Nemmeno quest’ultima sentenza della suprema corte italiana piacerà alle gerarchie ecclesiastiche. Perché ha messo nero su bianco che le proprietà della Chiesa non pagano la tassa sulla spazzatura soltanto quando gli edifici sono destinati al culto.
La vicenda è nata perché la Pontificia Università Gregoriana non pagava la cosiddetta Tarsu al Comune di Roma. E non la pagava rifacendosi all’articolo 16 del Trattato lateranense del 1929, quello sottoscritto da Mussolini. Quell’articolo, in realtà, si limita a dire che la Gregioriana, e altri istituti pontifici, “non saranno mai assoggettati a vincoli o ad espropriazioni per causa di pubblica utilità”, e dunque “saranno esenti da tributi sia ordinari che straordinari tanto verso lo Stato quanto verso altro ente”. Secondo l’università, l’esenzione includerebbe anche la spazzatura. Ma la Cassazione, con la sentenza n. 4027 del 14 marzo, ha giustamente dato dell’articolo un’interpretazione restrittiva, “con ciò convalidando l’ipotesi che l’esenzione di cui trattasi concerna, ed è ragionevole che concerna, esclusivamente le imposte che gravano sui redditi degli immobili in questione”. La tassa sui rifiuti, prosegue la sentenza, ha invece “una valenza specifica di corrispettivo di un servizio legato alla qualità e quantità dei rifiuti prodotti dal soggetto passivo, articolandosi in una “quota fissa”, commisurata alle necessità pubbliche di erogazione del servizio, ed in una “quota variabile”, commisurata ai rifiuti prodotti”. Del resto, il regolamento comunale romano precisa che solo gli edifici destinati al culto sono esentati dalla Tarsu.
Almeno tre domande sorgono spontanee. L’università pontificia deve ora saldare un arretrato di ben 83 anni? La recente deliberazione del Comune di Lecce, che ha esentato dalla tassa sui rifiuti le aule destinate al catechismo, sarà considerata illegittima? E ancora: esiste una valida ragione per cui gli edifici di culto non devono pagare la tassa sui rifiuti prodotti, mentre i singoli cittadini sì?
“saranno esenti da tributi sia ordinari che straordinari tanto verso lo Stato quanto verso altro ente”: un vero paradiso in terra, un tirarsi definitivamente fuori da tutto il resto del mondo.
Il concetto è molto chiaro, vere oasi di onnipotenza statale, ammantate, intrise di divinità sacrata ed immacolata, e contro il popolo, sempre brutto, naturalmente brutto, sporco e cattivo (ma è un eufemismo) anche se cattolico.
Una splendida Ultimissima, a furor di metafora, molto eloquente 😉
L’Agenzia per la mobilità comunica che qualsiasi automobile che appartiene ad una ambasciata accreditata presso la Santa Sede paga un permesso annuale alla Ztl (zona a traffico limitato) di 74,62 € contro i 550 € per tutti le auto escluse quelle dei residenti (comunicato dell’Agenzia ella mobilitàdelComune di Roma
sta cosa che le ambasciate della santa sede stiano su solo italiano mi fa incaz…
se le tenessero dentro il loro staterello e quando escono si ricordino che sono in un stato straniero!
Pidocchiosi!! Ma la Cassazione può essere impegnata a rispondere a quesiti di una banale ovvietà?!
Oltre a pagare tutto l’arretrato con gli interessi dovrebbero pagare per aver fatto intasare la giustizia con un procedimento tanto stupido.
Comunque mi sembra un periodo che fra risoluzioni del Parlamento euopeo e sentenze della Cassazione le batoste stiano arrivando una dietro l’altro.
È il caso di avviare ricorsi amministrativi in tutta Italia (come a Lecce) per imporre anche alla Chiesa di pagare il dovuto
Incivili, poi il papa si riempie la bocca parlando di ecologia, quando non pagano nemmeno la loro produzione di spazzatura.
Ci vorrebbe una discarica in Vaticano !
non ce l’hanno già?
ah no scusa, riciclano solo un “materiale” ben preciso…
Quella è la ricicleria e si chiama IOR. Intorno a quella c’è la Grand égout de Vatican.
Io la chiamo ‘cloaca maxima’, e non ho mai sbagliato.
perchè gli edifici destinati al culto non devono pagare la tarsu?????
non producono anche loro rifiuti???!!
come faccio per far riconoscere casa mia come luogo di culto?
Se riesci a dichiarare casa tua come luogo di culto non pagherai la tarsu, nono dovrai dichiarare qualsiasi attività commerciale tu faccia dentro, riceverai piggie di contributi statali, provinciali, regionali e comunali per ristrutturare il bagno e potrai rompere le balls a tutti i tuoi vicini all’ora che vuoi con una campana. Ah, dimenticavo, molto probabilmente il comune ti assegnerà un posto macchina sulla strada pubblica a gratis, oltre a darti il pass anche nei giorni di blocco del traffico.
Mi hai dato una ottima idea.
Di solito in questo periodo passa il prete a benedire la casa.
Di solito non apro ma questa volta farò una eccezione.
Gli farò benedire casa mia così diventa benedetta come una Chiesa, poi reciteremo qualche preghiera per farla diventare luogo di culto (tanto ci sta il prete ed un fedele come in chiesa). Sul tavolo metto del pane e del vino come in Chiesa ed appendo anche un crocifisso.
Con un bel servizio fotografico documento tutto e tramite raccomandata rimando indietro ip bollettino per il pagamento della tassa dei rifiuti che mi è arrivato ieri.
Grazie per l’idea: ti devo una pizza!
Ma poi dovrai aprire le porte ai coretti di ragazzi stonati muniti di chitarre e lasciarli sfogare, dovrai lasciare entrare le vecchiette del tuo condominio per accendere candelle. I matrimoni puoi evitarli chiedendo un pizzo di € 1500.
Whichgood,
Sei un genio. I ragazzi muniti di chitarra li posso istruire a suonare qualcosa di più appropriato (metallica, etc). Per le vecchiette si può chiedere di preparare qualcosa da mangiare….
Per i matrimoni no problem. A giugno sposerò il mio migliore amico (nel senso che officerò il loro matrimonio CIVILE) quindi sono un po’ allenato. Insomma per 1500 euro a matrimonio si può fare…..
Poi per non pagare la tassa sui rifiuti basta che sia luogo di culto….anche se non è operativo va bene lo stesso…..
Ma poi di che culto? Posso dire che sono un sacerdote pastariano del gran culto del cotechino? Siamo circa 10 fedeli…
“E ancora: esiste una valida ragione per cui gli edifici di culto non devono pagare la tassa sui rifiuti prodotti, mentre i singoli cittadini sì?”
Tra l’altro producono molta più spazzatura dei singoli cittadini, a tutti i livelli.
Ma quella è santa spazzatura!
Fatemi capire:
la Chiesa dovrebbe pagare una tassa per smaltire sè stessa?!?!?
Eh, con tutta la spazzatura che producono lì…
Sono d’accordo sull’ingiustizia per cui un luogo di culto non dovrebbe pagare la Tarsu…a meno che non producano rifiuti immateriali e metafisici, ma non mi sembra proprio.
beh di “sterco del demonio” riescono a…. farsene produrre un bel po’…
Anche dio produce rifiuti. Infatti, chi crede in lui rifiuta la propria libertà.
Acuto! 😉
Quanto sarei contento di pagare una salatissima tassa perché un governo in carica ha spazzato via tutto il pretume da questo paese.
Non occorrerebbe nemmeno, la salatissima tassa di cui parli, anzi: pensa che lo stato incamererebbe il 25% degli immobili italiani di cui è attualmente proprietaria la “chiesa”, e quindi vendendoli o affittandoli a prezzo di mercato (non “cartolarizzandoli”) lo stato potrebbe evitare di farci pagare tasse per molti anni e anche restituirci il diritto di andare in pensione ad un’età ragionevole!
….Azzzooooooo!!!!!!!
Il TAR del Lazio (di cui ho letto la sentenza) aveva deciso il contrario ai sensi dell’art. 16 del Trattato. La Cassazione ha stabilito che la TARSU vada pagata. Non ho letto la motivazione della Cassazione e non posso entrare nel merito. Ma se la raccolta rifiuti é una tassa o tributo, ai sensi dell’art. 16 del Trattato non andrebbe pagata, se le parole hanno un senso. Ma in Italia troppo spesso la legge si interpreta o si applica a seconda se amici o nemici. L’Italia può chiedere la modifica del Trattato su questo punto se vuole che un tributo sia pagatp. Ad esempio la PUG non paga né l’ICI né pagherà l’IMU né eventuali conflitti con il personale dipendente saranno soggetti al giudice del lavoro italiano in quanto, come ha stabilito il Tribunale di Roma nel caso di un conflitto con dipendenti di un collegio pontificio non incluso nell’elenco. La PUG é invece nell’elenco dei pochi enti pontifici esenti (previsti dal Trattato e non dal Concordato).
Per cpntro se é un servizio, come a me pare, va invece senz’altro pagato ex bono et aequo. La PUG paga certamente i francobolli delle lettere che spedisce, sono il corrispettivo di un servizio, non una tassa (anche se i francobolli possono essere considerati una tassa – quando mancava l’affrancatura bisognava pagare un sovrapprezzo per “tassa non pagata”)
Al Bar Sport (il blog é una specie di Bar Sport ove ogni buontenpone può scrivere quello che gli passa per la mente, anche lo scrivente) si può scrivere ciò che si vuole o si sogna. Lo Stato borghese italiano ha già pagato una volta i suoi debiti con i beni della Chiesa nell’ottocento. La proprietà ecclesiastica, come ha scritto Jemolo, (temo che Jemolo non sia molto noto al Bar Sport) non esiste più.
Qualora comunque lo Stato italiano incamerasse tutti i beni della Chiesa in Italia (anche le chiese. le catttedrali, san Marco a Venzia, Santa Maria del Fiore a Firenze, il campo dei miracoli a Pisa, San Pietro in Vaticano e palazzi annessi, tutto il Vaticano con la villa di Catel Gandolfo, proprio tutto) ricaverebbe al massimo teoricamente tra i 50 e i 150 miliardi di Euro: a prezzi di mercato; e bisognerebbe trovare gli acquirenti, se non si cartolarizza. E’ noto che quando l’offerta é superiore alla domanda i prezzi crollano. Se un quarto del patrimonio immobiliare italiano (secondo taluni pari a 5000 miliardi di Euro) cioè circa 1250 miliardi di Euro venisse messo in vendita vi sarebbe un crollo enorme (come é accaduto con il Fondo clero nell’ottocento, quando lo Stato ha incamerato i beni della Chiesa pensando con le rendite ottenute di pagare i preti cui aveva sottratto le risorse per vivere -in pochi anni tutto in malora e ancora oggi lo Stato paga la “congrua” con il sistema di assegnazione tributaria vigente nel Bel Paese).
L’Inps che paga le pensioni ha un bilancio annuo di 200 miliardi di Euro. Il debito sovrano italiano é di 2000 miliardi.
Mi risulta avendo letto in giro che:
Il patto era quello di Mussolini, decaduto dopo quello di Craxi. Rimane la “disposizioni varie” che richiama il vecchio patto ma dato che è molto vago questo non richiama integralmente il vecchio.
Dunque neanche con un “volo pindarico” su quella norma Mussoliniana lo rende legittimo. Del resto era firmato sotto la Monarchia ed ora siamo in Repubblica e pertanto ora privo di validità.
Nel caso di aule di religione però è sempre “professione di fede” dunque di lato “luogo di culto” e quindi esentato, solo però se si fanno esclusivamente atti relativi alla fede.
Ciao