I fanatici del crocifisso non sono un’esclusiva italiana. In Svizzera, scrive Ticino Libero, la consigliera nazionale lucernese Ida Glanzmann, dell’UDC, ha proposto di inserire nella Costituzione l’esposizione dei simboli della “cultura occidentale cristiana”.
L’intento manifesto è di avere crocifissi in ogni spazio pubblico. L’iniziativa costituisce la risposta ‘politica’ alla richiesta di un cittadino di rimuovere il crocifisso dall’aula scolastica frequentata a suo tempo dal figlio nel Cantone di Lucerna. Richiesta legittima, ai sensi della giurisprudenza elvetica.
E’ per questo motivo che l’associazione svizzera dei liberi pensatori, dopo che la richiesta di Glanzmann è stata accolta dal Consiglio nazionale (la Camera bassa), ha chiesto che il Consiglio degli Stati (la Camera alta) dia seguito alle raccomandazione espresse delle relative commissioni, contrarie alla richiesta, e si pronunci pertanto contro il progetto pro-crocifisso.
Si ricorda che l’impegno dei liberi pensatori elvetici contro l’esposizione dei simboli cattolici non è affatto nuovo, e che le conseguenze che alcuni di essi hanno dovuto subire sono state persino peggiori di coloro che si sono battuti per lo stesso scopo in Italia: una famiglia è stata costretta a lasciare il paese, un insegnante ha perso il posto di lavoro.
Credo che questa iniziativa non avrà alcun seguito. Ci sono i clericali anche qui, ma la presenza delle Chiese è quasi nulla. Mica il telegiornale si apre con l’ultima del papa o di Bagnasco. Oserei dire che qui si respira la laicità, il paese non è una succursale del Vaticano come l’Italia. Del resto i crocifissi non ci sono nelle scuole e nemmeno in chiesa, almeno nei cantoni germanofoni non cattolici. Non per niente questa signora viene da un cantone cattolico, Lucerna.
Speriamo. Il pupazzetto inchiodato lo tengano in chiesa per fare i loro riti vudù. Ogni cosa al suo posto; la Svizzera, ben conoscuita per l’ordine e la precisione dovrebbe saperlo.
Il problema vero non è la gente comune, il problema vero sono i politici: se essi fanno di tutto per imporre queste cose, anche a dispetto di quello che vorrebbe la gente comune, è verosimile che il motivo sia uno scambio di favori con il Vaticano, quindi direi che tira aria di CORRUZIONE.
Le “radici cristiane dell’Europa” non risalgono a secoli o millenni fa, ma sono state “seminate” da pochi anni e pare riescano a propagarsi piuttosto bene nelle dichiarazioni e nelle azioni dei politici corrotti (e forse anche di quelli – pochissimi – ingenui).
D’accordo, questo è un rischio serio. Vedi anche i rigurgiti autoritari di Bagnasco che pretende addirittura che lo stato laico favorisca la – o persino le – religioni e combatta o contrasti l’ateismo. Stanno rialzando la testa, e hanno un alleato straordinario nell’islam che non tollera nessuna critica al profeta. Noi possiamo ancora dire non solo che il sole non gira intorno alla terra, ma che Gesù non era Dio (cosa che Galileo non osò mai affermare, se no lo facevano a fettine, vero Florenskij?).
E purtroppo ci tocca constatare che l’appoggio alla Chiesa lo offre anche quel puzzone del Quirinale, ex comunista, oggi atlantista, liberale e clericale. Come altri ex, anche Fausto B.
@ Sergio
Probabilmente, quando si è al potere si rivela la propria natura di predatori dei più deboli 🙁
E/o, viceversa, va al potere chi di per sè ha ambizioni predatorie 🙁
Ricordi De Andrè?
“(…)
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.
(…)”
(dalla canzone: “Nella Mia Ora Di Libertà”)
E’ ora che l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosca una nuova malattia, l’ossessione da crocifisso.
seee, la famosa chiodomania 😆
Rito religioso e cerimoniale nevrotico-ossessivo
http://www.centrostudirpinia.it/uploads/documents/scritti/Rito%20religioso%20e%20cerimoniale%20nevrotico-ossessivo%20(2).pdf
Il crocifisso e’ un simbolo per sottosviluppati mentali e culturali e il fatto che lo vogliano imporre e per sottolienare che siamo tutti scemi come loro, loro dicono.
Certo, così se siamo tutti scemi, loro si possono finalmente sentire normali.
E’ stucchevole come una religione che nei suoi sacri testi ostenta un culto in “spirito e verità” abbia questi eccessi di “materialismo”
Sarebbe meglio dire coloro che professano una religione
@ stefano marullo
Caro Stefano, io sono un tuo ammiratore, ed ho notato che, quando affronti temi inerenti alla storia ed alla filosofia delle religioni, lo sai fare da par tuo. Avrei allora una piccola proposta da farti. Ovviamente sei libero di non tenerne affatto conto. Perché non scrivi un articolo (magari suddiviso in due o più sezioni) sul rapporto storico tra il cristianesimo ed il culto delle immagini sacre? Certamente sai meglio di me che le gerarchie del cristianesimo latino e di quello greco, vinte non poche incertezze e titubanze iniziali, giunsero persino allo “sconcio” di cancellare con il bianchetto il 2° comandamento del decalogo (cfr. Esodo 20) il quale condannava con notevole durezza qualsiasi culto di immagini sacre – del resto, è un fatto oggettivo che, nel cristianesimo primitivo, mai e poi mai si fece uso del crocifisso quale simbolo sacro (tutt’al più si usava il pesce). Ricordo anche che il Donini, nella sua “Breve Storia delle Religioni”, si sofferma ad analizzare l’evoluzione storica della croce: simbolo solare nelle culture più antiche, poi strumento efferato di tortura e di morte, infine simbolo cristiano. Bene, io il suggerimento te l’ho dato: fanne pure l’uso che ritieni più congruo.
Caro giordanobruno, anch’io sono un tuo ammiratore, tant’é che ti rispondo sempre (magari con ritardo) come sulla questione misticismo/ascetismo, spero che la risposta sia stata all’altezza delle tue aspettative. Sulla tua proposta, sarò franco: ho smesso di collaborare con un periodico perché il direttore doveva “suggerirmi” i temi da trattare, non sono esattamente uno che va a comando. Nel merito poi, non dimenticare (e anch’io cerco di non dimenticarlo) che questo è un sito di atei-agnostici, e non di storia e/o filosofia delle religioni. Già una volta ho fatto un lungo articolo in due (interminabili) sezioni sui Miracoli e col senno di poi riconosco di avere esagerato. Credo che sia importante per noi sviluppare sempre di più le ragioni della non credenza, dell’etica atea, in fondo ci occupiamo di religioni e chiese solo perché siamo stanchi di subire la loro pervasività. Se avessimo come “vicini di casa” dei taoisti, giusto per fare un esempio, credo che non avremmo ragione di occuparci di loro, forse magari troveremmo motivi da condividere (un certo “relativismo” come valore positivo, la prima cosa che mi viene in mente). Le religioni e le chiese di “casa nostra” sono prepotenti, perchè cominciano a percepire di essere impotenti, di fronte all’avanzare del secolarismo e del pluralismo.
Mi scuso con quanti scrivono su questo thread di avere debordato.
@ stefano marullo
Beh, a dire il vero si possono trattare i problemi inerenti alla storia delle religioni anche da un punto di vista rigorosamente ateo o comunque laico; anzi nessuno meglio dell’ateo è in grado di indagare certi fenomeni connessi con l’evoluzione storica della spiritualità con il dovuto rigore scientifico: basti pensare solo al Donini, cui ho già fatto riferimento. Certo, più che un articolo da pubblicare nelle ultimissime, mi rendo conto di averti chiesto di scrivere una tesi di laurea – solo il materiale bibliografico da consultare sarebbe impressionante, e non credo che i tuoi impegni professionali ti lascino molto tempo da dedicare ad attività di questo tipo. Ti chiedo scusa se sono stato importuno. Tuttavia ti prego lo stesso di ricordare la mia proposta. Se in futuro ti venisse la voglia di scrivere qualcosa in merito, io sarei il primo ad apprezzare il tuo lavoro.
P.S. Ho riflettuto bene su quanto hai scritto su Francesco d’Assisi e mi trovo completamente d’accordo con te.
@ stefano marullo
“E’ stucchevole come una religione che nei suoi sacri testi ostenta un culto in “spirito e verità” abbia questi eccessi di “materialismo””
Mi pare che tutta la storia della chiesa sia infarcita da “eccessi di materialismo”, se non addirittura sia “fondamentalmente e costitutivamente materialista” nelle intenzioni e nei fatti, al di là delle ostentazioni “spirituali” inventate da relativamente poche persone ma imposte alle menti dei tanti, e imposte perlopiù con la violenza fisica o psicologica, oppure con quella forma sottile e pervadente di violenza che è il plagio mentale (plagio mentale che fu inizialmente l’indottrinamento dei “poveri di spirito” e più recentemente anche il “pedoindottrinamento”). In fondo, anche i metodi di “reclutamento” della chiesa sono quindi, in un modo o nell’altro, delle violenze: sono ancora materialismo, dunque, e non “spiritualità”; la “spiritualità” quindi, pur non esistendo affatto, viene solo ostentata a mo’ di esca, e viene “ritenuta esistere” (e in questo caso la chiamerei “spiritualismo” anzichè “spiritualità”) solo da coloro che sono stati mentalmente plagiati ad hoc, ovvero da coloro che hanno ingioato l’esca.
come faranno a sopravvivere i poveri svizzeri con la croce nella loro bandiera?
Perchè in quella croce non c’è un cadavere pendulo che riguarda solo i cattolici.
Mi consola che l’Italia sia più civile della Svizzera e che non vi sia nessuno che, in Italia, a causa del crocifisso “abbia perso il lavoro”……….
Ho aperto i commenti solo per vedere se Lei avesse già risposto…in quanto avevo notato anch’io questa dimenticanza nell’ultimissima.
Grazie, Satrapo, per la sagacia dimostrata nella lettura della notizia. Forse la battaglia non ha un gran peso per l’Uaar.
A causa di quel crocifisso una volta si perdava anche la vita. Attualmente sempre più gente perde la pazienza per via del pupazzino invadente e questo è un buon segno.
@ Luigi Tosti
Effettivamente, nell’ultimissima sarebbe stata buona cosa ricordare il suo caso.
Bisogna impostare diversamente la campagna contro l’esposizione sistematica dell’impalato. E’ necessario insistere sui danni neurologici che una persona può subire qualora venga esposta ad immagini cruente. La contemplazione di crocifissi, di impiccati, di impalati sopratutto nel caso di minori dovrebbe essere vietata per semplici ragioni di tutela della salute. Su ogni crocifisso dovrebbe essere esposta una scritta “Attenzione, la vista di questa immagine può danneggiare la salute” – esattamente come sui pacchetti di sigarette.
Io vorrei fare una proposta: una raccolta di fondi tra i simpatizzanti dell’UAAR per finanziare una ricerca che valuti gli effetti della esposizione alle immagini cruente, sopratutto nell’età evolutiva. Se noi ripercorriqamo la storia iconografica legata alle religioni e sopratutto alla religione cristiana, noi troviamo una sequenza di immagini spaventose (la croce è solo l’ultima rimasta). Alcuni teorici sostengono che il ricorso continuo all’immagine spaventosa fosse dovuto a ragioni di “mnemotecnica”. Si trattava cioè di incidere più profondamente nella memoria degli adepti. Lo spavento infatti rafforza immensamente l’attività di consolidamento delle memorie. Questa è anche la ragione per cui tutte le religioni hanno storie (spesso inventate) di “martiri” – persone squartate, spelate, arrostite, crocifisse. E’ infatti attravero queste iconografie spaventose che le religioni si imprimono nei popoli. L’ippocampo (che è il motorino che codifica le nostre memorie e le trasferisce sulla corteccia) è collocato vicino all’amigdala, che è’ la centralina che governa le nostre emozioni. Più l’amigdala viene eccitata – in particolare dalla paura, che è l’emozione a cui è più sensibile – e più l’ippocampo lavora più alacremente stampando in modo più profondo il ricordo sulla corteccia. In questo modo le religioni si stampano in grande profondità nel cervello umano e gestiscono ricordi e rappresentazioni considerate primarie o profonde.
Spero di essermi spiegato. (chiedo scusa per i molti errori si battitura, ma ho una vista molto debole)
Interessante. Tuttavia non sopravvaluterei l’impatto negativo dell’immagine del profeta crocifisso.
Io quasi quasi li lascerei i crocifissi (ma non sulle cime delle montagne), però non vorrei che mi fosse imposto (a scuola, in ospedale, nei tribunali, persino in ufficio, magari anche al cesso) come vogliono tutti questi imbranati di cattolici decerebrati (e anche maneschi e violenti).
Devo dire che il crocifisso non mi ha né spaventato né colpevolizzato: era un arredo a cui ci si è abituati e che col tempo manco più si vede.
Mi ha colpito un episodio. Il figlio giovane di Thomas Mann non gradiva il crocifisso sopra il letto, anzi ne era terrorizzato e voleva che si togliesse. Ebbene, l’ateo Thomas Mann disse di no, che faceva parte della nostra tradizione, e se il figlio insisteva l’avrebbe inchiodato al muro! (povero Cristo, due volte inchiodato!). Devo dire che un po’ l’ho capito Thomas Mann.
Quando ci sposteremo su Marte (sarà inevitabile, non so quando) credo che a nessuno verrà in mente di portarci anche il crocifisso. A quell’epoca il cristianesimo, se mai qualcuno se ne ricorderà, sarà considerato come una delle tante religioni che infestarono il pianeta Terra in tempi remotissimi (qua e là ci saranno magari ancora rovine – per altro bellissime – degli antichi templi cristiani).
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Roberto Vecchioni:
Quando andranno sulla Luna,
io quel giorno per fortuna
io no, non ci sarò:
sulia Luna c’è un castello
che finché lo sogno e bello,
poi no…
Lisa
@Otto permille
Dopotutto, nessun minore e’ mai stato messo seduto a vedere una esecuzione sulla sedia elettrica…Penso che molti psicologi e psichiatri ritengono la cosa un tantino traumatizzante, no? Con il crocefisso e’ la stessa cosa. Non si dovrebbe far assistere dei minori, alla rappresentazione continua e persistente di una esecuzione.
Visto poi cosa arriva a generare il fondamentalismo religioso (A Tolosa e altrove), direi che sarebbe il caso di tenere sotto controllo le esposizioni a simili visioni.
Un giudice che perde il posto di lavoro è almeno pari quanto ad un insegnante. Non capisco perché questi due pesi e due misure. Piccole dimenticanze che però sono significative.
Tosti FTW.
Concordo parola per parola.
Tosti uno di noi, SEMPRE!
Si sentono minacciati dalla Laicità anche i politicanti svizzeri, che come quelli italiani, fanno del connubio tra religione e politica, un modo per raccogliere consensi. Consensi che di fatto in Italia cominciano a non arrivare già più (vedi partiti di ispirazione cattolica palese come l’UDC…Mai sopra il 10%!).
Per loro questa minaccia, non li porta a riflettere sul bene comune di una società veramente laica, ma li sprona a richiede un ulteriosre sforzo e slancio verso il clericalismo ossequioso ed il baciapilismo più estremo. Non potendo però controbattere alle argomentazioni contro il simbolo religioso negli uffici pubblici per una questione di coerenza con i principi costituzionali, queste scimmie urlatrici pensano bene di modificare direttamente la Costituzione che a quel punto dovrà far passare un messaggio del tipo:
“Si, siamo laici e lo stato e’ neutrale nei confronti dei cittadini…Però per i cristiani cattolici facciamo un’eccezione!”….Insomma, nella fattoria degli animali orwelliana, probabilmente ci sono meno animali che in Svizzera o in Italia.
Pensate a dove e’ arrivata la stupidità umana… 😯
Continuate pure a denigrare la nostra storia. La vostra laicità sarà messa sotto i piedi quando i musulmani avranno la maggioranza, anche grazie alla vostra demolizione delle nostre radici culturali. Altrove é l’ateismo di stato che ha dominato la scena; e speriamo di non rivedere più quei films.
Sta scritto: e verrà una forma di zola dolce a impiastricciare i volti dei costernati e le piaghe di santa Panzana torneranno verdi come le formiche; un nugolo di gargarismi rivolterà il cespo del termosifone e tutti ulureranno “Alleluja”.
@giuseppe
chi vuole una teocrazia islamica ha gioco di gran lunga più facile in un paese CONFESSIONALE, quale quello che vorreste voi, che in un paese LAICO, quale quello che vorremmo noi: in un paese confessionale, basta che i mussulmani diventino la maggioranza della popolazione perchè abbiano ogni diritto per reclamare gli stessi privilegi prima dati alla precedente confessione di maggioranza (e quindi poter instaurare facilmente una dittatura teocratica), in un paese VERAMENTE laico NESSUNA confessione può chidere alcun trattamento speciale, nemmeno se tale confessione è professata dal 99% della popolazione, e quindi i mussulmani non avrebbero IN NESSUN CASO alcun appiglio per poter pretendere una deriva filoteocratica.
ma queste cose ti sono state ripetute 1000 volte, quindi le possibilità sono 3: o sei troppo stupido per capire le risposte, o non ti prendi la briga di leggerle, o non te ne frega nulla della logica e della realtà dei fatti: sai che l’uno argomento che hai per giustificare il CLERICALISMO della chiesa e le sue ingerenze nella politica è usare l’islamismo come specchietto per allodole, sperando che gli idioti non si rendano conto che in realtà siete voi a fare il loro gioco (e che sostituire una dittatura con un’altra dittatura simile non è un passo avanti: voi non siete in nulla diversi dai mussulmani, siete a favore della democrazia solo finchè non avete il potere e siete dei mostri peggiori dei mussulmani stessi ogni volta che ottenete il potere: ci sono 2000 anni di storia ad insegnarlo oltre ogni dubbio.)
La tua terza spiegazione riporta alla prima.
purtroppo no: chè chi stupido lo è (cioè chi nasce stupido) e chi stupido lo fa (cioè ha un cervello ma colpevolmente sceglie deliberatamente di non usarlo).
Sono convinto che chi decide di ignorare l’evidenza senza alcun vantaggio concreto alternativo è, per questo solo fatto, piuttosto corto di cervello.
Night.
Tecnicamente -a parer mio- il discorso maggioranza/minoranza non cambia nulla, se la Costituzione (ove c’è) di un Paese favorisce un determinato culto sugli altri o su chi di culti non vuol praticarne.
Esempio (ovviamente per assurdo): in Iran se anche i cristiani diventassero maggioranza dovrebbero modificare la Costituzione per avere più diritti sui musulmani, allo stesso modo se i laicisti come noi diventassero maggioranza in Iran dovrebbero comunque modificare la costituzione per non vedere privilegi di qualsiasi religione.
In entrambi i casi ci vorrebbe un atto di forza, che come tale non dipende esclusivamente dalla consistenza numerica delle parti in causa (altri fattori sono: soldi, capacità politica di essere maggioritari, che non vuol dire maggioranza numerica tout court, in casi estremi know how militare ecc…), ma certo la consistenza numerica ha gran importanza.
Per fortuna, anche se la Costituzione italiana lascia numerose pecche sul discorso del rapporto con la Chiesa, essa non è improntata ad una teonomia e questo è ciò che conta, perchè, appunto, è la Costituzione (dove c’è perchè dove non c’è si va solo sui rapporti di forza o al limite sui precedenti giuridici) a fare la differenza.
ma in europa i cattolici pretendono più diritti con la scusa di “rappresentare la maggioranza della popolazione” e che il cattolicesimo “è la radice della cultura della maggioranza della popolazione”. ma se gli immigrati musulmani diventassero la maggioranza, allora sarebbero loro a poter usare queste stesse medesime argomentazioni per pretendere lo stesso.
certo, si dovrebbe cambiare la costituzione, ma esattamente nella stessa misura in cui si dovrebbe cambiare la costituzione ora per trasformarla in una teocrazia cristiana: se con le loro argomentazioni i cristiani possono far questo, con le stesse i mussulmani possono pretendere la stessa cosa quando è il loro turno.
e i privilegi che i cristiani riescono a pretendere senza cambiare la costituzione (solo “interpretandola”) possono allo stesso modo essere pretesi dai mussulmani qaundo è il loro turno.
in parole povere, qualunque privilegio particolare riescano ad ottenere i cristiani, i mussulmani potrebbero ottenerlo immediatamnte quando diventati la maggioranza, con un semplice “perchè a loro sì e a noi no?”
Sì, in effetti qua in Italia non c’è bisogno di modificare la Costituzione e spesso basta agire sulle leggi particolari e, come dici bene, l’applicazione di una concessione ai cattolici può per ricasco cadere sulle altre confessioni proprio in virtù del nostro proprio dettato costituzionale e senza nemmeno la necessità di dover essere maggioranza numerica, basta diventare una robusta minoranza a vocazione maggioritaria (ovvero che coinvolge sulle sue rivendicazioni una buona fetta dell’opinione pubblica e degli intellettuali, e in questo senso prima intendevo che ci vogliono soldi e capacità di fare lobbying).
E’vero, hai ragione, in Italia non serve un atto di rottura, nemmeno puramente politico.
Paul Manoni scrive:
24 marzo 2012 alle 9:26
Si sentono minacciati dalla Laicità anche i politicanti svizzeri, che come quelli italiani, fanno del connubio tra religione e politica, un modo per raccogliere consensi.
Non é la laicità in se stessa una minaccia, ma la vostra idea di laicità.
la noistra idea di laicità coincide col suo significato secondo il dizionario, la vostra idea di laicità è un’interpretazione esegetica di tale termine traducibile con “laicità è quando tutte le religioni sono uguali ma la nostra è più uguale delle altre”. in sostanza un confessionalismo cattolico a cui è stato cambiato nome.
hi se ne frega dei liberi pensatori,o, degli atei,vanno a scuola solo per scaldare il banco,vedasi:Southsun,Kaworu,fab,ecc
Bau, bau, arf, arf.