Ferrara: il Comune vuol fa passare i sussidi all’edilizia di culto come “obbligatori per legge”

La notizia che anche quest’anno il Comune di Ferrara ha “sussidiato” con oltre 100.000 euro il patrimonio edilizio delle chiese ha scatenato proteste da parte dei lettori di estense.com. Al punto che il Comune, tramite la portavoce del sindaco Anna Rosa Fava, è dovuto intervenire con una lettera al direttore della redazione giustificando l’elargizione alla Chiesa in quanto il «provvedimento non è discrezionale ma obbligatorio, pertanto l’amministrazione non può sottrarsi».

Stupisce la disinformazione operata da parte della portavoce del sindaco. Le cose stanno infatti diversamente: il Consiglio comunale è legittimato a variare in qualsiasi momento la percentuale di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto, e può quindi azzerarla con semplice deliberazione del Consiglio. La delibera 849/1998 del Consiglio Regionale Emilia Romagna, a cui fa riferimento la portavoce del sindaco, non impone obbligatoriamente che il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria siano destinati alle chiese. Il circolo UAAR di Bologna già nel 2005 acquisì in merito il parere del Servizio Valutazione Compatibilità Urbanistica e Normativa Edilizia della Regione Emilia-Romagna, che confermò che «è facoltà dei Comuni, come indicato al punto 1.4 della citata delibera regionale, modificare le percentuali dalla medesima delibera stabilite, con apposito atto di Consiglio».

È quindi sufficiente una semplice delibera per portare a zero questi sussidi pubblici ad una Chiesa Cattolica super-miliardaria, impiegando tali risorse per le altre destinazioni previste dalla legge, tra cui gli asili nido e l’edilizia scolastica comunali o statali. Per l’amministrazione comunale di Ferrara potrebbe essere illuminante leggere la sentenza del TAR Toscana n° 4082 del 4/10/2004, disponibile alla pagina della campagna Oneri. Il Comune di Civitavella Val di Chiana (AR) decise di azzerare gli oneri per l’edilizia di culto e vinse il ricorso presentato dalla Diocesi. E la legislazione regionale toscana è analoga a quella dell’Emilia Romagna.

Rispetto all’ineluttabile “obbligatorietà per legge” prospettata dal Comune di Ferrara i fatti sono altri: chi governa Ferrara fa la precisa scelta politica di “sussidiare” la Chiesa Cattolica, il più grande immobiliarista del mercato, togliendo risorse all’edilizia scolastica e ai nidi, e per far fronte alle proteste dei cittadini tenta di far ricadere la colpa su altri.

Per per sensibilizzare cittadini ed elettori, per portare l’amministrazione comunale a operare scelte laiche e civili, l’UAAR organizza domani, sabato 21 aprile, dalle 10:30 alle 18, un tavolo informativo in piazza Trento e Trieste, a Ferrara. I soci ferraresi, in collaborazione con il circolo UAAR di Bologna, metteranno a disposizione la documentazione sugli oneri di urbanizzazione secondaria per l’edilizia di culto, oltre a volantini e altro materiale informativo della campagna OcchioPerMille.

Roberto Grendene, responsabile campagne Uaar

7 commenti

spapicchio

Meglio NON votare politici cattolici, soprattutto quando non lo dicono esplicitametne di essere cattolici organizzati.

whichgood

Bravi i soci ferraresi e il circolo di Bologna. Spero che i ferraresi reagiscano contro un sindaco che gli prende per i fondelli.

faidate

Poi, se si va alla radice, a cosa servono le Chiese? Non si può pregare da casa ? (Segue elenco di posti da cui si può levare una prece: si sta cercando di stabilire anche un link per mandare SMS)

mistergrey2

E perdersi così l’omelia del parroco e un po’ di mosica semigratuita? E poi il segno della pace con chi lo si scambia? 🙂

Non parliamo poi del Clou di tutta la faccenda : il cannibalismo rituale (“non t’azzardare a masticare l’ostia!”- “Ma io ho problemi a deglutire”…Amarcord 🙂 )

Nathan

Nella famosa discussione al pozzo con la samaritana ,Gesù, interpellato su quale fosse il vero luogo santo per pregare Dio, se il tempio di Gerusalemme o quello dei Samaritani sul monte Garizim, rispose che doveva arrivare il tempo in cui si sarebbe pregato dio ovunque, in spirito e verità, mi sembra che disse.
Ma tant’è, in quasi tutte le questioni, la chiesa cattolica agisce e parla sempre diversamente dal suo conclamato fondatore.
E comunque, non è certo l’Italia il paese che ha scarsità di chiese, se ne sono continuate a costruire per 1700 anni, e dubito che si riempiano, se non in particolarissime occasioni.

Roberto Grendene

Almeno il Comune di Ferrara potrebbe avere la decenza di finanziare l’edilizia di culto allestendo uno spazio di proprietà comunale in cui il culto possa essere svolto: a turno potrebbe essere occupato dalle varie religioni, che dovrebbero pagare un affitto al Comune

E perchè no, potrebbe essere occupato saltuariamente anche per riunioni o eventi uaar, visto che ateismo e agnosticismo non devono essere discriminati rispetto alle religioni da parte dalle istituzioni

Gabriele (dottore)

Anche io sono molto avverso a questo: penso che denaro pubblico debba essere speso soltanto per le chiese di valore storico-artistico; tuttavia, però, la Chiesa cattolica probabilmente ha i mezzi per fare anche questo, potendo, quindi, eliminare un pesante onere dai problemi pubblici.

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