival,cosa che imponeva una corsa contro il tempo.
Per una giusta causa nessun sacrificio e’ troppo,no ?
@Laverdure
‘Sta cagata fuori luogo te la potevi risparmiare.
sacrosante parole!
e porre Dio tra le “cose più grandi di me” non mi sembra una grande espressione d’ateismo.
orrenda strofa, comunque con quella conclusione “perchè io non sono come te”
Tu lo chiami dio, ma io non lo conosco… Credo 99posse. 🙂
Erm… che vuol dire?
Che non mi pare proprio una cosa ‘originalissima’…
@Bigalfry
http://www.youtube.com/watch?v=ZYrtI9I8_9U
San Remo è morto come dio, non attira più nessuno.
@Whichgood
E come Dio continua a costarci un mucchio di soldi.
Come dice Bennato: “Sono solo canzonette!”
“Extraterrestre portami via voglio una stella che sia tutta mia, extraterrestre vienimi a cercare voglio un pianeta su cui ricominciareeeeeeeeee”
festival di sanremo? noooo, dai!!!
la notizia è che pure al Festival di San Remo invece che lodi al Signore comincino a entrare canzoni che lo lasciano esplicitamente da parte
NB: del Festival di San Remo so veramente poco, mai l’ho visto e penso mai lo vedrò
Ho letto il testo. Prima sembra rifiuti chi chiama il dolore dio e alla fine lo accetta perchè è come lei e cioè pensa come lei.
Se questa è un testo ateo la cicciolina è la vergine maria.
(scusatemi ma al momento non mi viene altro paragone)
la cicciolina non piange tutto il tempo, anzi, sorride.
Cicciolina non fa la Casta Susanna come quell’altra sedicente “vergine immacolata”, e non discetta di “castità”, “verginità” e “purezza” come gli adoratori dell’idolo di gesso.
Cicciolina è più onesta delle tante Minetti che impestano le cronache, specie vaticane, ed è sicuramente più pulita della troja di Babilonia.
Infatti, Cicciolina la paghiamo 3000 euro al mese perchè l’abbiamo eletta al Parlamento (a differenza della Minetti).
La troja di Babilonia, invece, la paghiamo 6 miliardi di euro l’anno e non l’ha eletta nessuno.
Dimentichi anche che la ciocciolina ha fattto degli album musicali che superano di gran lungo il lavoro di Finardi !
premesso che non guardo mai sanremo, credo che finardi abbia scritto questa canzone riferendosi anche al dolore provato per la nascita di una figlia, persona con la sindrome di down ormai adulta. Perciò potrebbe significare un dissenso da chi chiama in causa dio come volontà provvidenziale finalizzata all’amore per il disabile e qui io condivido. Mio figlio giorgio, 32 anni, è una persona con la sindrome di down simpatica e intelligente, non ho mai pensato che me l’abbia regalato qualcuno, è nato e basta! Mi incavolavo quando qualcuno mi voleva convincere di essere una privilegiata da dio, ora per foruna le cose sono un po’ cambiate anche da parte dei credenti, vedi libri di mancuso sull’argomento. Il testo della canzone comunque non è niente di particolare, mi pare bruttina. Buona serata.
“per fortuna le cose” correggo…
Vedrò il festival solo per la partecipazione di Brian May (chitarrista dei Queen). Per il resto son solo canzonette senza importanza. Ma Finardi non si era ritirato dalle scene?
Io volevo presentarmi a San Remo con la canzone ” La vergine piange di desiderio ” però sono statto respinto. Eppure era un testo laico !
Apprezzo i vostri commenti ma la canzone di Roberta che porto al Festival non è una canzone contro qualcuno o qualcosa , tantomeno il Divino, ma a favore della tolleranza reciproca tra i vari modi in cui gli esseri umani interpretano il sentimento del Sacro.
Io non credo in un Essere Supremo Creatore dell’universo ma penso profondamente che sentimenti come la Trascendenza, la Grazia, la Carità, la Sacralità, la Fratellanza, l’Umiltà davanti all’Assoluto siano dell’Uomo e ad esso indispensabili per non vivere una vita di arido materialismo.
La mia è un’esortazione a trovare un comune sentire fra tutti gli uomini di buona volontà invece che usare questi alti sentimenti per giustificare divisioni e violenze.
Non dimentichiamo che in questo preciso istante nel mondo c’è chi viene ucciso per la sua fede o perché non ne ha alcuna.
Forse è la frase “perché io non sono come te” che può sembrare provocatoria ma il senso vero è “perché anche se non sono come te”, che però avrebbe ucciso il senso musicale.
Quando la ascolterete credo si percepirà questo tentativo di abbracciare un comune sentire… Almeno spero.
Come ha scritto Marilena, la nascita di una figlia disabile mi ha portato ad interrogarmi e a riflettere sulla condizione umana. Spesso mi trovo a lavorare con passione a progetti di solidarietà (lo farò anche sfruttando la visibilità di Sanremo) accanto a persone credenti e non, e vi assicuro che, quando si dona di se, conta molto di più la pratica che non l’ideologia.
In quanto al denaro, non ne ho mai saputo accumulare, e non sarà certo un passaggio a Sanremo che mi arricchirà, andrà bene se ne uscirò alla pari…
Questo non vuol dire che non accetto critiche, anzi, ma solo chiarire che i miei intenti non sono di dividere o creare polemica, ma di portare un messaggio di pace e speranza nella nostra comune umanità.
Sono temi che tocco da anni e spero di continuare a farlo in futuro.
Mi ferisce che vengano sviliti o banalizzati.
“Ma perché andare a Sanremo allora?” Direte voi.
Perché no? Sempre cercando di portare i valori che hanno ispirato questi miei ultimi 12 anni di ricerca musicale rigorosa ma molto lontana dall’industria e dai lustrini.
Credo che quando sarà tutto finito, vi renderete conto che sto vivendo questa esperienza in modo limpido, con onestà intellettuale, rispetto e coscienza.
Un abbraccio ideale a tutti voi
EF
Eugenio, ti ringrazio per aver dato una risposta educata e serena, fatto raro di questi tempi, ed allo stesso tempo pur nel pieno rispetto delle tue convinzioni, non mi sento di accettare il concetto che il materialismo sia arido, a meno che tu non abbia sbagliato termine intendendo egoismo.
Il non credere nell’assoluto e nella trascendenza, non mi ha mai impedito di provare sentimenti come la solidarietà, la fratellanza, l’amore per un mio simile che per un processo biologico vive una vita meno fortunata della mia.
Tu dici: “conta molto di più la pratica che non l’ideologia”. Giusto, ed è proprio per questo che nessuno può mettere il “marchio” sui sentimenti.
Eugenio, il tuo post è godibile ma anche pervaso di quel che a me sembra para-credenza forse non in un dio creatore – come scrivi – ma in “qualcosa” che serpeggia comunque; oltretutto perché mai etichetti “aridio” il materialismo? La sciebnza ogni giorno ci porta prove su prove che noi tutti questo siamo: materia, senza voler implicare aridità o menomazione; anzi! … Comunque, ovvio, sei libero di tenere questa posizione; ma da un mio laicissimo riferimento giovanile mi sarei aspettato meno voli pindarici e meno maiuscole :-).
“ma a favore della tolleranza reciproca tra i vari modi in cui gli esseri umani interpretano il sentimento del Sacro.”
E chi il “sentimento del sacro” (qualsiasi cosa possa significare) non lo interpreta affatto?
“Io non credo in un Essere Supremo Creatore dell’universo ma penso profondamente che sentimenti come la Trascendenza, la Grazia, la Carità, la Sacralità, la Fratellanza, l’Umiltà davanti all’Assoluto siano dell’Uomo e ad esso indispensabili per non vivere una vita di arido materialismo.”
Un grazie sentito da chi, secondo cotali luoghi comuni, non può che vivere una vita di arido materialismo.
Eugenio,
con tutto rispetto del tuo “non credere in un essere supremo…”, ti meriti un invito d’onore al Cortile dei Gentili. In questo spazio di “dialogo” e “confronto” si può (anzi, si deve!) tranquillamente condividere i valori così importanti per un non credente come te.
La sacralità, la grazia, ecc., che secondo te sono in contrasto con il materialismo sono gli stessi sostantivi che usa la Chiesa cattolica con i risultati che tutti conosciamo, non proprio spirituali. Concedimi la possibilità del dubbio.
Anchio amo la musica (come te) e preferisco mille volte il mio materialissimo pianoforte di 2 quintali agli inafferrabili e astratti concetti che pretendono descrivere un mondo migliore ma che finiscono per portare miseria, ignoranza, superstizione e sottomissione alle monarchie assolute, reliti di culture arcaiche sostenute da un potere criminale.
Grazie per il confronto !
Eugenio,
grazie mille per tutti i chiarimenti e per averci svelato in questo modo la tua bontà umana.
Comunque, mi spiace molto confermarlo, dal testo della canzone tutto questo non si capisce proprio: dà per scontate troppe cose ed è troppo ermetico (v. anche la mia risposta a Barbara R. all’inizio)… Oppure potevano capirlo solo persone come, appunto, Marilena Maffioletti, che già sapeva quello che il testo della tua canzone dà per scontato.
Ti auguro comunque di cuore che il tuo lavoro appassionato a progetti di solidarietà, accanto a persone credenti e non, dia i suoi frutti, di cui in questo mondo c’è molto bisogno (ma mi consenti un suggerimento? non farti strumentalizzare dalla “chiesa”, che ti userebbe per pubblicità).
Ti auguro anche che quando canterai la canzone gli spettatori ne capiscano, o intuiscano, il significato più di quanto è riuscito a me.
Grazie per l’abbraccio ideale e la testimonianza.
Sottoscrivo che conta più la pratica che l’ideologia: anche io mi trovo a realizzare progetti sociali, per l’infanzia oper gli anziani, a stretto contatto con credenti o con persone di altre idee politiche.
Personalmente alla Trascendenza preferisco una umana immanenza, alla Carità la solidarietà reciproca, alla Sacralità l’antidogmatismo.
Ok per Fratellanza e l’Umiltà, ma in minuscolo penso abbiano più valore.
La Grazia è un favore concesso da una divinità agli umani, lo ritengo un disvalore.
Finardi lo ricordo volentieri negli anni ’70 con brani tipo Extraterrestre Portami Via e Musica Ribelle.
concordo con stefano e il bel ricordo soprattutto di Musica Ribelle. E pur non condividendo affatto l’idea dell’esistenza di un assoluto e del rapporto implicito tra questo e sacralità e sentimenti umani di solidarietà, trovo molto pacata e civile la risposta di Finardi.
Le parole usate nella canzone di Eugenio Finardi fanno venire alla mente quelle di un altro “cantore” incommensurabilmente più grande di lui. Ricordate le parole che il sommo Goethe pone sulla bocca di Faust nel tentativo di dare una risposta convincente alla petulanza di Margarete, la quale (povera fanciullina) si era messa in testa di catechizzarlo e ricondurlo sulla strada della retta fede?
Wer darf ihn nennen
Und wer bekennen:
Ich glaub Ihn!
Wer empfinden
Und sich unterwinden
Zu sagen: ich glaub Ihn nicht!
A Flo’, e becchete questo! Citazioni così col cavolo che le sai fare…
@giordanobruno
per noi che non mastichiamo in tedesco (e non abbiamo voglia di andare in biblioteca) ,la traduzione?
danke sehr
Nemmeno io so il tedesco…
Ho quindi provato ad usare il traduttore di Google e, interpretando alla meno peggio la cosa sconcertante che ne è uscita, verrebbe qualcosa di simile a quanto segue:
“Chi osa chiamarlo
E chi confessare:
Io a loro credo!
Coloro che si odono
e dire e contorcersi,
io a loro non credo!”
😯
giordano bruno, dì qualcosa…
Sanremo non me lo perdo mai: è un trattato di sociologia in pillole, se volete sapere “come sta l’Italia quest’anno?” guardate sanremo. Non ho detto che sia una visione piacevole, ma solo utile, eh….
Florasol,
se vuoi vedere veramente la bruttura dell’italiano medio, partecipa a una assemblea di condominio…
… e se vuoi vedere come viene governata l’italia puoi sempre far riferimento al comportamento dell’amministratore condominiale.
🙂
…e se vuoi vedere come brontolano gli italiani riguardo al governo, unisciti al gruppo di condomini che sta uscendo dalla riunione condominiale e sta parlando male dell’amministratore 🙂
Io invece lo do un nome a cose più grandi di me (e di tutti, basta con la modestia): ad esempio le bavette con le cozze io le chiamo “bavette con le cozze”, oppure copulare lo chiamo “copulare”: non è difficile, almeno per le cose realmente esistenti.
Qualcuno ha scritto che è meglio tacere su ciò che non si sa, ma ancor meglio non cantarlo equivocandolo nell’arte delle “cose più grandi”!
Un laico “in chiaro” – portatore non di “sana laicità” o di “XYZ laicità”, ma semplicemente di laicità – è forse più portato a chiedersi perché si debba ancora parlare di qualcosa come San Remo.
Non tanto perché si tratta di un santo né perché se ne “deve” parlare visto che ancora imperversa, quanto piuttosto per il fatto che sembra assurdo che un simile approccio alla… musica abbia ancora un tale potere in Italia.