Ricerca Gallup: religiosità negli Stati Uniti

Un sondaggio Gallup svoltosi nel 2011 ha posto una semplice domanda agli americani: definirsi tra le tre opzioni “Molto religioso”, “Moderatamente religioso”, “Non religioso”. Non ci sono molte novità rispetto al passato nell’area molto religiosa: gli stati della “Bible belt” dominano la classifica.

Si evidenzia tuttavia che ben 32% della popolazione generale si è detta “non religiosa” (anche se probabilmente questa categoria comprende chi si considera spirituale o crede in qualche entità soprannaturale).

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12 commenti

Diocleziano

Ho letto di una nuova applicazione di FaceBook che si chiama Enemy Graph e si possono
indicare i propri ‘nemici’: tra i più votati c’è Santorum…

Reiuky

[i]Si evidenzia tuttavia che ben 32% della popolazione generale si è detta “non religiosa” (anche se probabilmente questa categoria comprende chi si considera spirituale o crede in qualche entità soprannaturale).[/i]

Va be’… sempre che basta affinché la chiesa non possa pretendere in quanto ha la stragrande maggioranza… 1 su 3 non è religioso

Luca

I risultati di questo sondaggio non convincono. Sarebbe come se uno andasse a chiedere alla gente: lei è eterosessuale, omosessuale o bisessuale? Risulterebbe ovviamente che gli omosessuali sono meno dello 0.1 % della popolazione. Gli Stati Uniti sono e restano la patria del fondamentalismo cristiano. Questo è il dato politico importante di cui bisogna sempre tenere conto. Per cui sarebbe giunto il momento per noi atei europei di piantarla una buona volta di prendere la società americana come riferimento per le nostre analisi. A questo mondo esistono anche paesi come la Svezia e l’Olanda. Ricordiamocene.

teogarno

Ciao Luca, non ho capito il riferimento all’omosessualità: intendi dire che la gente mentirebbe nel sondaggio?

Per quanto riguarda gli USA, hai ragione: non sono il nostro punto di riferimento in questo ambito. Proprio per questo i risultati sono così interessanti, significa che l’impatto della religione viene eroso velocemente anche nel Paese occidentale più “fondamentalista”, dove spesso dichiararsi atei significa letterlmente il suicidio sociale. Guarda però come cambiano le cose: http://reasonrally.org/ da 15.000 a 20.000 persone che si sono trovate a Washington a manifestare per la libertà di non essere religiosi, e per assicurarsi che la religione non domini la politica nazionale.

Luca

@ teogarno

Caro teogarno, prendi il problema della pena di morte e del rispetto dei diritti umani. Nessuno pone in dubbio che tra gli americani esistono anche quelli contrari alla death penalty, ma resta il fatto assolutamente oggettivo che gli Stati Uniti sono l’unico paese occidentale a praticare sistematicamente questa forma estrema di giustizia penale. Se vogliamo parlare in modo serio del rispetto dei diritti umani, dobbiamo prendere come riferimento paesi come la Svezia o la Danimarca. Non credi?
Gli Stati Uniti sono la patria di Gesù (l’espressione non è mia). Se tu parli con un americano e gli dichiari di essere ateo, in almeno il 90% dei casi puoi essere certo che ne perderai per sempre la fiducia e comincerà a guardarti con sospetto e diffidenza. Secondo l’opinione dell’americano medio, un ateo è un individuo poco raccomandabile, uno che vive truffando il prossimo e stuprando qualsiasi femmina che gli capita a tiro (dalla bimbetta di 6 anni alla vecchia di 90), uno che non si lava mai e non si cambia le mutande da almeno 2 anni a questa parte, uno che quando mangia tira rutti che fanno tremare la casa dalle fondamenta. Ma soprattutto è un potenziale comunista o un potenziale terrorista. Insomma è uno che odia Gesù e la sua grande patria che è l’America. Chiaro il discorso?
I risultati di questo sondaggio Gallup mi lasciano alquanto indifferente. Perché non proviamo a vedere quanti credenti sono rimasti nella società svedese o in quella danese? Credo che salterebbero fuori dati molto più interessanti.

MassimoP

Comunque sia, “la Woodstock atea” di Washington indica una tendenza interessante.
Se tuttora gli States più retrivi, reazionari e WASP sono e restano quelli che un tempo erano schiavisti (la storia non è acqua), le società non sono megaliti. Piano piano, “eppur si muove” si potrà forse dire anche degli USA (esistono anche le nuove generazioni, dopo tutto). Non si tratta di cantare vittoria, ma di ravvisare segnali che sembrano andare nella direzione giusta. Con eventuali implicazioni positive, in prospettiva, per quanto riguarda l’abolizione della pena di morte, la ritirata dei creazionisti, una “politica estera” meno improntata all’aggressione (nella crescente consapevolezza dei problemi sociali interni e della retrocessione degli Stati Uniti come superpotenza dominante), la maggiore estensione dei diritti civili e, chissà, l’occasione per i presidenti a venire di non dover premere tanto sul pedale della credenza per ragioni elettorali.
Una cosa è certa: il futuro non è dei fondamentalisti battisti (legati a doppia mandata, fra l’altro, ai vertici della finanza, sempre più criticata dal movimento di “Occupy Wall Street” in questa grave quanto promettente “crisi”).
Tutto si tiene. Staremo a vedere, ma è solo questione di tempo.

ser joe

credo che in quel 32% entri anche quella massa stupida di americani che credono negli ufo ed altre entità extraterrestri visto i filmacci assurdi che ci propinano registi che cercano di interpretare il pensiero del loro pubblico.

Nightshade90

Di solito quelli che chiedono negli UFO sono anche acriticamente religiosi. Chi crede in un complottismo/storia assurda/superstizione, tende a credere anche a tutte le altre, anche quando in contraddizione tra loro

Southsun

Non so proprio come si concili il credere negli UFO con tutta la cacchiata del creazionismo di origine biblica.

Vabbè che quel libro è tutto un ammasso di assurdità contraddittorie e di porcherie di tutte le specie, ma qualche contrasto stridente salterà agli occhi anche a loro, no?

Che ridere sarebbe, se gli UFO finalmente si palesassero e facessero vedere a ‘sti creduli idolatri la VERA origine delle loro balle. Visto che loro, molto probabilmente, sono con noi da prima che la Bibbia venisse scritta….

Paul Manoni

Avvilente che nel nostro paese, nessuno prenda in considerazione di fare un sondaggio vagamente simile a questo.
Forse hanno paura dei risultati, e gli ammorbati dalla malattia dei sondaggi come i nostri politici, sarebbero costretti ad essere molto più attenti alla Laicità delle istituzioni. 😉

Batrakos

Purtroppo per orientare una società il numero delle persone conta fino ad un certo punto.
Dipende molto dal ruolo di potere e di soldi che hanno i ‘molto religiosi’, e viste le ingenti quantità di denaro che hanno i born again, tanto da costruire i loro ‘musei della creazione’, mandare gente a fare proselitismo un po’ in tutto il mondo, mettere uomini (e donne, vedi Palin) ad alti livelli politici, non credo che quel 32% dei nostri possa influire poi tanto.
Esiste inoltre un’altra questione, per cui magari un robusto conservatore anche se non religioso (o se poco religioso) supporta elettoralmente (e finanziariamente se ricco) i fondamentalisti religiosi perchè secondo lui garantiscono una tenuta sociale dei valori tradizionali e dunque per lui sono utili anche se non crede nelle dottrine metafisiche o se ne interessa poco.

MassimoP

A dispetto – o PROPRIO in forza – della sperequazione nel rapporto “di quanti altri X è rappresentativo x numericamente/quanto conta economicamente X rispetto a Y”, il famoso “Novantanove per cento”, con l’impatto della quantità, non è detto che non faccia, alla fine, il salto della differenza qualitativa. O, detto in altro modo: esiste un termine superato il quale la realtà, per quanto rappresentativa della condizione di un esercito di “diversamente borsisti” (quelli che, la borsa, la usano per andare a fare la spesa al mercato senza M maiuscola), riesce a imporsi alla finzione, al sopruso e al latrocinio?
Non è un’interrogativa retorica: è solo quello che ci dirà la storia di questi anni…
In altre parole: quando il potere economico dei Battisti e il suo impatto sulla società americana non sarà sostenuto da un impatto numerico adatto ad imporre il vecchio primato – con l'”aggravante” della crescente consapevolezza dei “diversamente miliardari” o morti di fame che dir si voglia -, chi sa come andrà a finire, a prescindere dall’appoggio esterno di altri miliardari non fondamentalisti, ma conniventi in nome dello status quo?

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