Funerali di Lucio Dalla, la Chiesa attacca: “Polemiche? Vendetta e strumentalizzazione dei gay”

Le polemiche sui funerali del cantautore Lucio Dalla, svoltisi nella basilica di San Petronio a Bologna, e sul compagno dell’artista etichettato semplicemente come “collaboratore” non si placano. La Chiesa infatti è partita al contrattacco, dopo le accuse di ipocrisia mosse soprattutto dagli ambienti gay. Secondo i quali i funerali sono stati ammessi in chiesa perché il cantante era sì gay, ma non aveva dato ‘scandalo’ manifestando apertamente la propria omosessualità.

Padre Bernardo Boschi, amico e confessore di Dalla e che ha pronunciato l’omelia durante il rito funebre, risponde parlando di “vendetta dei gay che volevano fare del cantante la propria bandiera”. E dando ai critici degli “sciacalli” e delle “iene”. Uscite che poi ha ritrattato: “Non volevo essere offensivo”. La linea difesa è la solita distinzione tra il peccato (da condannare) e il peccatore (da accogliere). Beninteso, se si pente di aver peccato. Anche altri religiosi coinvolti, come il monaco Idelfonso Chessa e monsignor Giovanni Silvagni, vicario dell’arcidiocesi di Bologna, rispondono accusando a loro volta di “ipocrisia” e di “strumentalizzazione”. A supporto, un variegato seguito di politici di estrazione cattolica, che invocano la tutela della privacy ed elogiano lo stile ‘dimesso’ del defunto, come fa Rocco Buttiglione (Udc).

Ma il mondo gay controreplica. Tra gli altri, Franco Grillini, che se la prende non con Lucio Dalla perché “uno ha diritto di dirlo e di non dirlo se è gay, Lucio Dalla era gay e lo sapevano tutti, tutta Bologna e la Chiesa cattolica”). Piuttosto, “abbiamo rimproverato un atteggiamento dei giornali”. E il presidente di Arcigay Bologna, Emiliano Zaino, charisce che “non abbiamo mai chiesto a Dalla di partecipare a un nostro Pride né ad altre iniziative perché sapevamo della sua scelta di riservatezza, anche se non nascondeva la sua omosessualità, e l’abbiamo sempre rispettata”. E sottolinea l’atteggiamento ambivalente della Chiesa: “Se accogliere Lucio Dalla in chiesa per i suoi funerali è stato un segno di apertura, la Chiesa lo espliciti chiaramente”.

Da segnalare un articolo di Gianluigi Paragone su Libero di oggi, il cui titolo è già di per sé indicativo: Se la lobby gay molesta Lucio Dalla pure nella bara. Marco Travaglio su Il Fatto, scrive: “quel che è accaduto in San Petronio, anche se non voluto fino in fondo, fa bene alla Chiesa” perché “le scrolla di dosso un’immagine sessuofobica e omofoba che tanti dolori ha provocato a molti credenti omosessuali e soprattutto ai loro famigliari”. Immagine retriva che però “è echeggiata nelle parole di monsignor Gabriele Cavina”, nel presentare Marco Alemanno come semplice “collaboratore” e ricordando la confessione e la penitenza per chi è in “peccato mortale”, prima di prendere la comunione.

Ci permettiamo però di far notare che, vista anche la reazione furiosa di alcuni ecclesiastici (e commentatori cattolici), l’atteggiamento della Chiesa sui funerali di Dalla sia sospetto. Più rivelatore di una certa dose di ipocrisia che non di una presunta ‘apertura’ nei confronti dei gay.

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65 commenti

diego

speriamo nessuno faccia scandalo dicendo di avere i capelli rossi!!! O che un mancino si prenda del sciacallo e della iena, parole assolutamente non offensive!!

Francesco

Papa: Basten con questen accusen di ipocrisien che ci vengonen scareventaten contren, la Chiesen celebranden i funeralen di Lucien Dallenn si e’ comportata coerentementen.
Segretario personale: Dice sul serio?
Papa: Certamenten, se c’e’ qualcunen che sgangien i soldonen il funeralen noi lo fare anche ad Elton John.
Segretario personale: Quindi la Chiesa non assume attegiamenti ipocriti?
Papa: Assolutamenten.

Laverdure

@Francesco
Papa:E imparino da noi il valore di discrezionen e modestien.
Forse che noi ,per tutti questi secolen,ci siamo mai vantati delle nostre tendenze pedofilen ?
Le abbiamo mai ostentate con orgoglien ?

Francesco

Fulgiden esempien di discrezione, pur di non farlen riconesceren li trasferiren. 😆

Paul

Dalla è un’icona di Bologna: la curia aveva poca scelta. In più, un bel funerale da 30000 persone, vip e telecamere nella sontuosa cornice del basilica di san Petronio sono un’occasione ghiotta. Due piccioni con una fava. Fortuna ha voluto che Lucio avesse sempre vissuto con “discrezione” la propria omosessualità.

Gente come Buttiglione dovrebbe allora rimproverare il suo compagno di partito Casini: si è addirittura presentato alla camera ardente con i figli di secondo letto, palese ostentazione della propria eterosessualità, contraria allo spirito “dimesso” cha ha elogiato in Dalla.

Si scherza, ma non troppo…

whichgood

Io starei molto attento al destino del patrimonio di Dalla per capire questa condanna del peccato e perdono del peccatore da parte di queste iene sciacalle. Oh, scusate, non volevo essere offensivo !

Diocleziano

Se è vero quanto detto dai tg gli avvoltoi resteranno a becco asciutto:
Dalla non avrebbe fatto testamento.

Southsun

Allora è il suo compagno Alemanno che deve preoccuparsi.

Per la legge italiana può anche aver amato Dalla per 30 anni, ma resta sempre un signor nessuno.

whichgood

Speriamo si, tranne che per un dettaglio:

Ad oggi, se non salterà fuori nessun testamento, saranno le cinque cugine ad entrare in possesso dei beni di Dalla, versando all’erario l’8 per cento del valore totale dell’eredità, oltre al 3 per cento degli immobili.

I soldi girano e finiscono anche nelle tasche delle iene sciacalle.

Federico Tonizzo

Ecco il nuovo motto della chiesa cattolica apostolica romana:
EVVIVA LA FRITTATA RIVOLTATAAAAAA!!! 😆

Daniele Safidy

Insisto.
Sull’omosessualità di papa Buffone XVI, i cattolici non dicono nulla?

Kaworu

finchè non lo vedranno lingua in bocca con georg, ovviamente no.

ipocrisia, primo valore cattolico. unico, forse.

Elena

In realtà anche in quel caso direbbero che il papa è, molto italianamente, inciampato e caduto nella bocca del “segretario”.

elena

oppure direbbero che lo avrebbe baciato a sua insaputa, come Scajola con la casa.
Della sessualità del papa m’importa meno di quella delle formiche, ma almeno la smettessero di essere così punitivi con quella altrui

San Dokan

Lo chiedo da ateo: ma le prove dell’omosessualità di ratzinger quali sono? Ogni tanto qui sul blog UAAR spunta fuori questo argomento del quale l’unico a non saperne nulla sembro essere io.

Kaworu

gaydar 😆

(che effettivamente esiste, ci hanno fatto sopra degli studi…)

Ego sum

Brava kaworu! io e il mio gaydar l’abbiamo sempre pensato! 🙂

Sandra

Anche il mio! Soprattutto guardandolo quando era ancora cardinale. E ci fu il lapsus sul preservativo del “prostituto”.

Poi c’è la testimonianza diretta della teologa cattolica Uta Ranke-Heinemann:

“When we were together at the University in the 1950s, Ratzinger was the ideal companion for a woman. Gave the impression of being completely asexual, the perfect partner for study in empty halls and with little light. During the years it has changed very, its looks towards other Cardinals, as with Tarcisio Bertone, standoffish a flicker in the eye towards the male bodies that had not first. By the time I gather his photographs, and, According to me, the images from his homosexual orientation “.

e del teologo cattolico Peter Berger, sull’ambiente clericale, dove omosessualità e omofobia sono una cosa sola:
http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,730520,00.html

bruno gualerzi

“Ogni tanto qui sul blog UAAR spunta fuori questo argomento del quale l’unico a non saperne nulla sembro essere io”

No, ci sono anch’io. E non è che col ‘gaydar’ (cos’è?) …
Soprattutto però mi disturba un pò una cosa: che importanza ha il fatto che B16 sia o meno gay? Anche se lo fosse, per la dottrina che professa la chiesa, l’importante è che non pratichi il sesso, compreso quello etero ovviamente.
Naturalmente il fatto lo si può rimarcare in relazione all’omofobia cattolica… ma fino a che, come Lucio Dalla, non lo ostentasse, sarebbe coerente con la ‘sua’ dottrina.
Dite che, per come si veste e si muove , in realtà lo ostenta?
Battute a parte, non vorrei che si scadesse troppo nel gossip.

Kaworu

gaydar = “sesto senso” che permette a un individuo omosessuale di riconoscere altri individui omosessuali.

non certo sulla base di stereotipi modello vizietto eh.

ci son diversi studi, non li ho letti tutti ma son rimasta sorpresa io per prima a scoprire della loro esistenza.

Sandra

“Naturalmente il fatto lo si può rimarcare in relazione all’omofobia cattolica… ma fino a che, come Lucio Dalla, non lo ostentasse, sarebbe coerente con la ’sua’ dottrina.”

Non dichiararsi gay è un contro, dichiarare l’omosessualità come disordine morale un altro.
Te lo vedi Jo che si affaccia al balcone e canta “e si farà l’amore, ognuno come gli va..”? 😉

Gérard

Tanti anni fa, lo scrittore francese Roger Peyrefitte dichiarò pubblicamente che Paolo VI era gay . Questo in reazione alle dichiarazioni omofobiche di quel papa .
Fece scalpore sopratutto in Italia credo . In Francia l’opinione pubblica rimase abbastanza divertita ( salvo i bigotti ovviamente ) .
Roger Peyrefitte dichiarò alla TV francese ” Se Paolo VI non avesse fatte queste dichiarazioni omofobiche, sarei sempre stato zitto in merito a quanto so su di lui …”
Personalmente non mi interessa sapere se uno oppure tale ha queste tendenze oppure no . Per Ratzinger l’ho saputo per puro caso tanti anni fa …

Giuseppe1

Chissà com’è nata l’omofobia… Altro che apertura, dovrebbero sparire dalla vergogna per aver donato all’umanità un sacco di tabù i cui retaggi ci perseguiteranno ancora a lungo… E situazioni simili si ripeteranno.

San Dokan

Finalmente un “giuseppe” che dice una cosa sensata! Alleluiah! 😀

vime

San Dokan, guarda che quello è Giuseppe1 non Giuseppe, credo siano due persone differenti.

Manfredi

Voi atei siete in malafede, laSanta Madre Chiesa agisce per gradi:
1) Se sei omosessuale dichiarato, povero e sconosciuto vai dritto all’inferno (ma da vivo, pero’).
2) Se sei omosessuale ma ti nascondi (e sei povero), vai all’inferno da morto.
3)Sesei omosessuale “discreto” ricco e famoso lachiesa ti fa un bel funerale (con possibile beatificazione vincolata all’apertura del testamento).
4a) Se sei omosessuale dichiarato e hai donato una barca di appartamenti alla chiesa allora la santificazione e’ automatica.
4b) In presenza dei requisiti del punto 4a si accedera’ direttamente al paradiso se si aggiungono nell’ordine: 1) santa e timorata prudenza nel denunciare fatti di pedofilia e misericordioso perdono unito a trasferimento in altra diocesi x il povero peccatore.
2) Misericordioso asilo di capitali di dubbia provenienza.
p.s. i punti 1 e 2 del comma4 del diritto ecclesiastico si riferiscono ai prelati).
CAPITO ADESSO!!

pierluigi

Queste polemiche sui funerali sono una sciocchezza e un pagliativo per distogliere l’attenzione pubblica dal problema reale che c’è dietro, e cioè l’assoluta mancanza di diritti ereditari per il convivente “di fatto”.
Dalla non aveva parenti che possano aspirare ad una successione legittima, per cui, se avesse fatto testamento a favore del suo compagno, nessuno potrebbe dir niente… Ma se non lo avesse fatto, al convivente non spetterebbe comunque nulla, così come non gli sarebbe spettata che una piccola parte nel caso in cui, pur in presenza di testamento, esistessero degli eredi legittimi, tra i quali la parte del leone la farebbe comunque il coniuge (di sesso rigorosamente opposto) con il quale si è contratto matrimonio.

whichgood

Giustissimo quello che dici sul tema dei (mancati) diritti delle coppie di fatto e la mancanza di matrimoni omosessuali. Resta il fatto che queste polemiche non sono un pagliativo per niente, diciamo che uno scandalo non toglie l’altro.
Ora, secondo me, c’è da temere sul destino del patrimonio di Dalla, sai… non sia che questo paese caritativo e benefico decida di concederlo a enti benefici…

bruno gualerzi

“Marco Travaglio su Il Fatto, scrive: “quel che è accaduto in San Petronio, anche se non voluto fino in fondo, fa bene alla Chiesa” perché “le scrolla di dosso un’immagine sessuofobica e omofoba che tanti dolori ha provocato a molti credenti omosessuali e soprattutto ai loro famigliari”

Sarà, ma a me sembra che in questo caso si sia solo operata (lasciamo perdere quanto ipocritamente) la classica (soprattutto dal Vaticano II in poi) distinzione tra peccato e peccatore, per cui, appunto, il peccato, mancando certe condizioni, ovviamente resta, e come! E se chi è omosessuale e non si pente è in peccato perchè va ‘contro natura’, un cattolico omosessuale, se vuol continuare a ritenersi cattolico, non deve più praticare questo sesso contro natura. Quindi non vedo come questa distinzione possa davvero “scrollare di dosso un’immagine sessuofobica e omofoba che tanti dolori ha provocato a molti credenti omosessuali e soprattutto ai loro famigliari”. Basta non ostantare la propria omosessualità pur praticandola? No, naturalmente, e l’omosessuale cattolico dovrebbe pentirsi e smettere di praticarla… e francamente non vedo come ciò possa essere veramente di sollievo per lui e per i sui famigliari. Che stessero così le cose, in quanto cattolico, l’ha sempre saputo, e non è certo ‘ciò che è accaduto in San Petronio’ – oltretutto con quella ambiguità – ad aver modificato qualcosa.

whichgood

Travaglio minimizza per dissimulare una vergogna evidente anche ai bambini. Da ricordare che per Travaglio, il crocifisso nelle scuole può restare senza problemi.

Paul

Travaglio è cattolico, conservatore e, per certe cose, clericale. Fermo retando i suoi meriti.

firestarter

travaglio e’ ottimo in cronaca giudiziaria. Per il resto e’ un chierichetto (si veda anche la sua posizione imbarazzante riguardo ai crocifissi, che dimostra la sua completa incomprensione di cosa sia la laicita’)

bruno gualerzi

Ho letto per intero l’articolo di Travaglio. Ritengo che si contraddica… a meno che – a proposito della chiesa alla quale quanto accaduto in san Petrinio avrebbe ‘fatto bene’ – non abbia voluto esprimere più che altro un auspicio. Ma allora sarebbe un illuso, o un ingenuo. Infatti nel seguito dell’articolo incita i politici a far passare in parlamento il riconoscimento delle coppie gay… come se in san Petronio la chiesa avesse dimostrato la sua disponibilità in questo senso, mentre – come afferma lui stesso – tutto sembrerebbe accaduto perchè le è sfuggita di mano la situazione. E se i politici, cattolici e non solo, non se la sono sentita di andare contro la chiesa fino ad ora, non si capisce perchè dovrebbero farlo adesso… Insomma, il ‘miracolo di Lucio Dalla’… come lui definisce ciò che avrebbe provocato il cantante ‘post mortem’, cioè una sorta di aiuto alla chiesa per indurla ad uscire dalla sua omofobia e per non mettersi di traverso contro il riconoscimento delle coppie gay… sarebbe davvero un miracolo!

antoniadess

Paragone scrive “Ma cosa c’entra la Chiesa? Dove starebbe l’iposcrisia della Chiesa?…sono i politici che non hanno fatto la legge sulle coppie di fatto…”: come se la Chiesa non c’entrasse niente col fatto che non si sia riusciti a fare una legge decente per legittimare le coppie omosessuali , questa sì che è ipocrisia al massimo grado 🙁

Southsun

Paragone è paragonabile alla suora che usa il didietro per rimanere “vergine” davanti al suo dio.

Il suo articolo è un condensato di prostituzione mentale e argomentativa da manuale.

gioacolp

Se il Lucio Dalla omosessuale dichiarato, fosse stato ateo, avrebbe incontrato attorno a se, meno attenzione di quanta non ne ha avuto in vita.
Credo che Dalla questo aspetto della sua presenza sul palcoscenico lo avesse calcolato eccome. Non a caso ha preferito sottacere la sua omosessualità per beneficiare del lasciapassare del mondo cattolico.
Quel tipico “so”, ma non “vedo”, quel “fai” ma non “dire” un brodo nel quale sguazzano i peccatori pronti a redimersi del peccato pur di beneficiare della condivisione universale che potrebbe e dovrebbe essere tale per un artista e per un normale cittadino ma che la cultura cattolica impedisce.
Ora senza entrare nella convinzione della fede di Lucio Dalla, cosa che non ci riguarda, il suo funerale è stato conteso tra laicità e religiosità.
La partecipazione della sua gente ha omaggiato l’artista, e si è disinteressata della sua omosessualità, non così si può dire della Chiesa che si è arrampicata sugli specchi pur di non perdere la scena.
La sua carriera artistica, che lo si voglia ammettere o no, se non fosse stato politico e cattolico, sarebbe stata osteggiata dalla Chiesa.
Ciò non avvenne, perchè Dalla rifiutò sempre l’ingerenza della Chiesa nella sua vita privata, ma fu cattolico penitente e peccatore, fermo nella sua sessualità che ritenne a ragione un fatto privato.
Dalla per come visse e per le frequentazioni che ebbe, (frati, preti, vescovi, cardinali), non avrebbe potuto avere onoranze funebri senza entrare in quella chiesa che lui volle.
Gli uomini si disinteressarono non solo del “peccato” (sic) ma anche della sua omosessualità. Perciò la morte non ha potuto essere un fatto privato, come lo era stata la vita.
Un prezzo pagato alla complicità

Festival_Vaticano

È chiaro a tutti che il compagno di Dalla è stato tollerato e fatto parlare in chiesa solo ed esclusivamente perchè il cantautore, da buon cattolico, si è sempre ben guardato dal dichiararsi apertamente di essere omosessuale e di avere una relazione sentimentale con un uomo. Se tutto fosse stato alla luce del sole e non nascosto sotto un tendone di colpevoli silenzi (spacciati per lodevole riservatezza) è del tutto evidente che tale funerale in pompa magna nella cattedrale la Curia bolognese non lo avrebbe mai e poi mai autorizzato. Quindi alla fin fine è stato un gran trionfo dell’ipocrisia. Grande enfasi sulla “grande fede” del cantante ma rigorosamente nessun accenno al tema ‘peccaminoso’, tutti a far finta di niente pur di urtare i dettami vaticani su come occorre vivere ed amare.
Sant’Ipocrita esiste?

annina

Spulciando ho trovato questo riferimento ma mi sembra una tale panzana che vorrei che qualcuno mi dicesse dove trovare l’originale….visto il sito specializzato in gossip. http://www.vip.it/lucio-dalla-e-marco-alemanno/
Qui riportano questa frase estrapolata da questa fantasmagorica intervista attribuita a Dalla«Cioè io non mi sento omosessuale, questo è il problema di fondo, hai capito? Ti ripeto, credo che ogni uomo, e l’ho anche detto e scritto in alcune canzoni, debba organizzare la sua sessualità per quello che sono le sue richieste; è in questo senso che credo nell’organizzazione; però non mi sento omosessuale e mi sembra imbecille che dica di esserlo e mi sembrerebbe ancora più imbecille se mi sentissi omosessuale e non lo dicessi. Hai capito? »
Altro che outing! Qui siamo nella mistificazione più totale! Ipocrita Dalla, non solo i preti. D’altronde…era loro amico!

annina

Ma allora non capisco……era gay e mentiva spudoratamente o non lo era? E perché non dirlo? Capisco 30 e passa anni fa, ma oggi!? Pensavo che fosse una bufala questa intervista…. 🙁

Southsun

Per piacere!

30 anni fa Dalla aveva il TERRORE di finire come finì Umberto Bindi, ostracizzato e boicottato da tutto l’establishment del disco!

Facciamo due-più-due e smettiamola con questi sofismi da legulei.

Lasciamoli ai preti, chè oggi hanno preso una bella legnata sulla loro gobba di ipocrisia.

Otto Permille

Il il funerale di Dalla l’ho già celebrato alcuni anni fa, con consegna di cassette e LP di questo cantore direttamente al bidone della spazzatura: gesto causato dalla seguente intervista rilasciata alla stampa.

«Non sono mai stato né marxista né comunista» ha sottolineato (Lucio Dalla) in un’intervista al quotidiano cattolico online Petrus. Anzi «sfatiamo questa leggenda, se mi sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista: gli organizzatori mi hanno pagato ed io ho cantato. Non credo che un cattolico – perché io tale sono – debba rifiutare le offerte che gli vengono fatte solo per una questione ideologica». Non solo. Dalla rivela di essere anche un devoto di Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei. Si sente vicino al santo spagnolo per la sua logica del lavoro, spiega: «Io credo nella ricerca del bello, nella santità e nella mistica del lavoro, che poi vuol dire santificarsi per mezzo della propria professione», e anche Escrivá de Balaguer «non faceva del lavoro un idolo, ma affermava che qualsiasi attività dovesse essere eseguita con scrupolo, professionalità e dedizione. Così ci si santifica nel lavoro e si santifica il lavoro»: quello che la voce di «Henna», «Caruso», «Disperato Erotico Stomp» cerca di fare ogni giorno della sua esistenza, «anche attraverso la mia affiliazione all’Opus Dei», contrastando «ogni forma di ateismo e di secolarismo, fenomeni che mortificano purtroppo i nostri tempi».

Insomma, se posso ben tollerare l’adesione di un artista all’Opus Gay, non posso però sopportare l’adesione del medesimo all’Opus Dei.
A tutto c’è un limite.

serlver

Quello che più m’ha fatto schifo di tutta la vicenda è stato lo strumentale tentativo della Chiesa fare di Dalla un santino cattolico: di Dalla sapevo che era omosessuale per le ben fondate voci che circolano da anni e mai smentite (non sapevo comunque che avesse un compagno), ma ignoravo che fosse un fervente credente cattolico.
Direi che Dalla è stato sempre molto riservato nella sua vita, sia sulla sua omosessualità che sulla sua fede; ma essendo stata quest’ultima quella strumentalmente sbandierata alla sua morte fanno, bene le associazioni GLTG a ribadire anche il fatto che fosse omosessuale e a mettere così in luce ancora una volta l’ipocrisia cattolica.
Non condivido i vili attacchi e le accuse infondate rivolte a Dalla di traditore della causa omosessuale: semplicemente non era nelle sue corde essere il portabandiera di chicchessia.

Southsun

Certo, ma poteva evitare di negare l’evidenza, come fece nell’altra intervista a Lambda nel 1979.

C’è dalla sua parte, però, il fatto che dichiararsi gay a quell’epoca avrebbe significato la morte sociale e professionale.

Esattamente quello che successe a Umberto Bindi. Ma anche così, in qualsiasi modo la si gira, la responsabilità ultima dell’odio e della paura ricade tutta sulla Chiesa e sulla società da essa controllata a bacchetta tramite media e politica.

Soqquadro

Sembra che non abbia provveduto a fare testamento. Il cugino di secondo grado sta provvedendo quindi a pensare a cosa fare dei suoi beni. Il compagno/fidanzato ammainerà la bandiera, a proposito…

Batrakos

Detto con un po’ di cinismo non capisco dove sia il problema.
Innanzitutto non so se solitamente la CCAR neghi il funerale in Chiesa ai gay conviventi e dichiarati, certamente non lo nega ai gay che non sono conviventi e dichiarati.
E quindi…Dalla non ha mai fatto coming out, non ha mai ammesso che Alemanno fosse il suo fidanzato, ergo non vedo perchè la Chiesa avrebbe dovuto negare il funerale a Dalla o avrebbe dovuto presentare Alemanno come fidanzato di Dalla anzichè come collaboratore quando Dalla stesso non lo aveva mai dichiarato tale.

MetaLocX

Padre Bernardo Boschi, amico e confessore di Dalla e che ha pronunciato l’omelia durante il rito funebre, risponde parlando di “vendetta dei gay che volevano fare del cantante la propria bandiera”. E dando ai critici degli “sciacalli” e delle “iene”.

La solita chiesa dell’amore: se la critichi ti coprono di fango.

Diocleziano

Come dire: «La chiesa ha battuto i gay sul tempo e noi abbiamo fatto di Dalla
la nostra bandiera». Avvoltoi battono iene e sciacalli 3-0.

benjamin l'@sino

Nessuna ipocrisia da parte della Chiesa. La sua posizione è fin troppo chiara: Dalla era un personaggio troppo in vista (e magari anche troppo forte economicamente) per poterlo attaccare o anche solo escludere. Da ciò deriva la cosiddetta “accoglienza” da parte della Chiesa. “Accoglienza” che, nei fatti, non è altro che opportunismo.

benjamin l'@sino

P.S. Dell’omosessualità di Dalla, così come della sua morte (non faceva parte della mia cerchia), m’importa uno zero tondo. Considero quindi la questione da un punto di vista estremamente distaccato.

Gérard

Non so se vi ricordate di Gianni Versace . Era un gay dichiarato e viveva la sua sessualita in un modo sfrenato ( e non soltanto la sua sessualita…)
Ebbene dopo la sua morte tragica la Chiesa rifiutò in un primo tempo di fargli delle esequie religiose .
Allora arrivo Donatella con un assegno, si dice di un miliardo di lire !!!
Sesamo apriti : le porte del duomo di Milano si sono spalancate e con un tripudio di preti, vescovi, arcipreti, canonici e chori hanno fatto un Requiem al peccatore degno di un re…

Piu ipocriti di cosi…

Gérard

La TV franco-tedesca ha girato un documentario alcuni anni fa sull’omofobia in Italia, inanzitutto nel mondo cattolico . Per chi capisce bene francese o tedesca , questo servizio va in onda stasera su ARTE tv in lingua francese alla ore 23.30 e alle 23.10 in lingua tedesca .
( Homofobie a l’ italienne / Schwulsein in Italien )

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