Hollande: “se eletto, manterrò il divieto del burqa”

Si avvicina il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, e il candidato favorito, il socialista François Hollande, è chiamato a rispondere alle domande più diverse. Una di queste, postagli nel corso di un’intervista a Rtl, verteva sul burqa.

In Francia, da due anni, vige il divieto di indossare il velo integrale in pubblico. Fu approvato quasi all’unanimità dall’assemblea nazionale e dal senato, e prevede sanzioni pecuniarie da 150 a 30.000 euro, oltre a un corso di educazione civica. In quell’occasione i parlamentari socialisti si astennero, in quanto i loro emendamenti non erano stati accettati.

Hollande ha preso ora posizione, affermando che, se eletto, “manterrà sicuramente” la legge in vigore, promettendo altresì di farla applicare “nel migliore dei modi”

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119 commenti

Tiziana

Secondo me fa benissimo. Gli spazi pubblici devono essere rigidamente mantenuti neutri. Un eccesso di multiculturalismo (associazioni di donne in Italia si rifiutano di parlare delle mutilazioni genitali femminili considerate un portato della “loro” cultura) presente nelle ali cosiddette a sinistra, si combaciano pericolosamente con quella che si chiama islamofobia che vedo anche pericolosamente presente in alcuni commenti di questo sito.
Credo si chiam itribalismo e tutte e due le posizioni- ovviamente secondo me – sono il risultato di ignoranza insicurezza mancanza di cultura e di senso storico

Non benissimo , certo, ma ne ho scritto qui http://www.nessundio.net/blog/2012/04/15/5695/

Leonardo

Gli spazi pubblici vanno assolutamente mantenuti neutri. Ma i vestiti o i simboli che indossano le persone non sono spazi pubblici, sono effetti personali.
Io non voglio vivere in uno Stato che mi dice cosa posso o non posso indossare.
La libertà religiosa, che si esplica anche tramite la libertà d’esporre i propri simboli, è parte integrante della libertà di pensiero, ed io credo sarebbe doveroso battersi perchè venga tutelata in tutti quei paesi (Iran, Afghanistan, Francia, Arabia Saudita, ecc…) in cui al momento (ovviamente in maniera diversa e con strumenti repressivi diversi) viene conculcata.
Cosa molto diversa invece è la salvaguardia dello spazio pubblico (ad esempio i muri degli edifici pubblici, le vette delle montagne, ecc…) che non devono avere alcuna connotazione di tipo religioso (in realtà, sempre al fine di salvaguardare il pensiero religioso o antireligioso del singolo).

Diocleziano

L’esporre ostinatamente sulla propria persona dei simboli non è una forma
di prevaricazione?

Che io sappia né greci né latini ostentavano simboli religiosi.
Nemmeno i tifosi di calcio, una delle forme più virulente di ‘fede’, portano simboli
se non in occasione del loro più truculento rito religioso: la partita di calcio.

Leonardo

No, secondo me non lo è. Esattamente come non lo è “ostentare” il proprio ateismo.
Impedire l’esposizione (anche ostentata) dei propri simboli è un modo per impedire la libertà d’espressione, ed è l’esatto opposto della civiltà laica in cui vorrei vivere io.
Si deve poter essere liberi d’indossare la maglia coi colori della propria squadra, il burqa, o la maglietta con le vignette su Maometto, senza che per questo qualcuno si senta autorizzato a tirarci una moltov, o ad appiopparci una multa.

Diocleziano

Io non ho mai visto nessuno che ostentasse il proprio ateismo.
Se qualcuno girasse per la città con un abito a strisce rosse e nere forse verrebbe
giudicato un po’ pırIa, ma nessuno gli proibirebbe di farlo. Se metà dei cittadini
si vestisse in quel modo e l’altra metà indossasse un abito a strisce nere e blu,
forse qualche problema emergerebbe.
Dieci milioni di vecchiette con una crocetta al collo non sono un problema, ma
se la chiesa usa questo argomento per fare la voce grossa e pretendere privilegi…
Non saremmo qui a parlarne se vivessimo nel mondo perfetto che desideri.

Leonardo

> Io non ho mai visto nessuno che ostentasse il proprio ateismo.
Io ad esempio vorrei essere libero di poter bestemmiare in pubblico.
Non capisco perchè i vestiti a strisce dovrebbero essere un problema e non vedo differenze tra vecchiette con la croce al collo e vecchiette col lenzuolo in testa.

Kaworu

da quando essere ateo equivale ad essere un burino?

perchè mi pare che le bestemmie siano usate al posto delle virgole in almeno 3 – 4 regioni italiane, alcune delle quali MOLTO cattoliche.

del resto, in posti come la germania le bestemmie sono invece qualcosa di semisconosciuto. e non credo dipenda dalla loro forte credenza, anzi.

Kaworu

(una bestemmia per me equivale a un qualsiasi altro intercalare colorito. MA mi domanderei come mai appunto più si crede, più le bestemmie vengono usate. o più la zona è “credente”, comunque)

maxalber

Bestemmiare in pubblico NON è ostentare ateismo.
Non capisco quindi l’esempio che è molto mal scelto.
Gli atei non ostentano ateismo, semmai esprimono dissenso, ribellione, anticlericalismo, tutte cose che derivano dall’OSTENTAZIONE religiosa.
Togli l’ostentazione e la reazione anticlericale si scioglierà come neve al sole.

Se non ci fossero i burqa (e non dovrebbero esserci) non servirebbe una legge che li impedisce.

romeno182

leonardo la liberta di religione e’ egualmente importante come la liberta DALLA religione, ricordatelo. una religione e’ una credenza, ma sembra che se la fai religione diventa una credenza superiore alle altre. invece non e’ cosi. quindi simboli quanti vuoi ma niente velo integrale

Leonardo

@maxalber
L’esempio non è sull’ostentazione dell’ateismo, ma sulla libertà d’espressione.
@romeno182
E’ vero, la religione è una credenza come le altre, e non è certo più importante della libertà dalla religione. Non è più importante, ma non lo è nemmeno meno: sono gli stati integralisti che fanno classifiche d’importanza delle credenze, stabilendone alcune addirittura di stato, altre come ammesse, altre ancora vietate.
Uno Stato laico se ne frega delle credenze, che rimangono un fatto privato.
Quindi concordo con quanto hai detto, ma non con il tuo non sequitur “niente velo integrale”: uno stato laico non si occupa di ciò che esprime la gente, se non limitarsi a tutelare che quel diritto d’espressione venga garantito.

Kaworu

finchè non si va contro la legge, restano un fatto privato.

andare in giro a volto coperto è contro la legge, religione o meno.

quindi non vai in giro col casco calato a meno che tu non sia in moto, e non vai in giro col burqa.

semplice.

Leonardo

Insomma secondo te qualsiasi legge è giusta, dal momento che è legge.
Non esistono leggi che vietino l’utilizzo del casco (ed infatti a me è capitato d’indossarlo a moto parcheggiata, e nessuno mi ha detto nulla).
Non capisco perchè per le religioni si debbano fare delle leggi particolari: le religioni sono delle credenze come tutte le altre, non c’è alcuna necessità di un trattamento particollare.

Hysteron Proteron

Leonardo scripsit:

La libertà religiosa, che si esplica anche tramite la libertà d’esporre i propri simboli, è parte integrante della libertà di pensiero

È partito così bene, peccato poi abbia finito affermando:

Io ad esempio vorrei essere libero di poter bestemmiare in pubblico.

Vorrebbe essere libero di far soffrire un’altra persona (chiunque ama Dio non può non soffrire nel sentirLo ingiuriare)… Comunque, anche in un’ottica laicista, di esempi di vergogna per la bestemmia ce ne sono a bizzeffe, grazie a Dio.
Fabrizio De André ebbe a dire:

«Durante il rapimento mi aiutò la fede negli uomini, proprio dove latitava la fede in Dio. Ho sempre detto che Dio è un’invenzione dell’uomo, qualcosa di utilitaristico, una toppa sulla nostra fragilità… Ma, tuttavia, col sequestro qualcosa si è smosso. Non che abbia cambiato idea ma è certo che bestemmiare oggi come minimo mi imbarazza. Da L’amore sacro, l’amor profano – omaggio a Fabrizio De André, a cura di Piero Ameli.

Kaworu scripsit:

da quando essere ateo equivale ad essere un burino?

Kaworu vedo che ha ancora molto tempo da dedicare a queste pagine, francamente non posso compiacermene, ma nella speranza che sia entrata a pieno titolo nel mondo del lavoro, Le auguro di impegnarsi in ben altri spazi, più dignitosi e rispettosi dell’altrui pensiero, lo merita. Ad ogni modo mi compiaccio con lei per l’equivalenza bestemmiatore=burino!

Claudio scripsit:

Io non ho mai visto nessuno che ostentasse il proprio ateismo.

Eppure spesso idolatrate figure simili…

Leonardo

@Hysteron Proteron
Tu dici che vorrei essere libero di far soffrire un’altra persona, perchè la bestemmia fa soffrire il credente.
Purtroppo il rispetto delle opinioni altrui è valore secondo a quello della libertà d’espressione.
per farti un esempio che forse puoi comprendere, cosa diresti se io affermassi che le preghiere dei credenti offendono la mia sensibilità, e mi fanno soffrire ?
Smetteresti per questo di pregare ?
E se ti dicessi che l’utilizzo della lettera “u” mi fa soffrire ? Cominceresti a scrivere senza la “u” ?
E’ ovviamente un paradosso, ma altrettanto paradossale è l’estrema varietà delle credenze e delle superstizioni, per cui praticamente qualsiasi cosa si dica probabilmente suona come bestemmia alle orecchie di qualcun altro: per uno stretto monoteista affermare che Dio è una trinità suona come una bestemmia, i cristiani associano spesso la loro divinità all’agnello, ma s’inalberano se qualcuno la associa al porco, ecc..
No, non c’è verso: limitare la libertà d’espressione, qualsiasi essa sia, significa limitare la libertà religiosa: chi vuole essere libero di pregare deve rassegnarsi a sopportare le bestemmie degli altri.

spapicchio

@ Hysteron Proteron

“Eppure spesso idolatrate figure simili…”

No, questa è una falsità; probabile vogliate come vostro solito, accusare gli altri delle vostre principali colpe, in modo da apparire più accettabili, nella media.

spapicchio

@ Leonardo

“Tra il dire cose assurde ed il calunniare non corre alcun nesso. Ad esempio, io posso sostenere che la terra è al centro dell’universo, o che Gesù camminava sulle acque, e sto dicendo delle assurdità, senza che però questo calunni (ovvero danneggi) nessuno.”

Non è vero. Queste assurdità che prendi come esempio (anche se ce ne sono di ben più sottili) specie se non “contestualizzate” sono dannose perché mancano di rispetto, disprezzano e mirano a degradare l’interlocutore, che viene preso per uno scemo, anche se implicitamente, oltre che lo spirito dell’interlocuzione.

Mi stupisco della tua basitezza per un riconoscimento di tratti somatici che lasciano tranquillamente evidente una provenienza etnica e culturale (da te scambiata per razzismo, di cui mi accuseresti!) quando tu stesso sei il primo a farlo, questo riconoscimento, nel momento in cui guardi in faccia il prossimo, o i tuoi genitori o parenti, così come tutti noi.

Trovo anche stupefacente (e interessante) il tuo “spavento” sul fatto che Verità sia inesistente (eccetto quella religiosa e quindi non verificabile) tranne che nella testa dei religiosi: la verità scientifica esiste eccome; tranquillizzati: ci sono fatti scientifici oggettivi totalmente verificati e verificabili, almeno di questi ti puoi fidare 😉

Leonardo

Insomma, sei contrario alla libertà d’espressione (dal momento che chi afferma qualcosa che non condividi automaticamente ti sta disprezzando e mancando di disprezzo. Un atteggiamento come il tuo rende impossibile la convivenza civile fra persone che la pensano diversamente, e storicamente ha sempre portato alla guerra civile ed al sopruso.
La provenienza etnica (che si può riconoscere dai tratti somatici, chi lo nega ?) non è necessariamente connessa alla religione. Forse io dovrei obbligatoriamente rientrare nello stereotipo del cattolico che prega la Madonna, solo perchè italiano ?
Per quello infine che riguarda le Verità, sono i dittatori che tipicamente uccidono ed opprimono per imporle, e quindi il fatto che si venga spaventati da chi con tanta leggerezza sbandiera questo tipo di ragionamento non deve lasciare stupito nessuno (sempre che non lo si auspichi).
Perfino le Verità scientifiche sono tutt’altro che eterne ed inattaccabili, e chiunque è libero di contestarle (al massimo, se non porta evidenze, verrà semplicemente ignorato).

spapicchio

@ Leonardo

“Un atteggiamento come il tuo rende impossibile la convivenza civile fra persone che la pensano diversamente, e storicamente ha sempre portato alla guerra civile ed al sopruso.”

Ma va là 😆

No, non sono d’accordo con te e con quello che scrivi con una eccessiva dose di presuntuosa superficialità.

No, il mio atteggiamento non ha causato alcuna guerra civile perché sono molto comprensivo, tollerante e con un carattere mite 🙂

“La provenienza etnica (che si può riconoscere dai tratti somatici, chi lo nega ?) non è necessariamente connessa alla religione.”

No, non lo è, ma tutto sommato è connessa alla cultura ed alla estrazione sociale che spesso ha legami con la politica e la religione, le statistiche le fanno anche per questo.

spapicchio

@ Leonardo

“Un atteggiamento come il tuo rende impossibile la convivenza civile fra persone che la pensano diversamente, e storicamente ha sempre portato alla guerra civile ed al sopruso.”

Ma va là 😆

No, non sono d’accordo con te e con quello che scrivi con una eccessiva dose di presuntuosa superficialità.

No, il mio atteggiamento non ha causato alcuna guerra civile perché sono molto comprensivo, tollerante e con un carattere mite 🙂

“La provenienza etnica (che si può riconoscere dai tratti somatici, chi lo nega ?) non è necessariamente connessa alla religione.”

No, non lo è, ma tutto sommato è connessa alla cultura ed alla estrazione sociale che spesso ha legami con la politica e la religione, le statistiche le fanno anche per questo.

spapicchio

@ Leonardo

“Un atteggiamento come il tuo rende impossibile la convivenza civile fra persone che la pensano diversamente, e storicamente ha sempre portato alla guerra civile ed al sopruso.”

Ma va là 😆

No, non sono d’accordo con te e con quello che scrivi con una eccessiva dose di presuntuosa superficialità.

No, il mio atteggiamento non ha causato alcuna guerra civile perché sono molto comprensivo, tollerante e con un carattere mite 🙂

“La provenienza etnica (che si può riconoscere dai tratti somatici, chi lo nega ?) non è necessariamente connessa alla religione.”

No, non lo è, ma tutto sommato è connessa alla cultura ed alla estrazione sociale che spesso ha legami con la politica e la religione, le statistiche le fanno anche per questo.

spapicchio

@ Leonardo

“Insomma, sei contrario alla libertà d’espressione (dal momento che chi afferma qualcosa che non condividi automaticamente ti sta disprezzando e mancando di disprezzo.”

No. Confondi libertà di espressione con impedimento di libertà di espressione (incredibile!).

No, io sono favorevole alla libertà di espressione e contrario all’impedimento ed alla limitazione della libertà di espressione (attuato con l’imposizione del velo integrale, burqa, mascheramenti coprenti vari, eccetera).

Leonardo, fraintendi ei maleinterpreti quello che scrivo: forse non sei collegato bene al tema, intendi male.

firestarter

Bravo Hystericon! Con la nota coerenza del ciellino viene qui a consigliare di non venire qui. Bestemmiare in faccia a quelli come lei è molto piacevole.

spapicchio

Indossare il velo integrale (non necessario) è un chiaro ossequio alla propria religione personale e un atto di dissenso quasi sempre usato in modo strumentale, non solo culturale al paese nel quale si è ospitati o si soggiorna, oltreché un segno etnico-religioso.

Diocleziano

Leonardo,
trovi normale che si vada liberamente in un paese straniero per esprimere
del dissenso?
Questo tipo di dissenso velleitario assomiglia molto alla prevaricazione.

spapicchio

Un dissenso motivato dall’ossequio ad una dittaura religiosa in Europa nord-occidentale non è condivisibile.

Hitler ed il nazionalsocialismo esprimevano con la violenza un dissenso allo stato democratico (pur se in crisi economica molto grave) ma con mezzi antidemocratici e dittatoriali violenti.

Qui non si tratta di divieto di espressione di un dissenso, ma di divieto dell’espressione di un dissenso strumentale di CHIUSURA INTEGRALISTICA INCONDIZIONATA verso la cultura e la tradizione civica del paese in cui si vive che è diverso da quello dal quale si proviene da emigrati o perseguitati o esodati eccetera.

La CHIUSURA INTEGRALISTICA INCONDIZIONATA tuttavia è messa in atto manifestando un segnale di intransigenza (anche religiosa) attraverso l’ossequio ad una casta religiosa quale è quello del VELO INTEGRALE (tipo burqa, e non di un velo o di un vestimento qualsiasi).

Certo, la chiusura ideologica è prima mentale, e poi esplicitata concretamente con gli indumenti indossati.

spapicchio

* Un dissenso motivato dall’ossequio ad una DITTATURA religiosa, in Europa nord-occidentale non è condivisibile.

Leonardo

@Diocleziano
In un paese democratico il fatto d’essere immigrati non sospende le libertà civili.
@spapicchio
Nessuno afferma che sia condivisibile ciò che affermano gli integralisti religiosi. Ma del resto non avrebbe senso difendere solo la libertà d’espressione delle persone che condividono le nostre idee: libertà d’espressione significa accettare che anche chi dice cose assurde ha gli stessi diritti d’esprimersi come chiunque altro.
Sono i dittatori che lasciano la libertà d’esprimersi unicamente a chi è d’accordo con loro!

spapicchio

“libertà d’espressione significa accettare che anche chi dice cose assurde ha gli stessi diritti d’esprimersi come chiunque altro”

No quando costei/costui arriva a prevaricare, a calunniare, ad esprimere intimidazione, minaccia, violenza, anche e soprattutto se motivate da motivi religiosi, economici, di profitto personale, strumentali od altro.

Kaworu

tra l’altro, quanto è libera una donna che indossa il burqa, se viene condizionata fin da piccola a portarlo “volente o nolente” o viene menata dal marito se non lo porta?

così, per curiosità.

francesco s.

concordo con Kaworu, in sintesi ha espresso il concetto.

Ci sono le leggi e si rispettano:
così come non si può andare in giro completamente nudi (anche perchè gli altri potrebbero non essere interessati alle nostre appendici) non si può andare in giro con il volto coperto e questo vale per tutti.

Ricordo che la libertà non è fare quello che mi pare incondizionatamente, ma nei limiti della libertà e sicurezza altrui.

Leonardo

@Kaworu
Non puoi giustificare una legge col solo fatto che è legge. Secondo il tuo tipo di ragionamento, è allora giusto che in Iran le donne siano obbligate a girare col capo velato, perchè se una donna girasse a capo scoperto violerebbe la legge, e si porrebbe al di sopra di essa.
A parte che non capisco perchè parliate d’immigrati: il burqa è vietato solo per le immigrate, o anche per chi ha il passaporto francese ?
Per il condizionamento il discorso è molto più lungo: di sicuro non si libera la gente dall’oppressione religiosa e familiare con una legge, ma servono cultura, istruzione, convincimento, che sono l’opposto della repressione.
Quello che insegna il legislatore francese è che i maschi occidentali impongono usi e costumi alle donne esattamente come i più fanatici degli islamici.
@tutti
Con tutta la buona volontà, non riesco a vedere chi venga danneggiato/calunniato/minacciato se delle persone decidono di coprirsi integralmente. i limiti della libertà e della sicurezza altrui sono pienamente rispettati (infatti nessuno aveva mai sentito la necessità di vietare in Francia il coprirsi finchè nopn è emerso un fattore religioso: è chiaro che si vuole colpire un’espressione religiosa estremista, e che la sicurezza non c’entra nulla).

Kaworu

leonardo caro, il mio tipo di ragionamento dice che qui c’è una determinata legge che serve anche a tutelare le persone stesse (altrimenti uno col casco integrale perchè non può entrare in posta? o magari uno con un bello zaino capiente al supermercato). la legge c’è e non vanno fatte deroghe per motivi religiosi, molto semplicemente.

il burqa tu capisci che è una cosa BEN diversa dall’hijab? perchè secondo me te li confondi.

il burqa è usanza praticamente solo afghana, e non è usanza strettamente religiosa.

non vedo niente di male comunque nel colpire l’espressione religiosa estremista, anzi.

Leonardo

@Kaworu
La legge è stata fatta in Francia apposta per il burqa, ed è un ragionamento circolare giustificarne l’esistenza col fatto che c’è.
A me è successo d’andare in giro (in Italia) col casco, e nessuno (giustamente) mi ha detto nulla.
Quella della sicurezza è chiaramente una scusa, perchè altrimenti dovremmo mettere fuori legge barbe finte, i grandi occhiali da sole tanto in voga fra i giovani, i trucchi femminili, le sciarpe, ecc…
Non capisco perchè continui ad affermare che io non sappia cosa sia il burqa.

spapicchio

@ Leonardo, manimal

0) Non è un ragionamento circolare: vi sfuggono totalmente le dinamiche dell’appartenenza etnico-religiosa, che attraverso la sfera personale è anche in questo caso legata agli obblighi dei dettami religiosi del proprio gruppo etnico e del proprio paese d’origine e del regime e della nazionalità a cui si è vincolati anche politicamente.

Nel senso che indossare il burqa o i vari veli integrali non esprime un dissenso civile e rispettoso degli altri usi e costumi, ma principalmente un implicito rifiuto delle più normali regole di convivenza civile, che sono democratiche e non dittatoriali, proprie dell’europa nord occidentale dalle conquiste storiche della democrazia (pur deboli) e dello Stato di Diritto Costituzionale, della CEDU, eccetera.

Si tratta dell’ostentazione di un simbolo etnico-religioso in modo simile al “saluto romano” o il “sieg heil” ad una adunanza o ad un comizio: una evidente chiara forma intimidatoria che orienta all’istigazione esclusiva e discriminatoria.

Indossare il burqa od un indomento integralisticamente legato all’adesione ai dettami religiosi di un certo gruppo etnico religioso è connesso alla volontà di ottenere la compiacenza dei capi religiosi, che si ritengono propri, di quello stesso gruppo etnico, e per ingraziarsi le gerarchie religiose del gruppo etnico al quale si fa esplicito riferimento di appartenenza.

Non c’è quindi circolo vizioso, perché il velo integrale (burqa, eccetera) non è fine a se stesso bensì vincolato ad una relazione di appartenenza etnico-religiosa al paese di provenienza: la connessione con la cultura e l’etnia di provenienza rompe il ragionamento circolare, che invece da come lo intendete voi è vizioso.

In realtà non serve alcun indumento integralista per far riconoscere la propria cultura islamica: bastano pochi tratti somatici per capire fin da subito la provenienza culturale religiosa di un individuo.

spapicchio

@ Leonardo, @ tutti

“Con tutta la buona volontà, non riesco a vedere chi venga danneggiato/calunniato/minacciato se delle persone decidono di coprirsi integralmente. (…)”

Ma lo hai detto tu stesso:

“Ma del resto non avrebbe senso difendere solo la libertà d’espressione delle persone che condividono le nostre idee: libertà d’espressione significa accettare che anche chi dice cose assurde ha gli stessi diritti d’esprimersi come chiunque altro. (…)”

Ora se non vedi il nesso tra il dire cose assurde e il calunniare non è colpa mia ma te lo faccio notare :mrgreen:

Pur ammettendo ma non certamente concedendo che sia accettabile dire cose assurde in pubblico (come tu, Leonardo attesti) di sicuro non è giustificabile, e la falsità è dannosa a chiunque, oltre che al diretto interessato, anche perché “ex falso sequitur quodlibet” e la affermazione di falsità va incontro a delle conseguenze quantomeno sul piano della convivenza civile in uno Stato di Diritto Costituzionale.

Leonardo

@spapicchio
“Nel senso che indossare il burqa o i vari veli integrali non esprime un dissenso civile e rispettoso degli altri usi e costumi, ma principalmente un implicito rifiuto delle più normali regole di convivenza civile, che sono democratiche e non dittatoriali,”

Rientra nella libertà d’espressione esprimere il rifiuto di qualsiasi regola, anche quelle democratiche. Ed è dovere della democrazia rispettare il diritto d’esprimere queste opinioni.
Quindi, ammesso e non concesso che il burqua significhi tutto ciò, non avrebbe alcun senso vietarlo per questo motivo: le idee dittatoriali si combattono con la pratica della democrazia, esattamente come il fondamentalismo religioso si combatte con la laicità.
Quanto ai riferimenti ai tratti somatici, rimango basito per tanto razzismo: non possono esserci (e ci sono) occidentali islamici ? Non possono esserci (e ci sono) asiatici atei ?
Tra il dire cose assurde ed il calunniare non corre alcun nesso. Ad esempio, io posso sostenere che la terra è al centro dell’universo, o che Gesù camminava sulle acque, e sto dicendo delle assurdità, senza che però questo calunni (ovvero danneggi) nessuno.
Riguardo alla tua ultima frase, questa mi lascia parecchio spaventato: non esiste la Verità (se non nella testa dei religiosi), ne tanto meno una Verità di Stato: chi sarebbe allora l’Illuminato incaricato di stabilire cosa sia Vero e cosa no ?

spapicchio

@ Leonardo

“Tra il dire cose assurde ed il calunniare non corre alcun nesso.”

No, c’è il nesso della falsità, di dire il falso.

Il riconoscimento dell’interlocutore è decisivo in uno Stato di Diritto Costituzionale, non spaventartene ma accetta questo dato di fatto, che è un diritto di cittadinanza.

Per me libertà d’espressione NON significa accettare che anche chi dice cose assurde abbia gli stessi diritti d’esprimersi come chiunque altro, perché nel propinare le assurdità senza farlo notare è implicita una forma di disprezzo.

spapicchio

@ Leonardo

“Tra il dire cose assurde ed il calunniare non corre alcun nesso. Ad esempio, io posso sostenere che la terra è al centro dell’universo, o che Gesù camminava sulle acque, e sto dicendo delle assurdità, senza che però questo calunni (ovvero danneggi) nessuno.”

Non è vero.

Queste assurdità che prendi come esempio (anche se ce ne sono di ben più sottili) specie se decontestualizzate, sono dannose perché mancano di rispetto, disprezzano e intendono degradare l’interlocutore, che viene preso per uno scemo, anche se implicitamente, oltre che lo spirito dell’interlocuzione.

Mi stupisco della tua basitezza per un riconoscimento di tratti somatici che lasciano tranquillamente evidente una provenienza etnica e culturale (da te scambiata per razzismo, di cui mi accuseresti!) quando tu stesso sei il primo a farlo, questo riconoscimento, nel momento in cui guardi in faccia il prossimo, o i tuoi genitori o parenti, così come tutti noi.

Trovo anche stupefacente (e interessante) il tuo “spavento” sul fatto che per te la “Verità” (assoluta) sia inesistente (eccetto quella religiosa e quindi non verificabile, non dimostrabile) tranne che nella testa dei religiosi: la verità scientifica esiste eccome; tranquillizzati: ci sono fatti scientifici oggettivi totalmente verificati e verificabili, almeno di questi ti puoi fidare, e possiamo prenderle come verità, certo sempre precisabili e perfezionabili, incrementabili, e interpretabili, e che non saranno mai assolute, ma forse… chissà 😉

Manfredi

burqa si/no e’ uno dei problemi che io chiamo “grigi”, cioe’ in un modo o nell’altro si lede un diritto costituzionalmente garantito, prova ne sia che i diversi interventi di questa ultimissima sono per certi versi condivisibili pur essendo opposti.
Provo a dire la mia: essendo il burqa quello scafandro della foto di wiki, la risposta non puo’ che essere il divieto assoluto, anche se la donna che lo indossa non è stata costretta con la forza.
E questo x diverse ragioni:1) di natura legislativa innanzitutto, poiche’ occulta il volto.
2)E’ poi una mancanza di rispetto della donna perche’ ne mortifica la personalita’, e a nulla possono valere l’obiezione che la donna puo’ indossare il burqa di sua spontanea volonta’, perche’ anche nelle lesioni gravi, se non erro si procede d’ufficio, proprio x la soggezione psicologica della donna.
3)ultima e forse la piu’ drammaticamente importante, è la ragione politica del divieto del burqa, infatti solo chi e’ in malafede o gli ingenui “volemose bene” non ha capito che l’islam e’ ormai preda delle frangie piu’ integraliste che vogliono esportare l’islam con la forza rifiutando ogni integrazione ma anzi pretendendo l’assoggettamento delle leggi delle nazioni occidentali ai propri precetti religiosi.
Ci hanno dichiarato guerra, mostriamoci intransigenti proprio a casa nostra.

Leonardo

1) E’ un ragionamento circolare.
2) La mancanza di rispetto è quella di considerare delle persone incapaci d’intendere e di volere solo perchè hanno una religione diversa dalla tua. Un cattolico potrebbe dire, ad esempio, che chi si proclama ateo non ha rispetto per la propria anima, e che dovrebbe essere obbligato ad andare in chiesa; per il suo bene, ovviamente.
3) Ma che “volemose bene”! Un accidente! Io difendo la libertà non perchè voglio bene agli islamici, ma perchè voglio bene a me stesso: se passa la linea che la politica può impedire l’uso di certi vestiti, un domani una politica diversa potrebbe tranquillamente obbligarli.
Rispondere all’integralismo religioso con un integralismo di segno opposto significa dichiarare dall’inizio che si è sconfitti.
I nostri valori sono di laicità e di libertà, e non intendo certo rinunciarci solo per dare risposte irrazionali e scomposte al fanatismo altrui!

Manfredi

Leonardo, forse confondi il velo col burqa, nel primo caso non si impedisce la corretta identificazione della persona, quindi il velo e’ ammissibile.
Nel secondo caso, il burqa, l’identificazione della persona e’ pressocche’ impossibile visto e considerato che la donna che lo indossa od il suo accompagntore, difficilmente sarebbero disposti a togliere il burqa su richiesta di un poliziotto maschio.
Altro aspetto, mentre col velo non si ha un impedimento del proprio campo visivo, con il burqa si rappresenta un pericolo per se’ e per gli altri.
Prova ad entrare col casco infilato in testa in una banca, nove volte su dieci ti invitano aa toglierlo, non vedo perche’col burqa debba essere diverso.
Proviamo ad immaginarci il burqa in una classe delle superiori, chi mi dice se ho di fronte la persona che dovrei attendermi di avere?
Ah, per quanto riguarda la liberta’, immaginiamoci per un momento che l’economia europea si rimetta in moto, e che l’Italia richieda molta manodopera, sicuramente ci saranno nuovi immigrati di religione islamica e sicuramente saranno rispettosi della legislazione del paese ospitante, e sicuramente lascieranno libere le proprie mogli/figlie di vestirsi all’occidentale.
Eeeeeh si’, noi amiamo la liberta’ ben sapendo che anche se l’Italia avesse il 15% di popolazione musulmana i diritti civili non sarebbero messi in discussione.
Massi’ come no!

manimal

proibire di mascherare i tratti somatici in ogni caso è un conto, proibire di farlo solo perchè simbolo religioso è secondo me indebita ingerenza dello stato nella sfera privata della persona.

e se lo si fa solo perchè appartenenti ad una determinata religione (per quanto “pericolosa” sia) è discriminazione.

niente da fare… non mi piace.

Diocleziano

minimal,
non mi pare che si scaglino sul burqa perché ha connotati religiosi.
È esattamente l’opposto: è che chi lo porta pretende di non sottostare alla legge
che impone l’essere riconoscibili, quindi i motivi religiosi li accampa chi non
vuol rispettare la legge.

spapicchio

@ manimal

“proibire di farlo (andare pubblicamente con il velo integrale a volto coperto!) solo perchè simbolo religioso è secondo me indebita ingerenza dello stato nella sfera privata della persona”

Qui si sta parlando di divieto (non di proibizione): non hai letto bene il titolo della Ultimissima.

No, non sono d’accordo (non mi dispiace dirtelo perché in Italia vale ancora la libertà di pensiero ed opinione): vorresti minare, mettendole in discussione, le più normali regole di convivenza civile della Democrazia e dello Stato di Diritto Costituzionale anche per le quali l’interazione sociale quotidiana e la comunicazione in pubblico devono avvenire a volto scoperto.

Davvero impossibile a mio modo di vedere e di intendere la convivenza (ma a quanto si vede non solo al mio “per fortuna”) anche perché è implicitamente alluso un ritorno alle situazioni un po’ medievali dove però, già allora, queste forme di indecente anonimato erano rintracciabili nei soli conventi cattolici di clausura, tipo la monaca di Monza (ma era nel XV secolo) o come Salvatore di “Il nome della rosa” (citazione UAAR – fab) eccetera.

spapicchio

@ Leonardo

“Rispondere all’integralismo religioso con un integralismo di segno opposto significa dichiarare dall’inizio che si è sconfitti.
I nostri valori sono di laicità e di libertà, e non intendo certo rinunciarci solo per dare risposte irrazionali e scomposte al fanatismo altrui!”

Lasciare un divieto sulla deambulazione a volto coperto integralmente NON è un integralismo, ma una forma di rispetto delle più normali regole di convivenza civile e democratica costituzionali, riconoscenti delle usanze e delle abitudini di tutte le componenti della popolazione.

Un divieto al velo integrale imposto nei luoghi pubblici, nelle interazioni sociali quotidiane inter-etniche e trans-religiose per le più basilari e normali operazioni e comunicazioni di cittadinanza NON è una risposta irrazionale e scomposta ma un provvedimento responsabile e lungimirante.

manimal

@Diocleziano

fino a trentamila euro di multa più un corso di educazione civica dici che son prescritti anche per chi ha barba lunga, occhiali da sole, sciarpa tirata su?
io non penso.
quindi quello dell’identificazione personale mi pare un pretesto…
ma posso benissimo sbagliare.

@spapicchio

scusa ma proprio non colgo la grossolana differenza tra “divieto” e “proibire”… ti sarei grato mi aiutassi a capirla.

credo del resto che tu non abbia ben compreso il senso del mio commento:
io dico che uno stato che vieta a TUTTI di alterare o nascondere i propri lineamenti fa una legge che posso condividere; se il divieto vale solo per chi si copre il volto per motivi religiosi, non condivido più, e se vale solo per una sola religione lo condivido ancor meno perchè particolarmente discriminatorio.

trovi che ciò mini le regole di convivenza in uno Stato Democratico?
se la risposta è si, evidentemente abbiamo diverse aspettative su come uno Stato dovrebbe legiferare per definirsi Democratico e Laico.

Diocleziano

manimal,
leggi sul riconoscimento personale esistono da ben prima che si vedessero burqa in Italia.
E penso che anche in Francia non sia stato diverso.

spapicchio

“scusa ma proprio non colgo la grossolana differenza tra “divieto” e “proibire”… ti sarei grato mi aiutassi a capirla.”

un divieto è più una limitazione di un singolo uso specificamente descritto nelle modalità, come in questo caso del velo integrale anche in faccia (burqa, …) che non consente il riconoscimento dell’interlocutore, in pubblico, nei luoghi pubblici, ma per esempio non in casa, né in privato, eccetera.

Per esempio si dice “divieto di sosta” delimitato ad una area singola di una strada e non “proibizione di sosta”.

Ossia il burqa una se lo può mettere quando vuole ma non nelle pubbliche relazioni e nei pubblici uffici eccetera.

Mentre la proibizione risulta un divieto più ampio e generalizzato, per esempio proibizione di assunzione di sostanze nocive, veleni, eccetera.

Il divieto è una disposizione amministrativa molto più delimitata e meno estesa della proibizione.

“credo del resto che tu non abbia ben compreso il senso del mio commento:
io dico che uno stato che vieta a TUTTI di alterare o nascondere i propri lineamenti fa una legge che posso condividere; se il divieto vale solo per chi si copre il volto per motivi religiosi, non condivido più, e se vale solo per una sola religione lo condivido ancor meno perchè particolarmente discriminatorio.”

No, io comprendo il senso questo tuo commento, ma mi risulta assurdo, insensato: forse è la religione che ti fa perdere il senso del tuo discorso;

ma ripeto: qui non si vieta a nessuno di stare in clausura o di coprirsi integralmente, ma si vieta a TUTTI solo di deambulare tutti coperti (in modo anche un po’ surreale) senza farsi riconoscere nei luoghi pubblici, magari solo per compiacere ai suoi capi religiosi, eccetera.

Questo divieto di deambulare in pubblico totalmente coperti non riguarda una sola religione ma TUTTI I CITTADINI, e c’era molto prima della contestazione di questi integralisti.

Le religioni non sono solo un aspetto personale ma collettivo, e ti sfugge completamente questo carattere etnico o tribalistico delle religioni, che non è affatto trascurabile, come facevo notare a te e a Leonardo.

manimal

@Diocleziano
perfettamente d’accordo sulle leggi di identificazione personale, ma in francia, se non ho capito male, è stata emanata una legge SPECIFICA per chi si copre per motivi religiosi. tanto è vero che si condanna chi eventualmente costringe la donna a farlo (parte della legge che ha il mio completo plauso, ma che trovo pleonastica, poichè dovrebbe essere condannatochiunque esercita una illecita coercizione su altri per QUALSIASI
motivo).
quindi è una legge che vuol colpire nello specifico un aspetto di una fede religiosa, e non mi trova d’accordo. basta far rispettare le leggi valide in generale.

in italia, leggo adesso, è fatto divieto di indossare senza giustificato motivo caschi o altro che in pubblico impediscano l’identificazione personale.
pene da uno a due anni di reclusione e contravvenzione fino a 2000 euro.
bene, io non ho mai avuto notizia fosse applicata per un casco o per una sciarpa, (e meno male, penso, visto che mi pare un tantino esagerata come pena) ma il giorno che avverrà per un velo, lo troverò quantomeno “strano”.

@spapicchio
hai ragione, mi sfugge completamente il carattere etnico e tribalistico delle religioni: sara perchè lo trovo irrilevante nei termini della questione.
non penso che lo stato debba far valutazioni nelle intenzioni, in questo caso.
se coprirsi il volto è proibito, ok. proibito per tutti, sempre.
se proibito non lo fosse, non deve esserlo per chi lo fa per motivi religiosi.
dovrebbe essere irrilevante per lo stato.

e con questo passo e chiudo.

spapicchio

@ manimal

“se coprirsi il volto è proibito, ok. proibito per tutti, sempre.
se proibito non lo fosse, non deve esserlo per chi lo fa per motivi religiosi.
dovrebbe essere irrilevante per lo stato.”

NON E’ PROIBITO COPRIRSI IL VOLTO!

MA E’ VIETATO INTERAGIRE E COMUNICARE PUBBLICAMENTE A VOLTO COPERTO!

QUI NON CENTRANO I MOTIVI RELIGIOSI: LE RELIGIONI NON SONO MAI SUPERIORI O PIU’ AUTOREVOLI DELLO STATO DI DIRITTO COSTITUZIONALE CHE RAPPRESENTI TUTTI I CITTADINI!

E’ già vietato andare in giro pubblicamente con il volto coperto: PER TUTTI (non sempre perché uno può fasciarsi tutta la testa integralmente, e starsene a casa o in clausura come la monaca di Monza o Salvatore ne “Il nome della rosa”: ciascuno è liberissimo di farlo in privato, in domo sua accetera; ma mi sembra tu non intenda proprio recepire questo dato di fatto, forse per un forte condizionamento ideologico, o per una forma di allergia ai divieti seppur limitati 😉

Qui il velo integrale è però anche usato come pretesto strumentale, o come grimaldello simbolico per imporre le leggi tribali di alcune etnie afghane alla società civile francese, modificando le normali regole di convivenza civile; questo fatto qui mi sembra ti sia del tutto invisibile, ma probabilmente per un tuo condizionamento ideologico.

Una religione non è superiore ad uno Stato di Diritto Costituzionale, che sia laico e rappresenti tutte le religioni.

A parte che ci saranno anche problemi di ventilazione, ed a certe condizioni ambientali si può rischiare lo svenimento per asfissia od il soffocamento sotto il burqa; inoltre ci sono anche problemi di visibilità limitata e di udito non ottimale.

manimal

@ spapicchio

onestamente mi capita spesso di apprezzare i tuoi interventi, ma oggi non riesco a capire se hai voglia di burlarti della mia (limitata) intelligenza, o della tua…

ovvio che si parla di coprirsi il volto IN LUOGO PUBBLICO e non in casa propria: vorrei anche vedere…

che debba prevalere lo stato sulla religione non so più come dirlo: che motivo hai di ribadirmelo visto che è pacifico per me?

per i problemi di ventilazione, udito, vista… lasciamo stare va’…

imporre leggi tribali alla società civile francese: in che senso scusa?
se le afgane in francia indossano burqua cosa stanno imponendo e a chi?
ti rendi conto che il ragionamento è simile a quello che usano i fanatici cattolici per opporsi a unioni omosessuali, eutanasia etc?
oppure, per assurdo potrebbero dirlo ai protestanti italiani in quanto minoranza. un qualsiasi aspetto del vostro credo che differisca macroscopicamente dalle abitudini della “maggioranza ” cattolica sarebbe un pericolo per la società italiana?

per quanto riguarda la “pericolosità” della religione islamica per la democrazia, mi auguro semplicemente che la si contrasti con la democrazia stessa, e non con l’adozione di leggi liberticide che mi pare storicamente siano sempre state giustificate da pericoli eccezionali e che invece erano il reale pericolo.

fab

Be’, sai, l’Italia è perennemente un caso disperato, per cui dispero.

Vittorio

@ fab: La Sinistra italiana rischia di estinguersi? Stai scherzando vero? Art. 18 e 49 della Costituzione. Costituzione Repubblicana e non regolamento della bocciofila presso casa…

fab

E questo che c’entra? Mica si estingue perché gli si impedisce di fare partiti (caso mai perché ne fa troppi), si estingue perché non sa decidere.
Tanto per fare un esempio indipendente dalla religione: qualunque partito di sinistra dovrebbe sostenere che le imposte sul reddito da capitale devono essere progressive e caso mai potrebbero essere quelle sui redditi da lavoro ad essere proporzionali. La sinistra attuale è lontana anni luce da tutto ciò: digerisce perfino l’IVA, che è regressiva.
Possono fare tutti i partiti che vogliono, non è questo che li riscatterà.

simon

Gentile giovane studentessa di psicopatologia Kaworu, per curiositä in Francia ci sono un paio di francesine de souche (giä laiche, atee, cristiane, etero, omo e bisessuali, insomma non sottomesse dalla tenera infanzia) insomma come potrebbe essere lei, italica de souche, che non penso, nonostante il nome, immigrata dall’India o dal Giappone o dal ‘Magreb’ (arabo per occidente) che hanno deciso di ‘convertirsi’ radicalmente e di coprire completamente viso e corpo in pubblico anche per contrapporsi (lo dicono loro) alle coetanee, che hanno il diritto di ostentare in pubblico non solo il viso ma anche l’ ombelico. Il che non é, lei mi insegna, un segno di appartenenza religiosa ma é un segno di appartenenza. E sono quelle che più rivendicano i loro diritti in pubblico nella patria dei droits de l’homme, sempre per curiosità. Nelle scuole statali poi é vietata qualunque ostentazione religiosa, il velo, la kippah, il turbante, le croci da taschino smisurate ( come il famoso pino da taschino di ‘arboriana’ memoria – quelle piccoline sono ammesse, in quanto non ostentatoires. E questa leggi di divieto (che nel Regno Unito sono out, da quelle parti ognuno si veste come vuole a Carnevale e dopo)) le ha fatte la destra di Chirac e Sarko, l’uno de souche , l’altro immigrato, che tra poco va in pensione, a meno che non gli riesca, incredibile, come il Chelsea a Barcellona, per curiosità

Andrea Del Bene

Hollande fa benissimo ad esprimere posizioni chiare e di buon senso su burqa e immigrazione. Non come certa sinistra nostrana buonista (vedi Vendola) secondo la quale tutti son buoni e tutti son belli…

Rainbow Eyes

Il problema è che quel burqa/niqab non è solo un simbolo religioso, è una forma di oppressione e di umiliazione del genere femminile. E come tale non andrebbe accettata. Un conto è il semplice velo che copre solo la testa, che vedo un po’ come i crocefissi che spiccano al collo di alcune persone: a me non piacciono e non li porterei mai, ma non li reputo offensivi o lesivi. Invece far letteralmente sparire sotto la stoffa il viso o peggio tutta la persona di una donna è un altro discorso. La questione è comunque delicatissima e tocca anche la sensibilità personale dei singoli individui, credo che pronunciare un netto ‘Si’ o un netto ‘No’ al velo (più o meno integrale) sia una bella gatta da pelare.

Leonardo

@Manfredi
Non stiamo parlando d’identificazione da parte delle forze dell’ordine (se un poliziotto coglie la necessità di procedere al rilevamento delle generalità di una persona, chiede i documenti ed ovviamente l’interessato/a deve mostrare il volto), ne dell’utilizzo di quell’indumento in qualsiasi ambito (è vero, non si entra in banca a volto coperto. Ma nemmeno in certi ristoranti senza giacca e cravatta. E non per questo l’uso della giacca e della cravatta è obbligatoria per strada).
Quanto al riferimento alla sottomissione femminile nel mondo musulmano, è chiaro che ci stiamo riferendo ai casi in cui è la donna, per libera scelta, che decide d’indossarlo: ovviamente deve essere libera dalle imposizioni dei familiari, così come da quelle dei giudici e dei poliziotti.
Questa libertà è tutelata senza necessità di una legge speciale antiburqa: paradossalmente, la pena che era prevista per chi obbligava una persona a vestirsi con quell’indumento (violenza privata) era sanzionata in maniera più aspra della nuova speciale che hanno votato in Italia.

Francesco

“Hollande: “se eletto, manterrò il divieto del burqa”

Berlusconi: se eletto, obblighero’ le donne brutte ad indossarlo.

whichgoog

Io metterei il divieto dell’abito talare. E’ indecente andare travestiti da Darth Vader in luoghi pubblici fuori dal periodo di carnevale.

Vittorio

Realista, direi! Cioè uno di quelli che per fare la omelette non esita a rompere le uova. Qui da noi invece si vorrebbe fare l’omelette non solo senza rompere le uova, ma quando queste sono ancora nelle viscere della gallina! Niente di nuovo…. il solito vecchio miracolo!!!!

Gérard

Paul Manoni

Hollande ha dovuto confermare il divieto di burqa, non per convizione ( si era astenuto quando fu votato il divieto ) ma per non rischiare di perdere le elezioni . Il rigetto ( giustificato ) dell’ Islam da parte della popolazione è tale che questo tema condiziona molto le elezioni finali di domenica prossima !
Se questo sito dovesse segnalare tutto quello che accade in Francia ogni giorno in merito ai problemi legati a questa religione, ebbene l’ uaar dovrebbe creare un secondo sito …!!

francesco s.

Gerard, tu sembri essere sempre informato sulle questioni francesi, non è che ci puoi confermare se la legge vieta solo il burqa o anche qualsiasi indumento che copra il volto? Ovviamente se hai tempo e voglia.

Gérard

La legge vieta ogni indumento o altro che copra il volto .

All’ indomani della votazione della legge furono appositati negli luoghi pubblici un manifesto sul quale era scritto .
La Repubblica si vive a viso scoperto .

Sempre a disposizione se il tempo me lo permette …

Paul Manoni

@Gérard
Hai aumentato la mia stima nei confronti dei Hollande. 😉
A pochi giorni dal confronto elettorale finale, il candidato non si vende per i voti degli islamici (e sono tanti!), pur avendo avuto la possbilità di farlo.
Ribadisco. Bersani&C. prendano nota anche di questo.

gmd85

Ho letto un po’ tutti i commenti. Tralascio tranquillamente quello di isterico proteico.

@leonardo: lungi dal voler essere sgarbato, la tua visione rienta esattamente nel buonismo aprioristico e stupido della sinistra nostrana. Ognuno è libero di esprimere la propria fede e la propria religiosità, certo, ma senza andare contro le normali regole di convivenza. Che prevedono che il viso sia chiaramente visibile. Punto, non c’è da ragionarci troppo su. Che il velo sia imposto o indossato per libera scelta (in entrambi casi, è simbolo di forte insanità mentale, a mio modesto parere), si tratta di un indumento che contrasta le suddette norme. Tu dici che fa parte della loro religione e allora va rispettato. Questo è relativismo culturale portato all’eccesso. Non ti ha mai sfiorato il dubbio che, visto e risaputo cosa è l’islam, lo si può considerare come un mezzo di mortificazione della persona?

manimal

perchè, l’abito bianco all’altare ti suona tanto bene?
ma finchè non vi è evidenza di coercizione, non dovrebbe essere considerato che magari la donna è consenziente?
e lo dice uno che ha altamente sulle scatole i maschilismi e la misoginia.

gmd85

Ma guarda che gli abiti in generale sono una sorta di coercizione. Se non per proteggere dal freddo non servono a niente (mi fermo, senò andiamo OT)

Comunque, l’esempio dell’abito bianco all’altare non calza. Parli di un rito religioso che prevede determinati canoni, in un luogo di culto e chi lo compie ne è consapevole (per me, poi, l’abito può essere anche rosa shocking o del colore che si preferisce) Il problema posto nell’articolo è quello della sfera pubblica. Se l’intento della legge fosse stato quello di minare i simboli reliiosi personali, allora avrebbe dovuto vietar anche i copricapo dei sikh e non è così (ho cercato e non ho trovato riferimenti in merito). Se le donne s musulmane in casa vogliono coprirsi, facciano pure (mi riferisco al gesto compiuto consapevolmente). In pubblico il volto deve essere visibile.

Gérard

Manimal

1) Quando fu abolito la schiavitu negli Stati Uniti, la storia ci rapporta che ci furono non pochi schiavi che furono ostili a questa legge . Si, non soltanto gli schiavisti bianchi ma ci furono anche neri schiavi contrari !
Dovevano per questo motivo modificare la legge e concedere a chi lo desiderava di essere schiavo ???!!
2 ) Nonostante ciò la schiavitu fu abolita in Arabia Saudita soltanto nel 1962 pero un rapporto di 132 pagine della Human Rights Watch del 2004 è terribile in merito alla reale situazione della schiavitu in questo paese . ( Per non parlare della Mauritania, Sudan etc ) . Non dimenticare che le donne che indossono la burqa o meglio detto il nihab in Francia aderiscono al Salafismo !!!
3) Accettare nei nostri paesi dove si spinge all’ uguaglianza fra uomo e donna una tale aberrazione è come dare uno schiaffo a quelle che lottano contro nei loro paesi

manimal

@gmd85

l’esempio del vestito BIANCO al matrimonio non mi pare cosi inappropriato:
il bianco dovrebbe simboleggiare tradizionalmente la castità della sposa che si presenta all’altare.
un tantino maschilista a mio parere e conforme alla religione cattolica che come ben sai non è propriamente femminista.
ma se la ragazza sceglie di indossarlo, va vietato per legge?
non credo. se a lei va di omaggiare una tradizione maschilista, libera di farlo,
peggio per lei.
nel caso del burqua cambia solo il discorso dell’identificazione personale, a mio parere. che deve essere, ed è, regolamentata a parte.

gmd85

giustissimo, ma ripeto, il vstito matrimoniale è utilizzato nell’amibto del rito, stop. se poi la donna decide di vestirsi in modo castigato per seguire i dettami della religione, non è certo un problema. ma il burqa pone effettivamente problemi di sicurezza. e, comunque, al giorno d’oggi, il vestito bianco ha perso di significato. quante sono davvero le donne caste ch vanno all’altare? il vestito, a mio avviso, è più un requisito estetico. nel 1961, in afghanistan, il burqa fu vietato per legge alle pubbliche dipendenti, quindi, il divieto non è prerogativa occidentale. il ritorno forzato si deve alla dittatura, quindi, se anche le donne lo indossassero volontariamente, non sono sicuro che lo facciano proprio con cognizione di causa.

manimal

@gmd85

appunto: è normale che lo Stato sindachi sulla “cognizione di causa” dei comportamenti delle persone?

generalmente non mi pare lo faccia a priori: vieta un comportamento per TUTTI, e nel caso di contravvenzione del divieto (o proibizione? boh…), eventualmente valuta la capacità di intenderer e volere o se chi ha contravvenuto è stato da altri costretto a farlo.

perchè mai in questo caso si dovrebbe invertire il criterio?

MarcusPrometheus

@ Tiziana che ha attaccato la “islamofobia” come pericolosa posizione tribalista assunta da qualcuno su questo forum replico:
Io vedo pericolosa la logorrea e l’auto-santificazione di qualcuna che pare cosi’ ritenere di essere la sola ad avere capacita’ di dare una precisa valutazione di quello che sia o non sia il pericolo di uno dei due principali clericalismi invasivi al mondo. Chi non ha la esatta percezione del fenomeno che ha Tiziana, ma magari una valutazione di pericolosita’ solo di un po’ maggiore, per la signora in questione diventa fobico, malato mentale, insomma. Ebbene io fossi stato ebreo ai tempi di Hitler e fossi stato nazista-fobico (e magari fino alla caduta del terzo Reich anche germanofobo, SS-fobo, Wehrmatchofobo e Ghestapofobo) me ne sarei forse dovuto vergognare od astenere di fronte ad argomentazioni parallele a quelle di Tiziana? Me ne scuso profondamente, ma so leggere e se leggo nel Mein Kampf le minacce di Hitler e dei suoi seguaci, avro’ ben il diritto di preoccuparmi.
Dato che sono ateo di origine familiare cristiana e dato che vivo al tempo degli islamisti che minacciano la conquista demografica se non terroristica di Roma e del mondo ( e la cancellazione atomica di Israele) posso benissimo essere islamofobo oppure come preferisco dire io anti islamista, dato che intendo oppormi al fenomeno della islamizzazione senza sentirmi in alcun modo fobico, cioe’ malato di paura irrazionale.

D’altronde fobica dell’islamismo secondo parametri islamisti e’ quello che intende fare e fa, anche la stessa signora Tiziana dato che si dichiara contraria al burka.
Altri ancor piu’ fanatici di lei delle porte aperte all’islamizzazione gia’ per questo appiccicano a chiunque l’etichetta assurda di islamofobo.

Ma la signora Tiziana acuta intellettuale che fa? Invece di capire di intrappolarsi da sola in definizioni bidone, etichette propagandistiche che sono solo una arma ed una intelligente invenzione linguistica degli islamisti stessi contro il resto del mondo, che fa? Ci casca in pieno pur essendo gia’ qualificabile di islamofoba ella stessa come ho gia’ spiegato, e si fa in pratica utilizzare come utile ……. strumento della propaganda islamista quando nella sua infinita presunzione di detenere l’unica giusta posizione attacca chi la pensa in moto diverso da Lei su alcuni argomenti, mettendosi anche ad usare l’arma della appiccicosa e fasulla etichetta. Ma che brava, i miei complimenti alla finissima intellettuale.

Gérard

Se ho ben capito quello che Leonardo desidera attraverso considerazioni molto fumose è il seguente : occore garantire le valori della democrazia e della laicita a chi si propone di distruggerle .
Attraverso i suoi esposti suppongo che se fosse vissuto negli anni cinquanta o sessante e, per esempio comunista, avrebbe sostenuto l’ Urss anche dopo i fatti di Berlino nel 53, Budapest 56, Praga 68 etc…
Sei è un ostinato che se la realta dimostra che ti sbagli, continui a diffendere quello che hai definito è la Verita assoluta . Dunque sei un dogmatico .
Inoltre non hai nessun approccio concreto di cosa è l’ Islam e cosa significa per le nostre democrazie ( Anche se le nostre ” Democrazie ” non sono quelle che dovrebbero essere ma questo in merito alla situazione socio-economica… Questo è un altro discorso ) .
Simon ci ricorda che la Francia è la patria degli diritti dell’ uomo . Ma sai forse che un musulmano praticante che vive in Francia non le riconosce ???
Ti ricordo a titolo di esempio che nessun paese musulmano gli ha riconosciuti e che questi diritti sono stati modificati da loro come segue :
I Diritti dell’ Uomo dell’ Islam sono radicati nella convizione che Dio, e Dio soltanto è l’autore e la fonte di tutti i diritti dell’ uomo ”
In parole povere : per un musulmano vige soltanto la Charia !!

manimal

“Se ho ben capito quello che Leonardo desidera attraverso considerazioni molto fumose è il seguente : occore garantire le valori della democrazia e della laicita a chi si propone di distruggerle ”

perchè, scusa, se per caso tuo cugino organizzasse un golpe per sovvertire lo stato democratico in Francia, secondo te non avrebbe diritto ad un processo, in base ai diritti democratici che lui per primo ripudiava?

la democrazia deve valere solo a fasi alterne?
e soprattutto, difendere i suoi principi, è dogmatismo?

tu pensi che un bambino non debba MAI finire tra le grinfie di un pedofilo, o pensi che in qualche caso sia ammesso, altrimenti ti si potrebbe tacciare di dogmatismo?

MarcusPrometheus

@ Leonardo ed a tutti.
Noi occidentali post illuministi (compresi gli occidentali piu’ votati al tradimento ed alla distruzione della propria cultura d’origine) siamo _t_u_t_t_i_ comunque affascinati dalle costruzioni geometriche di SIMMETRICA eleganza anche in politica. Ecco che si esprime eventualmente una tolleranza di una legge che proibisca il mascheramento totale del volto ma purche’ nessuno parli di realta’ politico religiose specifiche (come dire di burqa).
Fermo restando che questo e’ un ottimo motivo e sufficiente in se per una tale legge,
io sostengo che possono legittimamante (eticamente, liberalmente, democraticamente e costituzionamente) sostenersi anche leggi asimmetriche relative a ben 3 altri specifici e GRAVISSIMI motivi di controllo originati proprio dall’uso ideologico religioso del burka.

1) La prepotenza islamica familiare contro le donne ben teorizzata dal corano e’ una realta’ grave e contro la quale merita lottare. Se le donne non sono PROTETTE specificatamente da un divieto di burqa, i familiari islamisti avranno buon gioco a premere senza bisogno neppure di esagerare in forme visibili e punibili per FAR indossare il burqa anche alle renitenti.
E’ un ottimo motivo per vietarlo per proteggere le donne.

2) La offensiva gemografica e politica di ri-conversione all’islamismo piu’ fanatico e politicizzato contro l’ocidente, gli atei, gli ebrei, i cristiani ecc. e’ in atto in tutto il mondo e segnatamente ove esistano grosse minoranze di origine mussulmana concentrate in comunita’ ed enclaves ristrette, quasi ghetti autoimposti dai separatisti islamisti stessi. Ebbene in quelle comunita’ un burqa che circola e’ come una bandiera di battaglia per l’islamismo politico che avanza in una nuova terra che vuole conquistare col la frode della Dawa e della Taqqya dopo che per decine di secoli ne e’ stato respinto a costo di molto sangue versato da chi gli ha resistito lottando contro la millenaria pirateria islamica, le invasioni militari, le incursioni di razzia di schiavi, con milioni di schiavi cristiani rapiti oltre il mediterraneo.
Si tratta di un ottimo motivo per vietare le “bandiere” di una islamizzazione che pretende di stravolgere la civilta’ che ci siamo conquistati negli ultimi secoli.

3) Nei paesi del nord Europa ove nelle comunita’ ghetto gli islamisti stanno instaurando un loro potere shariatico alternativo, opposto, separatista e secessionista rispetto al potere statale, come in una dozzina di zone dell’Inghilterra, eppoi in quartieri di Bruxelles, di Copenaghen, di Goteborg eccetera, (e ci si era vicinissimi anche in molte zone in Francia senza questa legge), il Burqa serve agli islamisti a segnalare le non sottomesse da aggredire ovvero indica tutte le altre donne di origine europea o mussulmana NON BURQATE come obbiettivi di persecuzione stradale, stalking e perfino (specialemnte in SVEZIA) come obbiettivi di aggressioni e violenze sessuali e pestaggi per puro disprezzo ed odio etnico religioso.
E’ un ottimo motivo per vietarlo per proteggere le donne dalle aggressioni (e tutti dalla islamizzazione forzata).

Gérard

…tutte le altre donne di origine EUROPEA o mussulmana NON BURQATE come obbiettivi di agressioni e violenze sessuali e pestaggi per puro dispresso ed odio ETNICO religiose…

Questo accade non di rado in Francia nelle zone a prevalenza mussulmana .
( In Francia accade attualmente con le donne non velate . Per la burqa, grazie alla legge, non puo ancora accadere )
Nonostante ciò ce ne sono ancora alcune che per picchia girano anche in giro con la burqa
E guai a dirle qualcosa in merito al loro vestito … Subito arriva una banda di mascalzone che si mettono a pestare chi ha osato dire qualcosa … !
A Metz, nella mia regione di origine, è successo che durante l’ ultimo carnevale, alcune ragazze si erano vestite da suore con un bel trucco da soubrettes . Finito la sfilata, alcuni mascalzoni che avevano pensato che si trattava della burqa, le hanno mandato all’ ospedale con le ossi rotti !!

BennyHill

Il velo integrale (che copre quindi anche il volto) è vietato per semplici ragioni di RICONOSCIBILITA’, come il passamontagna o il casco integrale.

Prova a girare a piedi col casco (ovvio che se sei in moto indossarlo è non solo giustificato, ma persino obbligatorio!) e vedrai se non ti multano!

Ok per il velo sui capelli, ognuno si vesta come vuole (ma non vengano poi gli islamici a rompere le scatole strillando contro minigonne e scollature “immorali”, perché appunto, OGNUNO deve potersi vestire come gli pare e piace) ma il burqa proprio no perché vi si potrebbe nascondere chiunque: terroristi, latitanti, rapinatori, ecc., e perché nella nostra società pressoché ovunque (sul lavoro, in banca, negli uffici pubblici, in ospedale e via dicendo) si ha la necessità di poter identificare con certezza l’interlocutore, il che non è certo possibile se detto interlocutore gira a volto coperto.

Gérard

Caro Benny Hill

Sai forse che in Inghilterra esiste un ospedale per imburqate ??? Donne, pazienti, tutti con indumenti che nascondono tutto, adirittura le mani !!! ( Di colore verde per tutti !!! )
Tu ti rendi conto che difficolta e anche quale pericolosita per il paziente e l’infermiere, dottore etc… !
Questo è la degenerazione della democrazia…!

manimal

secondo me degenerazione della democrazia sarebbe fare 150 euro di multa a chi indossa il burqua, e non fare altrettanto al signore che passa con borsalino, sciarpa sul volto e magari occhiali da sole.

fab

Infatti, manimal; il punto è: multa a tutti i due, non multa a nessuno.

francesco s.

@manimal
Se il signore gira con il volto coperto come hai detto tu ed è pieno agosto, la cosa sarebbe sospetta, perchè non c’è il giustificato motivo.

Comunque in italia non è vietato girare col burqa perchè il consiglio di stato ha sancito che il motivo religioso è giustificato puoi leggere qui http://it.wikipedia.org/wiki/Burqa#La_legislazione_italiana

Quindi in realtà probabilmente il signore sarebbe multato e la donna con il burqa no, almeno questo dice la legge. Quindi l’esempio è sbagliato.

Manfredi

ok manimal, ma se un poliziotto chiede di identificare un uomo/donna col casco o col passamontagna, queste persone non dovrebbero avere problemi a togliersi il casco, se il poliziotto chiede la stessa cosa ad una persona vestita col burqa, come minimo viene impedito dal marito/fiflio/padre della schiav., no, volevo dire della donna.
Non posso che pensarla come MarcusPrometheus.

fab

No, Manfredi, perché se l’uomo è un malvivente fa anche più resistenza del marito. E in ogni caso i poliziotti dovrebbero saper gestire simili situazioni, se no vado a fare il poliziotto anch’io nel tempo libero.

manimal

Manfredi, pour parler, ovviamente, non vedo quale sarebbe il problema:
il maschietto schiavista verrebbe tratto in arresto.
la donna potrebbe essere identificata in luogo appartato, eventualmente da agenti donne.
diciamo che questa sarebbe eccezione religiosa, ma a mio avviso lo è anche una legge che vieta un particolare capo di una particolare religione.
quindi, se proprio lo stato vuole regolamentare un aspetto religioso (cosa che secondo me non dovrebbe fare, applicando semplicemente le leggi che valgono per TUTTI), potrebbe farlo in modo meno coercitivo.
darebbe meno modo agli islamisti di definirsi discriminati: ovvero avrebbero meno frecce nella faretra.

Gérard

Se io fosse intervenuto su questo sito prima, avrei piu o meno risposto come Manfredi L’ uomo con il foulard l’avrebbe tolto immediatamente ma la donna col burqa avrebbe subito avuto l’ aiuto degli suoi perche non accetta i valori della laicita francese .
E poi se andiamo avanti con i tuoi argomenti fallaciosi, mi aspetto un argomento del tipo :
Siamo sul bordo del mare, esce dal mare un uomo con lo scafandro, si trova la per caso una donna col burqa, arriva un poliziotto ….
Ma insomma, vorrei sapere se sei andato almeno una volta in paesi dell’ unione dove ci sono problemi enormi dovuti all’ Islam oppure se sei ragionando ben comodo da una poltrona ?

manimal

da una sedia (scomoda se ti fa star meglio), cambia qualcosa?

no, non ho contatto con realtà problematiche a causa dell’islam, ma non vedo risposta a una domanda: di fronte ad un problema, se pur difficile, la regole dello stato democratico si devono interrompere?
non sono sufficienti le regole preesistenti o regole che valgano per tutti?
non trovi che nel tentativo di salvarsi da un pericolo se ne avvii uno forse più subdolo, ovvero infrangere le garanzie di tutela della libertà dell’individuo?

intendo: se un siciliano commette omicidio, non viene condannato come un piemontese che commette il medesimo reato?

o pensi che occorrano leggi speciali per i reati dei siciliani poichè in Sicilia c’è la mafia?

ateosofo

1) Cosa è la democrazia?

2) Come si misura?

3) Soprattutto: i principi che fungono da punto di riferimento sono mobili e discutibili oppure assoluti e fuori qualsiasi tipo di discussione?

Mi piacerebbe che manimal e Leonardo sviluppassero meglio i loro concetti, perché tutti gli altri mi sembrano più preti dei preti (cioè graniticamente fissati sull’indiscutibile validità delle loro convinzioni).

manimal

i tre quesiti che poni hanno secondo me grande importanza e mi auguro di riuscire a sviluppare meglio i miei concetti, come tu mi auguri.
cosa che magari non riuscirò mai a fare per mancanza di cultura e di tempo per poterla ampliare.
che dire, me ne dispiace, ma la vita così va: se perdi il treno, non è detto che ne passi uno in tempo per arrivare puntuali.

sui preti atei… l’hai detto tu…

fab

Formalmente, la democrazia è equidistribuzione del potere (un voto a testa). Quanto più ci si allontana da questa situazione, tanto meno c’è democrazia. E’ chiaro che, escludendo il voto di scambio, ci si allontana dalla democrazia per motivi sostanziali, non formali, il principale dei quali è la manipolazione dell’informazione.

Gérard

@ Ateosofo
La tua definizione di preti atei è fuori luogo .
Non si tratta qui di diffendere soltanto una legge che puo apparirti rigida e dogmatica ma invece della difesa di valori che hanno formato un paese multirazziale che ha accolto milioni e milioni di stranieri e che potrebbe essere preda a una grandissima crisi se questi valori, che sono la base e la quintessenza del mio paese, fossero rimessi in discussione da una religione che gli rifiuta .
Ti faccio notare che prima di essere sottomesse al parlamento queste leggi che riguardano la religione sono state sottomesse da un consiglio di saggi che ha ascoltato per ore e ore persone favorevole e non favorevole .
Se nel 1905 ci fossero in Francia tutti a vedere le cose come Manimal e Leonardo, la Francia non avrebbe mai partorito la legge sulla laicita

manimal

Gèrard, posso sapere la tua opinione sulla base Usa di Guantanamo?

ovvero, non vedi tu una pericolosa contraddizione nel fatto che lo Stato che si erge a paladino mondiale dei diritti individuali e della democrazia facendosi vanto della propria Costituzione, per difenderla deroghi ai diritti dell’individuo che essa dichiara sacri ed inviolabili, con la squallida motivazione che lo fa in una propria base ma al di fuori del territorio USA?

non credi che questo possa alla lunga far più danni alla democrazia dei talebani?

MarcusPrometheus

@ Manimal: La disuguaglianza di pericolosita’ e di dannosita’ per te e’ un sofismo?

Mai al mondo si sono oppresse le donne con Borsalino sciarpina leggera ed occhiali da sole
Mai al mondo si sono aggredite le donne che NON portavano Borsalino sciarpa ed occhiali da sole.
Mai al mondo si e’ utilizzata l’uniforme Borsalino sciarpa leggera ed occhiali da sole come bandiera per l’affermazione di una sovranita’ alternativa e secessionista rispetto a quella dello stato in cui si fosse preteso di imporre quella combinaison.

Ed allora perche’ ti poni dei problemi che NON esistono e pretendi di usarli per negare problemi che esistono?
Col burqa in Francia si sono eseguite rapine. Presumo anche con sciarpe cappello ed occhialoni, pertanto la legge dice che SENZA ECCEZIONI RELIGIOSE mascheramenti del volto non giustificati da particolari circostanze (tempesta di neve, carnevale, viaggio in Motocicletta) sono vietati.
Solo dei folli o dei filo-nazi-islamisti per ideologia antioccidentale obbiettano. Bourghiba e Kemal Ataturk che di islam ne sapevano qualcosina piu’ dei nostri sinistri filoislamisti hanno vietato il burka (ed anche il velo) perche’ strumento di oppressione della donna. Finti libertari e veri sciocchi o utili…… strumenti del nemico di ogni valore di liberta’ e di eguaglianza si divertono a difendere questo presunto capo di abbigliamento.
Ebbene non e’ un capo di abbigliamento, e’ uno strumento di oppressione delle donne, ficcatevelo bene in quella cosa che avete fra le orecchie al posto della testa.

manimal

marchino, in quello spazio che ti consente l’eco se ti gridano in un orecchio, ficcati il fatto che è strumento di oppressione quando la tipa denuncia di essere costretta ad indossarlo. altrimenti dovrebbe essere solo violazione delle leggi di pubblica sicurezza. ma a quanto leggo da francesco. s, in italia così non è perche hanno fatto eccezione religiosa. se a qualcuno interessa la cosa non mi trova d’accordo.

ateo3

invento il Motociclismo Mistico, la religione dei motociclisti.
uno dei comandamenti è che gli uomini, per evitare di farsi vedere la barba, cosa troppo sacra per essere mostrata al mondo, devono andare in giro col casco integrale sempre e comunque.

Manfredi

fab, ovviamente mi riferivo a chi a capo coperto non fosse un criminale.
Manimal, massi’ dai, visto che chissa’ come mai dobbiamo sempre venir incontro ai capriccetti dei fanatici islamici, i poliziotti devono interrempore il loro servizio (magari un posto di blocco) od una perquisizione in emergenza, e, fermi tutti! Chiamare una poliziotto donna, magari non disponibile immediatamente.
Ah, giusto x non offendere le sensibili animelle islamiche, in caso di incidente, se al momento e’ presente solo un medico uomo, od un vigile del fuoco, si deve intimare al fuoco o al pericolo di vita di fermarsi immediatamente onde permettere il soccorso da personale medico o della protezione civile in gonnella di accorrere la donna musulmana.
La cosa non e’ improbabile, visto che noi occidentali ci siamo calati le braghe, anche le calamita’ naturali di tipo occidentale saranno rispettose delle sacrosante richieste dei sensibili islamici.
Ma per favore dai!

manimal

manfredi, secondo te quando ho detto “pour parler” che intendevo?

era astrazione. nei fatti rimane il mio punto di vista:
proibito alterare i connotati in modo da impedire identificazione? bene (o male), vale per TUTTI.

PROIBIRLO SOLO A CHI LO FA PER MOTIVI RELIGIOSI? UNA MINC HIATA.

è più chiaro adesso?
spero di si, perchè onestamente comincio a condividere le critiche dei credenti nei confronti della razionalità di chi scrive in questo sito.

ciao.

MarcusPrometheus

Gli invasori islamisti gia’ perseguitano e minacciano in ogni angolo d’Eurabia

i laici ed i patrioti EUROPEI che resistono all’invasione. Nessuno piu’ e’ al sicuro.

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articolo di Giulio Meotti dal titolo
” ‘L’ultima volta che ho visto casa’.Wilders, storia di un animale in gabbia”.

Giulio Meotti, Geert Wilders, Markes for Death, in uscita negli Usa il 1°maggio.

Roma. “Ho perso la mia libertà e sono diventato un prigioniero politico nel mio paese”. Si apre così l’autobiografia di Geert Wilders, il più controverso e popolare politico olandese, l’uomo più amato e odiato dei Paesi Bassi. Si intitola “Marked for Death”, segnato a morte. Uscirà negli Stati Uniti il primo maggio. Più che un testamento politico del leader europeo noto per la critica all’islamismo, il libro è un viaggio nell’incubo, una caccia all’uomo abituato a vivere alle pendici di un vulcano. Wilders racconta dell’ultima volta che ha visto casa sua a Venlo. Era il 2 novembre 2004, il giorno in cui venne ucciso il regista Theo van Gogh per mano di un giovane islamista: “Quel giorno neppure la scorta sapeva dove mi avrebbe dovuto portare, abbiamo vagato per ore in auto, in attesa di istruzioni. Alla fine siamo arrivati nei boschi al confine con il Belgio, in una vecchia caserma in disuso”.
Lì Wilders trovò la moglie e Ayaan Hirsi Ali, la dissidente somala minacciata di morte come lui. “Non ci era consentito uscire, chiamare o incontrare nessuno, non avevamo radio o televisione. Io e mia moglie fummo portati in una cella frigorifera, c’erano soltanto due sedie e due letti singoli”. Ogni mattina, alle sette in punto, le luci al neon si accendevano sulle loro teste, come se fossero dei detenuti comuni.
Dal 2004, Wilders si sposta in continuazione. “Da una località segreta all’altra. Abbiamo vissuto nelle carceri, nelle caserme, in appartamenti, in ville del governo. Un giorno di dicembre eravamo in una caserma. Suona l’allarme. Le guardie imbracciano i fucili. Un soldato, che stava facendo la doccia, esce nudo sul tetto. Era un falso allarme. Quando gli addetti alle pulizie venivano nella nostra stanza, dovevamo lasciarla in tempo senza che ci vedessero. Spesso neppure i soldati sapevano chi fossimo. Non potevo scendere di macchina senza camuffarmi con un impermeabile marrone e un cappello. Anche adesso quando viaggio all’estero, una squadra dei servizi segreti mi precede in avanscoperta”.
Nel libro Wilders racconta di quando è morto il padre e lui non ha potuto stare che un paio di minuti con i membri della sua famiglia. Troppo rischioso. Racconta di come il Parlamento abbia dovuto collocarlo all’interno dell’Aula in un punto non visibile dal pubblico, per meglio tutelarlo da possibili attacchi interni. Spiega di come il suo convoglio di auto e agenti assomigli a quello del presidente afghano Karzai, e di come anche le penne vengano controllate prima di varcare la porta del suo ufficio. “Indosso un giubbetto antiproiettili ogni volta che parlo in pubblico. Non cammino più liberamente per strada da oltre sette anni. Quando vado al ristorante, la sicurezza deve prima setacciare il locale. Quando vado al cinema, l’ultima fila di sedie è riservata a me e ai poliziotti. Arriviamo che il film è già iniziato e ce ne andiamo prima che finisca”. La sua vita, conclude, “è come un film horror di serie B. Se vado in bagno, la polizia resta fuori dalla porta. Alcuni amici mi hanno detto che hanno i bambini piccoli, di non chiamarli più”. E’ stato ribattezzato “l’uomo invisibile”.

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell

Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.

MarcusPrometheus

MA MI RACCOMANDO. l’importante e’ non essere islamofobi Tiziana docet!
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Domenica di sangue per i cristiani: 21 morti in Nigeria e Kenya

ROMA, 29 APR – Domenica di sangue per i cristiani in Africa: almeno 21 morti e decine di feriti e’ il primo bilancio di due distinti attacchi, in Nigeria e in Kenya, mentre i fedeli si apprestavano ad assistere alla messa. A Kano, nel nord della Nigeria, e’ stato lanciato un vero e proprio assalto da parte di un gruppo di uomini armati all’interno dell’Universita’, nei pressi di un teatro utilizzato dagli studenti cristiani per le funzioni religiose. “Le esplosioni e i colpi di arma da fuoco sono andati avanti per oltre 30 minuti”, ha raccontato uno studente all’ agenzia Reuters.
Il bilancio, anche in questo caso parziale, e’ di almeno una ventina di morti, causati dall’esplosione che si e’ verificata nell’area – secondo altre fonti le detonazioni sono state almeno tre – e dalla sparatoria che ne e’ seguita. Polizia ed esercito hanno circondato l’Universita’, e stanno dando la caccia agli aggressori.
Kano è stata teatro negli ultimi mesi di sanguinosi attentati targati Boko Haram, la setta islamica che vuole imporre la Sharia nel Paese, con centinaia di vittime, in gran parte civili.
A Nairobi invece, una granata e’ stata lanciata all’interno di una chiesa, poco prima dell’inizio della funzione. Almeno un morto e oltre dieci feriti il primo parziale bilancio. All’interno della chiesa “c’e’ sangue ovunque”, ha detto un testimone, precisando che nell’edificio e’ scoppiato un incendio.
Al momento non c’e’ alcuna rivendicazione, ma non ci sarebbero dubbi sulla natura terroristica del gesto: “Abbiamo visto un uomo correre subito dopo l’esplosione, ma quando abbiamo tentato di fermarlo ci ha puntato la pistola contro, e noi siamo scappati”, ha riferito un altro testimone.
Nella capitale kenyota da oltre un anno si susseguono gli attentati, la gran parte non rivendicati: a marzo il piu’ sanguinoso, con nove morti nell’attacco contro un terminal di autobus. Le autorita’ puntano l’indice contro gli Shabaab somali.

stefano

bravo Hollande, nessun buonismo, l’islam è incompatibile con qualsiasi altra religione, è preistorico e violento.
la Francia è la roccaforte europea della laicità e non deve cedere a nessuna ingerenza religiosa di nessun tipo.

Manfredi

Stefano, non sia mai!
Come puoi dire tali cose nei confronti degli islamici, loro cosi’ rispettosi delle donne, loro cosi’ rispettosi delle altee religioni edi chi non crede, cosi’ rispettosi delle leggi dei paesi ospitanti!
Una nazione si puo’ definire democratica solo quando rispetta le religioni e qualsiasi costume e tradizione e se la tradizione mi impone di rinchiudere mia moglie in un sarcofago o di darle una giusta lezione perche’ non ha messo il sale nella pasta perche’ leggi liberticide e irrispettose dei miei diritti dovrebbero impedirmelo?

manimal

io sono contrario alla circoncisione infantile e non a quella dei maggiorenni, perchè nel primo caso sono sicuro che altri abbiano deciso una mutilazione di un bambino senza giustificazioni plausibili dal punto di vista medico.
nel secondo caso suppongo che il maggiorenne abbia la piena capacità decisionale. ma potrebbe non essere così: porebbe essere stato minacciato, soggiogato, istigato o quant’altro.
nessuno però si sogna di condannare la circoncisione (che ha effetti PERMANENTI) sugli adulti: sanno ciò che fanno fino aprova contraria.

perchè mai devi dare per scontato che la donna col burqua(non ha effetti permanenti sull’integrità fisica tra l’altro) sia costretta a farlo?

quindi se vogliamo condannare le str…ate religiose ok.
ma non riesco a capire perchè solo quelle di una in particolare non dovrebbe essere considerato discriminatorio.

riesci a spiegarlo senza fare sarcasmi e ironie non pertinenti?

Manfredi

Manimal, dai su, non prendertela, dopotutto non sei tu che hai scitto precedentement di incominciare a condividere le critiche sulla razionalita’ di chi scrive in questo sito?

manimal

tranquillo, Manfredi, ho ben altro per cui prendermela.
e generalmente i tuoi commenti sono tra quelli che più spesso mi capita di condividere.

ma il bello di avere opinioni proprie (e non inculcate) è che possono essere diverse da quelle della maggioranza. da ateo ci sono abituato.
e il rischio è che le proprie opinioni possano essere sbagliate.
tranquillo che se mi capiterà di accorgermene, non avrò problemi a dare ragione a chi mi ha contestato.

Manfredi

Ma a scanso di equivoci il mio sarcasmo era nei confronti di certe pretese dei religiosi, ho il max rispetto delle idee diverse dalle mie espresse in questo sito.

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