Brasile, dirigente dell’ordine degli avvocati critica la presenza del crocifisso

Il presidente dell’OAB (Ordine degli Avvocati del Brasile) di Rio de Janeiro, Wadih Damous, il sette marzo scorso ha avanzato una critica nei confronti della presenza di un crocifisso nell’aula dove hanno luogo le sessioni plenarie del Tribunale Federale Supremo.

Damous, scrive Bol Noticias, ha posto enfasi sull’incostituzionalità di tale fatto nel commentare la decisione del Consiglio della Magistratura della Corte di Giustizia del Rio Grande del Sud di rimuovere crocifissi e altri simboli dagli spazi pubblici degli edifici della giustizia statale riograndense. “La presenza del crocifisso é in contrasto con la separazione tra Chiesa e Stato, principio repubblicano fondamentale. Pertanto è incostituzionale”. E ancora: “La Repubblica del Brasile ha proclamato lo stato laico, riconoscendo a tutti il diritto di professare la propria religione. Nessun organo pubblico, di qualsiasi sfera, ha il diritto di imporre l’uno o l’altro simbolo religioso”, ha affermato l’avvocato, ribadendo che tale imposizione rappresenta una mancanza di rispetto verso coloro che abbracciano fedi differenti.

Si ricorda che nel 2009 il Pubblico Ministero Federale intentò una causa nello stato di San Paolo, chiedendo la rimozione dei crocifissi dagli edifici federali. La richiesta fu in prima istanza respinta dalla giudice responsabile, la quale considerò “naturale” l’esibizione di tale oggetto in un paese di “formazione storico-culturale cristiana”.

Alessandro Nisco

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30 commenti

Vittorio

Speriamo di sì… anche se nutro seri dubbi in proposito! Comunque, anche il Brasile… roba da non credersi!

Paul Manoni

@maxalber
Se lo dici tu, mi sento sinceramente sollevato… 😉

Stefano Grassino

Caro Paul, ho sempre sostenuto che esistono due tipi di rivoluzione: una immediata e violenta (molte volte necessaria come la storia ci ha insegnato) ed una pacifica e lenta come nel nostro caso.
Una rivoluzione culturale, fatta di cambiamento dei costumi, delle idee, del modo di concepire la vita di ogni giorno. E’ la rivoluzione detta “delle acque chete” quelle che tirano giù i ponti.
Più di tutti lo sanno in vaticano dove ogni giorno lanciano allarmi contro la secolarizzazione e sanno che è come dice Massimo: “è solo questione di tempo”.

Laverdure

E non solo in questo.
Tempo fa,dopo le gravi violenze avvenute nei nostri stadi di calcio,un gionalista italiano si e’ sentito chiedere da un collega brasiliano:”Nel mio paese la violenza non manca di certo,ma com’e’ che cose simili nei nostri stadi non capitano ?”

ALESSIO DI MICHELE

Semplicemente perchè in nessun paese il perdonismo cattolico ha fatto danni come da noi: nei paesi civili i teppisti da stadio vengono condotti in questura e colà educati a suon di ceffoni. Da noi no: anzi ricorderò forse un Roma-Galatasaray di qualche tempo fa quando, in diretta tv, giocatori turchi accerchiarono e gonfiarono un poliziotto: mi fermai ad immaginare i nostri che, nello stadio di Istanbul, fanno lo stesso ad un poliziotto turco; al confronto “Fuga di mezzanotet” sarebbe un film di Heidi.

Vittorio

@ALESSIO Di Michele

Ti meravigli? Siamo (in)evoluti in un contesto in cui CCAR condanna il “peccato” ma non il “peccatore”! Serve dire qualcos’altro?

Laverdure

@Alessio
Sei profondamente ingiusto verso la Curia,che per secoli ha perseguito con esemplare serieta la lotta al crimine come al peccato:nello Stato Pontificio la mannaia ha lavorato per secoli.Spesso affinche la punizione non fosse fine a se’ stessa ma istruttiva il reo veniva squartato e i quarti appesi in varie parti della citta.
Mastro Titta era un personaggio popolarissimo,ricordate il Rugantino ?
E’ evidente che la colpa e’ del lassismo ateo,no ?
Anzi,lapalissiano.

Gianluca

“La presenza del crocifisso é in contrasto con la separazione tra Chiesa e Stato, principio repubblicano fondamentale. Pertanto è incostituzionale”.

Ma qui ci vuole tanto a capirlo ?

DENIS

eh no. qua da noi il crocifisso, con doppia giravolta a caduta mortale, è diventato un simbolo LAICO. ahahahah. è meravigliosa sta cosa…

Federico Tonizzo

Ma gli antichi Romani non crocifiggevano i condannati NUDI???

Vittorio

@Federico T.

Bravo, così tutti si accorgevano che gli mancava il pezzetto di pelle famoso….

Francesco

Il presidente dell’Ordine degli Avvocati del Brasile.

Io sono convinto che da noi il presidente dell’ordine degli avvocati e’ il primo a baciare le scarpe (e voglio essere signorile) al Pontefice e il crocifisso e’ disposto a metterlo non solo nelle aule di tribunale ma anche a metterselo nel…. proprio domicilio.

Francesco

Ti ringrazio Stefano per la precisazione, ma se mi esprimo troppo esplicitamente i miei commenti vengono cancellati.

mistergrey

“Pure il Brasile ci batte”

Prima ci batteva l’Argentina , ora pure il Brasile solo perchè un avvocato si è lamentato della presenza del crocifisso nell’aula dove si riunisce la corte suprema.Capirai che segnale di civiltà!
Mi riferiscono che in certe zone di quell’immenso paese ci sono ancora le faccende , i beruscao e le schiave Isaure, altro che “ci batte pure il Brasile”.:-)

Sviluppo diseguale e scombinato 🙂

Ricordo di nuovo che in nessun paese dell’America Latina , tranne Cuba e Portorico, l’aborto è legale.

“Nel mio paese la violenza non manca di certo,ma com’e’ che cose simili nei nostri stadi non capitano ?”

Davvero una bella consolazione!Forse non capitano perchè i birbanti (narcos, tagliagole, membri degli squadroni della morte, capibastone di faccende… ecc) vanno allo stadio per rilassarsi dopo tante efferatezze.

“Semplicemente perchè in nessun paese il perdonismo cattolico ha fatto danni come da noi: nei paesi civili i teppisti da stadio vengono condotti in questura e colà educati a suon di ceffoni”

Che sparate qualunquiste e fascistoidi si devono leggere in codesto sito di liberi pensatori!

Perdonismo cattolico? 🙂

Mai sentito parlare di Mastro Titta e di quanto menano certe monache?

“Io ti perdono… però ti ammazzo lo stesso”.

Bel perdonismo!

“nei paesi civili i teppisti da stadio vengono condotti in questura e colà educati a suon di ceffoni”

Sei proprio sicuro che nelle nostre questure non volino schiaffazzi? 🙂

Forse vieni dalla Luna.

whichgood

Il crocifisso nelle aule dei tribunali fa lo stesso effetto di una cacca di cane nella vetrina di una pasticceria. I cattolici che difendono questa scelta pretendono chiuderci gli occhi, tapparci il naso, farci mangiare e pretendere anche di farci fare i complimenti al pasticcere, riconoscendo il suo buon gusto.

Paul Manoni

Fa quell’effetto mica solo nei tribunali…Anche nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici, nelle caserme, ecc, ecc. 😉

Florenskij

@ whichgood. Anzitutto buon mattino. A seguire: io non sono un fan del crocifisso a tutti i costi, sulla base del principio per cui se una religione non riesce a svolgere la funzione di “religione pubblica” con una effettiva “egemonia culturale” la “marcatura del territorio” con le sue icone “dura minga, non dura, non può durare”. Oltretutto per chi ci crede il crocefisso vale per il presente ( doloroso ) e volge al futuro ( “una speranza di più sereno dì”, suggeriva Manzoni ), più ancora che al passato e all radici storiche.

Ciò ammesso e riconosciuto, rimango continuamente esterefatto per la protervia, la cattiveria, la volgarità ributtante di certe esternazioni. Se lei usa certi paragoni e certe espressioni deve avere un pozzo nero nell’anima. Ed è pure capace di concludere appellandosi al buon gusto.

fab

Non sono così convinto che whichgood sbagli il paragone: primo, un’imposizione in un luogo di giustizia è fuori luogo come un escremento in un luogo di alimentazione. Secondo, il tono dovrebbe farvi riflettere sul grado di esasperazione provocato da un continuo assillante generale tentativo di condizionamento, che finirà per ottenere l’effetto contrario a quello voluto.

whichgood

Come ho già discusso in passato con lei, non si può imporre la religione (neanche marcare il territorio) con un simbolo di parte che nulla ha che vedere con lo Stato di diritto e pretendere pure di far rispettare le “istruzioni d’uso”. Il suo manualino se lo tenga per lei, io di quel simbolo di morte e disprezzo della vita e la libertà mi esprimo come voglio.

Personalmente preferirei una cacca di cane (al posto del crocifisso) appesa al muro dei tribunali perchè almeno questa è naturale, non è di parte e non crea discriminazione.

Francesco

Povero Florenskij, e’ rimasto scandalizzato dal commento di whichgood.
Mi dispiace, per lei la classe non insultare qualcuno per rabbia senza fargli del male ma ammazzarlo senza dire volgarita’, come ha fatto (e continua a fare) la sua Chiesa per secoli.
Si vada a ritirare l’assegno dal suo prete e ci lasci in pace, che e’ meglio.

gioacolp

A che serve paragonare il simbolo cristiano alle feci del cane? Crede di avere aggiunto valore alla sua pur giustificatissima e condivisibile richiesta per la rimozione di qualunque simbolo religioso da ogni posto pubblico?
Mi spiace che si sia lasciato trascinare così in basso.
La laicità è altra cosa

Stefano

@ gioacolp

A parte i giudizi di merito, posso farti notare che non ha paragonato il crocifisso alle feci di cane ma ha detto che fa lo stesso effetto che queste farebbero in una pasticceria?
Non è proprio la stessa cosa….

whichgood

@ gioacolp

Di sicuro ho dimostrato che l’imposizione forzata della religione fa solo l’effetto contrario e che sebbene sono riusciti con la demagogia a mettere quel omino torturato nei posti più fuori luogo che ci possano essere, non sono riusciti a chiudere la bocca a chi la pensa diversamente.

PS. dovrebbe essere dio a punirmi e mettermi in riga, non capisco cosa ci facciano i fedeli a difenderlo; sarà che anche loro si credeo onnipotenti ?

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