Usa, diocesi in rosso: tribunali e inchieste su compravendite di chiese

La Chiesa cattolica americana naviga in cattive acque. Parecchie diocesi, nel tentativo di risanare i bilanci in rosso, hanno chiuso e venduto diverse parrocchie. Ma ciò ha suscitato la diffusa contrarietà dei parrocchiani, che hanno avviato azioni legali contro gli stessi vescovi. Come però scrive Jason Berry (già co-autore di Render unto Rome: The Secret Life of Money In the Catholic Church e di un libro-inchiesta sui Legionari di Cristo) su Irish Times, nella maggior parte dei casi le diocesi l’hanno avuta vinta. Mettendo in luce una questione controversa: a chi appartengono le parrocchie? Ai vescovi, in qualità di “successori di Gesù Cristo”, o ai parrocchiani? I fedeli che hanno portato i loro pastori in tribunale, dal canto loro, sostengono di essere i veri proprietari relegando i prelati al ruolo di meri trustee.

La questione ha imbarazzato il Vaticano, tanto che la sua ‘corte suprema’ – la Signatura Apostolica – ha sancito che le parrocchie contese sono proprietà “sacre” che non possono essere vendute. Arginando così le svendite inaugurate dai prelati, avviate in grande stile anche per raggranellare denaro per pagare i risarcimenti per i casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti, coperti per anni. Ma allo stesso tempo non le ha riattivate come chiese.

Il Vaticano però aveva nel 2003 dato carta bianca all’arcivescovo di Boston, il cardinale Sean O’Malley, di liquidare le proprietà ecclesiastiche per poter risarcire le vittime degli abusi. Non mancano poi risvolti che potremmo definire ‘nepotistici’, nel vero senso del termine. L’ingegnere edile Andrea Sodano, nipote del card. Angelo Sodano allora segretario di Stato, otterrà un incarico in Vaticano e sarà consulente dell’immobiliare Follieri, che farà incetta degli immobili venduti proprio dalle diocesi americane.

Raffaello Follieri, patron della holding, è tra l’altro in prigione per frode e riciclaggio di denaro, proprio per operazioni spericolate nella compravendita di questi immobili. L’FBI indagando su una serie di fatture gonfiate. Viene sfiorato anche Sodano (nipote) come “co-cospiratore non incriminato”. Ma, commenta Berry, “aiuta avere uno zio in abito talare”.

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11 commenti

whichgood

Il dio immobiliarista in crisi di mercato rischia di finire muratore. La situazione si prospetta un bel mattone e non basteranno i miracoli del surfista di Galilea per costruire un muro di contenzione. La breccia di porta pia è un bucchino in confronto al bucco che l’America aprirà nel conto del santo speculatore di Roma.

ser joe

Costretti a vendere le parrocchie per i risarcimenti di abusi sessuali.
Qualcuno avvisi giuseppe e tutti gli altri cattotroll di fare in fretta a pregare prima che le vendono tutte.

Mannaz

Nel 99% dei casi le parrocchie americane non sono edifici storici, ma schifezze dell’architettura moderna, quindi non vedo negativamente questa svendita.

alesssandro

se non glie le fanno vendere tanto meglio 😀
Saranno , prima o poi, costretti a dichiarare default e senza il dio quattrino la chiesa cattolica sarà solo un lontano ricordo hehehheheh

Southsun

Non ce ne importa niente se le proprietà immobiliari sono belle o brutte.

Il problema è che il Vaticano non vuole perderle sul serio, e ha incaricato un prestanome – in galera per frode e riciclaggio, IOR docet – per rientrarne in possesso.

Nessuna meraviglia che lo IOR non voglia controlli antiriciclaggio e trasparenza bancaria, sennò certe porcherie da “capitalismo senza etica” (che la gerarchia condanna davanti alle loro pecore cretine) non le potrebbe fare a man salva.

Aveva ragione Garibaldi a voler abolire baracca e burattini e mandare i preti a lavorare.

Paul Manoni

Il famigerato “Preti alla vagna!” e’ un must sempre valido…! 😉

diego

La chiesa è un assemblea, le parrocchie sono proprietà condivise in comune tra tutti i parocchiani.

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