Una giornata per difendere la libertà di espressione

Il sito One Law for All, gestito da Maryam Namazie (ideatrice della campagna No Sharia), ha indetto per oggi una giornata in difesa della libertà di espressione. Anche l”Uaar ha aderito.

15 commenti

Francesco

Penso che le religioni, quando combatto la liberta’ di espressione, abbiano piu’ paura della verita’ che dell’essere offesi.

whichgood

Anche quando dicono che è stata offesa la loro sensibilità hanno soltanto paura di scoprire la verità. Insomma, credere in un dio dovrebbe conferire sicurezza, eppure…

Marcus Prometheus

La Commissione Europea alleata degli islamisti criminalizza la liberta’ d’espressione
Ven 3 Febbraio 2012, TF
La conferenza intitolata « Processus d’Istanbul » mira a fare adottare nel diritto internazionale la diffamazione delle religioni come crimine.
Si sa’ che cosa accadra’ s questo programma verra’ adottato: non ci sara’ alcune reciprocita’; la liberta’ d’espression arretrera’ in Occidente ; la re-pressione delle minoranze e degli spiriti liberi crescera’ nei paesi musulmani ; e l’intolleranza religieosa, lungi dal diminuire, aumentera’.
L’Unione europea ha proposto di accogliere la prossima riunione del Processo detto di Istanbul, un tentativo aggressivo dei paesi musulmani di fare della critica all’islam un crimine internazionale.
L’annuncio interviene meno di un mese dopo che gli USA hanno organizzato la loro propria Conferenza del Processus d’Istanbul a Washington.
Il Processo d’Istanbul – il suo scopo esplicito e; di iscrivere nel diritto internazionale una proibizione mondiale de qualsiasi esame critico dell’islam e / o della sharia islamica – e’ diretto dall’Organizzazione della cooperazione islamica (OCI), un blocco di 57 paesi musulmani. Basato in Arabia Saudita, l’OCI da lungo tempo ha fatto pressione sull’Unione Europea e gli USA per imporre dei limiti alla liberta’ di parola e di espressione sull’Islam.
Ma attualmente l’OCI raddoppia gli sforzi e si e’ implicate in una offen-siva diplomatica decisiva per convincere le democrazie occidentali di mettere in opera al Consiglio dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite (CDH) la Risoluzione 16/18 che fa appello a tutti i paesi a lottare contro « l’intolleranza, gli sterrotipi negativi e la stigmatizzazione della religione e della fede ».
La Risoluzione 16/18, che e’ stata adottata presso la sede del Consiglio dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite (CDH) a Ginevra (Genève) nel Marzo 2011, e’ largamente considerata come una avanzata significativa negli sforzi dell’OCI per fare progredire il concetto giuridico di diritto internazionale di diffamazione dell’islam.
Inoltre, la risoluzione del CDH – come la risoluzione 66/167 di cui li e’ fatta fautrice la OCI e che e’ stata discretamente approvata dall’Assemblea generale del 19 Dicembre 2011 dai 193 membri delle Nazioni Unite – resta senzasenza effetto fino a che manca del sostegno solido dell’Occidente.
L’OCI e’ dunque riuscita in un colpo diplomatico quando l’amministrazione Obama ha accettato di accoglerr a Washington dal 12 al 14 Dicembre 2011 una conferenza di 3 giorni del “Processus d’Istanbul”. Facendo questo, gli USA hanno dato alla OCI la legittimita’ politique che la OCI cercava per mondializzare la sua iniziativa che mira a proibire la critica dell’islam.
Seguendo l’esempio dell’amministrazione Obama, l’Unione européa vuole adesso entrare in azione organizzando il prossimo summit dell’ Istambul Processus previsto per Luglio 2012.
Fino a ora, l’Unione Europea aveva mantenuto l’iniziativa dell’OCI a distanza. Ma Ekmeleddin Ihsanoglu, Segretario generale dell’OCI, dichiara che l’offerta della UE di accogliere la riunione rappresenta, secondo l’Agenzia Internazionale Islamica di informazionsi (IINA), organo ufficiale di propaganda della OCI, un « cambiamento qualitativo nella lotta contro il fenomeno della islamofobia ».
Secondo la IINA, « Si trova il fenomeno della islamofobia nell’Occidente in generale, ma esso si sviluppa nei paesi europei in particolare ed in modo differente da quello degli USA che hanno contribuito alla redazione della risoluzione 16/18. La nuova posizione europea rappresenta l’inizio del cambiamento della sua riserva anterieore durata vari anni, in seguito ai tentativi dell’OCI, per contrastare la « diffamazione delle religioni » al Consiglio dei Diritti dell ’ Uomo ed all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’articolo della IINA s prosegue : « I funzionari del Dipartimento degli affari culturali dellla OCI hanno dichiarato che la proposta dell’Unione Europea di accogliere la terza riunione (la prima se e’ tenuta ad Istanbul a Luglio e la seconda a Washington a Dicembre) e’ considerata come una nuovea possibilita’ promettente per la soluzione di questo problema. Organizando la riunione in Europe che e’ piu’ toccata dal fenomeno della islamofobia e dell’ostilita’ verso l’islam, il « Processo di Istanbul » prendera’ uno slancio supplementare. »
L’OCI e’ particolaremente irritata dalla sia incapacita nel fare tacere i numeri creiscenti di uomini politici democraticamente eletti in Europa che hanno espresso le loro inquietudini sul rifiuto degli immigrati mu-sulmani di ’integrarsi nei loro paesi d’accoglienza e la creazione che ne consegue di societa’ islamiche parallele in numerose parti d’Europa.
Secondo la IINA, « M. Ihsanoglu » a dichiarato « che il ruolo crescente in politica dell’estrema destra in molti paesi europei e’ divenuta piu’ forte che la capacita’ dell’Organizzazione (OCI) di spiegare che l’estrema destra che detesta i musulmani, e’ diventata una leva nelle mani degli uomini politici. Ha aggiunto che la crescita dell’estrema destra tramite le elezioni e’ diventata una questioneche non si puo’ contrastare tenendo conto del modo democratico tramite il quale questi estremisti accedono alle loro cariche. Come esempio si e’ riferito al referendum organizzato in Svizzera che ha ottenuto colà la sospensione della construzione dei minareti in seguito ad un voto degli Svizzeri. »
In altre parole, la OCI e’ adesso alla ricerca del sostegno dei funzionari non eletti della sede dell’Unione Europea a Bruxelles per promulgare une legislazione paneuropea sui “discorsi di odio”, per limitare per decreto cio’ che 500 milions di cittadini europei – compresi gli uomini politici democraticamente eletti – possono e non possono dire a proposito dell’islam.
E’ certo che numerosi paesi europei che mancano delle protezioni forti che gli Stati Uniti hanno col Primo Emendamento (alla Costituzione USA) hanno gia’ promulgato delle leggi contro i “discorsi d’odio” e che servono effettivamente come surrogate della legislazione universale contro la blasfemia che la OCI cerca ad imporre all’Unione Europea nel suo insieme.
In Austria, ad esempio, nel dicembre 2011 una corte d’appello ha con-fermato la condanna politically correct di Elisabetta Sabaditsch-Wolff, casalinga viennese e militante anti-jihad “per denigrazione delle convinzioni religiose” dopo che ella aveva tenuto una serie di conferenze sui pericoli dell’islam radicale. La decisione ha mostrato che nell’Austria multiculturale postmoderna mentre il giudaismo e il cristianesimo possono essere criticati o “denigrati” impunemente, dire la verità sull’Islam è passibile di sanzioni penali veloci e pesanti.
Ancorra in Austria, Susanne Winter, una donna politico austriaca e membro del Parlamento, è stato condannata nel gennaio 2009 per il “crimine” di dire che “nel sistema attuale” il profeta islamico Maometto sarebbe stato considerato “pedofilo”, in riferimento al suo matrimonio con Aisha. La onorevole Winter è stata anche ritenuta colpevole di “provocazione” per aver detto che l’Austria si e’ trovata di fronte ad uno “tsunami dell’immigrazione musulmana”. La Onorevole Winter è stata condannata a pagare una multa di € 24.000 ($ 31.000), ed ad una pena detentiva, di tre mesi sospesa per “condizionale”
In Danimarca, Lars Hedegaard, presidente della Società Internazionale della Stampa Libera (Free Press), è stato condannato nel maggio 2011 da un tribunale danese, per incitamento all’ “odio” per aver detto in un’intervista registrata che vi fosse un’alta incidenza di stupri bambini e di violenza domestica nelle zone dominate dalla cultura musulmana.
I commenti di Hedegaard, che ha richiamato l’attenzione sulle terribili condizioni di vita di milioni di donne musulmane, avrebbero violato l’articolo 266b del codice penale Danimarca tristemente celebre, una disposizione acchiappa tutto che le élites danesi utilizzano per far rispettare i codici del linguaggio politically correct. Hedegaard ha fatto appello contro la sua condanna alla Corte Suprema danese, dove il caso è attualmente pendente.
Ancora in Danimarca, Jesper Langballe, un politico danese, membro del Parlamento, è stato condannato per incitamento all’odio nel dicembre 2010 per aver detto che delitti d’onore ed abusi sessuali si verificano in famiglie musulmane.
La possibilità di provare le sue affermazioni è stata negata a Langballe in base a norme del diritto danese, per cui non importa il fatto se un’affermazione è vera o falsa. Tutto il necessario per una condanna è che qualcuno si senta offeso. Langballe è stato immediatamente condannato a pagare una multa di 5.000 corone ($ 850 = € 700) o a dieci giorni di prigione.
In Finlandia, Jussi Halla-aho Kristian, un commentatore politico ben noto, e’ finito sotto processo nel marzo 2009 con l’accusa di “incitamento contro un gruppo etnico” e “violazione della santità della religione” per aver detto che l’Islam è una religione di pedofilia. Un tribunale di Helsinki successivamente ha abbandonato l’accusa di blasfemia, ma ha condannato Halla-aho a pagare una multa di € 330 ($ 450) per aver causato confusione ad un culto religioso. Indignato per il non accoglimento delle accuse di blasfemia da parte della Corte, il procuratore finlandese (pubblica accusa) ha presentato ricorso alla Corte suprema finlandese, dove il caso è ora in fase di revisione.
In Francia, il romanziere Michel Houellebecq è stato citato in giudizio da parte delle autorità islamiche delle città francesi di Parigi e di Lione per aer definito l’Islam “la più stupida religione” e per aver detto che il Corano è “scritto male”. In tribunale, Houellebecq (pronunciato Wellbeck) ha detto ai giudici che, sebbene non avesse mai disprezzato i musulmani, non aveva altro che disprezzo per l’Islam. Fu assolto nel mese di ottobre 2002.
Anche in Francia, Brigitte Bardot, l’attrice famosa che ha intrapreso una crociata per i diritti degli animali, è stata condannata nel giugno 2008 per “incitamento all’odio razziale”, dopo aver chiesto che i musulmani anestetizzassero gli animali prima abbatterli.
In Belgio, Aldo Mungo e’ stato oggetto di una denuncia da parte di un Ufficio del Primo Ministro a carico per la diffusione di una presentazione video che collega la macellazione islamica halal, [sulla quale si paga una tassa per l’ispezione religiosa islamica] con la riscossione della tassa islamica da parte delle organizzazioni islamiche legate ai Fratelli Musulmani e il finanziamento di movimenti terroristici come Hamas da parte dei Fratelli Musulmani stessi.
Nei Paesi Bassi, Geert Wilders – leader del partito olandese della libertà che aveva denunciato la minaccia che portata dagli immigrati musulmani non integrati ai valori occidentali – è stato recentemente assolto da cinque accuse di incitamento all’odio religioso contro i musulmani per i commenti critici sull’Islam che haveva fatto. Il verdetto storico ha messo fine a due anni di odissea legale altamente pubblicizzata.
Ancora nei Paesi Bassi, Gregorius Nekschot, pseudonimo di un disignatore olandese oppositoreaperto delle mutilazioni genital femminili (la circoncisione per le donne islamiche) e che spesso aveva messo in caricature il multiculturalismo olandese, è stato arrestato nella sua casa di Amsterdam nel maggio 2008 per aver disegnato caricature giudicate offensive dai musulmani.
Nekschot (il cui nome letteralmente significa “colpito al collo”, metodo che secondo il disegnatore, e’ stato utilizzato dai “nazisti e comunisti per sbarazzarsi dei loro avversari”) è stato rilasciato dopo 30 ore di interrogatorio da parte dei rappresentanti della legge olandese.
Nekschot è stato accusato di otto vignette che “attribuiscono qualità negative a determinati gruppi di persone” e come tali sono un insulto e sono crimini di odio e discriminazione, ai sensi degli articoli 137c e 137d del Codice penale olandese.
In un’intervista al quotidiano olandese De Volkskrant, Nekschot detto che era la prima volta in 800 anni di storia della satira nei Paesi Bassi che un artista è stato messo in prigione. (Dopo questa intervista è stato rimosso dal sito web del giornale). Anche se il caso contro Nekschot è stato respinto nel settembre 2010, ha concluso la sua carriera come disegnatore di vignette il 31 Dicembre 2011.
In Italia, la compianta Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice, fu processata per aver scritto che l’Islam “porta odio al posto di amore e schiavitù al posto della libertà”. Nel novembre 2002, un giudice in Svizzera, in base a una causa intentata dal Centro islamico di Ginevra, emise un mandato di arresto contro la Fallaci per violazione dell’articolo 261 del Codice penale svizzero, il giudice chiese al governo italiano è di perseguire o estradare la scrittrice. Il Ministero della Giustizia italiano ha respinto la richiesta perché la Costituzione Italiana protegge la libertà di espressione.
Ma nel maggio 2005, l’Unione delle comunità islamiche in Italia (UCOII), legata ai Fratelli Musulmani, ha presentato una denuncia contro la Fallaci accusandola che l ‘”alcune delle cose che dice nel suo libro La Forza della Ragione ‘sono offensivo per l’Islam. ” Un giudice italiano a Bergamo ha ordinato un processo alla Fallaci con l’accusa di “diffamazione dell’Islam”. La Fallaci poi è morta di cancro nel settembre 2006, pochi mesi dopo l’inizio del suo processo.

Marcus Prometheus

Il “Processo di Istanbul”, un processo perverso
Nina Shea riferisce sulla conferenza tenutasi a Washington con l’OIC, al fine di attuare le risoluzioni delle Nazioni Unite che, con il pretesto di combattere “l’intolleranza religiosa”, minacciano di portare alla repression di qualsiasi critica dell’Islam. L’incontro di Washington è stato progettato a Istanbul nel mese di luglio, da qui il nome “Processo di Istanbul.”
Il processo è stato denunciato [come nocivo soprattutto per i mussulmani laici e moderati non fondamentalisti o per le minoranze che ne saranno le prime vittime in tutto il mondo] da leader musulmani in Nord America in una dichiarazione di cui Tarek Fatah è uno dei firmatari. [Fatah e’ un moderato politico Canadese di origine Pakistana fondatore del Muslim Canadian Congress.]
Il segretario di Stato Hillary Clinton ha chiuso Mercoledì 14 dicembre 2011 il “Processo di Istanbul”, una conferenza internazionale di tre giorni a porte chiuse sulle misure contro “l’intolleranza religiosa, gli stereotipi negativi e stigma”, organizzato dal Dipartimento di Stato.
La conferenza aveva lo scopo di “attuare” la risoluzione 16/18 adottata lo scorso marzo 2011 dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite su questo tema. Questa conferenza è stata una follia, anche se la Clinton ha difeso la libertà di religione e di parola nelle sue osservazioni conclusive.
La Risoluzione 16/18 costituisce il pericoloso progetto di criminalizzazione della “diffamazione delle religioni” nel mondo. L’applicazione di una legge universale sulla blasfemia è stata spinto senza sosta per 12 anni dall’Orga-nizzazione per la Cooperazione islamica che e’ basata in Arabia Saudita, una organizzazione essenzialmente religiosa che si e’ assunta il compito di “combattere la diffamazione dell’Islam”. L’OIC emette delle fatwa (decreti religiosi islamici) e altre direttive per punire l’espressione pubblica della apostasia dall’islam, cosi’ come anche la “islamofobia”.
I leader della campagna della OIC – Arabia Saudita, Iran, Egitto e Pakistan – imprigionano i “bestemmiatori” o li condannano a morte.
La Risoluzione 16/18 deplora l’intolleranza religiosa, ma attraverso un’abile manovra del Dipartimento di Stato, non imponeva apertamente alcuna restrizione alla libertà di parola. L’amministrazione [USA] avrebbe dovuto fermarsi lì. Invece, quando ha co-presieduto una “riunione ad alto livello” della OIC sulla islamofobia a Istanbul nel mese di luglio 2011, la Clinton ha invitato l’OIC a Washington per discutere su come applicare “la risoluzione 16/18. Anche se la conferenza di Washington e’ finita con nessuna conclusione reale, essa non avrebbe neppure essere stata tenuta, per i seguenti motivi:
Ha offerto alla OIC una piattaforma transnazionale che le permette di ravvivare il suo programma contro la diffamazione della religione mentre questo problema era stato sepolto presso le Nazioni Unite.Il governo USA ha commesso un errore nel pensare che la risoluzione 16/18 ha rappresentato una convergenza di vedute tra l’OIC e gli Stati Uniti sulla libertà di religione e di parola.
A Istanbul, la signora Clinton ha detto che gli Stati Uniti non vogliono restri-zioni alla libertà di parola. Tuttavia, il suo annuncio della conferenza ha rilanciato immediatamente le richieste dell’OIC che l’Occidente punisca I discorsi anti-islamici. Come riportato dalla OIC, “Gli incontri futuri che si terranno [a Washington]. consentiranno l’adozione di legislazioni nazionali da parte degli Stati interessati da questo problema, e la formulazione di leggi internazionali per prevenire l’incitamento all’odio derivante dalla diffamazione delle religioni “.
La conferenza ha ingiustamente esposto gli Stati Uniti per un esame critico.
Quando si e’ aperta la conferenza, un avvocato governo ha presentato un quadro distorto della storia del fanatismo nei confronti delle minoranze religiose, compresi i musulmani, senza spiegare il nostro modello (occidentale) relativamente di successo in termini di rispetto delle libertà individuali della religione e di parola in una società straordinariamente tollerante e pluralista. Egli ha detto ai partecipanti, alcuni dei quali rappresentanti delle nazioni più repressive al mondo, che l’America potrebbe imparare dalla loro esperienza nella protezione della tolleranza religiosa.
Rimanendo “uniti” (termine usato dal capo della dell’OIC in un articolo pubblicato in un quotidiano turco), con l’OIC su questi temi, gli Stati Uniti sembrano convalidare l’ordine del giorno della OIC, il che demoralizzera’ innumerevoli sostenitori dei diritti delle donne ei diritti umani, blogger, giornalisti, minoranze, convertito, riformatori, e tutti gli altri nei paesi membri della OIC che contano sul sostegno degli Stati Uniti contro l’oppressione.
La conferenza suscita aspettative di legislazione sul tema dei discorsi sull’Islam da parte degli Stati Uniti come hanno fatto l’Europa occidentale, il Canada e l’ Australia.
L’Unione Europea ha imposto l’adozione di norme sui discorsi di incitamento all’odio religioso, dopo lo scoppio di rivolte e altre violenze nel mondo in seguito alla pubblicazione delle caricature di Maometto in un giornale danese. La Conferenza (OIC) intensificherà le pressioni esercitate sugli Stati Uniti di conformarsi a queste nuove “best practices” (migliori norme) mondiali.
La signora Clinton ha ingenuamente irritato i diplomatici islamici Mercoledì dicendo: “Dobbiamo superare l’idea che siamo in grado di opprimere le minoranze religiose e limitare la libertà di parola, e che noi siamo abbastanza intelligente per sostituire il nostro giudizio a quello di Dio nel determinare chi bestemmiato o no. ” È improbabile che l’establishment saudita wahabita sia persuaso da tali argomenti presentati poi da “infedeli”.
I diplomatici statunitensi dovrebbero porre fine alla “Processo di Istanbul” e iniziare a promuovere con energia e fiducia le virtù del nostro Primo Emendamento.[della Costituzione USA: Liberta’ assoluta di parola e diffusion del pensiero] Essi devono essere accuratamente informati circa la posizione intransigente della OIC sulle leggi sulla blasfemia e sulla portata delle atrocità associate a quelle leggi. Devono interrompere l’invio di segnali di un consenso su questi temi tra noi e l’OIC.
Soeren Kern h t t p : / / w w w . stonegateinstitute . o r g / 2

Bruno Rapallo, apostata e ateo

Pura follia, autolesionismo masochista: in nome di posizioni ideologiche improntate ad un esasperato e fasullo “politically correct” (probabilmente anche opportunista per ragioni energetiche e petrolifere), gli USA, la U.E. (in primis i civilissimi Paesi nordici !) e le Nazioni Unite stanno ponendo le premesse per suicidarsi e per distruggere le basi delle democrazie più avanzate (libertà di pensiero, di opinione, di stampa, ecc.); con simili idee demenziali, da tutte le librerie del mondo si dovrebbero ritirare e mandare al rogo tutte le copie di “Perchè non sono musulmano” di Ibn Warraq, per non parlare dei “Versetti satanici” di Salman Rushdie, mentre i relativi autori, suppongo, dovrebbero essere catturati e impalati o decapitati !!??
A seguire, con la benedizione di B. XVI e il tripudio di cattolici e di cristiani d’ogni setta, la distruzione di tutte le copie di “Perchè non sono cristiano” di Bertrand Russell e il rogo o almeno la garrota per Piergiorgio Odifreddi ??

Manfredi

Brrrrrrrrr! Terribile e terribilmente vero quello che hai detto, Bruno.
A meno che non si scoprano altri giacimenti, a quanto ho letto il petrolio sara ‘ sempre piu ‘caro, conseguentemente diverremo sempre piu ‘ ricattabili dai paesi come l ‘Arabia Saudita.
E, conseguentemente, saremo sempre piu ‘ “timidi ” nell ‘opporci alla prepotenza di certi fanatici islamici a casa nostra.

Federico Tonizzo

Personalmente, almeno per il momento, temo più le conseguenze delle “leggi” di Berlusconi e di Monti che l’Arabia saudita… E temo più l’impoverimento dei lavoratori “occidentali” i cui redditi tenderanno ad adeguarsi a quelli cinesi, indiani, rumeni, ecc. (accidenti alla globalizzazione).

D’altra parte, se i paesi produttori di petrolio cercassero di “strangolare” i paesi utilizzatori di petrolio, lo potrebbero comunque fare per poco (perchè Cina, India e Brasile consumeranno relativamente in fretta tutto il petrolio), ed una volta che il petrolio sarà veramente finito, se i cosiddetti “paesi ora sviluppati” non avranno già da tempo messo a punto le tecnologie per le energie alternative, e iniziato da tempo ad usarle, il futuro sarà estremamente diverso da come è adesso.

Suleiman Kahani

EVVIVA LA VITTORIA DELL’OIC!!!!!

EVVIVA LA RESA DELL’OCCIDENTE SENZA VALORI, PAVIDO E IMBELLE!!!!!

RICORDATE, CHI PECORA SI FA IL LUPO SE LO MANGIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

LA VOSTRA ‘DEMOCRAZIA’ SARA’ LA VOSTRA LAPIDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

fab

Infatti, siete voi che vi fate pecora davanti agli imam, che vi mangiano dalla mattina alla sera.
Ah, a proposito: l’Occidente si è arreso? Qui non è pervenuto. Mi sembra piuttosto il contrario; e non sarà qualche rigurgito di idiozia a fermare il SECOLARISMO. Auguri per la tua collezione di scemenze, eh?

Paul Manoni

Resa dell’occidente?…Scendi dalle montagne, che tra i pecorai del Sinai ed i cammelli del deserto, mi pare che hai perso contatto con la realtà.
Penso che l’occidente debba ancora scendere sul campo di certe battaglie sai?
…Poi staremo a vedere chi farà la parte della pecora!

paradox

Un appello a tutti i troll credenti: vi spiace impegnarvi un po’ di più nei vostri interventi? Altrimenti è troppo facile ignorarvi.

whichgood

Sono felice di vivere in un paese democratico com l’Italia, in cui la libertà di espressione, quando si parla delle Chiesa è assic

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