Uno studio, voluto proprio dall’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, mette in evidenza la situazione di pesante arretratezza delle scuole paritarie, già emersa dai giudizi dell’Ocse. Più della metà, vale la pena di ricordarlo, sono private cattoliche. Tra l’altro recentemente in prima linea proprio contro l’introduzione dell’imposta sugli immobili da parte del governo Monti. Istituti che, in barba al dettato costituzionale, possono ricevere anche lauti finanziamenti pubblici. Ma che nonostante le laute rette forniscono, come reso noto dalla stampa in parecchie occasioni, un servizio scadente e servono di fatto da ‘diplomifici’. Dove la promozione è assicurata, basta pagare.
A confermare la situazione di arretratezza delle paritarie,anche il ministero dell’Istruzione. Le paritarie italiane sono indietro di dieci anni rispetto alle scuole statali, per quanto riguarda le tecnologie multimediali. A smentire “clamorosamente”, scrive Repubblica, “il luogo comune che vuole gli alunni delle scuole private italiane con più opportunità rispetto ai compagni delle scuole pubbliche”.
Alcune cifre. Mentre il 99,3% delle scuole pubbliche – tra quelle dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado – è dotata di laboratori tecnologici e multimediali, la percentuale crolla al 48,6% per quelle paritarie. Le scuole private sono anche meno connesse con Adsl rispetto alle pubbliche: 78% contro 90%. Le paritarie sono indietro anche per le lavagne interattive multimediali (lim), solo una su cinque ne è dotata, rispetto all’82% di quelle pubbliche. Ma anche sotto altri aspetti le scuole paritarie sono indietro rispetto a quelle pubbliche. Nonostante i cospicui finanziamenti pubblici che arrivano ad esempio alle private cattoliche, documentati anche dall’inchiesta Uaar I Costi della Chiesa, in nome di quella “libertà di insegnamento” spesso proclamata da alti prelati. E i tagli pesanti, invece, che devono subire gli istituti statali che non hanno santi in paradiso.
AGGIORNAMENTO DEL 5 APRILE. Un’ulteriore conferma è venuta da uno studio della Fondazione Agnelli di cui dà notizia Il Fatto Quotidiano.
ovviamente che cosa si farà? non si chiuderanno i diplomifici, ma si fornirà qualunque capra ammaestrata che si vorrà iscrivere per diplomarsi finalmente alla veneranda età di 25 anni o giù di lì di un bell’ipad.
Dove sono quei geni e quegli illuminati CATTOTALEBANI che sostenevano la validità delle scuole paritarie??? 😉
@ Paul Manoni
Aspetta, stanno decidendo che tipo di complotto sia…
@Paul Manoni. Il primo anno di insegnamento ho lavorato in una scuola paritaria e ce l’ho messa tutta: il massimo sforzo per quegli alunni, compresa la composizione di una commedia e giochi didattici. La “minore efficienza” della scuola paritaria frequentata dalla figlia maggiore, denunciata da una professoressa di biennio molto convenzionale, dipendeva dal fatto che si puntava molto alla socializzazione e alla creazione di motivazioni valoriali, per cui c’era meno tempo per la grammatica massiccia. Poi, al momento della maturità, la personalità grintosa formata con il metodo scout e un certo rifornimento di munizioni concettuali da parte del sottoscritto le hanno consentito all’esame di licenza di prendere dieci punti in più della media di partenza. Comunque in quella sessione ( in uhn importante liceo classico milanese ) i migliori in assoluto sono risultati i “paritari” esterni del leone XIII.
La seconda figlia alle elementari ( paritarie ) ha avuto una maestra assolutamente formidabile .
Non è che voi siete troppo svelti a trarre conclusioni generali?
sei di milano, flo?
@Flo
Mi sembra che l’Ocse abbia una idea diversa dalla tua: dalle indagini OCSE la performance degli studenti delle paritarie è nettamente inferiore a quella della scuola pubblica.
http://www.invalsi.it/invalsi/index.php?page=snv
@ Florresnkij
Non è che voi siete troppo svelti a trarre conclusioni generali?
Florenskij, è un indagine del Ministero dell’Istruzione…
Florenskij, perche’ le chiama “munizioni concettuali” quando puo’ dire tranquillamente caxxate.
Flo,
grazie per avercelo ricordato per la settantottesima volta…
e io, per la settantottesima volta, ti ricordo che il ”Lxııı” è quello dove
Luca Barbareschi ricevette un trattamento… particolare.
flo, questa è un’approfondita indagine dell’ocse, la tua è una limitata esperienza personale.
chi è che è troppo svelto a trarre conclusioni?
@Florresnkij
Vale la pena che consumo i tasti del mio pc per risponderti?
A prescindere che a trarre le conclusioni, e’ stato il MIUR e l’OCSE, ma mi vuoi pure dire che le paritarie non sarebbero DIPLOMIFICI?
Insomma, e’ sotto gli occhi di tutti che in quelle scuole e’ possibile recuperare 3 anni in uno…Vuoi dirmi che uno studente, magari che ha trovato difficoltà già alla scuola pubblica, riesce grazie alle sue capacità o a quelle degli insegnanti, ad imparare magicamente in un anno, ciò che gli altyri imaparano in 3 anni!?!? 😯
Su Florresnkij, non diciamo fesserie…In quelle scuole, paghi e ti diplomi. Fine del discorso. E per la cronaca ho anchio amici che insegnano nelle paritarie…Sapessi quante me ne raccontano sui loro studenti MULI!! 😉
lol! conosco gente passata dal “verrò sicuramente bocciato” al “ho la media del 10”, iniziando tra l’altro ad andare a scuola quando gli pareva, tipo alle nove – dieci del mattino e un giorno si e tre no, senza che nessuno dicesse “beh?”.
Florenskij, c’è un limite alle falsità. Tutti i miei studenti provenienti dalle scuole NON PUBBLICHE in generale sono sempre partiti con lacune spaventose. TUTTI.
@fab
questo perchè non hanno avuto il metodo scout 😆
E sì che quando lo dicevo io (dato che mi sono sorbita elementari e medie dalle salesiane e poi, finalmente, una scuola superiore pubblica) mi ridevano in faccia.
@ Paul Manoni. Dimenticavo. In tanti anni di esperienza come commissario di maturità ho incontrato un caso di eccellenza assoluta: il corso per ragionieri dell’istituto Cardinal Ferrari di Milano. Non c’era un solo candidato che non stesse a galla accettqabilmente. Spiegazione del mistero: oltre alle ore a scuola, facevano altrettante ore extrascolastiche gratuite: buona volontà dell’insegnante e buona volontà degli alunni, evidentemente venuti fuori da famiglie che li avevano saputi motivare. Contra facta non valent argumenta.
Infatti giusto per restare ai fatti, l’Ocse afferma che la performance degli studenti delle scuole private è nettamente inferiore agli studenti delle scuole pubbliche.
http://www.invalsi.it/invalsi/index.php?page=snv
Ps: “Smettetela con il vostro latinorum”.
alle scuole paritarie non è che fanno un corso accelerato di quoting?
tipo “tre anni in uno”, qualcosa del genere…
@Flo,
Hai proprio ragione. L’Istituto Cardinal Ferrari di Milano è proprio un caso di eccellenza assoluta: soprattutto per il mancato pagamento degli stipendi!!
http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/05/Scuola_privata_addio_rischio_chiusura_co_0_9704052275.shtml
Se le eccellenze sono queste non voglio pensare alle altre…..
@ Florenskij
Florenskij se per una settimana facesse il fioretto di leggere un pò meno e imparare a usare correttamente il tasto rispondi?
Non è difficile….
Stefano,
arrenditi, fattene una ragione: Florenskij ha in mente un piano per scardinare
l’ateismo in occidente.
Lo ha detto lui stesso «C’è del metodo in questa pazzia…»
il suo piano dıaboIico prevede post a casaccio, interventi chilometrici
al grido ”OT OT OT, fortissimamente OT!”, massicci bombardamenti a tappeto
di citazioni e uso indiscriminato di fallacie asfissianti (proibite dalla convenzione
di Ginevra).
@Kaworu
😆
Se oltre alle ore scolastiche ne devono fare altrettante extrascolastiche forse le prime non sono di eccelsa qualità.
“Spiegazione del mistero: oltre alle ore a scuola, facevano altrettante ore extrascolastiche gratuite: buona volontà dell’insegnante e buona volontà degli alunni, evidentemente venuti fuori da famiglie che li avevano saputi motivare. ”
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E gli insegnanti erano preti o suore interni al collegio, o erano personale esterno assunto con contratto?
In questo secondo caso, erano regolarmente pagati a parte, per fare quelle ore in più che erano gratuite per gli alunni… o faceva parte del normale regime di sfruttamento di manodopera sottopagata, che è comune nelle scuole private?
Lisa
Mi spiego meglio: io lavoro nella scuola pubblica, e ogni tanto le faccio pure io, le ore di supporto in più al di fuori dell’orario obbligatorio.
Si chiamano “corsi di recupero” per aiutare chi ha avuto risultati insufficienti, oppure “corsi di potenziamento” per chi non ha necessariamente risultati negativi, ma può beneficiare di qualche incontro di approfondimento in più per affrontare bene l’esame.
Solo che quelle ore…
a) sono subordinate a una scelta personale, e nessuno può obbligarmi a farle se non me la sento (eventualmente, se ce n’è assoluto bisogno ma nessuno è disponibile, la scuola può anche chiamare sostituti esterni);
b) vengono scrupolosamente registrate in un prospetto apposito, e regolarmente pagate a parte, come straordinario lavorativo.
Nelle scuole paritarie funziona così?
Lisa
io ho frequentato un liceo paritario cattolico , dove ,vi sembrerà strano, ero super rispettato come non credente nessun obbligo di assistere a funzioni o simili, c’era molta onestà e rispetto. l’ho frequentata perchè è una scuola ottima e mi ha dato un ottima preparazione e mi sento di dire che non sono così indietro anzi era ed è tutt’ora un ottima scuola. cmq mi sento di spezzare una lancia in loro favore, glielo devo…le rette non erano così laute(non sono un riccone mio padre è un impiegato con un modesto stipendio), ed eravamo molto pochi come alunni quindi non racimolavano molto denaro, sono d’accordo che i sovvenzionamenti dovrebbero essere pagati interamente dalla curia è ovvio 🙂 ma dire che con le rette si vive bene (almeno nel mio caso) è una baggianata…infine voglio dire una parola su quel diplomificio, sinceramente la scuola che ho frequentato era veramente dura, i professori (tutti laici eh! ) erano severissimi e il diploma ce lo siamo sudato, nei primi 2 anni ci sono stati 7 bocciati e altri 3 successivamente, forse il mio è un caso singolo o è forse l’autore a generalizzare un po’ troppo? non so…
non è mica escluso che esistano eccezioni
Il figlio di un mio vicino di casa va al liceo Massimo. Il padre mi ha raccontato che è un grande sacrificio economico, ma giacchè lui non ha conoscenze tali per inserirlo in società, questa scuola per il figlio è un trampolino. E questo la racconta sia sul liceo Massimo (frequentato da Rutelli a Montezemolo passando da Draghi) e sulal nostra società.
Alcuni dei miei amici, che in genere non sono religiosi, ma ebrei, iscrivono i loro figli alle elementari (sottoponendosi allo stess economico e all’accompagnamento nel centro di Roma) perchè dicono che alle lementari la religione non è concentrata solo nell’ora facoltativa ma splamata nell’orario (presepi, canti…)
Non si tratta nemmeno di eccezioni, in quanto non si sta parlando di alcuna regola. Una statistica serve a stabilire su che livello si colloca una madia, e quanta dispersione esiste (sulla dispersione, parametro essenziale tra l’altro, non si dice mai nulla).
Quindi il fatto che esista qualcuno contento della scuola privata è addirittura scontato (nella fattispecie si parla di un 48.6% “positivo”, che non andrebbe definito come “eccezione”).
Mi viene in mente la considerazione (non so chi lo avesse detto, ma era qualcuno provvisto di una buona dose di humour oltre che di mentalità matematica) “sono sempre esterrefatto dal constatare che addirittura la metà del genere umano ha un quoziente intellettivo sotto la media!!”
E più del 99% degli esseri umani ha un numero di gambe superiore alla media.
“mi ha dato _un_ottima_ preparazione e mi sento di dire che non sono così indietro”
asd
errore da imputare alla tastiera rotta e non al sottoscritto…:P
Np, scherzavo, ma è stato più forte di me 😛
” sinceramente la scuola che ho frequentato era veramente dura, i professori (tutti laici eh! ) erano severissimi e il diploma ce lo siamo sudato, nei primi 2 anni ci sono stati 7 bocciati e altri 3 successivamente, forse il mio è un caso singolo o è forse l’autore a generalizzare un po’ troppo? non so…”
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Dilettanti. In qualsiasi istituto tecnico statale c’è una media di almeno DIECI bocciati al primo anno, un po’ meno in seconda, e sette o otto in terza.
Se il criterio dovesse essere solo questo, qualsiasi istituto per periti agrari o elettrotecnici dovrebbe essere molto ma molto più selettivo del più duro dei licei privati 🙂
Lisa
Non faccio valutazioni sulla correttezza del confronto tra pubbliche e paritarie, ma con tre figli nella scuola dell’obbligo mi chiedo dove siano, nelle scuole pubbliche, “i laboratori tecnologici e multimediali”. A meno che per “laboratorio” si intenda una stanza con 2-3 PC vecchissimi che dovrebbero servire per 20 alunni tutti insieme.
Che attendibilità hanno questi dati?
i miei figli invece hanno:
– alle elementari, un’aula di informatica con 20 pc, una palestra (piccola) una biblioteca (e questa scuola ospita solo una sezione, 5 classi dalla prima alla quinta)
– alle medie aula pc da poco rinnovati (con contributo genitori), palestra grande, lavagne multimediali ogni 2-3 classi (le usano a rotazione), biblioteca, corsi aggiuntivi di inglese avanzato (che mia figlia frequenta) e altre materie (latino, musica…)
per la mia esperienza i dati mi sembrano molto attendibili
(per l’informatica delle elementari pc vecchi con GNU/Linux andrebbero benissimo 🙂 )
ah beh anche questa è una domanda legittima…
alle elementari ero dalle suore (eravamo in un edificio che se non ricordo male era stato dichiarato non agibile, ma chi se ne frega. non temete eh, hanno costruito tutto un ambaradan con i contro ca z zi dopo qualche anno da quando ho finito), alle medie pubbliche è già tanto se c’erano i bagni e due palloni sgonfi per la palestra.
alle superiori ahahahahahahahahah teoricamente avremmo dovuto avere i fantastici laboratori linguistici…
mai usati perchè erano della biblioteca. laboratorio scientifico = un’aula vuota piena di muffa (forse la scienza era quella, non so). aula informatica = una decina di pc che se non ricordo male non avevano neanche la possibilità di usare i CD e una connessione 56k in condivisione. tra l’altro, usata tipo due volte in cinque anni.
va beh.
@roberto grendene
mi auguro che effettivamente ora le cose siano come le descrivi tu, alle elementari e alle medie…
in effetti il campo di atletica fuori dalle scuole medie è migliorato, ma non so se questo si rifletta in qualche miglioria all’interno della mia ex scuola.
«…A smentire “clamorosamente”, scrive Repubblica, “il luogo comune che vuole gli alunni
delle scuole private italiane con più opportunità rispetto ai compagni delle scuole pubbliche”…»
Ingenui! Le migliori opportunità non sono dovute alla qualità degli studi, ma alle
raccomandazioni di CL…
Esatto!
.. nonche’ alle relazioni della famiglia d’origine..
vedesi “il trota” che, anche se non frequentava il diplomifico, diventava ugualmente consigliere.
Lo avrebbero solo preso in giro di piu’… (aehm.. forse.. 🙂 )
La forza delle religioni sta nell’indottrinamento (brainwashing) che ottunde lo spirito critico (salvo eccezioni non quantificabili) perché resta nell’indottrinato come si trattasse di condizione innata. Basta che l’insegnante, magari di scienze o di filosofia, eviti accuratamente certi argomenti che stimolano lo spirito critico, e , su un substrato relativamente neutrale e indifferente, si raggiunge lo scopo. Ecco la fede! Magari con buona preparazione in latino o in matematica.
@faidate. Appunto: fai da te. Se c’è un argomento che viene accuratamente evitato da moltissimi insegnanti di filosofia “liberi pensatori” è la filosofia medievale, che pure ha dato contributi importantissimi, specialmente nel campo della logica, e Bertrand Russell lo sapeva bene. Vedasi Umberto Eco, laureatosi con una tesi sul pensiero estetico di san Tommaso d’Aquino e creatore del personaggio del frate investigatore Guglielmo di Baskerville.
Prroprio divertente la supponenza con cui i vari faidate emettono “analisi cliniche” senza sapere nulla dello status quaestionis.
Sa dove ho conosciuto i nomi e il pensiero dei più importanti negatori della verità storica dei Vangeli? Sul libro di religione della quinta ginnasio ( secondo anno del liceo classico ). Questo per il “lavaggio del cervello”.
“ho conosciuto i nomi e il pensiero dei più importanti negatori della verità storica dei Vangeli? Sul libro di religione della quinta ginnasio”
Beh.. peccato che non ti e ‘servito a niente.
Il brainwashing cui sei stato sottoposto in tutti gli anni precedente
ti ha “castrato mentalmente” proprio come se avessi frequentato una mastaba. Passata la quarta si passa fra gli irrecuperabili.. mi dispiace sinceramente per te.
Florenskij (ultimissime del 19/3) ci invita a considerarlo un clown, :“Mi chiami (omissis) clown, e mi farà felice.” scrive, e per una volta lo prendo sul serio (!). Non sembra aver capito (ma forse scherza, applausi) che la scelta del mio pseudonimo è un po’ casuale (come il suo, ci aveva detto, già dimenticato? Ah, la memoria, la memoria! applausi) e insiste con battutine pretesche non degne di un vero clown. (fischi). Ricordate quando confondeva Pascoli con Carducci, o la sibilla con la genesi, o il famoso whishing thinking? Eppure continua a pontificlownare (buona questa!), figuriamoci in commissione di esami di maturità (brusio).
Florenskij, poi Eco è cresciuto, sai?
@florenskij
Eco è diventato ateo proprio studiando san Tommaso… fai un po’ tu…
Nessuna civiltà sopravvive se la didattica viene affidata a dei falsi profeti, sia laici che eclesiastici.
Sapete come si diventa professori ordinari nelle università italiane?
Chiedetelo a Roberto Vitturi e conoscerete un caso tipico di autosafè culturale dell’Università di Palermo.
Questo studio dimostra come la scuola privata sia fallimentare.
Minore livello di preparazione (lo rileva l’Ocse: http://www.invalsi.it/invalsi/index.php?page=snv), grande diffusione di lavoratori in nero (dati ISTAT) ed attrezzature carenti (dati Ministero).
Con quale faccia tosta le sanguisughe possono affermare che la scuola privata sia sussidiaria alla scuola pubblica???!!!!
Dati ISTAT sul lavoro nero nelle scuole private:
http://www.istat.it/it/files/2011/09/tavole3.zip?title=Misura+dell%E2%80%99occupazione+non+regolare+-+21%2Fset%2F2011+-+Tavole.zip
Sì, però è anche vero che questa è una peculiarità solo italiana, e che comunque le nostre scuole pubbliche sono fra le peggiori dell’ocse quanto a preparazione dei ragazzi
Fatto vero, che ha riguardato un mio congiunto, fidatevi che è una storia vera: lui, poco credente, convinto dalla moglie a mandare il figlio asino a scuola privata cattolica di Milano (non faccio nomi per ovvie ragioni)…
Il figlio, da buon asino, non si smentisce, va malissimo.
Il preside convoca il babbo, gli dice che la situazione è grave, ma con una ‘donazione’ a CL le cose si sarebbero aggiustate.
Risultato? Lui fa la donazione di 3.000 (tremila) euro, il figlio viene promosso.
C’è da commentare?
A smentire “clamorosamente”, scrive Repubblica, “il luogo comune che vuole gli alunni delle scuole private italiane con più opportunità rispetto ai compagni delle scuole pubbliche”.
Non c’è nessun luogo comune da smentire.Tutti sanno benissimo che le scuole private, almeno per quanto riguarda gli istituti di istruzione secondaria superiore, sono ben al di sotto delle scuole statali e promuovono cani e porci puchè paghino. Chi afferma l’inverso è soltanto un ipocrita, compresi tanti giornalisti e opinionisti di regime. Punto e basta.
Non a caso le iscrizioni alle scuole non pubbliche sono in calo da molti anni. E’ per questo che hanno tanto bisogno dei regali governativi.
E i genitori, nella scuola pubblica, devono portare la carta igienica per i figli.
@ gmd85
per favore dai del lei a Florenskji. Ello si erge a suon di citazioni a vanvera (e sovente sbagliate) e pompose frasi dalla nonlogica ferrea. Per favore diamogli il riconoscimento che merita.
In Francia, da alcuni anni, sembra che accade il contrario . Colpevole è l’ attuale governo ultra-liberista che vuol desimpegnarsi dal sostegno alla scuola pubblica, onde lasciarla al privato . Se non accade qualcosa per inversare la tendenza ( Speriamo che questo pezzo di damer Sarkozy venga rimosso alle prossime elezioni !! ) rimarra si, sempre una scuola pubblica per i piu poveri , ma con pochi mezzi, con 40/45 alunni per classe, di diverse origine, spesso parlando poco o quasi niente il francese, e con piccoli teppisti provenienti dagli rioni poveri .
Quando ero bambino, era ovviamente diverso : la scuola pubblica laica era di gran lunga la migliore e questo lo sapevano anche i genitori : soltanto i bigotti affidavano le lore prolle alle suore o preti …
La scuola privata è ancora indietro rispetto alla scuola pubblica?
Semplice: aumentiamole ancora un po’ i finanziamenti e togliamone altri a quella pubblica!
Così parlò Maria Stella… 😉
Svegliatevi! A che cosa dovrebbero servire laboratori multimediali e lavagne interattive? A insegnare il creazionismo, l’astronomia tolemaica e l’immacolata concezione? Per quello, bastano lavagna nera, gesso, pennino e calamaio (come ai miei tempi).
Un’adeguata offerta al sacrestano di turno ed ecco pronto un solido viatico per l’Universita’….
Posso addurre un caso, il mio, che conferma ciò che riporta l’articolo. Per attriti con un paio di docenti, ho dovuto ripiegare, per l’ultimo anno di scuola superiore. <la qualità del servizio non era eccelsa e le mancanze erano quelle suddette. Fortunatamente, una parte del corpo docente era preparata e le lezioni erano anche piacevoli. Ma confermo il fatto che passino anche gli ignoranti. In compenso, niente religione, anche se la preside, una donnina vecchio stampo, ma simpatica, ci "raccomandò" di assistere alla celebrazione della messa di precetto pasquale. A parte ciò, la condizione delle paritarie è, generalmente, quella descritta e le cose peggiorano negli istituti ultrapubblicizzati che davvero diventano fabbriche di diplomi a pagamento.
Probabile che da noi si viva in un isola felice. Sta di fatto, che la privata primaria è di gran lunga preferita alla pubblica.
Detto ciò, non posso che lamentare il disagio di chi è purtroppo costretto a servirsi della scuola pubblica.