La scheda ‘matrimonio’ pubblicata sul sito Uaar, da molti anni a questa parte, informa la popolazione della possibilità di farsi sposare dal “migliore amico”. E’ infatti facoltà del sindaco delegare a celebrare il rito civile qualunque cittadino (anche non dello stesso comune) che sia eleggibile a consigliere comunale. Ieri il quotidiano Repubblica ha pubblicato un’inchiesta sul fenomeno, realizzata da Maria Novella De Luca. Ne è venuta fuori la solita Italia a macchia di leopardo, con sindaci che non hanno problemi (Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Venezia) e altri che non accordano il permesso (Perugia, Roma, Torino).
Per quanto risulta all’Uaar, che da anni presta consulenza sull’argomento attraverso il suo sportello informatico SoS Laicità, dietro al ‘no’ ci sono soprattutto due ordini di ragioni: quelle religiose, opposte da sindaci che ostacolono in ogni modo loro possibile i matrimoni civili, e quelle di ‘casta’, laddove i consiglieri comunali non vogliono proprio rinunciare ai redditizi gettoni di presenza.
L’Italia federale del matrimonio del “migliore amico”
32 commenti
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Sono molto stupito per Perugia (sono Perugino). Il sindaco è una persona giovane e molto aperta. Nella città da anni vi è il registro delle coppie di fatto. Credo che si possa fare qualcosa a riguardo.
hai ragione sul sindaco. Ci sono stato e c’è una piazza di fronte ad una chiesa dove si beve e si fuma tranquillamente tutta la notte con la pattuglia della polizia che è li non per sopprimere con violenza ma per assistere con amore (e, ovviamente, somma intelligenza.. tolleranza/fratellanza)
Il Sindaco di Perugia, stasera era ospite della trasmissione “Gli Intoccabili” di Gianluigi Nuzzi, su La7. Il tema era il traffico di droga, e pare che Perugia sia la “capitale” d’Italia in merito. Fatto (…e statistiche!) che onestamente mi ha un pò sconvolto.
Ad ongi modo i Sindaco, nonostante sia stao eletto in una lista civica di Sinistra, stasera parlava degli immigrati e delle soluzioni al problema della droga, come se fosse stato di Forza Nuova…Non mi e’ piaciuto particolarmente.
Agnostico, se vuoi, nei prossimi giorni, la puntata de “Gli Intoccabili”, sarà possibile rivederla sul sito de La7. 😉
Grazie mille per la segnalazione Paul,
in effetti il problema della droga è molto sentito a Perugia. Non si tratta di qualche ragazzo che può farsi lo spinello ma di uno spaccio che ha reso alcune zone molto a rischio. Nel passato molte cose sono state fatte grazie anche a cittadini pronti a rendere viva la loro parte di città (eventi, feste, mostre) proprio per creare un movimento di persone e scoraggiare lo spaccio.
Sugli immigrati credo che Perugia debba molto all’immigrazione (interna e proveniente dall’estero) quindi non credo possa perdere questa peculiarità. Certo oggi molte attività commerciali stanno finendo in mano a stranieri (per fortuna direi) la città ha cambiato il suo volto nel giro di pochi anni. Una parte dei cittadini si lamentava di questa “invasione” e spero proprio che il sindaco non voglia cavalcare l’onda. Comunque rivedrò con interesse la puntata su La7: si è sempre in tempo a cambiare idea.
Dovendo commentare la notizia d’amblè , mi sembrano pinsillacchere. Il matrimonio è un contratto serio e , ahimè, gravoso (spero superabile in un mondo davvero civilizzato).E’ proprio necessario renderlo pure grottesco? Comunque, de gustibus. Non vedo però cosa c’entri la difesa della laicità. Non è che adesso una coppia miscredente si sposa in chiesa piuttosto che in comune perchè quest’ultimo si rifiuta di riconoscere, per ottusità o avidità, questo diritto.Ma preoccupiamoci piuttosto, atei e non, delle battute sinistre del professorone che sta salvando l’Italia.:-)
Benaltri, benaltri problemi ci sono…? Secondo me chi sceglie il rito civile ha tutto il diritto di farlo celebrare da qualche conoscente, visto che la legge lo permette. Altrimenti siamo sempre nella situazione in cui non si possono fare neanche le cose legali!
Non solo ci sono “ben altri” problemi che il poter fare o il non poter fare un matrimonio esotico, “all’americana”(colà si sposano anche sott’acqua). Nella fattispecie non c’è un problema di attacco alla laicità, punto
Se davvero si tratta di un diritto negato (uno dei tanti), chi ha tempo e soldi da perdere ricorra alla procura, al pollaio olandese,agli alsaziani,al Gabibbo;insomma si rivolga ad un’istanza che con sollecitudine gli renda giustizia, sperabilmente prima di aver maturato i requisiti per la pensione.
in effetti, facendolo celebrare ad un consigliere comunale clericale, potrebbe proprio diventare grottesco
la cosa migliore è dare ai cittadini la possibilità di scelta
“L’Italia federale del matrimonio del “migliore amico”
Sindaco: Trovo la sua richiesta inaccettabile.
Futuro sposo: Lei sta ledendo i miei diritti di cittadino.
Cane: Bau! bau! bau!
Futuro sposo: Vi sto anche il mio migliore amico e’ d’accordo.
Uhm, si potrebbe segnalare alle Iene. Farebbero fare una figura escrementizia (scusate, qualcuno troppo sensibile si è lamentato per termini meno volgari -_- ) coi fiocchi 🙂
Con tutto il rispetto per il programma, credo che il ricorso frequente in italia alla frase ‘dovremmo segnalarlo alle iene’ o ancora peggio ‘dovremmo chiamare striscia la notizia’, sia un evidente segno del degrado socio-culturale di questo paese. Non mi riferisco a te di persona, ma al fatto che non si riesca a pensare ad altri strumenti se non a questo . .
È certamente un segno di degrado, ma non va addebitato ai cittadini.
Ogni settimana su Striscia si assiste a qualche caso di malservizio che,
in quattro e quattr’otto, viene risolto; seguendo le vie regolari ci vorrebbero anni
e non è detto che si arrivi alla soluzione.
Certo, i cittadini dovrebbero pretendere che ciò per cui paga funzioni,
ma si dovrebbero seguire le vie burocratiche…
con il “matrimonio della migliore amica o del migliore amico” si risparmiano pure soldi pubblici, non vengono dati “gettoni” ai celebranti
i comuni che si lagnano di avere pochi soldi, dovrebbero promuovere questa possibilità!
Però qualcuno mi deve spiegare cosa c’entra la motivazione religiosa per cui un sindaco non delega un qualsivoglia cittadino. Siamo alle solite. Qui si vuole tirare fuori il discorso religioso anche dove non c’entra niente.
è scritto chiaramente: “sindaci che ostacolono in ogni modo loro possibile i matrimoni civili”
se rendi incivili le condizioni in cui svolgere il matrimonio civile, avrai tanti che si recano in chiesa
semplice, no?
e se capita per i matrimoni, figurati per i funerali
Sapevo del Sindaco di Sedriano (MI) che voleva fare obiezione di coscienza sul matrimonio civile O_O, pensavo fosse un invasato isolato in cerca di titoli sui giornali. Stiamo dicendo che non è così?
@ gero.
E’ facile da capire: l’obiezione religiosa dei sindaci contrari ai matrimoni civili è un FATTO, non una nostra illazione.
Cioè, si rifiutano di ottemperare alla legge civile (o ne ostacolano l’applicazione) per le fisime della loro Chiesa.
mi sono sposato a dicembre a Ripatransone (AP) piccolo comune della provincia di Ascoli Piceno e a celebrare le nozze è stato un amico di famiglia.
Auguri 🙂
Auguri!
Benvenuto tra noi!
io sono sposato da un amico! è decisamente stupendo! vi immaginate, al contrario, un consigliere comunale che non sa nemmeno come vi chiamate? e sapete una cosa? appena celebrata la cerimonia, sono già convinte a sposarsi altre 3 coppie! ovviamente nello stesso modo!
qualcuno mi spiega come si fa a farsi sposare da un amico?
Mi sfugge il concetto per cui le amministrazioni clericali ostacolino la celebrazione da parte dell’amico per boicottare il rito del matrimonio civile… come dice Mistergrey sopra, mi pare difficile che uno che sceglie di sposarsi civilmente col rito presieduto dall’amico del cuore, al diniego di questa opzione vada a sposarsi in chiesa dove l’amico certamente non può sposarlo nemmeno lì…
Boh… ma a quanto ammontano i gettoni di presenza per i consiglieri comunali che celebrano i matrimoni? Poi farsi sposare da un amico non mi pare sia una cosa così importante, anche perchè chi sia a sposarmi proprio non mi crea problemi, il matrimonio è molto di più. Anche se io preferisco la convivenza, avrà meno diritti ma vuoi mettere quando finisce l’amore con quale facilità si risolvono le cose?
Dipende da cosa intendix :”risolvere le cose “, magari convivo x 10 anni con una donna /uomo, io lavoro, la mia convivente e ‘ casalinga, un bel giorno ci lasciamo, beh, che fine fara ‘ colei che e ‘ stata al mio fianco e che ha contribuito a casa?
Risolvere le cose = lasciarsi e riprendersi quando fa comodo senza vincoli legali lacci e laccetti. Se poi invece si vogliono i diritti delle coppie sposate allora ci si sposi, augurandoci possa esistere ed essere legalizzati il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La domanda però è sempre la stessa a cui non trovo risposte: a quanto ammonta il gettone di presenza per i dipendenti comunali qualora fossero chiamati a celebrare un matrimonio?
data la farragnosità dela burocrazia sarebbe molto più efficiente(anche se chissa quanto dura) fare la stessa cosa su facebook.
è scritto chiaramente: “sindaci che ostacolono in ogni modo loro possibile i matrimoni civili”
se rendi incivili le condizioni in cui svolgere il matrimonio civile, avrai tanti che si recano in chiesa
semplice, no?
e se capita per i matrimoni, figurati per i funerali
No , non è affatto semplice e nemmeno logico.
Se io mi devo sposare , non mi sposo certo in chiesa perchè il sindaco si ostina a non recepire una legge del 1939 (ammesso che essa obblighi davvero le amministrazioni comunali a conferire la delega ai richiedenti in regola)
Certi cattolici vedono lo zampino del diavolo ovunque, non li imitiamo nel loro approccio paranoico alla realtà; cioè, cerchiamo di non vedere il cappello del prete dappertutto.
La chiesa non è il problema , è parte del problema.
Sposarsi davanti a un impiegato comunale o davanti al sindaco con la fascia tricolore significa
“sposarsi in condizioni incivili”, neanche la cerimonia si tenesse in una discarica comunale?
“@ gero.
E’ facile da capire: l’obiezione religiosa dei sindaci contrari ai matrimoni civili è un FATTO, non una nostra illazione.
Cioè, si rifiutano di ottemperare alla legge civile (o ne ostacolano l’applicazione) per le fisime della loro Chiesa.”
Stai per caso sostenendo che i sindaci fanno obiezione di coscienza come i ginecologi antiabortisti, rifiutando di celebrare o far celebrare matrimoni civili?
Ma quelli sono troppo furbi per fare certi passi falsi.La guerriglia strisciante contra la civiltà deve appunto rimanere tale, altrimenti diventa qualcos’altro(sempre all’orizzonte).
Del resto ai preti , una volta che due pecorelle si votano a satanasso sposandosi in comune , importa poco la forma che assume codesta celebrazione libertina del concubinato 🙂
“Dipende da cosa intendix :”risolvere le cose “, magari convivo x 10 anni con una donna /uomo, io lavoro, la mia convivente e ‘ casalinga, un bel giorno ci lasciamo, beh, che fine fara ‘ colei che e ‘ stata al mio fianco e che ha contribuito a casa?”
E allora sposatevi e tagliate la testa al toro.
In Italia ,purtroppo, il matrimonio è ancora l’unico modo veramente efficace per tutelare il partner più debole(purchè di sesso diverso).
Comunque una donna non dovrebbe mai mettersi nelle condizioni di dipendere da un uomo , matrimonio o non matrimonio.
“Con tutto il rispetto per il programma, credo che il ricorso frequente in italia alla frase ‘dovremmo segnalarlo alle iene’ o ancora peggio ‘dovremmo chiamare striscia la notizia’, sia un evidente segno del degrado socio-culturale di questo paese. Non mi riferisco a te di persona, ma al fatto che non si riesca a pensare ad altri strumenti se non a questo . .”
Sostanzialmente d’accordo, a parte “con tutto il rispetto per il programma”.
Non so se avete notato che più si andati avanti nel corso degli anni con certe pratiche delatorie e infamanti da parte dei mass-media mainstream(nazional-popolari)più insopportabile è diventata la tracotanza e la volgarità dei nostri governanti.
Il Gabibbo scopre un assessore di un minuscolo paesino con le mani nella marmellata?
E il popolo bue gongola, mentre i ratti gli divorano tutto intorno. 🙂
Cosa siamo diventati? Un popolo di guardoni necrofili che si nutre di dolore e vergogna (altrui)?
Le Jene , altra benemerita trasmissione mediaset, lasciamole nella loro tana.
Quando ero a scuola mi insegnavano che chi fa la spia (o l’agente provocatore) non è
figlio di Maria.
Se fai la spia perche ‘ un tuo compagno ha copiato e ‘ un conto, mase, da deputato non denunci le malefatte di un collega e ‘ tutt ‘altro discorso.
Purtroppo ( e non mi riferisco al tuo caso) il detto :”chi fa la spia non e ‘ figlio di Maria “, ha gia ‘ fatto troppi danni in Italia.