‘Rivoluzionarie nude’ a sostegno della blogger egiziana atea

Nell’ottobre dell’anno scorso la giovane blogger atea egiziana Aliaa Magda El Mahdy aveva postato le sue foto di nudo come gesto forte di libertà d’espressione contro la censura e l’integralismo islamico. E ieri, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, un gruppo di attiviste ha avviato una campagna di supporto alla giovane e contro le discriminazioni nei confronti delle donne. Con un calendario in cui compaiono nude e una pagina Facebook. L’idea è stata di Maryam Namazie, portavoce del Consiglio degli ex-musulmani britannici. Hanno partecipato al Nude Photo Revolutionary Calendar anche la giornalista statunitense Saskia Vogel, la fondatrice del movimento We Are Atheism Amanda Brown, Sonia Barnett di SlutWalk Toronto, le attiviste ucraine di Femen.

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62 commenti

francesco s.

Ho paura per le ritorsioni del mondo ilamico, spero di sbagliarmi.

Molto meglio delle proteste delle Femen che mi sembrano alquanto isteriche e per di più non mettono mai donne vere (sembran tutte modelle), invece queste lo sono e sono molto più razionali, proprio un altro livello.

Tiziana

Ritorsioni del mondo arabo e le donnette della Zanardo beninteso. Oppure le suorine moraliste di se non ora quando che il buon senso ce ne scampi e liberi

firestarter

bellissima iniziativa, ammiro profondamente Maryam Namazie e apprezzo molto il suo blog

elena

anche a me l’iniziativa piace: è la dimostrazione che un corpo nudo femminile può essere anche soggetto e non solo oggetto, come invece siamo abituati a vedere. In quanto soggetto si fa latore di un messaggio e dell’affermazione di sé e dei propri diritti, tra cui quello della visibilità.

firestarter

concordo. Inizialmente ero scettico, ma guardando il calendario ho apprezzato la bellissima normalita’ delle protagoniste, tutte donne che non hanno bisogno di utilizzare la nudita’ per affermarsi (del tutto antitetico alle igieniste dentali che iddio le benedica), per cui quelo che hanno fatto ha un sapore rivoluzionario.

whichgood

Mille volte meglio le donne che con dignità lottano per i propri diritti che quelle che non fanno altro che piangere da 2000 anni. Queste donne hanno una moralità superiore a qualsiasi ipocrita dalla verginità rifatta.

Soqquadro

Uhm… riconosco che sia un “uso del corpo” per mandare un messaggio.. certo, meglio così, sulla base della volontarietà per richiamare l’attenzione sui diritti umani e civili che non per pubblicizzare un dentrificio.
(Del resto, mi pare che anche gli animalisti spagnoli sfilino spesso nudi per lo stesso motivo)
NB: sulle attiviste di Femen, mi risulta che dalle loro parti, il livello di bellezza sia piuttosto altino (ho avuto una fidanzata di origine ucraina…), tolto che il bello piace sempre, il fatto che un’attivista sia anche una che sembra una modella non può farmi che piacere, almeno dimostra che una donna “gnocca” non debba essere per forza una completa deficiente.
E poi anche Breivik sembra uno appena sceso dalla passerella di Pitti Uomo.

Senjin

Guarda veramente nella zona balitica e in quella russa, ukraina e bielorusso l’aspetto medio della gente non è da top model. La maggioranza sono medio-men e medio-girls come in tutto il resto del mondo. Basta guardarsi le foto delle proteste di piazza….
Io invece trovo il movimento FEMEN estremamente negativo passa il messaggio che per mostrarsi e\o protestare o sei un\una top model oppure sparisci… infatti vedo ben pochi reportage sulle costanti proteste ad est dei LAVORATORI, mentre le barbie sono sempre in primo piano.

Soqquadro

E secondo te, il fatto che i media ignorino talune proteste è colpa dei manifestanti di altre proteste, o di chi li ignora?

Roby GOD

Credo che il punto sia proprio questo. Nessuno mai vede o sente parlare delle proteste di quei lavoratori che sono dunque invisibili. Le proteste di FEMEN vengono invece rimbalzate su tutti i media occidentali. Questo avviene abbastanza squallidamente per solleticare il lettore/spettatore che appena vede una tetta sragiona. Il risultato è comunque una enorme visibilità e il fatto che con le tette viene diffuso anche il messaggio ed il motivo della protesta.

giordanobruno

Il nudo femminile può essere usato come espressione di ribellione contro l’opprimente integralismo islamico e la sua coartazione dei diritti della donna? Le intenzioni saranno anche buone, ma consentitemi di avere qualche dubbio in merito.

Consideriamo per un attimo l’uso che l’Occidente, fondato sui “sani” valori della morale ebraico-cristiana, fa del corpo della donna e segnatamente del nudo femminile: nient’altro che affermazione del più becero e SEMITICO maschilismo, il quale evidentemente non vuole affatto morire nonostante l’emancipazione del pensiero e dei costumi occidentali da vieti schemi culturali ereditati dai padri. Prendete una delle più idiote manifestazioni della sottocultura occidentale contemporanea: i concorsi di bellezza – sapete dirmi che differenza c’è tra una passerella di ragazzotte mezze nude (e spesso neanche particolarmente attraenti) ed un harem di qualche sceicco della terra di Maometto? Come al solito, si pretende di attaccare l’islam (cioè il SEMITISMO) in nome dello stesso semitismo. Ma che bella coerenza!

P.S. Prevedo già le vostre facili obiezioni: oggi esistono anche i concorsi di bellezza maschili ed i concorsi di bellezza gay. Ecco, bravi, avete capito tutto…

Calinero Della Torre

L’obiezione è piuttosto un altra: La confusione tra azione e condizione.
L’azione conforme a un ‘semitismo’ risulta vera sia per occidente che per oriente, ok.
Ma la condizione no… Da noi ci sono donne che liberamente scelgono di aderire a quella logica (e ti assicuro che nn sono nemmeno tutte).. in altre parti vengono prese e messe li tout court.
LA LIBERTA’ NON E’ UN’AZIONE MA UNA CONDIZIONE

giordanobruno

@ Calinero Della Torre

Evidentemente tu concepisci la libertà solo in un senso strettamente formale e giuridico. Il problema della “libertà culturale” neanche ti sfiora la mente.

Considera una povera ragazzetta di 16 anni, la quale decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico di plastica al seno (si rifà le tette, insomma) costoso ed anche impegnativo a livello operatorio, solo perché oggi la società occidentale impone al corpo femminile di avere gli air-bags al posto di normalissime ghiandole mammarie. Considera poi una povera ragazzetta dell’Afghanistan, la quale è costretta ad indossare il burqa, perché così vuole una tradizione culturale di stampo tribale ormai vecchia di secoli. Bene: vedi una sostanziale differenza tra la condizione esistenziale della prima e quella della seconda? Io no.

Soqquadro

Ehm… veramente i Paesi islamici hanno un livello di uso di chirurgia estetica più alto di quello occidentale. Basta dire che è “per piacere di più AL MARITO, e via….”

giordanobruno

@ Soqquadro

Noto con immenso piacere che hai afferrato in pieno il senso delle mie parole. Eppure mi sembra di scrivere i miei interventi in italiano e non in ugaritico.

Calinero Della Torre

eh, menomale che ti sei già risposto: tu no.
Non sono io che concepisco la libertà solo in senso formale, quanto tu piuttosto che non riesci ad avere una coerenza formale (logica) del discorso.

Pensaci nuovamente: mia cugina è senza tette eppure continua a nn farsi il silicone. Può continuare a nn farsi il siliicone.
SE NON CE LIBERTA e PROVI: t’ammazzano.

giordanobruno

@ Calinero Della Torre

Caro [pregasi inserire insulto a piacere: a te piace insultare, ed allora lo faccio anch’io] forse è meglio che tu non tiri in ballo la logica, parola di cui ignori persino il significato, ma cerchi di restare ad un livello più “empirico” del discorso. Almeno eviti brutte figure. Delle tette di tua cugina ti assicuro che non me ne frega una beneamata mazza di niente. Mi permetto però di sottoporti alcune domandine facili facili:

1) In Italia, paese non certo islamico, sono riconosciuti i diritti dei gay?

2) Fino a pochi mesi orsono, governava qui in Italia un certo signore di Arcore, il quale a te doveva sicuramente piacere un casino. Ferocemente omofobo, parlava l’inglese con la stessa padronanza di un capraio del Panshir ed era apertamente disprezzato da tutta l’Europa: sarebbe questo l’homo occidentalis che dovremmo tutti noi prendere come modello?

San Dokan

@ Calinero Della Torre
@ giordanobruno

Non vorrei sembrare il “presidente Napolitano” di turno, ma potrei invitarvi ad abbassare i toni? La discussione che avete intavolato è interessante ed avrebbe parecchio da dire, però mettendola sul personale si trasforma da dialogo a duello, ed il duello è inutile alla compresione dell’argomento, snervante per chi lo porta avanti e fastidioso per gli altri utenti.

@ giordanobruno

In merito al discorso che era sorto qualche giorno fa nella conversazione tra te e Laverdure (e nella quale io avevo fatto un intervento parlando delle Chiese luterane di Svezia e Norvegia che sposano gli omosessuali in chiesa), ti dico che per me hai perfettamente ragione: inneggiare allo scontro di civiltà contro il mondo islamico in nome delle cosiddette “radici giudaico-cristiane” dell’Europa è una emerita ‘azzata, dato che il mondo giudaico-cristiano e quello islamico hanno la stessa matrice culturale; alla fine l’unica differenza netta che la Storia ha posto tra Occidente e mondo islamico è stata l’Illuminismo, non certo le “radici giudaico-cristiane”… Ma purtroppo questa sembra essere una cosa troppo difficile da capire per la maggior parte delle destre di stampo nazionalistico che ci ritroviamo in Occidente, le quali hanno buon gioco a cavalcare il razzismo, la xenofobia e l’omofobia del cittadino medio da usare contro gli elementi di novità sociale (siano essi gli immigrati nordafricani o i matrimoni gay) in nome della “Tradizione” giudaico-cristiana che poi, stringi stringi, nella sostanza presenta gli stessi contenuti dei tanto odiati regimi islamici.

giordanobruno

@ San Dokan

Finalmente uno intelligente con cui si può discutere in modo serio. Il problema, ideologico e politico, del rapporto dell’Occidente con il mondo islamico viene oggi presentato in modo volutamente distorto e mistificante. Io non amo l’islam (essendo gay, come potrei farlo? oggi in Iran quelli come me vengono impiccati senza tanti complimenti) ma non amo nemmeno le sacre radici ebraico-cristiane dell’Occidente. E soprattutto sono abbastanza lucido e razionale per rendermi conto di quanto segue:

1) Ebraismo, cristianesimo ed islamismo non sono tre religioni distinte e reciprocamente autonome, ma rappresentano forme storiche variamente differenziate della medesima tradizione culturale e religiosa che è il semitismo.

2) Una costante del semitismo (di tutto il semitismo) è il disprezzo della dignità della donna, vista solo come oggetto di piacere per l’uomo. Che io sappia, il primo harem di cui si ha notizia storica è quello di re Salomone: costui era un re di Israele e non un capo vichingo uscito da qualche narrazione dell’Edda. Ed ancora oggi l’ebreo maschio, nelle sue preghiere, deve ringraziare l’Altissimo di essere stato creato, appunto, maschio e non femmina.

3) Dato che nel semitismo non viene riconosciuta la dignità del corpo femminile e lo si considera come qualcosa di impuro, va da sé che, questo corpo femminile, o si pretenda di coprirlo il più possibile (vedi uso del burqa) o si pretenda di scoprirlo fino alla nudità totale. Che senso può avere, mi chiedo allora io, attaccare l’islam mostrando tette ed altri dettagli anatomici del corpo della donna? Se proprio vogliamo fare qualche dispettuccio ai seguaci del profeta, ricorriamo ad altri mezzi, per favore.

Fri

Se proprio vogliamo fare qualche dispettuccio ai seguaci del profeta, ricorriamo ad altri mezzi, per favore.

hai suggerimenti?

San Dokan

@ giordanobruno

Devo dire che il fatto che gli ebraisti maschi ringrazino jahvè di essere nati col pistolino non lo sapevo proprio; strano, perchè in genere sono abbastanza informato sui particolari ridicoleggianti delle varie religioni. Comunque, tutto il tuo intervento sul semitismo culturale è molto interessante, potresti per caso darmi qualche link con dei percorsi di approfondimento della materia? L’argomento è stimolante, merita assolutamente di essere approfondito.

Riguardo la protesta di queste donne egiziane che mostrano il proprio corpo nudo come forma di protesta, mi sento di appoggiarle moralmente perchè in ogni caso si tratta di un atto che scaturisce dalla giusta voglia di ribellione nei confronti di una società liberticida. Se poi tale voglia di ribellione potrebbe essere espressa in maniera migliore, francamente non saprei dirlo, visto che non vivo in Egitto e non sono una donna, anche se comunque immagino che il “rumore” mediatico causato da questa notizia serva a fare da traino alle proteste presenti e future delle femministe egiziane.

giordanobruno

@ Fri

Allora, Fri, facciamo pace? Bene, amici come prima!

Un dispettuccio da fare agli islamici? Te ne suggerisco subito uno. Uno dei presidenti onorari dell’UAAR è la nota astrofisica M. Hack. Ho visto le sue foto di quando era ragazza, e ti garantisco che era un gran bel pezzo di fi…gliola. Eppure, nonostante la sua avvenenza, invece di posare nuda per qualche calendario dell’epoca, questa bella ragazza (altro che quella triglia della Carfagna!) ha preferito gettarsi a capofitto nello studio dell’analisi matematica, della fisica nucleare e dell’astrofisica, e divenire in questo modo la donna di scienza che tutti noi conosciamo. Non solo. La nostra “prof” ha sempre solidarizzato pubblicamente con il movimento omosessuale, ed ha anche partecipato a qualche gay pride. Prova ad immaginare, adesso, se un elicottero (od un areo, non importa) sorvolasse il Cairo o qualche altra importante città islamica, e lanciasse volantini, ovviamente scritti in arabo, in cui si ricordano la biografia e l’attività scientifica della Hack: esiste forse un sistema migliore per rammentare ai seguaci del profeta Maometto in che consiste la dignità di una donna?

giordanobruno

@ San Dokan

Dove ho appreso che i maschi ebrei, nelle loro preghiere, devono ringraziare l’Onnipotente di averli creati maschi? Te lo dico subito: in un’intervista a Tullia Zevi (purtroppo ora non ricordo su quale organo di stampa) che ebbi modo di leggere casualmente quando ero ragazzino. In seguito, mosso da legittima curiosità, ho approfondito la cosa, ed ho così appurato che essa corrisponde al vero. Purtroppo ora non so quale link fornirti. Mi dispiace.

Riguardo poi all’iniziativa di Maryam Namazie, non posso fare a meno di mantenere tutti i miei dubbi: sono troppi gli aspetti della vicenda che mi lasciano perplesso. Veramente troppi. Ricordo che, nel luglio del 2001, quindi prima dello stesso attentato alle Twin Towers, mentre mi trovavo a Londra e camminavo lungo la Holloway Road insieme ad un mio cugino inglese, mi capitò di leggere per caso un cartellone pubblicitario, nel quale era disegnata una donna afghana con il suo inconfondibile burqa, ed era anche scritto: LET’S HELP HER OFF WITH HER GLOOMY DRESS. Bene, pochi mesi dopo l’Occidente ha effettivamente mosso guerra al regime dei talebani, sotto la guida della più brillante coppia di attori comici del cinema contemporaneo: il Giorgdabliu ed il Tony. Da allora sono passati più di dieci anni: credi che che oggi le donne afghane abbiano smesso di indossare il loro “gloomy dress”?

ALESSIO DI MICHELE

Qualche appunto di logica mi sembra opportuno:

1) volevi dire la tua sull’ immagine del corpo femminile nell’ occidente attuale ? Ok, ma qua si discute del significato rivoluzionario (ahimè, il corpo femminile dovrebbe essere “normale”) che ha in una teocrazia mussulmana;
2) quando un sistema ha 16 enni che vanno sotto i ferri per uniformarsi, il problema sarà anche culturale, ma è prima di tutto una questione di compromissione seria della personalità e poi un problema di disponibilità economiche date a chi non è pronto (o i chirurghi plastici lavorano gratis ?), e comunque mi scalderei molto di più per le ragazze che fumano, modello criticato e non imposto, ma sempre più praticato dalle giovani;
3) tu non vedrai una differenza tra la ragazzetta a cui si impone culturalmente la mastochirurgia e la giovine afghana velata, ma pensa che differenza passa tra l’ esibire poppe piccole a Roma ed il levarsi il burqa a Kabul: anche lì ti fanno la chiururgia, ma facciale e con l’ acido solforico, e ti riducono la libertà, quella senza aggettivi da sega mentale;
4) in tutto questo sento forte la puzza che emana il bisogno di inquadrare le donne come categoria coartata ed il dovere di difenderle, anche oltre le loro sensibilità/bisogni/desideri: come la Chiesa cattolica, che ci protegge soprattutto quando non ne abbiamo bisogno; hai notato che, finora, c’ è solo “Elena” sul fronte femminile ad intervenire, ed è contenta ?
5) non mi interessa eroticamente il nudo maschile, ma perchè nessuno ne parla mai ? Semplicemente liberando anche il nostro, di corpo, si potrebbe fare un bel piacere a tutti;
6) cominciamo anche a parlare delle discriminazioni al contrario: di come i giudici quasi regolarmente mandino sul lastrico con mantenimenti proibitivi i mariti separati e di come le donne, a parità di montanti contributivi, prendano pari pensioni, pur vivendo più di noi maschi.

giordanobruno

@ ALESSIO DI MICHELE

Come al solito, si fa finta di non comprendere il senso di quello che ho scritto. Ante omnia et in primis, dato che io sono un giovane matematico, non accetto appunti di logica da nessuno. Le mie parole sono abbastanza chiare: dato che noi viviamo in Europa e non in Afghanistan o in Marocco, prima di indignarci di quello che succede nell’islam, non sarebbe meglio che prendessimo coscienza del molto “medioevo” che esiste ancora a casa nostra? che mi dici poi dei novelli crociati, i fautori del clash of civilizations, i quali pretendono di attaccare il mondo mussulmano in nome delle sacre radici ebraico-cristiane dell’Occidente? non riesci a scorgervi una lieve contraddizione?

Hai dimenticato un certo George W. Bush? Hai presente quel signore alcolizzato e mezzo tonto, il quale nel 2000 riuscì ad entrare come inquilino nella White House non certo in seguito a democratiche elezioni svolte con correttezza istituzionale, ma solo grazie ad un vero e proprio colpo di stato da parte della Supreme Court di Washington? Bene, questo signore credeva ciecamente nello scontro di civiltà tra l’Occidente, fondato sulla più pura e sacra tradizione religiosa ebraico-cristiana, ed il mondo islamico. Peccato però che la sua feroce omofobia lo rendesse più simile ad un beduino dell’Arabia Saudita che ad un vero cittadino dell’Occidente. Peccato davvero…

Fri

Personalmente vedo anche io poche differenze fra un concorso di bellezza e un harem, ma quello proposto da queste donne non è ne l’uno ne l’altro. Anzi é proprio l’opposto. È la libera scelta della donna di mostrare il suo corpo. Non per piacere ad uno o più uomini, ma semplicemente per dimostrare che, al di la degli stereotipi maschilisti, o semitici se preferisci, non C’è nulla di più naturale di un corpo nudo.

giordanobruno

@ Fri

Non per impicciarmi dei fatti tuoi, ma vorrei un piccolo chiarimento: due anni fa eri FEROCEMENTE bisessuale, l’anno scorso eri SERENAMENTE eterosessuale. Quest’anno che cosa sei diventata?

Una cosa però in te si mantiene costante nel tempo: l’approccio superficialissimo a qualunque problema venga trattato.

Fri

Mister simpatia, vero? Proprio un bel modo di approcciarsi alle discussioni.
PS. Ha ragione. Non sono fatti suoi.

giordanobruno

@ Fri

Scusami, ma te le vai proprio a cercare! L’esibizione del corpo nudo non è mai un fatto naturale, come scrivi tu, ma porta sempre con sé determinate valenze culturali e ideologiche. Ai greci antichi il nudo, soprattutto quello maschile, piaceva moltissimo. Ma chi erano gli elleni? Erano un popolo indoeuropeo, che parlava una lingua affine a quelle germaniche più antiche, e che dalle plaghe del nord era migrato sulle sponde del mediterraneo portando con sé una cultura che non aveva assolutamente nulla a che vedere con quella semitica. La Venere di Milo è nuda, è vero, ma il suo nudo ha un significato ideologico molto ma molto diverso da quello della Carfagna Mara su ben noti calendari.

Fri

Se non sei d’accordo con quello che l’interlocutore dice basta dirlo. L’aggressione non serve a nulla. Si chiama dialogo fra persone adulte, cosa di cui tu evidentemente non sei capace. Anche perche’ se leggi bene quello che ho scritto (prova per un attimo a toglierti quelle fette di salame di misoginia che hai sugli occhi) non e’ certo in contraddizione con le tue idee, come dimostri in quest’ultimo post:

Ai greci antichi il nudo, soprattutto quello maschile, piaceva moltissimo. […] che non aveva assolutamente nulla a che vedere con quella semitica

Infatti queste donne manifestano, nude, proprio per contrapporsi alla cultura semitica che impone loro di coprirsi (ma anche noi donne occidentali sebbene in modo diverso).

La Venere di Milo è nuda, è vero, ma il suo nudo ha un significato ideologico molto ma molto diverso da quello della Carfagna Mara su ben noti calendari.

e mi pare che anche queste donne abbiano ben poco a che fare con Carfagna Mara, o ti pare che la valenza di questo calendario, il messaggio che loro vogliono lanciare, sia lo stesso di quello delle ochette del calendario Pirelli?

giordanobruno

@ Fri

Cara Fri, prova a leggere la risposta che ti ho dato sopra.

giordanobruno

@ Fri

No, forse è meglio che la ripeta anche in questo punto. Non si sa mai…

Allora, Fri, facciamo pace? Bene, amici come prima!

Un dispettuccio da fare agli islamici? Te ne suggerisco subito uno. Uno dei presidenti onorari dell’UAAR è la nota astrofisica M. Hack. Ho visto le sue foto di quando era ragazza, e ti garantisco che era un gran bel pezzo di fi…gliola. Eppure, nonostante la sua avvenenza, invece di posare nuda per qualche calendario dell’epoca, questa bella ragazza (altro che quella triglia della Carfagna!) ha preferito gettarsi a capofitto nello studio dell’analisi matematica, della fisica nucleare e dell’astrofisica, e divenire in questo modo la donna di scienza che tutti noi conosciamo. Non solo. La nostra “prof” ha sempre solidarizzato pubblicamente con il movimento omosessuale, ed ha anche partecipato a qualche gay pride. Prova ad immaginare, adesso, se un elicottero (od un areo, non importa) sorvolasse il Cairo o qualche altra importante città islamica, e lanciasse volantini, ovviamente scritti in arabo, in cui si ricordano la biografia e l’attività scientifica della Hack: esiste forse un sistema migliore per rammentare ai seguaci del profeta Maometto in che consiste la dignità di una donna?

giordanobruno

@ Fri

Tu mi accusi di non leggere attentamente i tuoi interventi, ma devo constatare che nemmeno tu leggi i miei con la dovuta attenzione. Tra le altre cose, io ho tentato (invano) di farvi riflettere tutti quanti sul problema posto oggi dalla chirurgia plastica del seno femminile. Rifarsi le tette non è come andare dall’estetista a farsi togliere i punti neri dalla pelle del viso – ma significa sottoporsi ad un intervento chirurgico costoso ed anche impegnativo a livello clinico. Perché allora molte, anzi moltissime, donne giovani lo fanno lo stesso, quantunque non vi siano affatto costrette da alcuna legge né civile né penale? Perché? Perché, evidentemente, nella società occidentale contemporanea sussiste un condizionamento culturale, che fa credere alla donna (ad ogni donna) che il valore della sua femminilità è DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA MISURA DEL SUO REGGISENO. Ma una società che impone alla donna simili condizionamenti culturali può veramente rapportarsi in modo “sano” al corpo femminile? Io ne dubito. E che senso ideologico può avere, date queste premesse, il corpo femminile nudo esibito come arma contro quell’islam che, in ordine al rapporto con la donna, non ha idee poi molto diverse da quelle che due millenni di educazione secondo la “sana” cultura ebraico-cristiana hanno imposto all’Occidente? Noi (giustamente) ci indigniamo del fatto che, in alcune aree dominate dall’islam, ancora oggi venga praticata l’infibulazione vaginale – ma impiantare nel seno di una donna globi di silicone, in modo che abbia du’ zinne come du’ bocce, è forse meno ripugnante? E meno male che poi il misogino sarei io…

Fri

ma impiantare nel seno di una donna globi di silicone, in modo che abbia du’ zinne come du’ bocce, è forse meno ripugnante?

ho scritto forse l’opposto da qualche parte? ho scritto forse che a me sta bene la situazione della donna in occidente oggi? ho scritto da qualche parte che la chirurgia plastica e’ una passeggiata? citami una sola frase dove ho sostenuto qualcosa di questo genere

Fri

In tutto questo tu continui ad insistere che noi occidentali non abbiamo nessun diritto (o pochi) di indignarci della situazione della donna nei paesi musulmani, e questo mi puo’ anche stare bene, ma tutto questo discorso e’ partito da un calendario pensato da una donna ex-musulmana e in esso sono ritratte donne musulmane (o ex) il tutto in risposta ad una protesta analoga fatta da una ragazza egiziana, quindi presumbilmente musulmana.

Fri

se un elicottero (od un areo, non importa) sorvolasse il Cairo o qualche altra importante città islamica, e lanciasse volantini, ovviamente scritti in arabo, in cui si ricordano la biografia e l’attività scientifica della Hack

Bella idea. Sul serio. Peccato che si rivolga a gente che sa leggere. Qual e’ il tasso di analfabetismo in Egitto e, in generale nei paesi musulmani, specialmente fra le donne?
Poi sinceramente non credo che agli ulema freghi qualcosa dei risultati ottenuti da una donna occidentale. E’ sempre un’infedele e come tale va trattata.
D’altra parte anche l’Europa del medioevo e dell’illuminismo ha avuto fior fior di donne matematiche, fisiche, astronome, ma questo non ha impedito alla cultura prevalente di discriminarle fino ad oggi.

MASSIMO

Ma guarda.
Le donne che una volta erano il sesso debole hanno il coraggio di ribellarsi a questa forma di potere.
E gli uomini, che si fregiavano di essere il sesso forte, tendono a leccare i piedi al potere costituito.

Enrico

Personalmente non capisco cosa dimostrino facendosi fotagrafare nude oltretutto il senso del pudore non è oltraggiato dal nudo in sè.

nightshade90

poichè è con l’accusa di aver postato delle foto di nudo che la blogger è stata arrestata, allora per protesta tali donne fanno lo stesso per sfidare tale legge assurda. mi pare ovvio: è come per i neri salire e sedersi tutti sulla parte anteriore di un autobus in un regime di apparthaid.

lo scopo non è tanto oltraggiare il senso del pudore (anche se è il mlato senso del pudore degli islamisti ad aver generato tale legge, e tale malato senso del pudore viene sfidato anche esso da tale manifestazione), quanto sfidare la legge ingiusta violandola in massa, è come dire “se volete sbattere in galera lei per una cosa del genere allora dovrete sbattere in galera tutte noi. provateci, se osate, fate vedere al mondo quanto siate meschini”.

ma questo tu non lo puoi capire, vero enrico? i tuoi limiti non ti permettono di capire certe cose….

Paul Manoni

Primo. Non tutti hanno il tuo “senso del pudore”, e soprattutto non tutti pensano che possa essere addirittura oltraggiato dalle proprie nudità. Ce l’hai presente la “libertà di espressione”? 😉
Secondo. Se la blogger egiziana ha trovato dei guai nel proprio paese per essersi ribellata alla censura ed all’islam, posando nuda, quale miglior modo ci sarebbe per sostenerla, se non proprio facendosi fotografare nude per un calendario?

Enrico

Legga cosa ho scritto ho detto che non mi sento oltraggiato da loro nude.

Enrico

Personalmente non credo che mostrarsi nude sia un atto logico in una campagna perchè non crea alcun disagio.

Fri

Se davvero non crea nessun disagio perché la blogger che l’ha fatto per prima è stata arrestata?

serlver

Fra non puoi pretendere la logica da enrico: per il suo piccolo cervellino è troppo difficile capire che sono in Egitto

Enrico

Con disagio si intendono ad esempio danni economici, lo scandalo della nudità non è utile nell’ambito di una rivendicazione.

Fri

Con disagio si intendono ad esempio danni economici

il dizionario non e’ d’accordo con te.

disagio
Sillabazione/Fonetica[di-Sà-gio]
EtimologiaComp. di dis-1 e agio
Definiziones. m.
1 mancanza di agi, di comodità; condizione o situazione incomoda: sopportare molti disagi; una vita piena di disagi
2 imbarazzo: sentirsi, trovarsi, mettere a disagio
(dizionario Garzanti)

schiaudano

Te lo riporto visto che non hai letto/capito.

“Nell’ottobre dell’anno scorso la giovane blogger atea egiziana Aliaa Magda El Mahdy aveva postato le sue foto di nudo come gesto forte di libertà d’espressione contro la censura e l’integralismo islamico. E ieri, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, un gruppo di attiviste ha avviato una campagna di supporto alla giovane e contro le discriminazioni nei confronti delle donne.”

Fri

Ha dimostrato che una donna è un essere in carne ed ossa, non solo due occhi nascosti dietro un burca.

Enrico

Ma tutti sanno che la donna è altro come capacità di procreare questo lo sanno anche i più retrivi uomini del mondo.

*schiaudano

A chi?

Kaworu

ma hai problemi con la comprensione del testo scritto? oO

te lo hanno detto tutti!

Fri

Voi cattolici.invece che mettere.il corpo delle donne dietro a in bel lo mettete dietro ad una pancia gravida. Volenti o nolenti. Dove sta la differenza fra voi e i vostri cugini musulmani ?

fab

Ma siamo sicuri che “Enrico” non è il nickname di Sallusti? Sembra di ascoltare i suoi luoghi comuni.

Alfonso

Non riesco ad aprire la pagina di facebook. E’ il link corrotto, o bisogna essere registrati?

Paul Manoni

Per aprire una pagina di FB, devi essere registrato su FB…Altrimenti ciccia! 😉

Paul Manoni

Attento Alfonso perchè se ti iscrivi, rischi di ingoiare la pillola rossa e ritrovarti nella tana del bianconiglio…! 😀

Federico Tonizzo

Com’era? “Un calendario vi seppellirà”, o qualcosa del genere… 😉

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