“La risurrezione di Cristo – e lo stesso Cristo risorto – è principio e sorgente della nostra risurrezione futura”, recita il Catechismo della Chiesa cattolica. E tuttavia, in Germania, solo un cittadino su tre crede che la morte non sia la fine di tutto.
Leggiamo del risultato sul sito di Repubblica, che lo riprende dal quotidiano tedesco Bild. Solo il 36 per cento degli interpellati nel corso di un sondaggio si sono detti convinti che la morte biologica non sia la fine di tutto: al contrario, un 28% pensa che dopo la morte fisica non vi sia altro, mentre la stessa percentuale è dell’idea che si continua a vivere “unicamente nel ricordo di chi è rimasto”.
Ancora più sorprendentemente, risulta che la credenza in una vita dopo la morte non è più maggioritaria nemmeno tra gli stessi cattolici. E questo nel paese dell’attuale papa. Se si pensa che, ancora oggi, quasi due terzi della popolazione tedesca appartiene formalmente a una confessione religiosa, pagandole peraltro anche le relative tasse, ci si rende conto di quanto l’autoidentificazione religiosa non sia quasi più una questione di fede, quanto piuttosto un’identità culturale automaticamente ereditata in famiglia, trasmessa inerzialmente ‘per tradizione’ dai genitori ai propri figli.
non è che sia una grande sorpresa eh…
la parte più “bigotta” della germania se non sbaglio è appunto la baviera. e dire “bigotta”, se rapportata all’italia, è decisamente esagerato.
La Baviera è a maggioranza cattolica…
si lo so.
ma penso che la bigottaggine bavarese non sia nemmeno paragonabile a quella nostrana.
al di là della baviera… tante risate.
E nonostante ciò Monaco è una città ad altissimo tasso di laicità. Ci sono pure esponenti del partito gay-lesbiche in consiglio comunale!
Una maggioranza sempre più risicata. Mi pare intorno al 55%.
Attenzione, intendevo dire maggioranza relativa, non assoluta.
Aggiungiamo il carico da 90 che si può credere di esistere dopo la morte indipendentemente dal cristianesimo, tanto per spacciarlo ulteriormente.
Giustissima osservazione.
e il cardinale Ravasi sosteneva che era l’Uaar ad essere folcloristica
http://www.uaar.it/news/2010/02/25/il-vaticano-crea-una-fondazione-aperta-agli-atei-ma-uaar-e-folcloristica/
“In Germania, solo un tedesco su tre crede in una vita dopo la morte”
“Non vediamo l’ora di costruire i campi di concentramento in paradiso” hanno dichiarato i credenti.
L’appartenza ad una organizzazione religiosa o ad una fede è un fenomeno squisitamente ed esclusivamente ambientale.
Esaustivo in tal senso il libro “Biologia delle credenze”del Dr Bruce Lipton. Se il nostro Florenskij fosse nato in Iran sarebbe stato un ottimo musulmano….. a sua insaputa. Anatema!!!!
Del resto i gesuiti ben lo sapevano. Loro il detto “dateci un bambino fino a 7 anni e sarà della chiesa per sempre”.
Vacilla sempre di più uno degli antichi pilastri usati per postulare l’esistenza di dio, che dovrebbe servire per farci star bene nell’altra vita. Proporre utilizzi alternativi.
tranquillo, lasciali interpretare
Per forza, la religione è una eredità inerziale, un refusso antropologico. Quando qualcuno sta male (male davvero) va subito in ospedale, non va mica in chiesa prima a farsi una preghierina. Se qualcuno credesse veramente in un paradisso dopo la morte allora vorrebbero morire tutti, non certamente restare a lottare contro la morte in un ospedale. E che dire della castità?, facciamo una inchiesta per vedere quanti arrivano vergini al matrimonio ?.
vergini… dove? 😆
(è una battuta ma fino a un certo punto, ho sentito cose che voi umani…)
Mai come ciò che sono venuto a sapere io… 😎
Tipo la sposa (presunta) vergine, che si “spupazza” il testimone di nozze del marito nel bagno del ristorante dove si festeggiava il matrimonio…Ovviamente appena usciti dalla Chiesa e dopo aver ricevuto “il corpo di cristo”! 😯
…Halleluja da PAURAAAAA ! 😯
Sopravvivono solo quelli che bevono caffè Lavazza
Forse nemmeno quelli.
Ce n’erano due e li hanno rimpiazzati con uno… 😉
Confermo che anche in Italia la CCAR ha ormai le fondamenta sull’argilla.
Conosco tante persone attivamente impegnate in diverse parrocchie.
Nei riguardi della sessualità (dai rapporti prematrimoniali, alla contraccezione, alla profilassi anti AIDS, ai diritti dei gay) la pensano in maniera molto diversa se non opposta a quanto continua a predicare la Chiesa. Non è che pensano di fare peccato, pensano invece che sia proprio la Chiesa ad essere un po’ troppo arretrata.
Penso che sia molto importante questa mentalità, perché i preti futuri l’avranno assorbita e penso che sarà inevitabile che la CCAR cambierà.
Quelli che conosci tu non sono in comunione con la Santa Chiesa Cattolica se la pensano così e malgrado ciò che credono commettono peccato ugualmente. il magistero della Chiesa Cattolica è uno solo e sempre sarà così, non muterà a seconda degli umori egoistici delle masse. L’ortodossia di fede è immutabile. Benedetto XVI l’ha recentemente dimostrato ammonendo i vescovi austriaci disobbedienti..
Speriamo tutti che tu abbia ragione, José Carioca, lo speriamo davvero tutti.
non gli ha neanche dato il biscottino?
ma pensa…
Secondo la tua definizione, jc, allora i cattolici in Italia sono meNo anche dei tdg… Eppure chissà perché continuate a contare i cattolici sulla base dei battesimi, per spacciarvi per rappresentanti di della maggioranza che in realtà vi schifa…
il magistero della Chiesa muta a secondo gli umori di un vecchio capriccioso al quale seguite incondizionalmente senza neanche pensare, poveretti voi.
@JC, resta sulla tua colonna, stilita!
Ma se dal 300 dC non ci sono stati che cambiamenti su cambiamenti! come del resto è inevitabile. Se per assurdo così non fosse, significherebbe che abbiamo a che fare con signori intonacati totalmente fuori dal mondo reale e persi in un mondo ideale che non esiste (e in gran parte è così, ma il dio quattrino vale per tutti).
Affermare che una costruzione umana sia sostanzialmente immutabile è la più grande cretinata che essere umano possa affermare. Se poi ci credi, beh nessuno studio empirico comparato potrà mai farti vedere le cose per quelle che sono. Credere di poter restare immutabili e immutati ostinatamente significa essere ciechi, e il destino di chi non è in grado di confrontarsi con la realtà, per paura conscia o inconscia, significa morire.
@ JC
Stai mentendo in maniera vergognosa e scoperta.
TU SAI BENISSIMO che il magistero della Chiesa è cambiato nel corso dei secoli molte volte, in molte parti e molto molto opportunisticamente.
Vatti a vedere quello che affermava Gregorio IX, e poi ci dici se è uguale a quello che afferma oggi Ratzinger.
Non sapete una cippa manco di storia della vostra stessa Chiesa, oltre a tutto il resto.
Anch’io la pensavo come te, oltre 20 anni fa, poi come tanti me ne sono allontanato del tutto, perchè la CCAR è strutturata gerarchicamente per porre ai suoi vertici chi è più fedele alla tradizione. In passato l’immutabilità delle istituzioni sacre, e non il progresso, era qualcosa da strutturare a dovere, e continua a funzionare così. Altrimenti come si spiega l’elezione di B16 – in occasione della quale, oltretutto, ho trovato per la prima volta sul web l’UAAR?
In questo momento è pontefice Benedetto XVI, che ha 85 anni!
Si porta dietro la mentalità di circa 60 anni fa!
I problemi della CCAR principali sono due: hanno strutturalmente ai vertici sempre delle persone molto molto anziane e complessivamente hanno una bassissima cultura scientifica, perché la quasi totalità (direi la totalità, se riferito alle più alte gerarchie) ha fatto il liceo classico e poi la laurea nella fumosa teologia.
La loro difficoltà nel seguire un discorso logico o un pensiero scientifico in molti casi è genuina e non voluta.
Si capisce anche da quanta importanza danno alla forma dei loro discorsi piuttosto che alla sostanza.
Ritengo che le cose in futuro possano cambiare. Dovranno farlo, se non vorranno estinguersi. Ma purtroppo per loro non studiano Darwin…
Non ditelo al Papa che i suoi frateli teteschi dopo le contestazioni durante il suo recente viaggio gli hanno fatto anche questo scherzo…………
In Francia invece, i tedeschi cosa pensana della vita dopo la morte?
Avere fede è il dono più bello che ci possa essere. Avere speranza nella vita eterna comporta un impegno più grande su questa terra. Solo disperati come voi (senza una speranza per l’eternità) usano quell’acredine che continuamente manifestate. In fondo la vostra è una invidia esistenziale: incapaci di vivere nella gioia di un incontro con il Risorto, buttate fango pensando che i credenti siano solo imbecilli. Io so di essere peggiore di altri, non mi illudo di essere migliore di voi, ma so di essere amato da Dio, perdonato, riconciliato, con una grande speranza che mi permettere di vivere questa vita serenamente, in maniera impegnata… finchè il Signore vuole che stia qui. Poi… pronto a nascere. Forse è bene che un po’ ci si pensi: la fede ci fa essere più uomini.
Falso, è la ragione che ci fa essere più uomini e meno bambini bisognosi di illusioni.
La fede è un dono tanto quanto la teoria dei miasmi in medicina.
La fede cristiana, e monoteista in generale, è indipendente da quella nell’esistenza dopo la morte.
“Disperato” non è un insulto, “illuso” sì.
L’acredine è verso le vostre criminali imposizioni; senza quelle, sareste semplicemente esilaranti.
Tu sei altrettanto incapace di incontrare il “Risorto” di chiunque altro; e comunque chissenefrega di incontrarlo. Ti hanno detto che è una cosa bellissima, ma senza mai darti un motivo concreto.
I credenti, per ciò stesso, si autodenunciano come imbecilli.
Anche ammesso per assurdo che la trinità esista, tu non sai affatto di essere amato, perdonato, riconciliato; puoi soltanto sperarlo.
Impegnarsi maggiormente nella vita, quando si è convinti che questa sia soltanto un istante dell’eternità, è ragionare a rovescio, perché è dare importanza a ciò che non ne avrebbe.
Una persona civile, quindi non machista, avrebbe scritto “ci fa essere più PERSONE”, comunque accozzando parole a caso.
ho come la sensazione che in casa di gero non esistano gli specchi.
altrimenti si renderebbe conto di aver dato una perfetta descrizione di sé stesso, parlando di acredine e affini
Guarda, io posso anche avere pH 0; non mi sembra un insulto. E’ piuttosto un insulto verso chi mi ha portato a essere così.
Falso, la ragione ci fa essere più uomini e meno bambini bisognosi di illusioni.
Caro Marco.T, caro Fab, Carissima Kaworu la vostra disperazione la si legge proprio nel modo di rispondere. Perchè tale durezza verso chi si esprime semplicemente? Perchè un problema lo avete e grosso! Pensateci. Perchè questo bisogno così forte di insultare se la mia posizione, per il fatto stesso di esistere, non fosse una contestazione al vostro modi di pensare? Non potete essere sereni di fronte ad un credente: vi obbliga a mettervi in discussione. Questo non lo volete e allora tentate di annnientarlo (ovviamente non fisicamente). Ma il vostro comportamento è proporio la prova di quanto divevo precedentemente.
Niente, non c’è verso. Vorrà dire che mi ripeterò: quello che non va in voi non sono i contenuti, comunque deprecabili, ma è la mania, strutturalmente inevitabile, di IMPORVI agli altri.
Forse non hai mai fatto l’insegnante, ma se ti fosse capitato di ripetere molte, molte volte che a+a NON fa a al quadrato (e questo capita in tutte le prime superiori, spesso nelle seconde, con almeno un quarto degli studenti), dopo quanto sbotteresti? 10 volte? 40 volte? 100 volte? A me capita tranquillamente centinaia di volte all’anno e tengo tranquillamente botta; anche se a volte fingo di perdere la pazienza, per scuotere lo studente (valutare caso per caso). Perché invece con voi la perdo? Perché siete ADULTI. E avete la pretesa di insegnare agli altri che appunto a+a fa a al quadrato.
E, se permetti, siete voi che non potete essere sereni al cospetto di un pensiero razionale. Noi ci siamo messi in discussione da quel dì e abbiamo esaurito l’argomento, mentre voi così nascete e così restate. Cerchiamo di non negare l’evidenza.
Stammi bene a sentire, quello che qui perde la pazienza sono io: qui sulla UAAR non hanno capito una cosa fondamentale: questi lobotomizzati non cambieranno mai, uno che fa dei commenti del genere non ha intenzione di rivedere manco di una virgola le proprie convinzioni, quindi caro fab non cercherò di confutarti nel merito, perchè, se permetti, mi dono stufato io, non tu di ripetere sempre le stesse cose e le stesse argomentazioni.
Se un cristiano vuole mettere in discussione le sue idee lo fa autonomamente, quelli che scrivono qui sono degli irrecuperabili che tentano disperatamente di fare propaganda alle loro favolette ormai morte, bisogna solo aspettare che la natura faccia il proprio corso e questa feccia venga eliminata dalla faccia della Terra
Se tu che sei venuto a dire che la fede fa essere più uomini. E io ti rispondo serenamente, senza alcuna acredine e con gioia: “Falso! Io mi sento più uomo, più felice, più completo, più realizzato, più soddisfatto da quando sono ateo, perdere la fede è stata la liberazione più grande che ho ottenuto nella mia vita. Una vera benedizione che mi ha salvato dal buio della superstizione e dal peso delle false credenze”.
Caro Fab ho fatto e faccio l’insegnante. Il discorso è che ci si raccontano le esperienze, si comunica. Non voglio importi nulla. Anzi fa proprio parte della fede proporre. D’altra parte proprio perchè adulti, non ci si dovrebbe arrabbiare, semmai lasciar perdere. E invece ogni volta che uno prova ad esprimere un pensiero che si riferisca anche alla fede, si va all’attacco e si insulta e si tenta di far passare il credente da imbecille. Se fosse vero quello che dici la conclusione non sarebbe insultare ma dire semplicemente: “Questo tizio più in là non ci arriva. Non vale la pena discuterci”. E invece no. Ecco perchè dimostrate di non aver risolto un problema. E quella nostalgia di Dio in qualche maniera è presente in voi. Non volendo ammetterla, volete far tacere chi ve la solleva.
cavolo, tra te e flo…
poveri alunni.
Veramente, intervengo qui perché è come stare al circolo. Inoltre, nutro la speranza di far rinsavire qualcuno. Non voi che intervenite, ma chi legge.
La “nostalgia” è un costrutto ideologico molto ciellino, che non trova riscontro nella realtà. Il mondo e la storia sono pieni di gente che manco ha mai saputo dei monoteismi, quindi nostalgia zero.
Personalmente non sono di quelli che hanno sofferto nel perdere la fede. In senso proprio, non devo nemmeno averla mai avuta: ricordo alcuni momenti delle ore di religione delle elementari e la “maestra” non mi convinceva per niente già allora. E fatico enormemente a capire quelli che rimpiangono il precedente torpore.
Ma anche se riuscissi a ritenere la trinità un bene (aberrante) non avrebbe alcun senso essere nostalgici, altrimenti potrei anche essere nostalgico dell’isola di Citera. Bisogna semplicemente accettare i fatti, che non sono poi tanto male.
Ma veniamo a VOI: scopro l’acqua calda, notando che uno dei principali motivi per credere è la paura dell’ignoto. Questo sì che è un motivo emozionale coi controbaffi, altro che la “nostalgia”. La trave e la pagliuzza di Confucio (Gesù ha copiato secoli dopo), hai presente? Questo porta VOI ad affermare, affermare, affermare, come se ripetendo continuamente qualcosa questa diventi meno impossibile. Sembrate Hitler alla fine della guerra che garantisce l’intervento di nuove divisioni.
VOI non tollerate altre voci. VOI ci bandite dalla televisione, dalle celebrazioni pubbliche e perfino dai manifesti. VOI sapete benissimo che le vostre credenze svanirebbero come neve al sole, una volta dibattute pubblicamente, ma preferite confondere tutto in un consenso acritico. D’altronde, se tutti dicono una cosa, la cosa sarà in quel modo, no?
VOI seguite la serie interminabile di trasmissioni televisive di stampo religioso e tradizionalista. Ma nemmeno in Iran o negli USA si fanno tante trasmissioni di questo genere come qui, son sicuro. Certo che voglio far tacere questo sconcio lavaggio del cervello!
Infine, VOI dichiarate di voler credere a tutti i costi e alla faccia di ogni argomento contrario, pertanto abdicate dall’uso dell’intelletto. E chi abdica dall’uso dell’intelletto è tecnicamente un imbecille; non è affatto un insulto, ma una constatazione linguistica. OK, potrei scrivere “quelli che non vogliono usare l’intelletto”; troppo lungo, con “imbecille” si fa prima, tanto il significato è lo stesso.
E’ vero, non ho risolto un problema: qual è la chiave per far passare il messaggio? Insisterò finché non la trovo.
@ Gero
E quella nostalgia di Dio in qualche maniera è presente in voi. Non volendo ammetterla, volete far tacere chi ve la solleva
Gero, mi puoi fare un esempio di qualcosa che non credi perché la ritieni semplicemente incredibile? Ne hai nostalgia?
Deduco che sei nostalgico dell’ateismo?
E’ possibile, dico, possibile, che diciate stupidaggini senza un minimo di vergogna?
E’ possibile abbiate corrotto la ragione al punto da offendervi con ogni frase con la quale la insultate?