Gran Bretagna, Cedu dovrà decidere su divieto di crocifisso per impiegati

La Corte europea dei diritti umani (Cedu) di Strasburgo dovrà decidere se vietare di indossare il crocifisso sul posto di lavoro è discriminatorio.

Quattro casi dalla Gran Bretagna sono stati infatti portati all’attenzione della Corte. Tra cui quello di Nadia Eweida, hostess della British Airways. La donna era stata sospesa per aver indossato una croce sull’aereo, contravvenendo ai regolamenti della compagnia. Tony Blair, premier all’epoca dei fatti, si schierò a favore di Eweida e la compagnia aerea cambiò le disposizioni. La donna però ha deciso comunque di fare causa, fino a portare la questione presso la Cedu. Il governo attuale però, guidato da David Cameron, è dalla parte della British Airways, sostenendo tra l’altro che indossare un crocifisso non è un obbligo prescritto dalla fede cristiana.

Rowan Williams, capo della Chiesa anglicana, è sulla stessa lunghezza d’onda del governo. Ha dichiarato, trovandosi a Roma lo scorso fine settimana, che ormai “il crocifisso stesso è diventato una decorazione religiosa”. E ha fatto capire che questa ostentazione spesso sostituisce la vera fede. Prevedibilmente, si è tirato dietro le critiche degli strenui sostenitori del simbolo cristiano.

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92 commenti

francesco s.

Questa cosa non mi piace, se qualcuno vuol portare un crocifisso (che non sia da 2 kg) deve essere libero di farlo, è diverso da appenderlo a un muro.

Penso che il CEDU si pronuncerà contro il divieto.

Paul Manoni

Se il regolamento interno di un’azienda, prevede che i suoi dipendenti debbano indossare un’uniforme e non ostentare simboli di sorta, secondo me e’ giusto che quest’azienda sia libera di poter sciogliere il contratto con il dipendente che va contro il regolamento interno.

Fare “eccezioni” su basi religiose, consente a tutti i credenti di tutte le religioni, reclamare le loro “eccezioni”. Pugnali sacri dei Sikh a bordo dell’aereo, come li vedi per esempio? 😯

Gianni

Quindi, in base al tuo ragionamento, mi stai dicendo che Marchionne ha tutto il diritto di non volere iscritti alla FIOM nei suoi stabilimenti…

Kaworu

gli iscritti FIOMM portano per caso simboli di riconoscimento tipo ciondolino, braccialetto, pugnale FIOMM o cose del genere?

ma quando fate i paragoni, li fate a caso?

Gianni

mi riferivo al fatto che si possa poter scegliere chi assumere in base a un non meglio precisato “regolamento interno”.. non mi sembra un ragionamento così astruso da capire..

Kaworu

ma dove hai letto qualcuno parlare di una cosa simile?

regolamento interno per quanto riguarda il cosiddetto dress code.

c’è per parecchi mestieri (tutti?) e spesso e volentieri ha anche una sua funzione. vedi operaio appunto, che magari tiene i capelli corti o raccolti e niente roba pendente perchè possono finire in ingranaggi e affini.

Gianni

comunque mi sembra un ragionamento molto scivoloso e pericoloso, quando si assume qualcuno con delle condizioni che entrano nella sfera personale non si sa dove si va a finire….

Kaworu

nessuno sta a sindacare sulle convinzioni, qui si discute solo sull’aspetto esteriore. il classico abito che non fa il monaco.

ma il monaco senza abito non entra in convento

Alex

Gianni nessuno sta dicendo che non si deve assumere qualcuno per le sue convinzioni personali, ma solo che una persona se richiesto dall’azienda durante il turno di lavoro indossi l’abbigliamento previsto e si astenga per quelle ore dall’indossare monili di varia natura. Vuoi dire che una persona non può resistere qualche ora senza vedere al suo collo una catenina con un ciondolino?
Nel suo tempo libero poi potrà indossare quello che più le piace.

Diocleziano

Gianni.
Nessuno (tranne la chiesa…) assume dei dipendenti per la loro appartenenza
religiosa. Quindi le convinzioni religiose devono restare fuori dal luogo di lavoro.

Il fatto che abbiano assunto una cristiana dimostra che non c’è stato nessun
arbitrio, ma se la legge proibisce al datore di lavoro discriminazioni relative
all’appartenenza religiosa, vale anche il principio inverso: anche il dipendente
deve essere neutrale.

Southsun

Io posso portare la mia esperienza diretta.

Anni fa lavoravo per una ditta di ristorazione, che aveva tra le sue prescrizioni quella di NON portare monili di sorta, tranne eventualmente la fede nuziale anche se era “sconsigliato”.

Un giorno dimenticai al collo un semplice laccetto di pelle con una piccola pietra. La manager mi disse di toglierlo subito. Lo feci e chiusa lì.

Ergo, non capisco tutto il chiasso di questa hostess. Vuole per caso diritti speciali visto che si tratta di un simbolo religioso invece che un gioiello?

Paul Manoni

@Gianni
Ovviamente non era il tipo di ragionamento che stavo facendo. Parlavo di UNIFORMI del personale della compagnia aerea, e di SIMBOLI OSTENTATI.
Nulla, ma proprio nulla a che vedere con Marchionne, FIOM o appartenenza sindacale, fidati. Kaworu ti ha risposto in maniera piuttosto esaustiva, come non avrei fatto meglio. 😉

Paul Manoni

Insomma francesco…La hostess può benissimo mettersi al collo ciò che vuole FUORI dall’orario di lavoro, no? 😉
Non penso che i diritti di un credente vengano violati, se l’azienda per cui lavori, ti chiede di non ostentare un crocifisso. Peraltro, spessissimo questi crocifissi appesi al collo, vengono vientati per questioni di sicurezza in ambito lavorativo. Pensa ad un’infermiera in sala operatoria, che armeggia siringhe e flebo con il rischio che il ciondolo possa impigliarsi nei tubicini o nei fili elettrici delle varie apparecchiature.

Paul Manoni

Anche ai calciatori e’ vietato di introdurre nel campo da gioco, catenine e braccialetti, tanto che molti di questi li comprono in qualche modo o li lasciano in panchina nel momento in cui entrano in campo. Sempre questione di sicurezza penso..!
Ad ogni modo nessuno di questi si e’ mai lamentato della violazione dei suoi diritti di credente…E ce ne sono di calciatori creduloni nella mammasantissima, fidati! 😉

francesco s.

Se il divieto è per questioni di sicurezza è tutto un altro paio di maniche e mi rimangio tutto, ma allora la signora ha sbagliato a rivolgersi al cedu che si occupa di diritti dell’uomo.

Ma rimango dell’idea che è inutile vietare di indossare piccoli (le dimensioni geometriche) quando questi sono compatibili con esigenze di sicurezza o altri motivi pratici.

Kaworu

mah sai francesco, io di steward ne conosco tre.

tutti hanno sempre avuto dei codici di abbigliamento, quindi no tatuaggi visibili, no piercing sulla faccia (se ce li hai, te li devi levare finchè indossi la divisa), capelli in un certo modo e via discorrendo.

ora, dubito che una hostess non fosse al corrente di queste cose all’assunzione.

è inutile farsi assumere e poi farsi mettere un dilatatore enorme alla narice e lamentarsi se ti caz ziano…

francesco s.

Ho riletto la notizia al volo su internet, è dice che il regolamento era per motivi di sicurezza, ma il titolo è fuorviante, sembra che il CEDU decidesse sugl’impiegati in generale.

Paul Manoni

Non lo so se la questione di questa hostess, e’ relativa alla sicurezza. L’unica cosa che so, e’ che se ammetti oggi, che la hostess possa possa poter ostentare il suo simbolo religioso, in barba al regolamento interno aziendale e con una giustificazione sulla base religiose, domani ti ritrovi con almeno un milione di credenti in svariate religioni, che faranno causa alle loro aziende, perchè gli impongono limiti alla loro fede…Ed e’ noto, come le religioni, in fatto di ostentazione del credo, abbiano una grandissima fantasia. Già mi vedo i mussulmani britannici, a chiedere pause dal lavoro aggiuntive, per poter rispettare il precetto della preghiera…5 volte al giorno!! 😉
Francesco s. te lo ribadisco. Non si sta vietando alla hostess di ostentare la sua religione SEMPRE, ma solo in orario di lavoro. 😉

crebs

@Paul Manoni
martedì 13 marzo 2012 alle 16:46

Le suore negli ospedali non lo portano? (per mia fortuna fino ad ora sono riuscito a non frequentare questi posti).

Paul Manoni

@crebs
Non saprei dirti. Difficile che io mi faccia avvicinare dalla categoria! 😉

gmd85

Fermo restando che ognuno è libero di portare simboli sul proprio corpo, c’è il problema che una hostess, con la propria immagine, rappresenta l’azienda per la quale lavora. Esporre simboli religiosi su di un abito lavorativo influenza tale immagine. Lo può tenere al di sotto, nessuno lo vieterebbe. Al di fuori del lavoro. liberissima di fare come meglio crede.

Paul Manoni

L’argomentazione di Cameron non e’ affatto sbagliata, ed il fatto che anche (nientepopodimenoche!!) il capo della Chiesa anglicana, sia su questa linea, sarà un toccasana per la decisione della CEDU. 😉

whichgood

“il crocifisso stesso è diventato una decorazione religiosa”. E ha fatto capire che questa ostentazione spesso sostituisce la vera fede.

Nono sono d’accordo, la maggior parte delle volte è un distintivo classista, discriminatorio e segno di avvertenza, tutt’altro che decorazione. Sull’ostentazione invece concordo sebbene non capisco come si possa definire “la vera fede”.

whichgood

Il crocifisso è il simbolo delle radici cristiane della discriminazione in Europa.

Sledge

E il simbolo della xenofobia (ora diffusissima) qual’è ?
Se si è onesti bisogna mettere tanti simboli in capo alla xenofobia, tra cui anche bandiere molto diffuse in giro per l’ Italia e l’ Europa dove agisce il CEPU.

Kaworu

il CEPU che io sappia agisce in italia e basta, e ha come sponsor Del Piero.

San Dokan

@ Sledge

Ma non è che per caso hai confuso CEPU e CEDU? Guarda che sono due cose completamente diverse…

firestarter

sledge e’ uno dei piu’ infimi benaltristi che abbia mai incrociato. I suoi interventi sono tautologici oppure proopinano false equivalenze da bambino elementare (o da florenskji in astinenza da citazioni sbagliate)

Losna

Ciò che mi colpisce è che Blair è laburista e Cameron conservatore; non si capisce più qual’è la destra e la sinistra; che tempi……….

Soqquadro

Ma non capisco, tenerlo come catenina SOTTO la divisa, no? Sotto la divisa non è visibile, nè afferrabile-impigliabile.
(Diverso ovviamente sarebbe il discorso nelle sale operatorie, per evidenti questioni di sterilizzazione, in caso)

Soqquadro

Se la tipa ci avesse pensato (o fosse stata disposta ad accettarlo) non credo si sarebbe mai nemmeno posto il primo problema, del primo richiamo e della prima causa per averlo reso visibile in pubblico.

francesco s.

Ma gli altri 3 casi dei 4 cosa riguardano? Non c’è un link? Se sono tutti come il caso della hostess, semplicemente sono inammissibili dalla corte che si occupa di violazione di diritti.

Giulio69

Se non ricordo male, un caso e’ quello dell’impiegata della BA (non credo fosse una hostess) a cui tra l’altro l’azienda aveva proposto di mettere la cateninca sotto la divisa ma lei ha rifiutato. Un’altro caso e’ di una infermiera. Anche lei voleva indossare un simbolo religioso, una catenina o una spilla forse. Questi due casi sono stati accorpati in quanto si tratta di problemi simili.

Gli altri due casi invece riguardano il rifiuto di offrire un servizio. Una coppia proprietaria di un B&B ha rifiutato una stanza con letto matrimoniale ad una coppia omosessuale unita civilmente. La loro scusa era che non erano sposati in senso religioso, quindi anche ad una coppia eterosessuale non sposata in chiesa avrebbero rifiutato la stanza. A quanto pare pero’, ci sarebbero prove che ad una coppia neanche sposata civilmente non solo non avrebbero rifiutato la stanza ma non avrebbero neanche fatto alcuna domanda sul loro “status”. Il quarto caso, accorpato a questo, e’ praticamente un caso di obiezione di coscienza. Un ufficiale pubblico che si rifiuto’ di celebrare un’unione civile in municipio per una coppia omosessuale.

Spero di essermi ricordato le cose per bene.

francesco s.

@Giulio

Allora non si tratta di soli crocifissi, quindi come avevo notato il titolo è fuorviante. Si sarebbe potuto intitolare “Infermiera e hostess inglesi vogliono il crocifisso”.

ser joe

Spero che sulla British Airways non assumano piloti e copiloti mussulmani che per rispettare il precetto della preghiera in volo lasciano i comandi 5 volte al giorno tutti e due contemporaneamente.

John

Sono d’accordo sul fatto che le aziende possano esigere sobrietà e neutralità dai propri impiegati in termini di convinzioni politiche e religiose, soprattutto quando si tratta di dipendenti che devono indossare un’uniforme… Tieniti la tua croce appesa, ma sotto la camicia, idem se vuoi andare a lavoro con la maglietta di Che Guevara, finché sta bene al datore di lavoro ok, ma se non va, allora via.

Gianni

qualcuno potrebbe spiegarmi perchè qualche anno fa un preside fu lapidato (mataforicamente) prechè aveva imposto il grembiule agli studenti, e l’indignazione fu tale che dovette fare precipitisamente marcia indietro?…non valeva lo stesso principio?..

Kaworu

lapidato da chi?

perchè che io sappia, alle elementari e all’asilo il grembiule è sempre stato d’obbligo.

se poi una scuola privata vuole imporre la divisa, faccia pure.

ma continuo a non capire che cosa c’entrino questi tuoi esempi col caso in questione, sinceramente.

Alex

Non ricordo l’episodio che citi, ma il discorso è comunque diverso.
Qui non si tratta dell’imporre l’uso di una divisa o meno, l’uso di quest’ultima era già previsto dal suo contratto nessuno l’ha obbligata a firmarlo. In questo caso si parla dell’aggiunta di “ornamenti” a quest’ultima; in questo caso la persona in questione ha scelto di fare un lavoro che richiede un particolare abbigliamento, se non è consentito personalizzarlo in alcun modo deve accettare la cosa (potrebbe lamentarsi solo se a lei non facessero indossare la sua catenina con il crocifisso e ad altri permettessero l’uso di una catenina con un simbolo diverso).
Ma ti ripeto la domanda che ti ho fatto prima, secondo te una persona non può resistere qualche ora senza vedere al suo collo una catenina con un ciondolino?

Reiuky

Il caso che citi, Gianni, mi pare assurdo. C’è un motivo per cui, alle elementari e all’asilo, i bambini indossano il grembiulino. E nessuno si è mai sognato di chiederne la rimozione, anzi… Io, personalmente, sono contrario a quelli che mandano i bambini a scuola con il “grembiulino firmato” (e esistono!)

Kaworu

Ma in ogni caso, non c’entra nulla col caso in questione nell’ultimissima

paniscus

Faccio presente che non è vero che “alle elementari e all’asilo, i bambini indossano il grembiulino”, in assoluto. E’ una libera scelta delle singole scuole, e non è affatto maggioritaria…

Lisa

Southsun

Ma il grembiulino NON è un simbolo religioso, ed è usato per ragioni d’igiene e per attenuare le “diversità” di classe sociale (leggi i ricchi e i poveri).

Senza il grembiulino le madri dovrebbero fare 1 lavatrice in più la settimana.

Kaworu

scusa hai ragione paniscus, nella mia zona posso dire che ho sempre visto grembiulini a elementari e asilo (non asilo nido).

avrei dovuto precisare 😉

paniscus

“Ma il grembiulino NON è un simbolo religioso, ed è usato per ragioni d’igiene e per attenuare le “diversità” di classe sociale (leggi i ricchi e i poveri).

Senza il grembiulino le madri dovrebbero fare 1 lavatrice in più la settimana.”

—————————

Non ho capito, pensavi di spiegarmi qualcosa che sai meglio di me e che io non posso capire? :LOL:

Guarda che io SONO una madre, che ha due figli di quell’età, una alle elementari e uno alla materna.

E ti garantisco che non portano nessun grembiulino (tranne uno plasticoso che tengono fisso a scuola, e che indossano SOLO occasionalmente quando devono fare pittura o giochi con l’acqua, esattamente come fanno con le scarpe di ricambio da palestra o simili).

Nessuno ne sente la mancanza, e nessuno ha chiesto che venisse introdotto, quindi evidentemente tutte ‘ste madri che considerano importantissimo il grembiulino, dalle mie parti non ci sono.

Quindi, ripeto, è come dicevo io: è FALSO che in tutte le scuole si usi il grembiulino, è una scelta interna che ogni scuola fa come vuole. Avendo visto di persona entrambe le opzioni (ossia, scuole che lo usano e scuole che non lo usano), posso dire che la cosa è sostanzialmente irrilevante, e che la gente mediamente si adegua a quello che viene richiesto, senza che freghi niente a nessuno dell’effettiva importanza del grembiulino.

Sul problema della lavatrice, non vedo francamente differenze, perché se anche portassero il grembiule, questo si concerebbe in modo tale da dover essere comunque lavato tutti i giorni. Quindi, il risparmio non c’è.

Quato al fatto che il grembiulino “attenui le differenze tra classi sociali”, era la classica bufala che ci raccontavano negli anni sessanta e settanta, e che forse allora andava bene, ma adesso fa ridere i polli. Adesso le classi sociali, a quell’età, non si differenziano di certo per i vestiti (perché tutti i bambini e tutti gli adolescenti portano praticamente le stesse cose), e quindi nasconderli sotto al grembiule non serve a nulla. E se invece vogliono farsi pesare le diversità economiche, ci riescono benissimo lo stesso, attraverso il confronto di accessori, zainetti, giocattoli, attività sportive e ricreative praticate dopo la scuola (per non parlare di cellulari, videogiochi e simili, quando sono un po’ più grandi).

Scusate l’OT, ma Southsun che mi dà lezioncine di gestione scolastica dei figli mi ha fatto un po’ ridere 🙂

Lisa

Kaworu

@paniscus

penso che south si riferisse a gianni, e non a te 😉

comunque per il resto concordo, appunto ci sono mille altri modi per far passare la “differenza”.

altra cosa probabilmente sarebbero divise vere e proprie stile giapponese (cioè calze, scarpe, gonna/pantaloni, camicia, giacca uguali per tutti e no accessori).

Southsun

@ paniscus.

Nessuna lezione da parte mia. Ho solo portato un esempio delle mie parti.

Da noi i bambini delle elementari di solito hanno il grembiulino. Sicuramente ce l’avevamo all’asilo e poi alle elementari nel millenovecentoeccetera, e mi salvò molte volte da macchie di pennarello, erba e quant’altro.

Diocleziano

Gianni,
prima di arrampicarsi sullo specchio, assicurarsi che lo specchio
sia correttamente posizionato… :mrgreen:

Gianni

ironia fuori luogo, quì nessuno si arrampica per gli specchi (almeno io no) il fatto è che quando qualcuno si intromette nella libertà altrui, sopratutto se coperto da un “regolamento interno”, io non sono tranquillo. che poi al collo avesse un crocifisso per me è secondario, la libertà personale è quello che conta e che questa non venga calpestata..

Kaworu

quindi a te andrebbe benissimo se il tuo chirurgo si rifiutasse di levarsi il turbante in sala operatoria per motivi religiosi?

o se un’operaia cristiana col suo bel crocefisso restasse impigliata in un macchinario strozzandovicisi?

va beh, basta saperlo

Gianni

Kowaru io leggo sempre le tue osservazioni e ritengo che sei sempre appropriata nelle considerazioni che fai, mi spiace di non riuscire a spiegarmi, io dico solamente che, se non ci sono motivi di sicurezza particolari (turbante o catena di montaggio vari) una persona può mettersi addosso quello che gli piace, Tattuaggi o piercing compresi, altrimenti si lede la sua libertà. nel mio ragionamento il crocifisso non centra..poteva essere benissimo un tattuaggio sulla fronte o un braccialetto da mezzo chilo…

Kaworu

gianni, capisco quello che vuoi dire, ma è un diritto delle aziende imporre un loro dress code. giusto o sbagliato? appunto, il monaco senza abito non entra in convento. e sicuramente l’apparenza non è tutto, ma in 180 secondi diventa difficile farsi un’idea della profondità morale e intellettuale della persona che si ha di fronte, e si ricorre per forza al giudizio estetico. che in casi come quello in questione poi “ritorna” sull’immagine dell’azienda.

per altri mestieri il dress code è “imposto” dal mestiere stesso. per esempio, io so che se sceglierò una certa strada tra quelle possibili, dovrò attenermi a un certo modo di presentarmi (quindi no orecchini, no profumi, no roba “vistosa”, tutto molto neutro).
sono libera di scegliere quella strada oppure no.

così come questa hostess è stata libera di scegliere il mestiere e la compagnia.

Paul Manoni

Giusto… 😉
Tra le altre cose, se proprio alla hostess non va a genio il regolamento aziendale, può sempre andarsi a carcare il lavoro altrove, magari in una compagnia aerea dove il “dress code” e’ meno rigido.
Così contenta lei, contenti tutti. 😉

spapicchio

Servizio pubblico implica niente ostentazione né messa in mostra od esposizione di simboli religiosi (spesso tendenziosa e intimidatoria) nei paesi civili e democratici.

Paul Manoni

Anche in quello privato a volte. Soprattutto se si vuole prendersi gioco dei regolamenti interni in materia di abbigliamento, quando questi prescrivono un’uniforme.
Già la parola stessa “uniforme”, ti dice parecchio sul perchè non si dovrebbero ostentare diversi simboli. 😉

El Topo

E’ sacrosanto diritto di chiunque lo desideri l’indossare un crocifisso, ma anche tatuarselo sui genitali se ritiene, diverso è indossarlo in modo visibile al di sopra del resto dell’abbigliamento. Mi auguro che la corte europea dei diritti umani confermi il divieto di ostentare simboli religiosi in luogo pubblico e lo estenda come principio generale. Estiqaatsi

paniscus

E comunque, cosa cambia se la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dice di sì o di no? Tanto la sentenza non è vincolante e i singoli stati possono benissimo fregarsene, come ha fatto l’Italia per lungo tempo…

Lisa

giuseppe

La vera ragione di questi divieti é l’intolleranza laicista. Da reale dittatura. Ogni altro commento per giustificare l’ingiustificabile vi copre di ridicolo.

Kaworu

come si dice, il riso abbonda sulla bocca degli stolti 😉

e giusy beh…

Kaworu

come, giusy? non era “la maggioranza e/o il forte vince, gli altri si f o t t a n o”, la tua fantastica politica?

Southsun

Sei proprio un poveretto con le scimmie urlatrici nella testa.

Tu, un leccapiedi del dittatore cattolico che parla di democrazia e di “intolleranza” (altrui)? Il colmo.

La verità è che pretendete le VOSTRE libertà in nome dei princìpi NOSTRI, e negate le NOSTRE libertà in nome dei princìpi VOSTRI.

Southsun

@ giuseppe.

Tra l’altro, a coprirti di ridicolo ci riesci benissimo da te, visto che persino l’arcivescovo di Canterbury ha capito la questione.

Ma – come ho detto 1000 volte – tu vivi in sincrono col Papa. Pensi e parli in playback.

Paul Manoni

@Giuseppino-ino-ino
Nessuno mi ha ancora risposto alla domanda che ho posto più sopra a francesco s, vuoi farlo tu?

Ossia…”Pugnali sacri dei Sikh a bordo dell’aereo, come li vedi per esempio?” 😉

Perchè e’ piuttosto ovvio, che se si fanno eccezioni per un simbolo religioso, quello della hostess, nel senso che si concede alla dipendente della British Airways di averla vinta, si dovranno fare eccezzioni anche per i Sikh per esempio, ed i loro inseparabili pugnali da mezzo metro. COME LA METTIAMO?

Non oso immaginare la felicità dell’ICAO (International Civil Aviation Organization…Nazioni Unite!!), quando per via di un crocifisso, dovranno riscrivere interi faldoni di norme, leggi e documenti sulla sicurezza, per via di un’hostess con la fissa su Gesù Cristo!! 😯
O vuoi dirmi che il crocifisso ostentato su una divisa e’ lecito, che vietarlo andrebbe contro la libertà di culto della cristiana, mentre un pungale Sikh e’ illecito e non viola quella libertà?
Cos’e’, vivi nell’ “Animal farm” di Orwell???

Cerchiamo di essere seri, e di usare quel minimo di buonsenso che ci e’ rimasto, che forse e’ meglio. Qui non c’e’ nessuna “intolleranza laicista” (bau-bau), e gli unici che riescono puntualmente a coprirsi di ridicolo, sono quelli come te…E come la hostess della British Airways.

gmd85

Urca, non ho letto il tuo post fino in fondo e ho posto più o meno la stessa domanda 🙂

Paul Manoni

Tranquillo gmd85…Tanto il cattotalebano non risponderà ne alla mia, ne alla tua! 😉

gmd85

@giuseppe

Quindi, se tu fossi su un aereo e ti si presentasse una hostess musulmana con il velo o uno steward sikh con il turbante ti andrebbe bene? Prova a rispondere sensatamante. Ci riesci?

Marco Uno

“giuseppe scrive:
La vera ragione di questi divieti é l’intolleranza laicista”

Esattamente… il contrario.
A chi è laico non può fregar di meno dei simboli religiosi che chiunque vuol appendersi addossso.
Questa non è intolleranza laica ma paura dell’intolleranza religiosa.
E’ il musulmano che può sentirsi offeso se hai un crocifisso, di certo certo non l’ateo.

Otto Permille

Il crocifisso è per taluni un amuleto, al pari del cornetto e del gobbetto. Serve a scacciare malocchio e maleficio (a tener lontano il diavolo). Sotto questo aspetto non si dovrebbe nemmeno considerare un simbolo religioso.

dinuzzo56

C’è una segretaria,dove lavoro, che spesso indossa sopra la camicetta due vistosi crocefissi in metallo con una lunga catena. Quando è seduta ,i due crocefissi ,oscillando,battono all’altezza del”santuario del divino amore” . Carrello indietro, campo lungo, titoli di coda……………..

giuseppe

Kaworu risponde:

martedì 13 marzo 2012 alle 22:45

come si dice, il riso abbonda sulla bocca degli stolti

e giusy beh…

Giusy lo dici a tua sorella. Pensavo che almeno fossi più educata e intelligente. Ma devo ricredermi.

Kaworu

facciamo peppe, allora.

continuo a vedere che non porti mai la benchè minima argomentazione, comunque.

gmd85

@kaworu (o Fifth Children o Tabris 😉 )

Ma quali argomentazioni? Per argomentare bisogna ragionare, usare un po’ di pensiero critico. E loro non ne sono capaci.

bardhi

@ Kaworu
Sepp ha gia portato il suo contributo alla causa, si è offeso ed ha cambiato opinione su di te, non ti sembra sufficiente ??

fab

Noto, a un giorno di distanza, che giuseppe si offende se lo si chiama Giusy, sottintendendo una sua effeminatezza, ma non se lo si chiama Sepp, sottintendendo una sua affinità al nazismo. Ma che razza di valori preadolescenziali ha? Ma sa distinguere bene e male?

Paul Manoni

Fly down Giusy…Cos’e’ non hai preso il litio oggi?
Sto ancora aspettando che rispondi alla domanda che ti ho fatto mercoledì 14 marzo 2012 alle 4:28…Devo apsettarti ancora mentre la eludi parlando di altro, oppure ci riesci entro questa settimana?

Southsun

Guarda che a me, tempo fa, per averlo chiamato “giusy” una volta (tasto sbagliato, era giusE) mi ha fatto una scenata isterica.

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