Anche Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione internazionale nonché esponente della Comunità di Sant’Egidio, torna sul tema dell’Ici-Imu sugli immobili ad uso commerciale della Chiesa cattolica. La questione, che rientra nella problematica più generale dei costi della Chiesa sollevata ad esempio proprio dall’UAAR, era stata addirittura negata da Avvenire, organo della Conferenza episcopale. Ma poi erano arrivate le parziali ammissioni, anche da prelati.
Ora il ministro, che già si era detto favorevole all’Ici sugli immobili commerciali della Chiesa, rende noti altri particolari. Confermando le voci di una ricerca di intesa tra Monti e la Cei. “La scelta è nelle mani del premier Monti”, fa sapere. Proprio Mario Monti “sta esaminando bene tutti gli aspetti della questione e deciderà lui personalmente per il meglio”.
“Non voglio svicolare l’argomento”, assicura, “non ho alcuna esitazione a dichiarare che la Chiesa e le altre organizzazioni no profit di solidarietà svolgono un’importante funzione, ma certamente, laddove si ravvisassero attività commerciali o miste, si dovrà intervenire con le tasse”. “Non si può tollerare una ‘leggerezza’ su certe coperture commerciali”, conclude, “ma sia chiaro: non siamo di fronte alla presa di Porta Pia. La soluzione non è così difficile”.
Mi chiedo se questa non sia un mossa pre-elettorale in vista di una sua possibile candidatura a sindaco di Roma.
1) non ci deve essere nessuna “ricerca di intesa” tra governo e chiesa cattolica: se questa “ricerca di intesa” non c’è nei confronti dei comuni cittadini non deve necessariamente esserci nemmeno quando l’interlocutore è la chiesa cattolica sennò si tratterebbe di un semplice favoritismo.
2) anche i luoghi di culto DEVONO essere tassati sopratutto alla luce di tutto il mercimonio dei sacramenti che creano PROFITTO alla chiesa cattolica.
ed aggiungerei al punto 2 che gli stessi, quando vengono ristrutturati e mantenuti con i soldi pubblici (cioe’ quasi sempre) debbano essere anche sempre a disposizione del cittadino e della comunita’ per iniziative culturali quali concerti, mostre, allestimenti etc
e per ospitare i senzatetto
Fermo restando che la ricerca di intesa su una materia che non riguarda il concordato è incomprensibile, io non sono d’accordo per l’esenzione sul no profit. Teoricamente forse si potrebeb anche discutere, ma avendo il senso della realtà (italiana) credo che le smagliature sono troppe e non solo per la chiesa cattolica.
io penso che il sindaco di roma dovrebeb essere una paresona di vedute e conoscenze ampie , si anel campo amministrativo che culturale visto che a Roma l’unica risorsa da curare è quella, e riccardi non mi sembra sia all’altezza.
certamente però dopo alemanno sarebbe un gioiello di rara purezza pure il fautore della beatificazione di pio 12
La ricerca di intesa, si spera, non sia la ricerca del modo di far rientrare dalla finestra quello che si è fatto finta di fa uscire dalla porta, magari con ulteriori aggravi di spesa per i contribuenti italiani.
Le esperienze precedenti non sono incoraggianti !!
Ratzinger: Si Icen alla Chiesen, trannen no-profitten, si ien essere assolutamenten d’accorden.
Segretario personale: Sul serio?
Ratzinger: I solden che gli italianen paganen per l’icen se li prenden la Chiesen trannen quelli delle attivita’ non profitten, cosi’ non poteren diren che noi essere dei profittatoren.
Segretario personale: Penso che lei abbia frainteso.
Eh, già, la chiesa è un essere saprofita! 🙁
Non se ne farà un tubo.
c’è solo da temere che se ne faccia invece… a scapito dello Stato. Altrimenti non si capisce perchè mai si spendono in “accordi” non previsti dalla Costituzione. L’ICI non rientra in materia concordataria.
La penso come cesareTs, non se farà un tubo,la faranno tanto lunga che alla fine……
Riccardi deve smetterla di prendere per il kulo l’Italia per bene. Le non risposte e non dichiarazioni se li tenga per i suoi correligionari e li racconti in chiesa, durante l’omelia.
C’è da fare una considerazione: il concordato vale solo per gli immobili costituenti il Vaticano, mentre tutti gli altri (chiese, monasteri, conventi, alberghi travestiti ecc.) appartengono alla CEI, che è considerata giuridicamente allo stesso livello di un’associazione privata, per cui non c’è bisogno di nessun accordo.
ICI si, ICI no,
che materia delicata
forse si, forse no,
meglio andare in ritirata.
ICI si, ICI no,
dice il furbo Vaticano
forse si, forse no,
il Bagnasco incazzato.
ICI si, ICI no,
solo ad uso commerciale
forse si, forse no,
meglio no, son troppe tasse.
ICI si, ICI no,
io non c’entro proprio niente
forse sì, forse no,
Monti è indipendente.
ICI si, ICI no,
il Riccardi suggerì
forse si, forse no,
chi lo sà?. Monti abolì.
BASTA!!! la chiesa deve pagare l’ici su TUTTI gli immoili! CHIESE COMPRESE!!!
casa mia non è un negozio eppure ci pagherò l’ici!
Sottoscrivo.
Sottoscrivo.
di sicuro dovrebbe pagare l’ICI per le chiese e relative pertinenze per cui prende soldi all’ingresso
vedi Campanile di Giotto (6 euro) e pure l’entrata “privilegiata” al Duomo di Firenze” (chi non vuole far la fila basta che paghi, io vidi questo l’anno scorso)
oppure anche per San Petronio a Bologna, dove pagando si fa un tour turistico sulla parte esterna
In linea di principio, sarei d’accordo con flaccido, G.B. e bimbumbam, ma la questione non mi torna…
Ecco, magari concentrerei l’attenzione sui fenomeni descritti da Grendene, più che impuntarsi cocciutamente sulla storia del far pagare alla Chiesa, l’IMU su tutti gli edifici, compresi quelli di culto.
Perchè secondo me, c’e’ qualcosa di stridente nel far pagare una tassa sulle chiese…A questo punto sarei più favorevole a far pagare l’IMU, per esempio sulle cononiche, o sugli oratori, qualora la tassa fosse evasa perchè la struttura e’ adiacente ad una parrocchia. Ovvio.
Ma sulle chiese, onestamente no.
Temo che si rischierebbe di mettere dei paletti, degli intralci o degli ostacoli, al diritto umano che prevede la libertà degli individui di professare il proprio culto.
Forse sono troppo buono, ma provo ad essere realista…Nessun governo italiano metterà mai una tassa sulle chiese, parliamoci chiaro.
Cominciamo a far pagare alla CCAR, il dovuto e senza scappatoie derivante da leggi obbiettivamente ingiuste. E’ già parecchio. 😉
In realtà, alla base di questa, come di altre simili, questioni c’è sempre la natura e il ruolo dell’istituzione religiosa. ‘Istituzione’, cioè insieme di persone organizzate secondo intenti e procedure comuni all’interno però di una comunità più ampia di cui dovrebbe costituire un elemento di stabilità e funzionalità politica (nel senso della ‘polis’). Ora, un’istituzione religiosa, in quanto religiosa, può realmente, per sua natura, svolgere questa funzione in una società fondata su principi laici? No, no, e poi no… a dispetto di tutti i contorcimenti dialettici, di tutte le forzature logiche, a dispetto infine, e in sostanza, di tutti i compromessi resi necessari dai rapporti di forza. Il ruolo di istituzione religiosa fa di questa istituzione, in quanto detentrice di un potere spirituale che come tale si pretende trascenda ogni potere temporale… di cui per altro è pure detentrice… non può che portare tendenzialmente il suo potere temporale a prevaricare su quei poteri temporali che, per quanto ‘sacralizzati’ – come uno stato laico basato su una costituzione ‘sacra’ – debbono rispondere direttamente ai propri cittadini e non ad un’autorità trascendente. E quando i rapporti di forza si risolvono a favore dell’istituzione religiosa, abbiamo lo stato teocratico.
Quindi, diciamo le cose come stanno, cioè che c’è in questo paese un potere temporale che, in quanto ricopre anche il ruolo di potere ‘spirituale’ riconosciuto come autorità morale preziosa per lo stato laico… potere spirituale che tra l’altro, come istituzione, quindi come realtà politica, risponde ad un’autorità impersonata da un altro stato sovrano… ogni compromesso sarà sempre un compromesso a perdere per lo stato laico.
Concretamente cosa fare? In questa situazione molto poco, perchè nei rapporti di forza vince il più forte, e in casa nostra il più forte – fino a quando gli si riconoscerà questa autorità morale detenuta proprio in quanto istituzione – sarà sempre la chesa, meglio il Vaticano. Allora, per chi è in grado di farlo, o comunque riconosce questa necessità e si organizza per farlo, il mezzo più ‘concreto’ è battersi sul piano culturale nel suo significato più ampio (che è inscindibile dalla iniziative concrete, purchè non contingenti ma ben finalizzate), cioè sfruttare ogni occasione per smantellare questo preteso primato morale. Bisogna convincersi che un potere ‘spiritutale’, cioè poi in sostanza il potere di condizionare le coscienze, fino a che lo si riconosce come tale e non lo si combatte sul piano culturale, nei rapparti di forza avrà sempre la meglio.
In Italia non posso che vedere questa soluzione, perchè puntare solo, ad esempio, su una sorta di nuova ‘Porta Pia’, cioè risolvere il rapporto di forza sul piano puramente politico – in questo caso soprattutto economico – si può ottenere quanche successo parziale, ma mai eliminare le condizioni concrete perchè vinca un potere molto più concreto di quanto comunemente si ritiene: il potere esercitato sulle coscienze.
Voglio che lo Stato cerchi un’intesa anche con me, prima di farmi pagare l’IMU.
mettiti un gonnellone e vai a regalare santini facendo il segno della croce a qualche politicante di turno. Puoi dire anche che sei impegnato nella duffusione dell’ammmmmmore di dio.
Il problema non è l’esenzione del no-profit, è che molte volte la chiesa dichiara no-profit ciò che fa molto profit.
per aumentare l’età pensionabile e introdurre l’ici sulla prima casa, tutte queste storie non le hanno fatte.
il commento di gualerzi è perfetto! Purtroppo anche oggi nel programma di augias il direttore di avvenire(falso che più falso non si può) ha tenuto testa al conduttore e alla fine ne è uscito più che bene. Augias a volte mi delude, non ha fatto altro che riconoscere i meriti della caritas e soci dando spazio anche agli studenti presenti in studio che a loro volta hanno raccontato storie di volontariato oratoriano. Finchè si esalta , come dice gualerzi, il presunto e presuntuoso primato morale di questa gente….non cambierà niente!
Vedo che in diversi vorrebbero far pagare l’ICI-IMU anche sulle chiese.
Non so con che aliquota queste andrebbero tassate ma una cosa è certa, nessuna diocesi italiana avrebbe i soldi per pagare un imposta dulle migliaia di metri quadri delle varie chiese e cattedrali.
Quindi l’unico modo sarebbe requisirle, e magari adibirle a musei, abitazioni o qualche altra funzione di pubblica e laica atività.
Come fecero nell’URSS…. non a caso una dittatura atea.
Che ovviamente, in quanto tale, non è mai esistita.
Fallacia dell’Ad Conseguentiam/Pendio Scivoloso/Ad Hitlerum:
Anzitutto non è detto,
In secondo luogo se anche fosse sarebbe molto più conveniente anche per loro utilizzare solo le strutture che gli servono,
In terzo luogo l’URSS le chiese le perquisiva senza nemmeno questo sotterfugio, ma se anche fosse, visti i motivi cui sopra, non sarebbe stata la cosa peggiore. Tutt’al più che anche se si accettasse una legge simile a quella emendata durante la dittatura stalinista (questo è un termine più consono, se permetti) ciò non equivarrebbe né porterebbe a forza di cose all’instaurazione di una simile qui.
Hai altri sofismi al tuo arco o tieni ancora alla tua dignità?
@ Pippo
“Come fecero nell’URSS…. non a caso una dittatura atea.
Che ovviamente, in quanto tale, non è mai esistita”
Senti, caro Pippo, o rispondi ai quesiti che, a nome mio e di tanti che frequentano questo blog(qui, ad esempio, mi ha preceduto FSMosconi) ho posto a quelli come te che continuano impeterriti a parlare di ‘dittature atee’ domenica alle 15.18 nel post riguardante l”opinione’ di Stefano Marullo…
oppure non lamentarti poi se ti si dà del ciarlatano. E bada che non pretendo certo tu sia d’accordo con quanto là affermato (figuriamoci!), ma solo che, invece di ripetere come un disco rotto il solito ritornello, provassi a entrare nel merito.
Visto che ci tieni ti dico cosa ne penso.
A mio modestissomo parere ll problema non è se l’ateismo di stato è esistito o no, se si può o meno definire ateismo.
Il problema è se si può o meno ‘contestualizzare’ i comportamenti di partiti, movimenti e organizzazioni varie.
Perché io capisco le tue posizioni su questo argomento, sono ragionevoli anche se, come per tutte le questioni sfumate, non direi che si possa parlare di ‘verità galileiane’ .
Ma perché se io od un altro cristiano qualunque affermiamo la nostra religione essere nella sua essenza portatrice di pace, cosa lapalissiana perché non c’è nulla nel nuovo testamento che faccia pensare a qualcosa di diverso, dobbiamo sempre sentirci citare le nefandezze che nella storia sono state fatte in nome di Gesù Cristo?
Perché anche noi non possiamo rispondere che ‘quelli non erano cristiani’, o meglio, ‘quello non è cristianesimo’ ?
E’ il doppiopesismo che mi lascia perplesso.
O vale sempre quello che dice la teoria, per cui ne l’ateismo (forse) ne il cristianesimo (sicuramente) sono forieri di violenza, oppure se quello che conta è il comportamento dei singoli, allora siamo sullo stesso piano.
E voi avete assai poco da insegnare.
@ Pippo
Questo volevo sentir dire, e ti ringrazio.
In altra sede avevo anch’io chiamato in causa certi regimi sedicenti cristiani (remoti e prossimi) chiedendo appunto a chi continuava a considerare atei certi regimi solo perchè sedicenti tali, se ritenessero il loro comportamento in linea col messaggio evangelico… ma poi (a parte che non ricevuto alcuna vera risposta in merito a ciò che chiedevo) non ho ripreso questo argomento perchè personalmente mi sentivo chiamato in causa come ateo, e non ritenevo compito mio sindacare (come per ripicca: odio ribattere all’accusa per una colpa che sono convinto di non aver commesso rinfacciando a chi mi accusa di aver fatto la stessa cosa: in realtà è un’ammissione di colpevolezza) l’interpretazione di un credente per i fatti storici relativi a certe dittature che sappiamo.
Quindi, almeno per quanto mi riguarda, nessun doppiopesismo, solo la richiesta di una risposta diretta per una questione del tutto specifica, da valutare per se stessa.
D’altra parte, le frasi che ho riportato del tuo intervento, non lasciavano molti dubbi circa il tuo essere sulla stessa linea dei tanti che, anche se ripetutamente sollecitati, non hanno mai risposto… o forse solo uno, sia pure indirettamente… nel merito. Adesso ho sentito anche il tuo parere.
@ Pippo
“O vale sempre quello che dice la teoria, per cui ne l’ateismo (forse) ne il cristianesimo (sicuramente) sono forieri di violenza, oppure se quello che conta è il comportamento dei singoli, allora siamo sullo stesso piano.”
No, non siamo sullo stesso piano, e sai perchè? Perchè noi oltre a essere atei (o agnostici) siamo anche e fondamentalmente laicisti (vatti a vedere gli scopi dell’associazione). Il che significa che possiamo tranquillamente rinnegare tutto quello che di nefasto hanno compiuto i regimi atei del passato senza rinnegare noi stessi, poichè quei regimi erano tutto fuorchè laicisti. Il laicismo è esattamente l’opposto di qualunque idea di ateismo di Stato. In quanto associazione di atei e agnostici, di quei regimi (qualunque essi fossero) non ci appartiene nulla, ne’ l’deologia politica, ne’ quella economica, men che meno quella etica. L’unico punto in comune è la visione cosmologica per la quale non crediamo nell’esistenza di alcuna divinità ma, piuttosto, crediamo che il cosmo esista, diciamo, “per conto proprio”. Punto.
Viceversa, tu ed altri cattolici (suppongo tu lo sia) potete fare altrettanto? Ovvero, potete rinnegare tutte le nefandezze della storia del cattolicesimo senza rinnegare voi stessi? Cioè, ad esempio, potete dire che quei papi che incitarono alle crociate o vollero l’inquisizione in realtà non erano veri cristiani? Siete pronti a rinnegare la successione apostolica del Vaticano? Se sì, nessuno vi rinfaccerà mai più quelle nefandezze. Ma allora dovrete essere anche pronti a rinnegare il Vecchio Testamento, che rispetto al Nuovo è l’espressione di una religiosità violenta e assolutamente insostenibile dal punto di vista dei criteri morali che oggi la maggior parte di noi considera scontati. Tuttavia, anche lasciando da parte il problema Vecchio/Nuovo Testamento, resta il fatto che per emendarvi dai crimini della Chiesa Cattolica dovreste rinnegare la vostra appartenenza ad essa. Siete disposti a farlo?
Aggiungo
“E’ il doppiopesismo che mi lascia perplesso.
O vale sempre quello che dice la teoria, per cui ne l’ateismo (forse) ne il cristianesimo (sicuramente) sono forieri di violenza, oppure se quello che conta è il comportamento dei singoli, allora siamo sullo stesso piano.”
E perchè mai l’ateismo “forse” ma il cristianesimo “sicuramente”?
Non è questo un esempio lampante di doppiopesismo?
“Ma perché se io od un altro cristiano qualunque affermiamo la nostra religione essere nella sua essenza portatrice di pace, cosa lapalissiana perché non c’è nulla nel nuovo testamento che faccia pensare a qualcosa di diverso, dobbiamo sempre sentirci citare le nefandezze che nella storia sono state fatte in nome di Gesù Cristo?”
semplice: noi non vi riunfacciamo quello fatto “in generale” nel nome di gesù cristo (se non quando VOI tirate in ballo i comunisti), noi vi rinfacciamo quello fatto DALLA VOSTRA CHIESA (cattolica se siete cattolici, la corrispondente chiesa protestante se siete protestanti, ecc.) in nome di gesù cristo. voi potete anche prendere le distanze da cristiani di chiesa diversa o comunque non rappresentativi della vostra chiesa perchè “non aderenti alla parola di cristo”, ma non potete farlo per quelli RAPPRESENTANTI LEGITTIMI DELLA VOSTRA CHIESA e per quello che LA VOSTRA CHIESA HA SOSTENUTO. a meno che non prendiate le distanze dalla vostra chiesa, è ovvio, ma allora non sareste più cattolici/calvinisti/ecc. ma semplici cristiani in generale.
come vedi nessun doppiopesismo: noi non attribuiamo ai cattolici le colpe dei nazisti ma solo quelle della chiesa cattolica (che non sono poche, anzi). allo stesso modo voi non potete attribuire a noi le colpe dei comunisti. attribuite pure a tutti gli uaarini tutte le colpe dell’uaar, ma non potete attribuirci le colpe di una ideologia (comunismo urss) a cui noi non abbiamo mai aderito e non abbiamo mai condiviso.
@ Pippo
“Non so con che aliquota queste andrebbero tassate ma una cosa è certa, nessuna diocesi italiana avrebbe i soldi per pagare un imposta dulle migliaia di metri quadri delle varie chiese e cattedrali.”
Non devi preoccuparti i milioni di fedeli cattolici che affollano le chiese ogni domenica saranno sicuramente lietissimi di aiutare la propria parrocchia ad affrontare il costo dell’imposta. O pensi che i fedeli siano più affezionati al proprio portafoglio che alla casa della loro “divinità”?
Ciao giuseppe, perché hai cambiato nome?
La notizia conferma che anche la Chiesa – dopo mille arrampicate sugli specchi – si è resa conto che il problema non è ignorabile.
Che lo Stato debba trovare un’intesa con la Chiesa mi sembra assurdo.
Non so se sia meglio se sia questo governo a risolvere la patata bollente (non credo che adottino provvedimenti risolutivi) o se non sia meglio che se ne occupi il prossimo governo (magari di centrosinistra). Questo governo non è politico ed il prossimo governo potrebbe ricambiare il provvedimento forte di una maggiore legittimazione popolare.
Comunque é utile che se ne parli perché il tema può diventare un argomento trainante della prossima campagna elettorale su cui i partiti dovranno esprimersi.
Totale disaccordo su Ici/Imu su chiese e strutture no-profit.
Anche Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione internazionale nonché esponente della Comunità di Sant’Egidio, torna sul tema dell’Ici-Imu sugli immobili ad uso commerciale della Chiesa cattolica. La questione, che rientra nella problematica più generale dei costi della Chiesa sollevata ad esempio proprio dall’UAAR, era stata addirittura negata da Avvenire, organo della Conferenza episcopale. Ma poi erano arrivate le parziali ammissioni, anche da prelati.
Ora il ministro, che già si era detto favorevole all’Ici sugli immobili commerciali della Chiesa, rende noti altri particolari. Confermando le voci di una ricerca di intesa tra Monti e la Cei. “La scelta è nelle mani del premier Monti”, fa sapere. Proprio Mario Monti “sta esaminando bene tutti gli aspetti della questione e deciderà lui personalmente per il meglio”.
“Non voglio svicolare l’argomento”, assicura, “non ho alcuna esitazione a dichiarare che la Chiesa e le altre organizzazioni no profit di solidarietà svolgono un’importante funzione, ma certamente, laddove si ravvisassero attività commerciali o miste, si dovrà intervenire con le tasse”. “Non si può tollerare una ‘leggerezza’ su certe coperture commerciali”, conclude, “ma sia chiaro: non siamo di fronte alla presa di Porta Pia. La soluzione non è così difficile”.
Scusate se ho ricopiato l’articolo: ho fatto confusione con copia/incolla.
si metteranno d’accordo per far pagare una sciocchezza alla chiesa
@anti-cleriale
concordo al 100% e vado oltre: l'”accordo” lo scriveranno in Vaticano e i loro mercenari che attualmente operano abusivamente nel governo italiano non faranno altro che sottoscriverlo.
Sono certo che accadde la stessa cosa con la revisione del concordato con Craxi e molto verosimilmente anche con quello con i fascista nel ’29….
Non a caso entrambi furoni immensamente favorevoli allo Stato canaglia del Vaticano (e qui in un certo senso mi riallaccio all’ottimo commento delle 16:21 di ieri di Bruno Gualerzi)
andrea riccardi un altro LECCHINO!!!!!!!!!!!!!!!!! e che LECCHINO!
Molti si sono posti il problema: che senso ha parlare d’ “intesa” in materia non concordataria? In teoria e’ giusto: fuori dall peculiarita’ previste dal Concordato, le persone fisiche e giuridiche riconducibili alla Chiesa non hanno nulla di speciale nei riguardi dello Stato. Tuttavia, per quanto riguarda la materia tributaria, si deve considerare che le attivita’ economiche riconducibili alla Chiesa appartengono a una miriade di persone giuridiche autonome e formalmente indipendenti dalle Autorita’ Ecclesiastiche centrali (Vaticano e, per quanto riguarda l’Italia, Conferenza Episcopale). Queste, pero’, hanno autorita’ morale e potesta’ disciplinare INTERNA sugli Enti ecclersiastici suddetti. Percio’ e’ UTILE per lo Stato pervenire a un’ INTESA INFORMALE con il Vaticano e la Conferenza episcopale affinche’ essi COMANDINO (con la propria autorita’ – come si e’ detto – INTERNA ALL’ ORGANIZZAZIONE) che le norme statali di carattere fiscale siano scrupolosamente osservate. Se cio’ avverra’ lo Stato potra’ riscuotere molto piu’ agevolmente i tributi che gli sono dovuti.
Ancora una volta: bravo Monti!
Saluti.
Aspetta di vedere i risultati concreti, prima di fare i complimenti.
Monti è quello che fa i coperchi per le pentole del diavolo…
Cesare b, ancora non hai capito che il tuo “paraculismo” nei confronti della chiesa qui non funziona?
Salutami a Socrate.
Pensate, questo caveau d’oro puro non paga ICI:
http://www.youtube.com/watch?v=PKDqIjZ6UBw
Donna Margherita, pensionata con 40 anni di lavoro e 80 anni d’età dovrà pagare. Bisogna insegnare a donna Margherita perchè tocca pagare a lei. Io sto già faccendo del mio meglio per spiegarglielo:
http://www.icostidellachiesa.it/
Vado in giro le domeniche con il mio portatile e faccio educazione morale.
Parlando di ICI mi ricollego alle altre manovre economiche di questo governo.
E dato che questo governo ha messo mano anche alle pensioni, con minime da terzo mondo, come mai nulla è stato fatto per le pensioni che paghiamo al clero: 7 milioni di euro l’anno? I cardinali prendono 7000 euro al mese ciascuno, che paghiamo noi. Conoscete qualche italiano che si può permettere un lusso del genere?
E quando parliamo degli stipendi dei dipendenti pubblici, o degli insegnanti statali, a quale cifra pensiamo? Sicuramente nulla di più lontano da quello che paghiamo ai cittadini del vaticano:407.000 euro l’anno, ciascuno!
Sapete cos’è un parassita? Un organismo estraneo che si nutre dell’ospite fino a provocargli la morte (dell’ospite, ovviamente). Il vaticano è il parassita che infesta il nostro paese: è necessario eradicarlo, prima che l’Italia muoia!
I cardinali prendono 7000 euro al mese ciascuno, che paghiamo noi.
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Ma sei sicuro ?