Gb, il tribunale del lavoro dà torto alla cristiana che non vuole lavorare di domenica

Celestina Mba lavora al municipio di Merton, a Londra, assistendo bambini disabili. E’ anche una devota cristiana. Quando il datore di lavoro le ha chiesto di lavorare di domenica, lei si è rifiutata, affermando di aver bisogno dell’intera domenica per osservare la sua fede nel modo appropriato.

Il caso è finito davanti al tribunale del lavoro che, scrive il Wimbledon Guardian, ha respinto le tesi della donna. Con una motivazione discutibile. La giudice Heather Willams ha infatti sostenuto che il riposo domenicale non rappresenta una “componente fondamentale” della fede cristiana.

Dal municipio di Merton fanno sapere di aver accolto con soddisfazione la sentenza: “in quanto autorità locale, abbiamo la responsabilità di assicurare che i nostri bambini con disabilità che necessitano di cure nel corso del weekend siano sostenuti da assistenti che conoscono bene le loro specifiche necessità”.

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72 commenti

cesareTS

Sentenza assai discutibile, per quanto mi riguarda addirittura idiota. Provino a far lavorare il sabato a un ebreo. Ma non è un fatto di eligione, semplicemente la domenica, tranne i servizi essenziali, è na giornata dedicata al riposo e comunque una tregua lavorativa, non ha importanza alcuna perchè si sia scelto la domenic e non per esempio il martedì una volta deciso basta. Sono contrario alle aperture domenicali di ogni ufficio o esercizio commerciale, tranne i servizi essenziali. Vorrei vedere quanti anche in Italia sarebbero disposti a lavorare la domenica, per esempio le poste, uffici privati, ecc…

Manfredi

Eh, aspetta un momento, poliziotti, medici, guardie giurate, vigili del fuoco, infermieri e tantissime altre categorie di lavoratori sono impegnati anche di domenica e nelle feste.
Se si turna, con una retribuizione maggiorata, non vedo perche’ non possano essere aperti gli uffici, banche, negozi, etc.
Molti di noi per andare in banca o in uffici pubblici o a far compere devono chiedere un permesso al datore di lavoro, o lasciare la propria attività di autonomi.
Bene, se anche le domeniche questi esercizi e uff. pubblici fossero aperti, si avrebbe una maggiore funzionalità dell’apparato statale e, nel privato, nuove assunzioni.
Ripeto, nel rispetto della turnazione e a fronte di incrementi salariali.

Paul Manoni

Concordo…Aggiungo che personalmente lavoro a 16 anni anche le Domeniche, i 1° Maggio, Natale, 2 Giungo, 25 Aprile, Pasqua, ecc, ecc. Non sono mai morto. 😉

John

Io trovo la sentenza idiota per le motivazioni:

“La giudice Heather Willams ha infatti sostenuto che il riposo domenicale non rappresenta una “componente fondamentale” della fede cristiana.”

Chissenfrega del cristianesimo e di chi lo professa, un giudice non dovrebbe entrare nel merito di dispute “teologiche” per poter dar seguito ad una sentenza (che in questo caso trovo giusta). Il tuo datore di lavoro ti chiede di lavorare la domenica? Non mi interessa se sei cristiana, ebrea, indù o quello che ti pare, la questione è ‘puoi o non puoi’? Non puoi (la religione te lo impedisce o semplicemente ‘non ti va’)? Bene, allora cercati un altro lavoro, i bambini disabili si assistono anche la domenica. Fine.

diego

sembra che la necessità di lavorare la domenica qui sia sopraggiunta dopo l’assunzione. A parta la mera motivazione religiosa, una persona potrebbe scegliere di lavorare in un posto in cui si è sicuri di non dover lavorare di domenica per aver più tranquillità, se questo motivo viene meno dovrebbe essere un valido motivo di ricorso.

giulio

Sì al lavoro di domenica, cristiani o non cristiani, però purchè sia assicurato il riposo settimanale.
Che non sia un pretesto per far lavorare la gente 7 giorni su 7, perchè se no si contrabbanda lo schiavismo per laicità.

John

Ovvio che nessuno può permettersi di proporre un lavoro che richiede 7 giorni di lavoro alla settimana, ma può esserci tranquillamente scritto che può essere richiesta una prestazione la domenica con la previsione di un riposo infrasettimanale, come avviene da ogni parte del mondo. E sono sicuro che era questo il caso…

diego

e sono sicuro che assistendo i disabili si osserva la fede cristiana in modo più che adeguato. Daltronde Gesù avrebbe fatto miracoli anche il sabato…

Manfredi

Io, x il mio lavoro, a volte sono impegnato anche di domenica, mi immagino di lavorare affianco di cristiani, ebrei credenti nella loro religione ecc.
Non avrei una domenica e sabto notte liberi!
Ah! potenza delle religioni!

Francesco S.

Spero che non lavori tutte le domeniche, o che ci sia una turnazione o quantomeno abbia un altro giorno di riposo, altrimenti sarebbe ingiusto per il lavoratore.

Diverso se lavora part-time solo i finesettimana.

whichgood

Ecco, immaginavo, dio più importante dei bambini.
Un mondo senza dio è un mondo più giusto e umano.

Congo

Se c’è la possibilità di alternative (con turnazioni, per esempio) senza compromettere il servizio non vedo perché devo passare come uno schiacciasassi sulle credenze degli altri, per quanto non da me condivise.

Ricordo che una fabbrica italiana aveva praticamente tutti dipendenti islamici e alla fine si è risolta a dare come giorno libero il venerdì invece della domenica. Mi sembra ragionevole.

whichgood

Valutiamo la tua regionevolezza:

Io credo al dio dei cetrioli in salamoia. Il giorno santo è il mercoledì. Lavoro nell’ufficio vendita biglietti di trenitalia. Ho chiesto al direttore di darmi la possibilità di santificare il mercoledì. Sono senza dubbio una minoranza.
Secondo te:
– mi hanno dato il permesso ?
– non ho lo stesso diritto degli altri solo perchè sono l’unico con questa fede?
– i clienti devono addattarsi al mio credo ?
– il credo degli altri è più importante dal mio ?
– la mia fede è più importante del mio lavoro?
– e se un giorno dio cetriolo decidesse che devo santificare 2 giorni al suo nome?

Batrakos

——Io credo al dio dei cetrioli in salamoia. Il giorno santo è il mercoledì—-

Non so in Inghilterra, ma in Italia ci sarebbe un problema di fondo: la religione dei cetrioli in salamoia non è considerata giuridicamente confessione religiosa nè riconosciuta nè di fatto, visto che manca l’autonomia istituzionale ma si tratta di una concezione individuale.
Non dico che sia giusto, dico che la legge italiana è così, almeno per come l’avevo capita io da quel poco che sapevo.

Manfredi

ACongo: peggio x quell’azienda italiana che ha calato le braghe davanti a dipendenti islamici, che pur sapendo di dover lavorare anche la domenica hanno preteso di stare a casuccia.
Allora, mi figuro questa ipotesi, io sono musulmano/cristiano/di religione ebraica, non voglio lavorare la domenica/sabato (pur avendo la possibilita’ della turnazione), ecco che al posto mio di sabato- domenica lavorera’ la solita carne da macello atea/agnostica (perche’ tanto non ha diritto di godersi la sua famiglia o farsi gli affaracci propri).

whichgood

@ Batrakos

Si, ma io facevo un’ipotesi di carattere etico. Se vogliamo toccare il terreno giuridico, invito a qualsiasi ebreo che lavora nell’amministrazione pubblica a chiedere la settimana di Sukot retribuita. Poi vediamo.

Batrakos

Whichgood.

Chiarissimo.
Sul discorso del pubblico: nessun religioso di nessuna confessione può pretendere cose simili (al massimo può provare a chiederle), e infatti i giorni di festa sono quelli che decide lo Stato (e che sono rossi sul calendario), molto spesso derivati da feste cristiane, perchè religione più diffusa (cosa molto discutibile oggi) o civili.
Qua non sono sicuro se la tipa lavori direttamente per il municipio o per un’azienda privata a cui il municipio si appoggia, e ciò che mi lascia perplesso è il riferimento al ‘datore di lavoro’, termine che per una pubblica amministrazione è un po’ strano, ma forse è solo una semplificazione terminologica.

giulio

@ Manfredi

“peggio x quell’azienda italiana che ha calato le braghe davanti a dipendenti islamici”

Ma tenuto conto che un giorno di riposo ci deve pur essere (spero non si pretenda che il lavoratore lavori 7 giorni su 7) perchè non farlo nel giorno preferito dal maggior numero di dipendenti?
A meno che non ci sia un motivo per cui la fabbrica deve essere aperta 7 giorni su 7.

annina

Che emerita cavolata! Ma a qualcuno risulta che i medici cattolici non facciano i turni alla domenica? Ne ho sentito tante sull’obiezione di coscienza, ma ancora non chiedono di essere esentati dal lavoro domenicale! Un conto è essere cassieri e magari si potrebbe discutere sull’apertura 7 gg su 7 dei negozi ma ospedali e centri di assistenza vari sono sempre stati aperti anche la domenica con operatori turnisti. Pure cristiani, mi risulta. Non so ebrei e musulmani perchè non conosco personale sanitario esplicitamente di queste religioni.

Vittorio

Lasciando perdere l’obiezione di coscienza, chi per natura di attività lavora anche la domenica e giorni festivi vari, percepisce un soprassoldo domenicale-festivo! E’ ciò che compie il miracolo?

whichgood

Io mangio la pasta quasi tutti i giorni e non chiedo il giorno del dio del Prodigioso Spaghetto Volante, altrimenti non lavorerei mai.

Congo

Il giorno santo è il venerdì (stranamente), io avrei preferito il giovedì.
Comunque, ogni pausa pranzo è santa!

Batrakos

Secondo me, detto per inciso, ha anche ragione il giudice quando dice che l’intero riposo domenicale non è essenziale per la fede cristiana (il ‘santificare la festa cristiano’ non mi risulta essere lo shabat ebraico, anche se nelle galassie protestanti ed evangeliche, che ipotizzo essere l’orientamento di questa donna, di sciroccati veterotestamentari se ne trovano), specificando ovviamente che non è questa la questione dirimente.
Bisogna vedere cosa prevedeva il contratto e se -nel momento in cui il contratto prevedeva la possibilità di lavorare la domenica- il riposo domenicale è stato sostituito con un altro giorno.
Voglio pensare che il giudice si sia basato nella decisione su questi elementi di diritto e non sulla necessità o meno dell’intera domenica per un cristiano, e che la frase sia solo un elemento rafforzativo e puramente accessorio della sua decisione.

fab

Uno deve riposare perché deve riposare, non perché è domenica. Magari la prossima volta la signora imposti la questione nel modo corretto, chissà mai che non le diano ragione.

Albialbi

1) dal punto di vista sociale-amministrativo: se si è arrivati alle vie legali, può significare che il lavoro (in quel municipio inlgese) sia legale e con i turni nella norma, perciò la sentenza ha il suo perchè.
2) dal punto di vista di Celestina Mba: di che religione stiamo parlando? proprio quella cattolica, proprio Gesù, vede i bambini (anche disabili spero) come la manifestazione di dio, quindi stare la domenica con i bambini dovrebbe significare ‘stare con dio’ per loro.
Siamo di fronte quindi ad un uso personale della parola religione secondo i propri gusti, o menefreghismo, magari per nascondere le vere opinioni di Celestina Mba verso il posto di lavoro, tipo che il caporeparto è poco piacevole, colleghi incapaci, terapie inutili, turnazione che favorisce qualcun altro ma non lei…
va a sapere!
La notizia è che (chessenedica delle regole sul lavoro anglosassone) il datore di lavoro non ha licenziato Celestina ma ha sostenuto tranquillamente la procedura legale… in Italia? si sarebbe potuto fare?
w w l’inghilterra, con tranquillità si appura la verità (o almeno mi piace pensarla così).

Tiziana

In un paese laico i giorni fetivi sono stabiliti dal calendario.
Vaticalia contempla festività religiose ai quali tutti sono assoggettati.

Per il resto sono riconosciuti un paio di giorni l’anno (da recuperare però, quindi scalati dalle ferie) se professi una religione rionosciuta dalle intese

A Roma c’è qualche commerciante ebreo che il sabato chiude,ma l’impresa è sua e non esiste l’obbligo di tenere aperta una impresa privata.

whichgood

Mica tanto sai?. Se l’ebreo e proprietario di una farmacia è tenuto a rispettare i giorni di turno. E ci mancherebbe altro !

whichgood

L’ordine dei farmacisti delibera le regole anche per le farmacie pubbliche e PRIVATE (imprese anche esse). La regola in questione dice:

tutte le farmacie di turno rimangono aperte anche nei giorni di chiusura infrasettimanale e anche durante la mattina dei giorni festivi;

E voglio vedere se il proprietario ebreo può tenere chiuso per shabat.

Tiziana

Caro which, quando ti capiterà un ebreo così trasghressivo con le leggi italiane farai i commenti e le proteste.
nel frattempo perchè non appunti i tuoi strali sulla mancata liberalizzazione delel farmacie?

Manfredi

E se avesse un dipendente di religione non ebraica, cosa succederebbe, sarebbe costretto a lavorare ogni domenica?

Tiziana

Immagino che se si firma un contratto più o meno si accettano le norme. Non mi sembra comunque che a Roma (purtroppo)ci siano molti negozi aperti la domenica.I comessi di Despar di via Bonincontri sono felici di lavorare la domenica perchè guadagnano di più. Io perchè ci faccio la spesa. Immagino he saranno cattolici agnostici come la maggior parte degli italiani.

whichgood

@ Tiziana

Anchio preferirei lavorare di domenica e rimanere a casa lunedì. Immagini male secondo me, il proprietario cattolico agnostico con una pretesa del genere preferirà sicuramente assumenre un non ebreo per farlo lavorare anche il sabato.

Tiziana

Mi sembra veramente capzioso questo discorso. Io da ebrea non ho mai neanche avuto il diritto di protestare per l’immacolata concezione. in più sono andata a scuola quando l’ora di religione era obbligatoria e la mia laicissima famiglia(laica come la maggior parte degli ebrei italiani) doveva esisbire i documenti di iscrizione alal comunità per non farmi fare l’ora. Mi sembra incredibile che una minoranza che in italia è sempre schierata con la laicità debba essere così stupidamente trattata. il giornale della comunità ebraica che è pure piuttosto reazionario è uno dei pochissimi che ha riportato il commento di raffaele carcano su un film presentandolo correttamente e riportando il suo discorso tra virgolette. Sono d’accordo che se qualora un farmacista ebreo, che non mi sembra sia successo mai, non rispetatsse un turno andrebeb impiccato, ma ha senso impiccarlo a un pregiudizio? Credo che sia difficile far valere le proprie idee quando sighanno pregiudizi così forti sugli altri. E’ possibile pure che è per questo che il cattolicesimo è così virulento in Italia.

whichgood

Chi santifica il suo dio, sia retribuito dal proprio dio. Chi si appela a dio come scusa per mettersi al di sopra del diritto degli altri, sia giustificato dal suo dio e non dal datore di lavoro.
Mi sembra un’ovvietà.

Kaworu

imho se uno ha una religione incompatibile con un certo lavoro, vada a fare altro.

il magazziniere musulmano che non sposta l’alcol, la devota cristiana che non vuole lavorare la domenica, l’ebreo che non vuole lavorare il sabato…

le motivazioni però sono sbagliate, avrebbero dovuto essere ben altre, anche per evitare che invece altre religioni stiano al di sopra degli altri. tipo i sikh (o come si scrive) col loro turbante & pugnale.

Tiziana

In effetti dovrebbe essere così per i ginecologi che fanno gli obiettori.
L’obiezione in una legge è assurda, ma almeno dovreùbbe esserci il pudore che se si tiene i piediuna norma del genere si obbligasse ilprofessionista a lavorare in una struttura privata

Manfredi

A Kaworu: a proposito dei sikh, in non so quale regione del nord-est, erano impiegati massicciamente nella pastorizia, per questo motivo i vigil urbani chiudevano un occhio se li vedevano in motorino col turbante e senza il casco.
MAH!

whichgood

Sicuramente, ma l’assicurazione scommeto che non abrevve chiuso un occhio dopo l’incidente.

🙂

Kaworu

beh la chiusura di occhi sulla mancanza di casco in motorino non riguarda solo i sikh, nel bel paese eh 😉

comunque sia, non vedo perchè le religioni debbano stare al di sopra delle leggi dello stato E avere pretese particolari sul lavoro.

se vogliono seguire le loro regole, che vadano a lavorare in aziende della loro religione.

mica pretendo che un ristorante ebraico stia aperto il sabato o che un kebabbaro musulmano mi serva costolette di maiale.

Lucman

…mah….
In ogni ambiente di lavoro si presentano situazioni simili.
Ho letto di un metallaro che ha protestato perchè non gli davano il permesso per andare a vedere un concerto e il giudice gli a dato ragione (pure io l’avrei fatto…il metallo è l’unica vera religione….scherzo!!! non mi saltate addosso ora)
C’è da chiedersi sempre come un lavoratore svolga il suo mestiere se costretto controvoglia, specialmente in certi settori dove l’aspetto umano dovrebbe avere la priorità.
Se però i primi sono i datori di lavoro a non rispettare quest’aspetto i dipendenti poi si comportano di conseguenza….e ne fanno le spese sempre quelli che non possono difendersi.
Comunque mio personalissimo pensiero è che nel sociale più sono coinvolte le persone molto religiose più il servizio è pessimo.

Kaworu

può sempre andare a lavorare in qualche onlus cattolica, figurati se non ce ne sono.

e pretendere da loro di stare a casa la domenica

Reiuky

Ci sono dei distinguo da fare… se io chiedo un permesso per il giorno X (con X > 14 da oggi), o me lo concedono o devono motivare adeguatamente la causa della negazione.

paniscus

Secondo me, comunque la si rigiri, è una storia raffazzonata, maldestra e di pessimo esempio per tutti.

Premesso che non possiamo sapere se la legge inglese sia analoga a quella italiana, ma detto a grandi linee la penso così:

uno:
a mio avviso, la signora aveva perfettamente ragione a fare ricorso, SE E’ VERO che l’obbligo di lavorare di domenica non era inizialmente previsto dal contratto, e le è stato imposto dopo, a giochi già iniziati.

due:
diverso sarebbe il caso, se questo non fosse vero, e se il contratto avesse previsto fin dall’inizio la disponibilità ai turni di domenica, solo che finora la donna era riuscita a evitarli su base di accordi amichevoli non scritti. Magari lei aveva dichiarato in modo informale che ci teneva moltissimo a non essere assegnata alla domenica, e l’avevano accontentata finché questo non dava fastidio a nessuno e non creava problemi alla struttura… poi invece le risorse sono diminuite, non hanno trovato più nessuno per coprire tutti i turni, e c’è stato bisogno che lo facesse anche lei, come era già previsto. In tal caso ovviamente cambia tutto.

tre:
però, anche nel caso che avesse ragione… allo stesso tempo, ha fatto male a fare ricorso sulla base delle sue motivazioni religiose, che non dovrebbero entrarci niente. Se il suo datore di lavoro ha preteso di violarle le condizioni contratttuali, si doveva fare ricorso solo e semplicemente per quello, che è già abbastanza. Chiunque abbia accettato un certo lavoro sapendo di avere garantiti i giorni festivi liberi ha tutti i diritti di protestare perché questa condizione viene cambiata, ma trovo assolutamente ingiusto che la convinzione religiosa costituisca un “valore aggiunto” più forte. Chiunque venga costretto a lavorare di domenica quando nel contratto non era previsto, deve essere tutelato allo stesso modo. Altrimenti è troppo comodo, saranno sempre gli atei, gli agnostici o i seguaci di religioni con meno pretese, ad essere sacrificati! Se io so di avere la domenica libera, semplicemente mi sento libera e prendo altri impegni: che siano religiosi o no, che cosa cambia? Se io voglio stare a casa di domenica perché devo accompagnare i miei figli al parco, per quale motivo la mia motivazione deve essere meno importante di quella di chi deve andare a messa?

– quattro: la giudice ha cannato in pieno nello scrivere la motivazione della sentenza in maniera così poco pertinente. Un magistrato non può entrare nel merito dell’interpretazione teologica (su che cosa una religione imponga davvero a si suoi seguaci e che cosa no) o sulla profondità della fede della persona. Il magistrato deve limitarsi a dire se quella richiesta che è stata fatta al lavoratore ha davvero violato le leggi e le condizioni di contratto oppure no. Come si permette di spiegare a un credente che cosa significhi veramente un precetto della sua religione?

– ultimo: il cattolicesimo credo che non c’entri niente, la situazione mi sa tanto di chiese anglosassoni protestanti, probabilmente di tipo esagitato pentecostale. Il nome della signora sembra africano, e l’ambientazione ce la vedo bene nei giri di predicatori evangelici che fanno molta presa nelle comunità nigeriane 🙂

Lisa

Senjin

Paniscus da quanto ho letto in rete il contratto della signora ha sempre previsto la possibilità di dover lavorare nei weekend. Per 2 anni il datore di lavoro ed i colleghi le sono andati in contro coprendo i turni che si rifiutava di fare.
Da quanto ho capito non c’era più la disponibilità dei colleghi a coprirla sempre ed è stata introdotta una normale turnazione.

paniscus

E allora la situazione è chiara: hanno fatto benissimo a darle torto, ma hanno sbagliato a scrivere nella sentenza quella castroneria di proporzioni epiche.

Il giudice doveva limitarsi a dire che la signora doveva rispettare il contratto e che le giustificazioni religiose non erano un motivo sufficiente per andare contro il contratto, tutto lì.

Che bisogno c’era di scrivere che la credente aveva interpretato male i dettami della propria stessa fede, e che sia vero o non sia vero che la religione cristiana vieta di lavorare di domenica?

Lisa

serlver

E assurda la motivazione: non deve basarsi sulle “componente fondamentale” di una religione, ma su quella che è la legislazione del lavoro e il contratto lavorativo, altrimenti da domani mi dichiaro della religione che mi pare e invece di lavorare 8 ore al giorno ne lavoro sei perché altre due mi servono per pregare per forza in quelle ore.

whichgood

E che dio vada a lavorare, ben gli farebbe. La bibbia dice che si sia riposato il settimo giorno ma a me non risulta che continui a lavorare. Sarà in cassa integrazione ?

Francesco

Le religioni devono stare fuori dai….. luoghi di lavoro.
Perche’? Cosa pensavate che stessi per dire? Maligni ecco cosa siete. 😆

Marcus Prometheus

Fermo restando che preferirei un modo laicista nel quale non si tenga per niente conto delle esigenze o pretese delle religioni IN QUANTO TALI ma le si considerano solo DESIDERI PRIVATI ed EGUALISSIMI di ciascun dipendente, per esempio in totale ci sono X giorni festivi ed Y giorni lavorativi all’anno, vediamo come si coprono in base a richieste di tutti . i giorni lavorativi (possibilmente 365 ovvio, con turni) ,
TUTTAVIA in contesti nei quali PURTOPPO si da valore alle pretese religiose,
non ritengo inutile SMONTARE anche le pretese religiose in base a quelle che sono le esigenze MINIME di ogni religione.
PER ESEMPIO con tutta la simpatia che ho per i Sikh (vero), la loro religione NON e’ per niente incompatibile col casco. Nel Punjab Indiano, cioe’ nelle terre maggioritariamente Sikh, non tutti i sikh portano SEMPRE il turbante, ma specialmente a casa ed in campagna anche i devoti portano semplicemente un nastrino o un elastico che raccoglie loro i capelli in alto sulla testa.
Con tale sistema possono benissimo indossare qualsiasi casco.
Poi per il pugnale cerimoniale (e pettine) che sono religiosamente obbligati a portare addosso, si puo’ trattare anche di pugnale (e pettine) piu’ simbolici che altro, anche di piccolissime dimensioni.
IDEM per la giornata di riposo di ISLAMICI e CRISTIANI in genere.
La loro religione non richiede affatto che tutta la giornata festiva sia di riposo assoluto.
IDEM per gli ISLAMICI con le 5 preghiere obbligatorie: Se non le possono fare alla ora giusta le possono fare dopo ed anche riunirne alcune.

Insomma quello che e’ da evitare e’ di concedere in Europa piu’ privilegi religiosi di quanto addirittura abbiano le varie religioni nei luoghi d’origine andando dietro a tutte le fisime dei piu’ pretenziosi.

Marcus Prometheus

A completamento di quanto scritto sopra:
Gli Islamici a norma addirittura di Corano sono autorizzatissimi a mangiare le carni macellate cucinate e fornite dagli altri “popoli del Libro” cioe’ dagli altri monoteisti:

Sura 5 detta la MENSA (o la Tavola a seconda delle traduzioni) versetto 5:

“Oggi vi sono dichiarate lecite le cose buone, vi e’ lecito il cibo di coloro che hanno ricevuto il Libro, ed ad essi e’ lecito il vostro cibo. Vi e’ lecito sposare le donne credenti che siano oneste e le donne oneste di coloro cui fu dato il Libro prima di voi …… ”

[ma e’ vietatissimo alle donne mussulmane sposare infedeli, dato che la donna non avendo alcun potere di fronte al marito non potrebbe in questo caso islamizzare i figli]

Nella tradizione islamica NONOSTANTE in QUESTO PUNTO IL CORANO NON EVIDENZII ECCEZIONI, tuttavia permane il divieto di mangiare il maiale, anche se fornito da cristiani.

Mac

per me, più che fervente cattolica, ‘sta sciura è una fervente fancazzista. vuol far credere che trascorre tutta la domenica in ossequioso silenzio e preghiera?

Cesare b

Da nessuna parte e’ scritto che la ricorrente sia cattolica, ed e’ immprobabile che lo sia, perche’ la Chiesa Cattolica concede largamente di derogare al precetto domenicale per motivi di lavoro: e’ molto piu’ facile che sia una protestante fondamentalista (o sedicente tale).
Quanto al suo lavoro, mi sembra probabile che, se deve fare comunque almeno un giorno di riposo settimanale, il giorno migliore, per l’utenza, sia la domenica, in quanto i bambini disabili possono essere accuditi dai genitori.
Farla lavorare di domenica per lasciarla libera, ad esempio, il giovedi’ non avrebbe senso in quella particolare mansione. E, d’altra parte, se la richiesta di lavorae pure la domenica significasse chiederle di lavorare sette giorni su sette, si sarebbe allo schiavismo.
Saluti.

giuseppe

Altro segnale preoccupante di intolleranza e di persecuzione contro i cristiani. Figuriamoci se hanno il coraggio di fare una cosa del genere ad un musulmano. Ormai si sta toccando il fondo del ridicolo. Cristiana o no, la signora avrà pure diritto ad un giorno di riposo, e non si capisce perché non puo’ usare la domenica.
E il giudice é ignorante quando dice che il riposo della domenica non rappresenta una cosa fondamentale nella religione cristiana. Gli atei possono benissimo prestarsi al lavoro domenicale e magari si sceglieranno il lunedi o qualunque altro giorno.

Kaworu

su una cosa hai ragione: dovrebbero fare la stessa cosa anche a un musulmano.

o a un ebreo.

o a un sihk.

o a uno scintoista.

e via dicendo.

nightshade90

fammi capire: far lavorare qualcuno di domenica, perchè il suo lavoro lo richiede, per te è INTOLLERANZA CONTRO I CRISTIANI? e costringere autotrasportatori mussulmani a trasportare alcolici e carne di maiale che cos’è, intolleranza contro i mussulmani? ma và a rinfrescarti un po’ le idee….

fab

Gli atei che preferiscono riposare la domenica hanno la stravagante abitudine di trovare motivi SENSATI per farlo. Ma per giuseppe il concetto di motivo sensato è inattingibile.

giuseppe

….e tutti gli atei, per coerenza dovrebbero sgobbare la domenica. Invece no, si pappano anche loro il riposo che é nato dalla tradizione cristiana.

Kaworu

il solito argomento stupido e senza senso.

fammi capire, se uno fa l’insegnante ed è ateo, cosa dovrebbe fare secondo te? pretendere di aprire la scuola la domenica?

un medico, un poliziotto, un vigile del fuoco, un infermiere, un autista (di qualsiasi cosa), un pilota e via discorrendo con mille altri mestieri secondo te la domenica non lavorano?

sii serio.

o almeno provaci.

nightshade90

gli atei lavorano la domenica eccome: tutti i lavori che prevedono il lavoro domenicane (medici, tassisti, barbieri, ecc.) li fanno anche gli atei senza mai lamentarsi.

solo se tale lavoro non prevede il lavoro domenicale (insegnanti, impiegati comunali, ecc.) non lo fanno. ma mica perchè lo pretendo loro…l’importante per un ateo è solo che il riposo settimanale ci sia (che è un diritto a prescindere dalla sacralità del giorno in questione).

giuseppe

Questa é la notizia del secolo. E’ come se dicessi che tutti i medici, tassisti, barbieri ect..foseero tutti atei. Pur sapendo che é vero il contrario. Tipico.

Kaworu

quindi vedi che ci sono cattolici che lavorano tranquillamente la domenica?

non so se ti rendi conto delle implicazioni logiche di quel che dici…

nightshade90

no giuseppe, ma tra di loro gli atei non mancano di certo, e non mi pare si lamentino della mancata domenica festiva, il che falsifica inesorabilmente la tua affermazione di partenza “Invece no, si pappano anche loro il riposo che é nato dalla tradizione cristiana.”, mostrandola per la cretinata che è.

dimmi, stai per caso cercando di svicolare buttandola in caciare per nascondere la svergognatura della cavolate che dici, convinto che per nascondere la puzza della mer*a che dici sia utile spalarci sopra altra mer*a?

Manfredi

ebbravo il nostro chiericofascistello, sai la novita’?
Saiche anche gli agnostici/atei hanno una famiglia?
Sai che anche loro vogliono farsi la partitella di calcio?
Sai che anche loro vogliono vedere gli amici/parenti?
Sai che anche loro vogliono vedere il mondo che “riposa” invece di correre frenetico?
Di solito sono rispettoso delle idee altrui, ma i tuoi pensieri sono cosi’ violenti, ma cosi’ violenti……

Elvetico

Una sentenza preoccupante, al pari di quella USA di assoluzione dell’aggressore del tipo vestito da Maometto per halloween.
Si giudica entrando nel merito della religione, sentenze fondate sulla liceità di comportamenti secondo i dettami della religione.
Mi vien da vomitare…

Tino

In effetti sono d’accordo, anche se la sentenza è giusta le argomentazioni sono inquietanti, cos’anno fatto appello a degli esegeti per partorire una sentenza del genere?

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