Il vignettista Plantu è finito sotto processo per una vignetta apparsa su Le Monde Magazine il 3 aprile del 2010 e già pubblicata sul suo sito il 22 marzo. L’immagine, intitolata Pédophile: le pape prend position, mostra papa Benedetto XVI mentre abusa di un bambino, il quale esclama “Quitte à se faire enculer, autant aller voter dimanche!”. Il riferimento era alle elezioni regionali in Francia. Plantu è noto per le immagini molto provocatorie e caustiche, anche dal sapore anticlericale, e non è la prima volta che viene denunciato.
Scandalizzata dalla vignetta, l’associazione ultra-cattolica Alliance Générale contre le Racisme et le Respect de l’Identité Française et Chrétienne (Agrif), ha fatto denunciato Plantu. A processo per la vignetta anticlericale anche Eric Fottorino, ex direttore della testata. Il disegnatore definisce la vignetta “uno scherzo” e difende la propria libertà di espressione contro le “fatwa lanciate da integralisti”.
Solidarietà a Plantu, sono sicuro che ne uscirà pulito e assolto.
“A processo per la vignetta anticlericale anche Eric Fottorino, ex direttore della testata.”
Però, chiamarsi Fotto Rino…
La vignetta è irrispettosa, offensiva e calunniosa.
È giusto quindi che vengano presi seri e severi provvedimenti.
La vignetta è un’ottima sintesi del comportamento di B16.
giuseppe,
in questo caso ti do ragione, in fondo il papa esiste e potrebbe sentirsi offeso…
Comunque la denuncia è a querela di parte, quindi deve essere il papa a denunciare. Non si denuncia per interposta persona.
Generalmente gli ordinamenti giuridici dei Paesi civilizzati puniscono d’ufficio le offse ai capi di Stato esteri.
E poi questa non e’ sltanto diffamazione, ma vera e propria calunnia (cioe’ l’attribuzione a una persona determinata d’un comportamento delittuoso non commesso).
Vedrei anche bene una buona causa civile al giornale da parte del Vaticano.
Saluti.
Giuseppe, a quando i roghi in piazza e gli assalti alle ambasciate? Non piace la libertà? Il Pakistan è la tua patria…
il bello è che quando la chiesa calunnia allora si dice che così è la dottrina!!
Questa vignetta non è calunnia, ma realtà dei fatti!!
Dicesi “calunnia” l’attribuire un comportamento previsto come delittuoso dalla legge penale a una persona determinata.
Si potrebbe dire che la Chiesa calunni qualcuno quando cio’ avvenisse.
La vignetta sarebbe “realta’ dei fatti” se si avesse uno straccio di prova (o, almeno di indizio) che l’individuo ivi raffigurato abbia mai commesso l’atto materiale che, con quel mezzo di comunicazione, gli viene attribuito.
Saluti.
Cesareb,
non agitarti, nessuno attribuisce materialmente quel comportamento a Fester16.
Come capo di stato andrebbe tutelato, ma trattandosi di uno stato canagIıa è meglio
soprassedere.
beh… avrà avuto la furbizia di non farlo davanti a nessuno spero. 🙂
curioso: quando ci sono le vignette su maometto e i mussulmani invocano la censura, giuseppe irride i mussulmani e chiede perchè l’uaar non faccia vignette simili sui mussulmani….
quando fanno una vignetta sul papa, giuseppe corre ad invocare la censura…..
cattivo sangue non mente: i monoteismi sono strettamente imparentati, e per quando si mascherino da agnelli (anche se preferiscono mascherarsi direttamente da pastori, giusto per mantenere il potere) quando non possono fare i lupi, lupi sono e lupi restano sempre in fondo….
concordo: che sia scomunicato
La vignetta è irrispettosa, offensiva e calunniosa.
È giusto quindi che l’autore venga insignito della Legion d’onore, per aver contribuito a riportare coi piedi per terra quei palloni gonfiati ignoranti che pretendono di essere presi in considerazione quando blaterano scemenze senza pari.
Sì, ma dov’è questa vignetta? Ce la fate vedere?
Ho provato a cercarla, ma finora senza successo…
” Ho provato a cercarla, ma finora senza successo”
Lo credo bene: una causa CIVILE contro il giornale sarebbe talmente fondata …
Cesareb,
come al solito è l’aspetto etico quello che ti sta più a cuore…
http://i.huffpost.com/gen/504105/thumbs/s-PLANTU-PAPE-SODOMIE-large640.jpg
Viva la libertà d’espressione! Se qualcuno si sente offeso dalla vignetta, che non la legga.
E’ una vignetta, non una foto ripresa all’insaputa degli interessati.
“…apparsa su Le Monde Magazine il 3 aprile del 2010 e già pubblicata sul suo sito il 22 marzo”
Ce ne hanno messo di tempo per accorgersi della vignetta e denucniare Plantu! 😉
Secondo me tutto questo tempo, gli e’ servito a capirla…! 😯
Strano che non abbiano denunciato anche Le Monde…
Forse non è successo fisicamente, ma moralmente lo sta facendo tutt’ora quel gran chiacchiericcione.
Ciao a tutti
Forse ? Ma come fai a sostenere una simile c.zta ? E quanto al moralmente dimostra quello che dici.
*coff! coff!* Insabbiamento e non-collaborazione fino a questo momento *coff! Coff!*
Ti hanno già risposto altri, ma te lo ribadisco testa dura: chi protegge i pedofili li incoraggia.
Ciao a tutti
Obiettivamente, Fester mi sembra più del tipo ‘passivo’…
Chi copre un reato, è correo. B12 ha coperto i pedofili, quindi la vignetta è azzeccatissima e metaforicamente denuncia il vero.
Certo, ma il problema è che essa è calunniosa nel suo significato *diretto* (Ratzinger non ha in effetti violentato nessuno), ed è a questo che si attaccheranno.
Spiacente, ma questa vignetta è un boomerang sia per chi l’ha fatta sia per la causa che vuole sostenere.
B12? eccheè? una vitamina? 😀
http://www.huffingtonpost.fr/2012/02/17/plantu-benoit-xvi-proces-dessin_n_1284762.html?ref=fr-culture
La vignetta, oltre che ledere la sensibilità dei fedeli e la persona del papa, é di pessimo gusto e propone una idea falsa. Potete dire tutto quello che volete sulla pedofilia dei preti, ma nessuno come Benedetto XVI sta lottando cosi tenacemente per punire i colpevoli nella chiesa e prendere le misure adeguate per prevenire nuove situazioni. Ci sono centinaia di atti pubblici, conosciuti da tutti, che attestano con chiarezza la linea di condotta del papa. Ma per voi si sa, quando i fatti contrastano le opinioni tanto peggio pe i fatti.
Quanto al vignettista é la solita storia; si attacca il papa perché si sa che non reagirà mai e, al limite, ci sarà, come in questo caso, qualche denuncia di associazioni cattoliche.E’ chiaro che non la chiesa é bersaglio facile per i vigliacchi, i quali speculando su questo fanno quattrini.
Bugiardo, non fai che a mentire finirai all’inferno ? La linea di condotta del papa è stata chiarissima, e le tue menzogne lasciano il tempo che trovano:
http://it.wikipedia.org/wiki/Crimen_sollicitationis
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/13/il-papa-denunciato-alla-corte-dellaja-ha-protetto-i-pedofili/157132/
http://it.euronews.net/2010/04/23/pedofilia-avvocato-usa-denuncia-ratzinger-e-i-cardinali-bertone-e-sodano/
Per quello che riguarda la sensibilità dei fedeli, che tipo d’argomentazione è ? Tu ad esempio ledi la sensibilità delle persone intelligenti, ma non per questo vieni denunciato!
Bugiardo sei tu. Di denunce ce ne possono essere tante ( specie se fatte da anticlericali come te), ma alle denunce devono rispondere i fatti. Il papa non é é stato condannato da nessun tribunale e in America il processo si é chiuso mostrando che il Vaticano non ha assolutamente coperto quei fatti di cui era ogetto d’accusa. Informati meglio prima di farti fare il lavaggio del cervello dai calunniatori.
@giuseppe
Io ti ho avvertito, non venirti poi a lamentarti delle fiamme dell’inferno!
Ratzi ha evitato il processo in USA solo perchè è diventato capo di Stato (un po’ come altri soggetti che hanno evitato i processi solo perchè diventati primi ministri in Italia), e le accuse d’aver intralciato la giustizia, coprendo i pedofili, arrivano da cristianissimi giudici americani, non certo solo dagli anticlericali.
Parlando poi di lavaggio del cervello, arriviamo al paradosso che l’accusa viene lanciata da uno come te, che è disposto a coprire gli stupratori di bambini pur di difendere la propria religione. Se tu non mi facessi tanta pena, proverei solo disgusto nei tuoi confronti: ma una coscienza ce l’hai ?
“La vignetta, oltre che ledere la sensibilità dei fedeli e la persona del papa”
Hai presente quando si fanno le vignette sui primi ministri? Su Berlusconi… Ecco, si chiama satira, e la satira sa anche essere pesante. Si offendeva Berlusconi? E anche i suoi elettori? E’ la libertà di espressione baby, ripeto, se non piace, l’Iran non è lontano.
“ma nessuno come Benedetto XVI sta lottando cosi tenacemente per punire i colpevoli nella chiesa e prendere le misure adeguate per prevenire nuove situazioni”
Della serie se sta facendo 1 perché prima era 0 non significa che stia facendo quello che ci si aspetterebbe. Nella realtà nella tua schifosissima chiesa continuano a verificarsi molestie e insabbiamenti, e una struttura associativa che copre dei REATI è complice di essi, e tanto basta per metterti a tacere, punto.
Sul resto non commento, ormai chi vi accusa delle vostre gravi colpe diventa un vigliacco… Fai vergogna, sotterrati.
Schifossisimo sei tu, pieno di odio e pregiudizi indegni di una persona civile.Impossibile discutere con gentaglia come te. Sapete sputare solo fango, quel fango di cui siete imbrattati da sempre.
Bravo, adesso dammi le tue generalità così ti denuncio per diffamazione, visto che vi piace tanto, giochiamo pure noi… Abbassa le penne amico bello, che non ti conviene. E altro che pregiudizi, qui ci sono i FATTI, ci sono le condanne, e fino a prova contraria per me questo è uno SCHIFO, e ho tutto il diritto di dirlo. Sai solo offendere, se non fosse per il fatto che mi fai pena ti avrei querelato per davvero. Vergognati.
@ giuseppe.
La TUA Chiesa (e TU che la difendi) siete coperti non di fango, ma di sterco (e di rabbia) per aver dovuto pagare 2,2 MILIARDI di euro di risarcimenti danni per “fole inventate”, “chiacchiericcio”, “casi isolati”, “calunnie laiciste”.
Come come? Per tutto quel “chiacchiericcio” la Chiesa è stata condannata IN SOLIDO AI REI? Oh bella, per forza, visto che li proteggeva!
Sappi, luridone giustificazionista, che IL TUO PAPA (insieme a quell’altro prima di lui) HA SICURAMENTE PROTETTO un certo Don Marco Dessì, violentatore fino al 2006 di decine di bambini del Hogar del Nino di Chinandega.
Il Vaticano – e quindi anche il suo Prefetto dell’ex-Inquisizione – SAPEVA TUTTO (come acclarato in sede processuale) dal 1991, e NON FECE NULLA per fermarlo, tranne che vanamente minacciarlo. Denunciarlo alla Magistratura italiana no, eh?
Per 15 ANNI IL VATICANO HA PERMESSO a quel VERRO in cotta di violentare decine di bambini di strada, che minacciava di ritorsioni se non soddisfacevano le sue turpi voglie!
Perciò, caro bello, rimangiati la tua mærda cattolica falsa e bugiarda.
Anche se Ratzinger NON ha direttamente violentato nessuno (in questo la vignetta sbaglia, e di grosso), è il mandante MORALE e protettore MATERIALE di una sequela reiterata e continuata di REATI turpi e tremendi, per interposta persona.
Ha tentato disperatamente di tappare la fogna quando il liquame stava uscendo a valanga, e non era più possibile nascondere nè la mærda nè la puzza.
Perchè non agì 20 anni fa? Perchè ha aspettato fino all’ultimo? Wojtyla lo frenava? E perchè allora è rimasto al suo posto, rendendosi complice dell’obbrobrio?
E perchè voi cattolici volete santo un protettore di pedofili come Wojtyla? Perchè è chiaro che sapeva.
Sì, Wojtyla, che approvò la lettera di congratulazioni del card. Castrillòn Hoyos al vescovo Pican per aver protetto il prete pedofilo Bissey dai giudici!!
Le condanne che sono fioccate in tutto il mondo sanciscono la vostra vergogna!
Un minimo di correttezza logica/fattuale non guasterebbe: concordo col FATTO che il bavarese non risulti stupratore di bambini (smettiamola, per cortesia, col termine “pedofilo”: sembra quasi un signore canuto che racconta le favole ai nipotini), PERO’:
1) Ha indubbiamente retto il sacco ai suoi sottopposti col vizio: trasferire un pedofilo non è punirlo, è coprirlo e fornirgli sederi nuovi;
2) non “ha lottato per punire …”: questo si fa solo andando a denunciare i sospetti al primo commissariato, ed assicurando collaborazione alle forze dell’ ordine, non in altro modo;
3) si suggerisce che, siccome mi offendo, allora è giusta una punizione: capisco che tra Cattolicesimo e Democrazia, come si dice a Roma, nemmeno “buongiorno e buonasera”, ma democrazia è proprio accettare che almeno tre idee al giorno ci urtino; come disse G. Grass (o H. Boll) “la democrazia è come una zattera: non affonda mai, ma tutti stanno coi piedi a mollo”.
@Giuseppe,
il papa avrebbe potuto pensarci prima. Se le voci dei casi di cleropedofilia gli erano giunte, avrebbe dovuto prendere seri provvedimenti prima e lasciare i sacerdoti alla legge italiana, non alla penitenzieria.
La denuncia è l’ennesima espressione del fanatismo religioso. La vignetta è nata in riferimento a fatti accaduti, è satira. Se ai fanatici religiosi come te non sta bene, il problema è vostro.
Non é un fatto accaduto che il papa abbia sodomizzato qualcuno e non é accaduto nemmeno che ha coperto i pedofili, malgrado le minchiate che sostenete voi.
Non ti agitare che già sei border-line, se continui con questi toni finisce che vieni bannato una volta per tutte (è quello che mi auguro).
@giuseppe
Nessuno dice che il papa abbia sodomizzato qualcuno (cmq, sol eprchè uno riveste un alto ruolo, non vuol dire che non sia capace di peccare, giusto per chiarie). La vignetta contiene un messaggio di denuncia. Ho già detto che l’unica cosa che il papa doveva fare era appoggiare in toto le utorità italiane senza tergiversare. Chi è stato abusato cosa se ne fa di un incontro con lui? Niente. Tutta la cronologia che hai stupidamente incollato non dimostra una ferma presa di posizione sul problema.
Questa è una emerita cialtronata, in quanto Ratzinger ha una accusa di favoreggiamento alla pedofilia che è stata archiviata diventando lui papa, ed addirittura ne era stata richiesta l’archiviazione prima ancora che papa lo diventasse (mistero della fede), semmai proprio lui più di ogni altro ha tentato di nascondere la vergogna della esagerata quantità di pedopreti nelle sue gerarchie.
Fino a quando è stato possibile ha definito il più ignominioso reato che si possa immaginare, ovvero la violenza sessuale sui bambini, CHIACCHIERICCIO; solo gente senza vergogna come lui e come te possono continuare a difendere la chiesa cattolica.
Ciao a tutti
E’ vero Benedetto XVi è dalla parte dei bambini e anche la chiesa. Per dimostrare la propria vicinanza ai bambini, il papa daccordo con tutti i cardinali ha deciso di cambiare il suo nome in BEN 10 + 6
giuseppe, un semplice pedofilo non fa nemmeno lontanamente i danni che fa uno che, profittando dell’ignoranza della gente, insiste sul crescete e moltiplicatevi o sull’imponetevi di credere all’incredibile.
giuseppe scrive:
18 febbraio 2012 alle 8:32
La vignetta è irrispettosa, offensiva e calunniosa.
È giusto quindi che vengano presi seri e severi provvedimenti.
Vorrei capire come mai questo commento viene attribuito a me quando non l’ho mai postato,pur essendo d’accordo sul contenuto.Se avete problemi tecnici con il sito provvedete.
problemi tecnici? prova col rasoio di ockam: è più credibile che ci siano problemi tecnici o che qualcuno si sia firmato col tuo stesso nick?
Se hai problemi tecnici col sito vai a trollare altrove, potrebbe essere un segno divino.
Ciao a tutti
pretendi pure di essere l’unico giuseppe autorizzato a inviare messaggi in un blog dell’UAAR?
Un replicante di giuseppe? Oddioooooooooo… no… no… no…
«Amorth, rimetti subito questo demonio dentro quell’altro!»
Vale difendere l’indifendibile? Il buon gusto, ma sopratutto le affermazioni calunniose, non devono passare sotto silenzio. Che Benedetto XVI° non abbia fatto poco per debellare la pedofilia della sua Chiesa, passi, ma non mi associo al turpiloquio. A che serve?
Questo e’ come darsi la zappa sui piedi, offende tanto e sopratutto i bambini quanto un uomo che ha tutto il diritto a non sentirsi accostato alla pedofilia.
Sia chiaro, proprio non sopporto zombie-ratzinger e la sua religione, ma la libertà di espressione è altra cosa dall’offesa.
A nessuno farebbe piacere palate di me..@ sulla faccia.
Manfredi stai scherzando? E’ una vignetta dura, ma se parliamo di offesa al cittadino Ratzinger, se non vuole più essere bersaglio di satira e pesante ironia (che ancora il nostro diritto ci garantisce di esprimere in piena libertà) si dimetta, finché sarà responsabile di una associazione che copre reati di pedofilia sarà un bersaglio scontato.
John no, non scherzo.
allora facciamo una cosa, nel posto dove tu lavori i tuoi colleghi disegnano una vignetta dove tu VIOLENTI un bambino, ti va bene?
Lo trovi uno scherzo o qualcosa di irrispettoso nei tuoi confronti e nei confronti dei bambini?
No, per quanto mi di sgustino le religioni e la figura di zombie-ratzinger non bisogna mai abdicare alle regole della democrazia, regole che TI impongono dei doveri di rispetto sopratutto nei confronti dei tuoi avversari.
In questo caso non e’ satira, ratzy, fino a prova contraria non ha violentato nessun bambino.
Ma quel che è peggio, x un po’ di notorietà, si offendono al massimo grado dei bambini.
Non importa se è un disegno, è una cosa che fa veramente vo.mi.t@re.
Credo ti sfugga la piccola differenza tra me e un personaggio pubblico con responsabilità politiche come il papa… ragionaci sopra poi mi dici.
@Manfredi
l’esempio che hai proposto a John non calza. È calunnia, perchè si presume che John sia innocente e avrebbe tutto il diritto di denunciare chi ha disegnato la vignetta. Sul papa, viste le vicende giuridiche ormai note, il sospetto è reale e lecito. Il bambino nella vignetta ti fa vomitare? Ai bambini che veramente sono stati molestati che diresti? E alle loro famiglie? la figura del bambino è stata lesa di preti che ne hanno abusato nascondendosi dietro il loro ruolo.
gmd85, John, non mi pronuncio sulle accuse di copertura mosse a ratzy, per quanto mi riguarda non poteva non sapere.
Domandina facile facile: papa ratzy, è stato o no accusato di aver violentato un bambino?
NO, non e’ stato accusato di aver violentato un bambino.
E allora, COME qualunque privato cittadino, come qualsiasi capo dello stato ha diritto di veder tutelata la propria onorabilità nelle sdi più opprtune.
A John, io non sono ateo, sono agnostico e se a te non ripugna vedere insultata la fanciullezza, anche se in una vignetta, a me si, e molto.
Poi quanto all’esser bacchettoni, ognuno risponde della sua etica e bacchettone allora potrebbe essere chiunque.
Quindi, il vignettista poteva mettere in luce gli insabbiamenti di ratzy, ma accusarlo di un crimine che non ha commesso (la violenza su minore), è una profonda ingiustizia (e lo dice uno che DISPREZZA ratzy e compagnia).
Manfredi, possibile che non riesci a distinguere il profilo simbolico del ruolo che ricopre (oggetto di critica della vignetta) e l’individuo in quanto tale? Certo che non ha violentato lui i ragazzini, ma lui rappresenta la chiesa, una chiesa che ha commesso e coperto questi reati. E poi che balla è la storia della “fanciullezza insultata”? Ma dove siamo, all’oratorio? Dentro una poesia di Leopardi? Sai che c’è, io preferisco pensare a chi la fanciullezza non la insulta, la VIOLA, perché quello che vedi nel disegno è quello che è successo NELLA REALTA’, e allora vediamo di non fare gli struzzi e scandalizziamoci per le cose serie… Bacchettone è chi rompe l’anima al prossimo su questioni moralistiche, e mi spiace, ma qui ne vedo a vagoni. Agnostico? A me pare che stai lavorando per il Re di Prussia… Ciao neh.
John, dal punto di vista GIURIDICO la vignetta è completamente slegata con il reato di cui è accusato ratzy, ergo in tribunale plantu avrebbe probabilmente torto.
Non puoi, semplicmente non puoi accusare di un reato un uomo quando non lo ha compiuto, e questo, anche se lo fai in un a vignetta satirica.
Un esempio: si scoprono tanti ufficiali della guardia di finanza che rubano?
Se fai una vignetta con il capo Della guardia di finanza che ruba, se neanche indagato, ti puo’ chiedere un risarcimento da toglierti le mutande.
Se invece fai una vignetta con lo stessi generale a capo della finanza raffigurato come un asino o un fesso allora non potrebbe dirti niente, PERCHE’ pur essendo a capo di un ente di cui doveva saper tutto, non e’ stato indagato dei reati ascritti ai suoi subalterni.
E’ chiaro’?
Poi io, per tua conoscenza non ho mai fatto l’oratorio, ma, lo ammetto, ho letto Leopardi.
E’ troppo grave?
Serenita’.
Manfredi, dal punto di vista GIURIDICO il papa in quanto personaggio pubblico può essere fatto legittimamente oggetto di satira e ironia. Tu dici che Plantu avrebbe torto, io dico che non ha niente da temere… Possibile che non cogli la differenza? Non è che il tuo vicino di casa è un pedofilo e qualcuno fa una vignetta su di te, quello è il responsabile della chiesa all’interno della quale sono stati commessi e insabbiati questi reati, quindi non puoi pensare che non c’entri nulla! C’entra tanto che io stesso se sento un caso di pedofilia ecclesiastica me la prendo sia col prete reo che con la chiesa intera (e il suo vertice/capo) che non ha fatto nulla per assicurare il prete alla giustizia. Manfredi il tuo ragionamento non funziona, te l’abbiamo detto in tanti, tieniti la tua legittima opinione, ma non devi avere ragione per forza.
John, dimmi per cortesia dove io ho voluto avere ragione x forza.
Il papocchio puo’ essere oggetto di satira, e questo chi lo nega?
Quello che non si deve fare (x correttezza, buon gusto, ma anche x evitare sconfitte e risarcimenti in tribunale), è accusare una persona di un reato che non ha commesso.
Se il papa ha fatto il palo, in un omicidio coomesso da tarcisio bertone, non puo’ essere accusato dell’omicidio, ma di un reato collaterale.
E ripeto, anche se è una vignetta, almeno in Italia,Plantu molto probabilmente si vedrebbe soccombente in un Tribunale.
Poi, il fatto che in tanti non la pensino come me, beh, ognuno si tiene la sua opinione, anche se e’ minoranza.
@Manfredi
Lo scandalo ha colpito l’organizzazione tutta e il papa ne è il massimo rappresentante. Penso che ci sia una sorta di deferenza inconscia verso la figura del papa, deferenza che porta a difenderne la figura. Se dellos candalo fosse stato accusato un politico di alto rango o il presidente della repubblica e la vignetta fosse stata fatta di conseguenza, le reazioni non sarebbero state tanto indignate. Le coscienze vanno scosse, anche come ha fatto Plantu.
@gmd85
Io ho portato ad esempio il generale della gdf che non indagato x truffa, si vede raffigurato come un ladro in una vignetta solo percheè molti suoi ufficiali hanno rubato.
E’ chiaro che l’autore della vignetta, se non porta le prove del coinvolgimento del generale, e’ passibile di azione legale da parte dell’avvocato del generale (e conseguente risarcimento danni).
Sulla deferenza verso il papa, non so se alludevi a me, ma mi ricordo, che in un liceo del sud (un liceo piuttosto conservatore), il sottoscritto aveva scritto “quel cretino del papa” riferendosi al predecessore di ratzy.
Niente deferenza quindi, almeno, non da parte mia.
Poi, mi sforzo di esser obbiettivo, alcune volte ci rieco, altre no, pensa un po’ che mi e’ capitato di difendere berlusconi quando pensavo avesse (un pochino) di ragione, io che certo non voto pdl.
pensa un po’…..
Oh Manfredi, sveglia!! Sicuramente Hitler non ammazzò fisicamente nessun ebreo, ma nessun si scandalizza come te quando gli si da la colpa dell’Olocausto…non sei cattolico ma pensi che il papa non sia colpevole? Sei molto peggio dei cattolici, almeno loro sono coerenti con le loro idiozie…
@Manfredi
lungi dal voler prendere il papa e usarlo come capro espiatorio, ma, come avviene sempre chi è a capo di un’associazione deve assumersi le sue responsabilità, fra cui essere oggetto di satira in casi del genere. il problema è stato affrontato nel peggiore dei modi, anche dal papa. Condivisibile o meno, la vignetta è lecita.
Sulla deferenza, parlavo in generale.
Oh fabio, ti ringrazio della premura con la quale mi esorti ad usare i bulbi oculari x il ruolo a cui sono detinat, di nuovo, grazie!!!!
Cio’ posto, non sono cattolico e mi disgusta ogni forma di religione.
Ma sono altresi’ cosciente che ci son delle leggi e dobbiamo rispettarle.
Orbene, una vignetta dove si prendeva in giro il sonno (colpevole o meno) del papa o un suo fiancheggiamento ci stava pure, ma se in una vignetta si accusa di un reato che non ha commesso (almeno, di cui non e’indagato) una persona, questa persona a buon diritto puo’ adire l’autorità giudiziaria.
E non importa se si chiama b16, berlusconi o brambilla .
Pur cosciente che ci sono dei casi limite, di difficile catalogazione, una cosa e’ la libertà di stampa, altra è la diffamazione a mezzo stampa.
Beh, nella vignetta nn c’è un bambino ed un uomo, ma un bambino ed il capo di uno stato…te lo detto, non guardare alla persona Ratzi, ma al capo di stato Ratzi…il papa non è più un uomo, mi pare che lo stabilisca anche la chiesa quando parla dell’infallibilità papale, ma l’unico rappresentante di dio in terra, l’unico che può mediare tra noi e dio…la vignetta non se la prende con la persona ma con quello che rappresenta. Non sono un giudice ma mi sembra chiaro.
E poi, dai offendersi x una vignetta ma chiudere gli occhi davanti a fatti reali, altro che ipocrisia, io la chiamo mentalità criminale.
Statti bene.
Fabio tanto la distinzione tra il ruolo e la persona non riesce a capirla, oppure non vuole capirla. Lasciamo perdere.
@ Tutti.
Su questo devo dare ragione a Manfredi. Così com’è, la vignetta è calunniosa.
Il Papa avrà pure coperto i preti pedofili, ma non ha di certo – che noi sappiamo – violentato nessuno.
Se la vignetta avesse ritratto un Don Seppia che violentava un bambino col Papa dietro compiaciuto, allora sarebbe stata passabile.
Così, invece, è controproducente perchè fa passare per santarellino calunniato uno che dovrebbe correre a nascondersi.
La vignetta è di pessimo gusto a dir poco. Non credo che questo sia il mezzo migliore per contrastare la chiesa cattolica. Da ateo mi dispiaccio di queste cadute di stile. Penso che il disegnatore non rappresenti in modo degno gli atei.
Quoto.
Guarda che Plantu non voleva mica rappresentare nessuno, né atei né altri, fa il vignettista, prende dalla realtà e ci crea sopra, è il suo lavoro. Può non piacere, ma non si facciano recriminazioni politiche, non c’è nulla di tutto questo in ballo.
Bulk, concordo, il guaio è che il disegnatore non deve rappresentare altri che se stesso, ma in pratica agli occhi di un cattolico mediamente osservante rappresenta tutti gli atei.
Questo disegnatore appartiene ad una razza di persone che per avere un po’ di notorieta’ devono spararle grosse, ma poiche’ il pubblico si abitua allora devono spararle piu’ grosse in un crescendo esponenziale.
Poi si giustifica definendo la vignetta “uno scherzo”.
Caro Plantu lo scherzo è cosa ben diversa da disegnare un rapporto sessuale con un bambino, cosa che, anche se è un disegno, è veramente disgustosa e infamante.
Però nessuno afferma che Plantu rappresenti il mondo ateo. Essere anticlericali non implica automaticamente essere atei.
Non direi che la vignetta fosse uno strumento di contrasto alla chiesa, ma solo una forma di satira.
Da ateo non mi tocca minimamente se qualcuno offenda o meno questa o quella religione, il mio ateismo non viene minimamente intaccato.
Per intendersi quando Calderoli aveva sfoggiato la maglietta con le offese all’islam, il mio ateismo non ne aveva risentito minimamente, ed allo stesso modo, la satira di un vignettista non vedo perchè debba essere caduta di stile nei confronti dell’ateismo, magari è buddista o musulmano, e comunque, anche fosse ateo, non certo rappresentante dell’ateismo, noi non abbiamo un dio e nemmeno profeti.
Ciao a tutti
“Questo disegnatore appartiene ad una razza di persone che per avere un po’ di notorieta’ devono spararle grosse”
Dici questo perché è una cosa certificabile o rimane una tua personalissima opinione su una persona che presumibilmente nemmeno conosci?
“ma poiche’ il pubblico si abitua allora devono spararle piu’ grosse in un crescendo esponenziale.”
Fonte? Puoi circostanziare o anche questa è una bellissima affermazione che rimane nel limbo delle cose dette per il gusto di dirle (sembra di stare in chiesa)?
“Poi si giustifica definendo la vignetta “uno scherzo”.”
No no, che scherzo, libertà d’espressione, l’oggetto del disegno è un personaggio pubblico che ha delle responsabilità istituzionali verso i reati commessi dalla sua associazione, quindi nessuna lamentela, si dica “non mi piace” non “non dovrebbe farla”, perché altrimenti l’Iran poi è vicino, e che sia ateo o teocratico poco importa…
“Caro Plantu lo scherzo è cosa ben diversa da disegnare un rapporto sessuale con un bambino, cosa che, anche se è un disegno, è veramente disgustosa e infamante.”
Vallo a dire ai preti, che invece di disegnarli li fanno sul serio…! Basta bacchettoni, anche tra gli atei!
Questo commento è in risposta a quello di Manfredi delle 11:32.
Forse si è un po’ spinto troppo, sarebbe stato meglio metterci un generico monsignore che diceva le stesse cose senza rischiare la denuncia, perchè così devo riconoscere che i presupposti ci sono.
Il nostro Vauro sa essere anche più “cattivo” senza fare certi “errori”.
La caccia clericale ai vignettisti di argomenti “confessionali” non è prerogativa del clero islamico….
Ammettiamo che un divo del cinema venga offeso da un vignettista satirico, arriva uno dei tanti suoi fans club e lo denuncia, immagino le risate del magistrato a cui arriva la denuncia che anzi potrebbe agire nei confronti del funs club.
Questi individui non hanno nessun diritto di agire in nome di un altro che ha la possibilita’ di difendersi per i fatti suoi. La colpa e’ della magistratura che li prende sul serio.
Questo vignettista è un infame e come tale deve essere punito.
Gogna o pubblica fustigazione? O gli facciamo fare un bel ritiro coatto in un convento? Oppure lo bruciamo vivo subito e non se ne parli più? Ti piacerebbe eh? Peccato che l’epoca dell’Inquisizione sia finita da un bel po’, mi spiace per te, ma queste cose si possono fare e tu non puoi farci niente. Capisco la frustrazione e la rabbia, ma devi abituarti. Ciao ciao.
Dai, aspettiamo che il tuo dio scenda dal cielo e lo punisca.
Ciao a tutti
E tutti i preti infami che hanno violentato bambini, quelli non vanno puniti vero? Quelli vanno coperti come ha fatto il Sig. pontefice, vero? Ma statte zitto che è meglio.
Stefano, sul fatto che i preti che si sono macchiati di tali atti debbano esser punitinon ci piove.
Ma un torto atroce non si raddrizza con un altro torto (mooooolto minore, invero), ossia, la rappresentazione di un reato mai avvenuto (la violenza vera e propria).
MA quel che dovrebbe indignare maggiormente, è che chi è stato veramente offeso nella vignetta è il bambino.
qualunque rappresentazione, sia pure sotto forma di disegno, di una violenza sulla persona (a maggior ragione se bambini), e’ inescusabile, e dovrebbe provocare un moto di riprovazione verso chi l’ha disegnata.
Giusto! Censuriamolo! Il bambino (chi sarà poi, boh!) è stato offeso! Joseph Ratzinger è stato offeso (che sia il capo della chiesa accusata di molestare i bambini chissenefrega ovviamente… allegoria? me ne frego!)… Ma dove siamo?? O_O
Senti Manfredi, tagliamo corto: se un socio uaar inneggiasse alla legalizzazione della pedofilia (si badi bene, non atti veri e propri ma inneggiamento) in quattro e quattr’otto sarebbe espulso dall’associazione. Se ciò non venisse fatto, non potremo poi lamentarci se qualcuno diffondesse del materiale fortemente satirico su di noi o addirittura ci tacciasse con forti offese.
Le alte gerarchie hanno coperto per decenni i casi di pedofilia. Ti cito un solo dato: la Conferenza Episcopale Olandese (non i comunisti) ha stabilito che dal 1945 al 1995 circa decine di miglia di abusi su minorenni sono avvenuti in quel paese ad opera di sacerdoti. Per cinquanta anni le gerarchie hanno taciuto. Non vi lamentate di una vignetta, che se qualche vittima od un suo familiare, avesse agito drasticamente non ci sarebbe stato nulla da ridire…….
Senti Stefano, tagliamo corto: il reato è personale, non posso andare io in galera se mio padre è un pedofilo, e nel caso della vignetta, non posso esser disegnato compiendo un atto così turpe se a farlo sono stati altri.
Guarda con me sfondi una porta aperta, ho interi articoli di giornale e libri sulle schifezze che hanno compiuto le religioni, non mi dici nulla di nuovo.
Il fatto che la chiesuccia abbia compiuto cose disgustose, non mi esime se sono un giornalista, dal rispetto della legge.
Manfredi, Ratzinger è il capo della chiesa, è il suo rappresentante, ne è simbolo palese, è ovvio che ci si riferisce alla sua figura in quanto responsabile della sua associazione, ha un volto pubblico, ne paga le conseguenze, come tutti gli altri capi di stato e di governo di questo mondo, tagliamo corto, ma davvero… Se poi si ritiene offeso che quereli, vedremo se ha ragione, io dico di no, perché la legge garantisce la libertà di satira politica, e di questo si tratta.
Uhmmmm, la legge (la Costituzione prima di tutto), garanisce libertà di pensiero art.21 Cost.), ma garantisce altresì il diritto ad agire per la tutela dei propri diritti e nineressi legittimi.
E tra quest, vi e’ il diritto di non sentirsi accusato di reai mai commessi.
Si ha un bel dire “eh, ma lui e’ il capo della chiesa ed è responsabile dei suoi sottoposti!”
Si, ma non si puo’ accusarlo degli STESSI reati dei propri sottoposti.
Ah, poi non c’e’automatismo tra subordinato corrotto-superiore colpevole.
L’omissione della sorveglianza o peggio l’essere a co noscenza delle malefatte dei subalterni, sono tutte cose che si devono provare.
Altrimenti l’e’ tutto un continuo dimettersi di generali, ministri, primari, presidi, presidenti, capo-scout e via.
ATTENZIONE, critico solo questo automatismo, anche io penso che il papa non poteva non sapere, ma in uno stato di diritto ci vogliono le prove (me pare….).
Che palle, non c’è peggior sordo di con vuol sentire e che vuole avere per forza ragione… Scusami se te lo dico, ma hai l’atteggiamento classico del tipico cattolico, e per altro le tue tesi cominciano a sembrare ‘troppo’ garantiste (prima non può non sapere, però l’automatismo, bisogna provare ecc. ecc.)… Lasciamo perdere.
John, siamo qui x confrontarci, non per essere per forza persuasi e convinti delle ragioni dell’altro.
Non trovo nessuna contraddizione in cio’ che penso, in decennie decenni mi è impossibile pensare che qualcosa all’orecchietto di b16 non sia arrivato.
Ma questa è una mia supposizione ed e’ e rimane confinata nella categoria delle supposizioni.
In una discussioneincentrata sulla conoscenza di tali crimini in questo sito, o al bar, cercherei delle prove, citerei documenti etc.
Poi e’ vero, ognuno rimane delle sue idee ma non e’ che per forza bisogna esser sordi,
Vabbuo’dai, lasciamo perdere.
Che palle……..
“siamo qui x confrontarci, non per essere per forza persuasi e convinti delle ragioni dell’altro.”
E sarebbe il caso che tu fossi conseguente invece di fare l’azzeccagarbugli polemico per avere ragione. In tanti ti abbiamo contestato, ritieni sempre valido il tuo ragionamento? Bene, l’hai detto, ma anche basta no? Che palle? Davvero! Bah.
Cfr mio intervento sopra.
La vignetta è orrenda, non per il soggetto (che è azzeccatissimo), ma per la grafica. Ciò detto a che titolo una associazione religiosa può muove una denuncia, quando dovrebbe esserlo il diretto interessato?
I fatti sono questi. Siete dei vili calunniatori.
Sentenza Corte distrettuale Usa: nessuna responsabilità della Santa Sede nella truffa dell’affarista Martin Frankel (Radio Vaticana)
Sentenza Corte distrettuale Usa: nessuna responsabilità della Santa Sede nella truffa dell’affarista Martin Frankel
Negli Stati Uniti, la Corte distrettuale del Mississippi ha emesso una sentenza definitiva sul caso “Dale v. Colagiovanni” stabilendo che la Santa Sede non ha alcuna responsabilità nei traffici dell’affarista Martin Frankel. Quest’ultimo, sottolinea l’avvocato della Santa Sede Jeffrey Lena, ha utilizzato illecitamente il nome del Vaticano per continuare le sue attività finanziare illegali a danno della reputazione della stessa Santa Sede. I cinque soggetti che avevano denunciato il Vaticano hanno dunque deciso spontaneamente di ritirare le accuse. Il servizio di Alessandro Gisotti:
La scelta di chiamare in causa la Santa Sede per gli affari di Martin Frankel si è rivelata “sbagliata”: è quanto afferma l’avvocato Jeffrey Lena che, in un comunicato, ripercorre i passaggi principali che hanno portato alla sentenza del caso “Dale v. Colagiovanni”. Il legale ricorda innanzitutto che, nel 1998, la Santa Sede – attraverso il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano – aveva “categoricamente rifiutato” la possibilità che Frankel, che agiva sotto lo pseudonimo di “David Rosse”, potesse creare una Fondazione vaticana. E, tuttavia, l’affarista aveva creato una Fondazione fittizia, la “St Francis of Assisi Foundation to Serve and Help the Poor and Alleviate Suffering” (SFAF), presentandosi come “consigliere finanziario del Vaticano”, e millantando che la Fondazione fosse stata addirittura autorizzata personalmente da Giovanni Paolo II. Dunque, scrive l’avvocato Lena, la Santa Sede “è diventata la vittima inconsapevole della frode di Frankel” che ha utilizzato il nome del Vaticano nella sua attività di “saccheggio di compagnie assicurative”.
Nel comunicato, si evidenzia la massima disponibilità mostrata dalla nunziatura negli Stati Uniti e dalle autorità vaticane nel chiarire che Frankel non aveva ricevuto alcuna autorizzazione ad istituire la Fondazione. In particolare, si menziona una testimonianza sotto giuramento del cardinale Giovanni Battista Re che ribadiva come la creazione in Vaticano di tale Fondazione fosse “impensabile e impossibile”. L’avvocato Lena osserva, quindi, che da una parte la Santa Sede ha dovuto pagare delle spese legali non necessarie; dall’altra che il concentrarsi sul Vaticano ha sviato l’attenzione di chi avrebbe dovuto invece controllare meglio le attività illecite di Frankel. Infine, il legale della Santa Sede rileva che “Dale v Colagiovanni” è uno di tre casi in cui – dal 1999 al 2002 – è stato chiamato in causa negli Stati Uniti il Vaticano e lo Ior. Tutti e tre chiusi con l’assoluzione, con formula piena, da ogni accusa
…sulle questioni di finanza.
….dato che chiudete le discussioni prima che si possa fare luce sulle vostre calunnie.
25 marzo 2005: Via Crucis al Colosseo. Il mondo viene scosso dalla potenza delle meditazioni scritte dal cardinale Joseph Ratzinger. Particolarmente duro il commento composto per la Nona Stazione nel quale il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede parla di “sporcizia nella Chiesa” e di una Chiesa che “ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti”. Molti commentatori ritengono che il cardinale si stia riferendo proprio allo scandalo dei preti pedofili scoppiato anni prima negli Usa ed in Irlanda.
2 aprile 2005: muore Papa Giovanni Paolo II.
19 aprile 2005: elezione di Papa Benedetto XVI.
Maggio 2005: Benedetto XVI revoca ogni facoltà sacerdotale a Gino Burresi, fondatore dei Servi del Cuore immacolato di Maria, per abusi sessuali su alcuni giovani seguaci. Si inizia a parlare di “coperture” all’interno del Vaticano venute meno dopo l’elezione di Joseph Ratzinger.
19 agosto 2005: Benedetto XVI accetta le dimissioni immediate del vescovo della diocesi di Santiago del Estero (Argentina), Juan Carlos Maccarone, sorpreso in un video in atteggiamenti intimi con un giovane di 23 anni.
2005: la competenza in materia di dispensa sacerdotale passa dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti alla Congregazione per il clero.
19 maggio 2006: Benedetto XVI condanna Marcial Maciel Degollado ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando ad ogni ministero pubblico. Gli viene risparmiato il processo canonico solo per ragioni di età ma ormai è chiaro a tutti che è colpevole delle accuse che gli sono state rivolte.
28 ottobre 2006: durissimo discorso di Benedetto XVI ai vescovi irlandesi ricevuti in Vaticano. Il Papa definisce gli abusi sessuali “crimini abnormi”.
2007: Benedetto XVI annulla il cosiddetto “quarto voto dei Legionari di Cristo.
Tale voto vietava ai Legionari di criticare l’operato o la persona del superiore e li obbligava ad avvisare il superiore, qualora un confratello lo avesse fatto.
2007: la Santa Sede fissa l’obbligo di rifondazione della Comunità delle Beatitudini (Francia) dando direttive precise e nominando un commissario.
30 gennaio 2008: muore Maciel.
2 marzo 2008:: all’Angelus il Papa afferma: “Prendiamoci cura dei piccoli! Bisogna amarli e aiutarli a crescere”.
15-21 aprile 2008: Viaggio Apostolico negli Usa.
15 aprile 2008: intervista di Papa Benedetto sul volo per gli Usa. A proposito dei preti pedofili il Papa afferma: “Escluderemo rigorosamente i pedofili dal sacro ministero: è assolutamente incompatibile e chi è veramente colpevole di essere pedofilo non può essere sacerdote”.
16 aprile 2008: Nel suo discorso ai vescovi statunitensi il Papa, fra l’altro, afferma: “Fra i segni contrari al Vangelo della vita ve n’è uno che causa profonda vergogna: l’abuso sessuale dei minori”.
17 aprile 2008: nell’omelia presso il Nationals Stadium di Washington il Papa commenta: “Nessuna mia parola potrebbe descrivere il dolore ed il danno recati dall’abuso sessuale di minorenni. Proteggere i bambini!”.
17 APRILE 2008: PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA UN PAPA INCONTRA UN GRUPPO DI VITTIME DI PRETI PEDOFILI. L’incontro avviene nella Nunziatura a Washington D.C.. Qui lo speciale.
19 aprile 2008: nell’omelia della Santa Messa presso la Cattedrale di St. Patrick a New York Benedetto XVI ammonisce: “L’abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti ha causato tanta sofferenza. Questo sia un tempo di purificazione, sia un tempo di guarigione”.
30 aprile 2008: nella catechesi dell’udienza generale, ripercorrendo il Viaggio negli Usa, il Papa ricorda il suo incontro con le vittime di abusi.
12-21 luglio 2008: Viaggio Apostolico a Sydney in occasione della Gmg
12 luglio 2008: Intervista a Papa Benedetto sul volo per l’Australia. A proposito dei preti pedofili il Papa avverte: “Dobbiamo riflettere su quanto è mancato nella nostra educazione, nel nostro insegnamento negli ultimi decenni”.
19 luglio 2008: nell’omelia della Santa Messa nella St. Mary’s Cathedral di Sydney il Papa afferma: “Gli abusi sessuali sui minori da parte dei preti sono misfatti che devono essere condannati in modo inequivocabile. Sono profondamente dispiaciuto”.
21 GIUGNO 2008: BENEDETTO XVI INCONTRA UN GRUPPO DI VITTIME DI PRETI PEDOFILI AUSTRALIANI.
Qui lo speciale.
19 settembre 2008: Benedetto XVI riduce allo stato laicale Lelio Cantini accusato di pedofilia.
7 marzo 2009: il Papa accetta le “dimissioni” del vescovo irlandese, John Magee, già segretario di tre dei suoi predecessori.
31 marzo 2009: BENEDETTO XVI ORDINA UNA VISITA APOSTOLICA AI LEGIONARI DI CRISTO.
Clicca qui per lo speciale.
29 aprile 2009: BENEDETTO XVI INCONTRA UN GRUPPO DI ABORIGENI CANADESI.
Clicca qui per lo speciale.
20 maggio 2009: viene pubblicato il “Ryan report” (Rapporto Ryan) sugli abusi commessi da sacerdoti cattolici in Irlanda.
Qui la traduzione in italiano del Rapporto (a cura de “Il Regno”).
16 giugno 2009: nella Lettera per l’indizione dell’Anno Sacerdotale il Papa scrive: “Ci sono, purtroppo, anche situazioni, mai abbastanza deplorate, in cui è la Chiesa stessa a soffrire per l’infedeltà di alcuni suoi ministri. È il mondo a trarne allora motivo di scandalo e di rifiuto”.
1° ottobre 2009: Benedetto XVI accetta le “dimissioni” del vescovo canadese, Raymond John Lahey, sorpreso con materiale pornografico infantile nel suo pc portatile.
26 November 2009: viene pubblicato in Irlanda il “Murphy Report” (Rapporto Murphy), uno studio sugli abusi sessuali commessi dal clero nella diocesi di Dublino dal gennaio 1975 al maggio 2004.
11 dicembre 2009: Incontro di Benedetto XVI con alcuni vescovi irlandesi (comunicato)
17 dicembre 2009: Benedetto XVI accetta le dimissioni del vescovo di Limerick (Irlanda), Donal Murray, duramente criticato nel recente Rapporto Murphy sulla gestione dei casi di pedofilia tra i sacerdoti della diocesi di Dublino.
27 dicembre 2009: i vescovi irlandesi Eamonn Walsh e Raymond Field, ausiliari di Dublino, manifestano la volontà di rassegnare le dimissioni nelle mani del Papa. I due faranno poi marcia indietro ritirando le dimissioni medesime.
Gennaio 2010: scoppia lo scandalo pedofilia anche in Germania. Il primo ad essere coinvolto è il Canisius-Kolleg al Tiergarten.
Clicca qui per accedere allo speciale sulla Germania.
15-16 febbraio 2010: Incontro di Benedetto XVI con i Vescovi Irlandesi (comunicato prima giornata, comunicato seconda giornata)
Febbraio 2010: Benedetto XVI riduce allo stato laicale Marco Dessì, missionario in Nicaragua, prima della conclusione dei processi civili a suo carico per abuso sessuale di minori.
12 marzo 2010: Benedetto XVI riceve in udienza il Presidente dei vescovi tedeschi, Mons. Robert Zollitsch.
Marzo 2010: Benedetto XVI riduce allo stato laicale Andrea Agostini, prete della diocesi di Bologna che gestiva un asilo cattolico.
19 MARZO 2010: PUBBLICAZIONE DELLA LETTERA PASTORALE DI BENEDETTO XVI AI CATTOLICI D’IRLANDA.
Qui lo speciale.
Il Papa dispone una visita apostolica per le diocesi irlandesi.
Marzo 2010 – giugno 2010: si scatena una ignobile campagna stampa contro Papa Benedetto. L’offensiva è a livello mondiale. Particolarmente attivi sono il NYT, lo Spiegel e l’agenzia di stampa Ap. Si insinua che l’allora card. Ratzinger possa essere coinvolto in coperture di preti pedofili avvenute prima del 2001 (cosa che e’ semplicemente assurda perche’ prima del 2001 la CDF non poteva trattare casi di pedofilia) e nel trasferimento di un sacerdote nell’arcidiocesi di Monaco negli anni in cui Ratzinger era arcivescovo.
I dettagli di tale campagna stampa saranno elencati in un successivo post che segnalero’ in seguito.
In una prima fase la curia romana non si mostra molto sollecita nel difendere la persona del Santo Padre. Di seguito la situazione migliora ma spesso gli interventi di questo o quel prelato della curia si mostrano controproducenti. Il piu’ equilibrato si mostra Padre Lombardi.
30 marzo 2010: il card. Schoenborn, stanco degli attacchi contro Benedetto XVI, buca violentemente il muro di gomma dei media e rivela: “Il card. Ratzinger voleva punire il vescovo pedofilo Groer. Fu bloccato da ambienti della Curia” (confronta qui).
2 aprile 2010 (Venerdì Santo): alcune espressioni utilizzate da Padre Cantalemessa nella celebrazione della Passione del Signore suscitano aspre polemiche.
4 aprile 2010 (Santa Pasqua): il cardinale Sodano manifesta solidarietà a nome di tutta la Chiesa al Papa ingiustamente attaccato. Aspre polemiche suscita la parola “chiacchiericcio”.
12 aprile 2010: viene pubblicato il regolamento interno della Congregazione per la dottrina della fede redatto nel 2003 e strumento fondamentale nella lotta agli abusi.
17-18 aprile 2010: Viaggio Apostolico a Malta
17 aprile 2010: intervista di Benedetto XVI sul volo per Malta. A proposito degli abusi il Papa afferma: “So che Malta ama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo Corpo e sa che, anche se questo Corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce”.
18 APRILE 2010: BENEDETTO XVI INCONTRA UN GRUPPO DI VITTIME DI PRETI PEDOFILI MALTESI.
E’ LA QUARTA VOLTA CHE IL PAPA COMPIE QUESTO GESTO, PRIMO PONTEFICE DELLA STORIA.
Clicca qui per lo speciale.
20 aprile 2010: Benedetto XVI accetta le dimissioni di John C. Favalora, arcivescovo di Miami accusato di avere coperto preti pedofili. Recentemente le accuse contro Favalora si sono fatte ancora più gravi (confronta articolo di Rodari)
21 aprile 2010: nella catechesi dell’udienza generale, ripercorrendo il viaggio a Malta, il Papa ricorda il suo incontro con le vittime.
22 aprile 2010: Benedetto XVI accetta le dimissioni del vescovo di Kildare e Leighlin (Irlanda), Mons. James Moriarty, citato nel Rapporto Murphy.
23 aprile 2010: costretto alle dimissioni il vescovo di Bruges, Roger Joseph Vangheluwe, accusato di abusi.
25 aprile 2010: l’ex Primate del Belgio, l’iperprogressista card. Godfried Danneels, è costretto ad ammettere di avere partecipato a un incontro con la vittima degli abusi del vescovo di Bruges, Vangheluwe, senza avvertire la conferenze episcopale belga e la commissione sugli abusi. Si scatena una tempesta mediatica che poi finisce nel dimenticatoio.
1° MAGGIO 2010: SI CONCLUDE LA VISITA APOSTOLICA AI LEGIONARI. VENGONO RICONOSCIUTI SENZA ALCUNO SCONTO I CRIMINI COMMESSI DA MACIEL.
Il Papa dispone la nomina di un Delegato per i Legionari di Cristo ed una visita apostolica movimento “Regnum Christi”.
4 maggio 2010: Benedetto XVI accetta le dimissioni del vescovo di Augsburg, Walter Mixa, oggetto di una aggressiva campagna stampa in Germania. Le accuse al vescovo Mixa si dimostreranno completamente infondate.
8 maggio 2010: Benedetto XVI riceve i vescovi del Belgio e tiene un discorso.
11-14 maggio 20110: Viaggio Apostolico in Portogallo.
11 maggio 2010: intervista di Benedetto XVI sul volo per Lisbona. A proposito della piaga della pedofilia il Papa rivela: “La più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia”.
16 maggio 2010: al Regina Coeli Benedetto XVI rammenta: “Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa”.
25 giugno 2010: Perquisizione dell’Arcivescovado di Malines-Bruxelles: Dichiarazione del Portavoce della Conferenza Episcopale belga e nota della Segreteria di Stato.
Clicca qui per accedere allo speciale sul Belgio.
27 maggio 2010: nel suo discorso alla Cei Benedetto XVI ammonisce: “La volontà di promuovere una rinnovata stagione di evangelizzazione non nasconde le ferite da cui la comunità ecclesiale è segnata, per la debolezza e il peccato di alcuni suoi membri”.
11 giugno 2010: nell’omelia della Santa Messa per la chiusura dell’Anno Sacerdotale Benedetto XVI afferma commosso: “Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più”.
27 giugno 2010: Benedetto XVI invia un Messaggio al Primate del Belgio.
28 giugno 2010: “chiarimento” fra i cardinali Schönborn e Sodano in Vaticano, alla presenza di Benedetto XVI. Un comunicato chiarisce che “quando si tratta di accuse contro un Cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa”. L’arcivescovo di Vienna, contrariamente ad alcune fantasiose ricostruzioni mediatiche, non viene rimproverato ne’ costretto a ritrattare quanto affermato. Un ulteriore spunto qui.
1° luglio 2010: Benedetto XVI riceve in udienza il vescovo emerito di Augsburg, Mons. Walter Mixa. Nel comunicato diffuso dalla sala stampa si afferma che la decisione delle dimissioni è confermata. Il Papa però “striglia” duramente l’episcopato tedesco. In particolare leggiamo: “Soprattutto ai confratelli nel ministero episcopale il Sommo Pontefice domanda di offrire al Vescovo Mixa più che nel passato la loro vicinanza amichevole, la loro comprensione e il loro aiuto per trovare il retto cammino”.
9 luglio 2010: Benedetto XVI nomina Mons. Velasio De Paolis Delegato Pontificio per la Congregazione dei Legionari di Cristo. Comunicato.
15 luglio 2010: vengono pubblicate le MODIFICHE INTRODOTTE NELLE NORMAE DE GRAVIORIBUS DELICTIS redatte dalla Congregazione per la dottrina della fede ed approvate da Benedetto XVI che le promulga e ne ordina la pubblicazione.
Qui lo speciale sulle nuove norme.
La nuova normativa prevede novita’ di rilievo: il termine di prescrizione viene elevato da dieci a vent’anni. Le procedure vengono snellite e semplificate e, nei casi piu’ gravi, si puo’ chiedere al Papa la dimissione dalla stato clericale. Si precisa, come del resto gia’ nelle procedure del 2003, che “Va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte”.
11 agosto 2010: il Papa respinge le dimissioni dei due vescovi irlandesi Raymond Field e Eamonn Walsh.
I due vescovi erano stati citati nel Rapporto Murphy che li aveva però scagionati. I due vescovi avevano rassegnato le dimissioni nel dicembre 2009 per poi ritirarle. Di qui la decisione del Santo Padre di respingerle. Il Vaticano, con un grave errore di comunicazione, non spiegherà mai la ragione della decisione del Papa generando ulteriori polemiche sui media. Per una corretta ricostruzione degli eventi rimando al commento di Andrea Tornielli.
16-19 settembre 2010: Viaggio Apostolico nel Regno Unito
16 settembre 2010: nell’intervista concessa dal Papa sul volo per Edimburgo, Benedetto XVI risponde: “Siamo in un momento di penitenza, di umiltà e di rinnovata sincerità, come ho scritto ai Vescovi irlandesi. Mi sembra che dobbiamo adesso realizzare proprio un tempo di penitenza, un tempo di umiltà, e rinnovare e reimparare un’assoluta sincerità”.
18 settembre 2010: nell’omelia della Santa Messa nella Cattedrale del Preziosissimo Sangue il Papa commenta: “Riconosco anche, con voi, la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati”.
18 settembre 2010: nel discorso in occasione dell’incontro con un gruppo di professionisti e di volontari Benedetto XVI afferma: “È deplorevole che, in così marcato contrasto con la lunga tradizione della Chiesa di cura per i ragazzi, questi abbiano sofferto abusi e maltrattamenti ad opera di alcuni preti e religiosi”.
18 SETTEMBRE 2010: BENEDETTO XVI INCONTRA UN GRUPPO DI VITTIME DI PRETI PEDOFILI INGLESI.
Qui lo speciale.
19 settembre 2010: nel discorso ai vescovi del Regno Unito il Papa rammenta: “Un altro argomento che ha ricevuto molta attenzione nei mesi trascorsi e che mina seriamente la credibilità morale dei responsabili della Chiesa è il vergogno abuso di ragazzi edi giovani da parte di sacerdoti e di religiosi”.
22 settembre 2010: durante la catechesi dell’udienza generale il Papa, ripercorrendo il viaggio nel Regno Unito, ricorda commosso il suo incontro con le vittime di abusi.
Ottobre 2010: Benedetto XVI riduce allo stato laicale Nello Giraudo, prete della diocesi di Savona.
18 ottobre 2010: in una straordinaria Lettera ai seminaristi a conclusione dell’Anno Sacerdotale il Papa scrive: “Di recente abbiamo dovuto constatare con grande dispiacere che sacerdoti hanno sfigurato il loro ministero con l’abuso sessuale di bambini e giovani. Anziché portare le persone ad un’umanità matura ed esserne l’esempio, hanno provocato, con i loro abusi, distruzioni di cui proviamo profondo dolore e rincrescimento”.
12 novembre 2010: inizia la visita apostolica in Irlanda. Comunicato.
24 novembre 2010: esce il libro-intervista di Benedetto XVI a Peter Seewald, “Luce del mondo”. Il Papa apre il suo cuore su molti argomenti, fra cui lo scandalo dei preti pedofili.
Qui uno stralcio riferito all’Irlanda.
20 dicembre 2010: in un monumentale discorso alla curia romana Benedetto XVI ammonisce: “Nella visione di sant’Ildegarda, il volto della Chiesa è coperto di polvere, ed è così che noi l’abbiamo visto. Il suo vestito è strappato – per la colpa dei sacerdoti. Così come lei l’ha visto ed espresso, l’abbiamo vissuto in quest’anno”.
21 dicembre 2010:: don Domenico Pezzini, famosissimo “prete del dissenso”, viene condannato a dieci anni di carcere per avere abusato di un minore.
La vicenda finisce immediatamente nel dimenticatoio ed i giornalisti si guardano bene dal citare questo caso (confronta qui).
2010:: la Santa Sede nomina padre Henry Donneaud Commissario Pontificio straordinario per la Comunità delle Beatitudini (Francia).
Febbraio 2011: condanna del potente e influente sacerdote cileno Fernando Karadima, nonostante i reati siano prescritti.
25 aprile 2011: al Regina Coeli il Papa saluta l’Associazione Meter e prega per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza.
14 maggio 2011: viene arrestato con l’accusa di pedofilia Riccardo Seppia, parroco di una chiesa di Sestri Levante. Il Presidente della Cei ed arcivescovo di Genova, card. Bagnasco, si attiva immediatamente e garantisce la collaborazione con la magistratura. Si scoprirà in seguito che Seppia faceva uso si stupefacenti ed è sieropositivo. la vicenda tiene banco sui media per un mese, poi tutto finisce nel dimenticatoio.
16 maggio 2011: pubblicata la Lettera Circolare della Congregazione per la dottrina della fede per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici.
Qui lo speciale.
6 giugno 2011: conclusione della prima fase della visita apostolica in Irlanda. Comunicato.
30 giugno 2011: Benedetto XVI accetta le dimissioni del vescovo di Santa Rosa, Daniel Walsh, accusato di avere coperto un prete pedofilo.
Luglio 2011: Benedetto XVI riduce allo stato laicale il sacerdote australiano John Denham.
13 luglio 2011: Luis Garza lascia la carica di vicario generale dei Legionari di Cristo. E’ la svolta che si attende da un anno (confronta articoli di Bevilacqua e Magister).
13 luglio 2011: in Irlanda viene pubblicato il “Cloyne Report” (Rapporto Cloyne), il terzo studio sulla pedofilia nella Chiesa irlandese. Il Rapporto si occupa degli abusi commessi nella diocesi di Cloyne.
Gravemente implicato il vescovo emerito della diocesi medesima, John Magee, segretario personale di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Il vescovo fu costretto alle dimissioni nel 2010.
14 luglio 2011: il ministro degli esteri irlandesi convoca il nunzio apostolico per sollecitare una risposta della Santa Sede a proposito del Rapporto Cloyne che in realtà cita il Vaticano solo per una lettera del 1997 della Congregazione per il clero la quale, peraltro, non impediva in nessuno modo ai vescovi di evitare di denunciare i preti pedofili.
19 luglio 2011: Benedetto XVI accetta le dimissioni dell’arcivescovo di Philadelphia, card. Justin F. Rigali.
19 luglio 2011: il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Lombardi, fa pubblicare sul sito della Radio vaticana un commento alla vicenda della diocesi di Cloyne precisando che si tratta di riflessioni personali e ribadendo che solo nel 2001 avvenne “la unificazione delle competenze sotto la Congregazione per la Dottrina della Fede”.
20 luglio 2011: in un durissimo intervento davanti al Parlamento irlandese, il premier Enda Kenny attacca il Vaticano accusandolo di non aver agito per fermare i casi di abusi sessuali sui minori commessi dai preti cattolici. Nel suo discorso il primo ministro non accenna minimamente alla svolta impressa da Benedetto XVI nella lotta agli abusi.
20 luglio 2011: Mons. Martin, vescovo di Dublino, in una intervista radiofonica, afferma di capire la rabbia del popolo irlandese, espressa da Kenny, ma rammenta a gran voce che il vescovo di Cloyne ha disatteso le norme della Lettera “De delictis gravioribus” imposte dal cardinale Ratzinger a tutta la Chiesa Cattolica.
25 luglio 2011: la Santa Sede richiama per consultazioni il nunzio apostolico in Irlanda.
1° agosto 2011: la National Catholic Safeguarding Commission istituita dalla Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles rende noto che le denunce di abusi sono triplicate grazie alla visita di Benedetto XVI nel Regno Unito (2010)
3 agosto 2011: Benedetto XVI riduce allo stato laicale il sacerdote maltese Charles Pulis condannato solo per pedofilia da un tribunale penale. Il decreto del Santo Padre risale a due settimane prima ma l’Ordine dei missionari di San Paolo non ha dato la notizia finche’ un quotidiano locale non ha anticipato il decreto.
7 agosto 2011: in una dichiarazione al “Sunday Times of Malta” Mons. Scicluna dichiara di aver sollecitato la Chiesa di Malta e i suoi organi investigativi ad accelerare il loro lavoro.
10 agosto 2011: la curia di Malta annuncia di avere intenzione di nuove procedure per la lotta agli abusi del clero.
12 agosto 2011: l’arcivescovo di Malta, Mons. Paul Cremona, incontra otto giovani, vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti.
17 agosto 2011: sul sito di Radio Vaticana viene pubblicata una nota in cui la Santa Sede respinge le accuse che sono al centro di un’azione legale presso il Tribunale statunitense di prima istanza nello Stato dell’Oregon. Viene reso noto un documento finora riservato che spiega la verità dei fatti unitamente ad una dichiarazione dell’avvocato Lena.
3 settembre 2011: dopo un’attesa di quasi due mesi la Santa Sede pubblica la risposta al Governo Irlandese, a riguardo del Cloyne Report.
Si tratta di un documento in inglese, della lunghezza di oltre venti pagine, strutturato con chiarezza, in modo da affrontare tutte le questioni sollevate, e dare ad esse risposte argomentate e documentate (Radio Vaticana).
Il testo integrale viene diffuso solo in lingua inglese. Nelle altre lingue una stringata sintesi (qui per quella italiana).
Qui la traduzione in italiano della risposta della Santa Sede. Ringraziamo la redazione de “Il Regno”.
8 settembre 2011: il Governo irlandese rilascia una Dichiarazione a proposito della risposta della Santa Sede al Rapporto Cloyne: si ribadiscono le critiche alla lettera del 1997 della Congregazione per il clero, ma si ringrazia il Vaticano per la risposta e si plaude alla collaborazione. Non una solo parola di scusa per la citazione, fuori contesto, di una frase dell’allora cardinale Ratzinger.
9 settembre 2011: il Papa riduce allo stato laicale Thomas H. Teczar (Texas) condannato per pedofilia.
13 settembre 2011: due associazioni di preti pedofili (clicca qui per saperne di più) denunciano alla Corte penale internazionale dell’Aja Benedetto XVI ed i cardinali Bertone, Levada e Sodano per crimini contro l’umanità, perché avrebbero tollerato e reso possibile la copertura sistematica e diffusa di stupri e crimini sessuali contro i bambini in tutto il mondo.
Nessuna reazione da parte della Santa Sede nè il 9 settembre nè nei giorni successivi.
14 settembre 2011: i maggiori editorialisti e commentatori dei quotidiani, insieme a molti giuristi esperti di diritto penale ed internazionale, condannano la decisione di denunciare Benedetto XVI: da un lato mancano le basi giuridiche per un’operazione del genere, dall’altro non si tiene conto della verita’: Joseph Ratzinger è il Papa che più di ogni altro nella storia ha combattuto la pedofilia nella Chiesa. Colpire lui non solo è assurdo ma lesivo dei diritti delle vittime.
Mentre le grandi firme si levano a difesa di Benedetto XVI, spiccano l’ostinato silenzio della Santa Sede e l’atteggiamento di alcuni vaticanisti che non fanno nemmeno lo sforzo di ricordare il bene fatto da Benedetto XVI. Qui lo speciale sull’intera vicenda.
20 settembre 2011: in una intervista a TMNews il gesuita tedesco Klaus Mertes, ex rettore del ginnasio Canisius di Berlino, elogia il ruolo di Benedetto XVI e dell’arcivescovo di Vienna nella lotta agli abusi sessuali commessi da sacerdoti e ricorda che la condanna di Maciel e di altri è avvenuta dopo l’elezione di Ratzinger al Pontificato. Mertes denuncia anche l’esistenza di un fronte di negazione presente nella Curia romana.
22 SETTEMBRE 2011: sull’aereo diretto a Berlino, il Papa afferma: “Distinguiamo forse anzitutto la motivazione specifica di quelli che si sentono scandalizzati da questi crimini che sono stati rivelati in questi ultimi tempi. Io posso capire che, alla luce di tali informazioni, soprattutto se si tratta di persone vicine, uno dice: “Questa non è più la mia Chiesa. La Chiesa era per me forza di umanizzazione e di moralizzazione. Se rappresentanti della Chiesa fanno il contrario, non posso più vivere con questa Chiesa””
23 SETTEMBRE 2011: BENEDETTO XVI INCONTRA UN GRUPPO DI VITTIME DI PRETI PEDOFILI TEDESCHI.
Qui lo speciale.
25 settembre 2011: nel discorso ai cattolici impegnati nella Chiesa e nella società nel Konzerthaus di Friburgo, il Papa afferma: “Questo scandalo, che non può essere abolito se non si vuole abolire il cristianesimo, purtroppo, è stato messo in ombra proprio recentemente dagli altri scandali dolorosi degli annunciatori della fede. Si crea una situazione pericolosa, quando questi scandali prendono il posto dello skandalon primario della Croce e così lo rendono inaccessibile, quando cioè nascondono la vera esigenza cristiana dietro l’inadeguatezza dei suoi messaggeri”.
30 settembre 2011: costretto alle dimissioni il fondatore dell’agenzia Zenit, Jesus Colina. Qui il comunicato. Colina fa affermazioni importantissime come la seguente: “Le vicende di padre Marcial Maciel e il modo nel quale la congregazione ci ha informato, occultando fatti rilevanti, ha fatto che in occasioni non abbiamo adempito pienamente al nostro dovere di informare secondo la visione del Papa e la Santa Sede”. I mass media non solo non esprimono solidarietà ad un collega giornalista ma ignorano completamente la vicenda. Fanno eccezione alcune agenzie ed Andrea Bevilacqua per “Italia Oggi”.
10 ottobre 2011: lasciano i i sei caporedattori delle diverse edizioni in lingua di Zenit per dissenso con i Legionari di Cristo. Essi, fra l’altro affermano: “Dopo anni di feconda collaborazione con i Legionari di Cristo, deploriamo la decisione della Congregazione di sottolineare la dipendenza istituzionale dell’agenzia in questa nuova fase. Il progetto iniziale non voleva rappresentare una congregazione in particolare, ma tutta la Chiesa”.
I mass media ignorano completamente anche questa notizia ad eccezione di TMNews e di Salvatore Izzo.
19 ottobre 2011: il Delegato Pontificio, card. De Paolis, traccia le prime conclusioni sul cammino dei membri consacrati del Regnum Christi dopo la visita apostolica.
20 ottobre 2011: Benedetto XVI riceve in udienza i vescovi australiani e dichiara: “È vero che il vostro impegno pastorale è stato reso più gravoso dai peccati e dagli errori del passato di altri, tra i quali purtroppo anche alcuni sacerdoti e religiosi; ma ora avete il compito di continuare a riparare agli errori del passato con onestà e apertura, al fine di costruire, con umiltà e decisione, un futuro migliore per tutte le persone coinvolte”.
21 ottobre 2011: ricevendo in udienza il nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, il Papa ha così affermato: “Pur riconoscendo con umiltà che i suoi membri non sempre sono all’altezza degli alti criteri morali che essa propone, la Chiesa non può far altro che continuare a esortare tutti, inclusi i suoi membri, a cercare di fare qualsiasi cosa sia in accordo con la giustizia e la giusta ragione e a opporsi a qualunque cosa sia a esse contraria”.
25 ottobre 2011: il Papa ordina un’inchiesta sugli abusi sessuali commessi nella Ealing Abbey e nella vicina scuola indipendente St Benedict a Londra.
3 novembre 2011: intervento di mons. Scicluna sul ruolo della Chiesa nella tutela dei minori durante il Seminario internazionale promosso presso il Senato della Repubblica a Roma da Telefono Azzurro insieme all’International Centre for Missing & Exploited Children (ICMEC), ed in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’americana Mayo Clinic.
13 novembre 2011: Durissime critiche al card. De Paolis per come sta gestendo la vicenda dei Legionari di Cristo.
15 novembre 2011: viene diffuso un comunicato della Comunità delle Beatitudini (Francia) in cui si prende atto con “lucidità, umiltà e pentimento” dei “gravi delitti” che un gruppo “ristretto” di suoi membri, tra cui il fondatore, ha commesso in materia di abusi sessuali al suo interno. Il comunicato è firmato dal Commissario pontificio nominato in maniera straordinaria dalla Santa Sede nel 2010, il padre domenicano Henry Donneaud, e dal Consiglio generale della Comunità. Qui lo speciale.
21 novembre 2011: Benedetto XVI nomina Arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore Mons. Santos Abril y Castelló. Sostituisce il card. Bernard Law, arcivescovo emerito di Boston, contestato in Patria per la gestione dello scandalo dei preti pedofili. Nel Bollettino Ufficiale della Santa Sede non compare la rinuncia di Law, come nota Phil Lawler.
21 novembre 2011: Lettera del card. De Paolis con cui il delegato pontificio per i Legionari di Cristo dà indicazioni concrete sul cammino che i consacrati del “Regnum Christi” devono percorrere dopo il “commissariamento”. Qui il commento di Giacomo Galeazzi.
26 novembre 2011: Benedetto XVI nomina Nunzio Apostolico in Irlanda Mons. Charles John Brown, Officiale della CDF e collaboratore dell’allora cardinale Ratzinger per molti anni.
Qui lo speciale sulla storica nomina.
26 novembre 2011: ricevendo in udienza i vescovi degli Stati Uniti, Benedetto XVI, fra l’altro, afferma: “Ho voluto riconoscere personalmente la sofferenza inflitta alle vittime e gli sforzi onesti compiuti per garantire l’incolumità dei nostri bambini e per affrontare in modo appropriato e trasparente le accuse quando vengono mosse. Auspico che gli sforzi coscienziosi della Chiesa per affrontare questa realtà aiuteranno tutta la comunità a riconoscere le cause, la vera portata e le conseguenze devastanti dell’abuso sessuale e a rispondere con efficacia a questa piaga che affligge tutti i livelli della società. Per lo stesso motivo, proprio come la Chiesa si attiene giustamente a parametri precisi a questo proposito, tutte le altre istituzioni, senza eccezioni, dovrebbero attenersi agli stessi criteri”.
29 novembre 2011: La Corte d’appello di Bruxelles dichiara non valide le perquisizioni effettuate nel giugno 2010 nella sede dell’arcidiocesi di Malines-Bruxelles nell’ambito dell’inchiesta sugli abusi sessuali da parte di membri del clero.
8 dicembre 2011: durante il tradizionale Atto di Venerazione alla Madonna Immacolata, in Piazza di Spagna, Benedetto XVI ha, fra l’altro, affermato: “L’unica insidia di cui la Chiesa può e deve aver timore è il peccato dei suoi membri. Mentre infatti Maria è Immacolata, libera da ogni macchia di peccato, la Chiesa è santa, ma al tempo stesso segnata dai nostri peccati”.
16 dicembre 2011: In Olanda viene pubblicato il Rapporto della commissione Deetman sugli abusi sessuali nel clero. L’ex ministro Deetman è stato incaricato nel 2010 dalla Conferenza episcopale e dai responsabili degli ordini religiosi dei Paesi Bassi con il compito di verificare le accuse.
2 gennaio 2012: a dieci anni dall’esplosione dello scandalo dei preti pedofili, l’arcivescovo di Boston, card. O’Malley, rilascia un’intervista in cui parla dei progressi fatti in questo decennio.
3 gennaio 2012: il giudice Ann Mesle (USA) inguaia il presidente dello Snap che si era rifiutato di consegnare documentazione e corrispondenza su un sacerdote del Missouri accusato di abusi.
16-17 gennaio 2012: perquisizioni nelle diocesi di Malines-Bruxelles, di Anversa, Hasselt e Bruges.
13-20 gennaio 2012: sul numero 3 dell’Espresso viene pubblicato un importante dossier di Sandro Magister con la ricostruzione del “caso” Maciel.
24 gennaio 2012: Documenti della Corte del Missouri dimostrerebbero che lo SNAP cospira con alcuni avvocati e media per diffamare il clero prima del processo (clicca qui).
2 febbraio 2012: in una intervista alla Radio Vaticana mons. Scicluna, fra l’altro, afferma: “La leadership molto forte del Santo Padre Benedetto XVI è di grande ispirazione per tutti perché si faccia bene e si faccia prima di tutto quello che possiamo per prevenire e, dove c’è la ferita, per curarla con attenzione e con amore”.
6 febbraio 2012-9 febbraio 2012: SI SVOLGE A ROMA IL SIMPOSIO PER I VESCOVI CATTOLICI E I SUPERIORI DEGLI ORDINI RELIGIOSI SUGLI ABUSI SESSUALI SUI MINORI “VERSO LA GUARIGIONE ED IL RINNOVAMENTO”
I TESTI DEGLI INTERVENTI DEI RELATORI AL SIMPOSIO “VERSO LA GUARIGIONE ED IL RINNOVAMENTO”
6 febbraio 2012: in un Messaggio al Simposio scritto dal card. Bertone a nome del Papa si legge: “la cura delle vittime deve essere una preoccupazione prioritaria della comunità cristiana, e vada di pari passo con un profondo rinnovamento della Chiesa ad ogni livello”.
6 febbraio 2012: nella prolusione del card. Levada al Simposio vi si legge, fra l’altro: “in questi ultimi anni in varie parti del mondo, il Papa ha dovuto subire attacchi da parte dei media, quando invece avrebbe dovuto ricevere la gratitudine di tutti noi, nella Chiesa e fuori…Il Papa “ha dato l’esempio personale dell’importanza di ascoltare le vittime in molte sue visite pastorali, in Gran Bretagna, Malta, Germania, Australia e Stati Uniti”.
7 febbraio 2012: al Simposio drammatica testimonianza di una vittima di abusi in Irlanda, Marie Collins. In conferenza stampa la signora afferma: “Il Papa è “dietro” a questo simposio. È stato il primo a dare l’esempio mettendosi lui stesso in ascolto delle vittime…”
9 febbraio 2012: dopo il Simposio nasce il centro e-learning per la prevenzione delle violenze sessuali sui minori finanziato anche dal Papa.
10 febbraio 2012: l’avvocato Jeff Anderson deposita presso la Corte distrettuale del Wisconsin una notifica di archiviazione relativa all’azione legale denominata “John Doe 16 v. Holy See”. Si tratta del famigerato “caso” Murphy che nel 2010 diventò una sorta di simbolo nella battaglia del New York Times contro Benedetto XVI e la Santa Sede.
Qui il commento di Andrea Tornielli e qui la traduzione della dichiarazione dell’avvocato della Santa Sede, Jeffrey S. Lena.
14 febbraio 2012: Benedetto XVI riduce allo stato laicale tre preti colombiani accusati di pedofilia. Altri due sotto processo in CDF.
15 febbraio 2012: muore Lelio Cantini, ridotto allo stato laicale nel 2008 da Papa Benedetto XVI. Qui i particolari della vicenda.
“Maggio 2005: Benedetto XVI revoca ogni facoltà sacerdotale a Gino Burresi, fondatore dei Servi del Cuore immacolato di Maria, per abusi sessuali su alcuni giovani seguaci.”
DOVEVA DENUNCIARLO E MANDARLO IN GALERA
19 agosto 2005: Benedetto XVI accetta le dimissioni immediate del vescovo della diocesi di Santiago del Estero (Argentina), Juan Carlos Maccarone, sorpreso in un video in atteggiamenti intimi con un giovane di 23 anni.
DOVEVA DENUNCIARLO E MANDARLO IN GALERA
E così via per tutti…
Le vittime avevano e hanno tutto il diritto di denunciare. Il papa ha fatto la sua parte assumendo le responsabilità che gli competono. Non é che ogni volta che sentiamo odore di reato ci mettiamo tutti a denunciare. E anche questo é rispetto per le vittime; ci sono quelli che non hanno voglia di essere sbattuti sui giornali e non vogliono più tornare sull’argomento. E ne hanno tutto il diritto. Non spetta al papa fare le denunce.
E’ la chiesa che li deve denunciare, altrimenti sono conniventi, LO CAPISCI O NO??? “Non é che ogni volta che sentiamo odore di reato ci mettiamo tutti a denunciare…” MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE DICI??? Questa è OMERTA’, atteggiamento MAFIOSO!! Vi dovete VERGOGNARE!!!
Attenzione: se un vescovo copula con un 23enne non è pedofilia è semplice omosessualità: è pericoloso accomunarle (tanto è vero che il clero lo fa).
@giuseppe
Il papa non deve fare denunce, ma neanche deve coprire quelle che gli arrivano.
peccato che se le vittime consultavano il vescovo o comunque un superiore del pedofilo, invariantemente venivano invitate a tacere e mai a carrorere dalla polizia (ci sono innumerevoli prove e testimonianze a sostegno di ciò, di cui pure alcune documentate personalmente dalle iene) mentre il suddetto superiore si guardava bene dal prendere provvedimenti (che nel peggiore dei casi è sempre stato un trasferimenti a lidi più tranquilli, dove poter continuare in pace a coltivare il proprio “hobby” con i ragazzi)
Riguardo al caso Maccarone volete mettere in galera chi fà sesso omosessuale tra adulti?
Non conosco il caso nel dettaglio ma se c’è stata violenza o coercizione fisica/morale ovviamente sì.
Bastava un link, sappi che è contro il regolamento del blog fare commenti così lunghi.
Si invitano gli utenti a postare commenti cortesi e cordiali. Non sono considerati accettabili commenti troppo lunghi e il copia-incolla integrale da altri siti.
giuseppe,
al meeting sulla pedofililia nel clero si è stimato che la Chiesa finora abbia pagato più di due miliardi di dollari di risarcimento (2,2 per la precisione). Ammesso e assolutamente non concesso che Ratzinger rappresenti la nuova strategia vaticana, allora il conto ricadrebbe pesantemente su Wojtyla. Ma allora come ci si spiega che il papa del “nuovo corso” abbia affrettato la beatificazione del papa del vecchio andazzo? E perché ha mantenuto Law dov’era, a capo di congregazioni per la famiglia? E perché, non ancora papa, diede uno schiaffo a un giornalista per una domanda su Maciel? Perché, giuseppe, non riesci a capire che la Chiesa attira per sua natura personaggi problematici e che tutto – pedofilia, corruzione, fuga di documenti e veleni da acide comari – è solo una conseguenza dello scarso appeal che la carriera ecclesiastica rappresenta nel reclutare i suoi rappresentanti?
@ ALESSIO DI MICHELE
@ Enrico
Avete perfettamente ragione, ho copiato-incollato con leggerezza (confuso dell’enormità del post), riguardo il caso Maccarone non c’è niente da denunciare.
Complimenti Giuseppe un’ottima lista ma non finirà certo qui. Piuttosto sono da conoscere gli esiti del processo canonico sullo scandalo dei fondi neri dello I.O.R. e sui reati di collusione mafiosa che fra poco diventeranno di dominio pubblico. Ciò non toglie che Ratzinger, al contrario del suo predecessore, abbia cercato di fare pulizia da tutto il marciume che cova nel vaticano. Ma ormai è tardi, sembra che la profezia di Malachia si stia avverando, la chiesa ormai è al collasso, ma non è un male. Dopo staremo tutti meglio.
Tutto quello che Benedetto XVI ha fatto contro la pedofilia é chiaro per tutti. Ma per voi non conta nulla; non accettate verità contro le calunnie.
Povero giuseppe, non capirà mai che finché non emetterà una bolla papale dove dirà chiaramente che i preti che commettono questi REATI vanno CONSEGNATI alle autorità di polizia del paese in cui li commettono il papa non starà facendo un bel NIENTE contro questo fenomeno. Lui è a capo della chiesa, una chiesa dove per prassi i preti pedofili vengono “rimossi” o traferiti altrove, dove tra un taralluccio e il vino si confessano e si assolvono. Altro che BALLE… Fine.
@Giuseppe
Tutte toppe dll’ultimo minuto. Le poche condanne e i pochi arresti soono avvenuti all’estero, dove la legge degli uomini ha prevalso. Visite alle vittime e pesudoiniziative non bastano. La condanna dev’essere schietta e totale. Senza giri di parole senza intercessioni. la pedofilia è un reato grave e come tale va affrontato, dalla legge. Il papap deve far capire chiaramente ai fedeli che se c’è un sospetto di abusi non devono avere paura ad andare alla polizia. Ci farebbe una migliore figura.
mai una sola denuncia partita dalla curia o anche solo da un membro del clero, ma tante azioni puramente di propaganda con ben poco impatto reale nell’arginare il fenomeno, vs. innumerevoli casi (che ti sei guardato bene dal citare) di preti accusati di pedofilia o che si sapeva essere pedofili “trasferiti” in lungo e in largo al di fuori del raggio d’azione del lungo braccio della legge che li poteva acciuffare ed in ambienti dove non si sapesse nulla del loro passato (quindi in modo che potessero tornare ad agire indisturbati), rigorosamente ancora in contatto con bambini.
hai ragione: tutto quello che benedetto ha fatto contro la pedofilia (cioè niente al di fuori di frasi ad effetto ed azioni a scopo unicamente pubblicitario, con tanti simposi e ben poche azioni reali) è chiaro per tutti.
Fare mea culpa una volta scoperti gli abusi da altri, cioè quando non si può negare l’evidenza che si siano effettivamente verificati, non è fare qualcosa contro la pedofilia ma significa fare il furbo. Non ho mai sentito una notizia che gli organi interni alla chiesa avessero scoperto e denunciato degli abusi prima che ci fossero denunce, inchieste ecc.
Poi cosa ha fatto Ben 10+6? Ha preso un pedofilo di qua e lo ha portato di la. Li riduce allo stato laico e li fa sparire in un paese X. Poi li beccano sempre quando sono troppo vecchi da non poter subire neanche la farsa del processo canonico. Chissa perchè?
Nessuno nega che la pedofilia sia un pò ovunque ma le dimensioni con cui è presente nella CCAR è incredibile (poi, tenendo conto che non tutto è venuto fuori, è allucinante) ma soprattutto la CCAR non ha nè gli anticorpi per debellarla nè ha alcuna intenzione di farlo. In questo è come l’Italia o forse l’Italia è fatta a immagine e somilianza dal vaticano. I reati vengono scoperti tardi e il colpevole non paga mai. La vera giustizia è quando chi è colpevole paga in rapporto a ciò che ha commesso.
E la gente è intrisa di deferenza e timore. Ricordo ancora un servizio delle Iene. i parrocchaino non concepivano che il sacerdote potesse aver molestato i fedeli (adulti, almeno -_-), nonostante l’evidenza della prova video. Lavaggio del cervello vero e proprio.
Dichiarazione dell’Avvocato Jeffrey S. Lena relativa all’azione legale John Doe 16 v. Holy See, et al. Caso N. 2:10-cv-00346 RTR
Corte Distrettuale degli Stati Uniti – Distretto Orientale dello Stato del Wisconsin
Il 10 febbraio 2012 l’Avvocato Jeffrey R. Anderson dello studio legale Jeff Anderson e Associati, in collaborazione con la giornalista-avvocato Marci Hamilton, ha depositato una notifica di archiviazione (“Notice of Voluntary Dismissal”) relativa all’azione legale denominata John Doe 16 v. Holy See. Tale azione era stata intentata nel 2010 contro la Santa Sede, nonché il Santo Padre, il Segretario di Stato Tarcisio Cardinale Bertone e il Decano del Sacro Collegio Angelo Cardinale Sodano.
Per mezzo di tale Notice of Voluntary Dismissal, depositata dai legali dell’Attore al fine di evitare l’obbligo di presentare alla corte la risposta dovuta alle difese sollevate dalla Santa Sede per chiedere l’archiviazione del caso (“Holy See’s Motion to Dismiss”), l’Avv. Anderson ha richiesto alla Corte di prendere atto della notifica di archiviazione e di cancellare la causa dalla lista dei procedimenti in corso dinanzi alla corte.
Secondo le leggi statunitensi vigenti, la presentazione di tale Notifica comporta l’archiviazione immediata della causa, senza che sia necessaria una sentenza in merito emanata dalla corte.
Con queste poche parole rivolte alla corte, il caso John Doe 16 è spirato in silenzio un venerdì pomeriggio, stritolato da quello che lo stesso Avvocato Jeff Anderson ha chiamato “il crogiolo della corte”, il momento cioè in cui la legittimità di un caso è messa alla prova.
Questo caso però è iniziato in modo molto diverso.
Il 22 aprile 2010 l’avvocato dell’Attore ha orchestrato per la stampa un evento dai toni drammatici e ricco di “colpi di scena”, che mirava a provocare nei mass media un’attenzione smodata e frenetica per la questione presentata. In quel momento di frenesia giornalistica, l’avvocato della parte attrice ha annunciato enfaticamente di essere in possesso di informazioni che avrebbero dimostrato l’esistenza di un’“azione congiunta a livello mondiale” collegata ad abusi sessuali e diretta dalla Santa Sede. Su una teoria tanto datata quanto smentita, è stata creata appositamente per i mass media una sequenza di eventi che ha trasformato un fatto gravissimo – la violenza sessuale perpetrata ai danni di un minore – in uno strumento di affermazioni mendaci circa presunte responsabilità della Santa Sede.
Nel quadro di questa strategia, gli avvocati della parte attrice hanno utilizzato le accuse relative al caso John Doe 16 per rinverdire la fantasiosa teoria secondo la quale il Crimen sollicitationis – un documento risalente al 1922 e riguardante principalmente la fattispecie di sollicitatio ad turpia quando verificatasi in confessione – sarebbe uno strumento giuridico-canonico con il quale la Santa Sede avrebbe tenuto sotto silenzio tutti i casi del genere e “ordinato” all’intera gerarchia ecclesiastica di nascondere questi fatti come pure di non denunciare gli sessi alle autorità civili. Questa teoria, totalmente erronea ma promossa per anni su Internet e tramite innumerevoli azioni giudiziarie intentate da questi avvocati e avvocati dello stesso genere, è stata proposta ancora una volta nella causa John Doe 16 come un “boccone” di (dis)informazione facile da ingoiare.
Forse accecata dagli stratagemmi scenici utilizzati dagli avvocati della parte attrice e dai loro toni da complotto internazionale, gran parte di coloro che hanno seguito la causa ha ignorato tre dati oggettivi che la Santa Sede aveva all’epoca già reso pubblici per mezzo di uno studio dettagliato in merito. Tale commento, rilasciato sotto giuramento in difesa della Santa Sede nella causa O’Bryan v. Holy See, era già di pubblico dominio al momento della conferenza stampa.
Qui di seguito si riportano i suddetti dati:
È stato il diritto canonico e non quello civile innanzi tutto, a istituire per primo l’obbligo di denuncia per la fattispecie indicata. Infatti tale obbligo è stato riconosciuto proprio con il Crimen. Molto prima che una qualsiasi giurisdizione civile formulasse anche solo l’ipotesi di imporre l’obbligo di denuncia per delitti simili, il Crimen indicava procedure specifiche – già formulate nello stesso Codice di Diritto canonico del 1917 – tramite le quali denunciare eventuali delitti canonici collegati ad abusi, perché gli stessi fossero oggetto di indagini ed eventualmente di regolare processo presso i tribunali ecclesiastici.
In secondo luogo il Crimen non può essere visto come una legge che impediva o condizionava le persone nell’adempimento degli obblighi derivanti da leggi civili di denuncia, in quanto all’epoca della sua prima pubblicazione – il 1922 – non esistevano nemmeno leggi civili simili. E anche nel 1962, quando il Crimen è stato ristampato con alcune modifiche, non esisteva alcun tipo di legge civile che obbligava le persone alla denuncia che il Crimen potesse osteggiare.
Il Crimen infine trattava di obblighi solo canonici e non proibiva la denuncia di abusi sessuali presso le autorità civili, a prescindere dal fatto che il testo sia stato redatto prima o dopo l’entrata in vigore di leggi che impongono tali denunce.
Questi tre punti – che richiedono una comprensione del rapporto fra diritto canonico e diritto civile (che gli avvocati della parte attrice sembrano rifiutarsi di voler raggiungere) – non sono mai stati presi in seria considerazione nello svolgimento del dibattito pubblico sul significato di tale documento. Se si escludono poche lodevoli eccezioni infatti, la maggior parte dei mass media ha continuato a riportare solo le accuse contro la Santa Sede, secondo le quali il Crimen è stato utilizzato per coprire e non denunciare i crimini dei preti pedofili. Come risultato di tale azione, l’opinione pubblica è stata profondamente e inutilmente fuorviata, con conseguenze forse anche di portata mondiale.
Nessuno può o dovrebbe mai dubitare del fatto che gli avvocati della parte attrice hanno tutto il diritto di articolare le proprie opinioni e di assistere con zelo i propri clienti, portando avanti legittime rivendicazioni. Intentare un’azione legale, soprattutto per evidenziare eventuali lacune nel quadro legislativo, fa parte di una tradizione ben radicata nella giurisprudenza statunitense e cioè quella di utilizzare i tribunali come strumento idoneo a introdurre riforme all’ordinamento giuridico. Infatti, le azioni legali legittime basate su accuse di abusi sessuali perpetrati ai danni di minori hanno fatto sì che tutte le istituzioni si ponessero difficili domande in merito ai cambiamenti da adottare per proteggere i bambini.
Una causa come questa però, intentata contro la Santa Sede e tenuta insieme solo da una rete mendace di accuse infondate di complotti internazionali, in verità non è altro che una strumentalizzazione del sistema giudiziario ed uno spreco di risorse. A dispetto di quanto viene falsamente affermato in merito alla Chiesa Cattolica, la Santa Sede non è responsabile della supervisione degli oltre 400.000 sacerdoti sparsi per il mondo. Quando hanno intentato la causa, gli avvocati della controparte sapevano benissimo che la vigilanza di tutti i sacerdoti spetta ai rispettivi vescovi o superiori religiosi, e non alla Santa Sede. È proprio questa consapevolezza che ha reso abusivo il loro uso del sistema giudiziario.
Quello che non dobbiamo dimenticare – o meglio quello che bisogna sempre ricordare – è il fatto che molti anni fa John Doe 16, un ragazzo solo e afflitto da disabilità, è stato oggetto di terribili abusi. Come Papa Benedetto XVI ha ripetutamente affermato, ogni abuso – sia esso perpetrato in istituzioni pubbliche o private, da qualunque persona, di qualunque credo o affiliazione religiosa – è un peccato e un crimine.
È triste constatare come nelle mani di un avvocato troppo incline alle conferenze stampa e un altro che trascorre il proprio tempo a scrivere su Internet una rubrica faziosa con cui tenta di far passare per eroi se stessa e i suoi colleghi, la vera tragica situazione e la sofferenza di John Doe 16 siano diventate uno strumento di pubblico inganno.
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E bisogna leggere tutto prima di scrivere commenti inutili e falsi.
mi è bastato leggere un solo paragrafo di striscio per capire il tenore di questa difesa:
“il Crimen non può essere visto come una legge che impediva o condizionava le persone nell’adempimento degli obblighi derivanti da leggi civili di denuncia, in quanto all’epoca della sua prima pubblicazione – il 1922 – non esistevano nemmeno leggi civili simili. E anche nel 1962, quando il Crimen è stato ristampato con alcune modifiche, non esisteva alcun tipo di legge civile che obbligava le persone alla denuncia che il Crimen potesse osteggiare. ”
quindi il crime, che sostanzialmente consiglia di non rivelare e denucnciare gli abusi, non è “protezione dei pedofili” perchè, udite udite, “non era obbligatorio per legge denunciarli”. peccato che qua nessuno abbia detto che era contro la legge, abbiamo detti che sostanzialmente invitava alla protezione dei pedofili (e non denunciare equivale a proteggerli, anche quando non vi è obbligo di denuncia). ed è curioso che chi continua a chiamare l’aborto “un omicidio”, sebbe sia la legge sia la volontà popolare sancita dal referendum sanciscano che non è un omicidio, si nasconda dietro ai cavilli legali per non chiamare la pretzione di pedofili col suo nome.
Ricordiamoci sempre che nel 1962, quando papa Bagonghi XXXIII avallava il Crimen,
invitava anche a «dare una carezza ai vostri bambini»… Perfıdo ıpocrıta.
Come se tutta ‘sta roba bastasse a fare del bavarese una bella personcina.
@giuseppe
Grazie di esistere.
Lo ringrazio anch’io, anzi, ringrazio tutti e due, siete la dimostrazione vivente della miseria culturale del cattolico medio. Thanks!
Io invece credo che molti atei come Napolitano mostrino invece un maggiore rispetto nell’altro rispetto a voi.
E io credo che fare la colazione mattutina sia una buona e sana abitudine che tutti dovremmo avere.
Napolitano è un’alta carica dello Stato. Credi che possa uscirsene tanto facilmente con qualche affermazione scottante? Certo che con gli esempi state messi male, eh?
Be ha autorizzato bombardamenti contro un altro stato non mi sembra un pavido.
ha autorizzato bombardamenti quando sarebbero stati fatti comunque da altri, non farli avrebbe significato restare fuori dalla spartizione finale della torta e farli avrebbe comportato una quantità di critiche minima, se non irrisoria.
aveva ogni conveineza ad autorizzarli. non ha nessuna conveinenza a denunciare la chiesa, con cui lui e non pochi politici hanno non pochi inciuci.
cattolico vero scrive:
18 febbraio 2012 alle 13:45
@giuseppe
Grazie di esistere
Grazie a te. Non preoccupiamoci di quello che dicono.
Guarda che non c’è bisogno che glielo ricordi: voi non vi preoccupate MAI di quello che affermano gli altri. E’ appunto questo il problema.
Perchè non vi incontrate e vi scambiate i cervelli. Vi accorgereste che una volta indottrinati, ragionate alla stessa maniera e siete l’uno il clone dell’altro. Su questo sito basterebbe la presenza di un solo catto-credulone, tanto argomentate allo stesso modo.
@ giuseppe.
Infatti dovreste preoccuparvi delle CONDANNE per 2,2 MILIARDI DI DOLLARI (o euro) che la vostra Chiesa schifosa ha dovuto pagare.
E ha dovuto pagare IN SOLIDO perchè COMPLICE dei preti che proteggeva.
Questo fa giustizia una volta PER SEMPRE di tutta la melassa postata più in alto.
DON MARCO DESSI’, cari voi, DON MARCO DESSI’…… Prova del nove…
Adesso potete incrociare le vostre spade di legno in segno di amicizia reciproca. I cavalieri della fede. Cieca, purtroppo.
Prego gli admin di rimuovere lo spam di questo soggetto (giuseppe), ormai siamo al trollaggio puro.
Io invece non li farei rimuovere. Primo perchè la censura la lasciamo a chi ne ha avuto il monopolio per secoli, secondo perchè così tutti possono leggere il pensiero di un credente (o troll, tanto non cambia niente), compreso lo spam, e trarne le dovute conclusioni.
E’ contro il regolamento del blog commenti così lunghi (punto 4, consiglio a tutti di leggerlo http://www.uaar.it/news/regolamento/), questo vale per tutti gli utenti. Va ammonito a farne un sunto (2 pagine di commento copia-incollato sono eccessive) e qualche minuto fa il sito è andato off-line, se tutti fanno commenti del genere il server non regge, non è questione di censura ma di educazione.
il link corretto al regolamento:
http://www.uaar.it/news/regolamento/
Come Francesco, libertà assoluta di espressione, nel rispetto del regolamento però. Per quelle info basta un link, quello nessuno lo leva.
Ho anche trovato il link alla pagina da cui ha copia-incollato:
http://paparatzinger5blograffaella.blogspot.com/2011/10/le-decisioni-e-lesempio-di-papa.html
(altra violazione, il copia-incolla integrale)
Ah, le fonti di giuseppe, povero ciccio.
La verità brucia. E come da copino di regimi si invoca la cancellazione di qualunque pensiero alternativo.
Tipo l’indice dei libri proibiti della Chiesa, abolito nel 1966, giuseppe? Guarda che la Chiesa è stato il primo regime totalitario, per quanto riguarda il pensiero unico.
Perchè tu sai che cosa è il pensiero? Mi sa che il trota è meno tonto di te.
Ah, ecco giuseppe, vediamo se tu rispondi, ho già chiesto altrove, com’è che don Secondo Bongiovanni, già condannato per molestie a un 12enne, insegna teologia all’istituto filosofico Aloisianum (praticamente forma i gesuiti…) a Padova ? A te non sembra diciamo strano ?
Senti bamboccio, il copia-incolla integrale da altri siti è CONTRO il regolamento, tu sei sopra il regolamento? Sei diverso dagli altri? No, e allora ti adegui, e invece di dire caxxate sulla censura, la prossima volta posta solo il link e non rompere, claro? Stop.
@giuseppe
Fosse anche scottante ciò non ti autorizza a violare i regolamenti che tu, postando commenti, teoricamente dovresti accettare.
Troppo difficile per il tuo acume?
@giuseppe
Si, verità scritta su un sito schifosamente di parte. Siete voi a non concepire l’idea che la tunica del vostro pontefice possa non essere tanto bianca. Scadi ogni commento di più.
Ah, l’hotlinking e l’hotcoping sono vietati d’appertutto. Essere ottuso non ti autorizza a violare la netiquette.
@ giuseppe.
QUALE verità? Quella processuale che ha portato alla CONDANNA della tua Chiesa per una valanga di milioni di risarcimento danni in tutto il mondo?
Oppure l’altra verità: che nei siti cattolici la censura ai post sgraditi è PREVENTIVA.
Parli di censura quando la tua Chiesa nè è stata maestra, per secoli.
Sono convinto che la vignetta doveva essere censurata perche’ rappresenta una scena di un adulto che abusa sessualmente di un minore.
Ma è chiaro…perchè B16 non denuncia tutti i preti pedofili? Non ci sarebbero più preti in libertà…
La mia solidarietà alla Francia per la libertà di pensiero, democrazia e libertà d’espressione, a Plantu e a tutti i bambini e famiglie vittime di uno dei più deplorevoli DELITI contro la persona.
E poi, che pena, tutti questi credenti a difendere delle persone che han fatto, fanno e continueranno a fare turpi nefandezze mentre si ammantano nel candore innocente dei suddetti credenti…porco mondo, i più incazzati verso la chiesa dovrebbero essere i “veri”credenti, quelli che realmente ci credono…ed invece? Vedi Giuseppe, che se la prende con vignettista…lo so, la verità fa male, lo so…
Eh mai dare la libertà allo stolto, ti ucciderà dandoti le colpe della sua incapacità di vivere…
Tutto molto normale, come sempre. Se un’istituzione davanti agli abusi chiude entrambi gli occhi non c’è nessun problema, ma la vignetta satirica proprio no.
Io non credo che Plantu intendesse far intendere che Ratzinger abbia realmente abusato di qualcuno, ma semplicemente rimarcare il fatto che a suo tempo le uniche posizioni prese nei confronti degli abusi sono state unicamente a tutela dei carnefici.
Finchè non pubblicheranno una foto e allora voglio vedere cosa avranno da dire, la privacy sicuramente.
Il processo è per danno all’immagine papale o per violazione della privacy ?
Se io rappresentassi una nota astrifisica triestina in una vignetta mentre compie reati es assaltare una banca non dovrei incorrere in nessuna censura o è diritto della persona offesa querelarmi?
Enrico.
Se la battuta della vignetta che tu immagini, dicesse: «Guarda hosa ci tocca fare per mandare avanti la scienza! Tutti i quattrini se li pappa la chiesa!!!…»
Forse la nota astrofisica non querelerebbe…
Enrico, il paragone non e’ calzante, non si è mai parlato di sospetti su Margherita Hack su una rapina in banca.
Ci sono stati scandali all’interno della chiesa riguardo la pedofilia?
Si, devi ammetterlo e tantissimi.
Si è parlato di una omessa vigilanza o favoreggiamento e una omessa denuncia di tali fatti all’autorità giudiziaria da parte di ratzy prima che diventasse b16
Si, ci sono prove a suo carico e, come in tutti i fatti della vita, prove che lo assolvono (stando a quel che dice giuseppe).
Quello di cui non c’era effettivamente bisogno era, secondo me, una vignetta, che non colpisce tanto b16 (su questo si puo’ discutere) quanto tutti i bambini in ispecie quelli che hanno subito violenza.
Insomma, trovo questa vignetta di una insensibilita’ e di un cinismo terrificanti.
Quanto al papa, Uffa, ripeto x l’ennesima volta, perlomeno In Italia se mi accusano a mezzo stampa di un reato che non ho com messo ho tuttto il diritto di andare x vie legali
In tribunale se si vedra’ che io sono ingiustamente diffamato avro’ soddisfazione.
Non regge dire”evabbuo’ ma e’ il capo di quella istituzione c’e’ anche lui nel calderone.”
Eh, no! Il codice penale e’ una cosa seria! Si puo’ fare della satira sul reato a lui iputato ma non su un reato mai commesso.
Lo hanno commesso i suoi sottoposti?
Ancora una volta, non lo ha commesso b16 (non è indagato).
In qualsiasi giudizio, visto il reato infamante, vista la particolare figura un giudice potrebbe condannare il vignettista.
E non mi si accusi di essere prochiesa cattolica, non sono pronessuno, quando intendo “particolare figura” ben potrebbe essere la figura di Togliatti accusato di ricevere soldi dalla CIA.
Gli scandali ci sono ma ciò non giustifica accusare il papa di essere pedofilo.
Ma questo è niente a confronto dell’accusa di essere cattolico.
“Si puo’ fare della satira sul reato a lui iputato ma non su un reato mai commesso.”
Senti Manfredi, ma queste primizie da avvocato della domenica dove le trovi? Sinceramente rimango sbalordito… Ormai pur di giustificare le tue affermazioni arrivi ad inventarti le cose di sana pianta. Lascia perdere.
@john, mi scuso x il refuso, intendevo dire che su un reato che mi vede indagato si puo’ fare satira, ma se non sono neanche indagato l’eventuale vignettista che mi imputa un reato potrebbe essere da me querelato.
poi oggi e’ sabato, sarei un avvocato del sabato rera, semmai.
Mi ricordavo che ti eri imposto di non rispondermi piu’, boh, forse mi ricordavo male.
Mi fa piacere il contrario, solo, potresti essere un po’ meno informale, siamo degli estranei, grazie!
Mi scusi vossia! Male feci a prendermi eccessive libertà con sua signoria, mi perdoni. Bacio le mani, servo vostro… Madechéaoh! Ciao eh Manfré…
Credo non ci sarebbe alcun problema: *chiunque* è a conoscenza del fatto che la Hack non farebbe +mai* una cosa del genere, e che quindi si tratta di satira.
Il problema delle vignette nasce quando possono apparire plausibili…
“Se io rappresentassi una nota astrifisica triestina in una vignetta mentre compie reati es assaltare una banca non dovrei incorrere in nessuna censura o è diritto della persona offesa querelarmi?”
già fatto e strafatto verso non poche personalità, anche politiche, ben più importanti della nota astrofisica.
vuoi fralo? fallo. e chi ti dice nulla.
è diritto della PERSONA OFFESA querelarti, dopo di che bisognerà valutare se è davvero una calunnia o se si è ancora all’interno della libertà di espressione.
IL PAPA non mi pare abbia querelato nessuno, perchè qualcun altro dovrebbe prendersi la briga di farlo?
Si, ma il processo che farà seguito alla denuncia chiarirà che si tratta di calunnia. E delle più volgari.
Guardi che esistono anche nel diritto italiano reat perseguibili d’ufficio.
Non mi risulta che calunnia e diffamazione siano fra questi.
Il villipendio invece?
Il vilipendio è un reato soltanto per i fascisti.
No anche per i comunisti, se lei và a Cuba e insulta la bandiera cosa le succede?
E chissenefrega dei comunisti, in uno stato avanzato e liberale il reato di vilipendio non dovrebbe esistere e nel caso comunque dovrebbe essere sanzionato con una semplice multa, e questa è la tendenza (anche in Italia) che ha revisionato qualche anno fa la disciplina dei reati d’opinione eliminando la pena detentiva per chi li commette. Te capì?
Il vilipndio della religione da noi esiste. In Francia, non saprei. Se il reato è previsto nel diritto internazionale, l’accusa potrebbe essere proprio quella. Ma, ripeto, il fatto che la denuncia sia partita da un terzo soggetto, è da valutare.
Sì esiste il vilipendio della religione, ma è una barzelletta, e se lo è qui da noi figuriamoci in Francia… Le Monde se per pubblicare quella vignetta deve pagare due lire allo Stato le paga. 🙂
Enrico, se qualcuno è a favore del vilipendio alla bandiera potrà anche avere un’idea economica del comunismo, ma E’ COMUNQUE ESSENZIALMENTE FASCISTA.
Lo sà che c’è chi è morto per difendere una bandiera di guerra?
gmd85 risponde:
sabato 18 febbraio 2012 alle 16:36
@giuseppe
Il papa non deve fare denunce, ma neanche deve coprire quelle che gli arrivano.
Si, hai perfettamente ragione. Infatti il papa non ha coperto nessuno. Quanto al sito di parte detto da uno dell’uaar capisci che é ridicolo. E in ogni caso quel sito riporta fatti, non inventa storie inesistenti.
Quindi è un po’ come nella Francia pre-rivoluzione, il Re era taaaaanto buono, erano i consiglieri e la corte che erano delle carogne e facevano tutto a sua insaputa… W il re! W il papa! Ma quanto sei ridicolo…
E i fatti poi quali sarebbero? Tutte le belle parole spese per le povere vittime? Ma vergognati, te e l’associazione a delinquere che chiami chiesa.
@ giuseppe.
Falsità cattoliche: Ratzinger protesse eccome Don Marco Dessì. Di Dessì in Vaticano sapevano tutto dal 1991, come scoprì il dentista dell’ong Solidando che scoperchiò la pentola di vermi sua e del Vaticano suo complice.
Che il Vaticano sapesse tutto è dimostrato: da Roma Dessì fu prima minacciato e poi gli fu ordinato di ritirarsi ‘in preghiera’ a Frosinone. Lui se ne fregò e continuò a stuprare, sicuro che non l’avrebbero denunciato. Così fu fino a quando non fu scoperto.
Spiegaci poi come ha fatto Don Seppia a molestare al telefono e violentare decine di ragazzi per 30 anni, senza protezioni “dall’alto”.
Punto, fine.
@giuseppe
Fatti che non confermano l’estraneità di raztinger all’insabbiamento dei casi. Quanto all’essere di parte, un sito pro-papa non è imparziale. Qui, invece, se sei in grado di leggere, non tutti danno ragione al vignettista. Una fonte, per essere valida, deve essere documentata, quindi, correlata anch’essa di fonti. Soprattutto non dev’essere fittizia. nella cronologia della papista che hai postato non ho letto un solo evento che facesse riferimento a una presa di posizione concreta da parte del pontefice.
Diocleziano risponde:
sabato 18 febbraio 2012 alle 18:32
Ricordiamoci sempre che nel 1962, quando papa Bagonghi XXXIII avallava il Crimen,
invitava anche a «dare una carezza ai vostri bambini»… Perfıdo ıpocrıta.
Bugiardo e male informato. Nel 1962 Benedetto XVI faceva il professore in Germania e non aveva nessun incarico a Roma.
Mi pare ovvio che stesse parlando di Giovanni XXIII… La solita volpe.
Non distingue nemmeno BagonghiXXXIII da FesterXVI…
Diocleziano quindi accusa Giovanni XXIII di pedofilia?
Non lo sta accusando, credo che abbia fatto una citazione storica. Ma quanto sei permaloso !
No, non di pedofilia, piuttosto di immobilismo. Non è che lo scandalo della pedofilia nel clero sia stata una cosa a sorpresa, o che pensi davvero, che non lo sapessero????
Cosa dovevano sapere? Quello che è coperto da segreto confessionale?
“Since the 1930s bishops and superiors have consulted psychiatrists to learn more about what they could and should do with perpetrators of sexual abuse. (…) Psychiatrists usually provided advice about work domains where perpetrators of abuse could work safely: not with minors, and under supervision and control. (…) From the second half of the 1950s Rome criticised the practice of seeking external treatmenthelp. Rome preferred to leave the selection of priests to the clergy themselves.” rapporto Deetman, pedofilia Olanda
E anche fosse coperto da segreto confessionale!!!! Conta più di un bambino, una cosa inventata conta più di lasciar violentare un bambino? A me fa più schifo il “sano” che lo lascia fare consapevolmente che il malato che lo fa.
Fermo restando che definire malato il pedofilo sà di assoluzione, ma chi doveva valutare i candidati al sacerdozio un estraneo alle strutture formative della chiesa?
Il segreto confessionale è una delle boiate più assurde che esistano. Va rivisto. Non è possibile che anche i cirmini siano coperti. Chi li commette rimane impunito e chi raccoglie la confessione assume un peso terribile. Denunciare ed esser scomunicato o tenersi tutto e lasciare libero un criminale. Assurdo.
Segreto confessionale? E il diritto di asilo in chiesa per gli assassini no?
L’ultimo che hanno condannato, in Germania il mese scorso, un prete di 46 anni che dal 2004 al 2011 ne ha toccacciati 280 (!), ha detto che non si era reso conto e che pensava che a loro andasse bene così. Per me un uomo che tocca un bambino non ha tutte le rotelle a posto, ma questo non lo “assolve”, nel senso che comunque va condannato per il reato commesso. Invece la reazione di un uomo “normale” che viene a sapere di uno sporcaccione che si diverte con i bambini è di aspettarlo di fuori con il randello, altro che segreto confessionale, poi voglio vedere come spiega il “malato” il fatto di avere qualche dente di meno. Non solo i preti “sani” non hanno denunciato, questo si sa. Ma possibile che a nessuno di questi sia mai venuto in mente di esprimere diversamente il proprio dissenso? Io se sapessi di un uomo che molesta un bambino minimo minimo prenderei il mio bel mattarello, per di più sicura che non verrei denunciata al superiore. A meno che il male sia cosa comune… tu cosa ne pensi?
Enrico, ma secondo te, onestamente, chi vuol farsi prete? Fatti un giro sui siti dei seminari e seminaristi, e guarda un po’ le facce. E guarda anche un po’ i preti. Molti dei “vecchi”, preti e suore, sono entrati in seminario per necessità, per sfuggire alla miseria, o per nascondere un’omosessualità che li avrebbe fatti vivere male. Stesso discorso per i preti dal terzo mondo, ci sono due enti per fare carriera, l’esercito o la chiesa. Ma una volta che togli la necessità materiale, cosa resta? La vocazione? Ecco, appunto.
Perchè facendo il prete potevano manifestare la loro omosessualità?
Guardate poi che alla fine fà meno fatica chi lavora in fabbrica di chi studia o magari stà in seminario e velo dice uno che conosce dal vivo sia le istituzioni scolastiche studio che la fabbrica.
L’esercito nel terzo mondo da promozione sociale?
di pedofilia no, di ipocrisia sì
Plantu è noto per le vignette anticlericali, ma si guarda bene dall’insultare l’islam come fa con il cristianesimo. Comunque la libertà di espressione deve essere garantita. Peccato però che non sia stato solidale con quelli di charlie hebdo quando erano sotto processo.
Non capisco di quale anticlericalismo stai parlando. La vignetta è simbolica e rappresenta l’ipocrisia della CCAR sulla finta presa di responsabilità sul reato/crimine di pedofilia.
Ma dai wichgood, una vignetta del genere è fatta per offendere i cattolici, di casi di pedofilia coperti ce ne sono stati parecchi anche nella scuola pubblica in Francia. Cmq in questo caso dovrebbe essere il papa a sporgere denuncia, non un’associazione.
Dando un’occhiata al suo sito non direi che l’islam sia risparmiato dalla sua matita!
http://www.plantu.net/actu/SOCIETE-DESSINS.pdf
E il processo charlie hebdo:
http://www.plantu.net/actu/CHARLIE-PROCES-ET-CENSURE-2008.pdf
Sì Sandra però ha insultato parecchio quelli di charlie hebdo, in ogni caso storia lunga. Plantu non piace nemmeno alla sinistra, vabbé prendila come un’impressione che ti viene dalla Francia non sono sicuro che siano queste le vignette che aiutano la libertà di espressione, fermo restando il mio sostegno a plantu per il suo processo.
Tino, ho un commento bloccato, se vai sul sito di plantu trovi vignette sia a proposito di islam che del processo charlie hebdo.
I cattolici si scandalizzano per una vigneta e fanno finta di non vedere cosa succede all’interno della loro ipocrita e criminale Chiesa cattolica:
http://www.uaar.it/ateismo/controinformazione/pedofilia-ecclesiastica
La loro omertà è più grande della loro trave.
E la lista cresce giorno a giorno.
Puah !
Ho sempre apprezzato la satira, anche la piu’ caustica,come espressione di creatività, intelligenza e libertà.
Onore a Plantu!
E pernacchie ai bigotti che s’incazzano! LOL!
A me la vignetta così come descritta sembra diffamatoria perchè attribuisce a una persona reale un comportamento criminoso.
Se il Papa facesse denuncia per diffamazione scommetto che vincerebbe la causa.
Se non vuole denunciare perchè si ritiene una persona dotata di autorità sacrale e quindi non si “abbassa” allora peggio per lui, non può pretendere che il fatto sia perseguito d’ufficio per mezzo di un reato apposito tipo vilipendio.
A Giulio: e’ quello che intendevo io, la vignetta ritrae il papa compiendo un reato di cui non e’ indagato.
Morale, perlomeno in Italia il vignettista se querelato in giudizio lo si vedrebbe probabilmente soccombente.
Ah, questa vignetta e’ un messaggio davvero convincente nei confronti dei cattolici che hannospirito critico: 1) avendo raffigurato la violenza su un bambino la troverebbero disgustosa.
2) non essendo il papa indagato farebbero quadrato in sua difesa.
3) i cattotalebani avrebbero buon gioco nell’ affermare: “avete visto gli atei, pensano che il santo padre sia un pedofilo, disegnano bambini violentati, ci odiano, ci odiano tutti, si inventano le cose!”
Mhhhhhhhh, forse e’ meglio profondere i nostri sforzi verso persone piu’ brillanti di questo vignettista.
Ma, ragazzi, io credo che il vostro problema sia quello di non andare oltre le apparenze. Dubito che Plantu volesse accusare direttamente il papa di abuso su minori. La vignetta è retorica, il papa coprendo i casi di abusi ha abusato lui stesso. Se poi l vignetta vine letta solo per quello che sembra, allora, si, la calunnia c’è.
Non capisco però perchè la denuncia sia partita dall’associazione e non dal papa. Infondo il diretto interessato è lui. In teoria (ma qui le mie competenze di diritto si fermano) la denuncia potrebbe anche non essere considerata valida, in quanto l’associazione è parte estranea rispetto al contenuto della vignetta. Ma, ripeto, non sono sicuro.
gmd85, hai ragione, il guaio e’ chein una ipotetica sede di giudizio ilgiudice non indagherebbe sul plantu/ pensiero, ma sul significato che il comune uomo di strada da’ a questa vignetta.
Cosa vede l’uomo di strada in questavignetta?
Il sentimento popolare umiliato invocato dall’ avvocato della parte offesa quale effetto avra’ sulle decisioni del giudice in un ipotetico giudizio?
Beh, dipenderà dal giudice, credo. Dovrà essere lui a valutare cosa effettivamente è stato leso e non c’è nessuna garanzia che si tratti di un giudice imparziale e non influenzato, anche se, parlando di Francia, forse qualche speranza c’è.
@ gmd85
In Francia i giudici sono sempre influenzati dall’opinione popolare. Soprattutto se una caso viene poi mediatizzato. Può darsi che ne esca fuori una condanna ad un euro simbolico per far contenti tutti. Io difendo plantu, però è anche vero che non è proprio la stessa cosa “blasfemare” su gesù (cosa che viene fatta spesso) e sul papa (essendo il capo di uno stato estero).
Se Joseph Ratzinger e’ capo di Stato Estero una simile vignetta viola l’otrdinamento giuridico penale francese.
Se Joseph Ratzinger non ha mai abusato – che si sappia – di alcun bambino una simile vignetta configura il reato di CALUNNIA (falsa attribuzione d’un reato a una persona determinata).
Se l’individuo Joseph Ratzinger, cittadino vaticano (occasionalmente Papa), non ha mai abusato – che si sappia – di alcun bambino e “Le Monde Magazine” ha propalato che egli lo abbia fatto, “Le Monde Magazine” dovrebbe rifondergli – in sede civile – un sacco di soldi per risarcimento.
Saluti.
Esatto. Quando avete ragione, avete ragione. In punta di diritto, è così.
Infatti, come ho già detto più sopra, questa vignetta è un boomerang che paradossalmente fa passare Ratzinger come un “povero calunniato” del “chiacchiericcio” universale che ha condannato la sua Chiesa a un risarcimento record urbi et orbi.
In puntO di diritto… E non è necessariamente vero un paio di balle trattandosi di espressione ironico/satirica, un diritto costituzionalmente garantito secondo la giurisprudenza di tutta Europa. Toccherà al giudice francese eventualmente (perché se non sbaglio ci vuole querela di parte offesa, e non mi pare sia ancora questo il caso) pronunciarsi. Sul fatto che è un capo di Stato estero, la satira è concessa anche verso capi di Stato e di governo di altri paesi (prassi corrente), e c’è da contare che parliamo dello Stato Vaticano, cosa che fa ben sperare visto lo scarso peso nel contesto internazionale (parliamo della Francia non dell’Italia). Boomerang? Ognuno fa e dice quello che vuole, non c’è spirito di fronte, non ci sono errori e cose fatte bene, non c’entra la politica ma la libertà di espressione. Vedremo come andrà a finire. E’ tutto.
Ma nella vignetta il papa è vestito ed è il bambino che evoca la sodomia e l’alternativa di andare a votare. Tutt’al più il papa prende posizione per agire, ma la vignetta non suggerisce se agisca o meno. Insomma, è una battuta sul doppio senso di prendere posizione.
Poi c’è un’altra cosa strana. La vignetta è uscita sul sito dell’autore in marzo 2010 e sul giornale in aprile 2010, mentre la denuncia è del marzo 2011. Come mai tanto tempo per decidere se fosse offensiva o no?
Secondo me hanno sporto denuncia prima, semplicemente la giustizia francese è talmente lenta e carica di processi che giustamente lascia indietro questi.
Comunque Plantu non è stato il primo. In fondo pagina una vignetta dell’inizio del 1900:
http://www.lesmanantsduroi.com/imprimer2/imprim35730.html
Vedremo cosa dirà il magistrato e quale tipo di reato può essere ipotizzato. Se una categoria di fedeli o professanti una religione si è sentita offesa, sporgendo perciò querela, allora si tratta di stabilire se è stato violato il principio (sancito anche nella costituzione europea) che impone il rispetto di tutte le opinioni, fedi religiose ecc. ecc. Se invece si tratta di vilipendio di un capo di stato estero, allora il reato dovrebbe essere perseguito d’ufficio. E’ prevedibile che, in ogni caso, l’autore verrà condannato.
Scusa, mi potresti citare il passo della Costituzione Europea che impone il rispetto di tutte le opinioni, e di tutte le fedi religiose ?
Se esiste un tale articolo si tratta di una chiara violazione della carta dei Diritti dell’Uomo (io *pretendo* d’avere il diritto di professare le mie opinioni, comprese quelle che contemplano il *non* rispetto di quelle degli altri), e voglio ricorrere in tribunale contro questa odiosa dittatura, che mi obbliga, fra le altre cose, a rispettare le opinioni dei nazisti, dei razzisti, dei cattolici, dei raeliani, dei musulmani, ecc…
Leonardo, però qui si tratta di una persona viva in particolare non è una vignetta sulla madonna o gesù. Detto questo il tribunale non avrebbe dovuto accogliere la richiesta perché l’associazione in questione non ha ricevuto la procura dal vaticano.
@Timo
rispondevo a Otto Permille, secondo il quale dovrei essere obbligato a rispettare qualsiasi minchiata d’idea passi per la testa di qualcuno (ed in questa maniera si annullerebbe la mia libertà d’espressione).
Quanto alla vignetta in questione, a mio parere non esistono nemmeno gli estremi per la diffamazione: non è nemmeno lontanamente ipotizzabile che qualcuno possa pensare che il contenuto della vignetta corrisponda al vero, quindi non c’è nessun infrangimento dell’onore del papa.
Il Vaticano celebra più querele che messe.
Prove d’amore cristiano o dimostrazioni di superbia divina ?
Ottima vignetta.
@ Cesare b
Però allora deve essere il papa o il vaticano a sporgere denuncia, non un’associazione cattolica rompiscatole che fa processi a tutti compreso a Charlie hebdo.
Per riferimenti inerenti la base giurisprudenziale invocata dai collegi di difesa italiani nei processi ai preti pedofili, vedi il link “Don Sculacciabuchi” su:
http://www.sselmi.net/canzoni.html
Il che spiega perche’ all’estero li condannino e in Vaticalia no.
fabio scrive:
18 febbraio 2012 alle 16:48
Non è che al giuseppe ed al cattolico vero bruci un po’ il culo? Coda di paglia? Mere ipotesi, per carità…
Stai attento a quello che dici, chiaro ?
Se fabio deve stare attento devi stare attento pure tu, perché per il capolavoro di commento che hai fatto ieri (sabato 18 febbraio 2012 alle 12:59) sta ancora lì, bello pronto per una bella querela, quindi vola mooooolto basso. E adesso prova a scagliare la prima pietra… Forse è meglio che per un po’ ti cerchi altri lidi.
@giuseppe
Perchè? Che ha detto? Ti ha accusato esplicitamente di qualcosa? No. Ci hai pensato tu. Vedi, agite sempre prima di pensare.
Massì, è uno scatto di nervi a caso fatto su un intervento a caso. Mica ti aspetterai reazioni ragionevoli da giuseppe?
No, neanche un po’.
Giuseppe, invece di gridare al complotto degli atei, perché non fai alcune banali riflessioni?
Tipo, come mai tutte le iniziative contro la pedofilia da te così trionfalmente sbandierate partono solo dalla metà degli anni 2000, quando le inchieste giornalistiche sulla pedofilia ecclesiastica si erano già moltiplicate? Perché è molto comodo dire “la chiesa fa tanto per combattere questa piaga” quando questa è stata portata alla luce da tempo e da altri.
La verità, giuseppe, è che mi sembra che tu voglia giustificare ad oltranza una gerarchia colpevole di non aver voluto prendere di petto il problema, decidendo nei decenni passati di salvaguardare se stessa piuttosto che il benessere delle vittime.
Ti piacciono gli elenchi? Posso farne anche io… Di libri e di articoli.
“Viaggio nel silenzio”
“Quanta sporcizia c’è nella Chiesa… Signore, la veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli!” (Cardinale Joseph Ratzinger, 2005). Aiutiamo la Chiesa a eliminare questa terribile macchia. Non stiamo parlando di casi isolati, lo scandalo dei preti pedofili non riguarda solo gli Stati Uniti (5.000 casi!). Sono migliaia in tutto il mondo, e molti in Italia. Un fenomeno taciuto per anni. E coperto dal Vaticano, pronto a solidarizzare anche con chi è stato condannato dalla giustizia dei loro Paesi. O, se proprio costretto, a risarcire la vittima comprandone il silenzio. “Tu non parlare con nessuno”: la Chiesa sembra offrire solo la promessa del perdono alle vittime e ai colpevoli, tutti allo stesso modo peccatori. Pesa molto l’elogio di Giovanni Paolo II al fondatore dei Legionari di Cristo, ritenuto colpevole di decine di abusi, l’imbarazzo di fronte ai casi di don Cantini e don Gelmini, tanto amico di illustri personaggi (Berlusconi, Gasparri, Fini). Ma adesso qualcosa sta cambiando. Questo libro raccoglie le voci di chi ha avuto il coraggio di denunciare e ribellarsi, raccontando anche che cos’è oggi la vita di un prete. Ci aspettiamo dalla Chiesa un gesto forte che la renda credibile agli occhi del mondo come ispiratrice di giustizia e verità. Postfazione di Massimilano Frassi, presidente dell’associazione Onlus Prometeo – Lotta alla pedofilia e tutela infanzia violata. Con una lettera a Giovanni Paolo II di un gruppo di ex Legionari di Cristo, vittime di padre Marcial Maciel Degollado. L’autrice, Vania Lucia Gaito, psicologa, salernitana di origine, collabora dal 2006 con il blog di controinformazione Bispensiero sul quale, nel maggio 2007, ha trasmesso e sottotitolato il documentario della BBC, Sex Crimes and Vatican. Lo scoop del video, visto in Italia da oltre 5 milioni di persone, ha aiutato a uscire allo scoperto decine di vittime di abusi, le cui testimonianze sono qui in parte raccolte.
“Così in terra. Una madre, due bambine, una lunga lotta per la giustizia”
Chrissie e Anthony vivono una vita tranquilla insieme alle due figlie di cinque e sei anni, Emma e Katie. Le bambine frequentano la scuola cattolica, diretta dall’anziano padre Kevin O’Donnell. Molto credenti, i genitori ripongono una totale fiducia nel prete e gli affidano le piccole, senza sospettare quali abissi si celino dietro quella maschera di rettitudine. Padre O’Donnell ha vagato per anni di parrocchia in parrocchia, lasciando dietro di sé una scia di lagnanze e sospetti, che però non hanno mai spinto i suoi superiori ad andare a fondo alle accuse. Anche Katie ed Emma subiranno le sue attenzioni, covando in silenzio ferite insanabili. Solo quando le due bambine sono ormai adolescenti, una denuncia porta a galla la verità. In un istante il mondo di Chrissie e Anthony va in pezzi. Facendosi forza, i due coniugi intraprendono una lunga battaglia per far luce sui fatti e ottenere giustizia. Se non quella della Chiesa, almeno quella degli uomini. Si scontreranno però con reticenze e impenetrabili silenzi. Persino minacce. Avevano insegnato alle loro figlie come conquistare il paradiso, ma l’inferno è più vicino, dietro l’angolo di casa, talvolta proprio in coloro a cui ci affidiamo con candore.
Speciale di micromega sullo scandalo della pedofilia
http://temi.repubblica.it/micromega-online/speciale-la-chiesa-e-lo-scandalo-pedofilia/
Giusto le prime tre cose che mi vengono in mente.
Ti risparmio le pubblicazioni straniere perché sono un’ infinità.
Intanto però potresti riflettere su ciò che che dicono due membri della chiesa sul tema, diametralmente opposte.
La prima è la testimonianza di padre Thomas Doyle, in una lettera inviata a Tarcisio Bertone:
«L’esperienza degli ultimi 24 anni mostra chiaramente che questo non è un problema marginale che coinvolge un piccolo gruppo di chierici che hanno abusato di un piccolo numero di bambini. Il problema è complesso, diffuso e terribile. Le vittime includono bambini di entrambi i sessi, così come adulti, che sono stati violentati ed abusati. Gli abusatori non sono un piccolo numero di preti disagiati, ma un discreto numero di preti, religiosi e vescovi. Ci sono anche religiose che hanno abusato di bambini affidati alle loro cure o che hanno compiuto abusi su giovani membri delle proprie comunità… [cut]… I vescovi cattolici raramente hanno affrontato questo scandalo con “dignità e coraggio”, come lei ha dichiarato in un’intervista. I vescovi sono stati incalzati dai media, dai tribunali o dall’opinione pubblica ad affrontare ciò che hanno coperto per decenni. I vescovi e i loro rappresentanti hanno ripetutamente mentito e distorto il proprio ruolo cercando di far ricadere la colpa sulla stampa secolare, sugli psichiatri o psicologi, o su invisibile “forze anti-cattoliche” liberali post Vaticano II o sulla cosiddetta “rivoluzione sessuale”. Sarebbe stato meglio se avessero apertamente e onestamente ammesso il proprio diretto coinvolgimento e i propri sforzi volti a continuare a distorcere e coprire il fenomeno. Perfino oggi, sebbene una minoranza di vescovi cerchino onestamente di comprendere la profondità del problema, la maggior parte della stessa Conferenza Episcopale continua a promuovere la falsa tesi di aver agito prontamente e pienamente e che il problema sia esaurito. Questo è un nonsenso di fronte alla dura evidenza che le vittime di abusi sessuali del clero continuano a venire alla luce regolarmente. E’ al corrente del fatto che molti vescovi, incluso il Cardinale Mahony, hanno mentito sotto giuramento, mentre testimoniavano al processo?»
Encomiabile, direi.
La seconda è proprio del suddetto Bertone, che qualche anno fa dichiarò apertamente che un vescovo che viene a sapere per confessione diretta da un suo sacerdote che egli ha commesso abusi sessuali su minori NON DEVE denunciarlo alle autorità civili (l’intervista è ripresa dal settimanale 30 giorni e tuttora disponibile online):
« …Giornalista: A queste nuove Norme, soprattutto da parte laica, è stata fatta una obiezione. Perché un vescovo che viene a conoscenza del comportamento di un proprio sacerdote, delittuoso per la Chiesa ma anche per l’autorità civile, non ne deve informare la magistratura civile?
Bertone: Le Norme di cui stiamo parlando si trovano all’interno di un ordinamento giuridico proprio, che ha un’autonomia garantita, e non solo nei Paesi concordatari. Non escludo che in particolari casi ci possa essere una forma di collaborazione, qualche scambio di informazioni, tra autorità ecclesiastiche e magistratura. Ma, a mio parere, non ha fondamento la pretesa che un vescovo, ad esempio, sia obbligato a rivolgersi alla magistratura civile per denunciare il sacerdote che gli ha confidato di aver commesso il delitto di pedofilia. Naturalmente la società civile ha l’obbligo di difendere i propri cittadini. Ma deve rispettare anche il “segreto professionale” dei sacerdoti, come si rispetta il segreto professionale di ogni categoria, rispetto che non può essere ridotto al sigillo confessionale, che è inviolabile.
Giornalista: Eppure si può pensare che tutto ciò che viene detto al di fuori della confessione non rientri nel “segreto professionale” di un sacerdote…
Bertone: È ovvio che si tratta di due livelli differenti. Ma la questione è stata ben spiegata dal cardinale Ersilio Tonini durante una trasmissione televisiva: se un fedele, un uomo o una donna, non ha più nemmeno la possibilità di confidarsi liberamente, al di fuori della confessione, con un sacerdote per avere dei consigli perché ha paura che questo sacerdote lo possa denunciare; se un sacerdote non può fare lo stesso con il suo vescovo perché ha paura anche lui di essere denunciato… allora vuol dire che non c’è più libertà di coscienza. »
Devo proprio dire quello che penso?
Buongiorno a tutti, ho notato che il clima in queste discussioni ultimamente sta diventando un po’ teso, frasi al limite dell’ insulto e insulti veri e propri, questo toglie decisamente quella piacevolezza che dovrebbe esserci nel conversare anche se a distanza ed anche se con persone che non si conoscono.
Sono il primo a riconoscere i miei eventuali sbagli e spero che si ristabilisca tra gli utenti del forum, un rapporto di reciproco rispetto.
Quando c’è qualcuno che non è aperto al confronto e vuole difendere strenuamente le proprie posiioni senza neanche ammettere che potrebbe aver torto, succede così. Non mi riferisco a te, ovviamente.
Se fossimo su wikipedia, gli utenti che minacciano querele (che idozia) sarebbero già stati sospesi, se è vero che qualcuno ha iniziato non bisogna finire, qui siamo su un blog di razionalisti, comportiamoci da tali.
Chiedo scusa dello sfogo, ho preso spunto dal tuo commento
Anche quelli che si lanciano in flame e spericolati “attacchi personali” non durano più di 10 minuti su wiki… Porre in evidenza la contraddizione di chi per difendere il papa dalla diffamazione ne commette altrettanta mi sembra veramente il minimo per un razionalista. 🙂
Delle volte è meglio non rispondere alle provocazioni dei “giuseppe”, è solo un consiglio, a volte non mi trattengo neppur io.