“Repubblica” e i manifesti napoletani dell’Uaar

L’edizione napoletana di Repubblica ha dedicato due giorni fa un articolo ai manifesti fatti affiggere dall’Uaar intorno al duomo con lo slogan “6 miliardi l’anno alla Chiesa. Ecco la vera miracolata da san Gennaro”.

Oggi Repubblica ha replicato, e la sua tv ha pubblicato un’intervista al coordinatore del circolo Uaar di Napoli, Calogero Martorana. Il video è segnalato sulla home page del sito del quotidiano.

43 commenti

Federico Tonizzo

Ottimo, la diffusione dell’informazione è essenziale per la presa di coscienza da parte delle persone!!! 😀

Roberto Grendene

6 MILIARDI di tasse prelevate ai cittadini vengono consegnati ogni anno nelle casse della super-miliardaria Chiesa Cattolica, da una classe politica impresentabile e clericale

“Governo-Bagnasco”, altro che “Governo dei tecnici”

simon

L’INPS ha speso nel 2010 258.500.000.000 (258,5 miliardi) Euro per le pensioni

Il bilancio della Santa Sede (certificato) é stato nel 2010 di 245.195.561 (245 milioni) Euro per la Chiesa di tutto il mondo (circa 100 milioni di fedeli e 410000 preti)

Se proprio devo scegliermi un supermiliardario al quale rivolgermi per un aiutino meglio l’Istituto nazionale della previdenza sociale che il Vaticano.

Roberto Grendene

l’INPS eroga le pensioni, non ci si rivolge all’INPS per aiutini

del bilancio della Santa Sede mi importa il giusto, è uno stato estero

il problema sono i bilanci e soprattutto lo stato patrimoniale di diocesi, arcidiocesi, curie, parrocchie e migliaia di enti religiosi controllati dalla Chiesa
questi bilanci di fatto non esistono, non sono pubblici, le proprietà immobiliari della Chiesa non sono censite e non vengono tassate (la mia prima casa pagherà l’IMU, gli appartamenti vescovili no!)

per fare un esempio: la Curia di Bologna possiede una “città nella città”
http://bologna.uaar.it/2010/02/linchiesta-di-repubblica-sul-patrimonio-della-chiesa-a-bologna/
ed ora ha ereditato 1,7 miliardi di euro
questo solo a Bologna…

simon

Gentile Sig. Grendene. grazie del link. Ho potuto trovare http://www.idscbo.it : link interessante, perché non lo legge anche lei e mi dice che ne pensa, sui benefici ecclesiastici, sull’incameramento dei beni (Bologna faceva parte dello Stato della Chiesa e si spiega bene l’anticlericalismo dei bolognesi, il governo dei preti era una catastrofe, meno si spiega come da neri sono divenuti rossi) della Chiesa, sul sistema delle congrue (che non é di origine concordataria) introdotto dallo Stato liberale come forma di rendita derivante per l’incameramento dell’asse ecclesiastico (rendita finita ben presto in deficit, ne avevano ben profittato i borghesi, nuovi padroni dello Stato) e poi come onere dello Stato. Il sistema delle congrue é stato abolito (la congrua la pagavano anche i non cattolici) e sostituito dalle offerte deducibili (che hanno funzionato poco) e dal Mandatsteuer, che si é rivelato una manna non attesa.

RobertoV

Non mi risulta che il bilancio del Vaticano sia certificato (da chi ?). Il bilancio del Vaticano è commisurato ai 1000 dipendenti, cioè ha un PIL pro capite di 245195 €. Quale altra nazione ha un PIL pro capite così elevato? Quello Italiano è 10 volte di meno (4 volte di meno quello del Lussemburgo, il più elevato d’Europa). Poi vanno aggiunti i bilanci di tutte le società controllate della multinazionale, cioè delle varie chiese nazionali che non mi risultano certificati. Inoltre tutti i bilanci delle diocesi che operano come ulteriori società controllate, in una struttura estremamente ramificata, ma controllata centralmente. Ed ovviamente tutti i patrimoni.
Stia tranquillo, in tutto il mondo i conti li stanno facendo e si resta impressionati. Loro potrebbero dare molto, ma danno solo l’elemosina (che in realtà è un investimento spacciato per elemosina).

whichgood

Mi sembra giusto e deontologicamente corretto che Repubblica riprenda la campagna UAAR. Ignorarla (come fanno altri importanti giornali) significa essere omertoso del comportamento disonesto della Chiesa cattolica e complice di quella parte di Stato demgaogico che protege la CCAR per convenienza e/o convinzione personale.

Oda

Ho appena conosciuto UAAR grazie a questo video su Repubblica: da tempo cercavo una una associazione per la protezione degli atei ! Sembrate seri, spero lo siate, vi tengo d’occhio e, in caso, vi do pure il 5 per mille, anche se cosi lo tolgo alla ricerca scentifica (vorrei darvi l’8 per mille ma credo che non ce la farete mai: farete la fine del crocifisso nelle aule!… Ma coraggio…)

Nightshade90

Benvenuto 😉
Molti di noi l’8×1000 lo danno ai valdesi: sono una confessione religiosa ma almeno danno il 100% del ricavato dell’8×1000 in beneficenza (al contrario dello stato, che lo rigira alla CCAR) e risultano essere pure avere posizioni molto laiche.

Roberto Grendene

se dai l’8×1000 ai Metodisti-valdesi in pratica ne dai allo Stato il doppio di quello che va ai Metodisti-valdesi, visto che essi rinunciano alle scelte inespresse (come pure le Assemblee di Dio)
vedi:
http://www.uaar.it/laicita/otto-per-mille#04

se il tuo scopo è darne il meno possibile allo Stato allora dovresti scegliere Luterani, oppure Avventisti 7° giorno, oppure Comunità Ebraiche

l’ultima destinazione dell’8×1000 a gestione statale è stata per carceri e prevenzioni incendi

nightshade90

penso che lo scopo non sia tanto il “darne il meno possibile allo stato (cioè alla CCAR)” quanto il “farne arrivare il più possibile in beneficienza (o comunque ad uno scopo utile a tutti)”. non so l’uso che ne fanno i luternai e co., ma so per certo che i valdesi ne danno il 100% in beneficienza, contro il 20% della CCAR.

quanto allo stato, non sono informato sulla fine che ha fatto l’ultimo carico, ma so che storicamente lo stato O ha rigirato sempre tali soldi alla chiesa O quando non lo ha fatto lo ha buttato via nelle opere più inutili….

michele z

benvenuto! io non ho dubbi a dare il 5 per mille all’UAAR. Prima questo stato diventerà laico, prima arriveranno soldi veri alla ricerca.

dissection

LOLLISSIMO! Ho appena finito di guardare la puntata di Mistero su itaGlia uno dove parlavano del ragazzo di Brindisi con le stimmate, ovviamente con florilegio di madonne che piangevano non solo sangue ma addirittura olio extravergine di oliva (o almeno così ho capito, ero anche su you tube con le cuffiette ad ascoltare gli Aesthetic Perfection)! Se qualche produttore voleva farsi pubblicità, vorrei argomentare sul suo buon gusto…

giordanobruno

Finalmente uno dei grandi organi di stampa nazionali inizia ad accorgersi che in Italia esiste anche l’UAAR. Una sola rondine non fa primavera – ammoniva un proverbio spesso presente sulla bocca dei nostri nonni. Ma si tratta pur sempre di un primo passo. Nel clima plumbeo del clericalfascismo, che incombe sull’Italia, si intravvede qualche timido raggio di luce.

Bigalfry

“Una rondine non fa primavera”. Con l’effetto serra di oggi ci accontenteremmo anche della sua ombra! 😀

RobertoV

La Repubblica ha già iniziato da qualche anno a pubblicare notizie non allineate. Già qualche anno fa con la pubblicazione di varie indagini sulle ricchezze della chiesa fatte da Curzio Maltese (raccolte poi ne “La Questua”) aveva denunciato le ricchezze della chiesa e i suoi costi. Aveva poi parlato della questione ICI non pagata. Ed è stato il giornale che ha riportato più notizie (sempre poche) degli scandali sulla pedofilia ecclesiastica (tendenzialmente oscurata in Italia rispetto a ciò che si poteva leggere all’estero). Per fortuna a fatica qualcosa si muove.

giordanobruno

@ RobertoV

Sarà, tuttavia anche la Repubblica (e tutto il gruppo editoriale cui appartiene, Micromega inclusa) si mantiene su un livello abbastanza “soft” di anticlericalismo. Il vero grande problema politico dell’Italia, quello che determina e condiziona tutti gli altri, è il LEGAME MOLTO STRETTO TRA LA GERARCHIA VATICANA E LA MAFIA ITALOAMERICANA. Solo quando vedrò il giornalismo italiano affrontare questo tema proibito, mi sentirò veramente soddisfatto. Il resto è solo fuffa mediatica, smerciata per giornalismo di denuncia.

simon

Gentile Giordano Bruno (o.p. come l’omonimo).
Profitto per una breve risposta ad una sua osservazione in altro contesto
Credo in unum Deum.. et in Jesum… et in Spiritum… et unam sanctan ecclesiam: questa la versione latina del simbolo, come ben sa e non ‘in unam sanctam

Stavo a tavola con un amico gustando del buon vino da due bicchieri di vetro identici. Quei due bicchieri erano certamente della stessa sostanza ma non so se fossero ‘comsubstantiales”.

Cordialiter

giordanobruno

Il simbolo niceno-costantinopolitano venne redatto nel greco tardo della koinè (come del resto tutto il NT e gran parte della letteratura patristica) e non in latino. Quella latina è solo una TRADUZIONE e non ha molto senso riferirsi ad essa. Nel greco della koinè πιστεύειν εἴς τι significa “to believe in sth” e non “to believe sth”.

Il simbolo niceno-costantinopolitano esprime inequivocabilmente i due dogmi centrali di tutto il cristianesimo postcostantiniano: unità e trinità di dio (1+1+1=1) ed incarnazione del verbo divino. Se tu sostieni che questi due dogmi erano del tutto estranei al pensiero teologico del cristianesimo primitivo, sono il primo a darti ragione. Il problema, storico e non teologico, è tentare di comprendere oggi come si sia affermata la progressiva divinizzazione di Gesù: secondo molti storici delle religioni, un ruolo notevole in questo senso fu svolto dalle dottrine gnostiche, le quali infiltrarono e contaminarono molte comunità cristiane dei primi secoli.

bruno gualerzi

Una curiosità: come si comporta il nuovo sindaco De Magistris nei confronti del san gennaro?
(Bravi, bravi… anche perchè essere atei a Napoli non deve essere facile!)

calogero

Bruno, che fai sfotti? 🙁 De Magistris permette manifestazioni pro-Medjugorie (gennaio) ma dice sì a una delibera sulle unioni civili (febbraio), cincischia sul tb e bacia la teca di san Gennaro… e sui nostri manifesti ancora deve esondar pareri; insomma, l’ex acchiappadelinquenti riconvertito gioca al politico che “tollera” qua e là, a sprazzi, senza mai pendere con decisione (anche se sospetto quale sia la sua vera pendenza…).

bruno gualerzi

Immagino che – quale che sia la personale ‘pendenza’ – per essere sindaco di Napoli sangennaro valga perfino più dell’eventuale appoggio della camorra. Quindi forse era pretendere troppo…
Anche per questo, dippiamente complimenti.

Massimiliano

Nel segnalare questa notizia all’indirizzo ultimissime@uaar.it facevo notare come l’estensore dell’articolo su Repubblica abbia preso un abbaglio: i cartelloni UAAR non sono affatto contro la Chiesa bensì contro lo Stato italiano che finanzia con soldi pubblici la Chiesa.

E poi perché scrivere “campagna pubblicitaria shock”? cosa c’è di shockante nell’informare l’opinione pubblica della realtà dei fatti? Forse perché la verità fa male?

Roberto Grendene

d’accordo sul fatto che la campagna e’ contro la classe politica clericale, impresentabile in un paese civile

la campagna invece è “shock” essendo fatta nel panorama dell’informazione giornalistica italiana, dove occorre comprare spazi pubblicitari per fare informazione su scandali del genere

Batrakos

La Chiesa è la vera miracolata da San Gennaro? Beh…ecco la prova del nove della veridicità del cattolicesimo!!! 😉

Bravi UAAR Napoli!
A me queste campagne incentrate su questioni pratiche ed economiche convincono molto.

Gianluca

Batrakos

“A me queste campagne incentrate su questioni pratiche ed economiche convincono molto.”

Concordo in pieno. Anche perchè sedersi davanti ad una bella birra una sera d’estate, guardare il cielo stellato (chi è fortunato da poterlo fare) e discutere delle questioni fondamentali della vita, esistenza o non esistenza di dio, libero o servo arbitrio, determinismo ecc. sarebbe più bello sapendo che le due (o tre, o …) posizioni sono solo visioni personali e che con stato, economia e finanza non c’entrano niente.

Batrakos

Gianluca: il tuo è uno di quei commenti a cui avrei aggiunto un ‘mi piace’ senza altro da dire.
Peccato che non sia possibile.

bruno gualerzi

Chissà perchè bisogna per forza sempre contrapporre sacrosante dispute dottrinarie come battaglia culturale e iniziative concrete a loro volta altrettanto sacrosante, come se le due cose non fossero strettamente connesse. La ccar può lucrare dalla popolazione fino a che la popolazione subirà il richiamo, la suggestione della religione, quale che sia il suo modo di vivere la religione.
Parlare dell’esistenza di dio, del libero arbitrio ecc. davanti ad una birra bevuta al fresco in compagnia, certo non serve a niente… ma impegnarsi a discutere con i credenti di queste cose, soprattutto della vita e della morte, significa, a mio parere, non lasciare che di queste cose parlino solo i preti. Parlo per esperienza, non per fare dell’accademia.
Non lamentiamoci poi se anche credenti o molto tiepidi o, per altro verso, moto dubbiosi, di fronte ai grandi quesiti esistenziali trovino solo presso i preti un qualche ascolto… perchè questo – sono abituati a ritiene – è il loro mestiere, la loro ‘professione’.

Batrakos

Bruno.

Io non intendevo contrappore nulla e non so Gianluca, anche se a me non pare; del suo commento semplicemente a me è piaciuto il concetto per cui le grandi dispute filosofiche avrebbero un tono più disteso, e dunque più utile al confronto, se si fosse su un piano di parità economico/politica e la parte cattolica non avesse grandi privilegi.
Poi chiaro che le due cose non sono scisse: si potrebbe (faccio per spiegarmi e non, sia chiaro, per ‘orientare’ gli amici napoletani) far seguire l’iniziativa da un dibattito sul concetto di miracolo nella critica razionalista ad esso e quant’altro,
Però, se si deve coniare uno slogan (ed in situazioni come queste si deve) bisogna per forza condensare e, con tutto il rispetto per chi la pensa diversamente da me, se si deve centrare un punto comunicativo io credo che, soprattutto in questa fase storica, l’accenno al privilegio economico sia il più incisivo.

RobertoV

Bruno gualerzi
Una cosa non esclude l’altra, ma ritengo che sull’aspetto economico la gente sia più sensibile e che l’informazione quindi sia più facile da recepire da parte delle persone, più immediata. Un dato è di più facile comprensione e di più difficile contestazione.
Tenga conto che il livello culturale medio delle persone e la loro capacità critica e di analisi è molto scarsa: grazie a questo c’è gente che considera il papa e certi personaggi dei grandi eruditi, che fanno dei bei discorsi quando dicono esattamente le stesse cose sconcertanti che ripetono alcuni cattolici qui, solo con migliaia di parole in più e dotte citazioni. Quante volte avrà sentito dire di un prete, “ma come parla bene” quando probabilmente non avranno capito molto del discorso intriso di banalità?
La maggior parte delle persone non è in grado di capire ragionamenti complessi e segue il principio di autorità.
Crede che i comunisti di una volta leggessero Marx e Lenin o lo fossero perchè capivano il discorso maggiori salari, vita più decente e maggiore giustizia sociale?
I discorsi su dio sono rigirabili in tanti modi e con l’esegesi puoi tirar fuori di tutto. Se prendi un teologo cattolico ed uno protestante ognuno ti dimostrerà che le cose non possono che essere interpretate in un certo modo, peccato che non coincidano.

Gianluca

Io ero partito nel concordare con Batrakos perchè ritengo che l’aspetto economico della questione manifesti un’ingiustizia così mastodontica e palese che non si può ignorare. Nel discutere con un credente filo-clericale qualsiasi, che in quanto tale cerca di difendere le posizioni della CCAR (potrebbe essere il nostro Florenskji), non appena io gli dico: “Vabbè, tutto quello che vuoi, ma lo stipendio ai preti pagaglielo tu, perchè devo pagarglielo io che non credo?” lui non ha niente da rispondere perchè non può. E’ su questo che bisognerebbe concentrarsi secondo me,anche se è vero, come dice Bruno, che le due cose non si escludono e privare la gente del richiamo della religione (del pensiero religioso) montando dibattiti televisivi equilibrati e imparziali instaurerebbe un circolo virtuoso.
A volte però anche noi rischiamo di farci confondere dalle due cose: è vero che lo strapotere della chiesa è di origine religiosa e si appoggia sul sentor comune della popolazione, ma il comportamento istituzionale, sociale, economico dell’istituzione CCAR ritengo sia riconducibile al reato di “abuso di posizione dominante”.
Vorrei fare un esempio che a prima vista sembra che non c’entri niente: il comportamento della CCAR è molto simile a quello della Microsoft, che ha avuto l’indubbio pregio di diffondere nel mondo l’uso dei pc, ma ne ha dato “dipendenza” alla popolazione. Oggi se acquisti un portatile ti ritrovi il windows preinstallato (che hai pagato) e se ad esempio non lo vuoi perchè usi un sistema operativo linux (come me) o hai già una’altra licenza windows acquistata, devi fare una trafila enorme per fartelo rimborsare, minacciando azioni legali. Proprio per questo in Europa la Microsoft è stata ritenuta colpevole di abuso di posizione dominante, perchè grazie ad accordi con le marche produttrici di pc fa sì che questi escano tutti col windows preinstallato, che tra le altre cose dopo tre o quattro anni inizia ad impallarsi costringendo l’utente medio (che non ne sa molto di computer) ad acquistare un nuovo pc più potente… con il windows preinstallato. La Microsoft è stata chiamata in giudizio (e ha perso la causa) da persone che non volevano il windows che hanno dovuto denunciarla per riavere indietro i propri soldi che non avevano potuto fare a meno di sborsare se volevano acquistare un pc. Viceversa un sistema operativo come linux è gratuito, consuma meno risorse (quindi anche pc vecchi di 10 anni vanno benissimo), non prende virus ed è più facile da usare… solo che poca gente lo sa. Quando c’era Berlusconi la sinistra lo attaccava sul conflitto di interessi – giustamente, ma come giudicare un intero Stato che dota tutti i suoi computer di un sistemi operativi di una società privata pagandole licenze che ammontano ad altri 8-10 miliardi di euro all’anno? Se la Microsoft fosse stata di Berlusconi? Apriti cielo! Cosa cambia rispetto al fatto che è americana? Questo non è conflitto di interessi? I politici potrebbero risparmiarli tutti questi soldi, perchè non lo fanno?

Tutto questo discorso per dire cosa? Anche noi nasciamo culturalmente con il “battesimo preinstallato” e abbiamo dovuto ricorrere in giudizio per veder riconosciuto il nostro diritto a non appartenere ad una confessione religiosa. Anche la CCAR ha assuefatto la società ad un modo di pensare che non presenta alternative, ed è difficile invertire la tendenza. La CCAR andrebbe trattata come la Microsoft e la “battaglia” dovrebbe essere questa: noi non vogliamo che una società, un’organizzazione di persone qualsiasi essa sia ci influenzi la vita ingerendo in politica e sottraendo soldi alla società. Tutto qui.

Anch’io non intendo contrapporre nulla e Batrakos ha colto in pieno quello che intendevo dire: che se tutti noi vivessimo in uno stato migliore, con le religioni non istituzionalizzate, ma ridimensionate ad aspetto intimo e privato, staremmo tutti meglio e allora anche discutere delle questioni fondamentali come della vita su altri pianeti, sarebbe più bello.

bruno gualerzi

@ RobertoV
“Quante volte avrà sentito dire di un prete, “ma come parla bene” quando probabilmente non avranno capito molto del discorso intriso di banalità?
La maggior parte delle persone non è in grado di capire ragionamenti complessi e segue il principio di autorità.
Crede che i comunisti di una volta leggessero Marx e Lenin o lo fossero perchè capivano il discorso maggiori salari, vita più decente e maggiore giustizia sociale?”

Provo ad piegarmi meglio (se ci riesco). Il riferimento a ‘dispute dottrinarie’, ovviamente va rapportato al tipo di credente cui ci si rivolge, per cui non è che si debba trattare – ad esempio – di ‘libero arbitrio’ o di ‘teodicea’ usando questi termini e col linguaggio dei teologi, ma la questione di ciò che comporta il seguire o meno gli inegnamenti della chiesa “altrimenti si può finire all’inferno”, oppure la questione del perchè dio permette il male, sono sentite e come (soprattutto quest’ultima) dal credente, diciamo, medio. E fargli almeno riflettere su quanto tutto ciò sia contraddittorio, assurdo, non credo sia inutile.
Ma non è nemmeno questo, per quanto mi riguarda, il punto più importante. Può capitare, anche al più refrattario alle questioni di natura esistenziale, che, in certe corcostanze, di fronte a certe scadenze, senta il bisogno… proprio perchè non si era mai posto il problema in precedenza… di trovare una qualche risposta più o meno convincente, più o meno rassicurante. Ora… in una società come l’attuale dove la norma è una parcellizzazione, non solo del lavoro, ma anche del sapere (le due cose vanno di pari passo), per cui per qualsiasi problema, di qualsiasi tipo, anche di fronte alla vita e alla morte (chissà perchè ritenuti discorsi astratti) esiste l”esperto in materia’… chi sente in certe occasioni questo bisohgno a chi credi ritenga di doversi rivolgere? L’esperto più accreditato in materia di vita e di morte, di aldiqua e aldilà, è lui, il prete! L’ateo dal senso comune (con ragione?) è ritenuto colui che se ne frega di queste cose, che – immagino lo abbia sentito più volte anche tu – “non crede in niente”… per cui non è considerato un ‘esperto’.
E ciò vale anche in materia di morale. Quando, a cominciare dal Capo dello stato, si afferma che l’indiscussa autorità in questo campo è sicuramente la chiesa… ma non solo lui (ricordo sempre come, non certo uno sprovveduto come Enzo Biagi che ci teneva a presentarsi come laico, quando si toccavano certe questioni, diceva che bisognava lasciare il campo a chi ne sapeva più di lui, cioè – diceva proprio così – all”esperto’, che poi era quasi sempre uno stralunato mons.Tonini)… quando ciò lo si ritiene pure a questo livello, anche molti che si erano sempre disinteressati di certe questioni, non trovano di meglio sulla piazza del prete. Insomma, lo vado ripetendo sempre, non bisogna lasciare ai preti il monopolio di simili questioni.

E non è del tutto vero (anche qui lo dico per esperienza diretta) che il compagno comunsta leggesse, o si faccese spiegare, Marx o Lenin, perchè aspirava ad una vita più decente… naturalmente lo faceva soprattutto per questo, ma in genere lo faceva con lo stesso atteggiamento del credente che ascolta il prete che gli ‘spiega’ il vangelo. Senza, come dici giustamente, capirci molto… ma anche il credente medio (nella sostanza in realtà a tutti i livelli) lo fa perchè così… quando morirà ‘andrà in paradiso’! Insomma, perchè, se non qui, almeno dopo, anche lui spera di vivereinfinitamente meglio.
Certo, nel caso specifico non si trattava tanto di fargli notare le contraddizioni presenti nelle opere di Marx o Lenin (che, anche se ci sono, non sono certo di natura ‘teologica’), ma di discutere sul come quelle opere dovessero essere accostate perchè non funzionassero come una sorta di nuovo vangelo.

bruno gualerzi

“Provo ad piegarmi meglio” (sic!), ovviamente va letto “Provo a spiegarmi meglio”

Grazia

Importantissimo divulgare questo tipo di informazioni perché molta (troppa) gente non sa. Chissà che, malgrado la loro fede forte, non comincino a riflettere…

Federico Tonizzo

Infatti, in diversi casi inoltro urbi et orbi il link a qualche “ultimissima” o ai links in essa contenuti 🙂

MASSIMO

La Chiesa non è stata miracolata da san Gennaro.
Casomai è stata miracolta da Benito MUSSOLINI e da Bettino CRAXI.

Diocleziano

Vero. Gennaro, alias Faccia Gialluta, è solo un prestanome. :mrgreen:

RobertoV

In effetti andrebbe sempre ricordato quanti munifici concordati (che ci legano le mani ancor oggi perchè richiedono il consenso di entrambe le parti per essere rivisti e, quindi, non potranno mai essere rivisti al ribasso senza uno scontro stato-chiesa) abbia firmato con i governi fascisti: in Italia, in Austria coi clerico-fascisti nel ’33, in Germania coi nazisti nel ’33, in Spagna con Franco nel 1959. Non avevano (o avrebbero) mai ottenuto concordati così favorevoli con gli stati liberali precedenti.
Trovo scocertante che ciò che è stato firmato da delle dittature debba essere vincolante per degli stati democratici e, soprattutto, che non vadano in scadenza questi accordi. Anche ammettendo che vi siano dei debiti e dei risarcimenti (e su questo ci sarebbe molto da discutere), questi si estinguono dopo un certo periodo. E’ assurdo dover mantenere dei privilegi di un passato antidemocratico in una società democratica che si evolve. Con Craxi abbiamo ulteriormente indennizzato la chiesa per il fatto che non era più religione di stato (differenza più sulla carta che nella sostanza): sarebbe un po’ come indennizzare la monarchia per il fatto che siamo diventati una repubblica.

Gianluca

“sarebbe un po’ come indennizzare la monarchia per il fatto che siamo diventati una repubblica.”

Difatti i Savoia ci avevano provato, appena si concesse loro di ritornare in Italia. Poi, visto che fortunatamente l’intera classe politica fu contraria, rinunciarono.

robberto

era ora che qualcuno lo dicesse! grazie Uaar! ora vediamo quanto tempo dureranno. secondo me, un giorno sarà pure assai.

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