Studio: la retorica sulle “radici cristiane” aumenta l’intolleranza verso gli immigrati

Quasi ogni inchiesta sociologica conosciuta mostra come i non credenti siano molto più tolleranti dei credenti nei confronti degli immigrati e, in generale, verso chiunque le società tendono a categorizzare come ‘diverso’. Alcuni studi, di cui ha dato conto Tom Rees sul Secular News Daily, hanno cercato di indagare sulle ragioni alla base del fenomeno.

Le prime conclusioni, ovviamente ancora da suffragare con studi più robusti, mostrano come l’intolleranza verso gli immigrati, e in special modo verso quelli di religione islamica, non avrebbe tanto a che fare con la religione in sé, quanto con l’uso identitario della religione allo scopo dividere il gruppo del ‘noi’ dal gruppo degli ‘altri’.

In poche parole, sarebbe la retorica posta sull’identità cristiana della nazione a rendere più intolleranti i cristiani. Una retorica che, sebbene sia fatta propria soprattutto da gruppi identitaristi quali la Lega Nord, è però attivamente promossa anche dalle gerarchie ecclesiastica. Vanficando pertanto gli effetti del loro altrettanto propagandato impegno a favore dei migranti.

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55 commenti

fab

Se esalti il tuo clan, aumenti gli steccati verso gli altri clan. Funziona così dall’età della pietra.

Tino

ebbé no perché se esalti il tuo clan in assenza di altri clan come in irlanda (per esempio) non vedo cosa attacchi. Gli immigrati polacchi? Sono cattolici come gli irlandesi. E poi scusa ma non è proprio quello che sta facendo questa inchiesta esaltando gli atei come più tolleranti rispetto ai cattolici? A me non piacciono molto questi discorsi soprattutto basati su sondaggi che possono essere manipolati a piacere. Ci sono inoltre altri fattori identitari rispetto alla religione, pensa solo agli usa ai tempi della segregazione.

Tino

In ogni caso l’ateo è mediamente più tollerante su questioni di morale e sessualità questo sì ma nei confronti delle altre religioni ne dubito molto.

maxalber

Tino, ammetterai che praticamente non è possibile verificare o falsificare quanto stai dicendo.
Per farlo bisognerebbe essere in un paese in cui le religioni non hanno influenza pratica.
E questo è praticamente inesistente.
Comunque ammetterai che nei paesi più secolarizzati la tolleranza è elevata e addirittura eccessiva, quando si arriva al multiculturalismo all’inglese che “tollera” tribunali islamici nel suo territorio.

Tino

Non saprei dirti max, la Danimarca ha delle leggi sull’immigrazione molto più severe e poi i paesi del nord sono più protetti dall’immigrazione clandestina anche solo per ragioni di territorio. Penso sia anche diverso quando si subisce l’immigrazione rispetto a quando la si sceglie. Come in Canada dove ci sono le quote per età, zone geografiche conoscenza della lingua ecc.

fab

Tino, l’Irlanda è rimasta cattolica in opposizione all’Inghilterra! E’ un esempio di scuola per la dinamica di clan.
Se poi intendi l’Ulster, i cattolici sono gli autoctoni, i protestanti sono i discendenti degli scozzesi deportati da Cromwell, per cui quello che ho scritto viene confermato.

exodus

l’immigrazione è un problema un pochino più consistente di queste inutili radici di una religione importata dal medio oriente……troppa immigrazione fa riemergere sentimenti di intolleranza ed è una questione statistica, finchè si parla di immigrazione sostenibile controllata come le norme prevedono attraverso richiesta all’ambasciata allora i problemi saranno sicuramente di meno, se si parla di immigrazione clandestina la questione raggiungerà lo scontro sociale oppure un ritorno ad un bel neonazionalismo paneuropeo o ad un bel neofascismo, non si può mettere una percentuale di immigrati oltre il 15% l’integrazione fallisce e la tensione aumenta, due culture diverse conoscono solo se stanno a distanza di sicurezza se le si mischia con violenza succedono i guai e la gente piano piano troverà mezzi di difesa sempre più efficaci fino ad arrivare al conflitto………..oggi le radici cristiane come rafforzativo d’identità del gruppo, domani un nuovo hitler? vediamo un attimo cosa succede in europa del nord? partiti dell’estrema destra raggiungo percentuali sempre più grandi che sta succedendo? che gli europei si stanno incattivendo e sentimenti addormentati da 70 anni possono sempre essere risvegliati sopratutto dalle nuove generazioni

serlver

D’altra parte chi pompa qui immigrazione indiscriminatamente è da una parte la sinistra con le sue ormai mentecatte idea di egualitarismo che si traduce soltanto in un livellamento verso il basso, dall’altra la Chiesa che ha bisogno si sempre nuove masse di poveracci su cui far presa, e dall’altra ancora la destra, che ha parole non la vuole, ma nei fatti la richiede per mantenere bassi gli stipendi, cioè il costo del lavoro.

Tino

Sì certo anche se ultimamente con le delocalizzazioni la destra imprenditoriale va direttamente sul posto.

MASSIMO

Da una parte i preti vanno anche ammirati per la loro intelligenza.
Quando plagiano le persone, queste non solo diventano loro adepti, ma fanno anche la guerra alle religioni concorrenti.
La Chiesa, nei secoli, è stata maestra di psicologia del plagio delle masse.
Le persone più intelligenti che si rendevano conto del plagio e si ribellavano a queste venivano messe al rogo ed eliminate.

Tino

Sì vabbé i preti incitano durante le messe a fare la guerra agli altri credenti, ma su cerchiamo di restare serii, poi nell’inchiesta l’unico paese cattolico è l’irlanda che non ha praticamente musulmani a parte piccole comunità.

Tiziana

Forse è un pò fuori tema, ma ricordo ai lettori di uaar che lo avessero dimenticato che un anno fa, era più o meno in questi giorni, comunque pasqua, dei rom che venivano spostati da un campo all’altro dall'”efficiente” sindaco alemanno, si rifugiarono nel giardino della basilica di san paolo. i religiosi della basilica non ci pensarono neanche un attimo (con la solerte collaborazione capitolina) a dividere le famiglie e a cacciare con ignominia quei disgraziati. una epurazione etinica non nuova alla chiea apostolica romana.

Tino

Non so qui in Francia sui rom un prete aveva augurato l’infarto a sarkozy. Sinceramente chiesa e sinistra sui rom sono uguali, a parole tolleranti, ma nei fatti diversi sindaci di sinistra hanno fatto sgomberare campi rom. Ecco io per esempio sui rom non ho mai avuto nulla contro, ma devo dire che non vi ho a che fare quasi per nulla a parte sul treno.

kundalini444

Si, infatti noto spesso che io vengo considerato “parte del gregge” ovvero del “noi” dagli italiani cristiani, anche nei discorsi che sono discriminatori nei confronti di chi è di un’altra religione.

Ad esempio su un blog in cui si discuteva del crocifisso, un cristiano mi scrisse “ma se non ti sta bene tornatene nel tuo paese”. Al che feci notare che ero italiano e ateo e mi disse “ma allora che te ne frega?” (passando dall’identificazione-avversario all’identificazione-neutrale).
Gli chiesi come avrebbe risposto ad un musulmano italiano. Per quel che capii della risposta per lui non dovrebbero esistere italiani musulmani, ma tutti gli italiani sono automaticamente cristiani, tranne quelli che vogliono fare un po’ i bizzarri definendosi atei, perchè in realtà sono cristiani e NON LO SANNO!

L’atteggiamento generale è questo…

Tino

Non so qui in Francia i musulmani dicono che le scuole cattoliche sono più tolleranti di quelle laiche e che con i cattolici riescono a dialogare meglio rispetto agli atei. Tanto è vero che la Boutin va al congresso dell’UOIF.

Tino

Oltrettutto nell’inchiesta non c’è neanche l’Italia ci sono solo UK, danimarca, olanda e irlanda (in irlanda i musulmani saranno lo 0,1%)

robby

tutti gli islamici che ho conosciuto,per esempio palestinesi,volevano andare in norvegia e in svezia,per loro irlanda era uguale a galles e scozia,paesi molto meno propagandati come tolleranti nei loro luoghi di nascita,adesso che in irlanda i mussulmani sono lo 0,1% per cento forse fa capire piu una certa paura degli stessi mussulmani,che un connubio docile,poi ho molti amici mussulmani si parla di tutto ma mai di DIO,perche lo ritengono motivo di contrasto,almeno come me che sanno neanche se sono ateo,non me lo anno mai chiesto….,e quando gli lo dissi non è cambiato nulla

Losna

Scusate la puntualizzazione, ma il termine TOLLERARE significa poco più che sopportare, preferisco il termine COMPRENDERE che ha diversi significati ma tutti positivi soprattutto per me non credente che fa quotidianamente lo sforzo di capire e non quello di credere.

Tino

Certo ma io credo che sia più facile per un cattolico comprendre l’islam che per me.

Federico Tonizzo

“sarebbe la retorica posta sull’identità cristiana della nazione a rendere più intolleranti i cristiani.”

NON sono affatto convinto…
Se la “secolarizzazione” avanza sempre più, a quanti rimane la credulità circa le “radici cristiane” dell’Europa? La maggior parte del “cristiani” è così “tarda” da credere anche nella retorica delle “radici cristiane”?
La “non tolleranza verso gli immigrati” non sarà semplicemente una questione di xenofobia? E non potrebbe essere che la xenofobia sia più diffusa negli strati meno istruiti della popolazione, che in genere tendono ad essere anche quelli più “fedeli” alla chiesa?
E non potrebbe essere che la “non tolleranza verso gli immigrati” sia aumentata perchè è peggiorata la crisi economica, e quindi è aumentata la disoccupazione, con la conseguente concorrenza fra italiani ed immigrati per avere un lavoro con cui sopravvivere?

Tino

Beh certo anche io ci ho pensato, l’ateismo di solito è diffuso nelle classi che sono meno a contatto con l’immigrazione soprattutto oggi. In ogni caso io non sono mai riuscito a parlare normalmente di ateismo con musulmani generalmente disprezzano più l’ateo rispetto al cattolico.

Federico Tonizzo

“musulmani generalmente disprezzano più l’ateo rispetto al cattolico.”

Beh, posso capirlo: “Allah akbar!” va molto più d’accordo con “Grazie a Dio!” che con “Allah non è grande” o “Grazie ai medici” 😉

Tino

Io invece non sono affatto convinto che i non credenti siano MOLTO più tolleranti dei credenti con gli immigrati e questa storia delle radici cristiane mi sembra pura propaganda simmetrica a quella cattolica. La retorica sulle radici cristiane provvoca intolleranza nei confronti degli immigrati? Se fosse vero la strage di Breivik sarebbe successa in Italia e non in Norvegia, questa non è sociologia è propaganda come quasi tutta la sociologia purtroppo. Il sociologo è quasi sempre di sinistra terzomondista si mette nella testa una cosa e poi aggiusta l’inchiesta per ottener un risultato. Io conosco cattolici molto più tolleranti di me con l’islam (gli immigrati poi cosa c’entrano molti sono cristiani) e atei ancora più intolleranti di me con l’islam. Oltrettutto ai musulmani in generale non da per nulla fastidio il crocifisso in classe. La retorica delle radici cristiane è un vicolo cieco nel senso che non si può ridurre l’europa unicamente alla cultura/religione cristiana dimenticando le radici greco-romane e l’illuminismo e poi non ha nessun senso metterlo in una costituzione, MA diffido molto di queste inchieste soprattutto mi domando se più che tolleranza sia menefreghismo nei confronti degli atei che vengono condannati a morte o imprigionati nel mondo islamico.

gmd85

Io sono sociologo e non sono come hai detto tu. Le generalizzazioni non vanno mai bene. Non condivido il buonismo idiota della sinistra. Sono convinto che quello delle radici cristiane dell’Europa sia solo uno dei motivi d’intolleranza. Il fenomeno immigratorio causa scompiglio, crea una sorta di anomia, insomma, rompe gli equilibri. Questo, si, crea intolleranza, soprattutto quando il fenomeno si presenta coi suoi aspetti più negativi (criminalità). Se in Francia i musulmani dicono che le scuole laiche sono intolleranti, dovrebbero chiedersi perchè. Di quali musulmani parliamo poi? Quelli che pretendono di infilare allah dappertutto? Ah, beh, hanno tutte le carte in regola per parlare d’intolleranza, certo. Ma per favore.

fab

Tino, la retorica delle radici cristiane è soltanto uno dei fattori scatenanti di un Breivik. Bisogna anche considerare la tenuta mentale del singolo individuo, la disponibilità di armi, il valore che culturalmente si dà all’iniziativa individuale (che in Italia è più o meno inesistente)… Non si fa una teoria deterministica bivariata su una fluttuazione statistica multivariata.
Poi: certo che l’intolleranza è in tutti i clan; e allora? Qui ci si limita a segnalare uno dei tanti casi esistenti.
Poi: la gente di sinistra si rende conto che dividere il mondo per religioni non produce niente di buono, mentre sarebbe meglio dividerlo per classi sociali. A destra invece ancora le classi sociali, nel senso di interessi materiali irriducibilmente contrapposti, non riescono proprio a coglierle.

Tino

fab
Ultimamente la gente di sinistra, quantomeno gli intellattuali invece considerano l’islam come una fonte di arricchimento. E sono int anti ad assegnare le culture minoritarie alla solidarietà “etnica”
gmd85
Sulla sociologia io le generalizzazione le faccio, perché la maggior parte delle volte si tratta di militanti con il coltello in mezzo ai denti che pretendono dare una descrizione esatta della realtà. Magari in italia la sociologia è più seria, poi certo non sto dicendo che tutta la sociologia sia da buttare. Da noi Bourdieu che faceva tanto l’antisistema ha messo in piedi con i soldi delle nostre tasse tutto un dipartimento di sociologia al CNRS dove TUTTI la pensavano esattamente come lui. A parte il fatto che il sociologo pur avendo diritto a delle convinzioni politiche dovrebbe cercare di restare il più neutrale possibile. Ma poi come risultato a discreditato completamente la sociologia, perché non la sta a sentire più nessuno predica unicamente ai convinti.

fab

Il POTERE di sinistra ha tirato fuori questa sciocchezza dell’islam come arricchimento da un bel po’, almeno in Italia; saranno 20 o 30 anni. L’idea, francamente demenziale, è che gli USA sono con Israele, che è contro gli arabi, che sono musulmani. Dato che gli USA sono il nemico, i musulmani sono amici.
Inutile evidenziare tutti i non sequitur della catena; il punto è che dubito che la GENTE di sinistra sia tutta d’accordo. Anzi, per essere molto chiari, sono sicuro che avere tanto a cuore un’ideologia di estrema destra come l’islam sia esattamente il contrario dell’essere di sinistra. Ma che ci vuoi fare, c’è tanta idrocefalia in giro.

gmd85

@Tino

Non so che approccio hai avuto con la disciplina, ma non dev’essere stato dei migliori. È chiaro che stiamo parlando della branca più politologica. Posso essere d’accordo che ci siano estremismi (spesso sinistroidi) e li ho anche riscontrati di persona. La neutralità di cui parli è ascrivibile al concetto di relativismo culturale, che non tutti riescono ad applicare. Chi lo applica troppo e chi non lo applica affatto. la divisione in tant sottodiscipline, poi, non ne facilita la comprensione. Ultimamente, in TV ho visto diversi sociologi poco convincenti, che poco hanno a che fare col carattere scientifico che la disciplina deve avere. Lungi dal voler difendere strenuamente qualcosa, ti posso assicurare che la disciplina se tratatta con rigore e serietà, può portare a risultati positivi.

Ora, nello specifico dell’articolo riportato, ho letto i presupposti e la ricerca della Dawkins Foundation e ti posso dire che sono ben strutturati e che l’inchiesta è stata condotta con rigore scientifico. Gli esempi di cattolici tolleranti che hai portato tu sono sicuramente positivi, ma ci sono buoni motivi per pensare che si tratti di mosche bianche e che non siano rappresentativi di tutta la popolazione di riferimento. Comunque, a riprova del mio precedente post, riporto la frase conclusiva dell’articolo:

So although religious people in these countries tend to be hostile to immigrants, it doesn’t seem to have much to do with their religious beliefs, as such. Rather, it’s because religion is used as a tool to separate ‘us’ from ‘them’.

ovvero: Così, nonostante le persone religoose in questi paesi tendano a essere ostili nei confronti degli immigrati, ciò non sembra avere molto a che vedere con le loro credenze religiose. Piuttosto, la religione sembra essere usata come strumento per separare “noi” da “loro”. Come vedi, l’articolo non pone l’attenzione sulle radici in sè, ma sull’uso discriminatorio che se ne fa. Ho cercato di essere il più distaccato possibile nello spiegare, spero di esserci riuscito.

Tino

Vabbé può darsi tu abbia ragione in fondo se l’hai sviscerata e la ritieni scientificamente corretta. ti credo.

robby

CIRCOLO S PIETRO -ROMA CUCINA A MINI PREZZI(trastevere) chiuso 1 volte nel arco di 1 anno,poiche un prete parlando della bibbia,inderettamente a provocato ,aI mussulmani presenti ,dibatti accessi che anno sfiorato la rissa tra la guardia giurata,e gli italiani cattolici,poiche lo stesso prete dichiarava sulla questione della trinita la sua esistenza identica a dio,dal quel giorno solo la foto di giovani paolo ii…e b16 appese al muro.
tino se se stai a roma fatte na passeggiata la dentro

Francesco

La retorica sulle “radici cristiane” aumenta l’intolleranza verso gli immigrati”

Mi sembra piu’ che naturale visto che i primi cristiani erano solo dei fanatici.

giuseppe

La retorica atea di una certa laicità aumenta l’intolleranza verso i cattolici. I cristiani sono sempre in prima linea nella solidarietà, anche verso gli immigrati. Voi li volete, ma senza muovere un dito per aiutarli.

Tino

Non è la retorica atea che aumenta l’intolleranza nei cattolici, mica siamo noi in Nigeria a far saltare in aria le chiese.

Tino

Io sono ateo e faccio parte di quelli che preferirebbero per il mio bene e per il loro se ci fosse la possibilità di restare dove sono, a meno che non siano veramente innnamorati del mio paese e della maniera in cui si vive tanto da adeguarsi. Capisco anche che tante persone (non tutte perché ci sono poveri che preferiscono starsene nella povertà piuttosto che emigrare in occidente così come io andrei a fare l’elemosina piuttosto che andare in Arabia Saudita) che cercano una vita economicamente migliore. Non muovo un dito per aiutarli? Non lo sai e poi non siete voi cristiani che dovete fare il bene di nascosto e non farvi vedere o qualcosa del genere? Cmq non confondere irreligiosi e sinistra, che cmq anche lei tramite i sindacati un po’ li aiuta, semmai aiuta solo gli uomini e non le donne che vogliono sfuggire dai patriarcati delle loro comunità.

benjamin l'@sino

Giuseppe: «voi li volete»

Veramente, no, io non li vorrei. Solo che c’è chi me li impone infischiandosene della mia opinione.

fab

Io non voglio gli immigrati, credo soltanto che le frontiere non debbano essere barriere, a meno che non ci sia un serio motivo; e l’ “identità” è un motivo parecchio frivolo.
Vogliamo filtrare soltanto i musulmani e, ad esempio, accettare soltanto quelli che ripudiano l’islam? Com’è che un simile provvedimento non piacerebbe in primis ai cristiani?

giuseppe

Le prime conclusioni, ovviamente ancora da suffragare con studi più robusti,

quindi nulla di sicuro…

mostrano come l’intolleranza verso gli immigrati, e in special modo verso quelli di religione islamica, non avrebbe tanto a che fare con la religione in sé, quanto con l’uso identitario della religione allo scopo dividere il gruppo del ‘noi’ dal gruppo degli ‘altri’.
In poche parole, sarebbe la retorica posta sull’identità cristiana della nazione a rendere più intolleranti i cristiani.

In poche parole sarebbe la retorica……sarebbe, cioé conclusione non certa e forzata per dimostrare che il male viene dai cattolici.

Tino

Diciamo che l’uso identitario che per primi fanno i musulmani è stato un manna per i cristiani che ne hanno approffittato, sempre più persone atee precisano comunque che sono di cultura cristiana. Almeno qui. Comunque io ripeto come ateo per quando riguarda il rapporto all’islam non mi sento né più tollerante ne meno tollerante delle media dei cristiani che conosco.

gmd85

@Tino

Mah, se per cultura intendiamo il background religioso, direi che la stragrande mggioranza degli atei occidentali sia di cultura cristiana, nel senso che così sono stati educati. Riguardo all’identità, al sentirsi cristiani o meno, converrai con me che il discorso e più ampio. Io posso anche definirmi ateo di cultura cristiana (che già suona male), ma non mi sento assolutamente cristiano.
Per curiosità, cosa fai nella vita? 🙂

@giuseppe

Sarebbe, certo. La studioso vero ha l’umiltà di ammettere che una cosa potrebbe anche essere sbagliata. Si prova e si riprova fino a che il risultato non si ripete. Ma è questo che vi suona strano.

Tino

@ gmd85
Lavoro in un centro di reinserimento professionale quindi di immigrati e non ne vedo, poi certo non pretendo in base a quello che vedo io essere la voce della verità, ma noto spesso che quello che la sociologia racconta sui disoccupati non corrisponde alla realtà o sugli immigrati che “fanno i lavori che gli altri non fanno”.

gmd85

Capisco. Beh, neanche io voglio essere la voce della verità e sono consapevole che non sempre un’inchiesta sociologica sia condotta bene. I parametri e i presupposti da considerare sono tanti e se ci sono preconcetti o pressioni già in partenza, i risultati possono non corrispondere al vero.

schiaudano

E io che ho sempre creduto che Goebbels fosse il ministro dell’agricoltura e certa retorica la usasse per assicurare raccolti abbondanti.

benjamin l'@sino

Personalmente sono intollerante verso gli immigrati (intesi come massa) per ragioni numeriche e ambientali. Ancor più sono intollerante verso chi mette in atto azioni dirigenziali mirate a sostenere o perfino incrementare il numero degli immigrati, azioni che non fanno altro che esacerbare i gravi problemi ambientali che ci affliggono nel quotidiano. Ovviamente giammai sentirete mettere in relazione l’aumento della popolazione presente in Italia determinato dalle migrazioni (in massima parte al nord) con il peggioramento della qualità già deteriorata dell’ambiente nel quale viviamo. Eppure è una relazione automatica ed evidente. Ma ai padroni del pollaio, a quanto pare, interessa più la quantità di uova prodotte dalle “loro” galline che non la qualità della vita di queste ultime.

Massimo D'Angeli

La malattia in questione si può chiamare “appartenenza”: chi ne è vittima si trova esattamente come chi ha un delirio: non se ne rende conto, anzi più ne è vittima meno se ne rende conto. Tutti abbiamo bisogno di appartenere a qualche gruppo, ma il bisogno è molto variabile e (come si osserva in questo post) può essere abilmente manipolato / pilotato. Il richiamo all’apparenenza non viene mai detto esplicitamente (è un motivo della sua forza): ieri ascoltavo il convegno di FLI e la prima persona che ha parlato dopo Fini ad un certo punto del suo discorso, quando comunque non c’entrava nulla, ha detto “… e i 2 marò in India se non ce li danno ce li andiamo a prendere !!!” : subito è scoppiato l’applauso di appartenza (in questo caso italica, la STESSA che indigna ancora chi parla della strage del Cermis ….).
L’appartenenza è come l’uranio: in genere produce immensi benefici, ma quando viene usata male …

ale papista

“Studio: la retorica sulle “radici cristiane” aumenta l’intolleranza verso gli immigrati”
,falsissimo ,aumenta il disprezzo per gli atei str….zi,cosa giustissima

fab

Un giorno o l’altro dovrai ben trovare uno straccio di motivo per il tuo sbavante odio verso gli atei. O il motivo è semplicemente che con noi non c’è una volta che riesci a spuntarla e non abbiamo remore a evidenziare la tua subumanità? Ma guarda che hai cominciato tu.

Kaworu

penso che alla psicoterapia e alla terapia farmacologica potrebbero aggiungere anche un corso di italiano.

forse, tra una decina d’anni, uscirai e sarai una persona quasi decente…

stefano b.

da dei fanatici dell’esoterismo del resto non ci si può aspettare niente di buono, soprattutto qunado questi si credono reciprocamente i migliori.

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