Anche in Campania sbarca l’imposizione del crocifisso negli uffici pubblici? La proposta è stata avanzata dal consigliere Giuseppe Maisto presso la Regione, in sede di commissione. Per piazzare il crocifisso nelle entrate di tutti gli uffici regionali, circa 500, stanziando ben 5.000 euro in totale per le dotazioni.
Secondo Maisto, esponente di Alleanza per l’Italia, è una “battaglia di civiltà e non di fede”. Perché il crocifisso “non può essere considerato come un suppellettile o un oggetto di culto, ma è un simbolo idoneo a esprimere l’elevato fondamento dei valori civili”, come “tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazion dei suoi diritti, che hanno un’origine religiosa, ma sono anche i valori che delineano la laicità”.
L’iniziativa ricalca quella già approvata dalla Regione Lombardia e promossa da Renzo Bossi. Proprio il ‘Trota’, fulgido esempio di valori cristiani, recentemente coinvolto nello scandalo che ha colpito la Lega Nord. Ancora una volta, solerti politici invocano il rispetto di principi condivisi dandogli un’etichetta immancabilmente religiosa. Deformando il concetto di laicità e usando tali giustificazioni per imporre la confessionalizzazione degli spazi pubblici, la marcatura religiosa del territorio e l’uniformità nel nome del cristianesimo. Proprio il contrario dei principi che si vanno tanto decantando. Una prevaricazione che l’Uaar ha cercato di combattere.
“A sostegno della sua tesi, l’esponente del gruppo federato «Caldaro presidente» cita la sentenza numero 389/2014 della Corte Costituzionale”
La sentenza 389 del 2014?
Previsioni del futuro… meglio lottare ora quindi!
E’ una concezione borbonica dello stato che vede nella CCAR la sua consacrazione, perciò le istituzioni principali dovrebbero somigliare molto per questa cultura (che evidentemente è ancora influente per vari amministratori pubblici) a delle chiese consacrate, nelle quali diritto civile ed ecclesiastico della CCAR sarebbero intrecciati fra loro e tenderebbero a coincidere.
Un ritorno all'”Ancien Régime” .
se il valori epressi dal trota e ittici “famelici” vari, 10,100,1000 crocifissi, e una grassa risata li sppellirà
Ma l’API è quella roba del Rutelli ex radicale o sbaglio?
Si un Rutelli è un ex radicale che ha ritrovato la fede.
Muahahahahah enrico raggiungi delle vette di comicità assolutamente incomparabili. Rutelli è l’esempio lampante della peggior feccia politica che sia stata prodotta da questa Nazione negli ultimi 60 anni. Attaccato col chiulo alla poltrona di potere, capace di fare il salto della quaglia in tempi da record, di sostenere prima tutto e poi il contrario di tutto. Chissà perché certi soggetti finiscono sempre nella marmaglia filo-cattolica, non ricordo il nome di uno soltanto che abbia fatto il salto inverso…sarà mica una questione di convenienza…?
Faber, mi rifiuto di sprecar tempo su internet cercando la biografia di rutelli (sic!), a spanne mi pare che la rutell-trottola fosse dei verdi e poi dei radicali (o viceversa?), poi del pds, no, forse del pd, no perbacco, mi pare ulivo, mannaggia non ci siamo ancora, forse della margherita, uff, comunque adesso e’ dell’ Api, domani? Domani e’ un altro giorno, si vedra’!
Ah, la sua augusta moglie, Palombelli Barbara in rutelli, la si vede in una trasmissioncella di rete 4, studia 6, max 7 paginette di cronaca nera e le ripete paro paro, qualcosa che qualsiasi alunno delle elementari potrebbe fare meglio di lei e gratis.
Una famiglia che dall’Italia ha avuto molto, non c’e’ che dire….
Rutelli era nei Radicali nel mesozoico della sua carriera….Poi ha cambiato almeno altro 100 partiti diversi e sostenuto al loro interno almeno 500 correnti diverse.
Chissà perchè, Enrico si ricorda meglio un Rutelli Radicale, che un Rutelli dei Verdi, della Margherita, del PD, ecc, ecc. Malafede??? 😉
Rutelli è un radicale che ha trovato la carriera, come capisce chiunque non sia appena sceso dall’albero.
Manoni, io non affiderei mai un incarico politico a Rutelli che dopo il caso Lusi dimostra incapacità gestionali, ma nulla toglie alla sua fede.
Hai ragione, la sua infima natura personale non toglie nulla alla sua fede semmai l’aggiunge!!!
@Enrico
Della serie: sono contento che sia propagata la parola di Cristo con o senza ipocrisie, parafrasando Filippesi 1,18…
🙄 🙄 🙄
@Enrico
Tu parti dal presupposto che gli esponenti politici, i tessarati e magari anche gli elettori Radicali, non abbiano fede o non siano credenti. Anche qui ti sbagli di grosso!
L’unica differenza e’ che a differenza dei soliti credenti “à là cartè” italiani, sono LAICI.
*Manoni
Non siamo perfetti.
@Paul,
Non sono laici ma laicisti come dovrebbe essere OGNI politico
@Agnostico
Per me non c’e’ e non c’e’ mai stata differenza tra i due temrini (Laici/Laicisti). 😉
In Lombardia dovrebbe entrare in vigore in questi giorni la legge del Trota, peccato che ora si sia dimesso e non possa più adeguatamente festeggiare il suo successo.
Intanto però gli altri fanno a gara per uno dei due posti ai lati del crocifisso: http://wp.me/p1T53r-dl
Ma … è una foto stupenda, eloquente, estremamente sintetica, surreale e drammatica: i simboli della fine della I Repubblica, sarà usata per moltotempo e forse finirà anche sui libri di storia che parlino della storia dell’Italia per sintetizzare l’assetto del regime partitocratico in una delle forme più smaccate e in qualche modo tragicomiche, surreali, (essendo anche difficile trovare gli aggettivi giusti per l’impressione da quell’accostamento..
Però vien anche da pensare: ma una regione come la Lombardia, ed una città come Milano, e tutti gli italiani, cosa abbiamo fatto per meritarci questo/i?
Complimenti per il post ed all’autore della fotografia.
Tutto giusto e condivisibile, solo un dettaglio… è un disegno, non una fotografia 🙂
Se non è un oggetto di culto allora posso tirar fuori un crocifisso, insultarlo e sputtarle addosso per strada, giusto ?. Posso anche usarlo da attaccapanni negli uffici della Regione. Schifosi demagoghi politicanti di turno.
Ma gli italiani non sono già loro dei poveri cristi, umiliati, derubati, spoliati, tormentati e crocifissi da decenni di governi criminali incluso l’attuale?
E ora, dopo il danno, anche la beffa???? 👿
Quindi, secondo Maisto, il crocifisso non è un simbolo cristiano, dato che rappresenta tutti. Maisto, sai che c’è? SBAGLI.
Ma c’è proprio bisogno di essere rappresentati da un crocifisso, visto che rappresenta tutto e tutti?
Ma guarda dove vanno spendere i soldi!!! – Sarebbe meglio una frase del genere: Pensa bene prima di agire e sii onesto col prossimo.
“Quindi, secondo Maisto, il crocifisso non è un simbolo cristiano, dato che rappresenta tutti. Maisto, sai che c’è? SBAGLI.”
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Ma per quale motivo non sono i cristiani i PRIMI a offendersi e indignarsi, quando sentono dire che “il crocifisso non è un simbolo cristiano”… e devono regolarmente pensarci gli atei o gli agnostici a spiegarglielo?
Lisa
Il crocifisso è il simbolo della partitocrazia romana cattolica.
Il crocifisso NON è un primario simbolo cristiano evangelico.
Il crocifisso è un simbolo cattolico (romano) primario e principale della CCAR, del quale crocifisso la CCAR e la partitocrazia cattolica (romana) fanno un uso strumentale (e politico).
Si le aule parlamentari,, consigliar,idevono averew al loro interno un crocifisso di almeno un metro di altezza.
Sì, e gli onorevoli dovrebbero consumare vino ed ostia consacrata ogni giorno in senato durante la pausa pranzo…
proponiti come figurante
Per i bisogni corporali ci sono già i servizi igienici, Aluccio.
Vi piace tanto il crocifisso? Io avrei una proposta ancora migliore allora: fatevene costruire uno a vostra dimensione e vi ci fate inchiodare!
Tipo questo ?
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/politica/caso-rana-crocifissa/caso-rana-crocifissa/caso-rana-crocifissa.html
@ale troll
Giustamente: più grande l’oggetto di sparring* meno le certezze dell’individuo sono granitiche. Nel tuo caso mi sa che hai davvero un grosso problema nell’elaborazione dei dati di fatto.
*scusate il neologismo: non sapevo come definire un oggetto che sia contemporaneamente di “ammonimento”, di “prova” e di indirizzo delle preghiere 😐
Uuhe, Uuhe! 😀
‘AAAaaaccattatev’ IIIiiiilllllll’!!! 😀
Chiudiamo pure un occhio sulla dubbia coerenza di enti pubblici che appendono costantemente il simbolo di una particolare religione e di funzionari che fanno fuoco e fiamme se solo si fa notare che sembra fuori luogo mostrare tale oggetto in edifici di uno stato laico in cui ogni cittadino cristiano, ateo, agnostico, ebreo, musulmano, indiano, buddista, ecc. avrebbe il diritto di sentirsi ugualmente rappresentato, visto che personalmente non la reputo una delle questioni di invadenza clericale più importanti.
Ma addirittura stanziare denaro apposta per piazzare tali simboli in tutti gli uffici della regione?In un contesto economico in cui si ha bisogno più che mai di atti pratici e non simbolici? E ci vengono pure a raccontare che serve ad esprimere la laicità? Per favore…
Se un funzionario desidera avere il crocefisso nel suo ufficio, se lo porti da casa. O se lo compri coi propri soldi. Punto.
I soliti politicanti che invece di lavorare per il popolo cercano di mantene la poltrona conquistandosi le simpatie e i voti del popolino.
E infatti questo e’ l’obbiettivo, alla prossima tornata elettorale, nei vari santini, pieghevoli, volantini o interviste il maisto on. dott. giuseppe (mi rifiuto di scrivere le maiuscole per cotanto personaggio), dira’ a squarciagola che ha difeso i valori di Gesu’ che tanto Bbene vuole annoi e s.gennaro non poteva sopportare un affronto simile e,e,e,e.
Insomma, il voto delle vecchiette e dei preti (che spostano tantissimi voti, come ben sappiamo), e’ assicurato, oh, se e’ assicurato!
Dicendo che il crocifisso rappresenta i valori che proclama, Maisto intende cancellare le lotte per i diritti che gli permettono di dire ciò che dice. Maisto non sa, o nessuno gli ha detto ancora, che il fondamento dei suoi diritti gli sono stati “regalati” da giovani morti in nome di ideali così luminosi e la sua trovata adombra e spegne, invece di mantenre accesa con i soldi che prende dalle nostre tasche, quella luce di libertà che vuole oscurare e spegnere a causa della sua ignoranza storica.
… il crocifisso “non può essere considerato come una suppellettile” ??
Ma la Corte Europea dei Diritti Umani, nella sua seconda sentenza sul tema (che alquanto opportunisticamente rovesciò il precedente verdetto molto più razionale e laico), non aveva sancito che il crocifisso esposto nelle scuole pubbliche è del tutto ininfluente sui bambini e sui ragazzi esposti alla sua vista, i quali evidentemente secondo la CEDU o non lo degnano d’uno sguardo o lo trattano alla stregua degli attaccapanni e dei cestini della carta da macero ?
Mia figlia, a circa tre anni, la prima volta che vide da vicino un crocifisso (peraltro, una pregevole statua di legno a grandezza quasi naturale), non diede segni di aver fatto caso al sangue e alle ferite, ma avendo notato la posizione dei piedi tirati sulle punte, le braccia aperte, e il corpo quasi nudo, pensò che si trattasse dell’immagine di un tuffo in acqua, e chiese: “Ma quel ragazzo zompa?” 🙂
E’ il cristo contestualizzato. Opportunista e camaleontico.
… meno ancora, secondo la sentenza della Grande Chambre il crocifisso appeso in un’aula scolastica è un “SIMBOLO ESSENZIALMENTE PASSIVO” e quasi “… PRIVO D’INFLUENZA SUGLI ALUNNI…”, come recita il testo della sentenza al paragr. 72:
“… le crucifix apposé sur un mur est un symbole essentiellement passif, et cet aspect a de l’importance aux yeux de la Cour, eu égard en particulier au principe de neutralité. On ne saurait notamment lui attribuer une influence sur les élèves comparable à celle que peut avoir un discours didactique ou la participation à des activités religieuses …”
Per non fare uno sgarbo al bigotto Governo italiano e al Vaticano, pur riconoscendo in altra sezione del testo della sentenza che si tratta di un evidente “simbolo religioso” di una religione ben precisa, per non contraddirsi sui principi di non discriminazione dei non credenti o dei credenti in altre religioni hanno preferito sostenere che tale simbolo sia TRASPARENTE e NON CONTI UNA CEPPA !! … con grande soddisfazione dei fervidi credenti e praticanti, suppongo !!
http://uaarnapoli.wordpress.com/2012/04/19/crocifissi-in-regione/
Complimenti, è scritta benissimo !. La stampo e la incornicio.
Non ha nemmeno idea di che ciancia 🙁
“tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazion dei suoi diritti, che hanno un’origine religiosa”
Tolleranza.
Come tutte le religioni monoteistiche tollera se stessa, è stata tollerante con i Valdesi quanto con gli Anabattisti, gli atei, i Puritani, gli Ugonotti, gli Ebrei e l’elenco sarebbe lunghissimo.
Rispetto Reciproco.
Come han rispettato le popolazioni dell’america del nord e del sud appoggiandone lo sterminio, o come rispettano i gay oggi.
Valorizzazione della persona.
Si è vista la volorizzazione degli africani deportati nelle americhe come schiavi, con pieno consenso della chiesa e di Nicola V, o la valorizzazione della donna con campagne anti preservativi persino in africa.
Affermazione dei suoi diritti.
I riconosciuti diritti dei processati dall’inquisizione per esempio, di Galileo, di Giordano Bruno, e tutti gli altri scienziati.
Infatti tolleranza e rispetto di Maisto consistono non a caso nel voler imporre qualcosa a tutti.
Sig. Maisto faccia una cosa nuova, prenda in mano un libro.
Mi vien solo da dire, citando Mosconi:
“Maccheeooooo??”
Ritengo tale proposta una prepotenza, irrispettosa delle opinioni altrui.
Tuttavia non certo unica, bensì usuale per i cattolici.
Pertanto verrei chiedere come si possono contrastare le prepotenze?
Non vuole essere una domanda retorica, ma una ricerca della soluzione del problema. Pur non essendo Campano sono pronto a contribuire per contrastare tale abominio.
Il testo del DDL lombardo è di una disonestà disarmante. La mancata esposizione poi prevede sanzione pecuniaria. Se non è una legge da totalitarismo questa… Qualcuno sa se ci sono iniziative di ricorso?
Da qualche parte, mi sembra nel libro “Italia di Mussolini e i protestanti” di Giorgio Spini(chiedo scusa ma non sono sicuro della correttezza della citazione) ho letto che quando il fascismo ha emesso la legge che prescriveva l’esposizione del crocifisso negli uffici pubblici, si prescriveva anche che fosse esposto in mezzo alla foto del re e di Mussolini, e ovviamente quacuno aveva osservato che il crocifisso era stato messo fra due ladroni.
Data la lista di uomini politici italiani di proverbiale onestà, (a cominciare dai finti celti, Portatori delle Ampolle dell’Acqua del Sacro Fiume Po, folgorati sulla via di Gemonio e diventati accaniti sostenitori del’esposizione obbligatoria dei crocifissi), si potrebbe proporre di esporne a turno i ritratti dai due lati del crocifisso nel ruolo dei ladroni.
Chiedo scusa anticipatamente se quanche celta si è un po’ offeso, finché portavate ampolle in giro o esponete crocifissi in casa vostra mi eravate simpatici, ma quando OBBLIGATE all’esposizione di un simbolo che non sia la bandiera nazionale negli spazi pubblici, vi trovo un po’ fastidiosi.
Non è da escludere possibilità di business. Quasi quasi apro una fabbrica di crocifissi. Essendo un oggetto di culto, il crocifisso si può vendere ad un prezzo molto superiore al costo di produzione.