Il sindaco di Savona, Federico Berruti, eletto a capo di una coalizione di centrosinistra, la settimana scorsa ha compiuto una “missione” di due giorni in Vaticano in occasione della concessione del cardinalato al vescovo emerito della diocesi, Domenico Calcagno. Il viaggio è costato settecento euro alle casse comunali. La coordinatrice del circolo UAAR di Savona, Francesca Marzadori, ha sottolineato come “dal punto di vista simbolico il fatto sia ugualmente rilevante”, perché “sono soldi pubblici che vengono spesi per privilegiare il rapporto con una singola e ben specifica religione”.
“Cosa c’entra l’ente pubblico savonese con la diplomazia, peraltro con una monarchia assoluta?”, si è chiesta Marzadori. “I rapporti personali, anche di amicizia, rimangano nella sfera privata e non si coltivino con i soldi pubblici, che sono anche quelli di laici, atei e agnostici”.
Vi lamentate ora?
Quando il Papa decidera’ di ricambiare il piacere al Sindaco e allora il viaggio costera’ almeno 700.000 euro alle casse comunali.
Fosse solo quello. Ogni volta che il papa tira lo sciacquone (e non sono sicuro che sia lui di persona a farlo) l’acqua è a spesa nostra. Parassiti dall’avidità infinita.
Francesco,
sei un ottimista, il papa con 700.000 € al massimo arriva ai Castelli Romani per fasse un goccio de Frascati…
Per whichgood e Diocleziano.
Effettivamente sono stato troppo ottimista. 😆
Avevo letto in un primo momento sindaco Durruti, Cavolo mi son detto mi hanno fatto sindaco a mia insaputa, deve essere un abitudine di far regali senza avvertire il destinatario.
———-deve essere un’ abitudine di far regali senza avvertire il destinatario.——-
🙂
Ormai non mi stupisco più.
Le critiche da parte UAAR sono sacrosante, il fatto è che questi politici si sentono PADRONI sui cittadini e non AL SERVIZIO dai cittadini e quindi si sentono in diritto di spendere i soldi di tutti come se fossero di loro proprietà.
Questi politici riconoscono solo la “dittatura della maggioranza”.
Questo è il frutto dell’atteggiamento pervasivo alla “delega incondizionata” che gran parte degli stessi italiani adotta dall’istante successivo alla caduta della scheda nell’urna del voto.
Penso sia piuttosto un fatto di “usanza criminale” per i politici e di “non so cosa farci” per gli italiani…
Brava Francesca!
Anche mia nonna è andata una volta in Vaticano. Gli venga retribuita la spesa allora.
Parigi val bene una messa!
A Savona la chiesa è una potenza possiede una quantità esorbitante di immobili. (si parla di 500 immobili)
whichgood risponde:
giovedì 23 febbraio 2012 alle 13:36
Fosse solo quello. Ogni volta che il papa tira lo sciacquone (e non sono sicuro che sia lui di persona a farlo) l’acqua è a spesa nostra. Parassiti dall’avidità infinita.
Stare sotto quello sciacquone ti chiarirebbe le idee.
Ah perchè giusè, hai già provato gli effetti di tale miracolosa pratica? Se questo è l’effetto che ha fatto su di te, allora forse l’ “acqua benedetta” del Sacro Sciacquone non dev’essere così miracolosa, ANZI… 🙂