Governo Monti presenta emendamento per Ici su immobili commerciali della Chiesa, malumori tra i cattolici

Prima il presidente del consiglio Mario Monti aveva annunciato di introdurre l’Ici anche per gli immobili ecclesiastici ad uso “non esclusivamente commerciale”. Nei giorni successivi, il tira e molla. La misura prima annunciata, non era comparsa nella bozza di decreto legge del governo. Ma Monti aveva rassicurato: il provvedimento era “in dirittura d’arrivo”.

Finalmente, nella sera di oggi, l’annuncio. Nel corso della riunione del consiglio dei ministri, il governo ha presentato anche l’atteso emendamento al decreto sulle liberalizzazioni, per abrogare l’esenzione dell’Ici-Imu per gli immobili “dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente”. E quindi anche per le proprietà della Chiesa cattolica, dove si svolgano attività che comportano guadagni. Invece, rimarrà l’esenzione per gli immobili “nei quali si svolge in modo escusivo un’attività non commerciale”. Le maggiori entrate che ne deriveranno, chiarisce una nota del governo, non sono state quantificate preventivamente, ma verranno “accertate a consuntivo e potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all’alleggerimento della pressione fiscale”. Nell’inchiesta UAAR I Costi della Chiesa è stato stimato a circa 500 milioni di euro annui il mancato introito per le casse dello Stato a causa dell’esenzione di cui gode la Chiesa.

Il mondo cattolico, allarmato, si mobilita e critica la scelta di Monti temendo soprattutto per le scuole confessionali. Il ciellino Maurizio Lupi (Pdl) chiede “se asili nido e scuole parificate devono pagare la nuova Imu o no”. E scendono in campo anche i salesiani, secondo i quali l’applicazione dell’imposta alle scuole paritarie “non sarebbe giusta né equa”. L’UAAR invece esprime ancora una volta la propria soddisfazione per la decisione di togliere l’esenzione Ici per gli immobili degli enti ecclesiastici ad uso commerciale. Lo sforzo portato avanti da associazioni laiche come l’UAAR per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sui privilegi – e le annesse prebende – di cui tuttora gode la Chiesa nel nostro Paese sembra aver raggiunto un piccolo ma significativo risultato. Ma la strada per arrivare ad un’Italia davvero laica è ancora lunga. E, come denunciato e documentato nella campagna I Costi della Chiesa, in quel flusso di denaro pubblico – proveniente anche dalle tasche dei tanti cittadini atei e agnostici – che arriva ogni anno alla Chiesa cattolica c’è ancora molto da tagliare.

Occorre tuttavia anche vigilare, sostiene l’Uaar. Sia perché occorre l’approvazione da parte del Parlamento, così pieno di deputati e senatori sensibili ai desiderata di Oltretevere. Sia perché è necessario definire con chiarezza e trasparenza come comportarsi con gli edifici in cui si svolgono nello stesso tempo attività for profit e non profit: una terra di nessuno già ora, come mostra l’entità del contenzioso esistente.
«Ancora una volta un privilegio giuridico di cui gode la Chiesa viene intaccato soltanto in seguito alle pressioni europee», constata Raffaele Carcano, segretario Uaar. «Ci auguriamo che accada presto anche per altre ‘esclusive’, come l’ora di religione», che ogni anno grava per un miliardo e mezzo di euro sui contribuenti. E che dire del miliardo di euro che finisce ai vescovi italiani grazie all’Otto per Mille?
«Basterebbe intervenire sulle scelte inespresse per far recuperare allo Stato altri seicento milioni», ricorda Carcano. Invitando Monti a ricordarlo a sua volta alle gerarchie ecclesiastiche, che il governo italiano incontrerà proprio oggi, in occasione dell’anniversario della firma degli accordi Craxi-Casaroli. Anche l’Uaar parteciperà al presidio anticoncordatario in programma alle 16 davanti all’ambasciata italiana presso la Santa Sede, in viale delle Belle Arti a Roma: la “lista dei tagli alla spesa” è lunga e consistente.
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77 commenti

Teseo

anch’io!
comunque dai… vuoi proprio che si tirino indietro ora che
la notizia è su tutti i giornali e tutte le bocche d’italia?

crebs

Crederò quando sarà in gazzetta ufficiale e si potrà controllare attentamente il testo.

Federico Tonizzo

Crederò – forse – quando vedrò i conti a consuntivo.
Dico “forse” perchè ASSOLUTAMENTE non mi fido che un filoclericale come Monti non dia niente di “compensativo” al Vaticano; e purtroppo questo è più difficile da verificare, nei meandri delle leggi varie.

Riguardo al “devolvere” il ricavato alla riduzione delle tasse: DELLE TASSE DI CHI? Dei ricchi, delle banche, delle imprese, della chiesa? Monti ancora non lo dice 👿

E, “naturalmente”, di tornare indietro riguardo alla distruzione del sistema pensionistico, e del mantenere invece in vigore l’articolo 18, non se ne parla… 👿

Rivolgo una domanda all’UAAR: com’è che l’UAAR ha già da tempo stimato l’entità degli introiti derivanti dall’imposizione dell’ICI alla chiesa, mentre l’economista Monti ancora non prevede niente? Sarà mica che, appunto, Monti farà un’ ICI “morbida” per la chiesa? 😯

Diocleziano

Intanto gli hanno già regalato un’annata di ici, facendogliela pagare dal 2013.
In un anno si può scordare qualcosa per strada… trovare una scappatoia…
rifondere in anticipo i soldi che la chiesa farà finta di pagare…
Certo che un regalino da 500 milioni merita qualche attenzione. Ci sono ancora
posti liberi vicino a Renatino?
Qualunque ragioniere un po’ più furbo del ‘tecnico’ avrebbe stabilito che non ci
potessero essere strutture di culto commiste a quelle commerciali.
Laddove non è possibile separare materialmente, per esempio la cappella
nell’ospedale, si paga tutto in quanto concorrente all’attività principale.
E devono pagare anche per le abitazioni dei preti.
Siamo solo all’inizio, non perdiamoci d’animo. 😉

Federico Tonizzo

Tra l’altro, ora occorrerà vedere che ne diranno i partiti… Figurarsi se il Vaticano non farà da subito il DIAVOLO a quattro (includendo la pura corruzione economica) per convincerli tutti a remare contro l’imposizione del pagamento dell’ICI alla chiesa…

whichgood

Aggiungo la mia soddisfazione personale per questo piccolo-grande passo e faccio i complimenti all’UAAR per la sua importantissima campagna di sensibilizzazione.

Murdega

Anch’io continuo ad avere dei dubbi, ma comunque lo scopo finale è abolire
il concordato e chi vuole la sua religione se la paghi di tasca sua.
Più aumenta la pressione fiscale più aumentano le entrate per la ccar, il calcolo
è tra l’IMU pagata e l’8′ per mille che gli rientra, bisogna fare i conti
e vedere se veramente la ccar paga qualcosa, dalla diferenza delle due cose
sarebbe atroce sapere che alla fine ci guadagna ed in c@lo al popolo .

Bigalfry

Io preferisco un sistema alla tedesca: lo stato mantiene le religioni esclusivamente con i soldi dei fedeli. Le religioni, secondo me, se costrette a campare di offerte diventano sempre più fanatiche per accaparrarsi più fedeli possibile! Un po’ come in America!!

myself

“Le religioni, secondo me, se costrette a campare di offerte diventano sempre più fanatiche per accaparrarsi più fedeli possibile!”

Penso sia vero il contrario, se le religioni non sono finanziate dallo Stato per avere più offerte possibile devono cercare di far contenti un pò tutti i possibili fedeli e quindi essere meno integraliste.

Gianluca

@ Bigalfry

Il sistema alla tedesca è meno iniquo del nostro, ma comunque ingiusto.

Perchè credere in un dio, qualsiasi esso sia, mi deve far automaticamente mettere mano al portafoglio per sostenere i ministri (autoproclamatisi tali) di quello stesso dio? Per qualche credente i suddetti ministri potrebbero anche andare a lavorare e sostenersi da soli.

Che poi sia meglio che qui da noi è vero, pensate all’italiano medio: si dichiarerebbe ateo per non pagare la tassa alla chiesa e continuerebbe a far battezzare i figli e ad andare in chiesa per non far parlare la gente!

dan

@Gianluca

Perchè sostanzialmente l’appartenenza ad una confessione religiosa non è un fatto esclusivamente personale, i registri di battesimo sono riconosciuti dagli stati come atti ufficiali di appartenenza. dunque se appartieni ad una confessione, in Germania (ma non solo) te la devi mantenere te. poi beh, se sei credente ma non consideri minimamente il clero, nessuno ti dice di restare ufficialmente in una data confessione, ma finchè ci resti continui a pagare per il suo mantenimento. il credere è un affare privato, la religione no.
“Che poi sia meglio che qui da noi è vero, pensate all’italiano medio: si dichiarerebbe ateo per non pagare la tassa alla chiesa e continuerebbe a far battezzare i figli e ad andare in chiesa per non far parlare la gente!” condivido appieno XD

robby

da quel che ho letto scatta dal 2013,se non sbaglio,e non e retroattiva…dunque se spero che non sia cosi,ma nel peggiore dei casi la caar,avra tutto il tempo di coprire capre e cavoli…dovevano pagare anche per il culto e nello stsso tempo,pure associazioni laiche ecc..dovrebbero farlo,oppure sportive ho filantropiche.

Gianluca

@ dan

D’accordo, ma se partiamo dal presupposto che la religione sia una cosa facoltativa, io posso anche andare in una palestra e imparare i balli caraibici e in quel caso è giusto che paghi l’istruttore, che se è in gamba avrà tantissimi allievi e camperà solo insegnando balli caraibici. Viceversa andrà a lavorare e farà l’istruttore come secondo lavoro, guadagnando qualcosina, ma senza riuscire a sostenersi solo con quello. Perchè parte delle mie tasse dovrebbe andare a finanziare la federazione dei maestri di balli caraibici anche se io vado a lezione da uno di essi? Se vado pago, ma pago io, non lo stato con parte delle mie tasse! Altrimenti è finito il fatto che la religione è facoltativa…

John

Naturalmente c’è da festeggiare, ma giusto con uno spumantino, del resto stiamo solo facendo il minimo sindacale e stiamo mettendo una toppa alle scempio giuridico operato dal governo Berlusconi, e c’è anche da aggiungere una cosa: questa mossa sottointende comunque un bel condono del mancato versamento delle imposte dal 2005, cosa che l’Ue avrebbe imposto alla chiesa con la procedura di infrazione per aiuti di Stato. Aspettiamo il varo, comunque spumantino, per champagne aspettiamo altre conquiste. Ad maiora! 🙂

Diocleziano

Non sono molto sicuro che questa tassa interrompa la procedura di infrazione… 😉

myself

Io spero che i preti si lamentino il più possibile, cosìcchè anche i fedeli comincino a schifarsi del fatto che la Chiesa le tasse non le vuole pagare mai e poi mai.

Stefano Grassino

I fedeli non si schiferanno mai perché tutto sono meno che fedeli. Il popolo italiano è solo superstizioso, la chiesa lo sa benissimo e su questo ci campa alla grande da quando è stata fondata.

Reiuky

I fedeli non si schifano neanche quando il proprio parroco ha violentato la figlia di un loro amico…

possono schifarsi per le tasse… suvvia…

firestarter

ci deve essere un errore: svariati saccenti che si aggirano indisturbati da queste parti (teologo, giuseppe, enrico con la e minuscola, parroco siNpaticone di funo, et al.) ci hanno svariatamente istruito sul fatto che la chiesa paga GIA’ l’ICI, per cui il polverone alzato e’ del tutto strumentale e non c’e’ bisogno di nessuna legge aggiuntiva. Ed io ci credo ai saccenti, meglio ancora se di area ciellina il che implica notoriamente facolta’ intellettive .straordinarie e buonafede.

Otzi

Ora bagnasco si starà equipaggiando per la pesca evangelica del pesce che nasconde in bocca il denaro per la giusta tassa dovuta!

Antonio

Devi cacciare gli euri! Fossi io a fare le leggi imporrei alle religioni una tassa speciale proporzionale al numero dei fedeli per avere il permesso di operare sul terrirorio.

Manfredi

Ma anche no, cattolicuccio vero, scuci i soldini, su, da bravo!

Diocleziano

cattolico nero,
avete da soffrì…

Si moltiplicheranno le apparizioni delle madonne piangenti.
E ne avranno ben donde! aaaaaahhhhhhhhaaaaaaaahhhhhhhhhhaaaaaaahhhhhaaaahhhaaaaa

Marcus Prometheus

In quanto al provvedimento in se’ e’ cosa abbastanza modesta, pero’ sembrava impossibile eppure pare che sia in dirittura finale! E segna una controtendenza alla ri-clericalizzazione dell’ultimo trentennio, speriamo che sia anzi un inizio di cambio di tendenza!
Per questo e’ una ENORME VITTORIA per chi la ha provocata, ovvero soprattutto l’UAAR,
a parte le condizioni oggettive (Mega stretta tributaria e pressioni della procedura di
INFRAZIONE da parte della UNIONE EUROPEA).

F O R Z A U A A R, G R A Z I E U A A R ed A D M A I O R A

Per il ridicolo “cattolico vero”:
6 1 0.
Ma ci spieghi perche’ l’ ONNIPOTENTE (vero)
e la Santa Madre Chiesa sola (vera) rappresentante in terra dello ONNIPOTENTE vero
per far qualcosa di buono, o anche semplicemente solo per sostenersi avrebbero mai bisogno del contributo di chi fa gia’ fatica ad arrivare a fine mese per conto suo non essendo onnipotente ?
Mia madre mi ha nutrito, non mi ha parassitato anno dopo anno per tutta la sua esistenza
Ed il Santo Padre, che non mi sembra per niente ne’ santo ne’ padre, si’ dico, quell’imitatore delle stravaganze di abbigliamento del mago Otelma, perche’ pretende i soldi di tutti?
Otelma che non e’ il rappresentante dell’onnipotente in terra se la cava con contributi volontari e si accontenta di essi senza lamentarsi.
Ma non ti pare ridicolo? Ma dove e’ tutta l’onnipotenza del dio di quella vostra associazione a delinquere di pedofili (e per la protezione mafiosa dei pedofili) tanto pedofila da essere la sola a poter fare concorrenza a Maometto consorte di Aisha di 9 anni?
In cosa vi avvicinate a perfezione se non proprio ad ONNIPOTENZA?
Solo nell’estorcere contributi come la mafia? Io la chiamerei ONNI FETENZA.

610.
Eppoi perche’ mai noi destinati all’inferno nell’altro mondo dopo l’inferno in questo dovremmo contribuire al benessere o meglio al giocattolo o alla droga terrena di TE che
6 1 0
destinato al Paradiso Eterno ?

Vabbe’ 610, 5 CENTS.

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Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell

Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia. 666.

emmebi

ma pisciare sul corano mi sembra eccessivo; un conto è la laicità,l’ateismo,l’agnosticismo o credere in altri dei ma, provocare l’intolleranza di gente che ha poco o nulla e che si attacca alla fede per sopravvivre a condizioni terribili… mi sembra molto ingiusto. le provocazioni siffatte poi aizzano e… avanti coi morti ammazzati. forse, invece di esportare “democrazia” qualcuno dovrebbe restarsene a casa… che è meglio!!!

paradox

Tre parole e un punto? Speravo di meglio da un cattotroll, qualcosa tipo riguardo all'”impegno e l’utilità sociale” della Chiesa.

John

Cattolico vero, tu non PUOI essere vero… Ahahahahah!!! 🙂 🙂

FSMosconi

@cattolico

Di cosa?
Non sul serio, di cosa?
C’era qualche reale motivo per cui gli edifici adibiti a fini di lucro ecclesiale non dovessero pagare l’ICI? Avanti, citamene uno…
Altrimenti dovrò dedurre che la tua è solo quel che vernacolare vernacolare si definisce rosikata.

Insomma, se non dai buone ragioni il tuo offenderti sarà interpretabile in buona fede come sintomo di superbia.
🙄 🙄

E=M*C^2

ammesso che sia effettivamente messa l’IMU suglli immobili di proprietà della CCAR se c’è uno che si deve vergognare sei tu e tutta la tua cricca dela CCAR che è proprietaria del più grande patrimonio immobiliare italiano e che oltre a non voler pagre l’IMU si becca oltre sei miliardi di euro a sbafo !!!

pastore tedesco

@cattolico vero.
Monti si vergogni.
Si vergogni per essere ancora all’ipotesi di tassazione.
Si vergogni, per non aver previsto la tassazione di tutto, anche delle chiese.
Si vergogni, per non aver ipotizzato l’eliminazione dell’IRC.
Si vergogni, per non aver eliminato l’8×1000.
Si vergogni, per non aver elimato l’extraterritorialità.
Si vergogni, di aver studiato dai gesuiti.
Si vergogni, si ma soprattutto di essere un cattolico vero.

Marcus Prometheus

E Monti semmai si vergogni per avere rimandato il pagamento della tassa al 2013 abbuonando cosi’ ai corvi neri na tassa per questo anno 2012

gcr

la chiesa preferisce far finta di fare la carita’ (con i soldi degli altri) cosi fa sempre sentire il povero ( in particolare gli stranieri) debitore nei suoi confronti, in questo modo cerca di tirarli a se, facendogli cadere le briciole dall’alto, ma se deva pagare le tasse come tutti per aiutare l’italia ( che ha sempre munto) a uscire dalla crisi allora non ci sta’ il proverbio dare a cesare quel che è di cesare e a dio quel che è di dio non conta più, monti non mi piaceva ma adesso comincia a venirmi simpatico.

Francesco

“Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” che estrapolandolo dal contesto i bigottazzi lo utilizzano per dire che e’ merito del cristianesimo la nascita della laicita’, non e’ vero, ricontestualizzandolo dimostra solo che Gesu’, sempre se sia mai esistito, era solo un povero paraculo. Significa invece che i cristiani devono pagare le tasse (mi pare che in altri passi del Vangelo Gesu’ poi si contraddica ma non sarebbe la prima volta) al governo di turno. Ebbene ci sono voluti gli atei e gli agnostici per fargli ascoltare le parole del loro Messia.
Perche non ringraziano?

bruno gualerzi

Già, perchè non ringraziano? Perchè qui contestualizzare è estremamente difficile, controproducente, e, anora più che altrove, bisogna fare i salti mortali. Vediamo.
Proprio perchè proposto dal figlio di dio questo ‘comandamento’, se preso alla lettera, non ha molto senso: forse può esserci qualcosa che non sia in definitiva di dio? C’è qualcosa che dio debba spartire con Cesare? Evidentemente, se proprio l’ha detta questa cosa, è perchè si è trattato solo di una mossa tattica, per non offrire – nella contingenza storica in cui si è trovato a predicare Gesù – pretesti a Cesare… inutimente per altro, perchè poi Cesare il predicatore fastidioso l’ha messo ugualmente in croce. Allora come la mettiamo? Se contestualizzaiamo in un certo modo… se cioè ‘giustifichiamo’ la frase in quanto resa necessaria dalle circostanze (come per mille altre incogruenze presenti nella narrazione evangelica), non la si dovrebbe prendere alla lettera, perchè ‘dare a Cesare quel che è di Cesare’ è stato detto evidentemente solo per non inimicarselo troppo. D’altra parte, come non prendere alla lettera un ‘comandamento’ così esplicito… e dopo tutto in linea con il messaggio evangelico per cui ciò che si deve a dio è ben altro che un tributo in beni o in denaro! Già, ma cosa se ne fa poi Cesare di ciò che gli è dovuto anche da parte del popolo di dio? Se lo usa per il bene di questo popolo, si può ben fare un sacrificio… ma se lo usa solo per fare i c..zi suoi, anzi, di più, magari per perseguitare il popolo di dio proprio come aveva fatto il cesare storico col suo messia? Dovremmo proprio essere noi a sovvenzionarlo per poi magari essere – sia pure metaforicamente – messi in croce?
O siamo abbastanza forti da controllare Cesare e da impedirgli di attuare provvedimenti non graditi ai rappresentanti del popolo di dio (come pare avvenga in un lontano paese chiamato Italia)… oppre ‘pagare le tasse’ potrebbe essere autolesionistico.
Insomma, il solito dilemma (riguardante poi la laicità nel suo complesso) che se si volesse affrontare coerentemente con la fede cristiana porterebbe il credente alla schizofrenia: Cesare ‘e’ dio (et-et) oppure Cesare ‘o’ dio? Cosa occorrerebbe scegliere per essere veramente coerenti con ciò in cui si dice di credere sopra ogni altra cosa? Non si sfugge, bisogna scendere a compromesso. Con la propria coscienza o con i propri interessi? Forse non è il caso di sottilizzare troppo…

Batrakos

Secondo me nella frase di Gesù c’è anche un sotteso disprezzo per Cesare, ovvero per il mondo romano dominatore in Palestina che col concetto di laicità non c’entra proprio niente.
Se leggiamo il brano che è sostanzialmente identico nei tre sinottici, alla domanda se fosse lecito pagare il tributo a Cesare, Gesù chiede di chi sia l’immagine nella moneta e l’iscrizione, e gli viene detto che è di Cesare; ma siccome le immagini erano per gli ebrei idolatria e dunque roba da popoli blasfemi, era un modo di dire che le cose di Cesare, totalmente aliene al comandamento monoteista, erano cose assolutamente poco importanti e addirittura blasfeme per gli ebrei che dunque potevano eseguirle ma non tenerle da conto nè rispettarle interiormente, dunque quel ‘dare a Cesare ciò che è di Cesare’ è un modo per dire che ‘quel che è di Dio’ è totalmente altro (e quel che nei vangeli si pensa ‘essere di dio’ viene detto spesso) è ciò che va perseguito con impegno, mentre le cose da pagani lasciamole ai pagani e non ce ne occupiamo più di tanto.
Dunque, se questa frase sottende un certo disprezzo per le cose di Cesare, che andavano rispettate nei fatti ma non col cuore perchè assolutamente aliene al regno di dio reputato imminente, la Chiesa ha sempre mostrato un enorme rispetto per le cose di Cesare, soprattutto dove di mezzo ci sono i soldi, lo sterco del demonio come diceva Saulo di Tarso.

Batrakos

Scusate la gaffe, Paolo non parlò mai di ‘sterco del demonio’, che credo che sia frase più tardiva, ma mi ero confuso con la (credo sua) frase per cui l’avarizia è la ‘radice di tutti i mali’ che più o meno ha lo stesso senso.

Francesco

Per Bruno Gualerzi e Batrakos.

Le vostre opinioni sono condivisibili e vorrei aggiungere anche la mia.
Parto dal presupposto che sono solo un lettore e non uno studioso quindi la mia interpretazione non e’ da prendere seriamente.
Io credo che quando Gesu’ dica date a Cesare quello che e’ di Cesare e a Dio quello che e’ Dio, parli di tributo (denaro) sia nel primo che nel secondo caso, visto che non pagando il primo si mettava contro l’impero e passava per ribelle e non pagando il secondo si metteva contro i ribelli, che volevano liberarsi dal dominio romano in nome di Dio magari grazie ad un Messia, non potendo cosi’ accettare di pagare il tributo a Cesare mentre quello al Tempio si.
Poi si tratta solo di una mia interpretazione.

Batrakos

Francesco.

Posto che l’esegesi è tutto fuorchè una scienza, e posto che l’unico elemento che abbiamo per poter desumere linee di tendenza è il raffronto fra i vari passi, posso dire che secondo me la tua analisi è giusta (nel fatto di svicolarsi da dichiarazioni comunque compromettenti), anche se parzialmente (ovvero, a parer mio, sul discorso economico).
Il Gesù personaggio evangelico (e quindi non mi avventuro qua sul discorso della reale storicità che è altro paio di maniche) era un ebreo del suo tempo, e certamente era a favore del tributo al tempio, ma non pare essere un fanatico dell’applicazione estrema della legge ebraica, dunque non penso che il discorso sia meramente economico ma più ‘spirituale’.
In base a cosa mi sento di dire ciò? In basi alle tante dichiarazioni contro l’ipocrisia dei farisei, che lui non condannava ideologicamente ma proprio per la loro ipocrisia (‘fate come essi vi dicono ma non fate secondo le loro opere’), e, sul discorso economico, in particolare a Mc 7, 11-13, il passo della korban.

serlver

Più che altro i cattolici dovrebbero spiegarci come mai, se il solo messia aveva già insegnato il concetto di laicità, la loro Chiesa ci hanno impiegato più di milleottocentocinquant’anni per applicarlo (e si fa per dire…)

Francesco

Per Batrakos.
La sensazione che provo leggendo i vari Vangeli e’ che si limiti a parlare di beni materiali dovuti all’imperatore e a Dio, ma e’ anche vero che nel Vangelo di Tommaso gli viene fatto dire: “Date all’imperatore quello che appartiene all’imperatore, date a a Dio quello che appartiene a Dio e date a me ciò che è mio”, per cui o pretendeva anche lui una trassa personale 😆 , oppure voleva intendere anche qualcosa d’altro.

bruno gualerzi

@ Batrakos
Il succo poi di tutte queste contraddizioni, o problemi che dir si voglia (in fondo le due ‘letture’… la tua più circostanziata e approfondita della mia che voleva essere anche un pò scherzosa… possono convivere), per il popolo cristiano, soprattutto cattolico, consiste in un fatto storico ben preciso: l’autoproclamazione della chiesa come istituzione che ha il compito… storico, appunto… di raccogliere e trasmettere col suo magistero il messaggio di Cristo. Detto in altro modo… un pò brutale, ma sostanzialmente esatto… la chiesa si arroga il diritto di rappresentare – in tutto e per tutto, e per tutti i credenti – gli interessi del regno di dio in terra. Ora, per il cristiano che ritiene di dover testimoniare la propria fede all’interno della chiesa, ci sarebbe un solo criterio da seguire nei propri comportamenti per essere coerente con questa scelta: agire per il bene della chiesa come modo per fare poi la volontà di dio. Ecco, ma cosa significa in concreto fare il bene della chiesa come istituzione storica? Renderla forte come istituzione storica, appunto, cioè come potere temporale, in modo che possa continuare ad esercitare la sua missione nel mondo nel miglior modo possibile, cioè per ‘farsi rispettare’ fra le altre istituzioni storiche, e quindi entrare in concorrenza con loro usando le stesse armi senza troppi scrupoli (‘à la guerre comme à la guerre’)… oppure, dare ascolto agli scrupoli e seguire un messaggio evangelico che parla di un regno di dio che non ha niente a che spartire con le società umane le quali, se mai, solo alla ‘città celeste’ devono ispirarsi? Pagare le tasse anche se ciò potrebbe rafforzare la concorrenza perchè non dovrebbe essere la concorrenza il criterio ispiratore di un’istituzione spirituale, che dovrebbe eseritare soprattutto il potere spirituale… o anteporre a tutto gli interessi della chiesa?
E’ evidente che se testimoniare il messaggio evangelico fosse vissuto come ‘fatto privato’ per cui poi a rispodere del proprio operato nel mondo sarebbe solo la propria coscienza, non ci sarebbe la necessità di una istituzione storica delegata a indirizzare e giudicare i comportamenti ‘civili’… e il problema della laicità (di cui il pagare le tasse è decisamente l’aspetto più concreto), con le perplessità e i dubbi che comporta, non si porrebbe. Non in questi termini.

Batrakos

Come non essere d’accordo, Bruno?
Io mi ero addentrato in questa questione marginale soltanto per mostrare come ci possano essere letture altre di un testo che secondo me con la laicità non ha nulla a che vedere, quasi una curiosità di discussione rispetto al tuo discorso che condivido certamente.

Roberto Grendene

ricordiamo anche lo scandalo dell’esenzione da IMU/ICI degli appartamenti vescovili e di ogni abitazione “pertinenza” di luogo di culto

per il solo fatto di abitare in una casa, le famiglie pagano l’ICI, il vescovo no

sin.night.

Il ciellino Maurizio Lupi (Pdl) chiede “se asili nido e scuole parificate devono pagare la nuova Imu o no”

Su questo punto mi sa che gli se la giocheranno con gli statuti ed i bilanci… non penso solo agli asili e alle scuole ma anche agli ospedali e a tutti quei servizi oggetto della “sussidiarietà” della chiesa… spero che non si determinino zone d’ombra e che il legislatore riesca a definire in modo netto e non ambiguo le condizioni in cui si paga e quelle in cui si è esentati (e, soprattutto che i vincoli siano estremamente difficili da aggirare).

Premetto che l’economia aziendale ed il diritto sono campi in cui sono profondamente ignorante, però ho il dubbio se il non-profit richieda che eventuali rimanenze/utili vengano reinvestiti solo nell’ente che li ha prodotti o se possano essere devoluti, anche solo in parte in beneficienza… Perché non vorrei mai che la scuola passasse come non-profit donando gli utili ad un’associazione di beneficienza (che indovinate a chi potrebbe appartenere), che poi li ricicla nei modi più fantasiosi… Con un asilo parrocchiale mi sembra un’evenienza praticamente impossibile (gli asili parrocchiali faticano a raggiungere il pareggio per andare avanti ad offrire il servizio, almeno dalle mie parti), ma con una scuola elementare/media/superiore mi pare un rischio grosso se ciò fosse possibile…

Spero vivamente di sbagliarmi e conto che uno scenario come questo sia del tutto irrealistico (e solo frutto della mia ignoranza in materia)…

Stefano Grassino

Al di la di tutto, lo ripeterò fino alla noia, stiamo lavorando bene e solo sei o sette anni addietro sarebbe stato impensabile arrivare a ciò; prepariamoci semmai ad ingoiare il solito rospo con il furbacchione di turno che si alzerà in piedi a cose fatte e dirà: sono stato io, mentre fino al giorno prima stava alla finestra a guardare (e sapete di chi parlo).

Agnostico

Cantare vittoria è prematuro: bisogna vedere cosa succederà in Parlamento…..

cartman666

fermo restando che da qua alla G.U. il passo e’ ancora lungo, era inevitabile l’azione di Monti, in quanto la condanna di Almunia era oramai inevitabile. E visto che le esenzioni della chiesa non si limitano all’Ici, Bruxelles potrebbe condannare lo stesso l’italia.

Antonio

Secondo me ‘sti soldi entreranno dalla porta e usciranno dalla finestra. Fra le mille voci che formano a vario modo il bilancio “dare e avere” tra Stato e chiesa, alla fine i conti torneranno comunque a favore di quest’ultima e il malloppo totale resterà invariato. Salvo “miracolose” smentite, è ovvio. Ma come si dice: se non vedo… non credo!

simon

Forse conviene leggere quanto già precisato nella interpretazione fornita dal Ministero delle Finanze sulla Imposta comunale sugli immobili (ICI). Art. 7, comma 1, lettera i),
del D. Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504. Esenzioni. Quesiti

Pervengono alla scrivente numerosi quesiti in ordine all’applicazione dell’esenzione in materia di imposta comunale sugli immobili (ICI), prevista dall’art. 7, comma 1, lettera i) del D.L.gs. 30 dicembre 1992, n. 504, sulla quale si forniscono precisazioni che sarebbe opportuno leggere prima di ritenere che la disciplina cambi.

L’art. 7, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 504 del 1992, riconosce l’esenzione dall’ICI a
“gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all’art. 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all’art. 16, lettera a), della l. 20 maggio 1985, n. 222”.

L’emendamento Monti é nella frase “con modalità non commerciali” dopo la parola svolgimento e non concerne quindi le attività di cui all’art. 16 (religione e culto)

Poiché chi svolge attività senza utili (no-profit) non svolge attività con modalità commerciali (con utili – with profit) gli enti np-profit già esenti continueranno ad esserlo, quelli with profit saranno tassati (come finora).

A meno che le modalità commerciali per no-profit e with-profit siano la stessa cosa.

Gestisco una scuola materna (asilo indantile si chiamava quand’ero piccolo) che costa per alunno 10000 euro annui. Ne chiedo ai genitori 20000 ci guadagno 10000 (with profit).
Ne chiedo solo 10000 (no-profit).
Tuttavia chiedere 10000 per un costo di 10000 anche se no-profit é modalitä commerciale.

In quel caso enti in precedenza esenti, saranno tassati, dunque un alunno costerà più di quanto paga. La scuola chiuderà.

Lo Stato dovrà aprire una sua scuola materna e ogni alunno costerä 15000 euro (gli alunni delle scuole pubbliche statali costano di più di quelle pubbliche non statali). Il contribuente (non i genitori) dovrà sborsare 15000 euro in più per alunno.

Chi vivrà vedrà.

serlver

“gli alunni delle scuole pubbliche statali costano di più di quelle pubbliche non statali” questo concetto sta in piedi o ipotizzando che le scuole private (non pubbliche non statali!) diano servizi scadenti ai loro studenti, oppure che lo stato non sia inefficiente: se è il primo caso, è bene che chiudano; se è il secondo semplicemente la maggioranza cattolica che che siede tra le fila dello stato deve iniziare a essere onesta, come tra l’altro prescriverebbe la loro religione (o forse i cattolici sono tutti degli ipocriti? ma forse allora conviene che comunque le private chiudano se devono essere guidate da degli individui così)

Augusto

Ha ragione chi consiglia di attendere il testo definitivo sull’IMU per i beni degli enti religiosi. Basta una accorta interpretazione per ridurre tutto ad una manciata di euro, beffando gli entusiasti. Quanto al dibattito sul “date a Cesare”, vorrei segnalare agli interessati un ottimo intervento di Luciano Zannotti, Date a Dio anche quello che è di Cesare, nel sito olir.it, sezione “statoechiese”, sezione autori.

Cesare b

Sono contentissimo dei questo provvedimento che accresce il prestigio della Gerarchia (e tappa labocca – su questo argomento – ai suoi detrattori) per i semplici fatti che questa non si oppone, anzi lascia intendere di approvarlo, e che viene da un governo notoriamente composto in maggioranza di devoti cattolici.
Tra l’altro né la Chiesa in quanto tale, né alcun membro del clero di qualsiasi livello, non ci rimettono nemmeno un centesimo. Chi ci rimette sono alcune persone giuridiche sparse sul territorio, molte delle quali (non tutte) fanno riferimento alla Chiesa in sede di diritto canonico, o, addirittura, in sede meramente ideologica.
Queste, che, naturalmente, protestano, come e’ umano che sia, farebbero tuttavia meglio a tacere pro bono Ecclesiae et pro salute Rei Publicae.
Del resto potranno scaricare il nuovo onere fiscale sull’utenza, oppure dismettere le attivita’, se divenute antieconomiche, con conseguente cessazione del servizio che esse rendevano al pubblico, licenziamento dell’eventuale personale laico e vendita, o destinazione ad altro – piu’ redditizio – uso degli edifici, per il mantenimento dei religiosi in mansioni strettamente clericali.
L’eventuale biasimo da parte di chi sara’ penalizzato da tali conseguenze, ovviamente, ricadra’ su quei movimenti che tanto si sono adoperati per provocarle.
Saluti.

Francesco

Fa il paruculista firestarter, pensa di darcela a bere.
A proposito Cesare b, come sempre salutami a Socrate.

Bee

“Sono contentissimo dei questo provvedimento che accresce il prestigio della Gerarchia (e tappa labocca – su questo argomento – ai suoi detrattori) per i semplici fatti che questa non si oppone, anzi lascia intendere di approvarlo, e che viene da un governo notoriamente composto in maggioranza di devoti cattolici.”

Sarò schietto: prestigio un corno.

Spero che comprenderai che il “prestigio” che la Chiesa si guadagna non opponendosi al provvedimento è lo stesso “prestigio” che mi guadagno io pagando l’ICI sulla casa in cui abito.

Si tratta di materia non concordataria, quindi è giusto e normale che la Chiesa si adegui alle decisioni del governo. Punto.

Potrebbe eventualmente accrescere la mia stima nei suoi confronti se cancellasse spontaneamente qualche altro privilegio, ad esempio rinunciando alla fornitura idrica gratuita per il Vaticano, che ha già comportato in passato il pagamento di due cospicue bollette… Ovviamente da parte dei cittadini italiani.

Faccia qualcosa del genere in assenza di pressioni esterne da parte dello Stato o delle commissioni europee e poi ne riparliamo.

Sandra

“questa non si oppone, anzi lascia intendere di approvarlo”

Probabilmente sanno cosa sta succedendo alla consorella in grecia, la chiesa ortodossa. Come pensi che siano trattati, in un paese commissariato da tedeschi e scandinavi, i privilegi di cui godevano i preti laggiù? La Chiesa si rende conto che non può reagire, anche per motivi di marketing, farebbe un po’ la figura del PDL che condanna le operazioni della GdF a Cortina.
Non tanto tempo fa invece Bagnasco alzava la voce sui soldi recuperati dallo scudo fiscale per le scuole private: altri tempi.

Maurizio D'Ulivo

Se davvero il provvedimento annunciato andrà in porto, occorre ovviamente rallegrarsene e ringraziare chi, l’UAAR prima di tutti, ha tenuto vivo l’argomento con le sue iniziative e le sue campagne di informazione, in un contesto (politico, di controllo dei mass media) assolutamente svantaggioso.

Quindi, innanzitutto: GRAZIE.

Ciò detto, va però prestata attenzione anche ad aspetti che non necessariamente saranno oggetto del provvedimento Monti.

Ad esempio: gli immobili della CCAR dati in affitto a fini di lucro, ma non impiegati per attività commerciali.

Se io, privato cittadino, fossi proprietario di un appartamento, e affittassi questo appartamento per ricavarne un reddito, dovrei (giustamente) pagare l’IMU sul bene; la CCAR dovrà fare davvero altrettanto, da ora in poi?

Perchè, non dimentichiamolo, gli immobili a fine RESIDENZIALE non hanno una destinazione d’uso COMMERCIALE (nemmeno quando sono locati per incassare un canone d’affitto) e, pertanto, potrebbe essere facile scrivere una norma che impone l’IMU sui secondi, senza però toccare i primi.

E di immobili a destinazione d’uso residenziale dati in affitto per ricavarne un reddito la CCAR ne possiede un’infinità…

Quindi, proprio per il contesto che molti hanno già ricordato (politica prona al Vaticano, governo che comunque mantiene un forte legame con gli ambienti cattolici), credo che sia necessario tenere gli occhi ben aperti sui possibili risvolti del provvedimento.

Diocleziano

Per quel che ne so, già ora la chiesa deve pagare l’ici sulle proprietà date in affitto:
appartamenti, negozi ecc. L’esenzione attuale (berlusconi) riguarda solo la prima casa.
Se veramente la chiesa non paga nemmeno sugli appartamenti dati in affitto, sarebbe
da crimınaIi averglielo concesso.

cesare b

Gli immobili d proprieta’ ecclesiastica ad uso residenziale di proprieta’ ecclesiastica – locati o meno – hanno sempre pagato regolarmente.
Saluti.

fab

E infatti è per questo che il governo sta disciplinando la materia. 😆

nightshade90

non mi risulta che i monasteri (che sono ad uso residenziale, la cappella lì è solo una minima parte) abbiano mai pagato gran che l’ICI….

benjamin l'@sino

Siccome son solito pensar male, provo a fare un’ipotesi o, se preferite, a enunciare un’illazione: il provvedimento non è stato inserito nel “corpo” del provvedimento per evitare che facesse parte integrante del pacchetto. In altre parole, per evitare che il pacchetto nel suo insieme venisse bocciato per bloccare quell’unico provvedimento “scomodo” (che ritengo che già in partenza lo stesso governo vorrebbe bocciato, ma che ha voluto presentare in questa forma per salvare la faccia). Pur non essendo per niente ferrato in materia, arrivo a ipotizzare che con questa tecnica sia stata lasciata aperta la possibilità di far passare tutte le altre misure e di bloccare unicamente la parte relativa all’Imu sugli immobili della Chiesa. Ora staremo a vedere se sono troppo paranoico oppure no. Voi che ne dite?

Lukino

Io ho come l’impressione che SE la cosa andrà effettivamente in porto, SE realmente questa cosa accadrà, come per magia tutti i locali “commerciali, o parzialmente commerciali”, o come diavolo si chiamano, diverranno tutti luoghi di culto…o meglio, per questi verranno spacciati, o meglio “venduti”…

Paul Manoni

Emendamento vuol dire una cosa sola…Che tutto e’ in mano alle camere!!
Mi spiegate cosa avete da festeggiare??? 😯

Quela frase (“potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all’alleggerimento della pressione fiscale”), magistralmente inserita dal governo, serve proprio ad esercitare pressioni sui deputati e senatori, affinchè si rendano conto che i soldi che verranno recuperati con questo emendamento, serviranno agli italiani per pagare meno tasse!!

Io aspetto non solo che la legge finisca sulla Gazzetta Ufficiale, ma anche che arrivi l’agoniato 2013, che nessuno rimetta in discussione la faccenda una volta che Monti finirà il suo mandato, e infine, che effettivamente i soldi finiscano davvero nelle casse dello stato.

aleG

C’è poco da festeggiare e c’è poco merito da ascrivere a Monti.
Il tutto serve solo a bloccare o rallentare la procedura europea, a beneficio della chiesa che eviterebbe di pagare gli (enormi) arretrati. Punto.
E’ di fatto un condono, peraltro concepito in modo ambiguo (perchè mai l’annullamento dell’esenzione dovrebbe scattare nel 2013 mentre l’ici sulla prima casa ritornerà dal 2012? A noi le imposte dirette e indirette sono scattate con la velocità della luce. Ai preti si dà tutto il tempo….per aggiustarsi le cose e le stime catastali).
Ah, aggiungo, il tutto deve passare alle camere, dove è molto difficile che l’emendamento passi, almeno così com’è, ed è molto probabile che magari il testo venga modificato per essere ancora più nebuloso e “interpretabile”….ed è molto improbabile che Monti non sappia tutto questo. Potrà sempre dire che c’aveva provato e tenersi l’immagine pulita del politico/tecnico equo e laico, lasciando alla politica il lavoro sporco.
Un’operazione spregiudicata. E noi a festeggiare.
Mah.

ale cattolico

Mont ,vergonati se fai pagare l’ICI alle scuole cattoliche.

San Tommaso

Pensavo di trovare commenti gioiosi per questa notizia, invece trovo molta diffidenza. Non si deve pensare che i buoni rapporti del premier con il clero pregiudichino azioni fatte per il bene dei cittadini, ai danni della chiesa. Monti poteva anche non intervenire, non inimicarsi nessuno, e lasciare le cose così come sono, come hanno fatto tutti i governi degli ultimi decenni; non era certo obbligo di un governo tecnico decidere su questioni di questo tipo.

Certamente il provvedimento incontrerà notevoli resistenze e potrebbe non diventare legge, ma sicuramente non per colpa di premier e governo.

C’è tanto da fare per liberarci del peso della chiesa, ma non cerchiamo l’impossibile, se si vuole veramente raggiungere l’obiettivo bisogna procedere un passo per volta.

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