Roma, odissea per un aborto terapeutico al San Camillo

Il quotidiano L’Unità ha pubblicato ieri un articolo di Jolanda Bufalini che racconta l’autentica odissea che una donna ha vissuto all’ospedale San Camillo a Roma.

Sandra, come l’ha chiamata la giornalista, si reca al nosocomio per un aborto terapeutico. Le analisi mostrano che difficilmente il bambino sopravviverà al parto, e che anche in tal caso andrà incontro a a pesantissimi handicap. L’odissea comincia con l’incontro con la commissione etica e la visita psichiatrica. Continua con l’assenza di assistenza, medica e infermieristica, e con la mancata somministrazione di farmaci antidolorifici. E infine c’è l’espulsione: che, dati i tempi di attesa, avviene in ascensore (a una sua compagna di camera capita addirittura in bagno). E poi a casa, con la sensazione di essere stata “criminalizzata” e “punita”. Un’esperienza “devastante”.

Purtroppo non rara. Anche le Ultimissime ne hanno pubblicata una. Al San Camillo (come anche altrove) gli anestesisti sono quasi tutti obiettori, e l’influenza cattolica è assai forte (per avere assistenza morale non cattolica occorre rivolgersi al cappellano cattolico). In passato vi sono già avvenuti episodi spiacevoli, dal raid antiabortista al caso dell’aborto terapeutico rinviato di quattro giorni.

Il tutto ha luogo nel contesto di una sanità pubblica che, nella Regione Lazio, va letteralmente a pezzi (di ieri l’episodio della donna in coma legata alla barella e abbandonata in questo stato per ben quattro giorni), anche per i cospicui fondi che vengono canalizzati sulla sanità privata, in particolare cattolica (500 milioni di euro di contenzioso con il Policlinico Gemelli, che rischia a sua volta di fallire).

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48 commenti

Kaworu

chi ignora la sofferenza delle persone reali a favore delle proprie seghe menali a me personalmente fa ribrezzo. e credo che abbiano qualche grosso handicap nel settore “empatia”. ma bello grosso.

John

Che sei obiettore già la cosa non mi torna perché lavori in un ospedale pubblico e dovresti essere tenuto per contratto a fare tutto quello che ti richiede la professione medica compreso l’aborto, ma se sei un anestesista e ti rifiuti di somministrare gli antidolorifici non sei obiettore, sei un pezzo di m****.

benjamin l'@sino

John: «non sei un obiettore, sei…»

Osservazione pertinente e condivisibile. In ogni caso, piuttosto che portare a termine una gravidanza indesiderata o, peggio, pericolosa è meglio sopportare qualche ora di dolori. Se uno pensa a quanti decenni di dolori possono derivare da una nascita lasciata avvenire a cuor leggero!

Dunque, se esistono coproliti tipo l’anestesista che citi e non è possibile “aggirarli” o eliminarli è comunque un atto meritorio armarsi di forza d’animo e almeno sopportarli per evitare di dar loro la possibilità di ottenere il pessimo risultato che hanno in mente.

gmd85

Comunque, un provvedimento legale, questi “professionisti” della sanità se lo meriterebbero pienamente. Direi che ci sono tutti gli estremi per danni morali e fisici.

ShadowRider

Quando penso a come gli integralisti si oppongono all’aborto, anche in presenza di patologie, o al terminare la propria vita in modo dignitoso anche in presenza di atrici sofferenze, mi chiedo spesso una cosa: ma un prete, o un cattolico, che ha un cane con un tumore o qualche altra malattia dolorosa e incurabile, che fa? Per me la cosa più ‘umana’ di fronte a un animale (qualsiasi animale) che soffre e che non può essere salvato è dargli una morte rapida e pulita. (Del resto il colpo di pistola in testa è detto ‘colpo di grazia’ proprio perchè abbrevia le sofferenze del ferito). Che fa l’integralista? Tiene in vita il cane, attaccandolo a una flebo e a un respiratore quando non può più nutrirsi e respirare, e gli recita passi del suo testo sacro mentre l’animale guaisce e rantola? Immagino di no. E quindi?

Poi potremmo discutere del modo in cui il Sig. Woytila a un certo punto rifiutò ulteriori cure…ma immagino che, su questo, salteran fuori abilissimi tetrapiloctomi che spiegheranno come, in realtà, fu cosa ben diversa…

Reiuky

Ok. Ora li voglio tutti qui, tutti quanti e tutti in fila, i vari cattotroll che imperversano questo sito, a dire che l’obiezione di coscienza è una cosa giusta, e che è giusto che, a una donna che già soffre perché deve abortire in quando suo figlio morirebbe subito dopo il parto, vengano inflitte atroci torture!

Avanti. Uno alla volta, a beccarsi gli insulti che si merita!

Kaworu

tranquillo, conta fino a 10 e vedrai che arriveranno tutti come al solito.

penso che le cose non siano cambiate nel loro modus operandi.

Reiuky

Ok.

Dammi solo un minuto che scendo in deposito e preparo qualche sacco di insulti.

Ne ho uno che tengo per le occasioni speciali.

whichgood

Non ti conviene, sono anche masochisti, metteranno anche l’altra guancia. Bisogna toccare dove più li fa male: il portafoglio, il dio denaro.

whichgood

Questi “obbiettori” vanno cacciati a pedate nel kulo. Non si può fare il medico e scegliere cosa vuole trattare/curare e cosa no. Vaticalietta.

ShadowRider

Anche riguardo agli ‘obiettori’ mi sono spesso posto varie domande. Ad esempio, da quel poco che so il percorso per arrivare a fare il ginecologo di ospedale pubblico è lunghino: laurea, specializzazione, concorso pubblico, tirocinio…e quando infine diventi di ruolo, ti accorgi che no, dopo tutto non te la senti di fare una parte del tuo lavoro e ti dichiari obiettore. A me pare troppo comodo, visto che la legge era già in vigore quando hai iniziato, ma magari sbaglio io.
Però, se diamo per assodato che un ‘obiettore’ ha ragione, allora mi chiedo: perchè solo lui? Perchè altri non possono ‘obiettare’? Se per esempio io avessi fatto il concorso per Ufficiale dell’Esercito, fossi entrato all’Accademia, avessi fatto i 5 anni di corso, preso i gradi, fatto l’addestramento operativo e poi, una volta assegnato a un reparto, mi fossi dichiarato ‘obiettore’ al portare armi o a sparare su esseri viventi (“Non uccidere” e “Perdona i tuoi nemici”, anyone?), mi avrebbero detto che avevo sbagliato mestiere e che adesso o obbedivo agli ordini o finivo sotto processo. Perchè questo privilegio concesso al medico (e neanche a tutti, solo ai ginecologi cattolici)?
Idea: potrei creare una nuova setta religiosa che proibisce di lavorare dalle 8 alle 17 dal lunedì al venerdì. Prevedo piogge di adesioni da certe categorie professionali. Ok, lo ammetto, l’idea non è mia… 😉

ShadowRider

Aggiungo: l”obiezione’ è ancora più insensata visto che si sta parlando di gente che lavora in strutture pubbliche e che quindi, per definizione, dovrebbe essere al servizio di tutti i cittadini, credenti e non. A me, che lavoro nel privato, non è concesso di scegliere quale parte del mio lavoro fare e quale no (e sì che talvolta di obiezioni etiche ne avrei da sollevare, mi capita di lavorare seppur indirettamente a beneficio di aziende o governi che aborro…), ma a un pubblico funzionario sì? Mi sembra insensato ma, ancora una volta, sicuramente sbaglio io…

rederk

“che schifo”, è l’unico commento che mi viene in mente… 🙁

Francesco

Non sono obiettori, sono solo dei fannulloni che si sono trovati la scusa per lavorare di meno e stare dalla parte dei potenti di turno per poterne trarre vantaggio, non fate l’errore di considerarli “meglio” di quello che sono.

Andrea65

Penso non non siano tutti fannulloni a prescindere, nel senso che spesso coloro che non facessero obiezione verrebbero poi pesantemente discriminati sia nell’ambito della carriera che dei turni.
Questo non li giustifica a comportarsi da vigliacchi, ma capisco che non tutti si riesca a comportarsi da eroi, e spesso per riuscire a combattere le angherie dei cattolici sarebbe necessario esserlo

Ciao a tutti

Francesco

Ok, non sono tutti fannulloni, ci sono anche i vigliacchi ma non sono obiettori. 😉

Andrea65

Questo dell’obiezione è uno dei tanti vergognosi problemi che nascono quando si dà spazio alle religioni.
Se da una parte ciascuno deve essere libero di credere a quel che gli pare, ma queste sue credenze devono rimanere sue private.
Dare modo di portare le religioni nel mondo sociale non può che portare a storture di questo tipo.
E’ quanto meno evidente che la legge sull’obiezione sia stata confezionata a misura a favore della religione cattolica grazie alle forti ingerenze di questa nella vita politica e sociale italiana; con questa legge si dà modo di distruggere la libertà e la dignità della donna, trattandola come un qualcosa di inferiore, privo di propri diritti e capacità di decidere per se stessa.

Le religioni dovranno per forza di cose essere ristrette alla sfera personale, soprattutto nella speranza di una convivenza pacifica tra le varie religioni o pensieri, ma anche per interrompere le forti discriminazioni che queste sempre portano.

Ciao a tutti

michele

Che nella sanità pubblica un ginecologo possa obiettare già non lo vedo regolare, ma che addirittura un anestesista possa decidere di non lavorare per via di convenienze di carriera ed orario (perchè di questo si tratta alla fine), è davvero inverosimile. E lo dice un anestesista!

Francesco S.

Si dovrebbe abolire l’obiezione di coscienza in tutti i casi, i cattolici dovrebbero almeno concordare che nel caso di aborto terapeutico non prestare assistenza è una barbarie.

whichgood

Concordare?. Il loro dio premia gli obbiettori, il resto, la morale, l’etica, l’umanità, ecc. sono cose che esulano dalla loro considerazione, parole che recita il prete di turno per abolire i loro peccati. Chiessenefrega di una donna che soffre quando alla fine dio premia l’obbiettore ?.

Artemio

Personalmente credo che ognuno dovrebbe poter fare obiezione di coscienza a tutto ciò che vuole, aborto incluso, accettandone le relative conseguenze.
Dovrebbe essere infatti lo stato, per garantire il diritto delle donne ad abortire, a riservare un determinato numero di posti nella sanità pubblica a personale NON obiettore, con la clausola che se poi diventi obiettore (e sei liberissimo di farlo come vuoi, quando vuoi, perché vuoi) lo stato ti può licenziare.
Ovviamente i sindacati, specialmente quelli di matrice cattocomunista, salterebbero alla gola di chi tentasse una riforma in tal senso gridando alla discriminazione e alla violazione dei diritti umani dei lavoratori. Insomma: posto fEsso per tutti e le donne che vogliono abortire si attaccano al tram… W la vaticalia.

Francesco S.

Secondo me una persona se sceglie di fare un determinato lavoro, deve tenere in conto se far o meno cose contro la propria morale e quindi tenere conto di far un altro lavoro.

Così come un vegetariano non va a lavorare in macelleria, un pacifista in un industria che produce armi, allo stesso modo un antiabortista potrebbe sciegliere tra le altre specializzazioni della medicina.

Quindi non andrebbero assunti per mancanza dei requisiti tecnici, un ginecologo si deve anche occupare di un aborto, altrimenti per la stessa ragione un testimone di geova che fa l’infermiere si potrebbe rifiutare di praticare una trasfusione come obiezione di coscienza.

Poi non so come reagirebbero i sindacati, so solo che un sindacalista serio difende chi lavora no chi non lavora, inutile generalizzare.

Francesco S.

L’obiezione di coscienza serve solo come transizione per chi è stato già assunto prima che una norma (in tal caso la possibilità di aborto) entri in vigore, poichè le leggi soltamente non sono retroattive.

Artemio

Un antiabortista potrebbe volere occuparsi delle altre attività nel contesto delle ostetricia-ginecologia: far nascere bambini o curare distrubi dell’apparato uro-genitale femminile. Non mi pare gli si possa imporre la scelta tutto (aborto incluso) o nulla (e darsi all’ippica o alla dermatologia).
Per mio conto l’obiezione di coscienza è legittima. Purché si sia disponibili ad accettarne le conseguenze, la qual cosa è rara in un paese cialtrone come il nostro.

Nikolaus

Cattolici??? Ci siete? C’è il libero arbitrio, è cosa vostra, sapete???

Paganini

E’ il secondo atricolo del genere che leggo, ne ho letti già due di troppo.
Troppo dolore, troppa follia.

Per gloria di chi? Di Dio? Dubito che un qualche Dio voglia questo.

faber

Dubiti male. Per il dio dei monoteismi questo è solo il meno. Pensa ad infanticidi, genocidi, stermini di massa, torture, piaghe d’egitto, guerra agli infedeli e così via. In confronto la pressione psicologica su una donna che decide liberamente di abortire è una sciocchezzuola.

faber

L’obiezione di coscienza, come ha già fatto notare qualcuno, aveva un senso nel periodo in cui entrò in vigore la legge per “tutelare” la sensibilità di chi già aveva iniziato a lavorare. Si tratta di un ragionamento abbastanza assurdo perchè, seguendo la stessa logica, non si dovrebbero applicare le riforme pensionistiche o contributive a chi già lavora da tempo. Della serie: se avessi saputo di dover pagare così tante tasse avrei scelto un altro lavoro. Tuttavia trattandosi di una vicenda con particolari risvolti etici diciamo che l’obiezione potremmo definirla accettabile. Ciò che NON è accettabile è che nelle strutture pubbliche possano iniziare a lavorare degli obiettori. E non sono sicuro che il discorso sia valido nemmeno per le strutture private in quanto, in ogni caso, erogatrici di un pubblico servizio. Cosa succederebbe se l’autista di un autobus rifiutasse di far salire una persona con il crocifisso al collo in quanto urterebbe la propria sensibilità? Giustamente lo prenderebbero a pedate nel deretano. Lo stesso deve valere per i medici obiettori.

elena

del resto, mica è prevista l’obiezione di coscienza per i giudici che siano personalmente contrari al divorzio…

FSMosconi

L’odissea comincia con l’incontro con la commissione etica e la visita psichiatrica. Continua con l’assenza di assistenza, medica e infermieristica, e con la mancata somministrazione di farmaci antidolorifici […] E poi a casa, con la sensazione di essere stata “criminalizzata” e “punita”. Un’esperienza “devastante”.

Com’era quella storia del l’aiuto cattolico non è plagio o della storia del caso estremo in cui si può accettare?
Ora: chi sostiene ciò dovrebbe considerare le parole di questa donna, che non ha abortito per un capriccio come qualcuno si ostina a ritenere sia nella maggior parte dei casi ma per pura necessità.

Diamine, queste sono le cose che mi mandano in bestia.

Lumen Rationis

Il medioevo ritorna, almeno in Italia.
Le religioni sono nocive anche a chi non ne fa uso.

Magdalene

La mia domanda è una sola: perchè?
Perchè tentare di impedire a una madre di compiere un estremo gesto di affetto nei confronti del figlio? A beneficio di chi o di che cosa?
A chi giova la sofferenza dell’uno, destinato a morire subito dopo la nascita o a vivere la sua breve vita in una sala di ospedale col corpo violentato da sonde e cavi, o dell’altra a cui vengono negati i basilari atti assistenziali. A chi giova tutta questa sofferenza gratuita?
Questi obiettori, veramente si sentono fieri di loro stessi quando impongono sofferenza? Veramente prendono sonno alla sera, quando sanno di aver lasciato una donna già moralmente distrutta, in preda al dolore fisico?
Spero che abbia ragione chi dice che gli obiettori scelgono di dichiararsi tali per fiacca e non per convinzione.
Sono una sognatrice, lo so.

Senjin

1) La madre è una peccatrice perchè è femmina (sai la storia di Eva) e in più và punito per aver goduto al momento del concepimento.
2) il feto andava partorito naturalmente e battezzato. Poi lasciato morire
3)ci godono a vedere neonati che agonizzano per 2/3 mesi conla solo certezza di una morte atroce.

Paul Manoni

Se non si affrettano a porre un limite alla valanga di obiezioni di coscienza ingiustificate sotto qualsiasi profilo, temo che questo non sarà l’ultimo episodio deprecabile di questo genere. Lo sbarramento all’obiezione di coscienza, deve essere fatto nei confronti dei ginecologi ed anestesisti che hanno cominciato a lavorare nel servizio sanitario nazionale, DOPO l’entrata in vigore della 194..! NO WAY!

Kaworu

sono assolutamente d’accordo con te.

è come voler fare il militare MA facendo obiezione di coscienza dopo l’eliminazione della leva obbligatoria.

ragionevolmente, uno ti dice “vai a fare il servizio civile o qualsiasi altra cosa, che mica sei obbligato”

Artemio

No, il paragone non calza: se fai l’obiettore di coscienza al servzio militare, obietti al servizio militare in sé e quindi interamente. Il ginecologo obiettore potrebbe avere da ridire solo sulle operazioni abortive e non sul resto dell’attività del ginecologo.
Possiamo non condividere ma se vivessimo in un paese dove fosse obbligatorio andare a messa tutti i giorni, pena la reclusione, un’eventuale obiezione di coscienza all’indottrinamento clericale ci farebbe molto comodo, quindi non mi sentirei di fare troppo il rigoroso su queste questioni.
Vivi e lascia vivere: l’esatto opposto di quant fanno i religiosi di ogni credo. Non mettiamoci anche noi.

Kaworu

ok metti che uno dica “voglio fare il soldato ma non voglio sparare”.

whichgood

Quando il prete verrà a chiedere soldi risponderò che sono obiettore di coscienza.

Mario

Preso dritto dritto da wikipedia:
Tale “obiezione” è, nei fatti, un’azione priva di qualsivoglia responsabilità personale e le cui conseguenze vanno a carico di soggetto terzo (nel caso di mancata prestazione sanitaria, l’utente richiedente il servizio al sistema sanitario nazionale), ovvero l’esatto contrario dei requisiti necessari per poter parlare di obiezione di coscienza.
Sono dei criminali. PUNTO.

Francesco

Ratzinger: Ien essere veramenten amareggiaten quanden accaderen episodien similen.
Segretario personale: Sul serio?
Ratzinger: Certamenten, nonostanten tutten gli sforzen dellan chiesan, accoren oggen in Italien essere cosi facilen per una donne abortiren.
Segretario personale: Lei, sua’ Santita’, e’ veramente una persona sensisibile.

Mario

Il 70,7% dei ginecologi del servizio pubblico è obiettore.
Devastante. Sono come dei mafiosi, visto che la loro obiezione NON è prevista dal decreto del 72. Inoltre se uno gli fa causa pure perde. Ammanicati e mafiosi.

Mario

Inoltre dall’articolo 9 del 194/78:
Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalita’ previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilita’ del personale.
Quindi saranno puniti duramente spero.

Mario

Invito tutti i componenti cattolici di qualsiasi organo pubblico di controllo (polizia, carabinieri, giudici, ispettori ASL…) a promuovere l’obiezione di coscienza, in quanto un cattolico deve rimettere a dio il perdono e la pena. E se non vi buttate a capofitto in questa iniziativa molto probabilmente non siete onesti cattolici.
E soprattutto per i giudici cattolici, per giudicare non potete far altro che diventare preti.

Agita&Gusta

La cosa bella (si fa per dire) è che c’è ancora qualcuno che ritiene l’obiezione di coscienza un’opzione praticabile, senza capire che: 1) non ha niente a che vedere con la coscienza; 2) determina un carico di lavoro enorme su chi obiettore non lo è; 3) fa carrire nella nullafacenzia; 4) che dovrebbe essere il punto più importante: mette a rischio la salute di più della metà della popolazione, cioè le donne.
Nessuno ti costringe a fare il medico, soprattutto ad avere a che fare con le donne. Gli obiettori sono solo dei cattofascisti opportunisti (per catto- intendo pure quelli che si credono atei, ma alla fine si comportano proprio come i cattotalebanifascisti).

MetaLocX

Il tutto ha luogo nel contesto di una sanità pubblica che, nella Regione Lazio, va letteralmente a pezzi (di ieri l’episodio della donna in coma legata alla barella e abbandonata in questo stato per ben quattro giorni), anche per i cospicui fondi che vengono canalizzati sulla sanità privata, in particolare cattolica (500 milioni di euro di contenzioso con il Policlinico Gemelli, che rischia a sua volta di fallire).

Ad ogni modo le priorità del paese sono rispettate.

Se la sanità pubblica cade a pezzi nessuno se ne preoccupa e nessuno protesta, se non facendo inutilmente casino in sala d’attesa al pronto soccorso.
Ma se da quegli stessi ospedali congestionati e a volte fatiscenti qualcuno togliesse i crocefissi dai muri allora assisteremmo ad una autentica sollevazione del mondo politico e del popolo bue.

Come dicevo prima, le priorità del paese sono rispettate, purtroppo sono delle priorità ridicole.

robby

polverini docet,e lei,ho sta dapertutto,a BALLARO,la trovo sempre,a praticamente a fatto implodere tutti i servizi per pronto soccorso(a scapito del privato) nel lazio,faziosa inciuciara e mediocre,poi il S CAMILLO,per chi vive a roma sa che i tra i peggio e l ospedale che rienta trai i primi…..

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