Anche in Giordania aumenta la protesta sull’onda lunga della primavera araba. Re Abdullah ha fatto delle concessioni, con un progetto di legge sulle elezioni recentemente arrivato in Parlamento. Si andrà al voto a fine anno e la campagna elettorale sarà un banco di prova, ma gruppi i gruppi di opposizione invocano ulteriori riforme. Il Parlamento sta inoltre discutendo il bando per i partiti di ispirazione prettamente religiosa. Tra cui spicca Jabhat al-‘Amal al-Islami (Islamic Action Front), braccio politico dei Fratelli Musulmani capeggiato da Hamza Mansour.
La scelta di escludere gli islamisti e il fatto che il sistema favorisca i lealisti e i leader tribali suscita critiche diffuse. E per i tanti che protestano, il partito dei Fratelli Musulmani potrebbe diventare un punto di riferimento politico, promotore di una maggiore democratizzazione. L’IAF sta valutando se boicottare le prossime elezioni, scelta che potrebbe alzare il livello dello scontro. L’arresto di giovani contestatori legati al partito e le lente riforme calate dall’alto non aiutano la corona hashemita a guadagnare consensi.
Il rischio è che si ripeta il copione delle rivoluzioni recenti negli altri paesi arabi, come la Tunisia. Dove regimi personalistici sono crollati sotto i colpi di imponenti proteste di piazza. Ma dove nelle neonate democrazie hanno preso piede partiti di ispirazione islamica, radicati tra la popolazione, che hanno ben presto imposto la limitazione delle libertà e dei diritti in nome della morale religiosa.
Metti su una dittatura (poco importa se la chiami monarchia assoluta), per scacciarla si ricorrerà a tutto; e capita che il rimedio sia peggiore del male.
Le uniche dittature rovesciate praticamente senza spargimento di sangue e con minime consequenze negative sono state quelle dell’Europa orientale; segno che non erano poi tanto dittature.
“segno che non erano poi tanto dittature.”
…..o che sono crollate prima per implosione economica, che per insofferenza civile….
che modo di pensare comunista
Quelle dell’est erano dittature, ma era ben chiaro a tutti che politica e religione sono entità separate. Cosa che invece non esiste nei paesi arabi, che sono ancora al medioevo, mentalmente, culturalmente e politicamente. Però usano internet, vivono in questo mondo, aspirano ad essere protagonisti del cambiamento, odiano giustamente i tiranni (tali sono i leader del mondo arabo) ma poi emergono i loro modelli culturali. Così le “rivoluzioni” politiche, le varie “primavere” diventano nuove dittature. Senza una rivoluzione culturale, senza una separazione stato-chiesa (come è avvenuta in Europa con la Rivoluzione Francese) ai vari Mubarak si sostituiranno i Fratelli Mussulmani ed è difficile decidere quale sia il meglio.
Parallelismo: un po’ come la DC dopo il fascismo.
Parallelismo sbagliatissimo.
La DC non instauro’ una dittatura religiosa, meglio, penso si possa tranquillamente riconoscere che neppure se lo e’ mai sognato.
le sarebbe bastato ottenere una repubblica clericale filoteocratica la cui politica sia pesantemente dipendente dal volere del clero…..sempre meglio di una dittatura vera e propria, certo, ma neanche una democrazia degna di tale nome.
e sai qual’è la cosa peggiore? che, pur fallendo, ci sia arrivata straordinariamente vicina, visto che ora ogni singolo partito dotato di potere è al servizio (a volte anche dichiaratemente e apertamente) del clero…..
Speriamo che questi Paesi non finiscano come la Russia del 1917. Buttata giù la dispotica monarchia zarista, misero sul ‘trono’ un’oligarchia peggiore: quella comunista poi capeggiata da Stalin e altri tiranni assoluti.
Questi qua rischiano che l’oligarchia “democratica” prossima ventura sia ispirata da dio. Buonanotte!
scusate se mi intrometto, vi leggo spesso e spesso i miei pensieri sono i vostri.
Il problema è sempre lo stesso: il monarca/dittatore di turno per compiacere il sistema occidentale che lo foraggia, per dimostrare la sua necessità elimina prima le scarse e leggere e non organizzate opposizioni diciamo più moderate e meno intransigenti e lascia attive quelle estremiste sia perché più organizzate ma più pericolose che giustificano la sua “esistenza”.
Un esempio è mubarack in egitto: ha eliminato tutte le opposizioni “deboli” letterati, due sindacati che esistevano, organizzazioni studentesche, etc. ma ha lasciato i fratelli mussulmani attivi per giustificare la sua presenza agli americani che alla fine hanno “accettato” la rivoluzione popolare, nel cui interno c’erano tutti ma i più organizzati e già più presenti sul territorio erano proprio i fratelli mussulmani ed alla fine … il risultato è ovvio.
I pochi “laici” o che hanno idee di “islam moderato o limitato” non hanno mai potuto raggiungere tutti i livelli di popolazione perché pericolosi per il potere.
Speriamo che in siria, i massoni siriani presenti della loggia scozzese riescano a fare qualcosa…
@ luca_sac
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Benvenuto.
non mi sembra che la Giordania sia così chiusa!! Ci devono essere dei movimenti che vogliono far crollare l’attuale sistema per creare una dittatura islamica.