Stop fino al 2013 su Imu per la Chiesa, diocesi ai parroci: “Censimento edifici di culto”

La diocesi di Tortona ha recentemente pubblicato un appello rivolto alle proprie parrocchie, per avere un censimento preciso degli edifici che fanno capo alle singole chiese. Preannunciando l’arrivo di lettere dall’Ufficio Beni Culturali alle varie parrocchie. Sembra quindi che nemmeno la Chiesa sappia bene quanti e quali siano i beni che fanno parte del suo sterminato patrimonio. E chieda aiuto a parrocchie e diocesi per mettere un po’ d’ordine, cercando di distinguere tra edifici di culto ed altri con usi più ‘terreni’. Considerando che questo censimento è una vera e propria “‘conditio sine qua’ non per poter presentare domanda al fine di usufruire dei contributi Cei (compresi quelli dell’otto per mille)” per il restauro e il riammodernamento degli edifici di culto. Forse anche per questo motivo è ancora tutto fermo fino al 2013, come scrive Il Sole 24 Ore, per quanto riguarda il pagamento dell’Imu da parte degli immobili ad uso commerciale di proprietà della Chiesa.

Da segnalare intanto un’inchiesta di Repubblica, in cui si evidenzia come i modi per eludere la nuova imposta da parte della Chiesa sono molti. Tali da ingarbugliare la matassa e rendere il tutto ancor meno trasparente. Da parte delle scuole confessionali, ad esempio facendo rientrare la scuola tra gli edifici patrimonio di una congregazione religiosa. Ma anche girando la proprietà di certi immobili ad uso commerciale a delle Onlus o a cooperative create con lo specifico fine di non pagare l’Imu.

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18 commenti

faidate

E intanto il cardinale Bagnasco tuona contro le rendite di posizione.

dysphoria_noctis

posso essere papale papal… ops volevo dire sincera 😀 questi sono talmente tanto odiosi e talmente tanto facce di tolla che non riesco nemmeno a disinteressarmi della loro esistenza…

Paul Manoni

Consiglio a tutti i soci e simpatizzanti UAAR di tenersi sugli attenti, aguzzare la vista e parare bene le orecchie per poter eventualmente denunciare casi di abuso o aggiramento di leggi sull’IMU da parte dei soliti noti.
Il lavoreto che hanno fatto Staderini e Cappato a Milano nell’arcinoto video di denuncia, dovremmo organizzarci a farlo noialtri!! 😉

fra pallino

Staderini e Cappato? quelli della bufala?

cito un link a caso

ANCHE LA COSIDDETTA “REPLICA” DI MARIO STADERINI DI VENERDI’ (ATTRAVERSO UN SECONDO VIDEO IN CUI AFFERMA CHE E’ L’AVVENIRE A RACCONTARE BUFALE) E’ UNA BUFALA PURE QUELLA. L’AVVENIRE NON HA AVUTO DIFFICOLTA’ A CONFUTARE ANCHE QUESTO SECONDO FILMATINO ANTICLERICALE NELL’EDIZIONE DI DOMENICA 18. SICCOME E’ QUASI CERTO CHE I RADICALI ANCORA UNA VOLTA NON CHIEDERANNO SCUSA E NON RITRATTERANNO LE ACCUSE, PUBBLICO ANCHE STAVOLTA IL LINK AL SECONDO ARTICOLO DI AVVENIRE CONTENENTE LA SECONDA CLAMOROSA SBUGIARDATA NEI CONFRONTI DI STADERINI. IL QUALE STADERINI CONCLUDE IL SECONDO FILMETTO CON IL NOTO PROVERBIO “PERSEVERARE E’DIABOLICO”. BRAVO STADERINI! E SE LO APPLICASSE A SE STESSO?

http://www.avvenire.it/Dossier/chiesaeici/quisipaga/Pagine/giadaticasadelclero.aspx

E RIPUBBLICO ANCHE IL MIO PRIMO AVVISO, PERCHE’ I RADICALI SONO MOLTO MOLTO INSIDIOSI NELLA LORO CONSUETUDINE DI MENTIRE, SOPRATTUTTO QUANDO SI ALLEANO CON I MASSONI.

ATTENZIONE:
IL VIDEO DEI RADICALI CHE VORREBBE DIMOSTRARE CHE LA CASA DEL CLERO DI MILANO NON PAGA L’ICI E’ UNA BUFALA. MARIO STADERINI AFFERMA IL FALSO QUANDO DICE CHE LA CASA DEL CLERO DI MILANO NON PAGA L’ICI. E’ VERO ESATTAMENTE IL CONTRARIO: LA CASA DEL CLERO DI MILANO PAGA L’ICI, LA PAGA TUTTA E LA PAGA REGOLARMENTE.
SICCOME E’ PREVEDIBILE CHE I RADICALI NON RITRATTERANNO MAI LE FALSE ACCUSE CONTENUTE NEL VIDEO (CHE ORMAI CIRCOLA LIBERAMENTE E PRODUCE I SUOI NEFASTI EFFETTI SUI LETTORI PIU’ INGENUI E SPROVVEDUTI (QUELLI, PER INTENDERCI, CHE PENSANO INVECE DI ESSERE MOLTO ACCORTI E LIBERI DA CONDIZIONAMENTI) RIPORTO DI SEGUITO IL LINK ALL’ARTICOLO DI AVVENIRE CHE SMASCHERA LA BUFALA RADICALE CON TANTO DI FOTOCOPIE DELLE RICEVUTE ICI. BUON DIVERTIMENTO:

http://www.avvenire.it/Economia/Pagine/video-bufala.aspx

Paolo

Fra pallino,
non ho bisogno di credere alle Bufale dei radicali o alle smentite di Avvenire.
O viceversa.
Conosco personalmente decine di casi in cui all’attivita’ commerciale evidente si unisce l’esenzione dall’ICI.
Cordiali saluti.

gmd85

Riportare due link di un giornale schifosamente cattolico sarebbe citare a caso? frappallì, basta, su.

fra pallino

ah invece i radicali sono notoriamente obiettivi e non di parte, non lo sapevo…

qui si tratta razionalmente di soppesare e valutare i FATTI riportati e giudicare.
Dai fatti riportati, ed è evidente, il presunto scoop dei radicali, è una bufala grossa quanto una casa, una pessima figuraccia, e oltretutto una diffamazione.

Ditegli almeno di consultare Paolo visto che è meglio informato di loro per un altro tentativo…

Paolo

E’ lecito dubitare di quello che scrive Avvenire.
E’ lecito dubitare dei quello che sostengono i radicali.

Un poco meno lecito e’ EVITARE ACCURATAMENTE di intraprendere l’azione piu’ semplice e piu’ facile. Censire, cioe’, da parte dei comuni le proprieta’ che non pagano l’ici e aggiungere una nota se queste proprieta’ sono usate per fini commerciali.
Gridare che i radicali hanno torto o che avvenire ha ragione serve solo a riscaldare gli animi e aumentare l’astio.

Chiedere che un ristorante o un albergo paghi l’ici sull’immobile che occupa e’ sbagliato? A me pare di no. Se per fra pallino e’ giusto mi va pure bene.

Pensare, pero’, che tutto sia alla luce del sole e fatto onestamente mi pare un poco ridicolo. Ma tant’e’.

RobertoV

Basta che faccia dei conti sulle ricevute presentate relative all’ICI pagata e si renderà conto che “i conti non tornano”, l’ICI pagata è relativa solo ad una parte delle proprietà immobiliari e li ci sono più palazzi allo stesso indirizzo.
Quindi la ricevuta dice che pagano per qualcosa che è li presente, ma per altre cose no, evidentemente per uno dei due palazzi non pagano.

andrea pessarelli

io abito a tortona cercherò di “stare sul pezzo”

crebs

“La diocesi di Tortona ha recentemente pubblicato un appello rivolto alle proprie parrocchie, per avere un censimento preciso degli edifici che fanno capo alle singole chiese. ”

Forse anche le altre diocesi dovranno fare lo stesso appello.
In questo caso si avrebbe finalmente un preciso censimento delle proprietà immobiliari della Chiesa cattolica, che probabilmente non riuscirebbe a rimanere segreto a lungo.

RobertoV

Avevo già letto qualche anno fa che la chiesa ha avviato un censimento ed informatizzazione dei propri beni immobiliari perchè evidentemente non conosce anche lei bene l’ammontare di queste ricchezze che sono enormi. Basti pensare alle 26 mila parrocchie che hanno proprietà ramificate e storiche, con un numero elevato di congregazioni. Leggevo che in Austria i centri storici di Salisburgo e Vienna sono per metà in mano alla chiesa: mi risulta difficile pensare che qui in Italia la situazione sia molto differente nelle città. Poi vediamo nei paesi dove la chiesa ha diversi possedimenti ed il comune si deve servire di queste proprietà pagando affitti ed elargendo “aiuti”. Rendina aveva provato a fare una stima solo degli immobili religiosi e sono oltre 100 mila, tra chiese, monasteri, conventi, cappellette, santuari, ecc. Ma ci sono immobili che sono definiti di culto quando non lo sono. Sarebbe, però, utile che anche lo stato facesse un censimento analogo riorganizzando il catasto ed andando a scoprire anche quegli immobili che non risultano al catasto stesso.
All’estero, soprattutto in Germania e USA, sono costretti a vendere per il calo dei fedeli o mancanza di soldi, il fenomeno è ancora limitato in Italia, ma ho già visto vendite di alcune chiese, cappelle e monasteri.
Inoltre all’estero alcune parrocchie e chiese sono state cedute alle nuove religioni ed in effetti in Italia ci sono 700 mila ortodossi che potrebbero reclamare qualche cessione.

ale cattolicp

La Chiesa non produce reddito,quindi non deve pagare Imu ,cosi come le associazioni No Profit.

luigi

La chiesa è talmente ASTUTA che farà di tutto per ingarbugliare la matassa!

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