Gianfranco Nosella, preside pro tempore del liceo Grigoletti di Pordenone, ha avuto la bella idea di chiedere alla Provincia un contributo per acquistare crocifissi. Il Messaggero Veneto si premura di tratteggiarlo come un “corista appassionato nelle messe celebrate con rito antico”. Un cattolico modello che voleva infatti comprare, con tutti i problemi e le carenze che vivono le scuole soprattutto in questo periodo di tagli, alcuni crocifissi. Nell’istituto tra l’altro si viene a sapere che due aule sono chiuse perché mancano le scale di sicurezza esterne. Ma i crocifissi erano ritenuti necessari, per piazzarli nelle aule scolastiche ancora sprovviste e sostituirne altri ormai vittime dell’usura del tempo. La Provincia, forse solo perché nella missiva del dirigente non si menzionavano crocifissi, avrebbe negato il contributo. Almeno così scrive Il Messaggero. E’ intervenuta quindi la parrocchia di San Giorgio, che ha offerto un set nuovo fiammante di crocifissi da inchiodare nelle aule.
Tutto sembrava filare liscio, ancora una volta all’insegna del clericalismo e aggirando i principi di laicità. Ma proprio durante la votazione del consiglio d’istituto, chiamato a decidere se accettare o meno la generosa donazione da parte della parrocchia, metà si sono espressi a favore e metà contro. Proprio la docente di religione, Emanuela Nardo, si è astenuta parlando di un “problema di coscienza”. Si era astenuto, si viene a sapere, anche il rappresentante d’istituto, il presidente della consulta degli studenti Paolo Gregoris “per rispetto delle altre fedi professate dai compagnidi scuola”. La donazione è stata quindi rifiutata.
Non si sa ancora se la diocesi di Concordia-Pordenone sia intervenuta contro l’insegnante, ma lei intanto si è dimessa dal consiglio d’istituto. Dal canto suo Giovanni Dalla Torre, direttore dell’ufficio diocesano, dice che gli insegnanti di religione “sono chiamati a dare testimonianza di appartenenza”. Facendo intuire che l’insegnante avrebbe dovuto dare il suo assenso.
Ora però è tornata in campo, solerte, la Provincia, con cui il parroco don Vittorio Menaldo avrebbe raggiunto un accordo per esporre comunque i crocifissi nella scuola. Appellandosi al regio decreto del 1927 che, in epoca fascista e in vista del Concordato tra regime e Chiesa cattolica, imponeva come “arredo” il crocifisso. E usando come giustificazione la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che in realtà non prescrive di certo obblighi.
Il caso avrebbe comunque destato interesse e forse imbarazzi persino in Vaticano. Se ce ne fosse ancora bisogno, questo evento e le relative polemiche sono l’ennesima dimostrazione di come il crocifisso non sia affatto un simbolo ‘neutrale’ o persino ‘laico’ e venga piuttosto impugnato dai suoi promotori nei luoghi pubblici come arma culturale e strumento di marcatura del territorio. E di come sulla sua imposizione non ci sia affatto, come si vorrebbe far credere e come ha sottolineato anche l’Uaar con le sue azioni legali, il consenso generale.
L’atteggiamento del consiglio di istituto e’ semplicemente assurdo.
Con la mancanza di scale di sicurezza i crocefissi diventano ancora di piu’necessari,lo capisce ogni persona di buon senso,in quanto il bisogno di protezione divina diventa ancora piu’
pressante.
Ineccepibile !
Però mi sorge un dubbio.
Ad esempio, nel recente naufragio del Concordia al Giglio, abbiamo visto che una statua della madonna sulla nave c’ era.
Che non abbiano pregato abbastanza ?
O forse c’ erano troppi peccatori ?
e meno male, pensa se non c’era.
Avremmo avuto migliaia di morti.
Non credo serva specificarlo ma ovviamente sono ironico
O forse si è messa a piangere a dirotto e ha peggiorato la situazione… le vittime
avrebbero potuto essere di meno.
Per quanto mi riguarda la prossima volta che vado in crociera mi porto anche una statuetta di Budda con relativa scorta di incenso.
Per non sbagliare un paio cornetti di corallo non guastano, dalle mie parti (in Campania) ne fanno di ottimi.
“Ad esempio, nel recente naufragio del Concordia al Giglio, abbiamo visto che una statua della madonna sulla nave c’ era”.
E’ stata lei che ha guidato la nave sugli scogli, mica Schettino (in tutt’altre faccende affaccendato con la procace Domnica).
Poi, accortasi dell’errore, si è messa a piangere a dirotto allagando la nave e dirigendola per miracolo sulla secca dove si è arenata, salvando migliaia di vite.
Roberto De Matteis sta appunto scrivendo un’esegesi completa e, ahem, scientifica del miracoloso evento, e chiederà l’assoluzione completa della statua in questione da ogni addebito.
ma la posizione del rapp della consulta degli studenti: “per rispetto delle altre fedi professate dai compagni di scuola”. si tratta di lesione della laicità, ca**o, questo è il problema. e quel regio decreto va abrogato.
Più che altro, vista la motivazione espressa, non capisco perché tale rappresentante si sia solo astenuto invece di votare direttamente contro….
Astenersi = peccato veniale
Votare contro = peccato mortale
]:-)=)
@gmd85
Ma cosa pretendi,che le (poche)volte che qualche responsabile fa una scelta decente siano decenti anche le sue motivazioni ?
No, certo. La mia era un’esternazione. Diciamo che la posizione del rappresentante è piuttosto paracula. Non mi sorprenderei se, in atre votazioni, ritrattasse tutto.
Se il pupazzetto è uno strumento di arredo, chiunque può pretendere di colorarlo al proprio gusto. Comunque, non credo che nessuna persona di buon gusto vada ad arredare una abitazione con un uomo sanguinante e torturato. I moralisti criticano dopo i gruppi di metal rock.
povero insegnante di religione… dovrà trovarsi un altro lavoro!!!
ma… perchè la parrocchia non ha offerto le scale di sicurezza^?
dall’articolo mi è piaciuto il passaggio: “crocifissi….vittime dell’usura del tempo” come per la chiesa che più che vittima non si accorge che è obsoleta.
Obsoleta non direi. Il carnevale è ancora vivo in molti luoghi al mondo. Dovrebbero cambiar musica, vestiti, sacerdoti con gente viva, modo di lavorare (anzi, lavorare) ed essere sinceri col pubblico principalmente, riconoscendo che il prodotto non è altro che fantasia.
Possiamo sopportare edifici scolastici fatiscenti, ospedali in cui crollano i controsoffitti, ma l’assenza dei crocifissi (con tanto di bollino regolare!), quella proprio no.
Le priorità del paese fanno ridere.
Si poteva chiedere alla parrocchia di San Giorgio crocifissi in oro massiccio come quelli che usano nelle chiese. Vogliamo quelli o niente, pezzenti. Da usare a discrezionalità dell’istituto, ovviamente.
Sta’ pur certo che se regalano qualcosa, prima hanno fatto
una colletta tra i gonzi del gregge… Di suo non scuciono neanche un bottone!
(L’anacoluto è per la gioia di Flo 🙂 )
@ Diocleziano. Per la mia gioia? Appunto. Sono un estimatore del saggio uso degli anacoluti, come nel grandissimo Manzoni. Piuttosto, con il suo retrogusto di presa per i fondelli che cosa vuol insinuare? Che io tempo fa, non essendomi accorto di aver commesso un errore , mi sarei salvato in corner tirando in ballo l’anacoluto?
Se ben ricorda le ho risposto che l’anacoluto è tale in quanto consapevolmente introdotto dallo scrittore; e così era in effetti nel caso mio: tanto per smorzare lo stile cosiddetto”POMPOSO”.
Sul forum, Elena ha scritto questo, che condivido e mi pare che calzi come un guanto al povero flo:
Piccolo vademecum contro gli spacciaparole
Sai riconoscere uno spacciaparole?
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in qualche caso siamo noi (cit.). Si mimetizzano, ci assomigliano, da una semplice conversazione è difficile capire che si tratta di loro. Eppure, riconoscerli è possibile. Anni di ricerche sono sintetizzati in questo elenco.
1. Usano cinquanta parole per esprimere concetti che ne richiederebbero dieci.
2. ignorano sistematicamente metodi e contenuti di qualsiasi teoria scientifica, e la deridono storpiandola (molto gettonate la teoria dell’evoluzione e la meccanica quantistica, nonché il concetto stesso di “teoria scientifica”).
3. sono drammaticamente affascinati da tutto ciò che ricordi il misticismo, le filosofie orientali, gli indiani d’america, i maya, l’animismo, etc.
4. quando tornano all’occidente, lo fanno per nominare Heidegger, oppure Wittgenstein, oppure Thomas Kuhn, oppure Vito Mancuso se sono cattolici. Il tutto solitamente a vanvera.
5. hanno la propensione a inserire almeno una fallacia logica ogni tre proposizioni di senso compiuto, prediligendo il non sequitur, la petitio principii e l’uomo di paglia. Va forte anche l’argumentum ad auctoritatem, ma principalmente con le auctoritates del punto 4.
6. ostentano un atteggiamento di maturata saggezza: quando esternano proposizioni senza senso o che cozzano con qualsiasi logica, da quella aristotelica a quella fuzzy, ti guardano con sufficienza/fastidio/commiserazione e ti dicono che era un koan.
7. nonostante il disprezzo epistemologico per la tecnologia, ne fanno largo uso e se ne vantano: un po’ come quelli che hanno difficoltà a relazionarsi con le donne ma si vantano di andare a puttane.
8. utilizzano parole senza specificarne la definizione qualora essa sia ambigua, o storpiandone il senso qualora ciò sia loro conveniente (amano moltissimo termini quali “essere”, “essenza”, “sostanza”, “sapere”, “saggezza”, “pensiero”, “mente”, “anima”, “spirito”), o riparando sulla teoria del linguaggio, disciplina in cui manifestano idolatria per la semiotica, indifferenza per la sintassi e spregio per la semantica.
9. pur non conoscendo o non capendo alcunché di scienza, sostengono di poter dimostrare che l’utilizzo del metodo scientifico per indagare la realtà è riduttivo, e solo loro hanno la chiave per coglierne l’essenza.
Infine,
10. nessuno spacciaparole ammette di essere uno spacciaparole.
http://unaltraversione.blogspot.it/2010/10/gli-spacciaparole.html
Lo spacciaparole pare costruito sul modello di Florenskij. 🙂
Kaworu, sei grande !
non è mia, felix 🙂
mi limito a notare la perfetta descrizione di flo 😀
Flo,
sei veramente un malfidente! Non avevo insinuato che non fosse vero, ma come
si dice, excusatio non petita…
Se posso, sommessamente, darti un consiglio, volendo usare artifizi letterari è
meglio se tutto il contesto è adeguato a un tono ironico che possa supportare
forme anomale come è appunto un anacoluto… se l’insieme è sciatto non si
capisce la differenza…
Tralasciando l’esistenza di chi non professa alcuna fede, il rappresentante degli studenti dovrebbe imparare che per quelle motivazioni si vota contro.
Che tristezza, io ho frequentato quel liceo e adesso vederselo nominare per una tale carnevalata mi rattrista.
Io ho frequentato quel liceo finendo nell’ormai lontano 2007, l’articolo da voi riportato è impreciso: il precedente preside, andato in pensione alla fine dello scorso anno (che vi era anche nel mio periodo di studi) era, per quanto mi sia stato sulle palle, probabilmente una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto e faceva davvero bene il suo mestiere, sempre severo sia con gli studenti che con gli insegnanti (all’epoca dei miei studi ne ha cacciati un paio che “insegnavano” alla mia classe ed erano davvero scandalosi). Non ha mai permesso, e sottolineo MAI, che vi fossero nelle aule simboli di sorta, nè religiosi, nè politici. In merito a questo mi raccontò una storia: una volta, qualche anno prima, un ragazzo aveva affisso in un aula un manifesto del partito comunista, di cui il preside era simpatizzante diciamo, e lui l’aveva comunque fatto rimuovere senza indugio. Inoltre permetteva discorsi religiosi o politici organizzati solo sotto forma di dibattito, cioè con pari rappresentanti de ambo le parti (io ero andato perchè fosse invitato un esponente UAAR nella scuola 😛 e mi era stato appunto risposto tutto ciò). Ci tengo a fare questa precisazione perchè il Liceo M. Grigoletti era considerato uno dei migliori della regione e penso che il merito fosse al 50% del preside, lui ha permesso davvero l’esistenza di una scuola laica in questo paese schiavo. Dopo aver letto questo articolo mi sono indignato non poco. Questo nuovo preside sa decisamente come sputare su tutta la storia del liceo e il suo predecessore. Che schifo.