Brescia, arrestato giovane web-jihadista marocchino: “Progettava attentati con esplosivo”

E’ stato arrestato ieri a Brescia Jarmoune Mohamed, cittadino marocchino di vent’anni e in Italia dall’età di sei, con l’accusa di terrorismo. Il giovane, un integralista islamico che si era votato al jihad, progettava infatti attentati.

Era molto solerte nella ricerca di informazioni per costruire esplosivi. Stava monitorando possibili obiettivi di attacchi, tra cui la sinagoga di via Guastalla a Milano. Ed era in contatto con diversi simpatizzanti su internet, tanto che le indagini hanno coinvolto anche sospetti all’estero.

Aveva creato gruppi riservati su Facebook per scambiare istruzioni per la costruzione di ordigni. Per tentare di eludere i sospetti imponeva anche il divieto di non postare video a sfondo religioso. Viene descritto da un dirigente dell’antiterrorismo come “mago del computer, una sorta di hacker radicalizzatosi su internet, al di fuori del circuito delle moschee”. Le forze dell’ordine hanno trovato materiale sospetto nel suo pc e in casa, ma non ordigni. Molti disegni e note, ma anche bandiere con la svastica.

AGGIORNAMENTO DEL 17 MARZO 2012. Anche una ragazza ora è coinvolta nelle indagini che hanno portato al recente arresto per terrorismo di Jarmoune. Una diciannovenne di religione islamica, studentessa liceale arrivata in Italia da bambina, che vive con la famiglia a Gorla Minore, in provincia di Varese. I parenti si erano adattati ad uno stile di vita più occidentale, invece lei si è orientata verso l’integralismo islamico. Ha iniziato – unica in famiglia – ad indossare il velo e nutrire forti sentimenti anti-occidentali. E’ accusata di aver caricato video di propaganda jihadista su internet, dove ha conosciuto proprio Jarmoune.

Archiviato in: Generale, Notizie

35 commenti

PINK

…. ma anche bandiere con la svastica …

un disagio sociale secondo me, che trova la sua via ed approvazione nella motivazione religiosa.
Potrebbe essere qualsiasi altro, la domanda da porsi è perchè un ragazzino di vent’anni progetta una cosa del genere !

romeno11182

nonononononono niente apologia sul fascismo islamico.. ti dico io perche progettava questo attentato, se non vuoi capire o se proprio non capisci: e´terrorista perche il loro omicida e codardo caposetta maomaomatto glielo hanno suggerito nel loro manuale per criminali e assassini.. ecco perche aveva in mente di fare attentati: ODIO PER IL DIVERSO E PER I PIU DEBOLI E`IL TEMA CENTRALE CHE QUESTO CULTO DI MORTE INSEGNA

Batrakos

Questo progettava tutto sul web e sul virtuale ed è stata proprio la mancanza di un radicamento territoriale, ovvero di una vera ed attiva ‘cellula dormiente’ che evidentemente non aveva (e per fortuna! anche se mi pare superfluo dirlo) , a neutralizzarlo e farlo beccare.
Chissà, non si è mai domandato perchè Provenzano continuasse ad usare i pizzini anzichè la rete… 😉

Soqquadro

La mancanza di un collegamento con cellule dormienti non mi pare una fortuna: i fanatici isolati sono molto più difficili da trovare in tempo; in più significa che persone non normalmente affiliate al terrorismo (ma ad un’ideologia) si autoinventino assassini (vedi caso Van Gogh)

Batrakos

La mancanza di una cellula è più facile per l’omicidio di un singolo, ma per progettare attentati durevoli e continuati è cosa molto più problematica, per l’assenza di supporto logistico e per la mancanza di un’organizzazione capace di coprire l’attentatore facendo una serie di rilievi e strutture per lui (ecco il supporto logistico) e rendendolo sostanzialmente difficile da beccare.
Non a caso le organizzazioni terroriste più efficaci e durature sono sempre state organizzate per cellule e mai per singoli.

Batrakos

Anticipo un’obiezione: Breivik.
Infatti avrei dovuto dire un singolo attentato e non un singolo omicidio.
Breivik ne ha uccisi tanti in un colpo, ma è stato preso e con la sua cattura l’attività del suo gruppo è finita.
Vediamo invece l’organizzazione neonazista tedesca che ha compiuto attentati per anni prima di essere presa.
In sintesi, se Breivik fosse stato parte di una cellula più estesa ed organizzata -al di là della presenza o meno di un singolo complice o poco più che mi pare essere stata ipotizzata- avremmo avuto probabilmente una scia di sangue maggiore perchè quello non sarebbe stato l’unico attentato.

whichgood

Il ragazzo portava il “gene” della religione islamica. Se fosse stato cattolico avrebbe sostituito le pulsioni distruttive con l’amore sadico. Ogni dio ha il suo amore.

giulio

Ma che ci fa un marocchino con la svastica? Da quando esistono marocchini nazisti?

Syd

In effetti, sembra una battutaccia da osteria. 😀
Da come hanno descritto il suo modus operandi doveva proprio essere un gonzo oltre che un povero malato di mente; scrivere su facebook e pensare di non essere beccati è proprio da pisquani, specie nel dopo Breivik.

giovanni

se uno è malato di mente non può essere (per mancanza di materia grigia minima) terrorista, e quindi il titolo del giornale è la solita sparata islamofoba che finirà in un’assoluzione come il 99% dei presunti terroristi islamici in Italia. L’avvocato che ha avuto la difesa dei 3 presunti kamikaze di Anzio, appena ha capito che certe accuse vengono fatte da certe procure per andare in prima pagina e non perchè hanno qualche riscontro reale, ci ha fatto una discreta carriera sopra.
http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7107

paniscus

Veramente a me risulta l’esatto contrario: ultimamente le cronache sono piene di casi di delinquenti, ricercati, latitanti, o anche semplici cialtroni, che si sono fatti beccare come polli PROPRIO per aver disseminato indizi su facebook.

C’è di tutto, dal vero e proprio criminale ricercato per reati gravi che si fa incastrare per aver scritto su facebook dove abita… all’impiegato che si fa licenziare per aver insultato pubblicamente il datore di lavoro… fino all’oca smaniosa che si fa addebitare integralmente la causa di separazione per essersi scambiata messaggini romantici con l’amante su una bacheca non protetta.

Niente da ridire, si chiama selezione naturale.

Lisa

Syd

“Ultimamente le cronache sono piene di casi di delinquenti, ricercati, latitanti, o anche semplici cialtroni, che si sono fatti beccare come polli PROPRIO per aver disseminato indizi su facebook.”

E io che ho detto?

“Da come hanno descritto il suo modus operandi doveva proprio essere [b]un gonzo[/b] oltre che un povero malato di mente; [b]scrivere su facebook[/b] e [b]pensare di non essere beccati è proprio da pisquani[/b]”

È semplicemente il social network più sorvegliato di sempre, anche giustamente secondo me. 😉

giovanni

x Paniscus:
“all’impiegato che si fa licenziare per aver insultato pubblicamente il datore di lavoro… fino all’oca smaniosa che si fa addebitare integralmente la causa di separazione per essersi scambiata messaggini romantici con l’amante su una bacheca non protetta.”
Per te questi casi sono paragonabili a un terrorista CAPACE (che a scrivere “domani faccio saltare per aria tizio o caio” è buono qualsiasi cretino, farlo è un altro paio di maniche) di compiere l’attentato di cui parla la stampa?

Laverdure

@Giulio
Dovresti documentarti.
A quanto dicono Hitler guardava all’Islam con una certa simpatia,e il Gran Mufti di Gerusalemme dell’epoca era in ottimi rapporti di collaborazione coi nazisti,ai danni di inglesi ed ebrei.
Parecchi criminali nazisti dopo la guerra si rifugiarono in diversi paesi arabi dove spesso lavorarono come “consulenti” per i governanti locali,data la loro preziosa esperienza.
Ancora in tempi recenti la figura di Hitler pare sia molto rispettata nel mondo arabo.

IsolaVerde

E dopo il Corano (che gia’ di per se’ e’ PEGGIO di Mein Kampf)
sapete quali sono i 2 libri piu’ venduti nei paesi arabi?
Bravi, avete indovinato quasi tutti almeno un titolo, ovviamente Mein Kampf.
Segue poi il falso russo dei Protocolli dei Savi di Sion.
In effetti l’Islam come risulta dal Corano e’ semplicemente un piano di conquista mondiale, e c’e’ solo da ringraziare la moderatezza di chi non lo mette in pratica.

giovanni

“Hitler guardava all’Islam con una certa simpatia”. Non è proprio così, piuttosto è il solito gioco del nemico del mio nemico che diventa mio amico. Il MO all’epoca era spartito tra francesi e inglesi, è abbastanza ovvio che un nemico di entrambi cercasse l’alleanza coi popoli locali contro i colonialisti. LO stesso motivo per cui Gandhi apprezzava i nazi, in quanto combattendo gli inglesi aiutavano indirettamente gli indiani a cacciarli da casa loro.
Quanto ai rifugi dei nazi, direi che gli islamici arrivano buoni ultimi dopo i cattolici e la Rat Line.

IsolaVerde

@ Giovanni:
Sui motivi del filonazismo degli arabi in parte dici una verita’, ma la usi solo per nasconderne un’altra. Si’ c’era la simpatia per i nemici dei propri nemici. Ma non solo, assolutamente no. Hai una tesi decisamente riduzionista se non negazionista.
Come non vedere la quasi perfetta convergenza di prepotenze programmatiche ed ideologiche nel Corano ed in Mein Kampf?
(Certo ammettendo di averli almeno letti un po’).

Su Gandhi poi inventi. Gandhi evito’ di allearsi al nazismo proprio perche’ non ne condivideva la violenza e questo nuovamente smentisce (in altro modo) anche l’importanza della semplice convergenza per comunanza di nemici.

Batrakos

——Come non vedere la quasi perfetta convergenza di prepotenze programmatiche ed ideologiche nel Corano ed in Mein Kampf?—–

Sì ma le due dottrine sono mutualmente conflittuali per cui la ‘simpatia’ sarebbe stata, dove c’è stata, esclusivamente transitoria (dico ‘dove c’è stata’non mi risulta che i seneghalesi musulmani fossero filonazisti così come non mi pare lo fossero, chessò, i kenioti di fede musulmana) per dire due esempi che mi vengono in mente senza pensarci: dico conflittuali perchè per l’islam i nazi sono, a meno che non diventino musulmani -e dunque snaturando le teorie di tipo pseudoscientista razziale che fondano la biologia nazista perchè incompatibili con l’universalismo creazionista adamitico- sono kuffar (miscredenti) e come tali -a rigor di islam- devono essere dhimmi; viceversa, i nazi non ci penserebbero minimamente a convertirsi anzi avrebbero attuato, in caso di vittoria nella guerra, il loro programma di schiavitù razziale verso molti musulmani dal momento che gran parte degli appartenenti all’islam sono popoli semiti o addirittura ‘negroidi’ per cui la simpatia non può che essere assolutamente tattica e convergente sul tema degli ebrei che però per l’islam non sono una razza ma una religione, se pagano la jizzah non vanno nè ammazzati nè deportati nè assoggettati ad esperimenti, ma possono avere luoghi di culto eleggere rappresentati ed essere esentati dal militare.
D’altronde Churchill aveva grande stima e simpatia in funzione antibolscevica per Mussolini, Hitler nel Mein Kampf vagheggiava un’alleanza comune con gli inglesi (simili nella ‘razza’), alcuni ultrasionisti – se ben ricorrdo del Lehi- tifavano Hitler pensando che la guerra avrebbe spinto gli ebrei al ‘ritorno’ in Heeretz, per cui mi pare che porre parallelismi riguardo al secondo conflitto mondiale sia sempre avventuroso data la complessità del contesto.

giovanni

” Si’ c’era la simpatia per i nemici dei propri nemici. Ma non solo, assolutamente no. Hai una tesi decisamente riduzionista se non negazionista.”
detto da chi scrive un’infamia del genere, non ha prezzo
“Il Corano (che gia’ di per se’ e’ PEGGIO di Mein Kampf)”

“Come non vedere la quasi perfetta convergenza di prepotenze programmatiche ed ideologiche nel Corano ed in Mein Kampf? (Certo ammettendo di averli almeno letti un po’).”

Se il Corano fosse uguale al Mein Kampf, i lager li avrebbero creati gli islamici, e invece quasi dappertutto gli ebrei nei paesi islamici stavano meglio che nei ghetti cristiani. CHe per quanto facessero schifo erano comunque meno peggio dei lager. Ma saprai citare con la tua profonda cultura del Corano le sure in cui parlano di sterminare gli ebrei, visto che millanti di aver letto entrambi i libri.

“Su Gandhi poi inventi.”
http://orientalia4all.net/2006/09/05/lasia-il-nazismo-e-il-fascismo-i-la-visita-di-gandhi-a-roma/

Manlio Padovan

Ho sentito alla radio che progettava un attentato ad una sinagoga e non capisco dove sia il reato dal momento che non faceva altro che assumere i consigli spassionati di S. Ambrogio, diventato addirittura santo dopo essere passato alla Storia per incitamenti a quei comportamenti.

benjamin l'@sino

Attenti a parlarne così tanto, potreste dare l’impressione di raccogliere informazioni, o di tentare di raccogliere contatti. In altre parole, potrebbero arrestare anche voi. A questo livello di follia siamo arrivati: interessarsi a qualcosa, leggerne, discuterne, è diventato un reato. Provate a vedere la cosa anche da questo punto di vista – siamo al processo (anzi alla condanna, da come vengono poste le questioni dai vari tg) alle intenzioni, stile Minority Report. E per valutare questa mia affermazione, ricordate come con l’immigrazione in generale e con quella islamica in particolare io non sia solito essere tenero.

http://it.wikipedia.org/wiki/Minority_Report

faber

Sai pur essendo ben consapevole (e ci mancherebbe!!!) della necessità di contenere e reprimere gli episodi di terrorismo (anche sul piano culturale) concordo con te su questa osservazione. Qualche tempo fa uscì un dossier molto interessante (perdonatemi ma non ricordo la fonte) in cui venivano ricostruiti decine di casi in cui l’FBI aveva clamorosamente toppato arrestando cittadini esattamente in base alla logica che tu descrivi. Questi arresti preventivi erano stati ampiamente pubblicizzati sui media. Peccato che successivamente il processo avesse stabilito che si trattava di buchi nell’acqua. Attenzione parliamo di persone che probabilmente sono state rovinate, lavori persi, eventuali famiglie distrutte, dignità cancellate oltre chiaramente alla permanenza tutt’altro che rosea in prigione. Il confine tra sicurezza e Stato di polizia diventa tanto più labile quanto più diventano invasivi i metodi di indagine e, in parallelo, quanto più diventano “private” le iniziative criminose.

ziomaul

Nel caso non hanno trovato armi o esplosivi o altro che possa essere direttamente reato!

Un bravo avvocato può trovare mille scuse come ad esempio che si stava informando per scrivere un libro che aveva il personaggio antisemita.

Infatti la maggioranza delle informazioni sono solo congetture dei giornalisti che si sono buttati sul piatto ricco del terrorismo che poi distrae il popolo da fatti ben più gravi dei nostri governanti e fanno piovere voti su certi politici.

Ciao

giovanni

e vabbè, ma cosa sono le quisquilie come le prove e i processi per chi ha già deciso che Mein Kampf e Corano sono la stessa cosa (senza averli mai letti), e quindi qualunque musulmano è nazista, e da sbattere in galera a prescindere. Speravo seriamente di non leggere argomenti da bar leghista su un forum di “razionalisti”, perchè se l’uso della ragione inizia e finisce col dirsi atei, e poi si conserva la stessa intolleranza per il prossimo di Borghezio and co, allora è quasi meglio essere monoteisti, almeno si ha la scusa che ti hanno intordito da piccolo e che lo sviluppo cerebrale si è fermato lì

angelo Ventura

Inazisti antisemiti è meglio metterli sotto chiave prima che massacrino qualcuno

IsolaVerde

Sapete quali sono i tre libri piu’ venduti in lingua araba?

1 Corano
2 Mein Kampf di Adolf Hitler
3 I Protocolli dei Savi di Sion
(che e’ un famoso falso antisemita inventato dai servizi segreti russi zaristi)

Ebbene, il Corano si distingue pochissimo da Mein Kampf, salvo che e’ anche piu’ violento.
In pratica entrambi sono espliciti manuali di conquista del mondo.
“Spiritualita'” zero per entrambi. Basta leggerli

ziomaul

Fin adesso sono ancora aperte le indagini e quindi non si sbilanciano gli investigatori. Di certo era un Nazista (trovate prove in casa e collegamenti con gruppi), cosa che è presente anche negli Stati Arabi (anche in USA se per questo) ma se era anche per la religione non si hanno notizie certe e solo sospetti.

Il Corano è violento quanto la Bibbia del resto sono molto simili e hanno gli stessi personaggi come Gesù, Mosè, ecc.. in quanto (secondo i mussulmani) è la Bibbia raccontata dall’Arcangelo Gabriele. I Mussulmani però devono attenersi alle regole più ferree come per esempio fanno i testimoni di Geova.

Il Nazismo è una forma di religione se ci pensate bene: Fede, Credo, Abnegazione, Incontestabilità. Il loro capo (Hitler) lo vedono come un Dio.

Ciao

Marcus Prometheus

Un altro antisemita musulmano: l’Europa si svegli

Il ragazzo marocchino di 20 anni che voleva ammazzare centinaia di ebrei milanesi della sinagoga di via Guastalla a Milano non era ispirato dalla politica d’Israele, di conseguenza con risvolti antisemiti. No, J. M. era antisemita, voleva colpire gli ebrei in sinagoga.
Episodi del genere sono già successi tante volte, cerchiamo di trarne qualche senso logico. J. M. è antisemita come tanti musulmani in Europa, nei Paesi Arabi, in Iran, in Oriente, persone che negano la Shoah, che vogliono distruggere Israele, che pensano che uccidere gli ebrei sia un dovere. È una realtà documentata da volumi, da numerosissime riedizioni dei Protocolli dei Savi di Sion, da serial televisivi di largo ascolto in Europa in cui gli ebrei strappano gli occhi ai bambini arabi, o raccolgono i soldi per fondare Israele nei bordelli. A questo violento antisemitismo vi sono in parte motivi teologici: la copertura coranica che proviene dalle moschee è potentissima. Il padre della Fratellanza Musulmana Sayyd Qutb chiamava un suo saggio basilare: «La nostra guerra contro gli ebrei». Oggi, tutte le diramazioni della Fratellanza presenti in Europa, sempre in aumento, promettono guerra agli ebrei, non agli israeliani. Anche il musulmano laico è sottoposto a questo bombardamento ideologico: gli ebrei sono riprodotti nelle frequenti vignette, nella tv, nei libri di testo, e negli scritti di origine araba o islamica in genere (iraniana ma anche per esempio dalla Malesia o dal Pakistan..) che poi ritroviamo nella case europee. Sono demoni e assassini, che, come dice il grande studioso dell’antisemitismo Robert Wistrich, devono essere temuti, evitati. Sono visti sempre, e così si insegnava probabilmente anche a questo ragazzo terrorista che viveva in Italia dall’età di sei anni, come cospiratori che pianificano la distruzione della società musulmana e degli arabi in particolare per dominare il mondo. In genere, agli ebrei sono attribuite le responsabilità della corruzione della cultura occidentale, l’amore per il denaro, la corruzione dei costumi sessuali. Essi vengono identificati col potere americano. E lo scopo è quello di disumanizzarli, fino a renderli oggetto di distruzione. Così fa Ahmadinejad con Israele, con una potentissima macchina di propaganda.
Quando nel 2003 l’Unione Europea affidò un rapporto all’Eumc (Centro di monitoraggio europeo contro il razzismo e la xenofobia), e si vide che la crescita verticale dell’antisemitismo europeo era legato a ambienti musulmani (senza sottovalutare la destra e la sinistra estreme), Xavier Solana lo fece sparire, sostenendo che la ricerca non rispondeva agli standard richiesti. In realtà era solo terribilmente imbarazzante, così come lo è tutta la storia del rapporto fra mondo musulmano e antisemitismo: spesso si è nascosto sotto l’apparente quiete che per alcuni secoli, fra cacciate, stragi, persecuzioni varie, fu dovuta a uno condizione di inferiorità statuita (quella di dhimmi) che gli ebrei erano costretti a sopportare. Più avanti, nessuno ha mai avuto voglia di scavare nella furiosa commistione del mufti di Gerusalemme Haj Amin Al Husseini con Hitler, cui il mufti chiese di consentirgli, in caso di vittoria, di attuare su suolo asiatico gli stessi metodi europei.
L’antisemitismo musulmano è un fenomeno enorme, che l’Europa autrice della Shoah non può permettersi. L’unica obiezione odierna è quella da ignoranti per cui si chiede come possa un semita (l’arabo) essere antisemita: ma l’aggettivo «semita» si riferisce solo alla radice linguistica comune, non a un’inesistente razza. I casi di persecuzioni e aggressioni antisemite crescono appena succede qualcosa in Israele: allora si attaccano per strada gli ebrei con la kippà o nella metropolitana ragazze con la stella di David al collo (specie a Parigi o a Londra).
Ma un apice resta la vicenda di Ilan Halimi, rapito a Parigi nel gennaio del 2006 da un gruppo di giovani teppisti musulmani con motivazioni antisemite e anche di estorsione (per loro il ragazzo, un commesso figlio di modesta famiglia, poiché ebreo era un capitalista) fu torturato quattro settimane mentre gli leggevano pagine del Corano, e poi gettato in una discarica coperto di ferite mortali. Uno dei suoi assassini, dal carcere, tale Fofana, ha postato su internet l’8 marzo foto antisemite. Ma allora la polizia francese non trovò Halimi, perché non credeva alla pista antisemita. Lo sentiremo dire anche di questo ultimo episodio italiano: non è antisemitismo, è un delinquente isolato, una minoranza insignificante.
di Fiamma Nirenstein 16 marzo 2012

giovanni

dalla professionista dell’odio Nirenstein, parlamentare del partito dove milita il camerata Ciarrapico e soprattutto dove il segretario è un signore che pensa di basare la campagna elettorale sull’omofobia dell’elettorato, non accetto lezioni sull’odio di nessuno, in quanto a odio per il prossimo non ha nulla da invidiare a terroristi più o meno presunti.
L’intolleranza la si combatte sconfiggendo gli intolleranti, non usando l’intolleranza di Caio contro Tizio, anche perchè ogni ateo dovrebbe sapere benissimo sulla sua pelle che se c’è una cosa su cui gli intolleranti di ogni risma andranno d’accordo è perseguitare gli atei.

IsolaVerde

Mi pare inammissibile negare parallelismi a iosa e simpatie psicologiche, culturali, programmatiche, stilistiche, viscerali, fra il tentativo di conquista mondiale totalitarista islamico e quello totalitarista nazista, come invece fa Batrakos.
In entrambi ci sono l’antimodernismo, l’antidemocrazia, l’antiegalitarismo, l’autoritarismo, il maschilismo estremo, il culto della morte, il totalitarismo pervasivo di ogni aspetto della vita.

Tutti quelli sopra detti sono elementi che non necessitano nessuna alleanza per sconfiggere uno specifico nemico, fossero nella seconda guerra mondiale gli inglesi e i francesi o gli USA o gli ebrei sempre.

E tuttavia il nemico comune e costante c’e’, ed e’ importantissimo, non una alleanza occasionale: un “buon” nemico non forgia solo una alleanza, forgia addirittura un nuovo popolo o forgia ed esalta una nuova ideologia, non e’ affatto un elemento secondario.

Che poi il nazismo tedesco sia una cosa, e quelli Ustasha, Vallone, Slovacco, Norvegese o delle croci frecciate eccetera un’altra ed ognuno diverso da culti abramitici teoricamente religioni universaliste, siamo tutti d’accordo.
Batrakos sostenga pure le differenze rilevanti, (cioe’ specificandole e spiegandoci in che cosa nella situazione attuale porterebbero a doverle considerare rilevanti nei fatti di oggi e di domani) ma eviti di negare a priori le somiglianze rilevantissime e la assodata e ormai stabile alleanza e concordanze gia’ da prima che Hitler prendesse il potere, e siamo gia’ ad oltre 80 anni di stabile alleanza e convergenza, mai rotte, mai indebolita, non bruscolini.
Il che certo non nega anche altre alleanze e convergenze come quella della estrema sinistra ultimamente accodatasi al jihadismo in funzione antioccidentale, antisemita, anti USA.

Batrakos

Quando si parla di storia (e tu parlavi di storia nel punto unico in cui sono intervenuto, cfr sopra) si devono sottolineare similitudini e differenze perchè sennò non si capisce l’oggi e il fatto che tu la butti sull’etica non ha senso quando eri tu a parlare di storia che è cosa differente dall’approccio valoriale e dunque ho creduto bene evidenziare le differenze visto che alle similitudini ci avevi già pensato tu, anche se la categoria storica di ‘conquista’ per paragonare due fenomeni, una religione millenaria e un sistema politico di pochi decenni e proprio per questo allucinante nella sua estremizzazione delle categorie occidentali appositamente snaturata (l’islam non parte da catgorie occidentali), credo che sarebbe molto discutibile per gli storici professionisti, questo per evidenziare che proprio non ci siamo per l’approccio con cui rilevi la mia notazione storicamente evidente.
Il fatto che non ci sia la determinante razziale e dunque lo sterminio su base razzista è una differenza decisamente rilevante, inoltre io ho detto che proprio perchè ideologie entrambe fondate sul dominio è difficile pensare ad un’alleanza stabile tra due sistemi ideologici mutualmente in contraddizione proprio per i motivi detti, così come semplicemente affermo che quando si parla di seconda guerra mondiale le similitudini troppo tranchant, per la complessità della situazione politica e delle instabili alleanze, spesso sono troppo semplificatorie e mi pare di aver elencato alcuni motivi storici del mio perchè senza infarcire con ulteriori pedanterie.
In tutto ciò che ho detto non ho mai peraltro esprezzi giudizi di meriti e valori se non il detto oggettivo che l’islam non prevede il genocidio su base razziale ma la conversione forzata o la jizzah come già espresso, ma questi non sono giudizi di valore ma evidenze che però marcano una differenza notevole, perchè quando c’è un genocidio su base razziale non c’è jizzah che tenga, ma, basta leggere, il mio discorso non era nemmeno questo ma semplicemente il discorso che islam e nazismo non potevano convivere se non in modo tattico ed effimero e, se non c’è malizia nel leggere, credo che questo sia palese in quel che ho già scritto.
La differenza tra ieri e oggi? L’Europa e il mondo mi paiono ben diversi dalla vigilia della seconda guerra mondiale (e appunto non parlo di valori ma di approccio, visto che non penso si possa sferrare un attacco militare preventivo all’ ‘islam internazionale’ per ragioni di buon senso) e mi sembra offensivo per la tu intelligenza spiegare le differenze, certo che guardando a est non vedo l’Urss nè mi pare che l’islam e la Germania nazista siano entità paragonabili per natura/estensione/transanzionalismo/periodo storico/economie impossibili da comparare per la differenza di fenomeni (vedi sopra) e anche qua spiegare le ragioni mi pare superfluo…

Commenti chiusi.