Fecondazione artificiale, annunciati ricorsi contro i danni provocati dalla legge 40

La legge 40 sulla fecondazione artificiale fu approvata nel 2004 con il voto favorevole dalla maggioranza di centrodestra e di gran parte dei politici di estrazione cattolica militanti nel centrosinistra. Fu poi confermata dal referendum abrogativa tenutosi nel 2005, in cui non si raggiunse il quorum a causa dell’amplificazione dell’astensionismo fisiologico provocata dalla massiccia campagna organizzata dalle gerarchie ecclesiastiche.
Opportunamente ribattezzata “legge burqa” dal quotidiano francese Le Monde, la normativa introdotta con la legge 40 è infatti particolarmente restrittiva: esclude la fecondazione eterologa, limita la fecondazione assistita alle coppie eterosessuali in età fertile e solo in presenza di accertata sterilità o infertilità, vieta il congelamento degli embrioni; assicura i diritti del concepito ma costringe la madre a subire l’impianto anche degli embrioni malati; vieta la ricerca scientifica sugli embrioni.
La legge è però stata parzialmente modificata dalla Corte Costituzionale, che 2009 ha giudicato illegittima la disposizione che fissa a tre il numero massimo di embrioni impiantabili durante i processi di fecondazione artificiale.
Gianni Baldini, docente di istituzioni di diritto privato italiano e comparato e di biodiritto nell’Università di Firenze, ha ora deciso di presentare due ricorsi, uno a Firenze e uno a Roma, per il danno subito da alcune coppie. Scrive infatti l’Aduc che, “se lo Stato emana una legge ingiusta, che realizza un illecito costituzionale, danneggiando un diritto fondamentale dei cittadini, facendogli perdere delle occasioni favorevoli, allora è bene che li risarcisca”. Secondo Baldini, “molte coppie che nel 2004 avevano 35 anni non hanno avuto la possibilità di avere un trattamento diverso per via dei divieti imposti, senza cioè il limite dei tre embrioni e della diagnosi pre-impianto, poi eliminati o alleggeriti dalle sentenze della Corte Costituzionale”.

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16 commenti

spapicchio

Una legge orientata in senso religioso teocratico da parte di una casta religiosa è sempre sbagliata; le leggi di uno stato democratico e repubblicano devono sostenere e difendere i diritti umani fondamentali (tipo CEDU) individuali e la dignità etica (non religiosamente determinata) dei cittadini, neonato compreso, SENZA favorire gli orientamenti religiosi teocratici o di altri gruppi di potere, anche ideologico, soprattutto quando dimostrano d’essere esclusivisti e discriminatori.

Certamente che si deve tenere conto delle esigenze di tutti senza discriminare nessuno, nemmeno la salute del neonato, del genitore, eccetera.

maxalber

Naturalmente spero che i ricorsi vengano vinti, ma non dimentichiamoci che quando “paga lo Stato” significa che paghiamo noi tutti per le ca**ate legislative di una classe politica indegna (un po’ come le quote latte dei leghisti, per fare un confronto).

fab

In effetti, bisgnerebbe mandare la Finanza alle messe per tirar giù i nomi dei presenti e far pagare questi indennizzi soltanto a loro. Tanto il denaro alle pecore non serve.

Federico Tonizzo

No, leggi di volgari leccapiedi del Vaticano che se ne fregano del popolo che li ha eletti.

whichgood

Giustissimo il ricorso, peccato che finisca per pagare lo Stato. Corrispenderebbe al Vaticano risarcire. Servirà però a “far capire” ai genuflessi parlamentari cosa succede quando si accettano i condizionamenti della Chiesa.

antoniadess

più che un risarcimento economico, sarebbe meglio un altro ricorso per incostituzionalità: la “legge per la difesa dell’embrione” (questa dovrebbe essere la corretta dicitura) lede gravemente la dignità e la libertà delle persone già nate, cittadini vs embrione 🙁
una delle ennesime leggi confessionali con cui lo stato prende per le orecchie adulti maggiorenni come fossero minorati irresponsabili:
“Credere o non credere in dio sono legittime opinioni; che in suo nome non pochi ci tolgano libertà e risorse sono fatti, meno legittimi” cvd

Markus

Sarebbe bello se il rimborso lo pagassero i parlamentari che hanno votato la legge. Non l’erario.

Roberto Grendene

lo dovrebbero fare per coerenza quelli che vogliono far pagare i giudici per sentenze poi ribaltate nei gradi più alti di giudizio

spapicchio

Oscar Madariaga confonde tra fede cristiana (evangelica) e fede romana cattolica;
intende parlare a nome dei cristiani ma lo può fare solo per i cattolici romani essendo un cardinale della CCAR, non un esponente della Chiesa Cristiana Evangelica, che nel suo discorso confonde con la romana cattolica.

DucaLamberti74

Anche io mi auguro questi ricorsi siano approvati…

MA purtroppo questa legge talebana è figlia del popolo italiota che al referendum del 2005 solo il 25% si presentò alle urne per cancellarla.

POPOLO ITALIOTA –> POLITICI ITALIOTI –> LEGGE ITALIOTA.
questa volta se solo il 25% ha detto un bel NO (recandosi alle urne dekl referendum) ad una legge talebana se è una democrazia è giusto che la legge sia rimasta in vigore.

Ogni nazione ha la classe politica che si merita.

Mi piacerebbe sapere il mio amicone mistergrey (che su esempi concreti ribatte sempre citando pan per focaccia discorsi sui massimi sistemi e sull’imperialismo americano come risponde a tale mia affermazione).

ALLO SCOPO DI EVITARE OGNI DUBBIO IO SONO CONTRARIO A QUESTA LEGGE TALEBANA.

SPERO BENE I RICORSI DIANO RAGIONE A CHI LI HA PRESENTATI.
E’ EVIDENTE CHE E’ STATO LESO UN DIRITTO INDIVIDUALE.

Ci fosse il mio partito al potere…metterei Severino Antinori ad un ministero dedicato apposta alla gioia della maternità 🙂

DucaLamberti74

whichgood

Già, ma purtroppo nessuno di quelli è intenzionato a farsi del male da solo. Già abbiamo un casino con la responsabilità civile dei giudici (la quale ritengo sia anticostituzionale addirittura), figurarsi la responsabilità civile dei nostri (haimè) politici.

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